Inno della Libertà, o Inno del Primo Maggio
anonyme
[Fine 800]
Parole di anonimo operaio del bresciano.
A trascriverle nel 1893 fu Camillo Prampolini (1859-1930), tra i fondatori nel 1892 del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, antimilitarista e anticolonialista.
Da cantarsi sull’aria della canzone napoletana “Funiculì Funiculà” (musica di Luigi Denza, 1880)
Interpretata da Michele L. Straniero, ma ignoro da quale disco provenga l’incisione.
Che fosse questo l’inno originario del Partito Socialista Italiano? Intendo dire, non quello che noi abbiamo avuto la sfortuna di conoscere ma quello che combattè accanto ai Fasci siciliani contro la corruzione, l’autoritarismo e la violenza del governo protofascista di Francesco Crispi e che da questi fu sciolto nel 1894…
Parole di anonimo operaio del bresciano.
A trascriverle nel 1893 fu Camillo Prampolini (1859-1930), tra i fondatori nel 1892 del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, antimilitarista e anticolonialista.
Da cantarsi sull’aria della canzone napoletana “Funiculì Funiculà” (musica di Luigi Denza, 1880)
Interpretata da Michele L. Straniero, ma ignoro da quale disco provenga l’incisione.
Che fosse questo l’inno originario del Partito Socialista Italiano? Intendo dire, non quello che noi abbiamo avuto la sfortuna di conoscere ma quello che combattè accanto ai Fasci siciliani contro la corruzione, l’autoritarismo e la violenza del governo protofascista di Francesco Crispi e che da questi fu sciolto nel 1894…
Le plebi sotto il giogo del borghese
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/1/2014 - 15:37
Dime soldado chileno
Il testo di "Ci siam spezzati le mani" (1966), la canzone di Leoncarlo Settimelli da cui i Tiempo Nuevo trassero la musica per la loro "Dime soldado chileno"
Tra amori ed utopie sono in molti ad essersi spezzati le mani, e non solo quelle...
CI SIAM SPEZZATI LE MANI
Guardate quelle sue mani
larghe ma vuote di fatti,
guardate dentro i suoi occhi
pieni di sole parole, pieni di sole parole.
Gli anni migliori ha passato
ad imparar che il coraggio
non sempre porta vantaggio,
è sempre meglio aspettare, è sempre meglio aspettare.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
C'era una donna e gli disse:
«Vieni, conosco la strada,
però ci vuole coraggio
e non ti devi fermare, e non ti devi fermare».
E incominciò a camminare,
però era lunga la strada
e quando indietro ha guardato
era rimasto già solo, era rimasto già solo.
Ci siam... (continuer)
Tra amori ed utopie sono in molti ad essersi spezzati le mani, e non solo quelle...
CI SIAM SPEZZATI LE MANI
Guardate quelle sue mani
larghe ma vuote di fatti,
guardate dentro i suoi occhi
pieni di sole parole, pieni di sole parole.
Gli anni migliori ha passato
ad imparar che il coraggio
non sempre porta vantaggio,
è sempre meglio aspettare, è sempre meglio aspettare.
Ci siam spezzati le mani
a coltivare dei fiori,
ad innalzare cartelli,
a predicare l'amore.
C'era una donna e gli disse:
«Vieni, conosco la strada,
però ci vuole coraggio
e non ti devi fermare, e non ti devi fermare».
E incominciò a camminare,
però era lunga la strada
e quando indietro ha guardato
era rimasto già solo, era rimasto già solo.
Ci siam... (continuer)
Bernart Bartleby 2/1/2014 - 14:25
Ammenta
[1993]
Dal disco intitolato “Boghes de pedra”
Una canzone contro le basi e i poligoni militari in Sardegna. Vi si fa riferimento anche alla cosiddetta “rivolta di Pratobello” in Barbagia quando, nel giugno del 1969, la popolazione di Orgosolo protestò contro un reparto dell'Esercito Italiano che aveva occupato un'area del territorio comunale adibita a pascolo libero, con l'intenzione di creare un nuovo poligono di tiro e addestramento. Dopo alcuni giorni di occupazione l'esercito si ritirò.
Si veda al proposito, e per maggiori informazioni sull’episodio, la canzone Pratobello di Niccolò Giuseppe Rubanu.
Credo infine che gli ultimi versi si riferiscano alla costellazione di Orione e ai sui “Re Magi”, tre delle stelle più brillanti dell’intera volta celeste. E’ proprio dalle Istentàles (“stelle brillanti”?) che prende il nome un altro importante gruppo musicale sardo già presente sulla CCG con diverse canzoni.
Dal disco intitolato “Boghes de pedra”
Una canzone contro le basi e i poligoni militari in Sardegna. Vi si fa riferimento anche alla cosiddetta “rivolta di Pratobello” in Barbagia quando, nel giugno del 1969, la popolazione di Orgosolo protestò contro un reparto dell'Esercito Italiano che aveva occupato un'area del territorio comunale adibita a pascolo libero, con l'intenzione di creare un nuovo poligono di tiro e addestramento. Dopo alcuni giorni di occupazione l'esercito si ritirò.
Si veda al proposito, e per maggiori informazioni sull’episodio, la canzone Pratobello di Niccolò Giuseppe Rubanu.
Credo infine che gli ultimi versi si riferiscano alla costellazione di Orione e ai sui “Re Magi”, tre delle stelle più brillanti dell’intera volta celeste. E’ proprio dalle Istentàles (“stelle brillanti”?) che prende il nome un altro importante gruppo musicale sardo già presente sulla CCG con diverse canzoni.
Intendhe tzoccu de sas bombas in Lula
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/1/2014 - 13:49
Cantendhe pro non pranghere
[1993]
Dal disco intitolato “Boghes de pedra”
Dal disco intitolato “Boghes de pedra”
Una gherra infernale nos istan preparendhe e cren de fagher assu.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 2/1/2014 - 12:52
Tango Atlantico
1986
Big world
Big world
It's Christmas time again
(continuer)
(continuer)
envoyé par donquijote82 1/1/2014 - 23:31
Parcours:
La guerre des Falklands/Malouines
L'arrivo di Mao Tse Tung in Paradiso
[1977]
Parole e musica di Alberto Camerini
Dal disco «Gelato metropolitano»
Buffa, no?
Solo non ho idea di chi sia l’Eligio citato più o meno a metà canzone...
Giulio, «Il Divo», invece sappiamo tutti bene chi era...
Parole e musica di Alberto Camerini
Dal disco «Gelato metropolitano»
Buffa, no?
Solo non ho idea di chi sia l’Eligio citato più o meno a metà canzone...
Giulio, «Il Divo», invece sappiamo tutti bene chi era...
Adesso vi vorrei cantare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/1/2014 - 22:07
La nuova Lega
[1972]
Da «Apro gli occhi di donna su 'sta vita»
Aggiornamento de La Lega (Sebben che siamo donne)...
Da «Apro gli occhi di donna su 'sta vita»
Aggiornamento de La Lega (Sebben che siamo donne)...
Ci siam prese per la mano e in catena
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/1/2014 - 20:36
People Have The Power
per me "and the shepherds and the soldiers"
(lay beneath the stars
exchanging visions)
ha più senso traducendo "e i pastori e i soldati" o "i condottieri/comandanti e i soldati" dove pastori ha un senso molto largo, può significare "coloro che guidano i greggi" come anche condottieri o "coloro che guidano"; "and laying arms" "e deponendo gli stemmi": arms può essere il plurale di arm-braccio, ma arms sono anche gli stemmi, i gagliardetti dietro cui si schierano gli eserciti
(lay beneath the stars
exchanging visions)
ha più senso traducendo "e i pastori e i soldati" o "i condottieri/comandanti e i soldati" dove pastori ha un senso molto largo, può significare "coloro che guidano i greggi" come anche condottieri o "coloro che guidano"; "and laying arms" "e deponendo gli stemmi": arms può essere il plurale di arm-braccio, ma arms sono anche gli stemmi, i gagliardetti dietro cui si schierano gli eserciti
roberto 1/1/2014 - 19:50
Di u populu
[2013]
1973-2013 Altri Menti
Parolle: Ghjuvan' Federicu Terrazzoni
Musica: Jean-do Leca
1973-2013 Altri Menti
Parolle: Ghjuvan' Federicu Terrazzoni
Musica: Jean-do Leca
Sentu batta i rimori
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/1/2014 - 15:03
Madiba
[2013]
Parolle: Alanu Di Meglio
Musica: Bruno Susini
1973-2013 Altrimenti
Parolle: Alanu Di Meglio
Musica: Bruno Susini
1973-2013 Altrimenti
Madiba...
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/1/2014 - 14:30
Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)
EL BATALLÓN EDGAR ANDRÉ
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 1/1/2014 - 10:53
Himno del Batallón Mateottí
[1936]
Parole di José Santacreu, ufficiale dell’esercito repubblicano, commissario politico del battaglione intitolato a Giacomo Matteotti.
Musica di Abelardo Mus i Sanahuja, conosciuto come Abel Mus (1907-1983), violinista, pedagoggo e compositore valenziano.
Il battaglione delle Brigate internazionali intitolato al nostro Giacomo Matteotti nacque nel 1936 da una scissione avvenuta all’interno della Colonna Italiana a causa dei soliti, frequenti contrasti tra le diverse anime, quella anarchica e quella comunista prime fra tutte. Nel «Matteotti» confluirono socialisti e comunisti, che nella Colonna Italiana si erano trovati in minoranza. Ma pochi mesi dopo il battaglione si sciolse nella Brigata Garibaldi.
Eredi di quel battaglione, che combattè a Teruel, a Carrascal di Huesca e a Madrid, furono le «Brigate Matteotti», formazioni partigiane legate al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP).
Parole di José Santacreu, ufficiale dell’esercito repubblicano, commissario politico del battaglione intitolato a Giacomo Matteotti.
Musica di Abelardo Mus i Sanahuja, conosciuto come Abel Mus (1907-1983), violinista, pedagoggo e compositore valenziano.
Il battaglione delle Brigate internazionali intitolato al nostro Giacomo Matteotti nacque nel 1936 da una scissione avvenuta all’interno della Colonna Italiana a causa dei soliti, frequenti contrasti tra le diverse anime, quella anarchica e quella comunista prime fra tutte. Nel «Matteotti» confluirono socialisti e comunisti, che nella Colonna Italiana si erano trovati in minoranza. Ma pochi mesi dopo il battaglione si sciolse nella Brigata Garibaldi.
Eredi di quel battaglione, che combattè a Teruel, a Carrascal di Huesca e a Madrid, furono le «Brigate Matteotti», formazioni partigiane legate al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP).
Audaces, bravos leones,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/12/2013 - 23:56
Construção
Anna Identici!
Versione risalente al 1970, adattamento italiano di Sergio Bardotti, nel disco collettivo intitolato "Canzone amore mio (Il lavoro)"
Versione risalente al 1970, adattamento italiano di Sergio Bardotti, nel disco collettivo intitolato "Canzone amore mio (Il lavoro)"
Bernart Bartleby 31/12/2013 - 22:48
אין אַלע גאַסן אָדער הײ, הײ, דאַלױ פּאָליצײ
anonyme
concordo la stupidita' del fascista russo,sopratutto se si sa cosa erano le centurie nere e la zona di residenza per gli ebrei prima della rivoluzione del 1917
antonio 31/12/2013 - 19:03
Luglio, agosto, settembre (nero)
La cover in italiano del musicista giapponese Jyonson Tsu. Chapeau! Sarebbe difficilissima anche per un italiano, e lui certamente l'italiano non lo sa... Sempre del buon Jyonson Tsu si ascolti anche la sua versione de L'Elefante Bianco.
Bernart Bartleby 31/12/2013 - 18:06
Reggio la rabbia esplode
Bravi compagni!
Io lho sentita dal "Canzoniere delle Lame" molti anni or sono
Io lho sentita dal "Canzoniere delle Lame" molti anni or sono
lucio 31/12/2013 - 17:57
L'Elefante Bianco
Ho trovato un commovente e coraggioso (benchè non proprio riuscito) tentativo di cover da parte di un musicista giapponese, tal Jyonson Tsu (se ho capito bene)... Commovente perchè canta in italiano e coraggioso perchè cimentarsi con un mostro sacro come Demetrio Stratos...! Ma si sa, molti giapponesi amano alla follia il nostro progressive... Ci sono stati gruppi italiani di quel genere e periodo che in Oriente sono amatissimi e qui magari non se li è mai inculati nessuno (per dirla finicchia)...
Bernart Bartleby 31/12/2013 - 17:57
1940
Ad accompagnare De Gregori in questo suo "Alice non lo sa" c'erano tanti musicisti. Tra questi, il gruppo dei Blue Morning, con alla chitarra elettrica un uomo innamorato del blues: Roberto Ciotti.
Roberto Ciotti è scomparso oggi, 31 dicembre, a soli 60 anni.
Volevo qui ricordarlo con la sua famosa "No More Blue", che fu anche nella colonna sonora di "Marrakech Express" di Gabriele Salvatores (1989)
Roberto Ciotti è scomparso oggi, 31 dicembre, a soli 60 anni.
Volevo qui ricordarlo con la sua famosa "No More Blue", che fu anche nella colonna sonora di "Marrakech Express" di Gabriele Salvatores (1989)
Bernart Bartleby 31/12/2013 - 16:44
Le Pénitencier
[1964]
Enregistrée par Johnny Hallyday. Adaptation française d'une chanson étazunienne The House of the Rising Sun The House of the rising sun, faite par Hugues Aufray et Vline Buggy, pour Johnny Hallyday.
En 2011, Hugues Aufray l' a enregistrée et a donné une autre adaptation de The House of the rising sun, sous le titre L'Hôtel du Soleil Levant.
Marco Valdo M.I. en a fait une parodie sous la forme d'une chansonchôme : "La fermeture" .
Enregistrée par Johnny Hallyday. Adaptation française d'une chanson étazunienne The House of the Rising Sun The House of the rising sun, faite par Hugues Aufray et Vline Buggy, pour Johnny Hallyday.
En 2011, Hugues Aufray l' a enregistrée et a donné une autre adaptation de The House of the rising sun, sous le titre L'Hôtel du Soleil Levant.
Marco Valdo M.I. en a fait une parodie sous la forme d'une chansonchôme : "La fermeture" .
Les portes du pénitencier
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 31/12/2013 - 15:56
Amore mio non piangere
anonyme
Canto di risaia interpretato sia da Giovanna Daffini (in "Bella ciao" del 1964, poi in “Avanti Popolo - Due secoli di canti popolari e di protesta civile – Se otto ore son troppo poche”, a cura dell’Istituto Ernesto de Martino, 1998) che da Anna Identici (in “Alla mia gente…”, 1971)
Testo in “Canti popolari italiani”, a cura di Giuseppe Vettori, 1974.
La versione presente su Il Deposito riporta un’ultima strofa aggiuntiva, non consueta, che ho inserito tra parentesi.
Una canzone che – come molte canzoni popolari - ha stretta connessione con altre di diversa declinazione (nate in ambito partigiano, militare, operaio…), come per esempio “Senti le ruote che girano”, citata da Gian Piero Testa a commento della canzone di naja Cara burbetta…
Testo in “Canti popolari italiani”, a cura di Giuseppe Vettori, 1974.
La versione presente su Il Deposito riporta un’ultima strofa aggiuntiva, non consueta, che ho inserito tra parentesi.
Una canzone che – come molte canzoni popolari - ha stretta connessione con altre di diversa declinazione (nate in ambito partigiano, militare, operaio…), come per esempio “Senti le ruote che girano”, citata da Gian Piero Testa a commento della canzone di naja Cara burbetta…
Amore mio, non piangere
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/12/2013 - 13:47
A mezzanotte in punto
anonyme
Canzone diffusa in tutta l’Italia settentrionale sul tema del contrasto tra figlia e padre padrone.
Per esempio, nel volume con CD intitolato “Voix d’Italie” (1999), a cura di Ignazio Macchiarella, docente universitario in Etnomusicologia.
Faceva parte anche del repertorio di Paolina “Lina” Mazzola, classe 1923, di Pompiano, Brescia, ultima sopravvissuta del Coro delle Mondine di Opera, scomparsa nel 2011. (fonte: Coro Ingrato)
Per esempio, nel volume con CD intitolato “Voix d’Italie” (1999), a cura di Ignazio Macchiarella, docente universitario in Etnomusicologia.
Faceva parte anche del repertorio di Paolina “Lina” Mazzola, classe 1923, di Pompiano, Brescia, ultima sopravvissuta del Coro delle Mondine di Opera, scomparsa nel 2011. (fonte: Coro Ingrato)
A mezzanotte in punto, la bella la si risveglia.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/12/2013 - 11:28
E la vita dei mondine
Dal repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questo collage di canti di risaia.
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro Ingrato di Milano)
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questo collage di canti di risaia.
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro Ingrato di Milano)
E la vita dei mondine
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/12/2013 - 10:01
È arrivato il 18 aprile
[1948]
Canzone di autore anonimo, nel repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questa “E’ arrivato il 18 aprile”
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro... (continuer)
Canzone di autore anonimo, nel repertorio delle Mondine di Opera, Milano, coro interamente costituito da ex mondine creato nel 1986 per iniziativa di Giuliana Ceccherini (direttice di coro, oggi alla Corale Unitre di Milano) ed Ezio Cuppone (membro del Nuovo Canzoniere milanese).
Il Coro delle Mondine di Opera fu molto attivo tra gli anni 80 e 90, con concerti persino a Parigi ed uno insieme a Giovanna Marini. Realizzò anche un disco intitolato “Canti e ricordi delle risaie” in cui è presente anche questa “E’ arrivato il 18 aprile”
Le Mondine di Opera (Esterina Chiesa, Maria Cinquini, Giuseppina Gennari, Antonia Grazioli, Paola Mazzola, Giovanna Milani, Teresa Pettinari e le sorelle Giuseppina e Teresa Cipolla) erano tutte nate tra il 1911 ed il 1924 ed oggi non ci sono più. L’ultima a lasciarci è stata Paola Mazzola, scomparsa nel 2011. (informazioni dalle pagine del sito del Coro... (continuer)
È arrivato il 18 aprile - paraponziponzipò
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/12/2013 - 09:46
Ai fratelli Cervi, alla loro Italia
28 dicembre 1943 - 28 dicembre 2013
70 anni dopo la loro memoria è ancora viva
Poesia di Salvatore Quasimodo Nella raccolta intitolata «Il falso e vero verde», pubbicata nel 1956
(Bernart Bartleby)
Interpretata in musica da Mario Rossi e l'Orchestra Del Circolo Arci Arturo Toscanini nel Concerto Per la Resistenza Torino 1964
70 anni dopo la loro memoria è ancora viva
Poesia di Salvatore Quasimodo Nella raccolta intitolata «Il falso e vero verde», pubbicata nel 1956
(Bernart Bartleby)
Interpretata in musica da Mario Rossi e l'Orchestra Del Circolo Arci Arturo Toscanini nel Concerto Per la Resistenza Torino 1964
In tutta la terra ridono uomini vili,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 30/12/2013 - 09:29
Trauma of War
[2013]
Album :The mediator between head and hands must be the heart
Album :The mediator between head and hands must be the heart
Children watch their mothers die
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 29/12/2013 - 11:02
×
(ca. II metà XIX secolo)
Ndebele folksong
(about 2nd half of 19th century)
Qualcuno dice che Shosholoza è il “secondo inno nazionale del Sudafrica”. Può essere; in effetti, a prescindere dalla sua valenza di “inno”, è sicuramente un simbolo della nazione sudafricana oltre ad essere conosciuto in tutto il mondo. Quel che più interessa (e deve interessare) a questo sito è però la sua origine, che è quella di un canto di lavoro e, molto spesso, di prigionieri.
In origine, Shosholoza era un canto popolare Ndebele in stile “chiama e rispondi”, nato nello Zimbabwe, ma divenuto popolare in Sudafrica. Le sue origini sono da ricercare nei lavoratori migranti Ndebele che si recavano nelle miniere sudafricane a bordo di treni. L'autore è sconosciuto; in breve divenne la canzone principale dei minatori che emigravano nelle miniere d'oro e di diamanti. Gli Ndebele vivono principalmente... (continuer)