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Rathenau

Rathenau
Rathenau

Kurt Tucholky – 1922
alias Theobald Tiger
Die Weltbühne, 29.06.1922, Nr. 26, S. 653.
Du bist doch schon daran gewöhnt!
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/11/2014 - 21:28
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Hommage à Rémi Fraisse

Hommage à Rémi Fraisse
[2014]

Texte de Daniel Mermet en hommage à Rémi Fraisse pour les 20 ans des Les Ogres de Barback



30 ottobre 2014
REMI, UNO DI NOI.
Si chiamava Remi. Uno studente di Tolosa colpito a morte da una granata assordante durante una notte di assedio al cantiere per la diga di Sivens.
La polizia francese le chiama armi non letali. Ma fanno male. Tanti sono stati feriti, Remi invece è morto. Un omicidio di Stato.
Aveva 21 anni. Non lo conoscevamo, ma era uno di noi. Uno dei tanti che hanno scelto di mettersi di mezzo, di lottare contro l’imposizione di un’opera inutile e costosa. Contro la distruzione di una zona umida, per un’agricoltura misurata sulla qualità, non sul peso, per una vita libera dalla feroce logica del profitto.
La piccola dimensione, l’autogestione dei territori e delle proprie vite, un’idea di relazioni sociali che rifiuta il profitto e sceglie la solidarietà, un’utopia... (continuer)
C’est l’histoire de deux enterrements. Voilà deux enterrements qui tombent nez à nez, face à face.
(continuer)
envoyé par adriana 3/11/2014 - 15:10
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The Liberty Tree

anonyme
The Liberty Tree
[1798]
Canzone di autore anonimo dalla ribellione irlandese del maggio-settembre 1798, quando gli United Irishmen, sulla scorta delle rivoluzioni americana e francese, tentarono l’insurrezione contro i dominatori inglesi, convinti del supporto delle truppe francesi, che però fu scarso e non determinante. La ribellione fallì e molti dirigenti irlandesi furono catturati e giustiziati. Fra di loro Wolfe Tone, che preferì suicidarsi prima dell’esecuzione.

Ripresa da Karan Casey nel suo disco “The Winds Begin To Sing” del 2001.

The Winds Begin To Sing
It was the year of '93
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 14:35
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The Liberty Tree

The Liberty Tree
[1775]
Versi di Thomas Paine, ideologo della Rivoluzione Americana, poi pubblicati in “The American Patriotic Songbook”, 1813.
Sulla melodia della popolare “Once the Gods of the Greeks”


In a chariot of light from the regions of day
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 14:08
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Waiting for the Snow

Waiting for the Snow
[2005]
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”
Feed us with your left hand
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 13:30
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Mother Earth's Revenge

Mother Earth's Revenge
[2005]
Scritta da Barry Kerr, musicista e pittore di Belfast.
Nell’album di Karan Casey intitolato “Chasing The Sun”

“Ma voi avete abbattuto tutti gli alberi, con le vostre esalazioni avete soffocato le brezze, avete bruciato il mondo per il petrolio, avete avvelenato le terre… E così io inonderò le pianure, vi affogherò nelle piogge acide, rovescerò su di voi la mia maledizione e vi farò ritornare alla polvere.”
I am a hawk on a mountain side
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 13:23
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NPWA (No Power Without Accountability)

NPWA (No Power Without Accountability)
[2002]
Parole e musica di Billy Bragg
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.

Un disco incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo. Ma anche a proposito dei problemi della globalizzazione capitalistica: delocalizzazione, irresponsabilità delle grandi multinazionali, concentrazione della ricchezza e diffusione della povertà, grandi istituzioni internazionali che dovrebbero proteggere le masse e invece sono al soldo di ricchi e potenti.
I grew up in a company town
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 11:25
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England, Half English

England, Half English
[2002]
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
La traccia che dà il titolo all’album del 2002, con il gruppo The Blokes.

Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
My mother was half English and I’m half English too
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 11:15
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Distant Shore

Distant Shore
[2002]
Parole e musica di Ian McLagan, Martyn Barker, Lu Edmonds, Ben Mandelson, Billy Bragg & the Blokes
Nel disco intitolato “England, Half English”, con il gruppo The Blokes.

Un disco interamente incentrato sul razzismo in Gran Bretagna, il diffuso sentimento contro gli immigrati e le violente campagne di stampa, in particolare quelle del Daily Mail, contro i profughi richiedenti asilo.
Everyone knows
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 10:51
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Oh Dear Me (The Jute Mill Song)

Oh Dear Me (The Jute Mill Song)
[1920s]
Canzone scritta da Mary Brooksbank (1897-1978), operaia tessile, sindacalista e militante socialista originaria di Aberdeen, Scozia. Membro del partito comunista inglese, negli anni 20 e 30 passò diverso tempo nelle regie galere per via della sua militanza politica. Nel 36 o 37 fu espulsa dal partito per aver detto pubblicamente che Stalin era un brutale fascista e un assassino di massa.
Il testo – ripreso da Mudcat Café – si trova nella raccolta poetica intitolata “Sidlaw Breezes”, pubblicata nel 1966.
Interpretata da moltissimi artisti, a cominciare dal Ian Campbell Folk Group (“This Is The Ian Campbell Folk Group!”, 1963)

“I have never had any personal ambitions. I have but one: to make my contribution to destroy the capitalist system.” Mary Brooksbank.

“The life of the women workers of Dundee right up to the thirties was ... a living hell of hard work and poverty. It was... (continuer)
Oh, dear me, the mill's gaen fest,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/11/2014 - 10:13
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Eva tomando el sol

Eva tomando el sol
Letra: Joaquín Sabina
Música: Joaquín Sabina, Pancho Varona
Disco: El Hombre del traje Gris (1988)

Una storia di amore marginale, di case occupate e di sgomberi del paradiso terrestre raccontata in forma di parabola biblica con semplicità e poesia. Come spesso succede nelle canzoni di Sabina, l'ironia si accompagna alla denuncia sociale. Fra l'altro in alcuni punti la trama ricorda Bocca di Rosa.

immagine tratta da Taringa (dove si trova un buon commento e la spiegazione di alcune parole).
Todo empezó cuando aquella serpiente
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 2/11/2014 - 23:15
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Dos anònims

Dos anònims
Due testi anonimi messi in musica da Ovidi Montllor

dall'album "Bon vent... i barca nova (1979)

Interpretata anche da Maria Del Mar Bonet in Terra secreta [2007]
Al damunt de la tomba
(continuer)
2/11/2014 - 22:48
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El club de las mujeres muertas

El club de las mujeres muertas
(2004)
El perro del garaje
A las que se rebelan, no se callan
(continuer)
2/11/2014 - 22:11
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Nen soldat

Nen soldat
(2010)
Album: "Sembla que plourà"
Un altre dia s'il.lumina
(continuer)
2/11/2014 - 22:02
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Foglie tremule

Foglie tremule
Canto Partigiano
"FOGLIE TREMULE"

- Parole del partigiano MAMELI
- Musica del partigiano ULISSE

Il brano musicale puo' anche essere ascoltato nel cd "Chicchirichì" ristampato dall'ISRAL

Il testo del canto partigiano è quello pubblicato sull'Opuscolo "CANZONI PARTIGIANE" della 58° BRIGATA GARIBALDI "ORESTE", entroterra di Genova.

Il Canto è presente con piccole varianti anche su altri siti ON-LINE:

dal sito anpi-piacenza

Valzer composto probabilmente da Francesco “Ulisse” Pini, partigiano genovese vicecomandante della brigata “Oreste”.

da "il deposito"

Raccolta dalla voce di Tullio Cammellini, operaio genovese, antifascista, cantastorie, famoso perché girava per i carug(g)i con i volantini contro l'occupazione nascosti dentro la chitarra.

Commento inviato da ezio cuppone
12/10/2014 - 23:14

Walzer attribuito a Francesco Pini “Ulisse” vice comandante della brigata “Oreste”... (continuer)
Foglie portate dal vento
(continuer)
envoyé par gianfranco 2/11/2014 - 11:40
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The Ruin [Wrætlic is þæs wealstan]

anonyme
The Ruin [Wrætlic is þæs wealstan]
[ca. VII secolo]]
Dal Libro di Exeter
[ab. VII century]
From the Exeter Book

Ed eccoci, finalmente, alla Rovina. C'è un perché nel “finalmente” che ho detto: con questa pagina doveva cominciare il mio “excursus” anglosassone in questo sito, praticamente certo che mai le CCG fossero state sfiorate dall'antica lingua di Cædmon, di Cynewulf e di Alfredo il Grande. Mi sbagliavo. Quando ho inserito il testo della “Rovina”, mi sono accorto che il computo delle lingue non era aumentato di una; e mi sono accorto che, qualche mese fa, ci aveva già pensato Bartleby. Sacré Bernart; ha una singolare caratteristica, quella di andare a pescare cose che mi ricollegano a un passato lontano, sia oggettivo che personale. Perdipiù in un periodo come quello attuale, dove un presente sempre più desolante mi ha di nuovo spinto verso le mie origini medievalistiche, che sono sempre là a farmi da rifugio, da... (continuer)
Wrætlic is þæs wealstan;          wyrde gebræcon,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 1/11/2014 - 20:12
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Canto della Cichero

anonyme
Canto della Cichero
E GIUSTIZIA SARÀ - CANTO DELLA CICHERO
Discografia : Gruppo Folk Italiano di Paolo Castagnino "Saetta": "Canti della Resistenza", Lp - Dischi dello Zodiaco, 1972

Documentazione : "Sulla Terra faremo Libertà" di Giorgio "Getto" Viarengo, 1999

Il canto è stato composto nella primavera del '44 all'interno della divisione Cichero, entroterra di Chiavari. Viene pubblicato sul giornale "Il Partigiano", il 9 Settembre 1944 (vedi foto)




CICHERO

Case e piccoli borghi, sparsi alle pendici del monte Ramaceto, la piccola Cichero (frazione del Comune di San Colombano Certenoli) rappresenta nella storia della Resistenza ligure il punto di partenza e di costante riferimento degli eventi più rilevanti del movimento di Liberazione nella nostra regione.

A Cichero, infatti, Bisagno inizia la sua attività clandestina e dai primi contatti con Bini, Marzo, Moro si forma l'embrione delle prima banda armata... (continuer)
Partigiano,
(continuer)
envoyé par gianfranco 1/11/2014 - 14:41

Die Herde

Die Herde
Die Herde

Kurt Tucholsky – 1922
alias Theobald Tiger
Die Weltbühne, 31.08.1922, Nr. 35, S. 232.
Ob im Sturm die Königsfahnen flattern,
(continuer)
envoyé par m 31/10/2014 - 22:05
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The Pressers

anonyme
The Pressers
Canzone risalente alle guerre napoleoniche (1803-1815… il “Boney” nella terza strofa è proprio Napoleone Bonaparte), nel testo ripreso e riadattato da Mary Brooksbank (1897-1978), operaia tessile, sindacalista e militante socialista originaria di Aberdeen, Scozia.
Incisa da artisti come Ray Fisher (album “Willie's Lady”, 1982) e gli Stravaig (album “Movin' On, 1994).
Testo trovato su Traditional Music




Ancora una per le già molte canzoni presenti sul sito a proposito del cosiddetto “Impressment”, la pratica di arruolamento forzato (spesso un sequestro violento) con cui la Royal Navy, tra la fine del 17° secolo ed il 1815 (definitiva capitolazione di Napoleone), si procurò le ciurme per le sue navi da guerra…
There is nocht in this wide world but sorrow and care
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/10/2014 - 13:46
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By Memory Inspired

By Memory Inspired
A tributary role-call of many of the rebel heroes who died in the rebellion, anonymous, recorded by Frank Harte, music by Donal Lunny.

Poesia anonima raccolta da Padraic Colum (1881–1972) in Anthology of Irish Verse (1922)
By Memory inspired,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 31/10/2014 - 12:11
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Boolavogue

Boolavogue
1898

Il protagonista di questa canzone è John Murphy (1753-1798), parroco di Buaile Mhaodhóg (Boolavogue), un villaggio nella contea irlandese di Wexford.

Aveva 45 anni quando scoppiò la ribellione anti-inglese, e sulle prime lui invitò i fedeli della sua parrocchia a non imbracciare le armi e a cercare un’intesa con occupanti e lealisti. Ma dopo aver assistito alle vessazioni e alle angherie esercitate in particolare dalla Yeomanry, la milizia irlandese al soldo degli inglesi, anche lui dovette ricredersi. Il 26 maggio 1798 fu proprio padre Murphy a guidare la reazione contro un gruppo della milizia che aveva bruciato le abitazioni di presunti membri degli United Irishmen. Ci scapparono dei morti e padre Murphy, forse un po’ suo malgrado, si trovò proiettato nella Storia tragica di quel momento. La reazione feroce degli inglesi e dei collaborazionisti non si fece attendere, ma John Murphy... (continuer)
At Boolavogue as the sun was setting
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 31/10/2014 - 12:05
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Follow Me Up to Carlow

Follow Me Up to Carlow


English
Italiano

"Follow Me Up to Carlow" is an Irish folk song celebrating the defeat of an army of 3,000 English soldiers by Fiach Mac Aodh Ó Broin (anglicised Fiach McHugh O'Byrne) at the Battle of Glenmalure, during the Second Desmond Rebellion in 1580.

The air is reputed to have first been performed by the pipers of Fiach MacHugh in 1580.
The words were written by Patrick Joseph McCall (1861–1919) and appear in his Songs of Erinn (1899) under the title "Marching Song of Feagh MacHugh".

"Follow me up to Carlow" è un canto popolare dell'epopea ribellistica irlandese che celebra la sconfitta di un esercito di 3.000 soldati inglesi, guidato da Lord Grey de Wilton, da parte di Fiach McHugh O'Byrne nella battaglia di Glenmalure, avvenuta durante la seconda rivolta dei Desmond.

La vallata dove avvenne la battaglia ed in cui si svolgono i fatti narrati nella canzone è quella di Glenmalure,... (continuer)
Lift Mac Cahir Og your face,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 31/10/2014 - 11:41
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The Father's Song

The Father's Song
[1968]
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel disco con Peggy Seeger intitolato “Hot Blast”, pubblicato nel 1978.
Interpretata anche da Dick Gaughan.

Una canzone scritta in occasione della nascita di uno dei tre figli che MacColl ebbe dalla Seeger.

Una bellissima lullaby che andrebbe cantata a tutti i bambini, molto dolcemente però, ché è un po’ dura… “Non c’è nessun uomo nero che ti porta via, non aver mai paura, non ci sono orchi o streghe cattive… Ci sono soltanto degli avidi figli di puttana che stanno aspettando di sfruttarti fino alla morte. Cresci forte, che presto sarai costretto a combattere ogni santo giorno contro un nemico che pensa di essere il padrone del mondo.”
That's another day gone by, son. Close your eyes
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/10/2014 - 11:08
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Freeborn Man

Freeborn Man
[1964]
Parole e musica di Ewan MacColl
Scritta per “The Travelling People”, l’ultima serie delle “Radio Ballads” curate e trasmesse da MacColl sulla BBC.
Ripresa in seguito da diversi artisti, quali Noel Murphy, Nigel Denver, Dave Burland, Tony Capstick e Dick Gaughan.
La canzone compare in alcuni dischi di MacColl con Peggy Seeger, compresa la compilation “Freeborn Man” del 1983.
I'm a freeborn man of the travelling people
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/10/2014 - 09:51
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El changuito cañero

El changuito cañero
[1964]
Letra y música: Palito Ortega
Testo e musica: Palito Ortega
Lyrics & Music: Palito Ortega






La cancion está basada en parte en la vida de Palito Ortega.
Questa canzone è in parte basata sulla vita di Palito Ortega.
This song is in part based upon Palito Ortega's life.

Ver notas / Vedi note / See notes

Curioso tipo, Ramón Bautista Ortega detto “Palito”. Nato nel 1942 a Lules da una famiglia poverissima (quella di cui parla in questa canzone), ha davvero lavorato duro fin da bambino e davvero nei campi a raccogliere canna da zucchero, sognando però sempre di diventare un cantante. Sembra fosse un fan di Elvis Presley. Nel '56 se ne andò a Buenos Aires, dove campava vendendo caffè nei parchi cittadini e per le strade; per farsi notare, mise su un chioschetto vicino all'angolo della strada dove si trovava Canal 7, la tv pubblica di Buenos Aires. Parecchi uomini di spettaclo... (continuer)
Por la mañana temprano
(continuer)
envoyé par BorikuaTainoGuerrero 31/10/2014 - 08:18

Vom kriegerischen Lehrer

Vom kriegerischen Lehrer
[1950]
Poesia di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler, nell’opera “Neue Kinderlieder”
Interpretata, per esempio, da Sonja Kehler ‎in “Sonja Kehler Singt Hanns Eisler”

Wilhelm Pieck (1876–1960), citato nella prima strofa, fondatore della lega Spartachista e dirigente comunista tedesco, fu il primo e unico presidente della Repubblica Democratica Tedesca, dal 1949 fino alla sua morte. La carica fu in seguito abolita.
Da war der Lehrer Huber
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/10/2014 - 15:58

Lied der Starenschwärme

Lied der Starenschwärme
[1932]
Versi di Bertolt Brecht, poi compresi nella raccolta “Svendborger Gedichte” pubblicata nel 1939 durante l’esilio in Danimarca.
Non so se questa poesia sia mai stata messa in musica, ma si tratta comunque, e dichiaratamente, di un “lied”.

Il funesto presagio dell’imminente, inevitabile esilio, dell’annunciato quanto improvviso sradicamento. Il giorno dopo l’incendio del Reichstag, mentre le SA di Göring già rastrellavano gli oppositori per le strade, Brecht - insieme alla moglie, il figlio Stefan ed alcuni amici – senza nemmeno passare di casa, riempì una valigia e in fretta e furia abbandonò Berlino.
Wir sind aufgebrochen im Monat Oktober
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/10/2014 - 14:01
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Im Gefängnis zu singen

Im Gefängnis zu singen
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht (in collaborazione con Hanns Eisler, Slatan Dudow e Günther Weisenborn), dalla piéce “Die Mutter. Leben der Revolutionärin Pelagea Wlassowa aus Twer” presentata al pubblico nel 1932 e tratta da un racconto del 1906 dello scrittore russo Maksim Gor'kij (1868-1936).
Musica di Hanns Eisler.

È la canzone che intona Pavel, figlio di Pelageja Vlasova (La Madre), rinchiuso in prigione perché rivoluzionario, prima di evadere e poi morire ucciso dalla polizia zarista. "Die Mutter" fu l'ultima opera di Brecht ad essere rappresentata in Germania prima dell'avvento del nazismo.
Sie haben Gesetzbücher und Verordnungen,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/10/2014 - 11:02
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Ein Deutsches Lied

Ein Deutsches Lied
Ein Deutsches Lied

Nichts
1982
Deutsch sein,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 29/10/2014 - 20:08
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Ballade von den Osseger Witwen

Ballade von den Osseger Witwen
[1934]
Versi di Bertolt Brecht, in “Svendborger Gedichte” (1937), la prima grande raccolta di poesie pubblicata in esilio.
Musica di Stefan Wolpe (1902-1972), compositore tedesco, comunista, come Brecht esule dopo il 1933. Nel disco “Lieder. Battle Piece” (1942–1943, 1947), con Gunnar Brandt-Sigurdsson, tenore, e Johan Bossers, pianoforte.

Nella terza edizione di “Bertolt Brecht. Poesie e canzoni”, a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini (Einaudi, 1962), la “Ballata delle vedove di Osseg” è annotata da Brecht come segue (in traduzione):

“120 vedove e 80 bambini di minatori periti nella miniera Nelson di Osseg vennero nell’aprile [o piuttosto novembre, stando all’ultima strofa, ndr] del 1934 a Praga e mossero verso il Parlamento per appoggiare le loro richieste.”

Osek (in tedesco Ossegg) è una città della Repubblica Ceca nel distretto di Teplice, nella regione di Ústí nad Labem, nella... (continuer)
Die Osseger Witwen im Witfrauenkleid
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/10/2014 - 14:11
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Bertolt Brecht: Von Armen B. B.

Bertolt Brecht: Von Armen B. B.
[1921?]
Versi di Bertolt Brecht, inclusi nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Libro delle devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.
La versione inglese della poesia, nell’adattamento di Michael Hamburger, è stata messa in musica dal compositore Dmytro Morykit per il disco di poetry reading “From Dungeons to the Sky”, ideato e realizzato nel 1996 dallo scrittore e storico scozzese Angus Calder (1942-2008) su commissione di Amnesty International.

Propongo questa poesia di Brecht come Extra perché forse non può essere considerata una CCG tout court. Eppure l’inquietudine che pervade questi versi non è solo quella personale del poeta ma anche quella dei tempi bui e sanguinosi in cui aveva vissuta la sua giovinezza e in cui avrebbe vissuto la sua maturità, come uomo e come artista. Se poi questa poesia fosse davvero databile al 1921 (così come indicano la Leiser e Forini nel loro volume... (continuer)
Ich, Bertolt Brecht, bin aus den schwarzen Wäldern.
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/10/2014 - 10:11
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Voglia di gridare

Voglia di gridare
1994
Daniele Silvestri

1994, Daniele Silvestri pubblica la canzone “Voglia di gridare”, oggi una delle più conosciute del suo ormai cospicuo repertorio. Il senso è semplice quanto stimolante: lo slogan riduce, semplifica, massimalizza. Un condensato che denuncia ma non spiega, che va gridato e non detto, che deve colpire e non dialogare. Che, quindi, secondo Silvestri, è “fascista di natura”.
Vorrei che tu partissi con un tempo house
(continuer)
envoyé par Donquijote82 29/10/2014 - 09:15
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Deutsches Lied

Deutsches Lied
Deutsches Lied

Kurt Tucholsky – 1923
alias Theobald Tiger
Die Weltbühne, 18.10.1923, Nr. 42, S. 381.
Musica di Hanns Eisler (1961), in "Lieder nach Texten von Kurt Tucholsky".
Interpretata da Ernst Busch, nel suo “Ernst Busch Singt Tucholsky / Eisler” (1965)
Interpretata anche da Christoph Holzhöfer
Blasse Kinder auf dem Hof
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 28/10/2014 - 22:58
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The White Slave

The White Slave
[1912]
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill.
Sulla melodia della popolarissima "Meet Me Tonight In Dreamland" di Beth Slater Whitson e Leo Friedman (1909).
Nell’edizione del 1913 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW).

Non sembra che sia passato più di un secolo da che Joe Hill scrisse questa canzone…
Come allora, anche oggi continua a farsi mercato della carne di donne di pelle bianca e nera sui marciapiedi delle nostre metropoli…

Mi sono ricordato le parole di un funzionario di polizia romeno che collaborava con Don Oreste Benzi (1925-2007) contro la tratta delle donne dai paesi dell’est Europa… Era il 2007 e l’opinione pubblica era scossa dall’assassinio di Giovanna Reggiani, violentata e uccisa da un giovane romeno. Proprio in quell’occasione un poliziotto disse a Benzi: “[…] I lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia... (continuer)
One little girl, fair as a pearl,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/10/2014 - 16:03

The Rebel's Toast (Liberty Forever)

The Rebel's Toast (Liberty Forever)
[1914?]
Versi di Joel Emmanuel Hägglund, meglio noto come Joe Hill, pubblicati nell’edizione del 1914 del “Little Red Songbook” dell’Industrial Workers of the World (IWW). La musica non è nota.

Mi sembra evidente che questa celebrazione del “buon vecchio zoccolo di legno”, il sabot, non sia altro che l’invito a considerare come forma di lotta contro potenti ed affamatori, quando necessaria, il “buon vecchio sabotaggio”.
Prima ancora del gatto nero incazzato, disegnato da Ralph Chaplin per l’IWW, uno dei simboli dell’anarcosindacalismo era infatti lo zoccolo di legno, il sabot, che – chissà un po’ come – durante le proteste finiva frequentemente negli ingranaggi dei telai…
If Freedom's road seems rough and hard,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 28/10/2014 - 15:31
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A Soldier's Song

A Soldier's Song
LA CANZONE DI UN SOLDATO
(continuer)
envoyé par Anonimo 21/10/2014 - 17:55

Sull’aspro monte

anonyme
Poiché raccolsi dal vice sindaco di Campli (TE) due strofe di un canto dopo la caduta della Fortezza di Civitella posso ritenere che il canto da Voi riportato possa avere la stessa melodia di quella da me registrata.
Sapete se del canto da voi riportato possa essere trovata la trascrizione musicale o una indicazione precisa dove poter trovare la riproduzione?gradirei sapere se oltre le parole posso trovare la melodia di questo canto
Filippo Buongrazio
Filippo Buongrazio 21/10/2014 - 13:24
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Canto della Russia Bianca

Canto della Russia Bianca
Sono stato nei Parà Alpini a Bolzano I°89.
La cantavamo anche noi, bellissima e piena di nostalgia come quella che provavamo tutti noi per la lontanaza dai nostri cari e niente più.Ancora c'è genta invasata di ideologia comunista o fascista?... le propagande hanno lavato cervelli per quante generazioni ancora? Sveglia!Io mi sento RE di me stesso e solo di me stesso.Mi chiamo Renzo. RE ENZO!
Re Enzo 21/10/2014 - 10:42
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Sergeant Waurich

Sergeant Waurich
Chanson allemande - Sergeant Waurich – Erich Kästner – 1930
aus: "Was nicht in Euren Lesebüchern steht"   von und mit Holger Münzer
Texte: 1930 Sergeant Waurich (Laerm im Spiegel)
Musique : Hans Eisler – 1966
Adaptation: Holger Münzer (1972)
Interprétation: Holger Münzer (1976)

Ah, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson d'Erich Kästner. Comme telle, elle vient de loi… De l'an 1930. Et ce n'est pas sans intérêt de connaître la date de sa création, surtout si on la met en relation avec le titre de la canzone et certains des éléments qu'elle contient.

Écoute, Marco Valdo M.I. mon ami, une chanson d'Erich Kästner ne me laisse jamais indifférent. C'est vraiment un très grand monsieur, un vrai poète, un superbe romancier, un non moins extraordinaire chroniqueur et un journaliste comme on n'en trouve que rarement.

Mon ami Lucien l'âne, tu ne peux pas savoir combien tes propos me comblent.... (continuer)
SERGENT BRAILLARD
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 20/10/2014 - 22:35
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Il giorno che la Terra smise di girare

Il giorno che la Terra smise di girare
perché mettere questa traduzione al futuro, mi sembra che il testo originale é al passato. Sarebbe stato meglio indicarlo nella presentazione.
Pourquoi avez-vous choisi de mettre cette traduction au futur. Il aurait été préfarable, au moins, d'avertir le lecteur
Jacques Becker 20/10/2014 - 19:40
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La Pernette

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La Pernette
La versione italiana interpretata da Daisy Lumini

Testo italiano di Beppe Chierici - Elaborazione musicale di Daisy Lumini

"Uno dei temi più diffusi nella canzone popolare, non solo francese, è quello della ragazza che respinge innamorati nobili e ricchi perché ama un giovane povero. Il tema dà vita a canzoni di tono generalmente scherzoso e a lieto fine.
L'interesse di questa canzone è dato dal fondersi di due temi, quello suddetto e quello del brigante condannato a morte, amato dalla fanciulla che sceglie di dividerne la sorte. Evidentemente lo stato sociale dell'innamorato capovolge la struttura narrativa propria del tipo, e la situazione lieta e scherzosa di partenza si risolve in tragedia."
NON PIANGERE, GIANNETTA
(continuer)
envoyé par Gianfranco + CCG/AWS Staff 20/10/2014 - 18:02
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Complainte de Mandrin

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Complainte de Mandrin
La versione italiana interpretata da Daisy Lumini

"Anonimo sec. XVII*
Testo italiano di Beppe Chierici - Elaborazione Musicale di Daisy Lumini"

"Fino a tutto il XVIII secolo, la misura della notorietà di un personaggio era data dalle canzoni che gli anonimi poeti del Pont-Neuf (ritrovo ufficiale dei cantastorie e dei burattinai) gli dedicavano. Il popolo ascoltava con grande partecipazione queste canzoni, soprattutto quando erano ispirate alle vicende di qualche bandito, finito sulla forca. Nella triste storia degli esclusi, i briganti hanno certo una parte di primo piano, e tutta una tradizione letteraria, colta e popolare, che da Rutebeut** a Villon giunge all'anonimo autore di questo "Les brigands pendus", ha cantato la loro vita dura e la loro macabra sorte. E' semplice la logica dell'esistenza del brigante: c'è chi ha e chi non ha; chi non ha è costretto a rubare: ma per lui c'è soltanto... (continuer)
LAMENTO DI MANDRINO
(continuer)
envoyé par Gianfranco + CCG/AWS Staff 20/10/2014 - 04:03
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Elle n'est pas morte!

Elle n'est pas morte!
La versione italiana interpretata da Daisy Lumini

"Canzone della Comune di Parigi 1871
Testo italiano di Beppe Chierici - Elaborazione musicale di Daisy Lumini
(Parole di E. Pottier)
Canzone scritta nel 1886 in ricordo della Comune di Parigi 1871"

"La Comune di Parigi del 1871 fu certo uno dei momenti-chiave nella storia del movimento operaio e democratico. Il suo ricordo non si estinse con la terribile repressione del governo di Thiers, anzi restò intatto nella coscienza popolare. Tra le numerose canzoni che si ispirano alla Comune, questa, composta da Pottier nel 1886, è forse la più nota. La versione italiana di Chierici ne mette in risalto tutta la carica aggressiva e rabbiosa, attribuendole al tempo stesso una cadenza un po' sbracata da cantastorie, sorretta da un accompagnamento musicale che sa di osteria e di piazza di paese."

LA COMUNE NON È MORTA
(continuer)
envoyé par Gianfranco + CCG/AWS Staff 20/10/2014 - 03:29
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Lu bene re la mamma sì tu, figghja

Lu bene re la mamma sì tu, figghja
A ninna ninna ninna ninna e sonnu.
(continuer)
envoyé par Andrea 19/10/2014 - 20:53
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It Ain't Me Babe

It Ain't Me Babe
Francamente io non sarei così sicuro della validità di questa interpretazione della canzone...
Paolo 19/10/2014 - 15:09
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Uffà! Uffà!

Uffà! Uffà!
Versione della Famiglia Rossi

19/10/2014 - 13:01
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Sans Papiers (Iniziali S.P.)

Sans Papiers (Iniziali S.P.)
Hanno cantato questa canzone col gruppo Amoul Solo, in francese.
Lucas 19/10/2014 - 09:19
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Todo cambia

Todo cambia
TUTTO CAMBIA
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 18/10/2014 - 17:21
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Unser Marsch ist eine gute Sache

Unser Marsch ist eine gute Sache
Chanson allemande – Unser Marsch ist eine gute Sache – Dieter Süverkrüp – 1964

[1964]
Paroles et musique : Hannes Stütz
Arrangement musical : Dieter Süverkrüp
Interprétation : Fasia Jansen, Ingrid & Dieter Süverkrüp et Hannes Stütz.

Imagine, Lucien l'âne mon ami, que cette chanson date de cinquante ans, d'un demi-siècle…

Oui, j'imagine fort bien. Mais je connais bien d'autres chansons qui datent depuis bien plus longtemps encore ; certaines depuis des centaines d'années et plus. Alors, Marco Valdo M.I. mon ami, je me demande ce que tu as derrière la tête en évoquant ce demi-siècle…

Plusieurs choses, en effet. Particulièrement, quoi que tu en dises, la durée écoulée. Certes, cinquante ans pour une chanson, ce n'est rien ou peu de choses, mais à l'échelle d'une vie d'homme, c'est beaucoup. Et cette chanson est une chanson de marche civile avec une forte charge politique pacifiste... (continuer)
NOTRE MARCHE EST UNE BONNE CHOSE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 17/10/2014 - 22:32
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El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)

anonyme
El frente de Gandesa (Si me quieres escribir)
Translated: La Pupo
Tradukis: La Pupo

This is the my Esperanto version of The Frontline of Gandesa, the third Joint Brigade translated into English.

- La Pupo
THE FRONTLINE OF GANDESA
(continuer)
envoyé par La Pupo 17/10/2014 - 10:26




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