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Mετανάστες

Mετανάστες
Metanástes
Στίχοι: Γιώργος Σκούρτης
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Βίκυ (Βασιλική) Μοσχολιού και Λάχης (Μιχάλης) Χαλκιάς
Δίσκος « Μετανάστες», 1974

Testo di Yorgos Skourtis
Musica di Yannis Markopoulos
Prima interpretazione di Vicky (Vassiliki) Moscholiou con Lahis (Mihalis) Halkias
Disco: «Μετανάστες/Emigranti», 1974

Io lo so che nel sito ho disseminato promesse che non ho sempre mantenuto. Ogni tanto, però, faccio una ricognizione e puntualmente trovo qualche debito da saldare. Questa volta sono stati gli "Ergates" di Markopoulos, che ho tradotto e postato nelle settimane scorse, a farmi ricordare che, dopo averne messo le tre canzoni più belle e significative (Η φάμπρικα; Η μπαλάντα του μετανάστη; Ο Ρόκκο κι οι άλλοι), avevo lasciato in sospeso il resto del disco, con la promessa che l'avrei prima o poi completato. Lo faccio adesso, perché anche le altre... (continuer)
1. Οχτώ χωριάτες / Βίκυ Μοσχολιού (continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 20/2/2014 - 17:58
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Agüita pa' beber (Carmona)

Agüita pa' beber (Carmona)
(1974)
Incisa con il titolo "Carmona" da Maria Burruca (Burruca significa "lotta" in basco), pseudonimo Elisa Serna quando si trovava esiliata in Francia, nel disco "Contra La Muerte Espagne En Marche" pubblicato in Francia alla fine del 1974 dall'etichetta privata Droug (Collera in bretone) fondata da Kirjuhel.

Poi nell'LP del 1977 di Elisa Serna "Choca la mano" con il titolo "Agüita pa beber".

Ringraziamo Flavio Poltronieri per averci segnalato questo storico brano e Gustavo Sierra per averci inviato le immagini della copertina originale da cui abbiamo ricavato il testo spagnolo.

Vedi anche Por el agua de Carmona e El pueblo no olvidará.


L'ultima vittima del fascismo a Carmona
traduzione parziale e riassunto dell'articolo di Francisco Eslava per La Voz de Carmona

A Carmona, paese andaluso della provincia di Siviglia, il 1 agosto del 1974 una manifestazione pacifica di cittadini... (continuer)
Ya no basta que el salario
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri, Gustavo Sierra & CCG Staff 20/2/2014 - 16:03
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Текст олимпийской песни

Текст олимпийской песни
(2014)


Nuova sfida e nuova disavventura a Sochi per le Pussy Riot, la punk band russa impegnata a denunciare il potere di Vladimir Putin.

Questa volta è finita a spintoni, botte e manganellate per due componenti della ormai celebre formazione, malmenate brutalmente e cosparse di spray irritante al peperoncino sotto gli occhi di una telecamera da guardiani cosacchi incaricati di garantire la sicurezza nella città dei giochi olimpici invernali, mentre tentavano di esibirsi in nuova performance ostile al presidente russo. Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina, amnistiate di recente dopo quasi due anni di galera e che già ieri erano state fermate per alcune ore dalla polizia insieme ad attivisti per i diritti umani, sono tornate alla carica per girare un videoclip di denuncia a ritmo di musica di fronte allo sfondo del porto di Sochi. Come avevano scritto sui loro account, intendevano... (continuer)
50 миллиардов и радужный Лучик,
(continuer)
envoyé par adriana 20/2/2014 - 09:40

Sã Blah

Sã Blah
[1989]
Texto: Modesto Escobar Aquino
Música: José Asunción Flores
Ñe'ã ñe'ê yvoty ha Ñemongeta Kito Kolõndive,
Asunción 1993

Testo: Modesto Escobar Aquino
Musica: José Asunción Flores
Ñe'ã ñe'ê yvoty ha Ñemongeta Kito Kolõndive,
Asunción 1993

Il 3 febbraio il martirologio festeggia San Biagio; ed il giorno di San Biagio del 1989 è una data storica per il Paraguay. Quel giorno, infatti, dopo una dittatura considerata tra le più dure e oscurantiste della storia, il generale Alfredo Stroessner, dittatore e signore assoluto del paese sudamericano per trentacinque anni, fu deposto con un colpo di stato. Era al potere dal 4 maggio 1954; il 15 agosto dello stesso anno aveva già sospeso la costituzione e instaurato una tirannia che trasformò il Paraguay in un paese sospeso e addormentato nella paura. Figlio di un immigrato bavarese, Stroessner diede asilo in Paraguay ad ogni sorta di... (continuer)
Oho pyhare puku, puku,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 20/2/2014 - 01:24
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Przesłanie z daleka

Przesłanie z daleka
Testo e musica di DAAB
trovato gui, su YT
U mnie jest noc -
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 20/2/2014 - 01:12
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Przed nami wielka przestrzeń

Przed nami wielka przestrzeń
Musica e testo DAAB
trovato su YT
con qualche citazione da Bob
Dookoła płacz.
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 20/2/2014 - 00:21
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Olle Kamellen

Olle Kamellen
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky, apparsi su Die Weltbühne sotto uno dei suoi tanti pseudonimi, Kaspar Hauser.
Musica di Hanns Eisler, nel 9° volume di “Lieder und Kantaten”, raccolta pubblicata tra il 1955 ed il 1966.

Una poesia in cui Kurt Tucholsky indicava nell’autoritarismo, nel militarismo e nella mentalità, anche popolare, che li sosteneva (il “Kaiserreich-pensiero”) il più grave impedimento a che la Repubblica di Weimar potesse divenire un’esperienza di democrazia reale, compiuta, adulta, soddisfacente per i suoi cittadini… La Storia gli ha dato pienamente ragione.
Vor der Front ein junger Bengel.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2014 - 15:31
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Von der Kindsmörderin Marie Farrar

Von der Kindsmörderin Marie Farrar
[1922]
Versi di Bertolt Brecht, dalla raccolta intitolata “Hauspostille” (da noi col titolo “Libro di devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.
Difficilissimo mettere in musica una poesia del genere, eppure qualcuno ci ha provato
L’attore Giuseppe Di Mauro, per esempio, la recita su musiche di Fabrizio De André e Jean Sibelius.
Trovo anche un disco di tal Sylvia Zangenberg, classificato nel genere folk, in cui compare anche questo titolo.

La povertà, la solitudine, il corpo ancora giovane già segnato dalla miseria, una specie d’amore, un fallito tentativo d’aborto, il parto nella solitudine, nell’abbandono e nella disperazione più complete, l’infanticidio, la condanna della “società civile”, la galera e la morte…
Una splendida e terribile poesia su cui c’è ben poco da dire… bisogna solo leggerla o ascoltarla…
Marie Farrar, geboren im April
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2014 - 13:49
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Mutterns Hände

Mutterns Hände
[1929]
Versi di Kurt Tucholsky
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Gisela May (1924-), attrice e cantante tedesca, nel suo disco “Gisela May Singt Tucholsky” (1967), con musica di Henry Krtschil.
In seguito dalla cantante tedesca Dagmar Krause (sulla musica originaria di Eisler) nel suo disco intitolato “Panzerschlacht: Die Lieder Von Hanns Eisler” (“Tank Battles: The Songs of Hanns Eisler”) del 1988.




Una canzone che farà la gioia del traduttore, chè qui non si tratta di tedesco ma di stretto dialetto berlinese della classe bassa.
Elegìa di una “madre coraggio” del proletariato berlinese, il cui vero eroismo quotidiano viene esaltato da Tucholsky in contrapposizione al falso eroismo dei militari.
Il tutto reso attraverso una parlata che ricorda quella del grande cabarettista Karl Valentin, contemporaneo di Tucholsky, che si esibiva in bavarese stretto…
Hast uns Stulln jeschnitten
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2014 - 12:02
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati su Die Weltbühne con lo pseudonimo Kaspar Hauser.
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel disco “Fromme Gesänge - He! Republik” del 1969 e in varie raccolte successive.

Come più tardi Feldfrüchte, uno dei frequenti attacchi satirici di Tucholsky contro i socialdemocratici tedeschi, primo fra tutti “Papa Ebert”, ossia Friedrich Ebert (1871-1925), leader dell’SPD nei primi anni 20, caloroso interventista nella Grande Guerra, poi mandante della feroce repressione delle rivolte spartachiste e popolari, per cui si avvalse dei servigi dei Freikorps (poi SA) e dei militari filo-monarchici. Morì nel 1925 sulla poltrona di presidente del Reich, riconsegnando la Germania ai monarchici, nella persona di Paul Ludwig Hans Anton von Beneckendorff und von Hindenburg, che fu poi quello che, a sua volta, la consegnò a Hitler…
Manche tanzen manchmal wohl ein Tänzchen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2014 - 11:25
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Die Trommel, oder Das Leibregiment

Die Trommel, <strong>oder</strong> Das Leibregiment
[1921-23]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger
Musica di Werner Richard Heymann (1896-1961), compositore tedesco, soprattutto di colonne sonore, attivo prima in Germania e poi a Hollywood.
Interpretata per prime dalle chansonnières e cabarettiste tedesche Trude Hesterberg (1892-1967) e Kate Kühl (1899-1970).

Ripresa negli anni 60 da Gisela May (1924-), attrice e cantante tedesca, nel suo disco “Gisela May Singt Tucholsky” (1967). Negli anni 70, da Hein & Oss nel loro disco “Singen Volkslieder Auf Den Plätzen, In Den Straßen” (1976).

Più recentemente dal gruppo antimilitarista Die Zündschnüre e da Franz Josef Degenhardt nel disco intitolato “Dreizehnbogen” del 2008.

Canzone satirica sui veterani di guerra (se qualche anima buona potesse tradurla…)
Der einst dem Feind die Hosen klopfte
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2014 - 10:50
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Feldfrüchte

Feldfrüchte
[1926]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati su Die Weltbühne il 21 settembre 1926 con lo pseudonimo di Theobald Tiger.
Musica di Hanns Eisler (1930).
Interpretata da Ernst Busch in “Ernst Busch ‎– Singt Kurt Tucholsky” del 1974.

Una bella canzoncina sarcastica indirizzata ai socialdemocratici tedeschi, quelli che prima cacciarono dalle loro fila gli oppositori alla prima guerra mondiale, poi – sul finire di questa - cavalcarono la rivoluzione di novembre che portò al dissolvimento della monarchia e all’avvio di una repubblica pluralista, parlamentare e democratica; quindi, spaventati dagli influssi della rivoluzione bolscevica e timorosi che i consigli rivoluzionari li estromettessero dalla vita politica, condussero trattative segrete con la vecchia casta militar-monarchica; nel 1919 fecero soffocare nel sangue la rivolta spartachista e consegnarono i suoi leader, Karl Liebknecht e Rosa... (continuer)
Sinnend geh ich durch den Garten,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 19/2/2014 - 09:21

Per i 4 NO TAV accusati di terrorismo

Antiwar Songs Blog
Per i 4 NO TAV accusati di terrorismo
In queste settimane avete sentito parlare di loro. Sono le persone arrestate il 9 dicembre con l’accusa, tutta da dimostrare, di aver assaltato il cantiere Tav di Chiomonte. In quell’assalto è stato danneggiato un compressore, non c’è stato un solo ferito. Ma l’accusa è di terrorismo perché “in quel contesto” e con le loro azioni […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-19 08:59:00
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Por el agua de Carmona

Por el agua de Carmona
(1974)

Letra: José María Carrillo
Música: Gente del Pueblo

Testo e maggiori informazioni nel blog dedicato al gruppo Gente del pueblo

Il 1 agosto del 1974, si tenne a Carmona, nella provincia di Siviglia, una grande manifestazione con 30.000 persone, nel corso della quale la popolazione reclamava... acqua. Come altre volte, la guardia civile sparò "in aria", uccidendo Miguel Roldán Zafra.

Vedere anche El pueblo no olvidará e Agüita pa' beber (Carmona).
En Sevilla con agua
(continuer)
envoyé par CCG Staff - commento di Flavio Poltronieri 18/2/2014 - 23:27
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Mir ist heut’ so nach Tamerlan

Mir ist heut’ so nach Tamerlan
[1922]
Versi di Kurt Tucholsky, sotto lo pseudonimo di Theobald Tiger.
Musica di Rudolf Nelson (1878-1960), tedesco, compositore ed impresario di cabaret.
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café, proveniente dal German Music Database

Originariamente interpretata da Fritzi Massary (1882-1969), attrice e canatnte austriaca.
Più recentemente ripresa da Ute Lemper nel suo disco “Berlin Cabaret Songs” del 1996.

Il cabaret berlinese ai tempi di Weimer non aveva nulla da invidiare a quello parigino, e anche la sfavillante vita mondana e, soprattutto, notturna erano assolutamente comparabili. Kurt Tucholsky, come corrispondente a Parigi del giornale “Die Weltbühne”, respirò entrambe quelle incredibili arie di sfrenata libertà e divenne uno dei più importanti scrittori di piéces per il cabaret.
Ma già all’inizio degli anni 20 Tucholsky cominciò a respirare un’altra aria, questa volta mefitica... (continuer)
Tamerlan war Herzog der Kirgisen,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 22:14
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Raus mit den Männern!

Raus mit den Männern!
[1926]
Parole e musica di Friedrich Hollaender
Interpretata dalla stessa Claire Waldoff, cui la canzone è dedicata e per la quale, evidentemente, fu scritta.
Più recentemente ripresa da Ute Lemper nel suo disco “Berlin Cabaret Songs” del 1996.

Un inno femminista e lesbico dedicato ad una delle regine del cabaret berlinese all’epoca di Weimar, Claire Waldoff (1884-1957), che sul palco si esibiva spesso in camicia e cravatta, fumando e imprecando, interpretando canzonette, spesso triviali, nel gergo berlinese che aveva appreso nelle osterie dove si esibiva prima di raggiungere il successo. Claire Waldoff era dichiaratamente lesbica e la sua compagna di tutta la vita fu la baronessa Olga (Olly) von Roeder, con la quale folleggiava in frequenti festini negli anni d’oro del cabaret... Poi l’avvento del nazismo, ovvero della tristezza, della brutalità e della morte... Claire Waldoff - che oltre... (continuer)
(für Claire Waldoff)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 21:27

Die Schnupftabaksdose

Die Schnupftabaksdose
[1912]
Un’altra allegra poesiola cantabile di Joachim Ringelnatz, cabarettista e pittore tedesco, un birbante anarchico e antiautoritario che in questi versi si prende gioco di una delle icone del nazionalismo teutonico, Federico II di Hohenzollern, “Friedrich der Große”, ossia Federico il Glande - pardon - il Grande...

Joachim Ringelnatz morì - probabilmente ridendosela - poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Es war eine Schnupftabaksdose
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 20:36
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Hodné štěně

Hodné štěně
Un'altra canzone contro il regime in Cecoslovacchia, scritta agli inizi degli anni '50 ma subito “messa all'indice”. L'allegoria del rapporto tra il cane e il suo padrone sta per il rapporto tra il popolo e i suoi oppressori. I riferimenti sono piuttosto chiari: la voglia repressa del cane di curiosare qua e là e scoprire i paesini circostanti allude ai divieti di viaggiare oltre i confini del paese, l'impossibilità di studiare per alcuni ecc.
Narodilo se štěně, lidí se nebálo,
(continuer)
envoyé par Stanislava 18/2/2014 - 18:47

Italien-Chanson

Italien-Chanson
[1926]
Testo trovato su Buchi nella sabbia

Cercando una canzone in judezmo, mentre facevo la guardia ad un’altra in yiddish, che non la sorprendessero i crucchi, ecco che mi pare proprio di vederne arrivare uno che canticchia nella sua lingua… “Chi va là?”, urlo. Mi risponde: “Sono Joachim Ringelnatz, sono tedesco ma antifascista! Non sparare!”… Lo faccio passare. Ci abbracciamo. Meno male che anche tra di loro non tutti sono “nazi schmazi”…

Joachim Ringelnatz è stato uno scrittore, un cabarettista, un poeta, e dipingeva pure. Inventò un personaggio letterario, il marinaio Kuddel Daddeldu, che era un po’ il suo alter ego, anarchico e antiautoritario. Morì poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Questa poesia-canzone sull’Italia fascista è datata 1926 ed... (continuer)
Wie war Italien einst verdreckt!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 16:03

די שבועה

די שבועה
Di Shvue
[1902]
Versi di S. An-sky (1863-1920), originario di Čašniki, oggi in Bielorussia, scrittore, drammaturgo, ricercatore di folklore ebraico, cultore dell’Yiddish, militante socialista.
Questa sua “Di shvue” divenne quasi subito l’inno del “Bund” (בונד), il Partito socialista ebraico di Lituania, Polonia e Russia.
Testo trovato su Sam Yiddish Site Web
ברידער און שװעסטער פֿון אַרבען און נױט
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 14:59
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א וואָגן שיך

א וואָגן שיך
A Vogn Shikh
[1 gennaio 1943]
Versi di Avrom Sutskever
Musica di Tomáš Novotný
Interpretata da Hilda Bronstein nel suo disco “Yiddish Songs Old and New”. Il testo si trova recitato dallo stesso autore in un vecchio disco della Folkways Records.
Testo trovato sul blog Sam Yiddish Site Web

In questa sua famosa poesia Avrom Sutskever riesce a sintetizzare magistralmente tutto l’orrore dell’Olocausto attraverso l’immagine di un carro che attraversa cigolando i vicoli silenti del ghetto di Vilnius, carico di scarpe ancora palpitanti della vita di chi le calzava, tutti ebrei morti di stenti nella prigione a cielo aperto in cui i nazisti li rinchiusero… In soli due anni, dal settembre 1941 al settembre 1943, la fame, le malattie, le esecuzioni sommarie uccisero quasi tutti i 40.000 ebrei rinchiusi nel ghetto lituano. Sopravvissero solo coloro che, come Sutskever e la moglie , riuscirono a fuggire (insieme a Shmerke Kaczerginski e Abba Kovner), unendosi poi ai partigiani.
די רעדער יאָגן, יאָגן
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 11:23
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Gaza

Gaza
This is a song for the people - especially the children - of Gaza. It was written after many conversations with ordinary Palestinians living in the refugee camps of Gaza and the West Bank. I spoke also to Israelis, to N.G.O workers, to a diplomat unofficially working in Jerusalem, and took their perspectives into account whilst writing the lyric.
It is not my/our intention to smear the Jewish faith or people - we know many Jews are deeply critical of the current situation - and nothing here is intended to show sympathy for acts of violence,whatever the motivation, but simply to ponder upon where desperation inevitably leads.

Many Gazan children are now the grandchildren of Palestinians BORN in the refugee camps - so called "temporary" shelters. Temporary for over 50 years now..
Gaza is today, effectively, a city imprisoned without trial. We ask you to add your voice to those already campaigning... (continuer)
When I was young it all seemed like a game
(continuer)
envoyé par Andrea Tramonte 18/2/2014 - 10:31
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Miłość

Miłość
(2002)
Testo e musica di Maciej Maleńczuk
L'album "Ande la more"
Testo da tekstowo.pl
Sito ufficiale
Może to i lepiej, że żyję teraz,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 18/2/2014 - 04:38

Sweatshop

Antiwar Songs Blog
Sweatshop
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c’è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Qui […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-17 23:13:00

Love and Freedom

Love and Freedom
Words and music: Straw Lee No
Back in the old days in 1968
(continuer)
envoyé par adriana 17/2/2014 - 17:45

Peace

Words and music: Straw Lee No
Peace isn't just a word or a state of mind
(continuer)
envoyé par adriana 17/2/2014 - 17:31
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Síðasta blóm í heimi

Síðasta blóm í heimi
[1981]
Da una poesia di James Thurber
(Tradotta in islandese da Magnús Ásgeirsson)
Musica: Utangarðsmenn / Bubbi Morthens
Album: Í upphafi skyldi endinn skoða

From a poem by James Thurber
(Translated into Icelandic by Magnús Ásgeirsson)
Music: Utangarðsmenn / Bubbi Morthens
Album: Í upphafi skyldi endinn skoða

Texti: Ljóð eftir James Thurber
Þýðing: Magnús Ásgeirsson
Lag: Utangarðsmenn / Bubbi Morthens
Af plötunni: Í upphafi skyldi endinn skoða



L'ultimo fiore, dal Quartetto Cetra al punk islandese

Che cosa c'entra, secondo voi, una punk band islandese con il Quartetto Cetra? Tutti e due gruppi musicali, d'accordo; ma più diversi sarebbe difficile immaginarseli. Eppure una cosa in comune ce l'hanno: una canzone. Per quanto possa sembrare incredibile, derivata dalla stessa poesia.

La poesia si chiama, in inglese, The Last Flower in the World e fu scritta dal giornalista,... (continuer)
Undir XII. alheimsfrið
(continuer)
envoyé par Rikarður V. Albertsson 17/2/2014 - 03:30
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Dónde están

Dónde están
DOVE SONO?
(continuer)
envoyé par Diana Di Francesca 16/2/2014 - 23:20
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Atome sweet atome

Atome sweet atome
ATOMO DOLCE ATOMO
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/2/2014 - 23:01
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Grazie a Francesco Brazzale per il suo contributo storico; naturalmente nessuno di noi pensa che che occuparsi della Prima guerra mondiale significhi automaticamente essere un guerrafondaio; tutt'altro.
CCG/AWS Staff 16/2/2014 - 22:28
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באַריקאַדן - מאַמעס, טאַטעס, קינדערלעך

באַריקאַדן - מאַמעס, טאַטעס, קינדערלעך
16 febbraio 2014.

Mi dispiaceva parecchio che di questa "canzoncina" che parla di un'esemplare "casetta" e di una "famigliuola" operaia di Vilnius negli anni '20, non ci fosse una traduzione italiana; così mi ci sono messo con grande piacere, dal testo yiddish, cercando di rendere un po' il "flavour" dell'originale. La lingua yiddish, come si sa, ha un carattere di "umanità a stretto contatto" (leggasi: gli shtetl, i ghetti urbani...) assolutamente unico, espresso princcipalmente con l'uso spaventosamente intraducibile dei diminutivi. Bene potrebbe essere resa, una cosa del genere, nell'unica lingua che in questo gli si avvicina molto: il greco. Ce li vedrei bene qui, lo σπιτάκι e i παιδάκια con la μανούλα a prendere i poliziotti a sassate. Accidenti se ce li vedrei bene! Ma anche in italiano si può fare qualcosa. [RV]
BARRICATE (BABBI, MAMME, BAMBINI)
(continuer)
16/2/2014 - 21:39
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Saeta

Saeta
SAETA
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/2/2014 - 21:20
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Quejido

Quejido
GRIDO
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/2/2014 - 21:19
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La mayoría silenciosa

La mayoría silenciosa
LA MAGGIORANZA SILENZIOSA
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/2/2014 - 21:17
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La historia os arrincona

La historia os arrincona
MANO A MANO CHE LA STORIA VI METTE DA PARTE
(continuer)
envoyé par Flavio Poltronieri 16/2/2014 - 21:15
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Tre passi nel delirio

Tre passi nel delirio
Buongiorno a tutti, avevo tradotto tempo fa questa canzone in francese, condivido la versione con voi!
HISTOIRES EXTRAORDINAIRES
(continuer)
envoyé par Lapo 16/2/2014 - 20:05
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שפֿרהלעס פּאָרטרעט

שפֿרהלעס פּאָרטרעט
In margine: il nome femminile qui espresso come Shifre (nella sua forma diminutiva, Shifrele) è, nella forma biblica, Shifra (שִׁפְרָה). Nella Bibbia, Shifra era una delle levatrici che sfidarono, ai tempi della cattività egiziana degli Ebrei, il decreto del Faraone e continuarono a far nascere bambini in Egitto e a mantenerli in vita.
Riccardo Venturi 16/2/2014 - 20:05




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