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Antiwar Songs Blog
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Al Capitale piacciono le camicie: che siano nere o brune quando ha bisogno del fascismo poliziotto, o che siano tanto belline quando c’è da rendere schiavi nelle fabbriche che producono per la “moda”. Ce lo racconta esattamente, dalla sua breve e triste vita, Morris Rosenfeld, ebreo, immigrato, schiavo in uno Sweatshop newyorkese nel 1893. Qui […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-17 23:13:00

Wallflower

Antiwar Songs Blog
Wallflower
Oggi è il compleanno di Peter Gabriel. Vabbé, direte, mica lo conoscete, non siete invitati alla festa. D’accordo, è solo un pretesto per tirare fuori una vecchia canzone del 1982. Si intitola Wallflower (Tappezzeria) e c’è chi dice sia stata scritta per Nelson Mandela, secondo altri invece è basata sul trattamento riservato ai prigionieri politici […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-13 22:35:00

Kamerad, du gehst

Kamerad, du gehst
[1938]
Parole e musica di Johann Peter Britten, detto Hans.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”.
Testo trovato sul Volksliederarchiv

Johann Peter Britten, chiamato Hans (1904-1945), tedesco, impiegato comunale e poi operaio, militante comunista, membro dell’organizzazione Soccorso Rosso. Candidato a Uetersen, Schleswig-Holstein, per il Partito comunista, fu arrestato nel 1933 e brevemente detenuto. Si diede poi all’attività politica clandestina, essendo arrestato più volte, l’ultima nell’estate del 1944, quando fu rinchiuso nel campo di concentramento di Neuengamme. Nella primavera del 1945 molti prigionieri furono costretti ad imbarcarsi su navi-prigione che, probabilmente, i nazisti avrebbero voluto affondare con tutto il loro carico umano al largo del mar Baltico. Anche Hans Britten fu costretto ad imbarcarsi su una di queste, la Cap Arcona, che il 3 maggio 1945 fu effettivamente affondata, ma non dai tedeschi bensì dagli aerei inglesi…
Kamerad, du gehst, aus Elend, Not und Grauen,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2014 - 15:25

Auf, Jungens, auf!

Auf, Jungens, auf!
[1939]
Versi di Rudi” Grosse, composti nel lager di Sachsenhausen su melodia non nota.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”.
Testo trovato sul Volksliederarchiv

Più volte detenuto a partire dal 1928 per la sua attività di appoggio all’Unione Sovietica, nel 1934 Rudolf “Rudi” Grosse fu autore di una provocazione artistica: se ho capito bene, disegnò un “trompe l'oeil” su di un palazzo a Berlino, una finestra sul cui vetro compariva la scritta “Hitler bedeutet Krieg!”, “Hitler vuol dire Guerra!”… Le SA che lo arrestarono lo massacrarono di botte. Condannato ad una pena tutto sommato lieve, quando uscì dal carcere fu immediatamente internato nel lager di Sachsenhausen. Alla fine del 1942 fu trasferito a Flossenbürg e lì assassinato il 9 dicembre.
Auf, Jungens, auf!
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2014 - 14:47
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La mia pelle

La mia pelle
2012
Grandezza naturale
E non pensavo che finisse così,
(continuer)
envoyé par donquijote82 11/2/2014 - 12:16

Рафенсбрюклид

anonyme
Рафенсбрюклид
Rafensbrjuklid
[1942 o 1943]
Scritta nel campo di concentramento nazista di Ravensbrück, Meclemburgo, da una prigioniera russa, forse tale Zina o Zinaida, sicuramente non sopravvissuta.
Sulla melodia di una canzone popolare russa.
Testo trovato su questa pagina dedicata alle canzoni provenienti dall’universo concentrazionario (prigioni, ghetti, lager) nazista.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”, interpretata da Jefrosinia Tkačova e Nadja Kalnitzkaja.

Anche nel volume con CD intitolato “Europa im Kampf 1939–1944. Internationale Poesie aus dem Frauen-Konzentrationslager Ravensbrück” a cura di Constanze Jaiser e Jacob David Pampuch, Berlino, 2005. (Bernart Bartleby)
Мы живем близ столицы – Берлина
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2014 - 10:00

De Rode Kruis bussen

De Rode Kruis bussen
[1945]
Versi di Gisela Wieberdink-Söhnlein ed Henriette “Hetty” Vôute, militanti delle resistenza olandese con i nomi di battaglia di “Piglet” e “Pooh”, personaggi di “Winnie the Pooh” di Alan Alexander Milne

Sulla melodia della canzone infantile neerlandese “Dorus was een man van 80 jaren”
Testo trovato su questa pagina dedicata alle canzoni provenienti dall’universo concentrazionario (prigioni, ghetti, lager) nazista.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Sono felice di essermi imbattuto in questa canzone perché, come molte che ho contribuito, arriva dall’orrore concentrazionario nazista ma, per una volta, canta della liberazione, di quando si spalancarono le porte del campo, di quando cadde il filo spinato e fu l’insperata Libertà.

“Piglet e Pooh” aiutarono un sacco di ragazzini ebrei a fuggire dai Paesi Bassi occupati, poi furono arrestate e rinchiuse nel... (continuer)
De Ravensbrückse tijd is afgelopen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 11/2/2014 - 08:53
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Il mondo in tasca

Il mondo in tasca
testo di Amir Issaa, Maurizio Lipoli musica di Pino Pecorelli

Torpignattara è il mio quartiere. È uno dei quartieri multietnici di Roma, noto più per i fatti di cronaca, non per le mille piccole storie di integrazione, perché fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. E se la piccola orchestra di Torpignattara è solo l'ultimo progetto del genere, è anche il primo formato da ragazzi di seconda generazione che, se avessimo delle leggi umane, sarebbero italiani a tutti gli effetti
Nel tuo sguardo si riflette il mio
(continuer)
envoyé par donquijote82 10/2/2014 - 21:45
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Guggisberglied

anonyme
[XVII secolo / 17th Century]
Canto popolare del Canton Berna
A Folksong from Canton Bern
Prima menzione: 1741
First mentioned: 1741
Prima attestazione scritta: 1764
First written text: 1764


Il Guggisberglied


Il Guggisbergslied nell'esecuzione della Corale di Guggisberg. Dal Sito del comune di Guggisberg


Il Guggisberglied, o Vreneli ab em Guggisberg (detto anche Guggisbergerlied o Altes Guggisbergerlied) è la canzone popolare svizzera più antica che sia stata tramandata. Fu menzionata per la prima volta nel 1741, mentre il testo scritto più antico risale al 1764.

La (triste) canzone si basa probabilmente su un fatto realmente accaduto tra il 1660 e il 1670. I protagonisti sono una ragazza di nome Vreneli (diminutivo alemannico di Verena), il suo fidanzato di povere condizioni e uno spasimante più ricco e proprietario di una fattoria. I due contendenti si battono, e poiché il... (continuer)
1. 's isch äben e Mönsch uf Ärde - Simelibärg!
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/2/2014 - 18:50
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Εργάτες

Εργάτες
Ergátes
Στίχοι: Κώστας Ταχτσής, Γιάννης Μαρκόπουλος, Γιώργος Χρονάς, Μιχάλης Φακίνος
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Λάκης Χαλκιάς
Δίσκο: «Εργάτες», 1976

Testi di Kostas Tachtsis, Yannis Markopoulos, Yorgos Hronas, Mihalis Fakinos
Musica di Yannis Markopoulos
Prima esecuzione di Lakis Halkias
Disco: «Εργάτες/Operai», 1976



Ma non riescono una buona volta a decidersi, questi operai?

Oggi il pianto greco è per la disoccupazione: oggi il lavoro fugge chissà dove, e quel poco che rimane se lo fregano - al ribasso - orde di concorrenti arrivati chissà da dove. Senza lavoro, l'uomo è senza dignità; si vergogna davanti ai figli cui non può dare da mangiare né da studiare; mentre la banca - i soliti ebrei - la rata del mutuo la pretende: non ci sono madonne che tengano e, se non paghi, sono capaci di portarti via anche la casa: e con la casa la famiglia, base della società;... (continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 10/2/2014 - 18:32

Wij laten de moed niet zakken

Wij laten de moed niet zakken
[1943]
Parole di Gisela Söhnlein ed Henriette “Hetty” Vôute, militanti delle resistenza olandese con i nomi di battaglia di “Piglet” e “Pooh”, personaggi di “Winnie the Pooh” di Alan Alexander Milne.
Sulla melodia della canzone “Wir lagen vor Madagaskar” composta nel 1934 da Just Scheu.
Testo trovato su questa pagina dedicata alle canzoni provenienti dall’universo concentrazionario (prigioni, ghetti, lager) nazista.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

“Piglet und Pooh” aiutarono un sacco di ragazzini ebrei a fuggire dai Paesi Bassi occupati, poi furono arrestate e rinchiuse nel campo di concentramento di Herzogenbusch (Vught) nel Brabante settentrionale. Dal campo di Vught, tra il 1943 ed il 1944, passarono più di 30.000 prigionieri: ebrei, prigionieri politici, combattenti della Resistenza, zingari, testimoni di Geova, omosessuali, senzacasa, contrabbandieri,... (continuer)
Wij laten de moed niet zakken
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2014 - 15:52
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Polentransport

Polentransport
[1944]
Versi di Ilse Weber
Musica di Bente Kahan, interprete norvegese di musica ebraica.‎
Nel disco di Bente Kahan “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎

Testo trovato su questa pagina dedicata alle canzoni provenienti dall’universo concentrazionario (prigioni, ghetti, lager) nazista.
E’ questa, e non Wiegenlied vom Polentransport, la poesia di Ilse Weber messa in musica da Bente Kahan nel suo disco citato.

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi... (continuer)
Ein Polentransport wird ausgetragen -
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2014 - 14:49

O bittre Zeit

O bittre Zeit
[1936-37]
Parole e musica di Eva Rutkowski (Lippold). Composta in carcere.

Canzone per voce femminile e pianoforte che intitola la raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”
Presente anche in altre compilazioni, per esempio in “KZ Musik: Encyclopedia of Music Composed in Concentration Camps, CD 1”, con Francesco Lotoro (pianoforte), Angelo De Leonardis (baritono), Anna Maria Stella Pansini (soprano), Rosa Sorice (voce femminile recitante).

Eva Rutkowski in Lippold (1909-1994) era di origini proletarie: 12 fratelli, madre lavandaia, padre sconosciuto. Lei divenne stenografa e dattilografa, e comunista. Il marito, tal Rudolf Lippold, lo mollò subito dopo averlo sposato e si legò ad Hermann Danz, un militante attivo nel Soccorso Rosso del Partito. L’organizzazione fu smantellata dai nazisti nel 1934; il suo capo, Rudolf Claus, fu giustiziato l’anno seguente nel carcere berlinese... (continuer)
Die Bäume steh´n in Blüte.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/2/2014 - 14:08
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Śniłeś

Śniłeś
[2010]
Testo: Bogdan Loebl
Musica: Wojciech Krzak
Dall'album "Radio Retro"
Testo trascritto "alla orecchia"

Dice che ognuno deve costruire la propria casa...la propria pace...forse, dice tutto. Ma sicuramente, è contro disfattori!
Gdy wstaje dzień
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 10/2/2014 - 03:48
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Maudite Guerre

Maudite Guerre
(1978)

Album: "1755"
J'avais une maîtresse, un jour y'avait longtemps
(continuer)
envoyé par polykos 9/2/2014 - 23:45
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Qu’ils m’entendent

Qu’ils m’entendent
(2011)

Il 28 novembre 2010 il "popolo svizzero" (come amano dire i campioni della "democrazia diretta") accettava tramite referendum la proposta dell'UDC, il partito di estrema destra guidato da Christoph Blocher, sul "rimpatrio dei criminali stranieri". Oggi che lo stesso che il "popolo di pecoroni" ha votato ancora contro i lavoratori comunitari, proponiamo questo pezzo (qui analizzato nei dettagli) dei rapper giurassiani che ha vinto anche un premio come miglior testo dell'anno.
Atterrissage forcé CH zéro degré
(continuer)
9/2/2014 - 22:42
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Her Majesty

Her Majesty
"Her Majesty" is a song written by Paul McCartney (although credited to Lennon–McCartney) that appears on the Beatles' album Abbey Road. It is a brief tongue-in-cheek music hall song. "Her Majesty" is the final track of the album and appears fourteen seconds after the song "The End", but was not listed on the original sleeve. As such, it is considered one of the first examples of a hidden track in rock music.

2000
Reworked version of the Beatles song of the same name. Her Majesty: she's pretty much obsolete. Given away free to UK mailing list to "celebrate" the Golden Jubilee
Her Majesty's a pretty nice girl,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 9/2/2014 - 18:11
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Don’t Sign Up for War

Don’t Sign Up for War
2002
Red Clydeside
With Dave Swarbrick

The years 1915 to 1919 saw a huge explosion of working class militancy in response to the First World War which brought Britain almost to the brink of revolution. One of the most important centres of struggle was Glasgow and the Clyde. 'Red Clydeside', a CD written and performed by Alistair Hulett, celebrates its foremost protagonist, John Maclean, and the men and women who contributed to this often neglected period of our history.

The song Don’t Sign Up For War’ is based on one of John McLean’s famous quotes during the lead up to the First World War when he encouraged young men to defer from signing up.
See thon Arthur Henderson, heid bummer o' the workin, men (1)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 9/2/2014 - 17:56
Parcours: Déserteurs
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Весна

Весна
[2009]
Testo e musica: DakhaBrakha
Dall'album "На межі"
Sito ufficiale

Come tante altre canzoni delle CCG, questa non è una canzone esplicitamente contro la guerra. Ma visto che gli stessi autori l'hanno voluto contribuire alla protesta pacifica dell'Euromajdan 2013, concedendo un frammento del brano per un video di sostegno, la fa diventare tale.
È intitolata semplicemente "Весна"(Primavera).
Ой весняночка, де твоя дочка,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 9/2/2014 - 17:39
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I fiancheggiatori

I  fiancheggiatori
[1978]
Il sogno di Alice
E' che siamo messi male,
(continuer)
envoyé par adriana 9/2/2014 - 16:16
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Dear Darcy

Dear Darcy
2006
B-Sides It's Dark Outside

Lettera d'amore dal fronte. Il presidente che dovrebbe finire quello che il padre non ha vinto è George W. Bush
Well, Dear Darcy,
(continuer)
envoyé par donquijote82 9/2/2014 - 16:06
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Revolution / Na krawędzi

Revolution / Na krawędzi
[2013]
Testo: Jakub Podolski
Musica: Maleo Reggae Rockers
Dall'album "Revolution"
Testo trascritto all'orecchio da YT
Sito ufficiale
Wisi coś w powietrzu,
(continuer)
envoyé par krzyś 9/2/2014 - 01:26
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Timişoara

Timişoara
[1989]
Parole di Marian Odangiu (1954-), scrittore, insegnante, saggista, autore e conduttore radiofonico rumeno.
Musica di Ilie Stepan, oggi sessantenne, figura leggendaria del rock rumeno.

Da dentro la rivoluzione rumena del 1989, uno dei brani più noti composto proprio in quei giorni...
Il 16 dicembre di quell’anno la rivolta scoppiò proprio a Timişoara...
La 16 decembrie, după calendare,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2014 - 22:27

Canzoni popolari: il senso e la memoria

Antiwar Songs Blog
Canzoni popolari: il senso e la memoria
di Marco Rovelli In questi giorni in cui sono in scena con uno spettacolo sulla tradizione popolare toscana, mi accorgo ancora una volta, e sempre di più, di quanto i canti popolari siano in grado di trasmettere un senso profondissimo, che da una parte è legato in maniera sostanziale al contesto particolare che lo ha […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-08 22:25:00
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Imnul Golanilor

Imnul Golanilor
[aprile 1990]
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă e Laura Botolan
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.

“Imnul Golanilor”, una Marsigliese rumena contro i minatori che picchiavano come poliziotti.
Cristian Paţurcă era un musicista rumeno. Aveva 46 anni ed era malato di tubercolosi. È morto il 20 gennaio 2011.
Col titolo di una canzone da intonare in massa, questo compositore ha dato al termine “hooligan” (“teppista”) un significato simbolico positivo. Un'intuizione unica, inedita. Quel canto, scritto ventun anni fa, a 25 anni, si chiama “Imnul Golanilor”, dove la seconda parola è la trasposizione rumena di quel disprezzato termine inglese e la prima corrisponde a “inno”. Con questa marcia musicale gli studenti di Bucarest scendevano in piazza nel l990 contro il governo di Ion Iliescu,... (continuer)
A fost o dată ca-n poveşti
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2014 - 21:59
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Noi pace vrem

Noi pace vrem
Da una poesia di Grigore Vieru.
Nu vom îngădui să vină
(continuer)
envoyé par Andrea 8/2/2014 - 21:28
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L’estinzione della razza umana

L’estinzione della razza umana
[2013]
Scritta da Francesco Bianconi.
Nell’album intitolato “Fantasma”

Bene, come già Per un’estinzione umana eco-sostenibile dei Laghetto, ecco un’altra canzone che mi trova entusiasticamente d’accordo... Non c’è altra soluzione.
Contro di me
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2014 - 21:04
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Sergio Endrigo: Tango rosso

Canzone sulla fine del PCI scritta da Maria Giulia Bartolocci (Plumrose) e da Sergio Endrigo. Musica di Sergio Endrigo. Incisa da Sergio Endrigo e da Max Manfredi per BMG Ariola (1990).
Maria Giulia Bartolocci era la moglie di Sergio Endrigo ed è stata coautrice di numerosi suoi testi. È scomparsa nel 1994.
Testo da sergioendrigo.it.
E adesso cosa fare
(continuer)
envoyé par L.L. 8/2/2014 - 20:28
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Viva

Viva
[2014]

Singolo estratto dall'album "Canzoni contro la natura"
Da questa finestra rotta con i vetri impolverati
(continuer)
envoyé par adriana 8/2/2014 - 17:04
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July 20th

July 20th
[1999]

Album :Isabelle
So farewell Genoa,
(continuer)
envoyé par adriana 8/2/2014 - 16:07
Parcours: Gênes - G8
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Golan post-mortem

Golan post-mortem
[1990]
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.

Il termine rumeno “golan” sta per “teppista”... Per ciò credo che questa canzone del cantautore rumeno Cristian “Cristi” Paţurcă (prematuramente morto di tubercolosi nel 2011) non si riferisca tanto alla sollevazione popolare del 1989, che portò alla caduta del regime di Ceauşescu, ma alla durissima repressione dell’anno successivo quando Ion Iliescu e Petre Roman, rispettivamente presidente e premier del nuovo governo, aizzarono i minatori contro gli studenti che a Bucarest sollecitavano la decomunistizzazione e la democratizzazione del Paese. I minatori agirono come la vecchia Securitate, massacrando di botte i “teppisti” - così li chiamava il governo - che da alcune settimane occupavano per protesta la piazza dell’Università. Il bilancio fu di centinaia di feriti e di un numero imprecisato di morti, sette quelli ufficialmente riconosciuti...
Ar trebui să vină înapoi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 8/2/2014 - 15:37
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Mambo reazionario

Mambo reazionario
[2014]
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Alla fine ti sei sposato
(continuer)
envoyé par Dora &Bernart Bartleby 8/2/2014 - 14:56
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Dafne

Dafne
Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Corro affannata, strappo passi ansiosi
(continuer)
envoyé par Alberto Marchetti 7/2/2014 - 22:48
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Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo

Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo
[1716 o 1717]
Il “Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo” - ed in particolare l’ “Adagio”, secondo dei tre movimenti di cui è composto - è l’opera più famosa di Alessandro Ignazio Marcello (1673-1747), intellettuale e compositore appartenente alla nobiltà veneziana dell’epoca.
Questo Concerto acquistò da subito una tale fama che Johann Sebastian Bach, solo una decina di anni dopo, ne fece una trascrizione per clavicembalo, il “Concerto n° 3 in re minore BWV 974”.

Propongo questo brano di musica classica non perchè sia di per sè contro la guerra, ovvio, ma perchè è stato utilizzato nella colonna sonora di parecchi film (compreso “Anonimo veneziano” di Enrico Maria Salerno), un paio dei quali sono ascrivibili al nostro specifico.

Il primo è “The Strawberry Statement” (“Fragole e Sangue”), film del 1970 che guadagnò il premio della giuria a Cannes e che è l’unico film significativo... (continuer)
[Strumentale]
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2014 - 19:33
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Noi, nu!

Noi, nu!
Versi di Nicolae Labiş, poeta rumeno inviso al regime comunista, morto a 21 anni nel 1956 in quello che sembrò un incidente, ma forse anche no...
Musica di Anda Călugăreanu
Lato B del singolo intitolato “Cîntec” (ignoro l’anno di pubblicazione)

(Bernart Bartleby)
O parte din noi ne-am învins
(continuer)
envoyé par Andrea 7/2/2014 - 17:53
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Облака

Над землёй бушуют травы,
(continuer)
envoyé par Andrea 7/2/2014 - 17:23
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Pier Paolo Pasolini: La recessione

Pier Paolo Pasolini: La recessione
[1974]
Versi di Pier Paolo Pasolini, da “La nuova gioventù. Seconda forma de ‘La meglio gioventù’” (Einaudi, 1974).
Il testo originario nacque in friulano, con traduzione italiana dello stesso Pasolini, che poi ne scrisse una nuova versione perché potesse essere cantato.
Messa in musica da Mino De Martino (1944-), cantautore, compositore e paroliere e interpretata da Alice, prima nel suo disco del 1992 intitolato “Mezzogiorno sulle Alpi”, poi nel disco collettivo “Luna di giorno - Le canzoni di Pier Paolo Pasolini” del 1995.

Non una canzone contro la guerra, ma una possibile lettura del tempo che sta per venire o, forse, stiamo già vivendo…
Rivedremo calzoni coi rattoppi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2014 - 12:52
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Padaj silo i nepravdo

anonyme
Padaj silo i nepravdo
[XVI secolo, dopo il 1523?]
Canzone in lingua croata che celebra la ribellione di Hvar (Lèsina) in Dalmazia del 1510-14, quando la maggioranza croata della popolazione si ribellò alle angheria e alle vessazioni dei dominatori veneziani e della nobiltà locale. A capo della rivolta il Matija Ivanić (1445-1523) citato nella penultima strofa, un anziano cittadino molto stimato dalla popolazione.
La canzone fu rispolverata durante la seconda guerra mondiale dai partigiani jugoslavi operanti in Dalmazia. Ripresa anche dai Бијело дугме / Bijelo Dugme di Goran Bregović nell’introduzione del loro album del 1986 intitolato “Pljuni i zapjevaj moja Jugoslavijo” (“Sputa e canta, mia Jugoslavia”)

All’inizio del 400 la Repubblica di Venezia aveva riacquisito il dominio sulla Dalmazia, perso a metà 300 dopo la fine dei contrasti con il regno ungherese. Venezia aveva cancellato ogni autonomia e diritto... (continuer)
Padaj silo i nepravdo,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2014 - 09:53
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Wojna

Wojna
[1992]
Testo e musica: Brygada Kryzys
Dall'album "Cosmopolis"

trovato qui http://www.tekstowo.pl/
wojna! maszerują niewolnicy
(continuer)
envoyé par krzyś 6/2/2014 - 18:02
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Nie wolno nie ufać

Nie wolno nie ufać
[1989]
Testo e musica: DAAB
Dall'album "DAAB III"
Presente anche nelle versioni differenti su "DAAB III" del 1992
e su "To co najlepsze z dziesięciu lat (1983-1993)" del 1993
Testo trovato su YT
Nie wolno, nie wolno, nie wolno, nie wolno zamykać oczu.
(continuer)
envoyé par krzyś 6/2/2014 - 17:26
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Đurđevdan / Ђурђевдан

anonyme
Đurđevdan / Ђурђевдан
[1942]
Testo di ignoto autore di lingua serba.
Musica tradizionale romaní.
Canzone normalmente attribuita a Goran Bregović e ai Бијело дугме / Bijelo Dugme, il gruppo da lui fondato da nel 1974 e attivo fino al 1989.
Nell’ultimo album in studio della band serba, intitolato “Ćiribiribela”, dove il titolo completo del brano è "Đurđevdan je a ja nisam s onom koju volim" (“E’ il giorno di San Giorgio, ed io non sono col mio amore”).
Testo in cirillico trovato qui

Chiedo aiuto a staff e contributori per la cura di questa pagina, in primo luogo perché non conosco il serbo, e in secondo perché la storia di questa canzone è piuttosto “balcanica”, cioè incasinata…

Mi pare di aver capito che Goran Bregović – che come molti grandi musicisti è anche un grande saccheggiatore – prese la splendida melodia tradizionale della canzone romaní “Ederlezi” - “Giorno di (San) Giorgio - sulle cui note i... (continuer)
Пролеће на моjе раме слиjеће.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/2/2014 - 13:29
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Durerea femeiască

Durerea femeiască
Da una poesia di Adrian Păunescu.

Su Adrian Păunescu vedi anche Antirăzboinică
Muncim, ca nişte sclave, zi de zi,
(continuer)
envoyé par Andrea 6/2/2014 - 13:24
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Abortire

Abortire
[1973]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Si faceva chiamare dottore
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envoyé par Andrea 5/2/2014 - 20:59
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Me ne vado

Me ne vado
2014
Fibrillante

TESTO: Eugenio Finardi
MUSICA: Eugenio Finardi, Giovanni Maggiore, Paolo Gambino, Claudio Arfinengo, Marco Lamagna.

Eugenio Finardi (voce), Patrizio Fariselli (pianoforte), Giuvazza (chitarre), Marco Lamagna (basso), Claudio Arfinengo (batteria), Paolo Gambino (synth) Max Casacci (strumenti mutanti)

Facciamo un salto in fondo ed ascoltiamo le parole salmodiate da Eugenio in "Me ne vado": "Tutto cominciò negli anni '80. Dalla fine della seconda guerra mondiale infatti le politiche economiche e fiscali avevano diminuito le disuguaglianze sociali, portando al più lungo periodo di crescita economica nel mondo occidentale. Per tutti. Poi sono stati eletti Reagan e la Thatcher. Da allora il reddito della gente comune è aumentato solo del 2%, mentre il reddito dell'1 per mille della popolazione è aumentato del 2600%. Vuol dire che se tu hai 100 euro in tasca, loro ne hanno... (continuer)
Tutto cominciò negli anni '80.
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envoyé par DoNQuijote82 5/2/2014 - 09:43
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Quella di Torino

Quella di Torino
[1990]
Parole e musica di Vince Ricotta
Nell’album intitolato “Qualcuno ci spieghi il Jazz” del 1996
Testo trovato sul sito della band

“… la Fabbrica Italiana Automobili Torino sporca il mondo e non si fermerà…”. Profetici!
Tutti quanti gli artisti del mondo sono nati in una città
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envoyé par Bernart Bartleby 5/2/2014 - 08:59
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Centrala

Centrala
Olimpiadi 1980 Mosca, il famoso gesto di Kozakiewicz fischiato dal pubblico russo...tre medaglie d'oro per la Polonia, Kozakiewicz saltò più in alto. Vorrei dedicare questo filmato a tutti gli amici ucraini!

https://www.youtube.com/watch?v=eq6lycmthHw
krzyś 5/2/2014 - 02:48
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Campo De' Fiori

Campo De' Fiori
[1974]
Dall'album "Quando verrà Natale"

Venditti scrisse "Campo de' Fiori" subito dopo la denuncia ricevuta per "A Cristo", in occasione di un tour nei teatri intitolato "Racconto". Venditti suonava al Teatro dei Satiri con Cocciante e De Gregori e una sera un ufficiale di polizia pensò bene di fare la denuncia. La canzone era tutto meno che vilipendiosa, una ballata in romanesco dove Venditti chiedeva a Cristo di scendere sulla terra perchè le cose non si mettevano troppo bene... nel brano vengono citati l'Irlanda e il Vietnam: "forse stai impegnato su in Irlanda... e t'hanno pure incastrato nel Vietnam..." e poi la Palestina: "L'occhio vergognoso di un Mosè, Moshe Dayan", insomma Cristo, un Cristo molto umano....

La denuncia fu basata sulla frase "Aammazzate, Gesù Cri' quanto sei fico!", come se questa frase portasse un insulto.... inoltre Antonello invitava Cristo a non tornare a Roma,... (continuer)
Campo de' Fiori, io non corro più,
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envoyé par krzyś 4/2/2014 - 23:03
Parcours: Giordano Bruno
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Campo di Fiori

Campo di Fiori
CAMPO DI FIORI
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envoyé par Krzysztof Wrona 4/2/2014 - 22:37
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
Devi combattere per sopravvivere
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envoyé par Krzysiek Wrona 4/2/2014 - 22:22
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Deutsche Übersetzung aus cantautori.at
Traduzione tedesca da cantautori.at
PRAGER FRÜHLING
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envoyé par Riccardo Venturi 4/2/2014 - 20:26
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
In diverse esecuzioni cambia anche il terzo verso, ma il testo cantato in un video live del 1983 coincide con quello che ho mandato.
Krzysiek Wrona 4/2/2014 - 18:36

Ein Transport wird einberufen

Ein Transport wird einberufen
Version française – APPEL D'UN CONVOI – Marco Valdo .M.I. – 2014
Chanson tchèque de langue allemande – Ein Transport wird einberufen – Ilse Weber – 1944

Paroles de Ilse Weber (1903-1944).
Musique de Michaela Sehrbrock et Marion Steingötter de l’Opernchor de Essen.

La peur, la douleur mais aussi l'embarras et l'indifférence et le sentiment de soulagement pour l'avoir échappé belle encore une fois… ce devait être terrible, une avalanche de terreur et de mort, qui prenait les prisonniers amassés dans le champ de Theresienstadt en attente de la déportation vers l'extermination, et Ilse Weber la décrit terriblement dans sa poésie…
Elle la toucha elle aussi, probablement le 1er octobre 1944, à son départ avec des milliers d'autres vers la Pologne, vers la mort… Durant ce mois d'octobre, il y eut plus de 14.000 Juifs transférés de Theresienstadt à Auschwitz… Ce furent les derniers convois ; fin octobre, le camp-ghetto fut liquidé…
APPEL D'UN CONVOI
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envoyé par Marco Valdo M.I. 4/2/2014 - 16:40
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Magazzino 18

Magazzino 18
Caro Stefano Silli,

Prima di tutto grazie per avere aderito al mio invito a venire allo scoperto, ché a carte scoperte si discute notevolmente meglio; per il numero di telefono va benissimo come riterrai di fare. Ma entriamo un po' nel merito delle questioni, “in medias res” come si suol dire.

Come forse avrai capito o intuito, anche io ero l'altra sera al teatro “Aurora” di Scandicci tra i contestatori dello spettacolo di Cristicchi. Ci ero sia a titolo personale, sia come militante antagonista di un “centro sociale”, vale a dire di uno di quei luoghi che, di solito, vengono descritti come frequentati da “ragazzetti imboniti” o roba del genere (definizione alla quale, vedo, ti uniformi). Ora, il problema è che io, di anni, ne ho cinquantuno, vale a dire un bel po' più di te. Tra i cinquanta o sessanta antagonisti presenti l'altra sera a Scandicci c'erano persone di sessanta e rotti anni,... (continuer)
Riccardo Venturi 4/2/2014 - 16:15




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