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Canzoni popolari: il senso e la memoria

Antiwar Songs Blog
Canzoni popolari: il senso e la memoria
di Marco Rovelli In questi giorni in cui sono in scena con uno spettacolo sulla tradizione popolare toscana, mi accorgo ancora una volta, e sempre di più, di quanto i canti popolari siano in grado di trasmettere un senso profondissimo, che da una parte è legato in maniera sostanziale al contesto particolare che lo ha […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-08 22:25:00
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Mambo reazionario

Mambo reazionario
[2014]
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Alla fine ti sei sposato
(continuer)
envoyé par Dora &Bernart Bartleby 8/2/2014 - 14:56
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Dafne

Dafne
Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Corro affannata, strappo passi ansiosi
(continuer)
envoyé par Alberto Marchetti 7/2/2014 - 22:48
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Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo

Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo
[1716 o 1717]
Il “Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo” - ed in particolare l’ “Adagio”, secondo dei tre movimenti di cui è composto - è l’opera più famosa di Alessandro Ignazio Marcello (1673-1747), intellettuale e compositore appartenente alla nobiltà veneziana dell’epoca.
Questo Concerto acquistò da subito una tale fama che Johann Sebastian Bach, solo una decina di anni dopo, ne fece una trascrizione per clavicembalo, il “Concerto n° 3 in re minore BWV 974”.

Propongo questo brano di musica classica non perchè sia di per sè contro la guerra, ovvio, ma perchè è stato utilizzato nella colonna sonora di parecchi film (compreso “Anonimo veneziano” di Enrico Maria Salerno), un paio dei quali sono ascrivibili al nostro specifico.

Il primo è “The Strawberry Statement” (“Fragole e Sangue”), film del 1970 che guadagnò il premio della giuria a Cannes e che è l’unico film significativo... (continuer)
[Strumentale]
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2014 - 19:33
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Noi, nu!

Noi, nu!
Versi di Nicolae Labiş, poeta rumeno inviso al regime comunista, morto a 21 anni nel 1956 in quello che sembrò un incidente, ma forse anche no...
Musica di Anda Călugăreanu
Lato B del singolo intitolato “Cîntec” (ignoro l’anno di pubblicazione)

(Bernart Bartleby)
O parte din noi ne-am învins
(continuer)
envoyé par Andrea 7/2/2014 - 17:53
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Облака

Над землёй бушуют травы,
(continuer)
envoyé par Andrea 7/2/2014 - 17:23
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Pier Paolo Pasolini: La recessione

Pier Paolo Pasolini: La recessione
[1974]
Versi di Pier Paolo Pasolini, da “La nuova gioventù. Seconda forma de ‘La meglio gioventù’” (Einaudi, 1974).
Il testo originario nacque in friulano, con traduzione italiana dello stesso Pasolini, che poi ne scrisse una nuova versione perché potesse essere cantato.
Messa in musica da Mino De Martino (1944-), cantautore, compositore e paroliere e interpretata da Alice, prima nel suo disco del 1992 intitolato “Mezzogiorno sulle Alpi”, poi nel disco collettivo “Luna di giorno - Le canzoni di Pier Paolo Pasolini” del 1995.

Non una canzone contro la guerra, ma una possibile lettura del tempo che sta per venire o, forse, stiamo già vivendo…
Rivedremo calzoni coi rattoppi
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2014 - 12:52
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Padaj silo i nepravdo

anonyme
Padaj silo i nepravdo
[XVI secolo, dopo il 1523?]
Canzone in lingua croata che celebra la ribellione di Hvar (Lèsina) in Dalmazia del 1510-14, quando la maggioranza croata della popolazione si ribellò alle angheria e alle vessazioni dei dominatori veneziani e della nobiltà locale. A capo della rivolta il Matija Ivanić (1445-1523) citato nella penultima strofa, un anziano cittadino molto stimato dalla popolazione.
La canzone fu rispolverata durante la seconda guerra mondiale dai partigiani jugoslavi operanti in Dalmazia. Ripresa anche dai Бијело дугме / Bijelo Dugme di Goran Bregović nell’introduzione del loro album del 1986 intitolato “Pljuni i zapjevaj moja Jugoslavijo” (“Sputa e canta, mia Jugoslavia”)

All’inizio del 400 la Repubblica di Venezia aveva riacquisito il dominio sulla Dalmazia, perso a metà 300 dopo la fine dei contrasti con il regno ungherese. Venezia aveva cancellato ogni autonomia e diritto... (continuer)
Padaj silo i nepravdo,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 7/2/2014 - 09:53
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Wojna

Wojna
[1992]
Testo e musica: Brygada Kryzys
Dall'album "Cosmopolis"

trovato qui http://www.tekstowo.pl/
wojna! maszerują niewolnicy
(continuer)
envoyé par krzyś 6/2/2014 - 18:02
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Nie wolno nie ufać

Nie wolno nie ufać
[1989]
Testo e musica: DAAB
Dall'album "DAAB III"
Presente anche nelle versioni differenti su "DAAB III" del 1992
e su "To co najlepsze z dziesięciu lat (1983-1993)" del 1993
Testo trovato su YT
Nie wolno, nie wolno, nie wolno, nie wolno zamykać oczu.
(continuer)
envoyé par krzyś 6/2/2014 - 17:26
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Đurđevdan / Ђурђевдан

anonyme
Đurđevdan / Ђурђевдан
[1942]
Testo di ignoto autore di lingua serba.
Musica tradizionale romaní.
Canzone normalmente attribuita a Goran Bregović e ai Бијело дугме / Bijelo Dugme, il gruppo da lui fondato da nel 1974 e attivo fino al 1989.
Nell’ultimo album in studio della band serba, intitolato “Ćiribiribela”, dove il titolo completo del brano è "Đurđevdan je a ja nisam s onom koju volim" (“E’ il giorno di San Giorgio, ed io non sono col mio amore”).
Testo in cirillico trovato qui

Chiedo aiuto a staff e contributori per la cura di questa pagina, in primo luogo perché non conosco il serbo, e in secondo perché la storia di questa canzone è piuttosto “balcanica”, cioè incasinata…

Mi pare di aver capito che Goran Bregović – che come molti grandi musicisti è anche un grande saccheggiatore – prese la splendida melodia tradizionale della canzone romaní “Ederlezi” - “Giorno di (San) Giorgio - sulle cui note i... (continuer)
Пролеће на моjе раме слиjеће.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 6/2/2014 - 13:29
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Durerea femeiască

Durerea femeiască
Da una poesia di Adrian Păunescu.

Su Adrian Păunescu vedi anche Antirăzboinică
Muncim, ca nişte sclave, zi de zi,
(continuer)
envoyé par Andrea 6/2/2014 - 13:24
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Abortire

Abortire
[1973]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Si faceva chiamare dottore
(continuer)
envoyé par Andrea 5/2/2014 - 20:59
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Me ne vado

Me ne vado
2014
Fibrillante

TESTO: Eugenio Finardi
MUSICA: Eugenio Finardi, Giovanni Maggiore, Paolo Gambino, Claudio Arfinengo, Marco Lamagna.

Eugenio Finardi (voce), Patrizio Fariselli (pianoforte), Giuvazza (chitarre), Marco Lamagna (basso), Claudio Arfinengo (batteria), Paolo Gambino (synth) Max Casacci (strumenti mutanti)

Facciamo un salto in fondo ed ascoltiamo le parole salmodiate da Eugenio in "Me ne vado": "Tutto cominciò negli anni '80. Dalla fine della seconda guerra mondiale infatti le politiche economiche e fiscali avevano diminuito le disuguaglianze sociali, portando al più lungo periodo di crescita economica nel mondo occidentale. Per tutti. Poi sono stati eletti Reagan e la Thatcher. Da allora il reddito della gente comune è aumentato solo del 2%, mentre il reddito dell'1 per mille della popolazione è aumentato del 2600%. Vuol dire che se tu hai 100 euro in tasca, loro ne hanno... (continuer)
Tutto cominciò negli anni '80.
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 5/2/2014 - 09:43
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Quella di Torino

Quella di Torino
[1990]
Parole e musica di Vince Ricotta
Nell’album intitolato “Qualcuno ci spieghi il Jazz” del 1996
Testo trovato sul sito della band

“… la Fabbrica Italiana Automobili Torino sporca il mondo e non si fermerà…”. Profetici!
Tutti quanti gli artisti del mondo sono nati in una città
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 5/2/2014 - 08:59
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Fallen Fallen Is Babylon

Fallen Fallen Is Babylon
[1982]
Dall'album "Brygada Kryzys" (detto-l'album nero)
Testo trovato qui http://www.tekstowo.pl/
Babylon inside me
(continuer)
envoyé par krzyś 5/2/2014 - 01:02
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Campo De' Fiori

Campo De' Fiori
[1974]
Dall'album "Quando verrà Natale"

Venditti scrisse "Campo de' Fiori" subito dopo la denuncia ricevuta per "A Cristo", in occasione di un tour nei teatri intitolato "Racconto". Venditti suonava al Teatro dei Satiri con Cocciante e De Gregori e una sera un ufficiale di polizia pensò bene di fare la denuncia. La canzone era tutto meno che vilipendiosa, una ballata in romanesco dove Venditti chiedeva a Cristo di scendere sulla terra perchè le cose non si mettevano troppo bene... nel brano vengono citati l'Irlanda e il Vietnam: "forse stai impegnato su in Irlanda... e t'hanno pure incastrato nel Vietnam..." e poi la Palestina: "L'occhio vergognoso di un Mosè, Moshe Dayan", insomma Cristo, un Cristo molto umano....

La denuncia fu basata sulla frase "Aammazzate, Gesù Cri' quanto sei fico!", come se questa frase portasse un insulto.... inoltre Antonello invitava Cristo a non tornare a Roma,... (continuer)
Campo de' Fiori, io non corro più,
(continuer)
envoyé par krzyś 4/2/2014 - 23:03
Parcours: Giordano Bruno
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Mister C

Mister C
Sachsenhausen, 1940
Lyrics: Aleskander Kulisiewicz
Music: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)

Sachsenhausen, 1940
Testo: Aleksander Kulisiewicz
Musica: Henryk Wars ("Czarny Jim", 1939)


“Mister C” is Winston Churchill, the cigar-chomping British Prime Minister who, between the fall of France and the United States’ entry into World War II, personified captive Europe’s last hope for defeating the Germans. Written after news reached Sachsenhausen of the demoralizing Allied retreat from Dunkirk in northern France, “Mister C” debuted at a secret gathering in Cell Block 3 where, Kulisiewicz recalls, “the most biting and obscene antifascist satires were performed in several languages.” Certain lines of “Mister C” are purposely obscure. “Isle of Rugia”—the German Baltic island Rügen evokes an ancient borderland clash between Slavic and Germanic groups. “Eastern wind” hints at the prisoners’ hoped-for... (continuer)
Roczek wtóry, mój ty Boże,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 4/2/2014 - 17:40
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Ketchup vs Genocide

Ketchup vs Genocide
2004
Politics

Con "Politics" l'obiettivo è chiaro: stavolta Tellier si schiera, nel suo solito stile, a fianco delle minoranze e degli oppressi di tutto il mondo, che siano i nativi americani (delirante il titolo della canzone in questione: "Ketchup Vs Genocide")
 "Ketchup Vs Genocide" è uno sfacciato synth-pop che affastella piacevolmente luoghi comuni sugli indiani d'America ("ma almeno mi permette di scegliere da che parte stare" dichiara Tellier nell'introduzione).

 ondarock
Steel horse over Navajos
(continuer)
envoyé par donquijote82 4/2/2014 - 14:28
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Maravillas

Maravillas
Album: Payola (2009)

"Maravillas" racconta la storia di Maravillas Lamberto, ragazza quattordicenne di Larraga (Nafarroa) violentata e assassinata dai falangisti nell'agosto 1936. Il padre Vicente, militante della UGR, fu arrestato insieme alla figlia e rinchiuso nella prigione mentre Maravillas fu violentata. Quindi padre e figlia furono assassinati. La sorella Josefina si fece monaca a ventun anni, per "lavorare con i bambini, così che nessuno dovesse soffrire quello che avevo sofferto io". La madre non glielo perdonò mai, perché era convinta che fossero stati proprio i preti a denunciare suo padre come "rosso" ai fascisti. Quando alla fine degli anni '70 cominciarono le prime esumazioni dei morti della guerra civile, Josephina volle cercare la tomba del padre, ma le suore glielo impedirono. "Qualcosa avrà fatto, tuo padre.". Da 16 anni Josefina ha lasciato l'ordine, "non crede più in... (continuer)
Ostikoz bota digute atea
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti - grazie a Teresa per aver segnalato l'articolo 4/2/2014 - 00:10
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La famiglia

La famiglia
[1997-98]
Di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Nello spettacolo intitolato “Un’idiozia conquistata a fatica”, andato in scena dal 1998 al febbraio 2000, quando fu interrotto per l’aggravarsi dello stato di salute di Gaber.

Saluto con grande favore l’inserimento della Canzone del padre di Faber tra le CCG e con questo contributo sottoscrivo il relativo commento di Riccardo Venturi.
E si nasce in famiglia
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2014 - 15:11

Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden)

Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden)
Versi di Manfred Greiffenhagen (1896-1945), ebreo tedesco, berlinese, autore di cabaret.
Musica di Martin Roman (1913-1996), anche lui ebreo tedesco, pianista jazz.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Interpretata dalla norvegese Bente Kahan nel suo disco “Stemmer fra Theresienstadt” del 1995, ‎uscito negli anni seguenti anche in tedesco ed in inglese.‎
Recentemente riproposta al grande pubblico dal basso baritono tedesco Christian Gerhaher e dalla ‎mezzo-soprano svedese Anne Sofie von Otter nella raccolta intitolata “Terezín/Theresienstadt”, ‎pubblicata nel 2008 dalla Deutsche Grammophon.‎

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario... (continuer)
In den lang entschwundnen Jahren,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2014 - 14:56
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Ich weiss bestimmt, ich werd dich wiedersehen!

Ich weiss bestimmt, ich werd dich wiedersehen!
[1943]
Versi di Ludwig Hift (1899 - 1981), ebreo austriaco, funzionario di banca a Vienna, che fu rinchiuso a Theresienstadt ma che scampò all’Olocausto.
Musica (tango) composta da Adolf Strauss (1902-1944) che fu più sfortunato di Hift: ebreo cecoslovacco, Adolf Strauss ebbe lo stesso destino di Ilse Weber e di tanti altri suo connazionali e correligionari: rinchiuso nel ghetto-campo di Theresienstadt, nel 1944 fu poi trasferito ad Auschwitz dove fu eliminato.
Arrangiamento per pianoforte e voce di Moshe Zorman.

Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Recentemente riproposta al grande pubblico dal basso baritono tedesco Christian Gerhaher e dalla ‎mezzo-soprano svedese Anne Sofie von Otter nella raccolta intitolata “Terezín/Theresienstadt”, ‎pubblicata nel 2008 dalla Deutsche Grammophon.‎
Anche nella raccolta “KZ Musik: Encyclopedia of Music Composed in Concentration... (continuer)
Als ich dich gesehn zum ersten Mal,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2014 - 10:45
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Kleines Wiegenlied

Kleines Wiegenlied
Versi di Ilse Weber (1903-1944).

Nel recital di Charlette Shulamit Ottolenghi intitolato “Dalle profondità – Canti di donne nella Shoah”, con musiche di Francesco Lotoro eseguite da Alexander (pianoforte) e Ludmilla Zlotnikov (violoncello).
Anche nel disco “KZ Musik: Encyclopedia of Music Composed in Concentration Camps, CD 2”, con Francesco Lotoro (pianoforte), Angelo De Leonardis (baritono), Anna Maria Stella Pansini (soprano), Rosa Sorice (voce femminile recitante).

Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel... (continuer)
Die Nacht kriecht durchs Ghetto so schwarz und stumm,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/2/2014 - 09:10
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Campo di Fiori

Campo di Fiori
[1943]
Warszawa-Wielkanoc
Varsavia-Pasqua
Nell'interpretazione di Roman Kołakowski
Da Poezjaa.info

Campo de; Fiori

Czesław Miłosz

“…Sabato 25 aprile era Pasqua. Nella piazza confinante con il ghetto si era riunita una folla di persone spensierate, vestite con gli abiti della festa. In prossimità del muro del ghetto, delle nuvole di fumo, dell’odore acre e penetrante, mentre giravano le giostre e si stava in allegria. Helena Balicka-Kozlowska, una polacca che aiutava gli ebrei e la resistenza, scrisse nelle sue memorie “Il muro aveva due lati”:

“La piazza sembrava un mercato: c’erano venditori d’acqua, di dolci e di sigarette. La piazza risuonava di grida e di risate. Vicino alla giostra con la sua orchestrina rumorosa c’era l’artiglieria da campagna, i cui serventi non ritenevano necessario allontanare la massa di curiosi. Evidentemente, stando in mezzo ai polacchi si sentivano più... (continuer)
W Rzymie na Campo di Fiori
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 3/2/2014 - 00:25
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Centrala

Centrala
[1981]
Album: "Live" Brygada Kryzys (Fresh Records UK 1982)
Da http://www.tekstowo.pl/
Czekamy, czekamy
(continuer)
envoyé par krzyś 2/2/2014 - 23:57
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Protest Song

Protest Song
[1981]
Scritta da Mark Wilkins, in arte Mark Astronaut.
Nel disco intitolato "Peter Pan Hits The Suburbs"

(B.B.)
I live my own life - do what I want - say what I mean
(continuer)
2/2/2014 - 23:22
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Typically English Day

Typically English Day
It's all Done by Mirrors L.P. 1983
On a typically English day
(continuer)
2/2/2014 - 23:19
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Disarm or Die

Disarm or Die
Fresh Hate tape
Self 1983
Appare nella compilation ANTI-WAR - Anarcho-Punk Compilation Vol. 1 del 2005
Over the horizon, over the hill
(continuer)
2/2/2014 - 23:11
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November's Song

November's Song
Canzone probabilmente della metà degli anni '80 di questa punk band inglese il cui nome si rifà direttamente a un verso di God Save The Queen dei Sex Pistols. La canzone appare nella raccolta "ANTI-WAR - Anarcho-Punk Compilation Vol. 1".
Chime on chime our bells are crying
(continuer)
2/2/2014 - 22:52

Γιώργος Σεφέρης: Μυθιστόρημα, ΚΒ΄ / Yorgos Seferis: Morire normalmente

Γιώργος Σεφέρης: Μυθιστόρημα, ΚΒ΄ / Yorgos Seferis: Morire normalmente
[1933-34]
Da Μυθιστόρημα, Sezione K'
“Andromeda” (Ανδρόμεδα)
[1933-34]
From Μυθιστόρημα, Part K'
“Andromeda” (Ανδρόμεδα)

Seferis stava in alto
di Riccardo Venturi

La “Sezione Greca” di questo sito, l'oramai famoso Ελληνικό Τμήμα, conta a tutt'oggi 438 pagine; e questa è la 439esima. Non si tratta quindi di un numero particolare, in sé; particolare, forse, è il mio stato d'animo di stasera, giorno della Candelora dell'anno 2014. E', a modo suo, un anniversario. Stasera sono andato, per una normalissima visita, da mia madre; e quando vado da mia madre ne approfitto quasi sempre per una cosa. Casa mia, quella dove abito, è un autentico buco; ed è un buco riempito, stipato, strabordante di libri. Persino in bagno, oramai, ne ho non so più quanti; e il problema, se così lo si vuole chiamare, è che a casa di mia madre ne sono rimasti altrettanti, così come altri due o trecento sono da anni... (continuer)
Γιατί περάσαν τόσα καὶ τόσα μπροστὰ στὰ μάτια μας
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 2/2/2014 - 22:49
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Nα `τανε το 21

Nα `τανε το 21
Na' tane to 21 [éikosi-ena]
Στίχοι: Σώτια Τσώτου
Μουσική: Σταύρος Κουγιουμτζής
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης
'Αλμπουμ: 45-άρι [1969]
Άλλες σπουδαίες ερμηνίες:
Γιώργος Νταλάρας - Κώστας Σμοκοβίτης - Δημήτρης Μητροπάνος

Testo: Sotia Tsotou
Musica: Stavros Kougioumtzis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis
Album: Su 45 giri [1969]
Altri interpreti: Yorgos Dalaras - Kostas Smokovitis - Dimitris Mitropanos

Per questa famosissima canzone che, uscita nel 1969, rievoca nostalgicamente e favolisticamente il fatidico Ikosiena (quel 1821 che fu il primo anno della lotta decennale dei greci per l'indipendenza) si andò vicini a una crisi diplomatica tra Grecia e Turchia.
Sotìa Tsotou, autrice del testo, aveva immaginato che gli eroi combattessero di giorno, ma che, quando non ci avevano lasciato la gloriosa pelle, la notte potevano trascorrerla tra le braccia di qualche giovane... (continuer)
Mου ξανάρχονται ένα ένα χρόνια δοξασμένα
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 2/2/2014 - 21:06
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
[1989]
Dall'album "Mój blues"
Testo da tekstowo.pl
Musisz walczyć, żeby przeżyć
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 2/2/2014 - 01:18
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Zrzuty

Zrzuty
[2005]
Dall'album "Powstanie Warszawskie"
Testo da tekstowo.pl
[Komunikat radiowy: "...lecz jako lotnicy okryci chwałą w dywizjonach lotniczych i bombardujących.."] / x4
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 1/2/2014 - 23:33
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Barykada

Barykada
[2005]
Dall'album "Powstanie Warszawskie"

Lao Che

Testo da http://www.tekstowo.pl/
Samoloty!
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 1/2/2014 - 23:24

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ

Ρωμαιίκο 2 ΙΙ
Romaïiko 2, II
Στίχοι: Κωστής Παλαμάς
Μουσική: Μιχάλης Τερζής
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Θεοδόσης με Παιδική χορωδία
Δίσκο: « Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε», 1984

Testo di Kostìs Palamas
Musica di Mihalis Terzis
Prima interpretazione di Dionisis Theodosis e coro infantile
Disco: "Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε/Metti tutta la musica dentro l'amore" - 1984

Quando dal disco "Metti tutta la musica dentro l'amore" (Όλη τη μουσική μες στην αγάπη βάλε), con i vecchi testi di Kostìs Palamàs musicati da Terzìs, ho scelto i brani che mi sembravano adatti al sito, non so per quale motivo abbia escluso proprio questo. Eppure il suo posticino se lo meritava, accanto agli altri. Ora voglio rimediare; e non mi dispiace di quella distrazione, perché mi consente di far notare due aspetti non sovente sottolineati della polimorfa produzione del Palamàs (1859 - 1943): il possesso di una pungente... (continuer)
2, II
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 1/2/2014 - 22:29
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Die Nigga!!!

Die Nigga!!!
[1971]
Scritta da David Nelson.
Nella colonna sonora del film “Right On!: Poetry on Film” diretto da Herbert Danska.
Ho attribuito questa canzone ai Last Poets ma in realtà qui si tratta dei cosiddetti Original Last Poets (Felipe Luciano, Gylan Kain e David Nelson) che effettivamente furono i primi ma che poi lasciarono quasi subito il campo ad Alafia Pudim, Abiodun Oyewole e Umar Bin Hassan.
Walkin' down on 42nd Street
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2014 - 22:17
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True Blues

True Blues
[1971]
Scritta da Jalal Mansur Nuriddin aka Alafia Pudim
Interpretata dai Last Poets (Alafia Pudim, Omar Ben Hassen e Nilaja, quest’ultimo alle percussioni)
Nel secondo disco degli Ultimi Poeti, intitolato “This Is Madness”

La storia del Blues dall’epoca schiavista fino ai giorni nostri...
Il termine “Blues” pare derivare dal fatto che blu indaco era il colore delle vesti funebri in molti paesi africani, e l’Indigofera tinctoria - la pianta da cui si estrae quel colorante naturale - cresceva abbondante in molte piantagioni del Sud degli USA dove erano costretti gli schiavi neri trasportati dall’Africa... Ma c’è anche un’espressione americana, “blue devils”, che significa essere in uno stato di tristezza, melanconia... In ogni caso “blues” è sinonimo di sofferenza e pena.
True blues aint no new news about who's been abused
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2014 - 21:34
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Still I Rise

Still I Rise
[1976]
Versi della poetessa afroamericana Maya Angelou, dalla raccolta “And Still I Rise” pubblicata nel 1978.
Musica di Carmel Dean, compositrice e pianista australiana, interpretata da Rebecca Naomi Jones, attrice e cantante afroamericana.
Credo tuttavia che la poesia sia stata messa in musica anche da parecchi altri artisti.

Un’immensa poesia che ha come protagonista l’Angelou stessa, in quanto nera e in quanto donna, che leva potente la sua voce contro il pregiudizio, il razzismo, la segregazione di cui erano ancora vittime i neri e contro la violenza esercitata contro le donne... Ricordo che lei stessa fu vittima di stupro che era solo una bambina, a 8 anni...
You may write me down in history
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2014 - 19:01
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Niggers Are Scared of Revolution

Niggers Are Scared of Revolution
[1970]
Brano di “spoken word” interpretato da Umar Bin Hassan (1948-) che si unì ai Last Poets (Jalal Mansur Nuriddin aka Alafia Pudim e Abiodun Oyewole) nel 1969.
Nell’album di debutto, intitolato semplicemente “The Last Poets”
Mi è venuto bene di contriburlo dopo averlo ascoltato alla trasmissione "Mu" condotta su Radio2 da Matteo Bordone.

Uno dei brani più famosi dei Last Poets (Ultimi Poeti, perchè di lì in avanti la parola avrebbe dovuto passare alle armi) in cui la voce di Umar Bin Hassan, accompagnata solo da una scarna base ritmica, si scaglia contro i vizi della comunità nera: “Sarete sempre dei negri, perchè avete paura della Rivoluzione, avete paura del cambiamento, avete paura di prendere il potere, avete paura di agire come Malcolm X... Non fate altro che vivere all’ombra dei bianchi, non fate altro che parlare, parlare, fuck di qua e fuck di là, ma non combinate un cazzo... (continuer)
Niggers are scared of revolution
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2014 - 18:15

Pequeñas historias innobles

Antiwar Songs Blog
Pequeñas historias innobles
Se, com’è probabile dato che il PPE ha la maggioranza al parlamento spagnolo, il nuovo disegno di legge sull’aborto verrà approvato, sarà un enorme passo indietro per la Spagna che vedrà retrocedere i diritti delle donne non solo rispetto alla legge del 2010 ma anche rispetto a quella del 1985. Nel nostro sito abbiamo voluto […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-01 17:12:00
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A Brand New Day

A Brand New Day
"A Brand New Day" is a song from the 1975 Broadway musical The Wiz written by American R&B singer–songwriter Luther Vandross. (In 1976 Vandross recorded a version of the song for his album "Luther," on Cotillion records.) In the play, the song is sung to celebrate because Dorothy has killed Evilene, the tyrannical wicked witch of the West. Dorothy, the Tin Man, the Cowardly Lion, and the Scarecrow sing the song with the newly freed Winkies, who were ruled and enslaved by Evilene. It was later featured in the 1978 film version, sung by cast members Diana Ross, Michael Jackson, Nipsey Russell, and Ted Ross (credited as The Wiz Stars). Given the all-Black cast of The Wiz, the song's many references to freedom and new possibilities, (especially as sung by African American characters who had just been freed from enslavement) certainly invoked the struggles and history of Blacks in America.... (continuer)
Everybody look around
(continuer)
envoyé par Jon Doe 1/2/2014 - 04:47
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Bob Dylan: Forever Young

Bob Dylan: Forever Young
Questo extra era stato inserito per un triste episodio qualche anno fa. Ascoltate però questa bella recente versione di Pete Seeger, uno che è stato "forever young", fino a 94 anni.



May your song always be sung, Pete.
31/1/2014 - 23:57
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Theresienstädter Kinderreim

Theresienstädter Kinderreim
Chanson tchèque de langue allemande – Theresienstädter Kinderreim - Ilse Weber – 1942/44

Une comptine noire du camp de concentration de Thérésine....

Son auteure, Ilse Weber, poète et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive, fut internée à Thérésine en 1942. Déportée à Auschwitz en octobre 1944, elle fut exécutée à son arrivée en même temps que son fils Tommy…

Lucien l'âne mon ami, voici une comptine terrible, née au plus profond de la terreur. On croirait un chant parcouru par des enfants poursuivis par des démons peints par Hieronymus van Aken, alias Jérôme Bosch, dans lequel les futurs cadavres d'enfants tirent un corbillard couvert d'autres cadavres. Juste deux mots sur la ritournelle qui parcourt toute la comptine... Elle est assez douce-amère... Le point de départ est le proverbe français : « Rira bien qui rira le dernier »... C'est une parade des enfants et des faibles... (continuer)
COMPTINE DE THÉRÉSINE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 31/1/2014 - 19:00

On va se marier

On va se marier
On va se marier

Chanson de langue française – On va se marier – Marco Valdo M.I. – 2014
Parodie d'une chanson de Léo Ferré – Ils ont voté (1967) -

Lucien l'âne mon ami, voici une chanson composée dans l'urgence et qui répond à un objectif précis : mettre en cause la chape de plomb catholique qui pèse sur nous tous Européens (et bien au-delà) et qui dans bien des pays, encage les gens et entrave leurs libertés les plus personnelles. Ce combat, je le mène (avec toi, avec d'autres) à partir de la Belgique où je réside. Nous le menons au travers d'une association dont je t'ai déjà parlé et qui s'appelle ALBI – Action laïque belgo-italienne, dont le but est de soutenir et défendre les personnes résidant en Italie et les associations qui en Italie, sont en butte aux rétorsions catholiques, qui comme tu le sais, sont nombreuses et persistantes.

Cette association m'a adressé ce jour un message... (continuer)
Avec le Christ sur le dos
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 31/1/2014 - 15:29
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Ade, Kamerad!

Ade, Kamerad!
Farewell, my friend
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2014 - 11:42
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Come Savonarola

Come Savonarola
per fare cultura , bisogna uscire dalla propria cultura...all'anonimo
krzyś 31/1/2014 - 00:44
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Earth Song

Earth Song
Ah, ecco perché oggi non ha smesso un attimo di piovere e me ne sono beccata tanta sul groppone...era Maicolgècson che mi pisciava addosso il suo amore!!!
Riccardo Venturi 31/1/2014 - 00:19




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