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A nemzetközi brigád indulója

A nemzetközi brigád indulója
[1936]
Testo: Aladár Komját
Musica: Paul Arma
Lyrics: Aladár Komját
Music: Paul Arma
Szöveg: Komját Aladár
Zene: Arma Pál


"Baloldali forradalmi dalt Arma Pál zeneszerző, Komját Aladár szövegére írta 1936-ban, a spanyol polgárháború idején, amikor a fasiszta Franco tábornok erői már Madridot ostromolták. A zeneszerzőt e műve tette világhírűvé. A dal a köztársasági kormány oldalán harcoló nemzetközi brigádoknak állít emléket. Több nyelvre lefordították és a Nemzetközi brigádok indulója címen is ismertté vált. Nálunk, csak 1947-ben adták ki." (Holnapután Anarchista újság). Aladár Komját, giornalista, scrittore e poeta comunista ungherese che si trovava in esilio fin dal 1920 per sfuggire alla dittatura e alla repressione dell'ammiraglio clerico-fascista Miklós Horthy von Nagybánya, scrisse questa canzone nel 1936, nella prima fase della Guerra civile spagnola mentre Madrid era sotto... (continuer)
Madrid határán állunk a vártán,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 17/1/2014 - 12:23
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Poderoso Caballero es Don Dinero

Poderoso Caballero es Don Dinero
[1603?]
Versi dello scrittore e poeta spagnolo del “Siglo de Oro” Francisco de Quevedo, nella raccolta “Primera parte de las flores de poetas ilustres de España” edita nel 1605.
Musica di Paco Ibáñez – che intitola il brano semplicemente “Don Dinero” – nei dischi “Paco Ibáñez 2” del 1967 e “A galopar”, dal vivo nel 1991 (ho indicato tra parentesi le strofe della poesia che Ibáñez omette nella sua versione).

Poesia che fa il paio con Lo que puede el dinero‎ di Juan Ruiz (1284–1351), ‎meglio conosciuto come “Arcipreste de Hita”, pure quella messa in musica da Paco Ibáñez.
Madre, yo al oro me humillo,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2014 - 11:45
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Autobiografía (No sirves para nada)

Autobiografía (No sirves para nada)
[1955-56]
Versi del grande poeta catalano, dalla raccolta intitolata “Salmos al viento” pubblicata nel 1956.
Musica di Paco Ibáñez – che reintitolò la poesia “No sirves para nada” – nell’album “Paco Ibáñez canta a José Agustín Goytisolo” pubblicato nel 2002 (ma la collaborazione tra Ibáñez e Goytisolo iniziò molti anni prima…).

Accompagnata da una citazione dal libro dei Salmi («il salmo più cupo del Salterio, la più tenebrosa di tutte le lamentazioni, il più drammatico De profundis, il Cantico dei cantici del pessimismo...», secondo David Maria Turoldo), ecco un’elegia sarcastica di un uomo e di un poeta inconforme ed inadatto (mai adattato) ai suoi tempi…
Non a caso Paco Ibáñez nei suoi concerti la introduce sempre dicendo che si tratta di un meraviglioso inno alla Libertà…

"… Paco [Ibáñez] llegó a mi casa con una guitarra... al fin comenzó a explicar que le gustaba poner música y... (continuer)
“Fui un mísero afligido desde mi mocedad, siempre lleno de espanto, lleno de tristeza” (Salm., 88, 16).
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 17/1/2014 - 10:15
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Mistrz Hieronimus van Aeken z Hertogenbosch zwany Boschem

Mistrz Hieronimus van Aeken z Hertogenbosch zwany Boschem
[1977}
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album "Carmagnole 1981"
Testo dal sito http://www.kaczmarski.art.pl/index.php
A ja dosiadam świni! I diabłów sto mnie goni!
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 17/1/2014 - 01:38
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Bruce Springsteen: Streets of Philadelphia

Bruce Springsteen: Streets of Philadelphia
(1994)
Testo e musica di Bruce Springsteen
O.S.T. Philadelphia


Brillante avvocato di Philadelphia è licenziato per inefficienza e inaffidabilità dal prestigioso studio legale dove lavora. È una scusa, sostenuta con mezzi ignobili: in realtà hanno scoperto che è omosessuale e malato di Aids. Sostenuto dall'affettuosa famiglia e dal suo tenero compagno, difeso da un grintoso avvocato nero, fa causa agli ex datori di lavoro. Prima produzione di alto costo (25 milioni di dollari) sull'Aids, è una lezione di tolleranza, una requisitoria sui pregiudizi, un'arringa contro l'ingiustizia affidata a uno straordinario T. Hanks, interprete simpatico e "leggero", e a D. Washington, l'avvocato che lo difende, fiero eterosessuale e a disagio con i gay, che a poco a poco disperde i suoi pregiudizi e le sue paure insieme a quelli dello spettatore. L'ottima sceneggiatura di Ron Nyswater affidata alla... (continuer)
I was bruised and battered and I couldn't tell what I felt
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 16/1/2014 - 23:40
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Hetedik ecloga

Hetedik ecloga
[Luglio 1944]
Versi del poeta ungherese Radnóti Miklós.
Forse questa poesia non è mai stata messa in musica, eppure provo lo stesso a proporla come CCG e non come Extra, visto il suo contenuto.
In ogni caso ci sono su YouTube molti video in cui questi splendidi e disperati versi vengono proposti o recitati con un sottofondo musicale: quello più appropriato mi è sembrato dei Nine Inch Nails, dal loro album del 2008 intitolato «Ghosts I-IV (Halo 26)»... Ma anche il video con la declamazione di Latinovits Zoltán, accompagnata dalla musica del compositore ungherese Béla Bartók (nell’esecuzione della New York Philharmonic Orchestra diretta da Leonard Bernstein), lascia davvero di sale.

Miklós Rádnoti (Budapest, 5 maggio 1909 – Abda, 10 novembre 1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma nell’Ungheria filonazista gli fu impedito perché ebreo. Lo mandarono comunque al fronte, seppur... (continuer)
Látod-e, esteledik s a szögesdróttal beszegett, vad
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 16/1/2014 - 22:36
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Wojna postu z karnawałem

Wojna postu z karnawałem
[1992]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Dall'album omonimo
Ispirato al quadro di Pieter Bruegel Il Vecchio
Testo dal kaczmarski.art.pl
Niecodzienne zbiegowisko na śródmiejskim rynku
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 16/1/2014 - 01:32
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Club Foot

Club Foot
[2004]
Testo e musica: Kasabian
Prima traccia dell'album "Kasabian"
La canzone fu dedicata alla memoria di Jan Palach

Testo dal sito ufficiale
One take control of me you're messing with the enemy said it's
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 15/1/2014 - 23:20
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Βελζεβούλ

Βελζεβούλ
Velzevoúl
Στίχοι: Κώστας Τριπολίτης
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
Δίσκο: Συγνώμη για την άμυνα, 1992

Testo di Kostas Tripolitis
Musica di Thanos Mikroutsikos
Prima interpretazione di Yorgos Dalaras
Disco: Συγνώμη για την άμυνα ("Scusate se mi difendo"), 1992
Χτύπησε το κουδούνι μου χάραμα ο Βελζεβούλ
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 15/1/2014 - 21:50
Parcours: Le Diable
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A Nanni Sulis II

A Nanni Sulis II
[Intorno al 1895?]
Versi del grande poeta sardo che fanno seguito a Naneddu meu, entrambe nella raccolta “Poesias” pubblicata nel 1899.
Nell’album intitolato “E prite tottu custu” dei Tenore San Gavino di Oniferi, Nuoro, che comunque ne cantano solo la prima parte, quella più intima (fino al punto che ho indicato con *)

Più interessante – almeno dal punto di vista delle CCG – la seconda parte della poesia, quella in cui Mereu, dal suo letto di sofferenza, si scaglia con violenta energia contro i ricchi, i padroni, i “vandali continentali” e i loro sgherri… Non manca nemmeno una strigliata ai carabinieri, corpo di cui peraltro il poeta fece parte per ben 5 anni…
Eccomi dae nou a t'infadare
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2014 - 15:11
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Mi Buenos Aires querido

Mi Buenos Aires querido
[1962]
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.

“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continuer)
Sentado al borde de una silla desfondada,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2014 - 14:25
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Attila József: Külvárosi éj

Attila József: Külvárosi éj
[1932]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József

Se prendessi il via, temo che questo sito diventerebbe un ricettacolo delle poesie di Attila József; ma almeno una, un'altra sola, ce la voglio e ce la devo mettere. Questa. La „Notte di sobborgo”. Del 1932. Accingendomene a parlare dopo averla tradotta, mi accorgo che mi è molto difficile farlo. Troppe, troppe cose in testa; ma ci proverò.

Quando conobbi questa poesia, avevo circa sedici anni e avevo appena cominciato a imparare l'ungherese nel modo che, in questo sito, raccontai una volta proprio a un magiaro che vi era capitato. L'effetto che una poesia del genere può fare su un ragazzo di quell'età, è facilmente immaginabile, ma c'era di più. Io, certamente, non vivevo allora e non ho mai vissuto in un quartiere operaio e povero; ma mio padre sì. Nato, vissuto e lavorato a partire dai suoi tredici anni. In fabbrica a tredici... (continuer)
A mellékudvarból a fény
(continuer)
15/1/2014 - 13:49
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Töredék

Töredék
[1944]
Versi del poeta ungherese Rádnoti Miklós.
Musica di Faggyas László, chitarrista, che con F. Sipos Bea, violinista, compone ilduo ungherese degli Hangraforgó.

Miklós Rádnoti (1909-1944) aveva studiato filosofia, voleva insegnare, ma gli fu impedito perché ebreo. Perseguitato, rinchiuso in diversi campi di concentramento, fu eliminato al Abda, nell’Ungheria nordoccidentale, al confine con Austria e Slovacchia.
Nei suoi vestiti, rintracciati in una fossa comune, fu trovato il suo ultimo taccuino di versi.
Questi furono scritti il 9 maggio del 1944, poche settimane prima di finire fucilato.
Oly korban éltem én e földön,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 15/1/2014 - 10:25
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Un cielo mucho mas claro

Un cielo mucho mas claro
[2009]

Album :Despertándonos

Dedicata agli operai della FaSinPat
No hay patrón en Zanon
(continuer)
envoyé par adriana 15/1/2014 - 09:10
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Attila József: Anyám

Attila József: Anyám
[Jánuar 6, 1931]
[6 gennaio 1931]
Poesia di Attila József
A poem by Attila József

Confesso che ho cercato in lungo in largo in rete, sperando che qualcuno avesse messo in musica questa spaventosa e bellissima poesia; non ho trovato nulla. Pazienza, mi sono detto; ci deve stare. Non può mancare. Starà negli „Extra” in quanto poesia non musicata; il motivo tutti lo capiranno dopo averla letta e ascoltata recitata nella sua lingua originale.

Negli anni '70, quand'ero ragazzo, le poesie di Attila József erano abbastanza conosciute; non credo che lo siano ancora adesso. Tra di esse, questa: „Mia madre”. Prima di parlarne un po', è bene di parlare della breve e tragica vita del più grande poeta ungherese moderno, un comunista che nemmeno la rivoluzione anticomunista del '56 si sognò minimamente di toccare. Attila József, o meglio József Attila (come è obbligatorio dire in ungherese), era... (continuer)
A bögrét két kezébe fogta,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 14/1/2014 - 19:47
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Καίγεται η ειρήνη καίγεται

Καίγεται η ειρήνη καίγεται
Káigetai i eirini káigetai
Στίχοι: Γιώργος Κανλής
Μουσική: Αντρέας Αντρέου
Πρώτη ερμηνεία: Γιώργος Κανλής
'Αλμπουμ: Τα τραγούδια της ειρήνης

Testo: Yorgos Kanlis
Musica: Andreas Andreou
Primo interprete: Yorgos Kanlis
Album: Τα τραγούδια της ειρήνης ("Le canzoni della pace")

Come dire: non può essere tutto Theodorakis, Seferis, Markopoulos e Maria Farandouri... Insomma, la gloriosa "Sezione Greca" delle CCG si deve anche occupare di canzoni sicuramente un po' meno elevate, ma non per questo indegne di figurare qui dentro. E' il caso di questa canzone la cui musica obbedisce a tutti i canoni ellenici: anche dalla Luna se ne riconoscerebbe la provenienza. Proviene da un album del cantante e autore Yorgos Kanlis (sul quale, ahinoi, poche notizie biografiche sono state trovate) intitolato "Le canzoni della pace"; una dignitosa canzoncina con guerra e bambini, niente di più ma anche niente di meno. Sicuramente molto meglio delle canzoni che piacciono a Alba Dorata. [RV]
Στον καπνισμένο Ουρανό
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 14/1/2014 - 19:08

L’excision

Parole e musica di Claude Michel, cantante ed accordeonista bretone.
Nel disco intitolato “Pourtant je t'aimais”
Testo trovato su Ni putes, ni soumises

Come per On dirait que c'est normal di Jeanne Cherhal, avrei voluto, come al mio solito, corredare la pagina di qualche immagine, ma non sono riuscito nell’intento, tanta è la violenza e l’orrore che certe foto restituiscono… Da sentirsi male…
Bien caché pour pas qu’on le blesse
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2014 - 14:06

Nasrine

Nasrine
Parole e musica di Claude Michel, cantante ed accordeonista bretone.
Nel disco intitolato “Mais qu'est-ce qu'elles veulent encore?”
Testo trovato su Ni putes, ni soumises

Credo che con “tchadri” in Francia s’intenda il burqa, uno dei vari tipi di copertura che le diverse tradizioni islamiche impongono alle donne (hijab, khimar, jilbab, niqab, abaya, chador,…)
Nasrine, t’as bientôt 16 ans
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2014 - 13:42

Fait divers

Fait divers
Parole e musica di Claude Michel, cantante ed accordeonista bretone.
Nel disco intitolato “Mais qu'est-ce qu'elles veulent encore?”
Testo trovato su Ni putes, ni soumises
Il n'y avait qu' deux mois, qu'elle vivait avec lui
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2014 - 13:23
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Le tissu

Le tissu
[2006]
Parole e musica di Albin de la Simone (1970-), autore, compositore ed interprete francese.
Nel disco della Cherhal intiolato «L’Eau»
Testo trovato su Ni putes, ni soumises
Le balancier des hanches
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2014 - 13:10
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Niente scuse

Niente scuse
2012
Cuori e confini
E dico a te a te che come me
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/1/2014 - 11:24
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صبرى و شتيلة

صبرى و شتيلة
[2007]
Nell’album intitolato “Ennehla Chama” (purtroppo non so trascrivere il titolo in arabo)
Testo in arabo trovato qui
يَا عَالَمْ فِيك القتال له جَايْزَة
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2014 - 11:07
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Saluez, riches heureux

anonyme
Saluez, riches heureux
[Fine 800 / Inizio 900]
Canzone di autore anonimo, cantata a Douarnenez, Bretagna, durante lo sciopero de Les Penn Sardin, le operaie addette alla lavorazione delle sardine, del 1924/1925.
Si veda al proposito anche Chanson des sardinières di Jacques Prévert.
Probabilmente l’origine del canto risale tuttavia ai grandi scioperi di fine 800, in particolare quelli che scossero il dipartimento del Tarn e che videro l’ascesa politica della figura di Jean Jaurès, deputato socialista e convinto pacifista e antimilitarista, assassinato da un fanatico nazionalista nel 1914, alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra.

Ignoro quale fosse la musica originale, probabilmente quella mutuata da qualche precedente canto anarco-sindacale… Ne trovo però una versione in un album recente intitolato non a caso “Le Chant des Sardinieres”, realizzato nel 2007 da Marie Aline Lagadic e Klervi Rivière, due... (continuer)
Dès le matin au lever de l'aurore,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 14/1/2014 - 09:17
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El diablo en el paraíso

El diablo en el paraíso
[1964]
Letra y música: Violeta Parra
Parole e musica: Violeta Parra
Lyrics and music: Violeta Parra
Album: Recordando a Chile (Una Chilena en París)

Interpretada también por:
Interpretata anche da:
Also performed by:
Daniel Viglietti

Aller wunder sî geswigen,
das erde himel hât überstîgen,
daz sult is vür ein wunder wîgen.
Erd ob und himel unter,
daz sult îr hân besunder
vür aller wunder ein wunder.

Chissà se qualcuno la riconosce, questa strofa; è in tedesco medievale, o meglio, in medio alto tedesco. Chiedevo se qualcuno la riconosce, perché sta in un libro che tutti hanno letto: il Nome della rosa di Umberto Eco. Il dotto alessandrino (nel senso di Alessandria in Piemonte, chiaramente), però, la traduzione non ce la ha messa, di quella strofa. Vuol dire quanto segue:

Di tutti i prodigi tacquero,
la terra ha sovrastato il cielo,
e questo vi meravigli.
La terra su e il... (continuer)
El hombre se come el pasto,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 13/1/2014 - 23:30
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Mattmark

Mattmark
Un altra canzone sulla tragedia di Mattmark.
Luigi Grechi Dal LP:Accusato di libertà. 1976
Fa più caldo stasera
(continuer)
envoyé par Marcello Ambu 13/1/2014 - 20:32
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On dirait que c'est normal

On dirait que c'est normal
[2006]
Parole e musica di Albin de la Simone (1970-), autore, compositore ed interprete francese.
Nel disco della Cherhal intiolato «L’Eau»

Una canzone contro escissione ed infibulazione, pratiche di mutilazione genitale femminile ancora purtroppo grandemente praticate in molti paesi africani.
Volevo mettere una foto a commento, ma mi sono quasi sentito male e ci ho rinunciato...
Il suffit que tu te réveilles
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2014 - 19:21
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Brest, janvier 2002

Brest, janvier 2002
[2002]
Parole e musica di Claude Michel.
Nel disco intitolato «Mais qu'est-ce qu'elles veulent encore?»
A Brest cette nuit-là, il fait humide et froid
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2014 - 18:55
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Les Penn Sardin

Les Penn Sardin
Parole di Claude Michel
Musica di Jean-Pierre Dovilliers
Nel disco della Michel intitolato «Toi mon accordéon»

Come la poesia di Jacques Prévert intitolata Chanson des sardinières, ecco un’altra canzone - non so dire l’anno di composizione ma è piuttosto recente, benchè l’autrice sia già ultra-settantenne... - dedicata al grande e coraggioso e vittorioso sciopero delle «teste di sardina» (per via forse delle cuffie che portavano in capo per motivi d’igiene, o forse per via del lavoro che facevano, che cominciava con la decapitazione e la pulizia dei pesci), le operaie delle oltre 20 industrie conserviere che negli anni 20 del secolo scorso sorgevano a Douarnenez, in Bretagna, dove veniva lavorata la quasi totalità delle sardine atlantiche.

Nel novembre del 1924 quelle donne decisero che era l’ora di finirla con lo sfruttamento, che volevano una paga migliore e oraria, non più a cottimo,... (continuer)
Il fait encore nuit, elles sortent et frissonnent,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2014 - 18:27
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Chanson des sardinières

Chanson des sardinières
[1946?]
Versi del grande poeta francese, prima nella raccolta collettiva intitolata "Le Cheval de Trois" (con André Verdet e André Virel, 1946) poi in "Spectacle" (1949)
Musica composta da Hervé Krief, chitarrista francese, per lo spettacolo “Prévert et champs de revolte”

Una canzone sicuramente ispirata alla “grève des sardinières” di Douarnenez, Bretagna, del 1924.

La lavorazione delle sardine – così come tante lavorazioni manifatturiere – era quasi esclusivamente femminile, donne sfruttate e malpagate e che per giunta, oltre a dover naturalmente pensare a casa e figli, erano anche mogli di pescatori e dunque tenute anche alla non facile e faticosa riparazione di reti e vele. Nel novembre del 1924 le “Penn sardines”, le “teste di pesce” scesero in sciopero e, nonostante le minacce e gli attentati da parte di provocatori prezzolati dai padroni, riuscirono a spuntarla: da quel momento... (continuer)
Tournez tournez
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2014 - 16:15

La guerre

La guerre
[1951?]
Versi del grande poeta francese, dalla raccolta intitolata “Spectacle” pubblicata nel 1951.
Musica composta da Hervé Krief, chitarrista francese, per lo spettacolo “Prévert et champs de revolte”
Vous déboisez
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2014 - 15:21
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Balada

Balada
[1958?]
Versi del grande poeta cubano, dalla raccolta intitolata “La paloma de vuelo popular” pubblicata nel 1958.

Musica di Bola de Nieve, nome d’arte di Ignacio Jacinto Villa Fernández (1911-1971), cantante, compositore e pianista cubano.
La canzone sta – ma non ne sono sicuro perché la discografia di Bola de Nieve è molto farraginosa – in “Este sí es Bola” del 1960, quello che forse è l’unico disco edito a Cuba di un artista che, in vita, fu ben più apprezzato all’estero che non in patria.
Ay, venga, paloma, venga,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 13/1/2014 - 14:02
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Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]

Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
[1984]

Testo / Paròlle / Lyrics / Paroles / Sanat : Fabrizio De André
Musica / Mùzica / Music / Musique / Sävel : Mauro Pagani
Preludio musicale / Introduçión strumentâ / Musical prelude / Prélude / Preludi: Air for solo gaida
Album / Albumi: Creuza de mä [1984]
Crêuza de mä [2012]

È da molto tempo che mi rammarico per quella che ritengo una lacuna di questo sito, nel quale si trova citatissima, ma priva di una pagina sua, una delle canzoni di De André che più amo. Eppure la fatica dei marinai, quale si esprime da questa meravigliosa canzone, agevolmente offre la chiave d'ingresso legittimo tra queste pagine, nelle quali i suoi autori hanno la considerazione che meritano. In più, da molto tempo io ne avevo fatto una traduzione in greco, dapprima letterale solo per soddisfare un amico greco che desiderava conoscerne il contenuto, e poi in forma (spero) cantabile, nella quale come... (continuer)
Umbre de muri muri de mainé
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 13/1/2014 - 11:03
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Τα παιδιά κάτω στον κάμπο

Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
(1974)

Στίχοι: Μάνος Χατζιδάκις
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκις

Dalla colonna sonora del film Sweet Movie, del regista jugoslavo Dušan Makavejev, uscito nel 1974.
Interpretazione di Maria Katira (Μαρία Κατήρα).

Nel film la canzone accompagnava le immagini di un documentario girato dai tedeschi nel 1943 che mostrava la riesumazione dei morti nel massacro di Katyń da parte dell'Armata Rossa. I nazisti utilizzarono questo filmato per la loro propaganda (vedi anche Katyń 1940 (Ostatni List))

Vedi il blog Je pleure sans raison e anche C'è forse vita sulla terra?.
Τα παιδιά κάτω στον κάμπο
(continuer)
13/1/2014 - 00:07
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Rubens Has Been Shot!

Rubens Has Been Shot!
[1990]
Slap!

About an incident in 1921 Dresden when fighting between workers and the German army lead to damage to a Peter Paul Rubens painting in the Zwinger Gallery, as the reaction was more critical of the damage to artwork than the loss of life
Oh Christmas tree, oh Christmas tree
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 12/1/2014 - 16:16
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Valentine's Day

Valentine's Day
2013
The next day

Valentine's Day è un brano musicale scritto ed interpretato dal musicista rock britannico David Bowie, quarto singolo estratto dall'album The Next Day del 2013. Il singolo è stato pubblicato il 19 agosto 2013 in Gran Bretagna e il 20 negli Stati Uniti.

Il videoclip musicale di Valentine's Day venne diretto da Indrani e Markus Klinko, che avevano in precedenza collaborato con Bowie per il suo album del 2002 Heathen. Il video mostra Bowie in un magazzino vuoto, mentre suona una chitarra rossa (dalla strana forma simile a un fucile) e canta la canzone. Alcuni critici hanno fanno notare il contrasto con gli altri video dei singoli precedenti estratti dall'album (in particolare con quello censurato di The Next Day) e descrissero quello di Valentine's Day come molto più "consueto" rispetto agli altri. Tuttavia, sono altresì stati fatti notare nel video riferimenti alla violenza... (continuer)
Valentine told me who’s to go
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 12/1/2014 - 11:03
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When Alexander Met Emma

When Alexander Met Emma
2005
Dall'album "A Singsong and a scrap"

The song is about anarchists Emma Goldman and Alexander Berkman
When Alexander met Emma
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 12/1/2014 - 00:13
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By and By

By and By
2005
Dall'album "A Singsong and a scrap"

A tribute to Swedish-American labour activist Joe Hill; vocals by John Jones
Don't waste the days when I'm dead and I'm gone
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 12/1/2014 - 00:05
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Be With You

Be With You
2004
Un

Henry Olonga and Andy Flower wore black armbands while playing for Zimbabwe in the 2003 Cricket World Cup in protest of Robert Mugabe's government. They were later forced exile as they were no longer safe in Zimbabwe.
The future glints like the moon on an old slate roof
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 12/1/2014 - 00:00
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I Did It for Alfie

I Did It for Alfie
2004
Un

The song is about Paul Kelleher, who walked into the Guildhall Art Gallery with a concealed baseball bat, and proceeded to knock the head off a statue of Margaret Thatcher. During his trial he said he had done it because "I am becoming increasingly worried as to what sort of a world I have brought my son (Alfie) into".

On 3 July 2002, Paul Kelleher decapitated a £150,000, eight-foot (2.4 m), 1.8-tonne (2.0-short-ton), marble statue of the former British Prime Minister Margaret Thatcher on display at the Guildhall Art Gallery in central London.

Having unsuccessfully swiped the statue with a Slazenger V600 cricket bat concealed in his trousers, Kelleher used a metal rope support stanchion to decapitate the statue. After the beheading, he waited to be arrested by the police who arrived minutes later. He said on capture, "I think it looks better like that."

The statue had been commissioned... (continuer)
Rejoice! Just rejoice at that news!
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 11/1/2014 - 23:53
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Képicon

Képicon
Képicon
Chanson française – Maurice Fanon – 1982
Musique : Gérard Jouannest

Comme on ne trouve nulle part le texte de ce Képicon, il m'a bien fallu le transcrire à l'oreille... Il peut dès lors y avoir l'une ou l'autre erreur...

Mais, dit Lucien l'âne, il vaut mieux avoir ce texte de Fanon et peut-être une ou l'autre erreur que de le laisser pourrir dans le vide.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Mort aux cons
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/1/2014 - 23:47
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Everything You Know Is Wrong

Everything You Know Is Wrong
2004
Un

Contains references to many conspiracy theories and government misinformation efforts, such as the 'faked' moon landing, John F. Kennedy assassination and the 'missing' WMDs in Iraq
It's like the time that this, uh, minister in Indiana claimed that the theme song for Mr. Ed, that old television show (yeah) about the talking horse (mmhmm), if you played the Mr. Ed theme song backwards it said "Satan is the source"
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/1/2014 - 23:47
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Just Desserts

Just Desserts
2004
Un

Contains a sample of anti-homosexual country singer Anita Bryant being hit in the face with a pie by a gay rights activist and her reaction, to pray for the attackers "deviant lifestyle"; The lyrics reflect how people like Anita will "scramble to the top" by their political rhetoric, only to "fall from grace" and deservedly end up with "egg" or pie "on [their] face".
nd uh, uh, every (security) (no, let him stay) no (let him stay) well at least it's a fruit pie
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/1/2014 - 23:45
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Moses With a Gun

Moses With a Gun
[2000]
WYSIWYG (What You Give Is what You Get)

Nel 2002 Heston ha preso parte al film-documentario di Michael Moore Bowling a Columbine (Bowling for Columbine) nel quale viene intervistato dal regista/autore nelle vesti di presidente della National Rifle Association sull'uso delle armi negli Stati Uniti. L'attore reagì abbandonando il regista e chiedendogli di allontanarsi da casa sua.
Oh, Charleston Heston
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 11/1/2014 - 23:38

You'd Better Leave Segregation Alone

anonyme
Questo canto è stato scritto nel 1960 da alcuni studenti dell'American Baptist College, in occasione dei primi
sit-ins di Nashville contro la segregazione razziale nei locali pubblici. Sulla musica di Leave My Kitten Alone, di Little Willie John. Testo da: Negri U.S.A. Nuove poesie e canti, introduzioni critiche e traduzioni di Gianni Menarini, Milano, Sansoni-Accademia, 1969, pag. 240.
You'd better leave segregation alone
(continuer)
envoyé par L.L. 11/1/2014 - 22:58
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Strange Messengers

Strange Messengers
Strange Messengers, da non confondere con l'esibizione artistica della cantante, è la nona traccia dell'album 'Gung Ho' uscito nel 2000.
I looked upon the book of life
(continuer)
envoyé par Nora Mancini 11/1/2014 - 15:45
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Ameridianu

Ameridianu
[2008]

Album: Da musica la vita
Muntagne luminose è stese pulverose
(continuer)
envoyé par adriana 11/1/2014 - 11:39
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100 bodů

100 bodů
Album: Ach to státu hanobení - koncerty 1976-77

Eccola, questa ve l'avevo promessa.. Canzone interpretata da The Plastic People of the Universe (il testo è di František Vaněček) come reazione agli avvenimenti che portarono alla Charta 77. Il componimento dura 14 minuti, la parte cantata inizia più o meno a metà. Nel testo non viene mai direttamente espresso il soggetto ma è sottinteso che si tratta delle classi al potere.
Il testo è stato ripreso da www.karaoketexty.cz.
Bojej se starejch pro jejich paměť
(continuer)
envoyé par Stanislava 10/1/2014 - 15:55
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A chi vò ‘sta guerra

A chi vò ‘sta guerra
2005
Malmediterraneo

A chi vò ‘sta guerra (G.Sodo – F.Taher)

Contenuto nella compilation Pizzica la tarantula 2 (Tarantularubra ensemble)
Tutte pronti pe’ partire
(continuer)
envoyé par Letizia 10/1/2014 - 15:07
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Addio compagno «Lupo»

Addio compagno «Lupo»
[1947]
Parole di Vittorio Cavicchioni (1920-2005), pittore emiliano.
Musica di Mario Micheletti

Vittorio Cavicchioni è stato un importante esponente del realismo sociale. Suoi, per esempio, moltissimi dipinti dedicati al più lungo sciopero nella storia del movimento operaio italiano, quello del 1950-51 che vide l’occupazione per quasi 500 giorni delle Officine Meccaniche Reggiane a Reggio Emilia.

Da giovanissimo Vittorio Cavicchioni era stato vignettista e scrittore satirico per il “Bertoldo” di Cesare Zavattini, per il “Candido” di Giovannino Guareschi e per “La Verità”, organo locale del Partito comunista. E i fascisti non mancarono per questo di sbatterlo per qualche tempo in galera, appena prima della fine della guerra.

Suo fratello minore Enrico (classe 1925) - cui Vittorio dedicò questa canzone nell’immediato dopoguerra – divenne partigiano che non aveva ancora 18 anni e molto... (continuer)
Nella notte la vecchia montagna
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2014 - 14:10
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Imolesina

anonyme
Imolesina
[1945]
Canzone partigiana di anonimo autore bolognese.
Testo trovato su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”. Nel repertorio del Canzoniere delle Lame.

Il “Moro” citato nella penultima strofa è quasi sicuramente Duilio Gnudi, nato a Molinella, Bologna, classe 1912, partigiano garibaldino della 36ma Brigata “Bianconcini”. “Moro” era proprio il nome di battaglia di Duilio Gnudi e, se così fosse, Rino, il bel partigiano pianto dalla sua imolesina, si troverebbe tra i tanti nomi di caduti appartenenti alla Brigata…

Queste le memorie di Duilio Gnudi, il “Moro”:

“Io sono nato nella terra di Massarenti, in casa Belpoggio, e sono sempre vissuto a Molinella. Da 14 anni di età ho sempre fatto il bracciante, mestiere che faccio tuttora. In casa Belpoggio si riunivano sempre gli antifascisti e, sebbene ragazzo, ricordo ancora Massarenti, Bentivogli, Calzolari, Bagni e molti altri dirigenti... (continuer)
Viveva ad Imola paese dell’amore
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2014 - 12:55
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Non ti ricordi la notte fatale?

Non ti ricordi la notte fatale?
[1945]
Cantato a Bologna, nelle prigioni di San Giovanni in Monte, ove l’autore, tal N. Leoni, fu rinchiuso dal 3 febbraio al 21 aprile 1945. Creato collettivamente da alcuni partigiani garibaldini della 1ª Brigata SAP " Irma Bandiera", è sull’aria di Monte Canino, una delle più intense canzoni della prima guerra mondiale, rimasta nell’uso militare anche nella seconda guerra mondiale. (dalla rivista Choraliter, n.36, 2011)

Nel repertorio de Il Canzoniere delle Lame (vedi “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”) e del Gruppo Sperimentale di Canto Popolare. Inclusa nel disco di questi ultimi intitolato "Noi chiamammo Libertà", curato da Anton Virgilio Savona, 1976.
Non ti ricordi la notte fatale?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2014 - 11:03
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C'è forse vita sulla terra?

C'è forse vita sulla terra?
Adattamento del testo di Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini
Musica di Manos Hatzidakis / Μάνος Χατζιδάκις
Dalla colonna sonora del film Sweet Movie, del regista jugoslavo Dušan Makavejev, uscito nel 1974
Interpretazione di Daniela Davoli

Interpretata anche da Grazia De Marchi in "Grazia De Marchi canta Pier Paolo Pasolini"
C'è forse vita sulla terra?
(continuer)
envoyé par Dawidh דָּוִד 10/1/2014 - 10:49
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Cuori e confini

Cuori e confini
2012
Cuori e confini
Citazione nell'accompagnamento di Enola Gay
C'è stato un tempo in cui chiunque veniva da lontano
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 10/1/2014 - 10:02
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Son proletari i partigiani

Son proletari i partigiani
Trovo questo canto sia su Il Deposito che su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”. In entrambe le fonti viene citato un nome, quello di Ernesto Venzi, che di questo canto potrebbe essere se non l’autore sicuramente l’informatore. Risulterebbe infatti raccolto nel bolognese nel corso degli anni 60 dai giovani (tra i quali Janna Carioli e Gianfranco Ginestri) che poi nel 1967 fondarono il gruppo de Canzoniere delle Lame.

Ernesto “Nino” Venzi è invece sicuramente l’autore della canzone Primavera giovanile già presente sulle CCG.

E visto questo precedente, azzarderei di attribuirgli in pieno anche la paternità di “Son proletari i partigiani”, canzone di sapore sicuramente comunista, quale l’autore era.

Suggerisco quindi di inserire la biografia del Venzi ed il testo della canzone meglio formattato.
Bernart Bartleby 10/1/2014 - 09:29

Inno delle donne

anonyme
Inno delle donne
[1944]
In “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, 1985.
Testo trovato su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”
Brano di autrice anonima, da cantarsi sull’aria dell’“Inno di Garibaldi” (di Luigi Mercantini, 1858), raccolto nel ravennate nel corso degli anni 60 da un gruppo di studenti e lavoratori di cui facevano parte Janna Carioli e Gianfranco Ginestri. Proprio loro, nel 1967, pubblicarono “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”, frutto di un paio di anni di raccolta e catalogazione di canzoni popolari. Lo firmarono inizialmente come “Gruppo Free” ma poco dopo si costituirono stabilmente come “Canzoniere delle Lame”.

«Il Canzoniere delle Lame era un gruppo musicale che dal 1967 al 1982 ha fatto più di mille
concerti girando in lungo e in largo per l'Italia e mezzo mondo, cantando canzoni popolari e di
“protesta”. Se... (continuer)
O donne d’Italia, o madri e ragazze
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 10/1/2014 - 08:48
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Bambini

Bambini
Questa canzone è semplicemente meravigliosa. E' un racconto ancor attuale oggi.
gabber 10/1/2014 - 02:40
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E allora sai

E allora sai
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)


L'estate dei poveri


Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. In origine fu diffuso per finanziare Radio Popolare Massa, l'emittente radiofonica del movimento comunista libertario massese.


E allora...
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/1/2014 - 00:37
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Dove nel maggio splendono

Dove nel maggio splendono
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)


L'estate dei poveri


Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. In origine fu diffuso per finanziare Radio Popolare Massa, l'emittente radiofonica del movimento comunista libertario massese.


Dove nel maggio splendono in un grande campo arato
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/1/2014 - 00:27
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Coi comunisti nel governo

Coi comunisti nel governo
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)


L'estate dei poveri


Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. In origine fu diffuso per finanziare Radio Popolare Massa, l'emittente radiofonica del movimento comunista libertario massese.


Coi comunisti nel governo della borghesia
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 10/1/2014 - 00:02
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Andare avanti sempre

Andare avanti sempre
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)


L'estate dei poveri


Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. In origine fu diffuso per finanziare Radio Popolare Massa, l'emittente radiofonica del movimento comunista libertario massese.


Andare avanti sempre, con la stanchezza dentro,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/1/2014 - 23:42
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Avanza senza sosta

Avanza senza sosta
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)


L'estate dei poveri


Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. In origine fu diffuso per finanziare Radio Popolare Massa, l'emittente radiofonica del movimento comunista libertario massese.


E allora...
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/1/2014 - 23:32
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Io se fossi Dio

Io se fossi Dio
[1980]
Testo e musica: Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Album "Io se fossi Dio"
Testo dal sito http://www.giorgiogaber.org/

Ho controllato. Non c’è. Eppure tra tanti brani di quest’autore presenti sulle CCG sembrerebbe che proprio la canzone in proposito non dovrebbe mancare. Una EXTRAS per eccellenza, secondo il mio modestissimo parere. Già da qualche anno avevo l’intenzione di tradurre quel celeberrimo componimento di Giorgio Gaber; piuttosto una recitazione che una canzone, una poesia scritta a quattro mani da Gaber e il suo amico Sandro Luporini, e in seguito ripresa e riscritta in tempi più recenti. Ma il testo é lungo e di pregiata fattura, in più, pretendevo di tradurlo “come Dio comanda”, cioè, farne una versione rispettosa di ritmo e rime, a volte tortuose, o almeno cercare di imitarle, nei limiti delle mie capacità. Passavano mesi e l’idea restava appoggiata sempre là, dov’è... (continuer)
Io se fossi Dio
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 9/1/2014 - 22:33
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La tierra es un satélite de la luna

La tierra es un satélite de la luna
da: "Pianura", n. 4, gennaio 1979, pagg. 51-52
LA TERRA È UN SATELLITE DELLA LUNA
(continuer)
envoyé par L.L. 9/1/2014 - 19:30
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Se da diecimila anni

Se da diecimila anni
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)


L'estate dei poveri

"Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. Dello stesso lavoro pubblichiamo anche due canzoni che seguono, senza titolo nel disco, impostate come un tutt'uno in continuità."

- Cantare, Anarchia Lottare. Canzoniere anarchico e libertario da Pietro Gori a Léo Ferré, p. 42. Edizioni La Fiaccola, a cura del Gruppo Anarchico di Ragusa, 1986. Collana "Anteo - La Rivolta", n° 23.

- Il nostro maggio
- Individuare il nemico... (continuer)
Se da diecimila anni
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/1/2014 - 19:21

Individuare il nemico da battere

Individuare il nemico da battere
[1976]
L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)

Questo secondo brano dell' "Estate dei poveri" (si ricorda che nell'album i brani non hanno titolo, ma si susseguono uno dopo l'altro senza soluzione di continuità; il titolo è dunque nostro e arbitrario) è una vera e propria esposizione di programma politico e di lotta.

L'estate dei poveri

"Dello stesso lavoro pubbichiamo anche due canzoni che seguono, senza titolo nel disco, impostate come tutt'uno in continuità."

- Cantare, Anarchia Lottare. Canzoniere anarchico e libertario da Pietro Gori a Léo Ferré, p. 42. Edizioni La Fiaccola, a cura del Gruppo Anarchico di Ragusa, 1986. Collana "Anteo - La Rivolta", n° 23.

- Il nostro maggio
-... (continuer)
Individuare il nemico da battere,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/1/2014 - 19:06




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