Bombs (End This War)
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I can’t be sure of this
(continuer)
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envoyé par Ronald Matheny 28/6/2013 - 08:44
Radio wojna
Testo: Agata Duda-Gracz
Musica: Maja Kleszcz e Wojciech Krzak
Musica: Maja Kleszcz e Wojciech Krzak
Il brano è tratto dallo spettacolo teatrale "Każdy musi kiedyś umrzeć Porcelanko, czyli rzecz o Wojnie Trojańskiej" ("Ognuno deve morire prima o poi, Tenerezza, ovvero, sopra la guerra di Troia") diretto da Agata Duda-Gracz al teatro: Teatr im. Juliusza Słowackiego di Cracovia.
Mniam mniam, papu, mniam,
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envoyé par Krzysiek Wrona 27/6/2013 - 19:57
Veteran's Day Poppy
Album: "Trout Mask Replica" (1969)
Da wikipedia:
Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
Da wikipedia:
Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
I cry but I can't buy
(continuer)
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envoyé par Alberto 27/6/2013 - 16:16
Parcours:
Le pavot : une fleur contre la guerre ?
Armes de distraction massive
[2003]
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”
Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”
Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Et ce sont les mêmes qui payent le prix, la guerre éclate
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 15:34
Au nom des droits de l'homme
[1993]
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Au nom des droits de l'homme
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 14:37
Apprendre à vivre ensemble
[1995?]
Parole di Didier Barbelivien (1954-), autore e compositore francese.
Musica di Enrico Macias
Parole di Didier Barbelivien (1954-), autore e compositore francese.
Musica di Enrico Macias
Apprendre à vivre ensemble
(continuer)
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envoyé par Bernart 27/6/2013 - 14:26
Aimez-vous les uns les autres
[1977]
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Un soir dans mon rêve j´ai vu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 14:13
À la face de l'humanité
[1972]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”
Ils criaient du fond de leur cœur
(continuer)
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envoyé par Bernart 27/6/2013 - 13:46
Adieu, mon pays
[1961]
Contenuta in un EP pubblicato in Francia nel 1962.
Enrico Macias è nato in Algeria. La madre era originaria della Provenza, il padre dell’Andalusia ma il cognome, Ghrenassia, tradisce l’origina araba. Entrambi i genitori erano musicisti ed entrambi provenivano da famiglie di fede ebraica… Un bel melting-pot, non c’è che dire…
Enrico, figlio d’arte, imparò molto presto a suonare la chitarra e come il padre, violinista, entrò da giovanissimo nell’orchestra di Raymond Leyris, grande esponente di “malouf”, la musica ed il canto arabo-andaluso, che interpretava rigorosamente in arabo. Leyris era anche lui ebreo, ma era così rispettato dalla comunità musulmana da meritarsi l’appellativo di “Cheikh Raymond”.
Per molto tempo infatti gli ebrei nel Nord Africa svolsero il ruolo di “comunità tampone” tra gli Europei e gli Arabi musulmani ma tra “pieds-noirs” e “indigeni” era andata... (continuer)
Contenuta in un EP pubblicato in Francia nel 1962.
Enrico Macias è nato in Algeria. La madre era originaria della Provenza, il padre dell’Andalusia ma il cognome, Ghrenassia, tradisce l’origina araba. Entrambi i genitori erano musicisti ed entrambi provenivano da famiglie di fede ebraica… Un bel melting-pot, non c’è che dire…
Enrico, figlio d’arte, imparò molto presto a suonare la chitarra e come il padre, violinista, entrò da giovanissimo nell’orchestra di Raymond Leyris, grande esponente di “malouf”, la musica ed il canto arabo-andaluso, che interpretava rigorosamente in arabo. Leyris era anche lui ebreo, ma era così rispettato dalla comunità musulmana da meritarsi l’appellativo di “Cheikh Raymond”.
Per molto tempo infatti gli ebrei nel Nord Africa svolsero il ruolo di “comunità tampone” tra gli Europei e gli Arabi musulmani ma tra “pieds-noirs” e “indigeni” era andata... (continuer)
J'ai quitté mon pays
(continuer)
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envoyé par Bernart 27/6/2013 - 13:25
Gun
[2013]
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges
Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”…
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges
Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”…
Everybody’s talking loud,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 09:32
Fleur d'oranger
[1972]
Paroles et musique: Hugues Aufray
Testo e musica: Hugues Aufray
Album: Garlick
Hugues Aufray, nel 1958, esordì nel mondo della canzone con un brano sulla guerra d'Algeria, Y avait Fanny qui chantait.
Da sempre impegnato contro l'intolleranza, la guerra ed il razzismo ed amico personale di Bob Dylan, con il quale ha cantato assieme, sulla guerra d'Algeria sarebbe tornato nel 1972 nel suo album "Garlick", con una canzone che racconta un fatto a sua volta raccontatogli da un conoscente che era stato soldato. Inutile dire che guerra e stupro sono, da sempre, strettissimi "alleati"; guerre intere (si pensi solo a quella nella ex Jugoslavia, con gli "stupri etnici") sono state fatte annientando le donne con la violenza, ed questo da solo giustificherebbe l'esistenza del percorso nel quale è inserita anche questa canzone.
Il fatto raccontato a Hugues Aufray dal conoscente è lo... (continuer)
Paroles et musique: Hugues Aufray
Testo e musica: Hugues Aufray
Album: Garlick
Hugues Aufray, nel 1958, esordì nel mondo della canzone con un brano sulla guerra d'Algeria, Y avait Fanny qui chantait.
Da sempre impegnato contro l'intolleranza, la guerra ed il razzismo ed amico personale di Bob Dylan, con il quale ha cantato assieme, sulla guerra d'Algeria sarebbe tornato nel 1972 nel suo album "Garlick", con una canzone che racconta un fatto a sua volta raccontatogli da un conoscente che era stato soldato. Inutile dire che guerra e stupro sono, da sempre, strettissimi "alleati"; guerre intere (si pensi solo a quella nella ex Jugoslavia, con gli "stupri etnici") sono state fatte annientando le donne con la violenza, ed questo da solo giustificherebbe l'esistenza del percorso nel quale è inserita anche questa canzone.
Il fatto raccontato a Hugues Aufray dal conoscente è lo... (continuer)
Elle avait à peine quinze ans,
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 27/6/2013 - 01:47
Y avait Fanny qui chantait
[1958]
Paroles de Claude Delécluse et Michelle Senlis
Musique de Claude Delécluse
Interprétation: Hugues Aufray
Testo di Claude Delécluse e Michelle Senlis
Musica di Claude Delécluse
Interprete: Hugues Aufray
A quasi ventimila canzoni inserite in questo sito, credo che poche volte sia capitato di inserire quella che è non soltanto una canzone contro la guerra, ma anche la prima canzone in assoluto incisa da un artista famoso.
Hugues Aufray, nel 1958, è un giovanissimo cantante che esordisce con quello che, immediatamente, sarà percepito come una sorta di "inno" dei richiamati francesi in Algeria; la sporca guerra della Francia che, in un primo momento non ebbe nemmeno il coraggio di chiamare col suo nome (si parlava di "événements d'Algérie", i "fatti di Algeria". Da tenere presente che nel 1954, l'anno della disfatta francese di Dien-Bien-Phu in Vietnam, in Algeria già erano stati... (continuer)
Paroles de Claude Delécluse et Michelle Senlis
Musique de Claude Delécluse
Interprétation: Hugues Aufray
Testo di Claude Delécluse e Michelle Senlis
Musica di Claude Delécluse
Interprete: Hugues Aufray
A quasi ventimila canzoni inserite in questo sito, credo che poche volte sia capitato di inserire quella che è non soltanto una canzone contro la guerra, ma anche la prima canzone in assoluto incisa da un artista famoso.
Hugues Aufray, nel 1958, è un giovanissimo cantante che esordisce con quello che, immediatamente, sarà percepito come una sorta di "inno" dei richiamati francesi in Algeria; la sporca guerra della Francia che, in un primo momento non ebbe nemmeno il coraggio di chiamare col suo nome (si parlava di "événements d'Algérie", i "fatti di Algeria". Da tenere presente che nel 1954, l'anno della disfatta francese di Dien-Bien-Phu in Vietnam, in Algeria già erano stati... (continuer)
Dans ce bled il faisait chaud
(continuer)
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envoyé par Riccardo 27/6/2013 - 01:02
Parcours:
La guerre d'Algérie
Spaceman
[1964]
Lyrics and music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Recording/Incisione:
"This Is Your Land: The Story of American Folk Music" [2008]
Track nr 19
Ogni tanto torna da queste parti Phil Ochs, e altro non potrebbe essere. Stavolta lo fa con una canzone delle sue prime, forse scritta originariamente per il suo primo album, All The News that's fit to Sing. Tutte le notizie buone da cantare, dato che, come è noto, Phil Ochs, almeno all'inizio, si riteneva più un giornalista che un cantautore, anzi: un topical singer, un “cantante a tema”. Il tema di questa canzone è la “corsa allo spazio” che, negli anni '60, appassionò tutto il mondo e culminò con gli americani (detti anche “l'uomo”) sulla Luna, il 21 luglio 1969: in quegli anni, lo scontro ideologico si era a pieno titolo trasferito anche nello spazio.
Gli iniziali successi sovietici (lo Sputnik, la povera cagnetta Lajka,... (continuer)
Lyrics and music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Recording/Incisione:
"This Is Your Land: The Story of American Folk Music" [2008]
Track nr 19
Ogni tanto torna da queste parti Phil Ochs, e altro non potrebbe essere. Stavolta lo fa con una canzone delle sue prime, forse scritta originariamente per il suo primo album, All The News that's fit to Sing. Tutte le notizie buone da cantare, dato che, come è noto, Phil Ochs, almeno all'inizio, si riteneva più un giornalista che un cantautore, anzi: un topical singer, un “cantante a tema”. Il tema di questa canzone è la “corsa allo spazio” che, negli anni '60, appassionò tutto il mondo e culminò con gli americani (detti anche “l'uomo”) sulla Luna, il 21 luglio 1969: in quegli anni, lo scontro ideologico si era a pieno titolo trasferito anche nello spazio.
Gli iniziali successi sovietici (lo Sputnik, la povera cagnetta Lajka,... (continuer)
Way high, so high travelin' fast and free
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 26/6/2013 - 18:32
Parcours:
Histoires de l'Espace Profond
Der Marsch ins Dritte Reich
[1933]
Parole di Bertolt Brecht
Arrangiamento musicale di Hanns Eisler sulla melodia di “It´s a long way to Tipperary”, canzone scritta dal britannico Jack Judge nel 1912 e diventata molto popolare tra le truppe inglesi durante la Grande Guerra.
Interpretata da Ernst Busch
Facendo seguito a Das Lied vom SA-Mann, Brecht ed Eisler, da poco fuggiti dalla Germania, raccontano dell’avvento di Hitler al potere ed in particolare del fatidico novembre 1932 quando, dopo il trionfo dei nazional-socialisti in due consultazioni popolari, Hindenburg aprì la strada ad Hitler per il cancellierato offrendogli di guidare una coalizione tra il NSDAP ed i conservatori del Deutschnationale Volkspartei (DNVP)… Una convivenza destinata a durare poco giacchè, come sappiamo, nel giugno dell’anno successivo il partito nazista veniva decretato come unica formazione politica “legale”…
Parole di Bertolt Brecht
Arrangiamento musicale di Hanns Eisler sulla melodia di “It´s a long way to Tipperary”, canzone scritta dal britannico Jack Judge nel 1912 e diventata molto popolare tra le truppe inglesi durante la Grande Guerra.
Interpretata da Ernst Busch
Facendo seguito a Das Lied vom SA-Mann, Brecht ed Eisler, da poco fuggiti dalla Germania, raccontano dell’avvento di Hitler al potere ed in particolare del fatidico novembre 1932 quando, dopo il trionfo dei nazional-socialisti in due consultazioni popolari, Hindenburg aprì la strada ad Hitler per il cancellierato offrendogli di guidare una coalizione tra il NSDAP ed i conservatori del Deutschnationale Volkspartei (DNVP)… Una convivenza destinata a durare poco giacchè, come sappiamo, nel giugno dell’anno successivo il partito nazista veniva decretato come unica formazione politica “legale”…
Der Führer sagt: Jetzt kommt der letzte Winter,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 26/6/2013 - 15:40
Francesco Guccini: Cirano
[1996]
Testo di Beppe Dati e Francesco Guccini*
Musica di Giancarlo Bigazzi e Francesco Guccini
Lyrics by Beppe Dati and Francesco Guccini*
Music by Giancarlo Bigazzi and Francesco Guccini
Paroles: Beppe Dati et Francesco Guccini*
Musique: Giancarlo Bigazzi, Francesco Guccini
Album: D'amore, di morte e d'altre sciocchezze
*Il testo della canzone risulta depositato in SIAE da Beppe Dati; Francesco Guccini vi ha apportato delle modifiche.
Beppe Dati is officially registered as author of the lyrics; Francesco Guccini only made some changes.
Beppe Dati est enregistré à la SIAE comme auteur des paroles; Francesco Guccini n'y a apporté que des modifications.
Il “Cirano” di Guccini è, alla fine, arrivato sulle CCG; “motu proprio”, lo sposto negli “Extra” perché -Marco Valdo e Lucien Lane non me ne vorranno- credo che sia il suo posto più adeguato. Poiché l'inserimento è stato proposto... (continuer)
Testo di Beppe Dati e Francesco Guccini*
Musica di Giancarlo Bigazzi e Francesco Guccini
Lyrics by Beppe Dati and Francesco Guccini*
Music by Giancarlo Bigazzi and Francesco Guccini
Paroles: Beppe Dati et Francesco Guccini*
Musique: Giancarlo Bigazzi, Francesco Guccini
Album: D'amore, di morte e d'altre sciocchezze
*Il testo della canzone risulta depositato in SIAE da Beppe Dati; Francesco Guccini vi ha apportato delle modifiche.
Beppe Dati is officially registered as author of the lyrics; Francesco Guccini only made some changes.
Beppe Dati est enregistré à la SIAE comme auteur des paroles; Francesco Guccini n'y a apporté que des modifications.
Il “Cirano” di Guccini è, alla fine, arrivato sulle CCG; “motu proprio”, lo sposto negli “Extra” perché -Marco Valdo e Lucien Lane non me ne vorranno- credo che sia il suo posto più adeguato. Poiché l'inserimento è stato proposto... (continuer)
Venite pure avanti, voi con il naso corto,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 25/6/2013 - 23:46
Gẫy Đàn Lên Hỡi Người Bạn Mỹ
Oa-sinh-tơn đêm nay lửa tranh đấu đang rực cháy.
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 25/6/2013 - 18:31
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue du Vietnam
L'asciascin
Cyprien Di Meglio
Poesia di Cyprien Di Meglio
Poème de Cyprien Di Meglio
Dovunque sia andato a cercare notizie biografiche su Cyprien Di Meglio, sui siti dedicati alla città di Bonifacio, non ne ho trovate. Sicuramente, a Bonifacio, non hanno nessun bisogno di biografie per colui che, unanimemente, definiscono "Il nostro Poeta"; se ne trovano echi anche in un lontano articolo de "La Repubblica" del 2003. Ne ho trovato una fotografia. Un poeta in una lingua del Mediterraneo, non importa se parlata da cento persone o da cento milioni; una poesia che non so se sia stata mai messa in musica. Ma in mezzo a questa giornata in cui il vento m'ha portato dalle parti delle scogliere di Bonifacio, mi dispiaceva lasciarla in riposte pieghe della rete, e non soltanto per il suo argomento; eccola qui. Trattandosi di una poesia, poi, la musica possono essere...le sue parole stesse. [RV]
Poème de Cyprien Di Meglio
Dovunque sia andato a cercare notizie biografiche su Cyprien Di Meglio, sui siti dedicati alla città di Bonifacio, non ne ho trovate. Sicuramente, a Bonifacio, non hanno nessun bisogno di biografie per colui che, unanimemente, definiscono "Il nostro Poeta"; se ne trovano echi anche in un lontano articolo de "La Repubblica" del 2003. Ne ho trovato una fotografia. Un poeta in una lingua del Mediterraneo, non importa se parlata da cento persone o da cento milioni; una poesia che non so se sia stata mai messa in musica. Ma in mezzo a questa giornata in cui il vento m'ha portato dalle parti delle scogliere di Bonifacio, mi dispiaceva lasciarla in riposte pieghe della rete, e non soltanto per il suo argomento; eccola qui. Trattandosi di una poesia, poi, la musica possono essere...le sue parole stesse. [RV]
Se mi dinu ün giurnu di giüdicà ün omu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/6/2013 - 16:49
Les Trois Complaintes du soldat
[1940]
Versi e musica per voci ed orchestra di André Jolivet.
Il poeta e compositore André Jolivet fu nel 1936 tra i promotori – con Yves Baudrier, Jean Yves Daniel-Lesur e Olivier Messiaen - del manifesto “Jeune France” per “diffondere una musica scaturente da uno slancio vitale di sincerità, di generosità di coscienza artistica” … Nel 1939 fu chiamato alle armi a Fontainebleau… “Les Trois Complaintes du soldat” sono il resoconto della sua esperienza di guerra.
Il soldato protagonista è un vinto – come lo furono i francesi travolti dalle orde hitleriane – ma è sopravvissuto ed è pronto, senz’armi e senza odio, a ricostruirsi una vita, a ricostruire il paese. Va in cerca della sua famiglia ma, in un primo momento, crede che moglie e figli siano morti sotto un bombardamento… Poi invece li ritrova e, riconoscente, eleva la sua preghiera a Dio.
L’ultima delle tre complaintes... (continuer)
Versi e musica per voci ed orchestra di André Jolivet.
Il poeta e compositore André Jolivet fu nel 1936 tra i promotori – con Yves Baudrier, Jean Yves Daniel-Lesur e Olivier Messiaen - del manifesto “Jeune France” per “diffondere una musica scaturente da uno slancio vitale di sincerità, di generosità di coscienza artistica” … Nel 1939 fu chiamato alle armi a Fontainebleau… “Les Trois Complaintes du soldat” sono il resoconto della sua esperienza di guerra.
Il soldato protagonista è un vinto – come lo furono i francesi travolti dalle orde hitleriane – ma è sopravvissuto ed è pronto, senz’armi e senza odio, a ricostruirsi una vita, a ricostruire il paese. Va in cerca della sua famiglia ma, in un primo momento, crede che moglie e figli siano morti sotto un bombardamento… Poi invece li ritrova e, riconoscente, eleva la sua preghiera a Dio.
L’ultima delle tre complaintes... (continuer)
(continuer)
La complainte du soldat vaincu
(continuer)
envoyé par Bernart 25/6/2013 - 15:02
Parcours:
Musique classique contre la guerre
A greva di i pialinchi
[1911]
Testo in ligure bonifacino di Léon Camugli
Sull'aria di "Sambre et Meuse"
Paroles en ligurien bonifacin de Léon Camugli
Sur l'air de "Sambre et Meuse"
Incisione: Associazione "I Gargarozzi"
Album: Bunifazziu in cantu
U sciü Andrià, la pietrificazione e lo sciopero dei braccianti
di Riccardo Venturi
La città di Bonifacio, nell'estremo sud della Corsica (la Sardegna dista soltanto 12 miglia, con lo stretto detto, appunto, Bocche di Bonifacio), ha una storia millenaria. Sembra che il luogo dove sorge, un porto e una rocca naturali e pressoché inespugnabili, fossero abitati già 6500 anni fa; ma il nome di “Bonifacio”, secondo la tradizione, è dovuto a a Bonifacio II di Toscana, marchese di Lucca, che nell'anno 833 vi fondò un villaggio a difesa dalle incursioni dei Saraceni. Fatto sta che i primitivi abitanti di Bonifacio furono toscani: coloni lucchesi e pisani, che vi portarono,... (continuer)
Testo in ligure bonifacino di Léon Camugli
Sull'aria di "Sambre et Meuse"
Paroles en ligurien bonifacin de Léon Camugli
Sur l'air de "Sambre et Meuse"
Incisione: Associazione "I Gargarozzi"
Album: Bunifazziu in cantu
U sciü Andrià, la pietrificazione e lo sciopero dei braccianti
di Riccardo Venturi
La città di Bonifacio, nell'estremo sud della Corsica (la Sardegna dista soltanto 12 miglia, con lo stretto detto, appunto, Bocche di Bonifacio), ha una storia millenaria. Sembra che il luogo dove sorge, un porto e una rocca naturali e pressoché inespugnabili, fossero abitati già 6500 anni fa; ma il nome di “Bonifacio”, secondo la tradizione, è dovuto a a Bonifacio II di Toscana, marchese di Lucca, che nell'anno 833 vi fondò un villaggio a difesa dalle incursioni dei Saraceni. Fatto sta che i primitivi abitanti di Bonifacio furono toscani: coloni lucchesi e pisani, che vi portarono,... (continuer)
Irinu ün bellu pocu di pialinchi
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/6/2013 - 12:29
Main dominée par le coeur
[1942]
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo “Poésie et vérité”.
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963).
«En mai 1942, Noël Arnaud prend la responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continuer)
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo “Poésie et vérité”.
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963).
«En mai 1942, Noël Arnaud prend la responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continuer)
Main dominée par le cœur
(continuer)
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envoyé par Bernart 25/6/2013 - 11:13
Un soir de neige
[1944]
Versi di Paul Éluard
Musica del compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963), che ne fece una piccola cantata da camera per 4 o 6 voci a cappella scritta nei giorni di Natale del 1944, il primo inverno dopo la Liberazione.
Parigi, inverno del 1944. Forse il più freddo del 900 per la capitale francese, non tanto in senso meteorologico ma storico. Il freddo, il ghiaccio, la desolazione invernale non sono che una metafora dell’occupazione tedesca, che sembrava ancora incrollabile. Ma anche in quell’inverno così feroce la “bonne neige”, la speranza, la fiducia nella Liberazione, andava impercettibilmente depositandosi per le strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case… Ad agosto, la libertà.
Versi di Paul Éluard
Musica del compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963), che ne fece una piccola cantata da camera per 4 o 6 voci a cappella scritta nei giorni di Natale del 1944, il primo inverno dopo la Liberazione.
Parigi, inverno del 1944. Forse il più freddo del 900 per la capitale francese, non tanto in senso meteorologico ma storico. Il freddo, il ghiaccio, la desolazione invernale non sono che una metafora dell’occupazione tedesca, che sembrava ancora incrollabile. Ma anche in quell’inverno così feroce la “bonne neige”, la speranza, la fiducia nella Liberazione, andava impercettibilmente depositandosi per le strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case… Ad agosto, la libertà.
(continuer)
De grandes cuillères de neige
(continuer)
envoyé par Bernart 25/6/2013 - 10:50
Riccardo Venturi: Corkman
25.6.1993
25.6.2013
25.6.2013
Andrei per il mondo sempre
(continuer)
(continuer)
25/6/2013 - 04:28
Africa Must Be Free by 1983
Africa Must Be Free by 1983 (1978)
Parole e musica di Hugh Mundell (1962-1983), cantautore reggae giamaicano, assassinato a Kingston nel 1983.
Il brano che dà il titolo all’album d’esordio di Mundell, realizzato con la collaborazione di due mostri sacri del reggae, Augustus Pablo e Lee Scratch Perry.
Parole e musica di Hugh Mundell (1962-1983), cantautore reggae giamaicano, assassinato a Kingston nel 1983.
Il brano che dà il titolo all’album d’esordio di Mundell, realizzato con la collaborazione di due mostri sacri del reggae, Augustus Pablo e Lee Scratch Perry.
Africa, must be free, by the year, 1983.
(continuer)
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envoyé par DoNQuijote82 24/6/2013 - 21:18
Forward Jah, Jah Children
Tenement Yard (1976)
Parole e musica di Jacob Miller (1952-1980), musicista reaggae giamaicano, prematuramente scomparso nel 1980 in un incidente stradale, poco prima di partire in un tour americano con Bob Marley. Miller fu anche uno dei fondatori della formazione “Inner Circle”
Nell’album intitolato “Tenement Yard”
(B.B.)
Parole e musica di Jacob Miller (1952-1980), musicista reaggae giamaicano, prematuramente scomparso nel 1980 in un incidente stradale, poco prima di partire in un tour americano con Bob Marley. Miller fu anche uno dei fondatori della formazione “Inner Circle”
Nell’album intitolato “Tenement Yard”
(B.B.)
Africa must be free, South Africa
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 24/6/2013 - 21:12
Anti Apartheid
It Don't Bother Me (1965)
A very rare outing into the political field by the British folk singer Bert Jansch, but one of the first to appear on the British music scene against apartheid. "Anti Apartheid":
A very rare outing into the political field by the British folk singer Bert Jansch, but one of the first to appear on the British music scene against apartheid. "Anti Apartheid":
I listen to the words that whisper in my ear
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 24/6/2013 - 21:05
Triptych: Prayer-Protest-Peace
"We Insist! Freedom Now", al quale parteciparono musicisti del calibro di Abbey Lincoln, Coleman Hawkins e Olatunji, è un disco seminale, colonna sonora del movimento per i diritti civili degli afro-americani che nel 1960 era nel periodo di massimo fulgore:
"[...] Nel 1960 Roach compose e incise per la Candid 'We Insist! Freedom Now Suite', un lavoro basato sui testi del poeta e cantante Oscar Brown, Jr e scritto in occasione del centenario della "proclamazione di emancipazione" di Abraham Lincoln. Un'operazione così esplicita, per l'epoca (anche per quanto riguarda la copertina del disco, veramente provocatoria), contribuì all'inserimento di Roach nella 'lista nera' dell'industria discografica americana nella seconda metà degli anni Sessanta, e lo costrinse a diradare la sua presenza in studio d'incisione. [...]"
(La citazione in questa introduzione è tratta da it.wikipedia).
We Insist!... (continuer)
Prayer For Peace
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 24/6/2013 - 20:58
Parcours:
Jazz contre la guerre
Tears for Johannesburg
"We Insist! Freedom Now", al quale parteciparono musicisti del calibro di Abbey Lincoln, Coleman Hawkins e Olatunji, è un disco seminale, colonna sonora del movimento per i diritti civili degli afro-americani che nel 1960 era nel periodo di massimo fulgore:
"[...] Nel 1960 Roach compose e incise per la Candid 'We Insist! Freedom Now Suite', un lavoro basato sui testi del poeta e cantante Oscar Brown, Jr e scritto in occasione del centenario della "proclamazione di emancipazione" di Abraham Lincoln. Un'operazione così esplicita, per l'epoca (anche per quanto riguarda la copertina del disco, veramente provocatoria), contribuì all'inserimento di Roach nella 'lista nera' dell'industria discografica americana nella seconda metà degli anni Sessanta, e lo costrinse a diradare la sua presenza in studio d'incisione. [...]"
(La citazione in questa introduzione è tratta da it.wikipedia).
We Insist!... (continuer)
Even while we sleep, we will find you
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 24/6/2013 - 20:54
Bomba libera tutti
2010
L'uomo Naturale
L'uomo Naturale
Gobbo sgobbo su un banchetto, ho provato già di tutto,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 23/6/2013 - 13:35
Rosaspina
Rosaspina parole e musica ivano calcagno
Rosaspina cammina tra i fiori di campo
(continuer)
(continuer)
22/6/2013 - 20:46
La mia barba
[1985?]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Lyrics and music by Alfredo Bandelli
Paroles et musique: Alfredo Bandelli
LA SUA BARBA
di Riccardo Venturi, novembre 2015.
Alfredo Bandelli aveva una lunghissima barba. Andò a finire che le dedicò una canzone, parecchio tempo dopo quelle più famose di “Fabbrica Galera Piazza”, quelle delle parole e musica del Proletariato. Era verso il 1985, quando quella barba e chi la portava avevano sui quarant'anni (Alfredo era nato il 15 dicembre 1945 in una Pisa disastrata dalla guerra); e quarant'anni sono un'età appropriata per tentare dei ricordi. Il primo bacio con il suo amore, la prima manifestazione, il primo sampietrino tirato, le assemblee piene di fumo e di rancore; e, soprattutto, le scelte già decise. Sempre con quella sua barba, attaccata alla sua faccia a far da compagna e da testimone partecipe. A vedere assieme a lui quei braccianti ammazzati,... (continuer)
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Lyrics and music by Alfredo Bandelli
Paroles et musique: Alfredo Bandelli
LA SUA BARBA
di Riccardo Venturi, novembre 2015.
Alfredo Bandelli aveva una lunghissima barba. Andò a finire che le dedicò una canzone, parecchio tempo dopo quelle più famose di “Fabbrica Galera Piazza”, quelle delle parole e musica del Proletariato. Era verso il 1985, quando quella barba e chi la portava avevano sui quarant'anni (Alfredo era nato il 15 dicembre 1945 in una Pisa disastrata dalla guerra); e quarant'anni sono un'età appropriata per tentare dei ricordi. Il primo bacio con il suo amore, la prima manifestazione, il primo sampietrino tirato, le assemblee piene di fumo e di rancore; e, soprattutto, le scelte già decise. Sempre con quella sua barba, attaccata alla sua faccia a far da compagna e da testimone partecipe. A vedere assieme a lui quei braccianti ammazzati,... (continuer)
Mi ricordo ancora il nostro primo bacio
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/6/2013 - 20:28
La libertà
1973
Lo shampoo/La libertà
«Dialogo tra un impegnato e un non so»
Lo so che questa canzone è stata cassata più volte, ma oggi mentre ero in auto la riascoltavo (orrore orrore) nella versione di Emma (dall'album tributo a Gaber). E nel riascoltarla, superando il fastidio per "Strillex", ne ho colto un nuovo significato, o meglio il suo significato... E io credo che questo sito possa in qualche modo rappresentare quella libertà di cui parla Gaber... La libertà non è starsene in santa pace in disparte a fare quello che più ci aggrada, non è nemmeno (aggiungerei solo) votare per questo o per quell'altro partito, ma è spendersi per la collettività, è impegnarsi ogni giorno per cambiare il nostro piccolo angolo di mondo. E allora forse vista in quest'ottica può entrare a pieno diritto tra le CCG. Aggiungo un commento trovato in rete (datato 2008)
Più attuale che mai, questa bellissima canzone... (continuer)
Lo shampoo/La libertà
«Dialogo tra un impegnato e un non so»
Lo so che questa canzone è stata cassata più volte, ma oggi mentre ero in auto la riascoltavo (orrore orrore) nella versione di Emma (dall'album tributo a Gaber). E nel riascoltarla, superando il fastidio per "Strillex", ne ho colto un nuovo significato, o meglio il suo significato... E io credo che questo sito possa in qualche modo rappresentare quella libertà di cui parla Gaber... La libertà non è starsene in santa pace in disparte a fare quello che più ci aggrada, non è nemmeno (aggiungerei solo) votare per questo o per quell'altro partito, ma è spendersi per la collettività, è impegnarsi ogni giorno per cambiare il nostro piccolo angolo di mondo. E allora forse vista in quest'ottica può entrare a pieno diritto tra le CCG. Aggiungo un commento trovato in rete (datato 2008)
Più attuale che mai, questa bellissima canzone... (continuer)
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 15:34
Qui si compie la mia storia
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Qui si compie la mia storia
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 12:30
L'altrove
2002
Corpo di guerra
feat. Tiziana Ghiglioni
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora... (continuer)
Corpo di guerra
feat. Tiziana Ghiglioni
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora... (continuer)
Dice di vedere, lì, sotto quel ponte,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 21/6/2013 - 12:29
Sfinita
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Siete venuti qui per solidarietà
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 12:24
La brezza tra gli ulivi
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Dolce brezza tra gli ulivi
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 12:21
Le fughe, i ritorni
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Siete stati chiamati,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 21/6/2013 - 12:16
Una cosa sola
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Quando il sangue e la memoria sono una cosa sola
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 12:15
Non parla
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
E non parla non dice il suo tormento,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 21/6/2013 - 12:10
Fuggono
2002
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
Corpo di guerra
Già dopo la vicenda del Kosovo era nata l'esigenza di far ascoltare la nostra voce contro gli orrori della guerra e commissionammo allo scrittore marchigiano Lucilio Santoni un'opera letteraria da mettere in musica per crearne una compilation. Oggi, dopo le note vicende delle torri gemelle a New York e della guerra in Afghanistan, ci sembra più che mai opportuno lavorare su un progetto che esprima la nostra ambizione alla pace. Le atrocità della guerra a volte sembrano cosi lontane dalle nostre case, mediate come sono dai grandi mezzi di comunicazione di massa, tanto che passano attraverso la nostra coscienza senza lasciare traccia. Abbiamo volutamente, proprio per questo motivo, preso un momento storico del nostro territorio marchigiano risalente al 1943, l'eccidio partigiano di Montalto di Cessapalombo, in provincia di Macerata, fatto ancora tragicamente vivo nella... (continuer)
E' un odio da un altro tempo;
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 12:09
Stay human
2013
Human
Trascritta dal video, incompleta
Human
Trascritta dal video, incompleta
Passa dentro i tunnel di Rafah l'oro dei narghilè
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 21/6/2013 - 09:17
Parcours:
Vittorio Arrigoni
Je Chante Des Chansons d'Amour
Je chante des chansons d'amour
(continuer)
(continuer)
envoyé par Davide Costa - sito: http://digilander.libero.it/davidecosta/ 21/6/2013 - 02:09
Quand est-ce qu’on mange?
[1979]
Parole e musica di Michel Corringe
Nell’album intitolato “J’ai mal j’ai peur mais je t’aime”
Parole e musica di Michel Corringe
Nell’album intitolato “J’ai mal j’ai peur mais je t’aime”
Les choses paraissent faciles
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 21:50
Je chante
[1979]
Parole e musica di Michel Corringe
Nell’album intitolato “J’ai mal j’ai peur mais je t’aime”
Parole e musica di Michel Corringe
Nell’album intitolato “J’ai mal j’ai peur mais je t’aime”
Je chante pour ceux qui ne peuvent pas entendre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 21:39
Ecce Homo
[1977]
Parole e musica di Michel Corringe
Nell’album “À suivre”
Parole e musica di Michel Corringe
Nell’album “À suivre”
- Prologue
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 21:21
Minorité
[1970]
Parole e musica di Michel Corringe
Singolo d’esordio incluso nell’EP che si apre con L’enfant de colère (Le fils du grand Martin)
Parole e musica di Michel Corringe
Singolo d’esordio incluso nell’EP che si apre con L’enfant de colère (Le fils du grand Martin)
Encore enfant je vivais tout près d’un désert
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 21:04
L’enfant de colère (Le fils du grand Martin)
[1970]
Parole e musica di Michel Corringe
Singolo d’esordio poi ripreso nell’album dal vivo “Corringe en public» del 1977
Parole e musica di Michel Corringe
Singolo d’esordio poi ripreso nell’album dal vivo “Corringe en public» del 1977
[Intro parlée] Il y a plusieurs années, oh ça fait longtemps maintenant, j’avais lu dans le Monde je crois, enfin un journal sérieux, j’avais lu un tout petit entrefilet dans les pages étrangères sur l’histoire d’un... d’un gamin au Brésil qui était venu avec un énorme fusil et qui avait attaqué un commissariat, enfin l’équivalent du commissariat là-bas, oh c’est pas... c’est pas... parce que... en plus par erreur peut-être, parce qu’ils ont beau être ce qu’ils sont au Brésil ou ailleurs, mais je ne pense pas qu’ils aient tiré froidement sur un enfant ils ont dû avoir peur puis il a été complètement déchiqueté. Et ça m’avait... à l’époque, ça m’avait... troublé, quoi et j’ai essayé d’en faire une chanson en hommage à ce... à ce... à ce gamin quoi...)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 20:54
Violence 1 et Violence 2
[1975]
Scritta da Michel Corringe con André Hervé.
Dall’album “Laissez nous vivre”
Scritta da Michel Corringe con André Hervé.
Dall’album “Laissez nous vivre”
Et le vent qui commence à hurler
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 20:45
Χτες στην Οδό Αβέρωφ
Guardate bene in faccia questo pezzo di merda.
Si chiama Giorgos Katidis, ha una ventina d’anni, è un calciatore, è greco.
La foto risale al marzo di quest’anno quando la sua ex squadra, l’AEK di Atene, vinse un’importante partita di campionato.
Almeno per quel gesto il pezzo di merda in questione è stato radiato da ogni rappresentativa greca.
Sapete però dove ha trovato rifugio? Qui in Italia! Dopo un anno di osservazione, il Novara Calcio ha deciso di acquistarlo…
Ma l’hanno osservato bene ‘sto coglione decerebrato? Non ci bastava il fascistello nostrano Paolo Di Canio?
Almeno lui ce lo siamo tolti dalle balle, visto che ora allena nel Regno Unito… Sarà contento Roberto Fiore, che nella “perfida Albione” ha fatto fortuna!?! (A proposito la pagina su it.wikipedia dedicata al fondatore di Forza Nuova è stata oscurata per “possibili controversie legali…)
Invece quelli del Novara dicono che il nazifascista Giorgos Katidis è un bravo calciatore…
IO A CALCI IN CULO LO PRENDEREI, DA NOVARA FINO AD ATENE!
Si chiama Giorgos Katidis, ha una ventina d’anni, è un calciatore, è greco.
La foto risale al marzo di quest’anno quando la sua ex squadra, l’AEK di Atene, vinse un’importante partita di campionato.
Almeno per quel gesto il pezzo di merda in questione è stato radiato da ogni rappresentativa greca.
Sapete però dove ha trovato rifugio? Qui in Italia! Dopo un anno di osservazione, il Novara Calcio ha deciso di acquistarlo…
Ma l’hanno osservato bene ‘sto coglione decerebrato? Non ci bastava il fascistello nostrano Paolo Di Canio?
Almeno lui ce lo siamo tolti dalle balle, visto che ora allena nel Regno Unito… Sarà contento Roberto Fiore, che nella “perfida Albione” ha fatto fortuna!?! (A proposito la pagina su it.wikipedia dedicata al fondatore di Forza Nuova è stata oscurata per “possibili controversie legali…)
Invece quelli del Novara dicono che il nazifascista Giorgos Katidis è un bravo calciatore…
IO A CALCI IN CULO LO PRENDEREI, DA NOVARA FINO AD ATENE!
Bernart 20/6/2013 - 14:03
Maledetta la guerra e i ministri
anonyme
Ciao, sono Alessandro Calamai, cantautore. Vi segnalo la mia versione di Maledetta la guerra e i ministri.
A presto!
A presto!
Alessandro Calamai (www.alessandrocalamai.net) 20/6/2013 - 13:56
Couplets de la rue Saint-Martin (Le disparu)
[1942]
Versi del poeta francese Robert Desnos.
Dalla raccolta intitolata “État de veille” pubblicata nel 1943. Poi anche in “Destinée arbitraire” del 1975.
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1947 dal compositore francese Francis Poulenc (1899-1963)
Poesia in memoria di André Platard, amico di Desnos e suo compagno nella Resistenza, arrestato e fucilato dai nazisti nel 1942. Con Desnos furono più crudeli: lo internarono nel 1944 e in poco più di un anno gli distrussero il corpo…
Desnos morì di stenti e di tifo a Theresienstadt un mese dopo la liberazione del campo di concentramento da parte delle truppe sovietiche… Però almeno (consolazione non da poco) morì libero, ed essendo stato riconosciuto da due studenti cechi – volontari per assistere gli ex-prigionieri infermi – che ben conoscevano ed amavano la sua opera.
Versi del poeta francese Robert Desnos.
Dalla raccolta intitolata “État de veille” pubblicata nel 1943. Poi anche in “Destinée arbitraire” del 1975.
Musica per voce e pianoforte scritta nel 1947 dal compositore francese Francis Poulenc (1899-1963)
Poesia in memoria di André Platard, amico di Desnos e suo compagno nella Resistenza, arrestato e fucilato dai nazisti nel 1942. Con Desnos furono più crudeli: lo internarono nel 1944 e in poco più di un anno gli distrussero il corpo…
Desnos morì di stenti e di tifo a Theresienstadt un mese dopo la liberazione del campo di concentramento da parte delle truppe sovietiche… Però almeno (consolazione non da poco) morì libero, ed essendo stato riconosciuto da due studenti cechi – volontari per assistere gli ex-prigionieri infermi – che ben conoscevano ed amavano la sua opera.
Je n’aime plus la rue Saint-Martin
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 20/6/2013 - 12:09
Parcours:
Musique classique contre la guerre
The Trashmen: Surfin’ Bird
[1964]
Parole e musica di Steve Wahrer, batteria e voce di questa band americana di surf-garage rock and roll.
Dall’album “Surfin’ Bird”
Propongo questa demenziale e delirante e insensata “surfin’ song” perchè demenziale e delirante e insensata è la guerra. Ed il grande Stanley Kubrick doveva averci pensato quando incluse questo tormentone degli anni 60 nel suo “Full Metal Jacket” a far da commento (e da contrasto) alla mitica scena della battaglia di Huế (1968), durante l’offensiva del Tet.
Parole e musica di Steve Wahrer, batteria e voce di questa band americana di surf-garage rock and roll.
Dall’album “Surfin’ Bird”
Propongo questa demenziale e delirante e insensata “surfin’ song” perchè demenziale e delirante e insensata è la guerra. Ed il grande Stanley Kubrick doveva averci pensato quando incluse questo tormentone degli anni 60 nel suo “Full Metal Jacket” a far da commento (e da contrasto) alla mitica scena della battaglia di Huế (1968), durante l’offensiva del Tet.
A-well-a everybody's heard about the bird
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envoyé par Bernart 19/6/2013 - 22:57
Parcours:
Bandes sonores de films contre la guerre
Danos un corazón
favolosa! veramente bella e significativa! grazie gabriele che l' hai messa su!
Sara 19/6/2013 - 19:30
Oradour
[1944]
Versi dello scrittore e poeta francese Jean Tardieu (1903-1995), pubblicati nel 1944 su di un giornale clandestino e poi dopo la guerra, nel 1947, nella raccolta intitolata “Jours pétrifiés”
Musica del regista teatrale alsaziano Yan Gilg, dal suo spettacolo di “rap teatrale” intitolato “Schilick Memories”, messo in scena dalla sua compagnia, “Mémoires Vives”.
Voce di Maeva Heitz.
Per il racconto della strage compiuta dai nazisti il 10 giugno del 1944 sugli abitanti del paese di Oradour-sur-Glane (Limousin, Haute-Vienne) rimando all’introduzione alla canzone di Richard Aubert Oradour, mon amour.
Ricordo soltanto qui che il paese distrutto dalla furia dei nazisti (fra i quali c’erano pure alcuni francesi d’Alsazia) non fu mai ricostruito ed è ancora oggi così come i carnefici lo lasciarono, monumento alla memoria dei suoi abitanti, tutti sterminati (642 morti, si salvarono solo una donna e sei ragazzini).
Versi dello scrittore e poeta francese Jean Tardieu (1903-1995), pubblicati nel 1944 su di un giornale clandestino e poi dopo la guerra, nel 1947, nella raccolta intitolata “Jours pétrifiés”
Musica del regista teatrale alsaziano Yan Gilg, dal suo spettacolo di “rap teatrale” intitolato “Schilick Memories”, messo in scena dalla sua compagnia, “Mémoires Vives”.
Voce di Maeva Heitz.
Per il racconto della strage compiuta dai nazisti il 10 giugno del 1944 sugli abitanti del paese di Oradour-sur-Glane (Limousin, Haute-Vienne) rimando all’introduzione alla canzone di Richard Aubert Oradour, mon amour.
Ricordo soltanto qui che il paese distrutto dalla furia dei nazisti (fra i quali c’erano pure alcuni francesi d’Alsazia) non fu mai ricostruito ed è ancora oggi così come i carnefici lo lasciarono, monumento alla memoria dei suoi abitanti, tutti sterminati (642 morti, si salvarono solo una donna e sei ragazzini).
Oradour n'a plus de femmes
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envoyé par Bernart 19/6/2013 - 10:54
Les charniers
[1945]
Versi del poeta francese Eugène Guillevic (che qui si firmava con lo pseudonimo di “Serpières”), cattolico praticante ma poi divenuto militante comunista grazie soprattutto all’amicizia con Paul Éluard.
Questa poesia non faceva parte della raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e da Paul Éluard, pubblicata clandestinamente nel 1943,
ma nel 1965 fu inclusa nell’omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)
Guillevic scrisse “Les charniers” nel 1945, dopo aver visto le foto di un’esecuzione di massa perpetrata dai nazisti pubblicate su France-Soir. La poesia chiude anche la sua raccolta intitolata “Exécutoire” pubblicata nel 1947
Versi del poeta francese Eugène Guillevic (che qui si firmava con lo pseudonimo di “Serpières”), cattolico praticante ma poi divenuto militante comunista grazie soprattutto all’amicizia con Paul Éluard.
Questa poesia non faceva parte della raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e da Paul Éluard, pubblicata clandestinamente nel 1943,
ma nel 1965 fu inclusa nell’omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)
Guillevic scrisse “Les charniers” nel 1945, dopo aver visto le foto di un’esecuzione di massa perpetrata dai nazisti pubblicate su France-Soir. La poesia chiude anche la sua raccolta intitolata “Exécutoire” pubblicata nel 1947
Passez entre les fleurs et regardez
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envoyé par Bernart 19/6/2013 - 10:07
Le châle rouge-gorge
anonyme
[1943]
Poesia scritta da un partigiano francese prigioniero dei nazisti.
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)
Credo che il titolo alluda al fazzoletto rosso al collo dei partigiani del “Front national de lutte pour la libération et l'indépendance de la France”, d’ispirazione comunista. Non per nulla “rougegorge” è il nome che in francese viene dato al pettirosso…
Poesia scritta da un partigiano francese prigioniero dei nazisti.
Nella raccolta intitolata “L’Honneur des poètes”, curata da Pierre Seghers, Jean Lescure e dallo stesso Paul Éluard e pubblicata clandestinamente nel 1943.
Nel 1965 quella raccolta fu base per un omonimo disco di letture poetiche accompagnate dalle musiche originali del pianista e compositore francese Jean Wiener (1896-1982)
Credo che il titolo alluda al fazzoletto rosso al collo dei partigiani del “Front national de lutte pour la libération et l'indépendance de la France”, d’ispirazione comunista. Non per nulla “rougegorge” è il nome che in francese viene dato al pettirosso…
Oui, j'ai peur au ventre d'être battu
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envoyé par Bernart 19/6/2013 - 09:27
Storia di tutti
[1972]
Parole di Eugenio Pezza
Musica di Claudio Rocchi
Dall’album “La norma del cielo (Volo magico n. 2)”, con Alberto Camerini, Mauro Pagani, Lucio “Violino” Fabbri, Eno Bruce e altri.
In ricordo di Claudio Rocchi, artista sensibile e visionario, scomparso ieri, 18 giugno 2013, all’età di 62 anni.
Parole di Eugenio Pezza
Musica di Claudio Rocchi
Dall’album “La norma del cielo (Volo magico n. 2)”, con Alberto Camerini, Mauro Pagani, Lucio “Violino” Fabbri, Eno Bruce e altri.
In ricordo di Claudio Rocchi, artista sensibile e visionario, scomparso ieri, 18 giugno 2013, all’età di 62 anni.
Mi guardo intorno e sento,
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envoyé par Bernart 19/6/2013 - 08:36
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