La ragazza di Kobanê
(Novembre 2014)
I turchi dalla collina osservano la battaglia.
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envoyé par Andrea 23/11/2014 - 20:19
Parcours:
Du Kurdistan
Resistete
Antiwar Songs Blog
Resistete a chi si costruisce una casetta e dice: Ci sto proprio bene. Resistete a chi è tornato e dice: Grazie a Dio. Resistete al tappeto persiano degli appartamenti condominiali all’ometto che sta in ufficio della società di import-export alla pubblica istruzione statale al fisco e pure a me che ve lo racconto. Resistete a […]
Antiwar Songs Staff 2014-11-23 18:46:00
Lullaby zwischen den Kriegen
Chanson allemande – Lullaby zwischen den Kriegen – Franz-Josef Degenhardt – 1984
BERCEUSE D'ENTRE LES GUERRES
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envoyé par Marco Valdo M.I. 22/11/2014 - 21:57
La Cooperativa Vapordotti
Butto giù qualche considerazione così come viene. Abbiamo visto tutti in questi giorni gli abitanti di Casale Monferrato con in mano i cartelli che domandavano in quanti dovranno ancora morire. Mi veniva da chiedermi: ma non sarà ormai troppo tardi?
Ricordo bene che 30 anni fa a parlare di eternit e della sua pericolosità (come di tanti altri inquinanti e cancerogeni, evidentemente Seveso non aveva insegnato nulla) si passava per “cassandre” (dimenticando che Cassandra, purtroppo per i troiani aveva avuto ragione) o roba del genere. Si parva licet, chi in questi anni ha denunciato la presenza di rifiuti tossici sotto il manto stradale della A31 (Basso vicentino) è stato definito, nella migliore delle ipotesi “ecologista romantico e bucolico”, nella peggiore “ambientalista talebano” (almeno tra le definizioni riferibili, parlo per esperienza personale).
Mi viene spontaneo pensare che tra... (continuer)
Ricordo bene che 30 anni fa a parlare di eternit e della sua pericolosità (come di tanti altri inquinanti e cancerogeni, evidentemente Seveso non aveva insegnato nulla) si passava per “cassandre” (dimenticando che Cassandra, purtroppo per i troiani aveva avuto ragione) o roba del genere. Si parva licet, chi in questi anni ha denunciato la presenza di rifiuti tossici sotto il manto stradale della A31 (Basso vicentino) è stato definito, nella migliore delle ipotesi “ecologista romantico e bucolico”, nella peggiore “ambientalista talebano” (almeno tra le definizioni riferibili, parlo per esperienza personale).
Mi viene spontaneo pensare che tra... (continuer)
Gianni Sartori 22/11/2014 - 18:44
Blue Sky Mine
[1990]
Scritta dai Midnight Oil
Singolo incluso nel disco intitolato “Blue Sky Mining”
Una canzone di quasi 25 anni fa che racconta di una vicenda consumatasi ormai più di mezzo secolo fa e che oggi fa apparire la sentenza sull’Eternit, con cui la corte di Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale doloso, annullando le condanne e i risarcimenti in favore delle parti civili, ancora più mostruosa, ridicola, ingiustificabile.
Gli australiani Midnight Oil, una band che è sempre stata molto sensibile alle tematiche ambientali, scrissero questa canzone nel 1990, quando ancora a Casale Monferrato l’Eternit produceva i suoi manufatti in fibrocemento (la produzione e commercializzazione furono interrotte solo nel 1994).
“Blue Sky Mine” racconta perchè Wittenoom, un paese del Pilbara, regione dell’Australia occidentale, nel 1966 divenne una “ghost town”, a nemmeno... (continuer)
Scritta dai Midnight Oil
Singolo incluso nel disco intitolato “Blue Sky Mining”
Una canzone di quasi 25 anni fa che racconta di una vicenda consumatasi ormai più di mezzo secolo fa e che oggi fa apparire la sentenza sull’Eternit, con cui la corte di Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale doloso, annullando le condanne e i risarcimenti in favore delle parti civili, ancora più mostruosa, ridicola, ingiustificabile.
Gli australiani Midnight Oil, una band che è sempre stata molto sensibile alle tematiche ambientali, scrissero questa canzone nel 1990, quando ancora a Casale Monferrato l’Eternit produceva i suoi manufatti in fibrocemento (la produzione e commercializzazione furono interrotte solo nel 1994).
“Blue Sky Mine” racconta perchè Wittenoom, un paese del Pilbara, regione dell’Australia occidentale, nel 1966 divenne una “ghost town”, a nemmeno... (continuer)
Hey, hey-hey hey
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envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 22:09
Y'a qu'des honnêtes gens dans l'gouvernement
[1912]
Parole di Gaston Montéhus
Musica di R. Chantegrelet (18??-1945)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Parole di Gaston Montéhus
Musica di R. Chantegrelet (18??-1945)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Y'a qu'des honnêtes gens dans l'gouvernement
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envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 15:45
Je cherche la tombe de mon gars
[1920]
Parole di Gaston Montéhus
Musica di Georges Krier (1872-1946), compositore ed editore francese
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Parole di Gaston Montéhus
Musica di Georges Krier (1872-1946), compositore ed editore francese
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Malgré le canon qui fait rage
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envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 15:20
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Deux ans pour tous
[1912]
Parole di Gaston Montéhus
Musica di R. Chantegrelet (18??-1945)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Nella compilation “Gaston Montéhus. The Humanitarian French Singer. Original Recordings 1905-1936”
Nel 1912 il servizio militare obbligatorio durava 4 anni, ma nel corso dell’800 era arrivato a durare 5, 6, persino 7 anni. Il furto della gioventù e della vita, decretato per legge.
Parole di Gaston Montéhus
Musica di R. Chantegrelet (18??-1945)
Testo trovato su Histoire de France en Chansons
Nella compilation “Gaston Montéhus. The Humanitarian French Singer. Original Recordings 1905-1936”
Nel 1912 il servizio militare obbligatorio durava 4 anni, ma nel corso dell’800 era arrivato a durare 5, 6, persino 7 anni. Il furto della gioventù e della vita, decretato per legge.
Jadis les jeunes conscrits de France
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envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 15:12
Verdun
[1979]
Parole e musica di Michel Sardou
Nel suo disco intitolato “Sardou”, ma meglio conosciuto come “Verdun”
Verdun, dipartimento della Mosa, regione della Lorena.
Qui, da febbraio a dicembre del 1916, ebbe luogo una delle battaglie più feroci della Grande Guerra (e di sempre). Alla fine della carneficina si contarono quasi un milione di morti.
L’autore lamenta che l’ecatombe di Verdun sia una pagina di storia dimenticata, “un vecchio che passa”, al pari di eventi antichissimi, come la battaglia di Melegnano del 1515 (tra Francia e ducato di Milano), ma anche più recenti, come la Resistenza (e qui Sardou fa esplicito riferimento al Chant des Partisans, e non so se ironicamente, visto che lui non è stato certo un artista di sinistra…)
Parole e musica di Michel Sardou
Nel suo disco intitolato “Sardou”, ma meglio conosciuto come “Verdun”
Verdun, dipartimento della Mosa, regione della Lorena.
Qui, da febbraio a dicembre del 1916, ebbe luogo una delle battaglie più feroci della Grande Guerra (e di sempre). Alla fine della carneficina si contarono quasi un milione di morti.
L’autore lamenta che l’ecatombe di Verdun sia una pagina di storia dimenticata, “un vecchio che passa”, al pari di eventi antichissimi, come la battaglia di Melegnano del 1515 (tra Francia e ducato di Milano), ma anche più recenti, come la Resistenza (e qui Sardou fa esplicito riferimento al Chant des Partisans, e non so se ironicamente, visto che lui non è stato certo un artista di sinistra…)
Pour celui qui en revient,
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 13:38
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Piazza della Loggia
Vedo che al prossimo convegno sulla strage di Piazza della Loggia (Brescia, 29 novembre 2014) interverranno Giulio Giorello (noto come estimatore di Ezra Pound e partecipante a recenti convegni organizzati da Casapound, ragion per cui è stato espulso dalla redazione di Libertaria) e Silvia Calamati…
Perché a questo punto non invitare anche Gianfranco de Turris (noto per le sue prefazioni ai libri dello stragista di Firenze e presidente della Fondazione Julius Evola), Roberta Angelilli (parlamentare europea proveniente da terza posizione, amica di Insabato) e Tommaso La Longa (giornalista di Rinascita -quella della soidisant “sinistra”nazionale, in realtà neofascista- e altre testate di destra) con cui hanno già condiviso altre conferenze? In particolare sulla questione irlandese legittimando con la loro presenza la strumentalizzazione da parte dei fascisti di Bobby Sands e degli altri compagni... (continuer)
Perché a questo punto non invitare anche Gianfranco de Turris (noto per le sue prefazioni ai libri dello stragista di Firenze e presidente della Fondazione Julius Evola), Roberta Angelilli (parlamentare europea proveniente da terza posizione, amica di Insabato) e Tommaso La Longa (giornalista di Rinascita -quella della soidisant “sinistra”nazionale, in realtà neofascista- e altre testate di destra) con cui hanno già condiviso altre conferenze? In particolare sulla questione irlandese legittimando con la loro presenza la strumentalizzazione da parte dei fascisti di Bobby Sands e degli altri compagni... (continuer)
Gianni Sartori 21/11/2014 - 12:34
Matatizo Nimeyazoea
Just A Band‘s video is inspired by those who perished and survived the Nyayo House torture and detention chambers that were in use during Daniel arap Moi’s period as president. Find out more about that here.
‘Matatizo’ (which in Swahili means ‘problems’ or ‘suffering’), is a beautiful rendition of Issa Juma’s ‘Matatizo Nimeyazoea’ (which in Swahili translates to ‘I am used to problems’). Juma was a member of the popular 70′s band Les Wanyika.
Al momento ho trovato solo una traduzione in inglese del testo swahili
‘Matatizo’ (which in Swahili means ‘problems’ or ‘suffering’), is a beautiful rendition of Issa Juma’s ‘Matatizo Nimeyazoea’ (which in Swahili translates to ‘I am used to problems’). Juma was a member of the popular 70′s band Les Wanyika.
Al momento ho trovato solo una traduzione in inglese del testo swahili
Ah eh Ah eh Ah eh
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envoyé par DoNQuijote82 21/11/2014 - 11:39
Parcours:
Des prisons du monde
Lettre d'un déserteur
[1903]
Parole e musica di Gaston Dumestre (1875-1949), scrittore, poeta, paroliere, librettista e critico teatrale.
Nel repertorio di Mayol (Félix Mayol, 1872-1941), celebre cantante francese, che la interpretò per la prima volta alla Scala, rinomato music-hall parigino (3 boulevard de Strasbourg, 10e arrondissement)
Parole e musica di Gaston Dumestre (1875-1949), scrittore, poeta, paroliere, librettista e critico teatrale.
Nel repertorio di Mayol (Félix Mayol, 1872-1941), celebre cantante francese, che la interpretò per la prima volta alla Scala, rinomato music-hall parigino (3 boulevard de Strasbourg, 10e arrondissement)
Puisqu'il faut te dire, oh, maman
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 11:01
Parcours:
Déserteurs
Le cri du poilu
[1916]
Parole e musica di Vincent Scotto (1874-1952), compositore originario di Marsiglia
Interpretata da Nine Pinson (1881-1949), apprezzata cantante degli anni 10 e 20 del secolo scorso.
Con il termine argot “poilu” venne indicato specificamente il fante, il soldato sprofondato nelle trincee francesi della Grande Guerra, lo stesso che un secolo prima, all’epoca delle guerre napoleoniche, veniva chiamato “grognard”. Da espressioni come “un brave à trois poils” – utilizzata già da Molière – o “avoir du poil” e “avoir du poil aux yeux” emerse il termine popolare argotico “poilu” (letteralmente “peloso”, nel senso di non sbarbato, “maschio”) ad indicare per l’appunto un uomo risoluto, coraggioso, virile.
Vorrei solo sottolineare che questa canzone è del 1916 ed è una canzone da “poilu”, zeppa di espressioni per nulla carine nel confronti del nemico (“sales prussiens”, “la sale gueule des... (continuer)
Parole e musica di Vincent Scotto (1874-1952), compositore originario di Marsiglia
Interpretata da Nine Pinson (1881-1949), apprezzata cantante degli anni 10 e 20 del secolo scorso.
Con il termine argot “poilu” venne indicato specificamente il fante, il soldato sprofondato nelle trincee francesi della Grande Guerra, lo stesso che un secolo prima, all’epoca delle guerre napoleoniche, veniva chiamato “grognard”. Da espressioni come “un brave à trois poils” – utilizzata già da Molière – o “avoir du poil” e “avoir du poil aux yeux” emerse il termine popolare argotico “poilu” (letteralmente “peloso”, nel senso di non sbarbato, “maschio”) ad indicare per l’appunto un uomo risoluto, coraggioso, virile.
Vorrei solo sottolineare che questa canzone è del 1916 ed è una canzone da “poilu”, zeppa di espressioni per nulla carine nel confronti del nemico (“sales prussiens”, “la sale gueule des... (continuer)
V'là plus d'une année
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 10:20
Les poilus
[1998]
Parole e musica dei fratelli Michel e Frédéric Stavron, in arte Norvats
Con il termine argot “poilu” venne indicato specificamente il fante, il soldato sprofondato nelle trincee francesi della Grande Guerra, lo stesso che un secolo prima, all’epoca delle guerre napoleoniche, veniva chiamato “grognard”. Da espressioni come “un brave à trois poils” – utilizzata già da Molière – o “avoir du poil” e “avoir du poil aux yeux” emerse il termine popolare argotico “poilu” (letteralmente “peloso”, nel senso di non sbarbato, “maschio”) ad indicare per l’appunto un uomo risoluto, coraggioso, virile. Non so se la nostra “uno con un bel pelo sullo stomaco” o altre espressioni simili possano essere comparate, ma credo di no, che la sfumatura di significato assunta col tempo mi pare un po’ diversa.
Parole e musica dei fratelli Michel e Frédéric Stavron, in arte Norvats
Con il termine argot “poilu” venne indicato specificamente il fante, il soldato sprofondato nelle trincee francesi della Grande Guerra, lo stesso che un secolo prima, all’epoca delle guerre napoleoniche, veniva chiamato “grognard”. Da espressioni come “un brave à trois poils” – utilizzata già da Molière – o “avoir du poil” e “avoir du poil aux yeux” emerse il termine popolare argotico “poilu” (letteralmente “peloso”, nel senso di non sbarbato, “maschio”) ad indicare per l’appunto un uomo risoluto, coraggioso, virile. Non so se la nostra “uno con un bel pelo sullo stomaco” o altre espressioni simili possano essere comparate, ma credo di no, che la sfumatura di significato assunta col tempo mi pare un po’ diversa.
Statufiés sur la place, ils contiennent à jamais leurs plaintes graves, les poilus
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 21/11/2014 - 09:49
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
Insorgiam!
anonyme
Discografia - CANTI PARTIGIANI
Coro del Circolo Musicale A.R.C.I. "A.Toscanini" di Torino diretto da Enrico Lini
I Dischi Dello Zodiaco Vpa 8158
Lato A
1. LASSÙ SULLE COLLINE DEL PIEMONTE (arr. Fausto Amodei)
2. VALSESIA (arr. Fausto Amodei)
3. AVANTI SIAM RIBELLI (arr. Fausto Amodei)
4. LA POTENTE (Anonimo)
5. FIGLI DI NESSUNO (arr. Fausto Amodei)
6. FISCHIA IL VENTO (arr. Fausto Amodei)
Lato B
1. RIMPIANTO DI UNA MAMMA (arr. Fausto Amodei)
2. O BELLA CIAO (arr. Fausto Amodei)
3. INSORGIAM (Anonimo)
4. PIETÀ L'È MORTA
Distribuzione Vedette Records - Via Lumière, 2 (Cinelandia) 20093 Cologno Monzese - Milano
I canti partigiani si ispirano ad una larga tradizione, esprimendo sentimenti, ricordi, speranze che hanno eco larghissima nell'animo popolare.
Le dure ed inflessibili leggi della guerriglia non permettono certo ai partigiani di fare dei loro canti un mezzo... (continuer)
Coro del Circolo Musicale A.R.C.I. "A.Toscanini" di Torino diretto da Enrico Lini
I Dischi Dello Zodiaco Vpa 8158
Lato A
1. LASSÙ SULLE COLLINE DEL PIEMONTE (arr. Fausto Amodei)
2. VALSESIA (arr. Fausto Amodei)
3. AVANTI SIAM RIBELLI (arr. Fausto Amodei)
4. LA POTENTE (Anonimo)
5. FIGLI DI NESSUNO (arr. Fausto Amodei)
6. FISCHIA IL VENTO (arr. Fausto Amodei)
Lato B
1. RIMPIANTO DI UNA MAMMA (arr. Fausto Amodei)
2. O BELLA CIAO (arr. Fausto Amodei)
3. INSORGIAM (Anonimo)
4. PIETÀ L'È MORTA
Distribuzione Vedette Records - Via Lumière, 2 (Cinelandia) 20093 Cologno Monzese - Milano
I canti partigiani si ispirano ad una larga tradizione, esprimendo sentimenti, ricordi, speranze che hanno eco larghissima nell'animo popolare.
Le dure ed inflessibili leggi della guerriglia non permettono certo ai partigiani di fare dei loro canti un mezzo... (continuer)
gianfranco 20/11/2014 - 21:49
Couvre-feu
[2003]
Parole di Christophe Miossec
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Aimez-vous les uns les autres ou bien disparaissez...” (2003)
Parole di Christophe Miossec
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Aimez-vous les uns les autres ou bien disparaissez...” (2003)
Une larme au fond de tes yeux
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 16:14
Parcours:
Chansons d'amour contre la guerre
Comme une idée
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
J'ai comme une idée,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 16:00
Planète
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Planète
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:57
Parcours:
Guerre à la Terre
C'était un train de nuit
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Il racconto di uno stupro sullo sfondo – mi pare – di un paese in guerra…
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Il racconto di uno stupro sullo sfondo – mi pare – di un paese in guerra…
Je me souviens d'une main
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:53
Le contre-ecclésiaste (Rien n’est vanité)
[1998?]
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Parole di Jean-Claude Carrière (1931-), “conteur” (come lui stesso si definisce), scrittore, sceneggiatore, paroliere, regista ed attore.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco).
Nell’album intitolato “Un jour d'été et quelques nuits” (1998)
Ni le bon ni le mauvais temps
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:29
Parcours:
Antiwar Anticléricale
La place aux ormeaux
[1983?]
Parole di Robert Nyel (1930-), autore, compositore ed interprete.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco)
Nel disco intitolato “Gréco 83”
Parole di Robert Nyel (1930-), autore, compositore ed interprete.
Musica di Gérard Jouannest (1933-), pianista (marito della Gréco)
Nel disco intitolato “Gréco 83”
En trente-neuf, cette année-là
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 15:13
Les croix
[1954]
Scritta da Gilbert Bécaud e Louis Amade
Nell’EP di Bécaud intitolato “Viens”
Interpretata in seguito da Juliette Gréco, Georges Brassens (ai suoi esordi) ed Edith Piaf
Scritta da Gilbert Bécaud e Louis Amade
Nell’EP di Bécaud intitolato “Viens”
Interpretata in seguito da Juliette Gréco, Georges Brassens (ai suoi esordi) ed Edith Piaf
Mon Dieu, qu'il y en a des croix sur cette terre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 14:59
Maréchal…
[1983?]
Parole di Georges Coulonges (1923-2003), scrittore e sceneggiatore.
Musica di Jean Ferrat
Nel disco intitolato “Gréco 83”
Una canzone dedicata – évidemment – al Maréchal Putain – oh, pardon – Pétain (1856-1951), un vecchio generale in pensione (uno dei macellai di Verdun, per intenderci) che a partire dal giugno 1940 divenne il capo del regime di Vichy, collaborando con gli occupanti nazisti al 100%, deportazioni degli ebrei comprese.
Eppure in Francia – così anche come da noi riguardo a Mussolini (“che sconfisse la mafia, che bonificò la Maremma, che i treni arrivavano in orario…” e bla bla bla) c’è ancora qualcuno che sostiene che le Maréchal fece delle cose buone…
Come far distribuire ai bambini i famosi biscotti vitaminizzati, i “biscuits caséinés du Secours National”, che integravano la misera dieta di guerra. E in ogni latta di biscotti, distributi diligentemente dalle maestre a scuola, non mancava mai un immagine ed un monito del Maréchal, benefattore del paese…
Parole di Georges Coulonges (1923-2003), scrittore e sceneggiatore.
Musica di Jean Ferrat
Nel disco intitolato “Gréco 83”
Una canzone dedicata – évidemment – al Maréchal Putain – oh, pardon – Pétain (1856-1951), un vecchio generale in pensione (uno dei macellai di Verdun, per intenderci) che a partire dal giugno 1940 divenne il capo del regime di Vichy, collaborando con gli occupanti nazisti al 100%, deportazioni degli ebrei comprese.
Eppure in Francia – così anche come da noi riguardo a Mussolini (“che sconfisse la mafia, che bonificò la Maremma, che i treni arrivavano in orario…” e bla bla bla) c’è ancora qualcuno che sostiene che le Maréchal fece delle cose buone…
Come far distribuire ai bambini i famosi biscotti vitaminizzati, i “biscuits caséinés du Secours National”, che integravano la misera dieta di guerra. E in ogni latta di biscotti, distributi diligentemente dalle maestre a scuola, non mancava mai un immagine ed un monito del Maréchal, benefattore del paese…
Maréchal, nous revoilà !
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 20/11/2014 - 14:28
La favola di Adamo ed Eva
1998
La Favola di Adamo ed Eva
La Favola di Adamo ed Eva è una canzone di Max Gazzè del 1998 e nonostante sia un singolo rilasciato ormai 15 anni fa, a rileggere il testo della canzone oggi sembra quasi di leggere una sorta di profezia da quanto sono vere le parole utilizzate. La canzone è talmente attuale che molti concorderebbero senza problemi con frasi del tipo “trovo un po’ esagerato pagare tre volte un litro di benzina sentirsi ridire con sorrisi di rame che sono costretti dal mercato dei cambi” soprattutto ora che siamo in un periodo molto difficile di recessione economica. La canzone vuole dunque essere una sorta di denuncia alla società e allo stesso tempo una forte critica a tutti noi che siamo attratti da cose superflue e irraggiungibili tanto da pensare ad un futuro fantasioso piuttosto che darsi da fare e guardare al presente, come dice la frase “l’azione è importante, siamo... (continuer)
La Favola di Adamo ed Eva
La Favola di Adamo ed Eva è una canzone di Max Gazzè del 1998 e nonostante sia un singolo rilasciato ormai 15 anni fa, a rileggere il testo della canzone oggi sembra quasi di leggere una sorta di profezia da quanto sono vere le parole utilizzate. La canzone è talmente attuale che molti concorderebbero senza problemi con frasi del tipo “trovo un po’ esagerato pagare tre volte un litro di benzina sentirsi ridire con sorrisi di rame che sono costretti dal mercato dei cambi” soprattutto ora che siamo in un periodo molto difficile di recessione economica. La canzone vuole dunque essere una sorta di denuncia alla società e allo stesso tempo una forte critica a tutti noi che siamo attratti da cose superflue e irraggiungibili tanto da pensare ad un futuro fantasioso piuttosto che darsi da fare e guardare al presente, come dice la frase “l’azione è importante, siamo... (continuer)
Santi numi ma che pena mi fate
(continuer)
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envoyé par Donquijote82 20/11/2014 - 09:34
La nueva España
Vi segnalo una suite sinfonica che conosco solo in parte: si intitola “La nueva España” ed è stata composta dal 1992 al 1999 da Lorenzo Ferrero. Comprende 6 poemi sinfonici autonomi, intitolati
Il primo ed il sesto si possono ascoltare su youtube.
Tutti i 6 poemi sinfonici hanno a che fare con il genocidio degli Aztechi perpetrato da Cortés.
Per saperne di più, potete dare un’occhiata al sito www.debaser.it che recensisce l’opera.
1- La ruta de Cortés
2- La noche triste
3- Memoria del fuego
4- Presagios
5- El encuentro
6- La matanza del Templo Mayor
2- La noche triste
3- Memoria del fuego
4- Presagios
5- El encuentro
6- La matanza del Templo Mayor
Il primo ed il sesto si possono ascoltare su youtube.
Tutti i 6 poemi sinfonici hanno a che fare con il genocidio degli Aztechi perpetrato da Cortés.
Per saperne di più, potete dare un’occhiata al sito www.debaser.it che recensisce l’opera.
E' una composizione sinfonica solo strumentale, perciò non c'è alcun testo.
(continuer)
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envoyé par Renato Stecca 19/11/2014 - 22:09
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Meu povo que jaz
Versi di César Pratas (che possibilmente oggi è un vecchio “principe del foro” in Portogallo)
Musica di Francisco Fernandes (?)
Nel disco di Padre Fanhais intitolato Canção da Cidade Nova
Musica di Francisco Fernandes (?)
Nel disco di Padre Fanhais intitolato Canção da Cidade Nova
Meu povo que jaz
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 19/11/2014 - 21:56
Im Krieg
Chanson allemande – Im Krieg – Franz-Josef Degenhardt – 2000
Poème d'Andreas Gryphius - 1636
Franz-Josef Degenhardt introduit ainsi la chanson :
Pendant la guerre de l'OTAN contre la Yougoslavie, pendant que les bombes ravageaient le pays auquel on voulait prodiguer les droits humains, ensemble parmi d'autres à Rudolf Scharping, avec lequel j'avais déjà manifesté à Mutlangen contre les missiles de l'OTAN, je lus encore une fois des textes d'Andreas Greif, qui se faisait appeler Gryphius. Pendant la guerre de Trente Ans, en 1636, Andreas Gryphius écrivit ce poème :
Poème d'Andreas Gryphius - 1636
Franz-Josef Degenhardt introduit ainsi la chanson :
Pendant la guerre de l'OTAN contre la Yougoslavie, pendant que les bombes ravageaient le pays auquel on voulait prodiguer les droits humains, ensemble parmi d'autres à Rudolf Scharping, avec lequel j'avais déjà manifesté à Mutlangen contre les missiles de l'OTAN, je lus encore une fois des textes d'Andreas Greif, qui se faisait appeler Gryphius. Pendant la guerre de Trente Ans, en 1636, Andreas Gryphius écrivit ce poème :
EN GUERRE
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 19/11/2014 - 19:40
Je proteste
Il titolo originario della poesia di Aragon è "Zadjal de Bâb Al-Bounoûd"
Ignoravo che si trattasse della condanna che il comunista Louis Aragon rivolse contro i crimini delo stalinismo...
Ignoravo che si trattasse della condanna che il comunista Louis Aragon rivolse contro i crimini delo stalinismo...
B.B. 19/11/2014 - 16:56
Chant des vauriens
[1963?]
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Fou d'Elsa” pubblicata nel 1963.
Musica di Lino Léonardi, compositore italiano naturalizzato francese.
La prima interpretazione è di Monique Morelli e risale al 1966. Seguono quelle di Catherine Sauvage (1968) e di Marc Ogeret (1974).
Considerato che quando Aragon scrisse questa poesia era appena finita la sanguinosa guerra d’Algeria e che le poesie contenute nella raccolta “Le Fou d'Elsa” sono in gran parte dedicate al processo di decolonizzazione ed al rapporto tra mondo cristiano e mondo musulmano, credo che i “vauriens” qui descritti siano i giovani immigrati maghrebini delle banlieues francesi, assimilati nella descrizione ai giovani “blusons noirs” bianchi che in quel periodo stavano già vivendo il loro declino.
Versi di Louis Aragon, nella raccolta intitolata “Le Fou d'Elsa” pubblicata nel 1963.
Musica di Lino Léonardi, compositore italiano naturalizzato francese.
La prima interpretazione è di Monique Morelli e risale al 1966. Seguono quelle di Catherine Sauvage (1968) e di Marc Ogeret (1974).
Considerato che quando Aragon scrisse questa poesia era appena finita la sanguinosa guerra d’Algeria e che le poesie contenute nella raccolta “Le Fou d'Elsa” sono in gran parte dedicate al processo di decolonizzazione ed al rapporto tra mondo cristiano e mondo musulmano, credo che i “vauriens” qui descritti siano i giovani immigrati maghrebini delle banlieues francesi, assimilati nella descrizione ai giovani “blusons noirs” bianchi che in quel periodo stavano già vivendo il loro declino.
Porteurs d’oiseaux et de poignards
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 19/11/2014 - 15:47
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