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Raus mit den Männern!

Raus mit den Männern!
[1926]
Parole e musica di Friedrich Hollaender
Interpretata dalla stessa Claire Waldoff, cui la canzone è dedicata e per la quale, evidentemente, fu scritta.
Più recentemente ripresa da Ute Lemper nel suo disco “Berlin Cabaret Songs” del 1996.

Un inno femminista e lesbico dedicato ad una delle regine del cabaret berlinese all’epoca di Weimar, Claire Waldoff (1884-1957), che sul palco si esibiva spesso in camicia e cravatta, fumando e imprecando, interpretando canzonette, spesso triviali, nel gergo berlinese che aveva appreso nelle osterie dove si esibiva prima di raggiungere il successo. Claire Waldoff era dichiaratamente lesbica e la sua compagna di tutta la vita fu la baronessa Olga (Olly) von Roeder, con la quale folleggiava in frequenti festini negli anni d’oro del cabaret... Poi l’avvento del nazismo, ovvero della tristezza, della brutalità e della morte... Claire Waldoff - che oltre... (continuer)
(für Claire Waldoff)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 21:27

Die Schnupftabaksdose

Die Schnupftabaksdose
[1912]
Un’altra allegra poesiola cantabile di Joachim Ringelnatz, cabarettista e pittore tedesco, un birbante anarchico e antiautoritario che in questi versi si prende gioco di una delle icone del nazionalismo teutonico, Federico II di Hohenzollern, “Friedrich der Große”, ossia Federico il Glande - pardon - il Grande...

Joachim Ringelnatz morì - probabilmente ridendosela - poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Es war eine Schnupftabaksdose
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 20:36
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Hodné štěně

Hodné štěně
Un'altra canzone contro il regime in Cecoslovacchia, scritta agli inizi degli anni '50 ma subito “messa all'indice”. L'allegoria del rapporto tra il cane e il suo padrone sta per il rapporto tra il popolo e i suoi oppressori. I riferimenti sono piuttosto chiari: la voglia repressa del cane di curiosare qua e là e scoprire i paesini circostanti allude ai divieti di viaggiare oltre i confini del paese, l'impossibilità di studiare per alcuni ecc.
Narodilo se štěně, lidí se nebálo,
(continuer)
envoyé par Stanislava 18/2/2014 - 18:47

Italien-Chanson

Italien-Chanson
[1926]
Testo trovato su Buchi nella sabbia

Cercando una canzone in judezmo, mentre facevo la guardia ad un’altra in yiddish, che non la sorprendessero i crucchi, ecco che mi pare proprio di vederne arrivare uno che canticchia nella sua lingua… “Chi va là?”, urlo. Mi risponde: “Sono Joachim Ringelnatz, sono tedesco ma antifascista! Non sparare!”… Lo faccio passare. Ci abbracciamo. Meno male che anche tra di loro non tutti sono “nazi schmazi”…

Joachim Ringelnatz è stato uno scrittore, un cabarettista, un poeta, e dipingeva pure. Inventò un personaggio letterario, il marinaio Kuddel Daddeldu, che era un po’ il suo alter ego, anarchico e antiautoritario. Morì poco dopo l’avvento del nazismo, ma in tempo per vedersi bollato come artista “degenerato”. Molta della sua produzione fu distrutta negli anni successivi alla sua scomparsa.
Questa poesia-canzone sull’Italia fascista è datata 1926 ed... (continuer)
Wie war Italien einst verdreckt!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 16:03

די שבועה

די שבועה
Di Shvue
[1902]
Versi di S. An-sky (1863-1920), originario di Čašniki, oggi in Bielorussia, scrittore, drammaturgo, ricercatore di folklore ebraico, cultore dell’Yiddish, militante socialista.
Questa sua “Di shvue” divenne quasi subito l’inno del “Bund” (בונד), il Partito socialista ebraico di Lituania, Polonia e Russia.
Testo trovato su Sam Yiddish Site Web
ברידער און שװעסטער פֿון אַרבען און נױט
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 14:59
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א וואָגן שיך

א וואָגן שיך
A Vogn Shikh
[1 gennaio 1943]
Versi di Avrom Sutskever
Musica di Tomáš Novotný
Interpretata da Hilda Bronstein nel suo disco “Yiddish Songs Old and New”. Il testo si trova recitato dallo stesso autore in un vecchio disco della Folkways Records.
Testo trovato sul blog Sam Yiddish Site Web

In questa sua famosa poesia Avrom Sutskever riesce a sintetizzare magistralmente tutto l’orrore dell’Olocausto attraverso l’immagine di un carro che attraversa cigolando i vicoli silenti del ghetto di Vilnius, carico di scarpe ancora palpitanti della vita di chi le calzava, tutti ebrei morti di stenti nella prigione a cielo aperto in cui i nazisti li rinchiusero… In soli due anni, dal settembre 1941 al settembre 1943, la fame, le malattie, le esecuzioni sommarie uccisero quasi tutti i 40.000 ebrei rinchiusi nel ghetto lituano. Sopravvissero solo coloro che, come Sutskever e la moglie , riuscirono a fuggire (insieme a Shmerke Kaczerginski e Abba Kovner), unendosi poi ai partigiani.
די רעדער יאָגן, יאָגן
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 18/2/2014 - 11:23
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Gaza

Gaza
This is a song for the people - especially the children - of Gaza. It was written after many conversations with ordinary Palestinians living in the refugee camps of Gaza and the West Bank. I spoke also to Israelis, to N.G.O workers, to a diplomat unofficially working in Jerusalem, and took their perspectives into account whilst writing the lyric.
It is not my/our intention to smear the Jewish faith or people - we know many Jews are deeply critical of the current situation - and nothing here is intended to show sympathy for acts of violence,whatever the motivation, but simply to ponder upon where desperation inevitably leads.

Many Gazan children are now the grandchildren of Palestinians BORN in the refugee camps - so called "temporary" shelters. Temporary for over 50 years now..
Gaza is today, effectively, a city imprisoned without trial. We ask you to add your voice to those already campaigning... (continuer)
When I was young it all seemed like a game
(continuer)
envoyé par Andrea Tramonte 18/2/2014 - 10:31
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Miłość

Miłość
(2002)
Testo e musica di Maciej Maleńczuk
L'album "Ande la more"
Testo da tekstowo.pl
Sito ufficiale
Może to i lepiej, że żyję teraz,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 18/2/2014 - 04:38

Sweatshop

Antiwar Songs Blog
Sweatshop
Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c’è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Qui […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-17 23:13:00

Love and Freedom

Love and Freedom
Words and music: Straw Lee No
Back in the old days in 1968
(continuer)
envoyé par adriana 17/2/2014 - 17:45

Peace

Words and music: Straw Lee No
Peace isn't just a word or a state of mind
(continuer)
envoyé par adriana 17/2/2014 - 17:31
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מאָטל דער אָפּרײטער

מאָטל דער אָפּרײטער
Motl der opreyter
[1940?]
Parole di Chaim Tauber (1901-1972), scrittore, sceneggiatore e attore originario dell’Ucraina, emigrato negli USA alla fine degli anni 20.
Musica di Naftule Brandwein (1884-1963), clarinettista e polistrumentista klezmer, originario della Galizia, regione storica divisa tra Polonia ed Ucraina.
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish

Il brano è il motivo portante della colonna sonora del film americano “Motel The Operator” (le altre musiche del film sono invece di Sholom Secunda), diretto nel 1940 da Joseph Seiden (1892-1974), regista e produttore di film Yiddish. Chaim Tauber – che del film era anche sceneggiatore - interpretava Motl, il protagonista di questo dramma tragicissimo, un operaio confezionista (credo si dica così, quelli che confezionano capi d’abbigliamento) che, dopo aver aderito ad uno sciopero contro le pessime condizioni di lavoro, viene... (continuer)
מאָטל דער אָפּרײטער
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2014 - 14:34

אין שאַפּ, אָדער די סװעט־שאַפּ

אין שאַפּ, <i>אָדער</i> די סװעט־שאַפּ
In shap, oder Di svet-shap
[1893?]
Versi di Morris Rosenfeld, originariamente pubblicati sulla rivista “Di Tsukunft” (“Il Futuro”), poi, forse, nella raccolta intitolata "Lider-bukh", tradotta in inglese nel 1898 e in tedesco nel 1902.
Purtroppo sono riuscito a trovare solo un testo parziale in caratteri ebraici, così comincio a contribuire quello traslitterato (Riccaaardooo, pensaci tuuu!!!).
La traslitterazione – non so se sia correttissima - l’ho trovata sul blog Nice Words
עס רױשן אין שאַפּ אַזױ װילד די מאַשינען,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2014 - 11:46

מײַן ייִנגעלע

מײַן ייִנגעלע
Mayn yingele
[1887]
Versi di Morris Rosenfeld, nella raccolta intitolata "Die Glocke", pubblicata a New York nel 1888.
Ignoro se fosse lo stesso Rosenfeld a comporre la musica per le proprie poesie… Di certo molte di esse divennero così popolari tra i lavoratori ebrei immigrati da essere musicate e intonate nelle fabbriche e nei raduni sindacali.
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish

Una delle poesie più famose di Rosenfeld, una classica “sweatshop song”, il lamento di un padre cui lo sfruttamento sul lavoro impedisce persino il contatto con il figlio, un bimbo profondamente amato ma non vissuto a causa del continuo, incessante lavoro per la sopravvivenza, dalle prime luci dell’alba a notte fonda… E il padre sa che il lavoro finirà per ucciderlo (come accadde, per esempio, a David Edelstadt), separandolo ancora una volta e definitivamente dal suo amato bambino…
איך האָב אַ קלײנעם ייִנגעלע
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/2/2014 - 11:01
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Síðasta blóm í heimi

Síðasta blóm í heimi
[1981]
Da una poesia di James Thurber
(Tradotta in islandese da Magnús Ásgeirsson)
Musica: Utangarðsmenn / Bubbi Morthens
Album: Í upphafi skyldi endinn skoða

From a poem by James Thurber
(Translated into Icelandic by Magnús Ásgeirsson)
Music: Utangarðsmenn / Bubbi Morthens
Album: Í upphafi skyldi endinn skoða

Texti: Ljóð eftir James Thurber
Þýðing: Magnús Ásgeirsson
Lag: Utangarðsmenn / Bubbi Morthens
Af plötunni: Í upphafi skyldi endinn skoða



L'ultimo fiore, dal Quartetto Cetra al punk islandese

Che cosa c'entra, secondo voi, una punk band islandese con il Quartetto Cetra? Tutti e due gruppi musicali, d'accordo; ma più diversi sarebbe difficile immaginarseli. Eppure una cosa in comune ce l'hanno: una canzone. Per quanto possa sembrare incredibile, derivata dalla stessa poesia.

La poesia si chiama, in inglese, The Last Flower in the World e fu scritta dal giornalista,... (continuer)
Undir XII. alheimsfrið
(continuer)
envoyé par Rikarður V. Albertsson 17/2/2014 - 03:30

מײַן צװאה - אָ גוטע פרײַנט

מײַן צװאה - אָ גוטע פרײַנט
Mayn tsavoe - O, gute fraynt
[1892?]
Parole e musica di David Edelstadt
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish

Il testamento politico del giovane anarchico operaio di origine russa David Edelstadt, morto nel 1892 a soli 26 anni a Denver, Colorado, a causa della tubercolosi contratta nelle insane boite in cui gli toccò lavorare, sfruttato a morte come tanti immigrati “che hanno fatto grande l’America”...
Ho letto che il testo di questa canzone è inciso sulla sua pietra tombale...
אָ גוטע פרײַנט ווען איך וועל שטאַרבן
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2014 - 19:50
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קעשענעווער שטיקעלע

קעשענעווער שטיקעלע
Keshenever shtikele
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish

Un bellissimo brano tradizionale Yiddish che ho preferito non attribuire ad anonimo ma a Moyshe Oysher (1906-1958), uno dei più grandi “chazanim” - i cantori in ebraico - di sempre.
Nato a Lipcani, in Moldavia, nel 1921 raggiunse suo padre emigrato in Canada. Dotato di una voce calda e potente (come “il ruggito di un leone”), Moyshe Oysher fece fortuna negli USA esibendosi non solo nelle sinagoghe ma anche nei grandi teatri, ricoprendo diversi ruoli negli allestimenti della Chicago Opera Company. Tra gli anni 30 e 40 partecipò anche ad alcune pellicole di ambientazione ebraica.

“La melodia di Kišinëv” allude alla città di Chişinău (Kišinëv / Кишинëв in russo) in Moldavia dove, all’inizio del 900, quasi metà della popolazione era di fede ebraica. Il degradarsi della situazione economica, anche grazie ad una protratta siccità,... (continuer)
שפּילט זשע מיר כּליזמרלעך
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2014 - 17:46
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באַריקאַדן - מאַמעס, טאַטעס, קינדערלעך

באַריקאַדן - מאַמעס, טאַטעס, קינדערלעך
Barikadn - Mames, tates, kinderlekh
[metà anni 20]
Parole e musica di Shmerke Kaczerginski, all’epoca appena adolescente.
Nel repertorio di molti artisti, a cominciare dai Klezmatics, che la incisero nel loro “Rise Up! Shteyt Oyf!” del 2002
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish

La prima canzone esplicitamente politica composta da Shmerke Kaczerginski quando la sua città natale, Vilnius, dopo essere passata di mano più e più volte (prima i tedeschi, poi i lituani e quindi i bolscevichi) dopo la fine della prima guerra mondiale, nel 1922 fu annessa alla Polonia come “Voivodato di Vilnius”, non riconosciuto dalle istituzioni lituane che scelsero Kaunas come sede (ho sintetizzato così, ma potrebbe non essere corretto perchè in quell’area c’è sempre stato un gran casino...). Kaczerginski, ebreo e comunista, si scontrò più volte con la polizia e finì pure alcune volte in gattabuia.
Su... (continuer)
טאַטעס מאַמעס קינדערלעך
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/2/2014 - 15:52
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Tre passi nel delirio

Tre passi nel delirio
2003
Fumo e incenso

Più che di una canzone si tratta di una trilogia, ovvero di tre micro-canzoni, nelle quali tre dei componenti del gruppo interpretano le sensazioni che immaginano abbia provato il pilota che durante la seconda guerra mondiale ha sganciato la bomba atomica su Hiroshima, nel corso della sua vita. La paura, nel momento in cui era sull'aereo, che non gli fa vedere la gravità del gesto, il rimorso che comincia a tormentarlo come uno spettro da subito, una volta tornato a casa alla fine della guerra ed in fine la vergogna, durante la sua vecchiaia che maschera con orgoglio e arroganza. Questa trilogia non si ispira alla reale biografia del pilota, gli autori prendono semplicemente spunto dalla vicenda per interpretare l'assurdità della guerra.
Primo passo: Paura
(continuer)
envoyé par Giovanni 16/2/2014 - 07:26
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Ciao Siciliano

Ciao Siciliano
Da http://www.tekstowo.pl/
'gnorro la data e il luogo, non parladone del tempo...


Label: Carrere
Country: Belgium
Released: 1986
Genre: Electronic
Style: Italo Disco

Dati e immagini tratti da da Feel the Rhythm, sito dedicato all'Italo Disco gestito da un appassionato turco (sic).

Nessuna notizia biografica è stata per ora potuta reperire su Umberto Tabbi. In una miriade di siti e pagine è indicato come "Umberto Tabbini", su un disco è "Umerto Tabbi" (forse avevano deciso che c'erano troppe "b". [RV]
Non c'e' un solo posto in questa terra
(continuer)
envoyé par krzyś 16/2/2014 - 01:30
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אַװרײמל דער מאַרװיכער

אַװרײמל דער מאַרװיכער
Avreyml der marvikher
[1936?]
Parole e musica di Mordechai Gebirtig. Credo che la canzone sia inclusa in מײַנע לידער (“Le mie canzoni”), raccolta pubblicata a Cracovia nel 1936.
Nel repertorio di molti artisti e interpretata in molte lingue.
Voglio qui ricordare Mendy Cahan, Chava Alberstein, Bratsch, Daniel Kahn and the Painted Bird, Noëmi Waysfeld, Bente Kahan, solo per citarne alcuni...
Il testo in alfabeto ebraico l’ho trovato qui (se qualcuno - Riccardo - ci volesse dare un’occhiata...). Allo stesso indirizzo si trova anche un utile glossario trilingue...

Una delle tante canzoni che l’ebreo socialista Gebirtig dedicò a chi sta ai margini della società, in questo caso un ladruncolo. E verso il protagonista non c’è nessun giudizio, nessuna condanna, semmai invece verso l’ingiustizia sociale, i ricchi grassi e rapaci, la loro polizia e le loro prigioni...
אָן אַ הײם בין איך יונג געבליבן
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 22:31
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שפֿרהלעס פּאָרטרעט

שפֿרהלעס פּאָרטרעט
Shifreles portret
[1939]
Versi di Mordechai Gebirtig.
Musica di Maurice (Moyshe) Rauch (1910-1994), compositore di fede ebraica originario del governatorato di Kovno (Kaunas), allora nell’impero russo, oggi in Lituania, ma emigrato da piccolissimo negli USA.
Il testo in yiddish traslitterato è stato trovato sul sito della cantante Heather Klein, che ha interpretato la canzone nel suo disco intitolato “Shifreles Portret: A Yiddish Art Song Project”. Anche nel disco di Benjy Fox-Rosen intitolato “Two Worlds - The Poetry of Mordechai Gebirtig”. Basandosi sulla traslitterazione, è stato poi ricostruito il testo in alfabeto ebraico (indi per cui, tale testo appare probabilmente qui per la prima volta nella sua grafia originale).

Poesia scritta da Mordechai Gebirtig il 2 dicembre 1939 a Cracovia, poche settimane dopo l’occupazione nazista (settembre 1939). La speranza che ancora traspare in... (continuer)
אױף דער װאַנט, לינקס פֿון מײַן בעט
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 19:24
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I'm Gonna Be an Engineer

I'm Gonna Be an Engineer
When I was a little girl I wished I was a boy
(continuer)
envoyé par Andrea R. 15/2/2014 - 18:35

Il principe

Il principe
[1975]
Versi di Massimo Troisi
Musica di Massimo Troisi e Vincenzo Purcaro, in arte Enzo Decaro, il terzo uomo de “La Smorfia”
Nel disco di Enzo Decaro intitolato “Poeta Massimo”, 2008.
Il principe sul cavallo bianco
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 15:30
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Tunkasila wamayanka yo

anonyme
Tunkasila wamayanka yo
Canzone tradizionale in Lakota (o Lakhota, o Teton, o Teton Sioux), della famiglia linguistica Siouan, insieme delle lingue native parlate nelle Grandi Pianure, il cuore del Nord America.
Interpretata, tra gli altri, da Calvin Standing Bear, musicista discendente Oglala/Sicangu Lakota originario della riserva Rosebud in Sud Dakota, nel suo disco intitolato “Wakan Olowan” (“Sacred Songs”).

Non sono un credente, ma credo che fosse impossibile per un nativo, fino a 150 o 200 anni fa, non pensare a “Tunkasila”, al Grande Padre Creatore guardando l’orizzonte nelle Great Plains...

Poi arrivarono l’uomo bianco e la sua “civiltà”...
Tunkasila wamayanka yo
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/2/2014 - 14:57
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Muller

Muller
Album: Sementeira - 1976

Ripresa nel 2019 da Sés
album: Rabia Ao Silencio
A meu gaiteriño,
(continuer)
envoyé par Andrea R. 14/2/2014 - 19:42

La femme libre

La femme libre
Da "Chansons rouges" pubblicato nel 1896 a nome di Maurice Boukay (pseudonimo di Charles-Maurice Couyba).
Monsieur Chaumette au Club plaçait
(continuer)
envoyé par Andrea R. 14/2/2014 - 18:52
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Povero diavolo

Povero diavolo
2011
Sul tetto del mondo
Pape sàtan, pape sàtan aleppe! 
(continuer)
envoyé par donquijote82 14/2/2014 - 15:44
Parcours: Le Diable
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La tumba del guerrilero

La tumba del guerrilero
La tumba del guerrillero
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 14/2/2014 - 15:33
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Allegretto ma non troppo

Allegretto ma non troppo
(2009)
dall'EP del progetto "Balla la pace" di Roberto "Freak Antoni", Alessandra Mostacci e Paolo Buconi

poi nell'album "Dimanismi plastici" della Freak Antoni Band - 2011

Dall'ultimo progetto di Freak Antoni, il leader degli Skiantos che ci ha lasciati pochi giorni fa.

"Allegretto ma non troppo", composta nella parte musicale da Alessandra Mostacci e nei "soli" di violino da Paolo Buconi, canzone presentata [con il solito insuccesso - scartata] al Festival di Sanremo. Il brano cerca una sua definizione della vita, mettendo a confronto contraddizioni esistenziali evidenti, e dunque il "non senso" del quotidiano che stranamente, forse, si avvicina più d'ogni altro concetto alla misteriosa ragione della [continua] fatica di vivere tra mille ostacoli. Il testo di Freak Antoni è eseguito nel progetto Balla la pace in due versioni: una con gli Skiantos e l'altra acustica stile “Ironikontemporaneo”.... (continuer)
La vita è molto dura ma leggera
(continuer)
14/2/2014 - 12:32
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Mefisto

Mefisto
(2009)
20 now

Testo di Antonio Resta
Ti ho visto fra il razzismo e la xenofobia
(continuer)
envoyé par donquijote82 14/2/2014 - 10:49
Parcours: Le Diable
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30 Days Back

30 Days Back
yankee go home
krzyś 14/2/2014 - 03:15
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When I'm Gone

When I'm Gone
...e tutti siamo matti per il bisonte bianco ;)
krzyś 14/2/2014 - 01:12
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Raskolnikow

Raskolnikow
[1993]
Testo di Andrzej Garczarek
Musica tradizionale (presumo che sia una canzone rom che da anni funziona qui con le parole polacche, non queste comunque e aggiunte in seguito, molto popolare da noi...va bu', ve lo spiego dopo)
Da trovare sull'album "Drelichowa" del 2003
Testo da http://www.tekstowo.pl/
Raskolnikow wziął siekierkę
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 13/2/2014 - 23:46

Wallflower

Antiwar Songs Blog
Wallflower
Oggi è il compleanno di Peter Gabriel. Vabbé, direte, mica lo conoscete, non siete invitati alla festa. D’accordo, è solo un pretesto per tirare fuori una vecchia canzone del 1982. Si intitola Wallflower (Tappezzeria) e c’è chi dice sia stata scritta per Nelson Mandela, secondo altri invece è basata sul trattamento riservato ai prigionieri politici […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-13 22:35:00

Non è Francesco

Non è Francesco
Sull'aria di: (ahinoi)
Non è Francesca (1970)
di Lucio Battisti.

Aiuto. Qui finiremo molto, ma molto male. Oltre all'ira divina, anche l'ira dello spirito di Lucio Battisti. Siamo spacciati. [CCG/AWS Staff]
Ti stai sbagliando, chi hai visto non è,
(continuer)
envoyé par Un disperato staff delle CCG 13/2/2014 - 21:07
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Perdóname Tío Juan

Perdóname Tío Juan
1974-1979 Lo primero de Alí Primera

In alcuni siti è riportata con il titolo "Perdóneme Tío Juan"
Perdóneme Tío Juan
(continuer)
envoyé par Maria Cristina 13/2/2014 - 20:33
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Canção sem maneiras

Canção sem maneiras
1976
Senhores,
(continuer)
envoyé par Andrea 13/2/2014 - 19:36
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Chorał z piekła dna

Traduzione tedesca reperita su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
Chorał z piekła dna
In tedesco nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
CHORAL AUS DER TIEFE DER HÖLLE
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/2/2014 - 14:36

Der Gekreuzigte 1944

Der Gekreuzigte 1944
[1944]
Scritta da Alexander Kulisiewicz nel lager di Sachsenhausen
Originariamente in polacco, con il titolo “Ukrzyżowany 1944” (che non sono riuscito a reperire in Rete), l’autore ne compose anche una versione in francese, “Le crucifié”, firmandosi con lo pseudonimo di Alex Alicouli, dalle prime sillabe del suo nome e cognome.

Siccome nemmeno la versione in francese sono riuscito a trovare, contribuisco per il momento la traduzione tedesca reperita su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
In tedesco nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
Sie kreuzigten Menschen Söhnchen!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/2/2014 - 12:27
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Konzentrak

Traduzione tedesca trovata su Kazett - Lyrik, una ricerca del 2001 condotta da Sophie Luise Bauer.
Konzentrak
Kazett sta per Konzentrationslager, KZ, "K = ka" e "Z = zett"

Nel disco di AA. VV. dedicato ad Alexander Kulisiewicz e intitolato “Lieder aus der Hölle”
DAS KAZETT
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/2/2014 - 12:00
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Wie lang es auch noch dauern mag

Wie lang es auch noch dauern mag
[1941]
Scritta da tal Paul Rakow (o Racow), artigiano berlinese, militante comunista, rinchiuso per molti anni nel campo di concentramento, lavoro e sterminio di Sachsenhausen, Oranienburg, 35 chilometri a nord di Berlino.
Sulla melodia della popolare tedesca “Ick wull, wi weern noch kleen, Jehann”
Testo trovato su Volksliederarchiv
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”.

Di Paul Rakow si sa che era un artigiano berlinese, faceva pellicce, e che era iscritto alla sezione del Partito comunista nel suo quartiere, Wedding. Non so per quanti anni fu rinchiuso a Sachsenhausen, possibilmente dalla sua apertura, nel 1936 (ma, forse, ho la data precisa dell’arresto, 15 aprile del 1937, come risulta da questo documento).

Paul Rakow forse sarebbe sopravvissuto, che risultava vivo ancora all’inizio del 1945 ma proprio in quel gelido gennaio fu costretto, insieme a tanti... (continuer)
Wie lang es auch noch dauern mag
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/2/2014 - 11:23

On va se marier

On va se marier
Communiqué de presse
Jeudi 13 février 2013

Pour la saint-Valentin : le mariage pour tous, aussi en Italie !

La Belgique était l’un des premiers pays à autoriser le mariage gay, en 2003, après un long combat des associations gay et lesbiennes, relayé par les partis politiques progressistes.

Aujourd’hui, 13 autres pays autorisent le mariage des couples de même sexe : Pays-Bas, Espagne, Canada, Afrique du Sud, Norvège, Suède, Portugal, Islande, Argentine, Danemark, Uruguay, Nouvelle-Zélande et France.

En Italie, le monde politique reste majoritairement opposé au mariage pour tous, alors que, selon un sondage réalisé par l’institut national italien de statistique (mai 2012) 62,8% de personnes interrogées considèrent “juste qu’un couple d’homosexuels qui vivent ensemble ait les mêmes droits que les couples mariés légalement » et 43,9% considèrent « juste qu’un couple homosexuel se marie... (continuer)
Lucien Lane 13/2/2014 - 10:14
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Tinna

per Maria da parte di Enzo MATARAZZO:

solo adesso leggo il tuo messasggio. tinna e' inserita dal vivo (nel contesto di un concerto tenuto dal gruppo viento in francia in occasione di un festival internazionale di musica etnica)nel cd da titolo: saunitaj (sanniti in lingua greca). purtroppo non ci sono piu' copie originali disponibili.
se vuoi posso inviarti una masterizzione.
il mio numero tf e': 333 26 88 949 oppure 328 455 98 90.
se mi contatti e mi dai il tuo indirizzo te lo spedisco volentieri.
saluti Enzo
P.S.: saluti a tutti gli amici del sito
12/2/2014 - 21:36
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Hymne du Mouvement de libération des femmes

anonyme
Hymne du Mouvement de libération des femmes
(1970)

Inno del Mouvement de Liberation de Femmes, sulla musica del canto Hymne de Marais, la versione francese di Die Moorsoldaten [Börgermoorlied]

da Il Deposito
Nous, qui sommes sans passé, les femmes,
(continuer)
envoyé par Andrea 12/2/2014 - 18:58
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Coal War

Coal War
[2009]]

Album :Build me this
I ain't cutting my hair till the good lord comes.
(continuer)
envoyé par adriana 12/2/2014 - 17:29




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