Ma dico, se è una canzone tradizionale romanes della Serbia che qualche tempo fa ho proposto pure, ma non è stata accettata dai "soliti perfidi" ;), mo' scopro ch'è serba ?
È z i n g a r a !
Voglio ringraziare Bernart per il suo intervento; è bello riscoprire le cose insieme. E ricordare che certe piazze, certi luoghi, certi fatti, non sono dei romani, degli italiani o di qualche polacco sparso...ma di tutti noi.
Mi devi credere, Riccardo, che vorrei contribuire più spesso e magari in una maniera un po' più costruttiva, vista la ricchezza degli argomenti e temi trattati quotidianamente sulle CCG, ma è un periodo in cui, fra diversi impegni, mi è difficile trovare il tempo necessario. Lo sai che sono un "deandreiano" è la mia l'ultima uscita kriptica fa la testimonianza di una certa impotenza nella capacità di produrre gli elogi più articolati, ma di fatto il tuo recente testo sulla "Canzone del padre" è stato apprezzato moltissimo da me. E poi, lodare una traduzione inglese, fatta da te, essendo uno che a malapena "bazzica" l'italiano e l'inglese "lo sa in grosso modo", mi è sembrato talmente buffo...che ho concluso, come ho concluso, la frase. Ma sto divagando. Ho notato da tempo la presenza delle canzoni di Kulisiewicz sul sito (di cui, lo devo ammettere, non ne sapevo una ciccha prima), anzi, era... (continuer)
Chanson tchèque de langue allemande – Ein Koffer spricht – Ilse Weber – 1944
Une poésie d'Ilse Weber mise en musique par Bente Kahan, une interprète norvégienne de musique juive.
Sur le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti dans les années suivantes en allemand et en anglais.
Non capisco perchè è una discussione da facebook quello che scrivo...non ho facebook, cosa vuol dire?
Dovrei scrivere di meno o di più o trasferire la discussione via mail personalmente con Venturi? Ditemi che c'è da fare e lo faccio.
"Se è del '76 dubito che sia figlio di un esule, sarà il nipote" ; un'altra brillante considerazione, frutto di un calcolo nel vostro stile, a spanne, scritto a penna sulla carta del pane.
Invece sulle foibe i morti sono 798, punto e basta.
Siamo nel 2014, abbiamo anagrafi,strumenti di misurazione,gps,satelliti, ma non riusciamo ancora a censire i cinesi ad esempio. Invece 70 anni fa che non c'era nulla di tutto ciò siamo sicuri che erano 798.
Ma va bene, non dobbiamo fare conteggi (per la cronaca qualcuno dei vostri studiosi dice "una cinquantina")
Si è capito che se uno dice quello che pensate voi "è uno storico vero" se 10 dicono il contrario "non sono... (continuer)
Stefano Silli buzzurro 6/2/2014 - 09:44
ok mi scuso con Stefano per la cosa del "sarà nipote, non figlio...", una leggerezza sbagliata, magari se vuoi ci puoi raccontare di più della storia di tuo padre, quanti anni aveva quando ha dovuto l'Istria e cosa l'ha spinto, se ha avuto minacce dirette o piuttosto si trattava di una questione di "sentirsi italiano e non jugoslavo" o ancora questioni economiche o lavorative, tutto questo può essere interessante.
Sul racconto del raduno degli esuli che si ritrovano hai scritto delle belle parole e non ho niente da ridire.
Lasciami però dissentire sul fatto che i fascisti abbiano fatto i conti con i loro scheletri negli armadi. Anzi, il postfascista Gianfranco Fini fino a pochi anni fa gettava bottiglie nel mare a Trieste con proclami tipo "Fiume sarai italiana", neanche si credesse D'Annunzio. Più in generale la questione delle foibe viene utilizzata dai neofascisti per farsi passare... (continuer)
Perfetto, grazie Lorenzo, qua si riesce anche a parlare.
Intanto ti volevo dire che sono d'accordissimo su una cosa che hai scritto "in Italia ci sono 10 destre" che è anche uguale a dire "in Italia non c'è la destra" e infatti io sono di destra ma non mi sento rappresentato da nessuno.
Sono politicamente apolide, mi avete sgamato.
Sulla questione dei tedeschi ci sarebbe da riempire forum per anni, proprio ieri leggevo su un quotidiano l'annosa questione su quanto e cosa sapessero i tedeschi dei campi di sterminio e ancora oggi non riusciamo a darci una risposta esauriente, neppure in Polonia la situazione non era chiara.
Per dire che non è facile dare giudizi ad anni di distanza.
Io credo che con Fiuggi all'epoca Fini avesse rotto i ponti col passato, e anelavo infatti a una destra moderna, peccato che poi tra i colonnelli, i giochi di potere, la rottura tra i leader che ha fatto si... (continuer)
En fait, comme je ne comprenais pas plus que Marco Valdo M.I., j'ai également réécouté ce passage un grand nombre de fois et j'ai noté ce qui se rapproche le plus de ce que j'entends.
De plus, c'est cohérent avec le fait que les réfugiés qui arrivent à Lampedusa sont enfermés derrière des murs, des grilles, des barreaux, des interdits...
Sauf à contacter directement le groupe musical ou l'auteur du texte, je ne vois pas de solution.