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Le boniment fantastique
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Le délire n'assure plus sa publicité,
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envoyé par Bernart Bartleby, "The Copypaster" 8/1/2014 - 14:46
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Hasta XXL
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[2011]
Nell’album intitolato “Coming out”
Il “Che Store” esiste veramente…
Son giorni di saldi… e i piciu fanno la coda per vestirsi da Desigual, anche se li costringono a mettersi in mutande… Il paradosso è poi che, una volta rivestiti, sono di nuovo tutti "igual"...
Nell’album intitolato “Coming out”
Il “Che Store” esiste veramente…
Son giorni di saldi… e i piciu fanno la coda per vestirsi da Desigual, anche se li costringono a mettersi in mutande… Il paradosso è poi che, una volta rivestiti, sono di nuovo tutti "igual"...
Camarades, ce matin...
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envoyé par Bernart Bartleby, 8/1/2014 - 11:36
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Et puis merde, je vote à droite!
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La France pays d´assistés, je les supporte de moins en moins
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envoyé par Bernart Bartleby, 8/1/2014 - 11:20
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
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Chasse, pêche et biture
![Chasse, pêche et biture](img/upl/se-volete-sparare-agli-uccelli-sparate-sul-vostro1.jpg)
[2003]
Nell’album “Droit de véto”
Nell’album “Droit de véto”
Il est cinq heures du matin
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envoyé par Bernart Bartleby, 8/1/2014 - 10:40
Parcours:
Guerre aux animaux
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Atomic Twist
![Atomic Twist](img/upl/R-5171368-1386445880-6085.jpeg)
[2013]
Il brano che apre l’album intitolato “Septième ciel”
Tchernobyl e Fukushima sappiamo tutti cosa sono o, meglio, cosa sono stati...
Nell’ultima strofa si fa riferimento all’impianto nucleare di Fessenheim nell’Alto Reno alsaziano, luogo di almeno 4 incidenti negli ultimi anni, di cui il più grave nel 2012, quando 8 operai rimasero feriti dalle emissioni di vapori di perossido d’idrogeno… “Meru Howa” invece non corrisiponde al nome di nessun impianto nucleare né in Giappone, né in Corea, né in Cina, né in Taiwan e nemmeno in India, e quindi non so dire…
Il brano che apre l’album intitolato “Septième ciel”
Tchernobyl e Fukushima sappiamo tutti cosa sono o, meglio, cosa sono stati...
Nell’ultima strofa si fa riferimento all’impianto nucleare di Fessenheim nell’Alto Reno alsaziano, luogo di almeno 4 incidenti negli ultimi anni, di cui il più grave nel 2012, quando 8 operai rimasero feriti dalle emissioni di vapori di perossido d’idrogeno… “Meru Howa” invece non corrisiponde al nome di nessun impianto nucleare né in Giappone, né in Corea, né in Cina, né in Taiwan e nemmeno in India, e quindi non so dire…
Twist twist
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envoyé par Bernart Bartleby, 8/1/2014 - 10:25
Parcours:
Contre le Nucléaire
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Onda granda
![Onda granda](img/upl/cisco_08.jpg)
[2008]
Album : Il mulo
Album : Il mulo
Il mio nome non conta niente non è di un ricco non è di un potente
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envoyé par adriana 8/1/2014 - 09:41
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La France du petit Nicolas
![La France du petit Nicolas](img/upl/R-3990979-1351605768-9019.jpeg)
[2011]
Nell’album intitolato “Coming out”
Le “petit Nicolas” altri non è che il tracagnotto Nicolas Sarkozy, quello che già nel 2005, ben prima di assurgere al trono presidenziale, dichiarava che i principali nemici della Francia sono “les gens du voyage, les jeunes des banlieues, les immigrés illégaux”, ossia i nomadi, i giovani delle periferie e gli immigrati clandestini… Quando il 26 ottobre dello stesso anno, ad Argenteuil, qualcuno di questi “nemici”, evidentemente sentitosi offeso, lo insultò pesantemente, lanciando pure qualche pietra all’indirizzo del convoglio del ministero dell’interno, allora “le petit Nicolas”, inviperito, rincarò la dose: “Vous en avez assez, hein, vous avez assez de cette bande de racailles ? Eh bien on va vous en débarrasser!”… “Racailles, banda di canaglie, vi spazzerò via!”. Cominciarono da allora ad affibiargli soprannomi, quali “Racaille” – giustappunto... (continuer)
Nell’album intitolato “Coming out”
Le “petit Nicolas” altri non è che il tracagnotto Nicolas Sarkozy, quello che già nel 2005, ben prima di assurgere al trono presidenziale, dichiarava che i principali nemici della Francia sono “les gens du voyage, les jeunes des banlieues, les immigrés illégaux”, ossia i nomadi, i giovani delle periferie e gli immigrati clandestini… Quando il 26 ottobre dello stesso anno, ad Argenteuil, qualcuno di questi “nemici”, evidentemente sentitosi offeso, lo insultò pesantemente, lanciando pure qualche pietra all’indirizzo del convoglio del ministero dell’interno, allora “le petit Nicolas”, inviperito, rincarò la dose: “Vous en avez assez, hein, vous avez assez de cette bande de racailles ? Eh bien on va vous en débarrasser!”… “Racailles, banda di canaglie, vi spazzerò via!”. Cominciarono da allora ad affibiargli soprannomi, quali “Racaille” – giustappunto... (continuer)
J'ai débarqué un matin de Novembre
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envoyé par Bernart Bartleby, 8/1/2014 - 09:24
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Ti vurria dì
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[2001]
Dall’album intitolato “Rinvivisce”
Dall’album intitolato “Rinvivisce”
Ti vurria dì, fratellu terraniu
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envoyé par Bernart Bartleby, 8/1/2014 - 08:44
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Gli arbitri ti picchiano
![Gli arbitri ti picchiano](img/upl/PINO_SCOTTO-Buena_Suerte.jpg)
Buonasera dallo stadio Olimpico di Libertopoli
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envoyé par DoNQuijote82 7/1/2014 - 15:38
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Stage degli innocenti
![Stage degli innocenti](img/upl/PINO_SCOTTO-Buena_Suerte.jpg)
[2010]
Album: Buena suerte
Album: Buena suerte
Roba in nero e vai
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envoyé par DonQuijote82 7/1/2014 - 14:27
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Soldatini di pongo
![Soldatini di pongo](img/upl/PINO_SCOTTO-Buena_Suerte.jpg)
[2010]
Album: Buena suerte
Album: Buena suerte
Dritti in fila i soldatini
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envoyé par DoNQuijote82 7/1/2014 - 14:25
Parcours:
Violence sur l'enfance
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Stornelli pisani
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[1967]
Nel disco “Canzoni per il potere operaio”
Cantano Pino Masi, Piero Nissim e Carla Lantery.
fonte: Il Canzoniere dei Ribelli
Nel disco “Canzoni per il potere operaio”
Cantano Pino Masi, Piero Nissim e Carla Lantery.
fonte: Il Canzoniere dei Ribelli
Il centrosinistra è un grande governo,
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envoyé par Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 11:22
Ninna Nenni
![Ninna Nenni](img/upl/pietro-nenni.jpg)
[1961?]
Parole di Marco Ligini, giornalista e regista, militante della sinistra extraparlamentare, tra gli autori de “La strage di Stato”, controinchiesta del 1970 sulla strage di piazza Fontana.
Sulla melodia de La ninna nanna de la guerra di Trilussa.
Testo trovato su Il Canzoniere dei Ribelli
Canzone composta quando già si profilava all’orizzonte della politica italiana un mostro che ancora oggi alligna: il centro-sinistra. Da parte socialista ne fu artefice il vecchio Nenni, che già accarezzava il sogno fin dalla metà degli anni 50. Dopo la parentesi sanguinosa del Governo Tambroni, la DC godette dell’appoggio di socialdemocratici e repubblicani e della non-belligeranza dei socialisti. Poi nel 1963 anche il rapporto coi socialisti di Nenni divenne “organico”.
E da allora hanno continuato imperterriti a ficcarci l’ombrello nel gnau…
Parole di Marco Ligini, giornalista e regista, militante della sinistra extraparlamentare, tra gli autori de “La strage di Stato”, controinchiesta del 1970 sulla strage di piazza Fontana.
Sulla melodia de La ninna nanna de la guerra di Trilussa.
Testo trovato su Il Canzoniere dei Ribelli
Canzone composta quando già si profilava all’orizzonte della politica italiana un mostro che ancora oggi alligna: il centro-sinistra. Da parte socialista ne fu artefice il vecchio Nenni, che già accarezzava il sogno fin dalla metà degli anni 50. Dopo la parentesi sanguinosa del Governo Tambroni, la DC godette dell’appoggio di socialdemocratici e repubblicani e della non-belligeranza dei socialisti. Poi nel 1963 anche il rapporto coi socialisti di Nenni divenne “organico”.
E da allora hanno continuato imperterriti a ficcarci l’ombrello nel gnau…
Dormi, dormi, proletario
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envoyé par Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 10:59
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Comme dirait Zazie
![Comme dirait Zazie](img/upl/zazie-dans-le-metro-movie-poster-1961-1020202532.jpg)
[1966]
Parole e musica di Jehan Jonas
Canzone che dà il titolo all’album d’esordio del geniale cantautore libertario francese, scomparso troppo presto.
Un commentario di Jonas sul mondo dell’epoca, nel pieno della guerra fredda e di quella calda in Vietnam, attraverso la colorita espressione di Zazie, la protagonista del romanzo di Raymond Queneau “Zazie dans le métro” (1959). Venuta dalla provincia a conoscere Parigi, la piuttosto spessa ragazzina era solita manifestare la sua disapprovazione con un bel “Snob mon cul!”.
Parole e musica di Jehan Jonas
Canzone che dà il titolo all’album d’esordio del geniale cantautore libertario francese, scomparso troppo presto.
Un commentario di Jonas sul mondo dell’epoca, nel pieno della guerra fredda e di quella calda in Vietnam, attraverso la colorita espressione di Zazie, la protagonista del romanzo di Raymond Queneau “Zazie dans le métro” (1959). Venuta dalla provincia a conoscere Parigi, la piuttosto spessa ragazzina era solita manifestare la sua disapprovazione con un bel “Snob mon cul!”.
Le soleil de France
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby, The Copypaster 7/1/2014 - 08:45
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Havlíčku, Havle
![Havlíčku, Havle](img/upl/pozdrav_en.gif)
Con questa canzone vorrei ricordare la figura di Václav Havel, scrittore e drammaturgo ceco e successivamente presidente della Cecoslovacchia e della Repubblica Ceca, scomparso nel dicembre 2011. Durante il periodo del regime le sue opere teatrali furono quasi totalmente bandite dalle scene nazionali (tuttavia riscossero successo all'estero). Qualche tempo fa ho letto una raccolta di scritti politici di Havel degli anni '70 (pubblicati nella sua patria, logicamente, solo dopo la caduta del regime), tra cui, in primis, Moc bezmocných (Il potere dei senza potere), e sono rimasta particolarmente colpita dalla sua capacità di comprendere i giochi di potere e descrivere con una singolare esattezza le forze sotterranee della politica del regime: cose che magari si analizzano tranquillamente in retrospettiva, ma non è facile coglierle con tale chiarezza mentre succedono. Havel riesce a individuare... (continuer)
Mají tě v ohrádce, za mříž tě vsadili
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envoyé par Stanislava 7/1/2014 - 01:17
L'Aviateur
![L'Aviateur](img/upl/La_passion_Canard_sauvage_11041903.png)
L'Aviateur
Chanson française – L'Aviateur – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après le reportage d'Alfred Jarry, « La passion considérée comme course de côte » dans Le Canard Sauvage, 11-17 avril 1903.
http://www.franceculture.fr/player/ree...
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà féru d'aviation, maintenant... S'il y a bien une chose que je ne m'imaginais pas, c'est celle-là. Il faudrait que tu m'expliques...
C'est bien simple, pourtant, Lucien l'âne mon ami. En fait, je ne suis pas vraiment féru d'aviation et si j'ai écrit cette chanson de l'Aviateur, c'est à cause d'une histoire que raconta en son temps Alfred Jarry.
Alfred Jarry ? Le père du Roi Ubu ?, dit Lucien l'âne rigolard. Oh, celui-là, je l'aime beaucoup et je me souviens encore des promenades que nous fîmes tous les deux, tout en conversant – lui à bicyclette et moi, trottinant du côté de Laval en Bretagne.
Oui, c'est... (continuer)
Chanson française – L'Aviateur – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après le reportage d'Alfred Jarry, « La passion considérée comme course de côte » dans Le Canard Sauvage, 11-17 avril 1903.
http://www.franceculture.fr/player/ree...
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà féru d'aviation, maintenant... S'il y a bien une chose que je ne m'imaginais pas, c'est celle-là. Il faudrait que tu m'expliques...
C'est bien simple, pourtant, Lucien l'âne mon ami. En fait, je ne suis pas vraiment féru d'aviation et si j'ai écrit cette chanson de l'Aviateur, c'est à cause d'une histoire que raconta en son temps Alfred Jarry.
Alfred Jarry ? Le père du Roi Ubu ?, dit Lucien l'âne rigolard. Oh, celui-là, je l'aime beaucoup et je me souviens encore des promenades que nous fîmes tous les deux, tout en conversant – lui à bicyclette et moi, trottinant du côté de Laval en Bretagne.
Oui, c'est... (continuer)
Comme chaque année, le jour de la Passion
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envoyé par Marco Valdo M.I. 6/1/2014 - 16:24
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A la matina bonora
anonyme
Durante l’Ottocento erano sorte in tutto il nord Italia (e quindi anche in Friuli) molte filande, dove veniva effettuata l'ultima fase del processo di lavorazione della seta, che comprendeva anche l'immersione dei bozzoli in bacinelle d'acqua molto calda.
Le filandiere (dette in friulano bigatis) si occupavano di questa operazione per 11 -12 ore al giorno rovinandosi le mani e soffrendo pene insopportabili; erano inoltre malnutrite e lavoravano in ambienti malsani. Questo tipo di lavoro era svolto quasi esclusivamente dalle donne che, fin da bambine, venivano sfruttate, maltrattate ed umiliate dal padrone e dai sorveglianti, che le punivano severamente, multandole e sottoponendole a violenze di vario genere.
Le lavoratrici erano coscienti della loro condizione sociale ed erano consapevoli dello sfruttamento a cui erano sottoposte; questo ci viene testimoniato dalla durezza di alcuni regolamenti,... (continuer)
Le filandiere (dette in friulano bigatis) si occupavano di questa operazione per 11 -12 ore al giorno rovinandosi le mani e soffrendo pene insopportabili; erano inoltre malnutrite e lavoravano in ambienti malsani. Questo tipo di lavoro era svolto quasi esclusivamente dalle donne che, fin da bambine, venivano sfruttate, maltrattate ed umiliate dal padrone e dai sorveglianti, che le punivano severamente, multandole e sottoponendole a violenze di vario genere.
Le lavoratrici erano coscienti della loro condizione sociale ed erano consapevoli dello sfruttamento a cui erano sottoposte; questo ci viene testimoniato dalla durezza di alcuni regolamenti,... (continuer)
A la matin bonora
(continuer)
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envoyé par donquijote82 6/1/2014 - 14:20
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Pick a Bale of Cotton
anonyme
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Pick a Bale of Cotton è una worksong cantata dagli antichi schiavi del sud degli Stati Uniti che lavoravano nelle piantagioni. Essi infatti usavano accompagnare il loro lavoro con dei canti.
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (continuer)
Interpretata anche da Leadbelly, Lonnie Donegan, Johnny Cash, ABBA
Pick a Bale of Cotton
From Wikipedia, the free encyclopedia
"Pick a Bale of Cotton" (sometimes "Pick a Bale o' Cotton") is a traditional American folk song and work song first recorded by Texas inmates James "Iron Head" Baker (1933) and Mose "Clear Rock" Platt (1939) and later popularized by Lead Belly (Huddie William Ledbetter). Johnny Cash, as well as others, have released adaptations of the song.
Original lyrics
One of the verses, according to John Lomax's American Ballads and Folk Songs, includes:
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale o' cotton
Dat nigger from Shiloh
Kin pick a bale a day
Later versions of the folk song... (continuer)
Jump down, turn around to pick a bale of cotton
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envoyé par donquijote82 6/1/2014 - 13:57
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Cannibals
![Cannibals](img/upl/MK_Golden_Heart.jpg)
da "Golden Heart" (1996), il primo album solista dopo lo scioglimento dei Dire Straits
Well he's daddy's little boy he plays with his toys
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envoyé par DonQuijote82 5/1/2014 - 17:27
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Passa la banda
![Passa la banda](img/upl/news_130128_muscin_600x450.jpg)
[2012]
Parole e musica di Peppe Giuffrida, cantautore, compositore chitarrista, percussionista di Catania.
Nella colonna sonora del cortometraggio «La ricotta e il caffè» diretto da Sebastiano Rizzo, dedicato alla figura dello scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore catanese Giuseppe «Pippo» Fava, ucciso dalla mafia nel 1984, il 5 gennaio, esattamente 30 anni fa ad oggi.
«Qualche volta mi devi spiegare chi ce lo fa fare, perdìo. Tanto, lo sai come finisce una volta o l'altra: mezzo milione a un ragazzotto qualunque e quello ti aspetta sotto casa...» Pippo Fava.
«La ricotta e il caffè» è il titolo del corto di cui questa intensa canzone di Peppe Giuffrida fa da colonna sonora... Il buon caffè che piaceva tanto a Pippo Fava; la ricotta che in gran quantità gli fu recapitata, insieme a una cassa di champagne, dall’imprenditore Gaetano Graci, pochi giorni prima che... (continuer)
Parole e musica di Peppe Giuffrida, cantautore, compositore chitarrista, percussionista di Catania.
Nella colonna sonora del cortometraggio «La ricotta e il caffè» diretto da Sebastiano Rizzo, dedicato alla figura dello scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore catanese Giuseppe «Pippo» Fava, ucciso dalla mafia nel 1984, il 5 gennaio, esattamente 30 anni fa ad oggi.
«Qualche volta mi devi spiegare chi ce lo fa fare, perdìo. Tanto, lo sai come finisce una volta o l'altra: mezzo milione a un ragazzotto qualunque e quello ti aspetta sotto casa...» Pippo Fava.
«La ricotta e il caffè» è il titolo del corto di cui questa intensa canzone di Peppe Giuffrida fa da colonna sonora... Il buon caffè che piaceva tanto a Pippo Fava; la ricotta che in gran quantità gli fu recapitata, insieme a una cassa di champagne, dall’imprenditore Gaetano Graci, pochi giorni prima che... (continuer)
Musi neri, muri neri
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby, detto The Copypaster 5/1/2014 - 14:58
Parcours:
La Mafia et les mafias
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Message From the Soul Sisters
![Message From the Soul Sisters](img/upl/vicki.jpg)
[1970]
Parole Myra Barnes, in arte Vicki Anderson.
Musica di James Brown e Bootsy Collins.
Un brano storico, una base ossessiva, in loop - costituita da quattro note di pianoforte, un riff di basso, un accenno di fiati - ancora oggi campionata da tantissimi artisti (Lil' Kim feat. Puff Dadd, Gang Starr, Above The Law, Big Daddy Kane, Geto Boys, ecc.), assoli di sax e infuriare di ottoni... E sopra tutto la voce di Myra Barnes, in arte Vicki Anderson, corista della James Brown Revue insieme a Marva Whitney e Lyn Collins, e dal «Godfather of Soul» ritenuta la sua cantante preferita, la migliore di tutte, la migliore di sempre.
E fu proprio il suo mèntore a mettere in musica e a produrre questo «Message From the Soul Sisters» scritto dalla Anderson, che divenne subito un vero e proprio inno «black» del movimento femminista e che fu il più grande successo nella lunga carriera di questa incredibile cantante.
Parole Myra Barnes, in arte Vicki Anderson.
Musica di James Brown e Bootsy Collins.
Un brano storico, una base ossessiva, in loop - costituita da quattro note di pianoforte, un riff di basso, un accenno di fiati - ancora oggi campionata da tantissimi artisti (Lil' Kim feat. Puff Dadd, Gang Starr, Above The Law, Big Daddy Kane, Geto Boys, ecc.), assoli di sax e infuriare di ottoni... E sopra tutto la voce di Myra Barnes, in arte Vicki Anderson, corista della James Brown Revue insieme a Marva Whitney e Lyn Collins, e dal «Godfather of Soul» ritenuta la sua cantante preferita, la migliore di tutte, la migliore di sempre.
E fu proprio il suo mèntore a mettere in musica e a produrre questo «Message From the Soul Sisters» scritto dalla Anderson, che divenne subito un vero e proprio inno «black» del movimento femminista e che fu il più grande successo nella lunga carriera di questa incredibile cantante.
Soul sisters!
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envoyé par Bernart Bartleby 4/1/2014 - 19:20
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Fa la nâna
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![Fa la nâna](img/upl/L2527uomo2Bche2Bverr25C325A0.jpg)
[’800]
Si tratta di una ninna nanna popolare ritrovata nel 1979 a Monghidoro, Bologna, sull'Appennino emiliano, dal ricercatore etnomusicologo e direttore di coro Giorgio Vacchi (1932-2008) che la ascoltò e registrò per la prima volta dalla voce della signora Maria Grillini, classe 1925 (che la cantava in «monghidorese» stretto).
Il canto è sicuramente ottocentesco, perchè una strofa molto simile, ma in piemontese canavesano («Nana, nuncheta, - la mama è andaita a messa, Papa l'è anda a Türin - a cumprar dei büratin»), viene riportata da Costantino Nigra nel suo «Canti popolari del Piemonte» del 1888. Per il resto, si tratta quasi sicuramente di un canto «endemico» di quella zona dell’Appennino emiliano. L’ultima strofa, in italiano, potrebbe essere un’aggiunta successiva.
All’inizio pensavo di proporre questa magnifica ninna nanna (ascoltatela nella versione dei cantori sardi del coro... (continuer)
Si tratta di una ninna nanna popolare ritrovata nel 1979 a Monghidoro, Bologna, sull'Appennino emiliano, dal ricercatore etnomusicologo e direttore di coro Giorgio Vacchi (1932-2008) che la ascoltò e registrò per la prima volta dalla voce della signora Maria Grillini, classe 1925 (che la cantava in «monghidorese» stretto).
Il canto è sicuramente ottocentesco, perchè una strofa molto simile, ma in piemontese canavesano («Nana, nuncheta, - la mama è andaita a messa, Papa l'è anda a Türin - a cumprar dei büratin»), viene riportata da Costantino Nigra nel suo «Canti popolari del Piemonte» del 1888. Per il resto, si tratta quasi sicuramente di un canto «endemico» di quella zona dell’Appennino emiliano. L’ultima strofa, in italiano, potrebbe essere un’aggiunta successiva.
All’inizio pensavo di proporre questa magnifica ninna nanna (ascoltatela nella versione dei cantori sardi del coro... (continuer)
Fa la nâna la mî cuchètta
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envoyé par Bernart Bartleby 4/1/2014 - 17:18
Inno della Banda Patrioti della Maiella
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![Inno della Banda Patrioti della Maiella](img/upl/BrigataMajella3.jpg)
[1944]
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.
C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continuer)
In «Canti della Resistenza italiana», a cura di Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero, 1985.
C’è una ridondante iconografia resistenziale che ci mostra sempre i partigiani su vette immacolate farsi largo tra metri di neve, il freddo ed il gelo come compagni, le dita intirizzite sul freddo metallo dell’arma... Sembra di sentirli cantare quei partigiani, per farsi forza e coraggio, col fiato che si condensa subito nell’aria gelida, e cantano con accenti che vanno dal piemontese, al lombardo, al veneto, tutt’al più di un qualche dialetto tosco-emiliano... Insomma, la Resistenza, la lotta contro i nazifascisti è stata al nord, al centro-sud c’erano gli americani, il sole, il mare (spaghetti & mandolino) e i soliti meridionali buoni a nulla...
L’è mica ver!
Vogliamo parlare delle «Quattro giornate di Napoli»?
Vogliamo parlare della misconosciuta «battaglia del Bosco Martese»... (continuer)
Siam gli eroi della riscossa,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 23:45
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Missa Pro Pace
![Missa Pro Pace](img/upl/10418_-_Kilar_W_-_Missa_pro_pace_28OkC582adka29.jpg)
A.D. 2000
Musica di Wojciech Kilar
Prima esecuzione: 12 I 2001, Warszawa; Chór i Orkiestra Filharmonii Narodowej (Coro e orchestra della Filarmonica Nazionale di Varsavia); solisti: I. Kłosińska (S), J. Rappe (A), Ch. Daniels (T), R. Tesarowicz (B), diretto da. K. Kord.
http://wojciechkilar.pl/utwory-wokalno...
Musica di Wojciech Kilar
Prima esecuzione: 12 I 2001, Warszawa; Chór i Orkiestra Filharmonii Narodowej (Coro e orchestra della Filarmonica Nazionale di Varsavia); solisti: I. Kłosińska (S), J. Rappe (A), Ch. Daniels (T), R. Tesarowicz (B), diretto da. K. Kord.
http://wojciechkilar.pl/utwory-wokalno...
Missa pro pace na głosy solowe, chór mieszany i orkiestrę (2000)
envoyé par Krzysztof Wrona 3/1/2014 - 19:52
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Admiral William Brown
![Admiral William Brown](img/upl/WilliamBrown.jpg)
1987
A sense of freedom
A sense of freedom
William Brown, conosciuto anche come Guillermo Brown (Foxford, 22 giugno 1777 – Buenos Aires, 3 marzo 1857), è stato un ammiraglio irlandese, naturalizzato argentino. Le sue vittorie nella guerra di indipendenza, nella Guerra argentino-brasiliana e nell'episodio del blocco navale anglo-francese del Río de la Plata guadagnarono il rispetto e l'approvazione della popolazione argentina, per la quale è considerato un eroe nazionale. Creatore e primo ammiraglio delle forze marittime del Paese, è comunemente conosciuto come "il padre della Marina militare argentina"
From a county Mayo town came a man of great renown
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envoyé par DoNQuijote82 3/1/2014 - 16:53
Parcours:
La guerre des Falklands/Malouines
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Sharon, Sharon
![Sharon, Sharon](img/thumb/c5269_130x140.jpeg?1330485988)
Sembra che Ariel Sharon - "Arik il Sanguinario", il boia di Sabra e Chatila - dopo 8 anni di coma, stia finalmente schiattando... Che il Diavolo l'abbia in gloria!
Bernart Bartleby 3/1/2014 - 14:40
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L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso
![L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso](img/thumb/c46395_130x140.jpeg?1388690151)
Chanson italienne – L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso – Alberto Camerini – 1977
Paroles e musique d'Alberto Camerini
Paroles e musique d'Alberto Camerini
MAO AU PARADIS
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 3/1/2014 - 14:38
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Sesto San Giovanni
![Sesto San Giovanni](img/upl/luflupo.jpg)
Lombardo Camuno
Dario Canossi
Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.
Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
Dario Canossi
Versione in dialetto camuno scritta per noi da Dario Canossi dei Luf.
Ringraziamo i Luf per il regalo che ci hanno concesso
DQ82
SEHTO SAN GIOAN
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 3/1/2014 - 14:28
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Quando l'anarchia verrà
anonyme
[fine 800]
Versione più estesa tratta da Il Deposito.
Tratta dal volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Autore del canto dovrebbe essere tal Sante Ferrini. Nessuna traccia di lui su Wikipedia Italia e Anarchopedia. Invece trovo qualcosa su Wikipedia Portogallo dove si dice “Sante Ferrini foi um compositor, poeta e músico italiano simpatizante do anarquismo. Compôs diversas canções que se tornaram populares no final do século XIX, entre estas ‘Quando L'Anarchia Verrà’”.
Dappertutto si dice che la melodia è quella di una canzone intitolata “Il mio ben amato papà” ma di essa non ho trovato nessun riscontro.
Il grande etnomusicologo e ricercatore Franco Coggiola - che registrò “Quando l’Anarchia verrà” ad Asti nel 1967 dalla voce di Teresa Viarengo - riferiva che la canzone era interpretata sull’aria di una canzonetta... (continuer)
Versione più estesa tratta da Il Deposito.
Tratta dal volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Autore del canto dovrebbe essere tal Sante Ferrini. Nessuna traccia di lui su Wikipedia Italia e Anarchopedia. Invece trovo qualcosa su Wikipedia Portogallo dove si dice “Sante Ferrini foi um compositor, poeta e músico italiano simpatizante do anarquismo. Compôs diversas canções que se tornaram populares no final do século XIX, entre estas ‘Quando L'Anarchia Verrà’”.
Dappertutto si dice che la melodia è quella di una canzone intitolata “Il mio ben amato papà” ma di essa non ho trovato nessun riscontro.
Il grande etnomusicologo e ricercatore Franco Coggiola - che registrò “Quando l’Anarchia verrà” ad Asti nel 1967 dalla voce di Teresa Viarengo - riferiva che la canzone era interpretata sull’aria di una canzonetta... (continuer)
QUANDO L'ANARCHIA VERRÀ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 14:09
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1097-2001
![1097-2001](img/upl/malnatt2012.jpg)
[2003]
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Perle per porci” del 2003.
Il titolo allude ovviamente alla Prima Crociata indetta da papa Urbano II nel 1095 (due anni più tardi i crociati giunsero a Costantinopoli) e all’11 settembre 2001, con tutto quello che ne seguì…
Parole di Porz, voce di questo particolare gruppo folk metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)
Musica dei Malnàtt
Dall’album intitolato “Perle per porci” del 2003.
Il titolo allude ovviamente alla Prima Crociata indetta da papa Urbano II nel 1095 (due anni più tardi i crociati giunsero a Costantinopoli) e all’11 settembre 2001, con tutto quello che ne seguì…
Di sonni tranquilli
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:13
Parcours:
11 septembre: terrorisme à New York
Inno della Rivoluzione
anonyme
![Inno della Rivoluzione](img/upl/474d274e5c292af35bbd9c97bcd665e9_L.jpg)
[Fine 800]
L' “Inno della Rivoluzione”, noto anche con il titolo de “La Rivolta”, viene erroneamente fatto risalire agli anni della rivoluzione russa, tra il 1917 e il 1921. In realtà il testo appare già nell’edizione statunitense (1904 o 1905) in lingua italiana del “Canzoniere dei Ribelli”, quello che per primo fu il giovane tipografo anarchico svizzero Carlo Frigerio (1878-1966) a dare alle stampe in quel di Berna nel 1899.
È quindi plausibile una datazione della canzone alla fine dell'Ottocento.
Testo trovato su Il Disco Logoro, nella sezione dedicata ai canti anarchici.
Sull’ Archivio Sonoro della Puglia scopro che nel 1977 l’ “Inno della Rivoluzione” fu raccolto a San Nicandro Garganico dalle voci di Antonio e Maria Gravina, marito e moglie, braccianti, nati entrambi nel primo decennio del secolo scorso.
Il testo del canto è presente nel volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
L' “Inno della Rivoluzione”, noto anche con il titolo de “La Rivolta”, viene erroneamente fatto risalire agli anni della rivoluzione russa, tra il 1917 e il 1921. In realtà il testo appare già nell’edizione statunitense (1904 o 1905) in lingua italiana del “Canzoniere dei Ribelli”, quello che per primo fu il giovane tipografo anarchico svizzero Carlo Frigerio (1878-1966) a dare alle stampe in quel di Berna nel 1899.
È quindi plausibile una datazione della canzone alla fine dell'Ottocento.
Testo trovato su Il Disco Logoro, nella sezione dedicata ai canti anarchici.
Sull’ Archivio Sonoro della Puglia scopro che nel 1977 l’ “Inno della Rivoluzione” fu raccolto a San Nicandro Garganico dalle voci di Antonio e Maria Gravina, marito e moglie, braccianti, nati entrambi nel primo decennio del secolo scorso.
Il testo del canto è presente nel volume “Il canto anarchico in italia nell'Ottocento e nel Novecento", a cura di Santo Catanuto e Franco Schirone, 2009.
Presto all'armi o fratelli chiamiamo
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 13:08
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A Valerio Verbano
anonyme
![A Valerio Verbano](img/thumb/c10642_130x140.jpeg?1328632869)
Vorrei fare, per amore della verità, una rettifica di quanto riportato delle parole di Silvio di Francia. Non fu Carla Verbano a cercare Giampaolo Mattei, ma li fece incontrare Veltroni a sorpresa (e senza averli avvisati) sul palco. Dopo è nata effettivamente un'amicizia. Carla ha rispettato le idee di Valerio (delle quali non era prigioniera) fino all'ultimo giorno e non si è mai prestata a equiparazioni e pacificazioni strumentali. Al punto di rifiutare la presenza di Alemanno alla ricorrenza di Valerio. Ha ragione Luca degli Assalti, ora che Carla non c'è più tocca a noi vigilare che i fatti rigardanti Valerio e Carla vengano correttamente riportati.
valeria 3/1/2014 - 10:44
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Alle fronde dei salici
Versione in dialetto bolognese di Porz dei Malnàtt, molto particolare metal band emiliana (da non confondersi con i Malnatt, skinhead milanesi di estrema destra)
![Alle fronde dei salici](img/thumb/c44595_130x140.jpeg?1368541126)
E CUM L'ERA PUSÉBBIL CANTÈR
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 10:19
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Sono una creatura
Versione in dialetto bolognese di Porz dei Malnàtt, molto particolare band metal bolognese (da non confondersi con i Malnatt, skinhead milanesi di estrema destra)
![Sono una creatura](img/thumb/c37674_130x140.jpeg?1330694412)
A SÅN UNA CREATURA
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 3/1/2014 - 10:15
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L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso
![L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso](img/upl/padree.jpg)
Io penso che si riferisca a padre Eligio, al secolo don Angelo Gelmini. Il cognome non faccia inorridire: non è parente della Gelmini. E', invece, fratello di quell'altro bel personaggino con la tonaca di don Pierino Gelmini. Sarà il cognome?...
Negli anni '70, padre Eligio godette di una certa notorietà: fu "consigliere spirituale" del Milan e amico personale di Gianni Rivera (che per questo venne chiamato "L'Abatino"). Fu anche un grosso frequentatore di feste mondane; fondò la comunità "Mondo X" per il recupero dei tossicodipendenti.
Nella foto: Padre Eligio e Gianni Rivera.
Negli anni '70, padre Eligio godette di una certa notorietà: fu "consigliere spirituale" del Milan e amico personale di Gianni Rivera (che per questo venne chiamato "L'Abatino"). Fu anche un grosso frequentatore di feste mondane; fondò la comunità "Mondo X" per il recupero dei tossicodipendenti.
Nella foto: Padre Eligio e Gianni Rivera.
Riccardo Venturi 3/1/2014 - 04:39
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Dime soldado chileno
![Dime soldado chileno](img/thumb/c8568_130x140.jpeg?1328284472)
Il testo di "Ci siam spezzati le mani" (1966), la canzone di Leoncarlo Settimelli da cui i Tiempo Nuevo trassero la musica per la loro "Dime soldado chileno"
Tra amori ed utopie sono in molti ad essersi spezzati le mani, e non solo quelle...
CI SIAM SPEZZATI LE MANI
Guardate quelle sue mani
larghe ma vuote di fatti,
guardate dentro i suoi occhi
pieni di sole parole, pieni di sole parole.
Gli anni migliori ha passato
ad imparar che il coraggio
non sempre porta vantaggio,
è sempre meglio aspettare, è sempre meglio aspettare.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
C'era una donna e gli disse:
«Vieni, conosco la strada,
però ci vuole coraggio
e non ti devi fermare, e non ti devi fermare».
E incominciò a camminare,
però era lunga la strada
e quando indietro ha guardato
era rimasto già solo, era rimasto già solo.
Ci siam... (continuer)
Tra amori ed utopie sono in molti ad essersi spezzati le mani, e non solo quelle...
CI SIAM SPEZZATI LE MANI
Guardate quelle sue mani
larghe ma vuote di fatti,
guardate dentro i suoi occhi
pieni di sole parole, pieni di sole parole.
Gli anni migliori ha passato
ad imparar che il coraggio
non sempre porta vantaggio,
è sempre meglio aspettare, è sempre meglio aspettare.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
C'era una donna e gli disse:
«Vieni, conosco la strada,
però ci vuole coraggio
e non ti devi fermare, e non ti devi fermare».
E incominciò a camminare,
però era lunga la strada
e quando indietro ha guardato
era rimasto già solo, era rimasto già solo.
Ci siam... (continuer)
Bernart Bartleby 2/1/2014 - 14:25
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Mao Mao
![Mao Mao](img/upl/p.txt_.jpg)
Credo che accompagnasse la versione italiana del film di Godard (1968).
MAO MAO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/1/2014 - 21:40
Viva quel comunista
anonyme
![Viva quel comunista](img/upl/delittomatteotti.jpg)
Giovanni Corvi, Un irregolare dell'antifascismo
Di M. Rossi e R. Carocci dell'Archivio Antifascista.
Da «’l Gazetin, giornale indipendente di cronaca civile», dicembre 2010.
Ci sono donne e uomini che appaiono fuori dalla storia, nonostante che le loro scelte e la loro stessa vita siano state radicalmente dentro e contro la storia. Sovente il loro essere senza-storia coincide con l’essere stati dei senza-partito. Uno di questi “cancellati” ha nome Giovanni Corvi e nel 1924 - anno terzo dell’Era fascista - finì su tutti i giornali.
La sua vicenda appare strettamente legata all’assassinio del deputato socialista Matteotti, sequestrato da squadristi al servizio del Viminale nel giugno di quell’anno.
La feroce liquidazione dello scomodo quanto irriducibile avversario di Mussolini destò un’ondata di proteste popolari tali da mettere in pericolo la nascente dittatura.
In varie zone dell’Italia... (continuer)
Di M. Rossi e R. Carocci dell'Archivio Antifascista.
Da «’l Gazetin, giornale indipendente di cronaca civile», dicembre 2010.
Ci sono donne e uomini che appaiono fuori dalla storia, nonostante che le loro scelte e la loro stessa vita siano state radicalmente dentro e contro la storia. Sovente il loro essere senza-storia coincide con l’essere stati dei senza-partito. Uno di questi “cancellati” ha nome Giovanni Corvi e nel 1924 - anno terzo dell’Era fascista - finì su tutti i giornali.
La sua vicenda appare strettamente legata all’assassinio del deputato socialista Matteotti, sequestrato da squadristi al servizio del Viminale nel giugno di quell’anno.
La feroce liquidazione dello scomodo quanto irriducibile avversario di Mussolini destò un’ondata di proteste popolari tali da mettere in pericolo la nascente dittatura.
In varie zone dell’Italia... (continuer)
Bernart Bartleby 1/1/2014 - 20:13
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People Have The Power
![People Have The Power](img/thumb/c413_130x140.jpeg?1352585768)
per me "and the shepherds and the soldiers"
(lay beneath the stars
exchanging visions)
ha più senso traducendo "e i pastori e i soldati" o "i condottieri/comandanti e i soldati" dove pastori ha un senso molto largo, può significare "coloro che guidano i greggi" come anche condottieri o "coloro che guidano"; "and laying arms" "e deponendo gli stemmi": arms può essere il plurale di arm-braccio, ma arms sono anche gli stemmi, i gagliardetti dietro cui si schierano gli eserciti
(lay beneath the stars
exchanging visions)
ha più senso traducendo "e i pastori e i soldati" o "i condottieri/comandanti e i soldati" dove pastori ha un senso molto largo, può significare "coloro che guidano i greggi" come anche condottieri o "coloro che guidano"; "and laying arms" "e deponendo gli stemmi": arms può essere il plurale di arm-braccio, ma arms sono anche gli stemmi, i gagliardetti dietro cui si schierano gli eserciti
roberto 1/1/2014 - 19:50
Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)
![Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)](img/thumb/c44958_130x140.jpeg?1372680378)
EL BATALLÓN EDGAR ANDRÉ
(continuer)
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envoyé par adriana 1/1/2014 - 10:53
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Construção
![Construção](img/thumb/c7486_130x140.jpeg?1328380161)
Anna Identici!
Versione risalente al 1970, adattamento italiano di Sergio Bardotti, nel disco collettivo intitolato "Canzone amore mio (Il lavoro)"
Versione risalente al 1970, adattamento italiano di Sergio Bardotti, nel disco collettivo intitolato "Canzone amore mio (Il lavoro)"
Bernart Bartleby 31/12/2013 - 22:48
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Acorda Maria Bonita
![Acorda Maria Bonita](img/upl/mariabonita.jpg)
Peccato solo che l’arrangiamento musicale di questo brano - e forse dell’intero album - fosse più che pessimo... Sembra fatto con un organo Bontempi... Vorrei mettere le mani su chi fece quello scempio (Sergio Bardotti?), insozzando la sempre bella voce della Identici...
Devo anche rilevare che l’introduzione scritta contribuendo sulle CCG Lampião falou è stata utilizzata - citando correttamente la fonte - per postare su You Tube la canzone, insieme ad altre dall’album «Maria Bonita» della Identici...
Devo anche rilevare che l’introduzione scritta contribuendo sulle CCG Lampião falou è stata utilizzata - citando correttamente la fonte - per postare su You Tube la canzone, insieme ad altre dall’album «Maria Bonita» della Identici...
BALLATA DI MARIA BONITA
(continuer)
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envoyé par Bernart Bartleby 31/12/2013 - 21:54
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Versi di Paul Éluard, nella raccolta intitolata “Les sentiers et les routes de la Poésie”, Gallimard 1954.
Musica di Mireille (Mireille Hartuch, 1906-1996), interpretazione di Charles Gentès in una trasmissione radiofonica del 1954.
In seguito, nuova musica di Hélène Martin ed interpretazione di Jacques Marchais, nel loro disco intitolato “Un jour viendra couleur d'orange” del 1973