La romance du Maquis
anonyme
On les appelle les réfractaires,
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 17/12/2014 - 16:06
La Religion
La Religion
Chanson française – La Religion – Jacques Debronckart – 1967
Lucien l'âne mon ami, voici une bien intéressante chanson. Une chanson athée, c'est déjà quelque chose, mais une chanson contre la religion, contre toute religion, contre les religions, les religieux, c'est encore plus rare. Car elle va au-delà de l'anticléricalisme, elle va au-delà des déismes en tous genres ; c'est la religion comme telle qui est visée. La religion comme rassemblement sous une bannière ; en fait, cette chanson ne serait pas nécessairement athée ; en ce sens, elle rejoint Épicure pour qui les Dieux pouvaient bien exister vu qu'ils n'avaient aucun lien quelconque avec l'humanité et que dès lors les dieux ne souciaient pas de ce que peuvent bien faire les humains et les humains n'auraient aucune raison de se soucier des dieux, de tous les dieux ou d'un dieu singulier. Mais elle peut tout aussi bien... (continuer)
Chanson française – La Religion – Jacques Debronckart – 1967
Lucien l'âne mon ami, voici une bien intéressante chanson. Une chanson athée, c'est déjà quelque chose, mais une chanson contre la religion, contre toute religion, contre les religions, les religieux, c'est encore plus rare. Car elle va au-delà de l'anticléricalisme, elle va au-delà des déismes en tous genres ; c'est la religion comme telle qui est visée. La religion comme rassemblement sous une bannière ; en fait, cette chanson ne serait pas nécessairement athée ; en ce sens, elle rejoint Épicure pour qui les Dieux pouvaient bien exister vu qu'ils n'avaient aucun lien quelconque avec l'humanité et que dès lors les dieux ne souciaient pas de ce que peuvent bien faire les humains et les humains n'auraient aucune raison de se soucier des dieux, de tous les dieux ou d'un dieu singulier. Mais elle peut tout aussi bien... (continuer)
[Parlé]
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envoyé par Marco Valdo M.I. 17/12/2014 - 16:06
Chant des Réfractaires
anonyme
[1942?]
Canzone di autore anonimo, sull’aria di “Au devant de la vie” (1935), canzone del Front Populaire scritta da Jeanne Perret prendendo a prestito una composizione di Dmitrij Šostakovič di qualche anno prima.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
I “réfractaires au STO” durante l’occupazione tedesca della Francia erano i francesi che rifiutavano di essere inviati in Germania a lavorare per il Terzo Reich, così come disponeva la legge sul lavoro obbligatorio varata dal governo collaborazionista di Vichy. Siccome poi i renitenti – considerati “ennemis intérieurs” al pari di partigiani, dissidenti, prigionieri politici evasi ed ebrei – venivano braccati dalle Brigades Spéciales del regime, giocoforza erano costretti alla clandestinità e quasi sempre entravano nelle formazioni della... (continuer)
Canzone di autore anonimo, sull’aria di “Au devant de la vie” (1935), canzone del Front Populaire scritta da Jeanne Perret prendendo a prestito una composizione di Dmitrij Šostakovič di qualche anno prima.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
I “réfractaires au STO” durante l’occupazione tedesca della Francia erano i francesi che rifiutavano di essere inviati in Germania a lavorare per il Terzo Reich, così come disponeva la legge sul lavoro obbligatorio varata dal governo collaborazionista di Vichy. Siccome poi i renitenti – considerati “ennemis intérieurs” al pari di partigiani, dissidenti, prigionieri politici evasi ed ebrei – venivano braccati dalle Brigades Spéciales del regime, giocoforza erano costretti alla clandestinità e quasi sempre entravano nelle formazioni della... (continuer)
Pour travailler en Allemagne
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envoyé par Bernart Bartleby 17/12/2014 - 14:22
Dakota Sunset
New York City, 8 P.M.
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envoyé par Beavis 17/12/2014 - 03:53
Parcours:
Armes, la guerre chez soi tous les jours
Gli angeli di Novi Sad
Realizzato insieme all’Orchestra Pergolesi diretta dal Maestro Stefano Campolucci, si intitola “Gli Angeli di Novi Sad” ed è senza dubbio uno dei momenti più struggenti del nuovo album “Sangue e Cenere” in uscita a febbraio 2015, a distanza di 14 anni dal precedente album di inediti in studio.
“E’ una canzone che punta dritto e mira all’ultimo inferno di Novi Sad. Alla guerra contro la Jugoslavia, ai bombardamenti sul Kosovo, al capro espiatorio del popolo serbo, all’abbattimento dei Ponti come strategia militare e soprattutto culturale…” (Marino Severini)
La possibilità di ascoltare e scaricare gratuitamente la traccia su questo sito e tramite il nostro canale SoundCloud vuole essere un primo riconoscimento ai tanti sostenitori che hanno contribuito alla realizzazione definitiva del nuovo album attraverso la piattaforma di auto finanziamento BeCrowdy.
Realizzato tra gli Stati Uniti e... (continuer)
“E’ una canzone che punta dritto e mira all’ultimo inferno di Novi Sad. Alla guerra contro la Jugoslavia, ai bombardamenti sul Kosovo, al capro espiatorio del popolo serbo, all’abbattimento dei Ponti come strategia militare e soprattutto culturale…” (Marino Severini)
La possibilità di ascoltare e scaricare gratuitamente la traccia su questo sito e tramite il nostro canale SoundCloud vuole essere un primo riconoscimento ai tanti sostenitori che hanno contribuito alla realizzazione definitiva del nuovo album attraverso la piattaforma di auto finanziamento BeCrowdy.
Realizzato tra gli Stati Uniti e... (continuer)
16/12/2014 - 22:19
Les camouflés
[1944?]
Parole di tal Jean Seauve, forse un giovane renitente al lavoro obbligatorio e poi partigiano nei Francs-Tireurs et Partisans Français operanti nel Vercors.
Sull’aria della popolare “Le Maître à Bord”, di Jean Rodor e Roger Dumas, 1937.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
Parole di tal Jean Seauve, forse un giovane renitente al lavoro obbligatorio e poi partigiano nei Francs-Tireurs et Partisans Français operanti nel Vercors.
Sull’aria della popolare “Le Maître à Bord”, di Jean Rodor e Roger Dumas, 1937.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
Nous sommes des centaines
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envoyé par Bernart Bartleby 16/12/2014 - 22:11
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
PARODIA FRANCESE / FRENCH PARODY - FTPF
Parodia francese di anonimo autore (un partigiano dell’F.T.P.F, il movimento di resistenza creato nel 1941 dal Partito Comunista Francese) tratta dai “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
In realtà l’autore non è poi completamente “anonimo”, che ne viene fornita la matricola, n. 61.058. Impossibile comunque risalire all’identità.
La musica viene attribuita ad “un Ch’leu”, che credo significhi “un Lupo” in Ch'ti, la lingua piccarda del Nord-Pas de Calais. Probabilmente si tratta del soprannome di un altro partigiano o, forse, di come venivano chiamati in genere i maquisards dell’F.T.P.F.
Parodia francese di anonimo autore (un partigiano dell’F.T.P.F, il movimento di resistenza creato nel 1941 dal Partito Comunista Francese) tratta dai “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
In realtà l’autore non è poi completamente “anonimo”, che ne viene fornita la matricola, n. 61.058. Impossibile comunque risalire all’identità.
La musica viene attribuita ad “un Ch’leu”, che credo significhi “un Lupo” in Ch'ti, la lingua piccarda del Nord-Pas de Calais. Probabilmente si tratta del soprannome di un altro partigiano o, forse, di come venivano chiamati in genere i maquisards dell’F.T.P.F.
Sull'origine e sul vero significato di "ch'leu" (chleuh) si veda questa nota.
AÏE-AÏE LILY MARLEN
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envoyé par Bernart Bartleby 16/12/2014 - 21:35
Fa' o Signore
il Natale di Lager
[...]Furono gli amici a pilotarmi nei meandri della burocrazia, a darsi da fare per ottenere il mio trasferimento a Genova e l'ottennero. Col nuovo anno sarei tornata a insegnare. Tutti gli amici dicevano: "Sei contenta? Sei tranquilla?".
"Andate, o umani. Più niente
voglio a che fare
con voi".
Sono i primi versi di una poesia pensata sera dopo sera, quando camminavo per strade sempre più buie: non volevo tornare a casa presto, disturbare la cena dei miei ospiti. Camminavo, una strada dopo l'altra.
In una di quelle sere decisi di lasciar perdere la vita. Me la sentivo addosso come un vestito fradicio, maleodorante, perché non dovevo spogliarmene? Mi dicevano:"Non ti basta essere tornata?". Non mi bastava.
Non mi bastava, ma non ero disperata. La disperazione è di chi piange e grida. Ero senza sogni, senza speranze, senza amore; la non speranza è condizione quieta,... (continuer)
[...]Furono gli amici a pilotarmi nei meandri della burocrazia, a darsi da fare per ottenere il mio trasferimento a Genova e l'ottennero. Col nuovo anno sarei tornata a insegnare. Tutti gli amici dicevano: "Sei contenta? Sei tranquilla?".
"Andate, o umani. Più niente
voglio a che fare
con voi".
Sono i primi versi di una poesia pensata sera dopo sera, quando camminavo per strade sempre più buie: non volevo tornare a casa presto, disturbare la cena dei miei ospiti. Camminavo, una strada dopo l'altra.
In una di quelle sere decisi di lasciar perdere la vita. Me la sentivo addosso come un vestito fradicio, maleodorante, perché non dovevo spogliarmene? Mi dicevano:"Non ti basta essere tornata?". Non mi bastava.
Non mi bastava, ma non ero disperata. La disperazione è di chi piange e grida. Ero senza sogni, senza speranze, senza amore; la non speranza è condizione quieta,... (continuer)
gianfranco 16/12/2014 - 18:13
Avola
Enzo Del Re, di Mola di Bari. Come avevo fatto a dimenticare il suo nome? Lo conobbi ad una festa dell'Unità dove anche io facevo uno spettacolo con chitarra e voce, canti politici e popolari, erano gli anni settanta...gli amici con cui allora dividevo i palchi erano Antonio Infantino, Pino Masi, che frequento tuttora quando torno in Toscana, Caterina Bueno buonanima e tanti altri che sono spariti o hanno fatto soldi con la protesta come Paolo Pietrangeli e Giovanna Marini.
Ero stato uno dei fondatori del Folk Studio a Roma, del Cab 65 a Firenze e poi del Centro di Tradizioni Popolari della Flog, sempre a Firenze, ma non ero uno capace di fare soldi ma solo di suonare e cantare...come ancora oggi faccio.
Di Enzo Del Re ricordo che si spostava solo a piedi o coi mezzi pubblici ma senza mai fare il biglietto, e una volta arivò ad un concerto con 3 ore di ritardo perchè l'avevano fatto scendere... (continuer)
Ero stato uno dei fondatori del Folk Studio a Roma, del Cab 65 a Firenze e poi del Centro di Tradizioni Popolari della Flog, sempre a Firenze, ma non ero uno capace di fare soldi ma solo di suonare e cantare...come ancora oggi faccio.
Di Enzo Del Re ricordo che si spostava solo a piedi o coi mezzi pubblici ma senza mai fare il biglietto, e una volta arivò ad un concerto con 3 ore di ritardo perchè l'avevano fatto scendere... (continuer)
Mario Galasso 16/12/2014 - 16:24
The World Today
[1970]
Scritta da John Lee Hooker
Nell’album intitolato “Hooker 'N Heat” del 1971, con il bluesman accompagnato dalla band dei Canned Heat.
“I giovani combattono in ogni città, in ogni campus universitario, non so se fanno bene o male ma combattono per il loro diritti…”
E ragioni per combattere in quel 1970 ce n’erano state a strafottere: l’assoluzione dei “Chicago Seven” per i disordini alla convention del Partito Democratico nel 1968, il massacro di My Lai in Vietnam, l’invasione americana della neutrale Cambogia, l’uccisione di 4 studenti da parte della Guardia nazionale durante le proteste contro la guerra alla Kent University dell’Ohio, la marcia su Washington del 9 maggio, i test nucleari francesi a Mururoa, il festival rock all’isola di Wight, il “Settembre Nero” palestinese in Giordania, l’elezione di Salvador Allende in Cile (preceduta di poco dall’assassinio, ordito dalla CIA, di René Schneider Chereau, un generale democratico che lo appoggiava), la nascita del regime segregazionista in Rhodesia…
Scritta da John Lee Hooker
Nell’album intitolato “Hooker 'N Heat” del 1971, con il bluesman accompagnato dalla band dei Canned Heat.
“I giovani combattono in ogni città, in ogni campus universitario, non so se fanno bene o male ma combattono per il loro diritti…”
E ragioni per combattere in quel 1970 ce n’erano state a strafottere: l’assoluzione dei “Chicago Seven” per i disordini alla convention del Partito Democratico nel 1968, il massacro di My Lai in Vietnam, l’invasione americana della neutrale Cambogia, l’uccisione di 4 studenti da parte della Guardia nazionale durante le proteste contro la guerra alla Kent University dell’Ohio, la marcia su Washington del 9 maggio, i test nucleari francesi a Mururoa, il festival rock all’isola di Wight, il “Settembre Nero” palestinese in Giordania, l’elezione di Salvador Allende in Cile (preceduta di poco dall’assassinio, ordito dalla CIA, di René Schneider Chereau, un generale democratico che lo appoggiava), la nascita del regime segregazionista in Rhodesia…
I wonder why this world is the way it is
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envoyé par Bernart Bartleby 16/12/2014 - 11:43
Vorrei parlarti
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Inedita in album
Sia il testo della canzone che l'immagine sono ripresi dal volume Alfredo Bandelli, Musica e utopia pubblicato nel 2006 dalle edizioni Il Grandevetro di Santa Croce sull'Arno, le stesse presso le quali pubblicava parecchi suoi libri Ivan Della Mea. Nelle canzoni d'amore dei lavoratori c'è un tema fisso e forzato: il lavoro che impedisce di godere delle cose più belle e autentiche della vita. Le poche ore a disposizione sono riservate al riposo, pure forzato, che deve permettere il lavoro del giorno dopo, e così via fino alla fine. Chissà se qualcuno ha fatto in tempo a dire a Alfredo Bandelli, prima che morisse oltre vent'anni fa, di avere scritto una delle più belle canzoni del genere che si conoscano. [RV]
Inedita in album
Sia il testo della canzone che l'immagine sono ripresi dal volume Alfredo Bandelli, Musica e utopia pubblicato nel 2006 dalle edizioni Il Grandevetro di Santa Croce sull'Arno, le stesse presso le quali pubblicava parecchi suoi libri Ivan Della Mea. Nelle canzoni d'amore dei lavoratori c'è un tema fisso e forzato: il lavoro che impedisce di godere delle cose più belle e autentiche della vita. Le poche ore a disposizione sono riservate al riposo, pure forzato, che deve permettere il lavoro del giorno dopo, e così via fino alla fine. Chissà se qualcuno ha fatto in tempo a dire a Alfredo Bandelli, prima che morisse oltre vent'anni fa, di avere scritto una delle più belle canzoni del genere che si conoscano. [RV]
Vorrei parlarti d'un po' d'amore
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envoyé par Riccardo Venturi 16/12/2014 - 11:31
Motor City is Burning
MOTOR CITY IS BURNING
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envoyé par Bernart Bartleby 16/12/2014 - 10:28
Le Poseur de Rails
Le Poseur de Rails
Chanson française – Le Poseur de rails – René-Louis Lafforgue – 1956
Ah, Lucien l'âne mon ami, j'avais inséré l'autre jour une chanson de René-Louis Lafforgue, chanteur libertaire, surtout connu pour ses chansons gouailleuses et dansantes. Cette chanson – Les Enfants d'Auschwitz – reflétait cependant l'autre versant de René-Louis, celui d'un fils de réfugiés espagnols, venus d'Euzkadi (qu'on nomme souvent par ici, le Pays Basque), fuyant la dictature franquiste et les massacres qu'elle perpétra avec l'appui armé (Guernica est en Euzkadi) des fascistes italiens et des nazis allemands. Derrière le chanteur de musette, on découvrait un artiste militant anarchiste – comme Maurice Fanon, Henri Tachan, Léo Ferré, Georges Brassens...
Je m'en souviens très bien de cette chanson assez bouleversante et qui mérite bien sa place près de celle de Guccini Auschwitz, o Canzone del... (continuer)
Chanson française – Le Poseur de rails – René-Louis Lafforgue – 1956
Ah, Lucien l'âne mon ami, j'avais inséré l'autre jour une chanson de René-Louis Lafforgue, chanteur libertaire, surtout connu pour ses chansons gouailleuses et dansantes. Cette chanson – Les Enfants d'Auschwitz – reflétait cependant l'autre versant de René-Louis, celui d'un fils de réfugiés espagnols, venus d'Euzkadi (qu'on nomme souvent par ici, le Pays Basque), fuyant la dictature franquiste et les massacres qu'elle perpétra avec l'appui armé (Guernica est en Euzkadi) des fascistes italiens et des nazis allemands. Derrière le chanteur de musette, on découvrait un artiste militant anarchiste – comme Maurice Fanon, Henri Tachan, Léo Ferré, Georges Brassens...
Je m'en souviens très bien de cette chanson assez bouleversante et qui mérite bien sa place près de celle de Guccini Auschwitz, o Canzone del... (continuer)
Re-hop, re-hop
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envoyé par Marco Valdo M.I. 16/12/2014 - 10:26
Cadillac Assembly Line
[1976]
Scritta da tal Mack Rise
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Truckload Of Lovin'”
“Vado a Detroit, babe, a cercarmi un lavoro alla Cadillac. Non posso portarti con me ora. Sono stanco di penare quaggiù nel Mississippi, costretto a raccogliere quel maledetto cotone…”
“Voglio prendere un bus per il Nord, non voglio più dover dire sempre sissignore, sì padrone… Bene, amore, se ci stai a metterti un paio di blue jeans aderenti, appena prendo la paga ti metto sul primo volo per raggiungermi…”
Scritta da tal Mack Rise
Singolo poi incluso nell’album intitolato “Truckload Of Lovin'”
“Vado a Detroit, babe, a cercarmi un lavoro alla Cadillac. Non posso portarti con me ora. Sono stanco di penare quaggiù nel Mississippi, costretto a raccogliere quel maledetto cotone…”
“Voglio prendere un bus per il Nord, non voglio più dover dire sempre sissignore, sì padrone… Bene, amore, se ci stai a metterti un paio di blue jeans aderenti, appena prendo la paga ti metto sul primo volo per raggiungermi…”
Goin' to Detroit, Michigan
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 16/12/2014 - 09:50
Padrone Olivetti
Padrone Olivetti, un nostro compagno
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envoyé par Riccardo Venturi 16/12/2014 - 01:10
La ruota del tempo
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Inedita in album
Inedita in album
Nasce una stella nella notte
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 16/12/2014 - 00:49
Les Enfants d'Auschwitz
Les Enfants d'Auschwitz
Chanson française – René-Louis Lafforgue - 1966
Chanson française – René-Louis Lafforgue - 1966
Quand le matin mon fils, mon gars,
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 15/12/2014 - 21:53
Parcours:
Camps d'extermination
Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)
E. Macario / G. Maccario
Col titolo "Non ti ricordi il 31 dicembre" lo potete ascoltare nell'LP "Con la Guerriglia" della serie Dischi del Sole.
Dalla cover dell'ellepi risulta:
canta un gruppo di donne di Boves (Cuneo). Registrazione di Franco Coggiola e Matteo Deichmann.
La versione "video" è la stessa del disco.
Ricordo anche che la stessa divisione SS si era resa responsabile, a metà settembre, della strage di ebrei immortalata da Carlo Lizzani nel film "Hotel Meina".
Dalla cover dell'ellepi risulta:
canta un gruppo di donne di Boves (Cuneo). Registrazione di Franco Coggiola e Matteo Deichmann.
La versione "video" è la stessa del disco.
Ricordo anche che la stessa divisione SS si era resa responsabile, a metà settembre, della strage di ebrei immortalata da Carlo Lizzani nel film "Hotel Meina".
gianfranco 15/12/2014 - 19:23
Nate ‘d Boves
Col titolo "Nui auti ad Boves" potete ascoltare le ultime due strofe nell'LP "Con la Guerriglia" della serie Dischi del Sole.
gianfranco 15/12/2014 - 19:11
Revolta
[1989]
Scritta da José Olissan e Domingos Sérgio
Nell’album “Do Nordeste do Saara ao Nordeste brasileiro”
Scritta da José Olissan e Domingos Sérgio
Nell’album “Do Nordeste do Saara ao Nordeste brasileiro”
Retirante ruralista, lavrador (1)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/12/2014 - 16:36
Il bandito
[1974?]
Scritta dal Collettivo Víctor Jara:
Chiara Riondino
David Riondino
Gaia Gualtieri
Massimo Fagioli
Daniele Trambusti
Silvano Panichi
In album : "Non vi mettete a spingere" [1979]
Questa è, al tempo stesso, una canzone a caldo e a freddo. Parla, in senso generale, di vite, di scelte e di lotte; e di disperazioni, e di galere, e di rivolte. Parla pure, però, di un fatto ben preciso; accadde a Firenze, in piazza Leon Battista Alberti, il 29 ottobre 1974. Quarant'anni fa.
In questo sito, a pensarci bene, di canzoni che parlano di banditi ce ne sono parecchie; abbastanza per tirarci su un “percorso”, probabilmente. Oggi però non si parla di romantici e lontani “fuorilegge” o “outlaws”, si parla di due proletari armati per i quali la morte, come la canzone dice esattamente, era già preparata e da servire con cura. Si chiamavano Luca Mantini, 25 anni all'epoca, di Firenze;... (continuer)
Scritta dal Collettivo Víctor Jara:
Chiara Riondino
David Riondino
Gaia Gualtieri
Massimo Fagioli
Daniele Trambusti
Silvano Panichi
In album : "Non vi mettete a spingere" [1979]
Questa è, al tempo stesso, una canzone a caldo e a freddo. Parla, in senso generale, di vite, di scelte e di lotte; e di disperazioni, e di galere, e di rivolte. Parla pure, però, di un fatto ben preciso; accadde a Firenze, in piazza Leon Battista Alberti, il 29 ottobre 1974. Quarant'anni fa.
In questo sito, a pensarci bene, di canzoni che parlano di banditi ce ne sono parecchie; abbastanza per tirarci su un “percorso”, probabilmente. Oggi però non si parla di romantici e lontani “fuorilegge” o “outlaws”, si parla di due proletari armati per i quali la morte, come la canzone dice esattamente, era già preparata e da servire con cura. Si chiamavano Luca Mantini, 25 anni all'epoca, di Firenze;... (continuer)
Vai amico, ti stanno aspettando
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 15/12/2014 - 12:20
Parcours:
Des prisons du monde
Compagno ti conosco
Mi scuso per l'inserimento "a singhiozzo" di questa lunga, e a mio parere fondamentale, cantata di Ivan Della Mea. L'intenzione di farne una "paginona" in stile gpt ha giocato il suo ruolo, ma presentarla come spezzatino sarebbe stato scorretto. Il fatto della turista americana travolta da nove automobili che non si fermarono, e il cui cadavere straziato fu trascinato per oltre un chilometro, avvenne dopo il casello di Firenze Sud il 4 agosto 1974, lo stesso giorno della strage fascista e di stato del treno Italicus.
Riccardo Venturi 15/12/2014 - 12:02
Einkäufe
[1919]
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati - con lo pseudonimo di Theobald Tiger - il 21 dicembre 1919 su “Ulk”, rivista satirica berlinese (che i nazisti chiusero nel 1933, dopo più di sessant’anni ininterrotti di pubblicazione)
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere”
Insieme a Weihnachten, un’altra “allegra” canzoncina natalizia di Tucholsky: “Che cosa comprerò al piccolo Michel per questo freddo Natale?”
Versi di Kurt Tucholsky pubblicati - con lo pseudonimo di Theobald Tiger - il 21 dicembre 1919 su “Ulk”, rivista satirica berlinese (che i nazisti chiusero nel 1933, dopo più di sessant’anni ininterrotti di pubblicazione)
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere”
Insieme a Weihnachten, un’altra “allegra” canzoncina natalizia di Tucholsky: “Che cosa comprerò al piccolo Michel per questo freddo Natale?”
Was schenke ich dem kleinen Michel
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/12/2014 - 09:13
Outlaw Women
She works in a bank and she works in a store
(continuer)
(continuer)
envoyé par John Doe 15/12/2014 - 05:06
Say It Like You Mean It
Switchfoot
All this noise of rock and roll
(continuer)
(continuer)
envoyé par John Doe 15/12/2014 - 04:54
Twodot Montana
I bet you've been wondering why you ain't heard from me
(continuer)
(continuer)
envoyé par John Doe 15/12/2014 - 04:18
Parcours:
Des prisons du monde
None of Your Business
What's the matter with your life?
(continuer)
(continuer)
envoyé par John Doe 15/12/2014 - 02:57
Socialism Is Love
[1974]
Singolo poi incluso in alcune compilation e dischi collettivi successivi, come “Freedom Sounds (A Celebration Of Jamaican Music)”
Mi sa tanto che questa è una cosa quasi completamente dimenticata, e non farebbe affatto male tornare a ricordarla e praticarla un po’...
Singolo poi incluso in alcune compilation e dischi collettivi successivi, come “Freedom Sounds (A Celebration Of Jamaican Music)”
Mi sa tanto che questa è una cosa quasi completamente dimenticata, e non farebbe affatto male tornare a ricordarla e praticarla un po’...
You're asking, "What is Socialism, and what it really means?"
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/12/2014 - 21:10
Mother Wolf
(2014)
Album: "Give my Love to London"
“Mother Wolf”, which Faithfull co-wrote with Patrick Leonard, may be her finest moment on Give My Love to London. It consists primarily of a single verse and chorus, each repeated throughout the song, but Faithfull sings each iteration with new dramatic emphasis. On the first time through, she delivers the allegorical lyrics almost passively, as though looking down on humanity from some high cloud. The next time, she has descended to earth and become a human amid the earthly horror of war. Faithfull doesn’t sing so much as she spits the words, her delivery grinding against the song’s meter. “How you disgust me!” she growls, turning those syllables into something acrid and poisonous and fundamentally ugly. Her performance meets violence with more violence, and the song’s pummeling pace and dark catharsis simultaneously underscore and undermine the song. The pirates are attacking London, and Faithfull is leading them onward.
Stephen M. Deusner, pitchfork.com
Album: "Give my Love to London"
“Mother Wolf”, which Faithfull co-wrote with Patrick Leonard, may be her finest moment on Give My Love to London. It consists primarily of a single verse and chorus, each repeated throughout the song, but Faithfull sings each iteration with new dramatic emphasis. On the first time through, she delivers the allegorical lyrics almost passively, as though looking down on humanity from some high cloud. The next time, she has descended to earth and become a human amid the earthly horror of war. Faithfull doesn’t sing so much as she spits the words, her delivery grinding against the song’s meter. “How you disgust me!” she growls, turning those syllables into something acrid and poisonous and fundamentally ugly. Her performance meets violence with more violence, and the song’s pummeling pace and dark catharsis simultaneously underscore and undermine the song. The pirates are attacking London, and Faithfull is leading them onward.
Stephen M. Deusner, pitchfork.com
Mother wolf where are you going?
(continuer)
(continuer)
13/12/2014 - 16:30
Parcours:
LCG (Loups contre la Guerre)
Damunt d'una terra
Hace algún tiempo, el artista Ángel Pascual Rodrigo nos revelaba que el famoso “Maurici” de la canción de Lluís Llach, “Damunt d’una terra”, no era ni un estudiante ni un obrero de los años 60, sino un miliciano anarquista llamado Joan Maurici, y nos contó la historia que sobre él contaba su suegro. Hoy desea aclararnos algo, ya que sus palabras, por lo visto –y siendo yo inconsciente de esto–, han trascendido bastante y han causado molestias a la familia de Maurici. Y, aunque me limité a repetir lo dicho por Ángel, también deseo pedir disculpas, al ser parte implicada, a la familia de Joan Maurici: ha estado siempre lejos de mi intención el manchar la memoria de alguien, al igual que Ángel Pascual. Por eso me sumo a las disculpas de Pascual Rodrigo, y quiero que conste que, en todo caso, sólo se trató de restituir su memoria. Así mismo, os invito a leer su comentario íntegro en la sección... (continuer)
Gustavo 13/12/2014 - 15:44
Lilith: El segundo fracaso de dios
[1993]
Lilith: El segundo fracaso de dios
Cuando en mi novatez religiosa comencé a saber de Lilith, me impresionó primero mi ignorancia y luego la censura de la que ha sido objeto la primera rebelde de la historia. Entiendo que a la moral cristiana no le interese como a los asirios y a los babilonios una Diosa que ayude a tener erecciones y eyaculaciones, es decir, que ayude a liberar el cuerpo y el alma de tantas idioteces.
Entiendo también que nos sea difícil pensar en ella si no estamos metidos en los mundazos de los cabalistas. Pero entiendo también que si Dios puso una manera de coger y un árbol que no se debía tocar fue para hacernos prisioneros de sus terquedades. Cuando William Blake dice que la misericordia no existiría de no haber pobres, pienso en el tesoro del Vaticano. Cinco veces las deudas externas de todo el mundo se pagarían con las ofrendas que los más pobres han... (continuer)
Lilith: El segundo fracaso de dios
Cuando en mi novatez religiosa comencé a saber de Lilith, me impresionó primero mi ignorancia y luego la censura de la que ha sido objeto la primera rebelde de la historia. Entiendo que a la moral cristiana no le interese como a los asirios y a los babilonios una Diosa que ayude a tener erecciones y eyaculaciones, es decir, que ayude a liberar el cuerpo y el alma de tantas idioteces.
Entiendo también que nos sea difícil pensar en ella si no estamos metidos en los mundazos de los cabalistas. Pero entiendo también que si Dios puso una manera de coger y un árbol que no se debía tocar fue para hacernos prisioneros de sus terquedades. Cuando William Blake dice que la misericordia no existiría de no haber pobres, pienso en el tesoro del Vaticano. Cinco veces las deudas externas de todo el mundo se pagarían con las ofrendas que los más pobres han... (continuer)
Seguiré buscando en el silencio de los lagos
(continuer)
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envoyé par adriana 13/12/2014 - 12:54
Parcours:
Sorcières
There Must Be More to Life Than This
Questa canzone è stata ripubblicata nel "nuovo" ripescaggio di canzoni inedite dei Queen, questa volta in una versione in duetto con Michael Jackson. La traccia era stata registrata durante le sessioni dell'album "The Works" nel 1984 ma non era mai stata pubblicata dai Queen ed era finita (in una versione Jackson-free) nell'album solista di Mercury.
Mah... una bella melodia e una bella voce (almeno una delle due) ma un testo veramente melenso che è un perfetto esempio delle CCG che ci piacciono poco...
Mah... una bella melodia e una bella voce (almeno una delle due) ma un testo veramente melenso che è un perfetto esempio delle CCG che ci piacciono poco...
CCG Staff 13/12/2014 - 12:33
Sally's Pigeons
The song was inspired by the story of a childhood friend of Lauper, who in her teens got pregnant, had a back-alley abortion, and died as a result. The song was co-written with Mary Chapin Carpenter. Lauper was a childhood fan of Elton John, and as a tribute to him, "Sally's Pigeons" contains references to "Tiny Dancer," a song that Lauper has revealed to always make her cry.
When I was eight I had a friend
(continuer)
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envoyé par John Doe 13/12/2014 - 06:37
80s Ladies
We were three little girls from school.
(continuer)
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envoyé par John Doe 13/12/2014 - 06:13
Wtedy wrócą moje pieśni
Cantata da Andre Ochodlo
Da qui
Testo di Agnieszka Osiecka
Musica di Ewa Kornecka
Viene eseguita anche da Joanna Kaczmarek
Da qui
Testo di Agnieszka Osiecka
Musica di Ewa Kornecka
Viene eseguita anche da Joanna Kaczmarek
Jak cicho tu, jak milczy świat,
(continuer)
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envoyé par krzyś 13/12/2014 - 03:49
Ragin' Cajun
From a town in Louisiana on the wrong side of the tracks
(continuer)
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envoyé par Dionysus 12/12/2014 - 05:08
Lilith
Da "Trama Tenue" (1999)
Testo di Ginevra Di Marco e Jacopo Di Marco
Musica di Francesco Magnelli
Dal primo disco solista di Ginevra, uscito appena dopo la fine dei CSI prima di addentrarsi nel mondo della musica popolare italiana e europea. Un disco molto bello in cui spicca questa inquieta e disturbata "Lilith". Sono le parole di una strega sul rogo mentre sta bruciando, una rivendicazione della libertà dalla religione e dall'oppressione del patriarcato della società medievale ma anche moderna ("senza verità inseminate da contemplare in cui cadere dentro e scomparire").
Lilith è il demone femminile associato alla tempesta: secondo la tradizione ebraica è stata la prima compagna di Adamo precedente ad Eva ma presto ripudiata perché ribelle e indipendente. Lilith è scacciata dal paradiso terrestre perché si ribella al volere divino, alla condizione di donna a servizio dell'uomo: sceglie... (continuer)
Testo di Ginevra Di Marco e Jacopo Di Marco
Musica di Francesco Magnelli
Dal primo disco solista di Ginevra, uscito appena dopo la fine dei CSI prima di addentrarsi nel mondo della musica popolare italiana e europea. Un disco molto bello in cui spicca questa inquieta e disturbata "Lilith". Sono le parole di una strega sul rogo mentre sta bruciando, una rivendicazione della libertà dalla religione e dall'oppressione del patriarcato della società medievale ma anche moderna ("senza verità inseminate da contemplare in cui cadere dentro e scomparire").
Lilith è il demone femminile associato alla tempesta: secondo la tradizione ebraica è stata la prima compagna di Adamo precedente ad Eva ma presto ripudiata perché ribelle e indipendente. Lilith è scacciata dal paradiso terrestre perché si ribella al volere divino, alla condizione di donna a servizio dell'uomo: sceglie... (continuer)
È forse possibile scordare
(continuer)
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11/12/2014 - 22:54
Parcours:
Sorcières
Weihnachten
[1918]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati come Kaspar Hauser (uno dei suoi 4 pseudonimi) su Die Weltbühne del 19 dicembre 1918
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere”
Beh, a questo punto ci voleva proprio una canzone natalizia!
Solo che questa di Tucholsky - scritta nel dicembre del 1918, a poco più di un mese dalla fine della Grande Guerra, da cui l’Impero era uscito malconcio per colpa delle “idee spartachiste e socialiste che avvelenavano l'esercito tedesco”, come ebbe a dire il glande generale Ludendorff, e nel pieno della ribellione socialista che di lì a poco sarebbe stata schiacciata nel sangue – non è proprio una canzoncina rasserenante…
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati come Kaspar Hauser (uno dei suoi 4 pseudonimi) su Die Weltbühne del 19 dicembre 1918
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel suo disco “Ernst Busch Singt Tucholsky Und Brecht – Deutsches Miserere”
Beh, a questo punto ci voleva proprio una canzone natalizia!
Solo che questa di Tucholsky - scritta nel dicembre del 1918, a poco più di un mese dalla fine della Grande Guerra, da cui l’Impero era uscito malconcio per colpa delle “idee spartachiste e socialiste che avvelenavano l'esercito tedesco”, come ebbe a dire il glande generale Ludendorff, e nel pieno della ribellione socialista che di lì a poco sarebbe stata schiacciata nel sangue – non è proprio una canzoncina rasserenante…
So steh ich nun vor deutschen Trümmern
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envoyé par Bernart Bartleby 11/12/2014 - 17:38
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Canción del jinete
Leggendo La represión nacionalista de Granada en 1936 y la muerte de Federico García Lorca di Ian Gibson
– Lucertola, lucertola, lucertola!
dicono che prima di fucilare
Federico García Lorca i fascisti
gli rivolgessero parole oscene
Questo fu presso la fonte che i Mori
chiamavano delle lacrime e Qui
insieme al poeta furono uccisi
il maestro Dióscoro Galindo
e Cabezas e Galadí toreri
– e molti altri ragazze e adolescenti
Poi vennero i Gitani a seppellirlo
ai piedi del cerro del Aceituno
senza chiedersi dove fosse il Cristo
che da venti secoli risuscita invano
5-6 dicembre 2014
– Lucertola, lucertola, lucertola!
dicono che prima di fucilare
Federico García Lorca i fascisti
gli rivolgessero parole oscene
Questo fu presso la fonte che i Mori
chiamavano delle lacrime e Qui
insieme al poeta furono uccisi
il maestro Dióscoro Galindo
e Cabezas e Galadí toreri
– e molti altri ragazze e adolescenti
Poi vennero i Gitani a seppellirlo
ai piedi del cerro del Aceituno
senza chiedersi dove fosse il Cristo
che da venti secoli risuscita invano
5-6 dicembre 2014
L.L. 11/12/2014 - 17:30
Battle of Blair Mountain
Scritta da Josh Hamblin, membro dei Southern Sun, quartetto bluegrass di Gatliff, un villaggio minerario del Kentucky.
Sono molte le canzoni sulle lotte intraprese all’inizio del 900 dai minatori americani, e del West Virginia in particolare. Episodi come quello di Paint Creek (1912), Ludlow (1914) e di Matewan (1920), culminati in quella che fu una vera e propria battaglia campale a Blair Mountain (1921), segnarono profondamente la coscienza collettiva.
La scintilla che fece scoppiare il più violento scontro armato negli USA dall’epoca della Guerra Civile fu l’assassinio dello sceriffo di Matewan Sid Hatfield, caduto in un’imboscata insieme al suo giovane attendente Ed Chambers. Ad ucciderlo, mentre disarmato si recava ad un’udienza in tribunale, furono uomini della Baldwin-Felts Detective Agency che l’anno precedente Sid Hatfield aveva contrastato con successo, uccidendone sette, per... (continuer)
Sono molte le canzoni sulle lotte intraprese all’inizio del 900 dai minatori americani, e del West Virginia in particolare. Episodi come quello di Paint Creek (1912), Ludlow (1914) e di Matewan (1920), culminati in quella che fu una vera e propria battaglia campale a Blair Mountain (1921), segnarono profondamente la coscienza collettiva.
La scintilla che fece scoppiare il più violento scontro armato negli USA dall’epoca della Guerra Civile fu l’assassinio dello sceriffo di Matewan Sid Hatfield, caduto in un’imboscata insieme al suo giovane attendente Ed Chambers. Ad ucciderlo, mentre disarmato si recava ad un’udienza in tribunale, furono uomini della Baldwin-Felts Detective Agency che l’anno precedente Sid Hatfield aveva contrastato con successo, uccidendone sette, per... (continuer)
Was back in the day 1921
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envoyé par Bernart Bartleby 11/12/2014 - 11:02
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Canzone di anonimo autore francese, renitente al lavoro obbligatorio in Germania ed entrato nella Resistenza.
Sull’aria de “Romance de Paris”, canzone interpretata da Charles Trénet nel film omonimo diretto da Jean Boyer nel 1941.
Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.