Hanno arrestato Errico Malatesta
anonyme
L'hanno arrestato Errico Malatesta;
(continuer)
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envoyé par Ahmed il Lavavetri 30/6/2013 - 23:49
Dimmi buon giovine, o Dimmi bel giovane [Esame di ammissione del volontario alla Comune di Parigi]
La versione più nota, di quattro strofe, raccolta da Leoncarlo Settimelli e ripubblicata nel volume Il pensiero anarchico di F.Pani e S. Vaccaro, Verona, Demetra, 1997, p. 55. È alla base di tutte le interpretazioni successive, compresa quella di Vinicio Capossela e quella delle De' Soda Sisters
Interpretata da Vinicio Capossela e Neri Marcorè
Dimmi bel giovane,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini + CCG/AWS Staff 30/6/2013 - 23:07
La Guerre
LA GUERRE
ou À la guerre comme à la guerre...
Chanson française – Maurice Fanon – 1968
Paroles : Maurice Fanon. Musique : Gérard Jouannest (1968)
Ah Lucien l'âne mon ami, tu me vois tout réjoui et je vois que tu te demandes bien pourquoi je fais cette tête-là.
En effet, en effet... Tu as l'air d'un enfant qui vient de trouver une bille... ou d'un entomologiste qui trouve une araignée inconnue...
C'est un peu ça, d'ailleurs. Moi qui croyais connaître les chansons de Maurice Fanon... et de fait, je le connais depuis longtemps, trop sans doute... je viens de découvrir une petite merveille et en plus, une chanson contre la guerre... Imagine. Donc, je trouve une vidéo où Fanon chanterait une chanson intitulée La Guerre. Je connais mon Fanon et même si je n'ai jamais entendu cette chanson, je sais d'avance qu'elle sera antiguerrière et antimilitaire. Je l'écoute et bien sûr, tout cela se... (continuer)
ou À la guerre comme à la guerre...
Chanson française – Maurice Fanon – 1968
Paroles : Maurice Fanon. Musique : Gérard Jouannest (1968)
Ah Lucien l'âne mon ami, tu me vois tout réjoui et je vois que tu te demandes bien pourquoi je fais cette tête-là.
En effet, en effet... Tu as l'air d'un enfant qui vient de trouver une bille... ou d'un entomologiste qui trouve une araignée inconnue...
C'est un peu ça, d'ailleurs. Moi qui croyais connaître les chansons de Maurice Fanon... et de fait, je le connais depuis longtemps, trop sans doute... je viens de découvrir une petite merveille et en plus, une chanson contre la guerre... Imagine. Donc, je trouve une vidéo où Fanon chanterait une chanson intitulée La Guerre. Je connais mon Fanon et même si je n'ai jamais entendu cette chanson, je sais d'avance qu'elle sera antiguerrière et antimilitaire. Je l'écoute et bien sûr, tout cela se... (continuer)
Je les ai vus sur nos routes
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 29/6/2013 - 23:31
We Are All Made of Stars
Album: 18 (2002)
Scritta all'indomani dell'11 settembre 2001 una canzone di speranza e di pace. Perché, come ci ricordava la nostra Margherita Hack, è nel nucleo delle stelle che si sono formati tutti gli elementi esistenti sulla Terra. Noi stessi possiamo considerarci polvere di stelle. E gli atomi nella tua mano sinistra vengono probabilmente da una stella differente da quella corrispondente alla tua mano destra...
Scritta all'indomani dell'11 settembre 2001 una canzone di speranza e di pace. Perché, come ci ricordava la nostra Margherita Hack, è nel nucleo delle stelle che si sono formati tutti gli elementi esistenti sulla Terra. Noi stessi possiamo considerarci polvere di stelle. E gli atomi nella tua mano sinistra vengono probabilmente da una stella differente da quella corrispondente alla tua mano destra...
Growing in numbers
(continuer)
(continuer)
29/6/2013 - 23:02
Parcours:
11 septembre: terrorisme à New York
Têtes de Bois: Alfonsina e la bici
Têtes de Bois - Goodbike (2010)
Voce Rap: Militant A (Assalti Frontali)
Video diretto da Agostino Ferrente, con Margherita Hack
Nel 1924 una ragazza di Romagna corse il Giro d'Italia. Biciclette pesanti, tappe di 400 km e strade bianche. Arrivò fuori tempo massimo Alfonsina, ma concluse il Giro.
Nel '24, quando le donne non avevano ancora diritto al voto lei già si chiamava Strada.
Dedichiamo questa bellissima canzone a Margherita, una ragazza di 91 anni a cui il cuore oggi è finito fuori giri. Cercatela tra le sue stelle, quelle che anche a Firenze e a Trieste non puoi vedere....
Voce Rap: Militant A (Assalti Frontali)
Video diretto da Agostino Ferrente, con Margherita Hack
Nel 1924 una ragazza di Romagna corse il Giro d'Italia. Biciclette pesanti, tappe di 400 km e strade bianche. Arrivò fuori tempo massimo Alfonsina, ma concluse il Giro.
Nel '24, quando le donne non avevano ancora diritto al voto lei già si chiamava Strada.
Dedichiamo questa bellissima canzone a Margherita, una ragazza di 91 anni a cui il cuore oggi è finito fuori giri. Cercatela tra le sue stelle, quelle che anche a Firenze e a Trieste non puoi vedere....
Alfonsina ha le tette sgonfie
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG Staff 29/6/2013 - 16:44
Il cielo è di tutti
Sempre più in compagnia (Ciao, Margherita)
di Riccardo Venturi
Andrà a finire che la cosa più bella su Margherita Hack, subito dopo che è tornata alla terra, l'ha detta l'astronauta siciliano che sta orbitando lassù, da qualche parte giro giro. "Le stelle che hai amato ti rispettano", ha detto; e su questo non mi sembra che possa esistere alcun dubbio. Non sarà nemmeno una gran frase, per carità; ma credo che immaginare le stelle che, per un millesimo dei loro secondi (che corrisponderà senz'altro a qualche nostro millennio), si inchinano al pensiero di questa donna, può servire.
E così, da poche ore, siamo sempre più in compagnia. Quando muore qualcuno, si è soliti dire di essere sempre più soli; in questo caso, va detto, senza Margherita Hack siamo sempre di più in compagnia. Ma non di lei.
Siamo sempre più in compagnia di cialtroni di ogni sorta, a base di dèi, miracoli, "soprannaturali"... (continuer)
di Riccardo Venturi
Andrà a finire che la cosa più bella su Margherita Hack, subito dopo che è tornata alla terra, l'ha detta l'astronauta siciliano che sta orbitando lassù, da qualche parte giro giro. "Le stelle che hai amato ti rispettano", ha detto; e su questo non mi sembra che possa esistere alcun dubbio. Non sarà nemmeno una gran frase, per carità; ma credo che immaginare le stelle che, per un millesimo dei loro secondi (che corrisponderà senz'altro a qualche nostro millennio), si inchinano al pensiero di questa donna, può servire.
E così, da poche ore, siamo sempre più in compagnia. Quando muore qualcuno, si è soliti dire di essere sempre più soli; in questo caso, va detto, senza Margherita Hack siamo sempre di più in compagnia. Ma non di lei.
Siamo sempre più in compagnia di cialtroni di ogni sorta, a base di dèi, miracoli, "soprannaturali"... (continuer)
daniela -k.d.- 29/6/2013 - 14:19
Canzone dei fiori e del silenzio
Chanson italienne - Canzone dei fiori e del silenzio – Cantacronache - 1958
Paroles d'Emilio Jona
Musique de Sergio Liberovici
Ah, Lucien l'âne mon ami, je pense bien que tu connais les Cantacronache et que tu aimes comme moi leurs chansons aux Cantacronache. Eh bien, voici leur chanson manifeste, la chanson qui en quelque sorte définit leurs idées sur le monde et sur la chanson elle-même. Une sorte de manifeste artistique. C'est la chanson des fleurs et du silence. Du moins, c'est son titre, car pour ce qui est du contenu, elle n'est pas silencieuse, rassure-toi. Bien au contraire, elle affirme nettement leur refus de la chanson vide et de la chanson remplie d'insignifiances. Le genre chanson d'amour : il part, je reviens, je m'en vais, il reviendra... Les yeux bleus, noirs, verts, roses... Je l'aime, il m'aime, on s'aime... J'aime ses yeux, ses bras si chauds, ses jambes si belles, ses... (continuer)
Paroles d'Emilio Jona
Musique de Sergio Liberovici
Ah, Lucien l'âne mon ami, je pense bien que tu connais les Cantacronache et que tu aimes comme moi leurs chansons aux Cantacronache. Eh bien, voici leur chanson manifeste, la chanson qui en quelque sorte définit leurs idées sur le monde et sur la chanson elle-même. Une sorte de manifeste artistique. C'est la chanson des fleurs et du silence. Du moins, c'est son titre, car pour ce qui est du contenu, elle n'est pas silencieuse, rassure-toi. Bien au contraire, elle affirme nettement leur refus de la chanson vide et de la chanson remplie d'insignifiances. Le genre chanson d'amour : il part, je reviens, je m'en vais, il reviendra... Les yeux bleus, noirs, verts, roses... Je l'aime, il m'aime, on s'aime... J'aime ses yeux, ses bras si chauds, ses jambes si belles, ses... (continuer)
CHANSON DES FLEURS ET DU SILENCE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 28/6/2013 - 22:24
La ballata di Lea
Lea Garofalo, di Petilia Policastro, provincia di Crotone, era una collaboratrice di giustizia. Testimoniò con grande coraggio sulla faida tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno, per affrancarsi dalla cultura 'ndranghetista e, soprattutto, per dare un futuro migliore a sua figlia Denise. Lea pagò con la vita questa sua ribellione alla 'ndrangheta. Nel 2009 venne infatti uccisa e sciolta nell'acido. Per l'orribile fine di Lea i suoi sei aguzzini sono stati condannati all'ergastolo. Lea, dunque, rimane un simbolo e un'icona della lotta a tutte le mafie.
"La ballata è nata dalla lettura di un articolo sul Quotidiano di Calabria che si intitolava “Sognava l’Australia’, leggendo quell’articolo la storia mi colpì perché quando una donna la si priva della libertà di scelta del come vivere la propria vita, questa è una cosa sconvolgente, perché so di tante donne che vivono nella sofferenza... (continuer)
"La ballata è nata dalla lettura di un articolo sul Quotidiano di Calabria che si intitolava “Sognava l’Australia’, leggendo quell’articolo la storia mi colpì perché quando una donna la si priva della libertà di scelta del come vivere la propria vita, questa è una cosa sconvolgente, perché so di tante donne che vivono nella sofferenza... (continuer)
Ciangiti assema a mia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silva 28/6/2013 - 13:46
Parcours:
La Mafia et les mafias
Je vais revoir ma blonde
[1956]
Scritta da Jacques Plante (1920-2003), liricista francese assai prolifico.
Sulla melodia della canzone popolare americana “The Yellow Rose of Texas” risalente al 1858.
Interpretata da tanti, come Yvette Giraud, Lucien Jeunesse, Charles Gentès e Dario Moreno.
La guerra in Algeria era appena iniziata e non è che tutti i coscritti fossero proprio entusiasti di andare a combattere per la “Grandeur de France”, sentimento che trapela chiaramente da questa allegra marcetta…
Scritta da Jacques Plante (1920-2003), liricista francese assai prolifico.
Sulla melodia della canzone popolare americana “The Yellow Rose of Texas” risalente al 1858.
Interpretata da tanti, come Yvette Giraud, Lucien Jeunesse, Charles Gentès e Dario Moreno.
La guerra in Algeria era appena iniziata e non è che tutti i coscritti fossero proprio entusiasti di andare a combattere per la “Grandeur de France”, sentimento che trapela chiaramente da questa allegra marcetta…
La nuit tombait dans la plaine
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 28/6/2013 - 11:17
Parcours:
La guerre d'Algérie
Bombs (End This War)
- See more at: Golden State
I can’t be sure of this
(continuer)
(continuer)
envoyé par Ronald Matheny 28/6/2013 - 08:44
La nave
Chanson italienne – La Nave – Alfredo Bandelli
Oh, Marco Valdo M.I., mon ami, j'aime beaucoup cette chanson ; à moi qui ai entendu les chansons d'Homère le grand, l'aède aveugle, l'aède aux multiples histoires, celui-là même qui – il en faut de la patience – attend encore ses musiciens... Elle rappelle les aventures d'Ulysse ; dans ses mots, il y a comme un parfum d'alizés. Il y a là un ton... Une manière de raconter qui m'enchante...
Certes, Lucien l'âne mon ami, mais as-tu remarqué le premier couplet ? Celui où « la tramontane... raconte la longue guerre des damnés de la terre ». On dirait qu'il chante – tel Homère précisément aurait pu le faire, la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres afin de leur infliger le joug de la misère et de multiplier par l'exploitation leurs profits, d'accroître leurs pouvoirs, d'étendre leurs richesses... Car c'est la richesse et l'envie... (continuer)
Oh, Marco Valdo M.I., mon ami, j'aime beaucoup cette chanson ; à moi qui ai entendu les chansons d'Homère le grand, l'aède aveugle, l'aède aux multiples histoires, celui-là même qui – il en faut de la patience – attend encore ses musiciens... Elle rappelle les aventures d'Ulysse ; dans ses mots, il y a comme un parfum d'alizés. Il y a là un ton... Une manière de raconter qui m'enchante...
Certes, Lucien l'âne mon ami, mais as-tu remarqué le premier couplet ? Celui où « la tramontane... raconte la longue guerre des damnés de la terre ». On dirait qu'il chante – tel Homère précisément aurait pu le faire, la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres afin de leur infliger le joug de la misère et de multiplier par l'exploitation leurs profits, d'accroître leurs pouvoirs, d'étendre leurs richesses... Car c'est la richesse et l'envie... (continuer)
LE BATEAU
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 27/6/2013 - 21:00
Enfants de tout pays
Per l'attribuzione del "Bollino bleah", si veda Adieu, mon pays. Segnalo che Enrico Macias è anche interprete di una "Malheur à celui qui blesse un enfant" ("Sventura a chi ferisce un bambino", 1975, testo di Jacques Demarny), alla quale si potrebbe rispondere così:
Due delle centinaia di bambini uccisi a Gaza durante gli attacchi israeliani tanto calorosamente sostenuti dal signor Gaston Ghrenassia, o Enrico Macias.
Due delle centinaia di bambini uccisi a Gaza durante gli attacchi israeliani tanto calorosamente sostenuti dal signor Gaston Ghrenassia, o Enrico Macias.
Riccardo Venturi 27/6/2013 - 17:07
Veteran's Day Poppy
Album: "Trout Mask Replica" (1969)
Da wikipedia:
Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
Da wikipedia:
Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
I cry but I can't buy
(continuer)
(continuer)
envoyé par Alberto 27/6/2013 - 16:16
Parcours:
Le pavot : une fleur contre la guerre ?
Armes de distraction massive
[2003]
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”
Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”
Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Et ce sont les mêmes qui payent le prix, la guerre éclate
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 15:34
Au nom des droits de l'homme
[1993]
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Au nom des droits de l'homme
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 14:37
Aimez-vous les uns les autres
[1977]
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Un soir dans mon rêve j´ai vu
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 14:13
À la face de l'humanité
[1972]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”
Ils criaient du fond de leur cœur
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 13:46
Le soldat d'Algérie
Da notare in questa canzone la "sigla" degli autori (Ewen, Delahaye, Favennec): è identica a quella dell'ENEL francese, la EDF (Electricité De France), un preciso riferimento all'elettricità che veniva usata a piene mani per le torture in Algeria...
Riccardo Venturi 27/6/2013 - 12:51
Gun
[2013]
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges
Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”…
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges
Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”…
Everybody’s talking loud,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/6/2013 - 09:32
Gẫy Đàn Lên Hỡi Người Bạn Mỹ
Oa-sinh-tơn đêm nay lửa tranh đấu đang rực cháy.
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 25/6/2013 - 18:31
Parcours:
Guerre au Vietnam: vue du Vietnam
Abril '74
Carissimi,
due parole su una roba che mi riguarda.
Sono in partenza per Camp Nou, il grande stadio di Barcellona, dove canterò Aprile '74, la mia traduzione di Abril '74 di Lluis Llach, nel grande Concerto per la Libertà che si terrà il 29 giugno prossimo.
Un'occasione straordinaria di condividere la scena coi massimi cantori catalani e alcuni dei più grandi interpreti di tutto il mondo. La lista è impressionante.
Mi fa particolare effetto trovarmi a cantare con Lluis Llach, perché è un piacere nel quale non speravo più, essendosi lui ritirato dalle scene ormai da qualche anno, e interrompendo la sua assenza solo per quest'occasione specialissima. Ma mi emoziona anche reincontrare dopo parecchi anni un altro dei miei miti: Paco Ibanez.
Spero di riuscire a condividere il piacere e l'emozione dell'incontro con gli 80.000 spettatori previsti...
Se ci sarà occasione mi piacerebbe anche... (continuer)
due parole su una roba che mi riguarda.
Sono in partenza per Camp Nou, il grande stadio di Barcellona, dove canterò Aprile '74, la mia traduzione di Abril '74 di Lluis Llach, nel grande Concerto per la Libertà che si terrà il 29 giugno prossimo.
Un'occasione straordinaria di condividere la scena coi massimi cantori catalani e alcuni dei più grandi interpreti di tutto il mondo. La lista è impressionante.
Mi fa particolare effetto trovarmi a cantare con Lluis Llach, perché è un piacere nel quale non speravo più, essendosi lui ritirato dalle scene ormai da qualche anno, e interrompendo la sua assenza solo per quest'occasione specialissima. Ma mi emoziona anche reincontrare dopo parecchi anni un altro dei miei miti: Paco Ibanez.
Spero di riuscire a condividere il piacere e l'emozione dell'incontro con gli 80.000 spettatori previsti...
Se ci sarà occasione mi piacerebbe anche... (continuer)
CCG/AWS Staff 25/6/2013 - 16:49
Main dominée par le coeur
[1942]
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo “Poésie et vérité”.
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963).
«En mai 1942, Noël Arnaud prend la responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continuer)
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo “Poésie et vérité”.
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963).
«En mai 1942, Noël Arnaud prend la responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continuer)
Main dominée par le cœur
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 25/6/2013 - 11:13
Un soir de neige
[1944]
Versi di Paul Éluard
Musica del compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963), che ne fece una piccola cantata da camera per 4 o 6 voci a cappella scritta nei giorni di Natale del 1944, il primo inverno dopo la Liberazione.
Parigi, inverno del 1944. Forse il più freddo del 900 per la capitale francese, non tanto in senso meteorologico ma storico. Il freddo, il ghiaccio, la desolazione invernale non sono che una metafora dell’occupazione tedesca, che sembrava ancora incrollabile. Ma anche in quell’inverno così feroce la “bonne neige”, la speranza, la fiducia nella Liberazione, andava impercettibilmente depositandosi per le strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case… Ad agosto, la libertà.
Versi di Paul Éluard
Musica del compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963), che ne fece una piccola cantata da camera per 4 o 6 voci a cappella scritta nei giorni di Natale del 1944, il primo inverno dopo la Liberazione.
Parigi, inverno del 1944. Forse il più freddo del 900 per la capitale francese, non tanto in senso meteorologico ma storico. Il freddo, il ghiaccio, la desolazione invernale non sono che una metafora dell’occupazione tedesca, che sembrava ancora incrollabile. Ma anche in quell’inverno così feroce la “bonne neige”, la speranza, la fiducia nella Liberazione, andava impercettibilmente depositandosi per le strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case… Ad agosto, la libertà.
(continuer)
De grandes cuillères de neige
(continuer)
envoyé par Bernart 25/6/2013 - 10:50
Riccardo Venturi: Corkman
25.6.1993
25.6.2013
25.6.2013
Andrei per il mondo sempre
(continuer)
(continuer)
25/6/2013 - 04:28
Violeta Parra: El Amor
Anni dopo, años después
Anni dopo, años después, vedo che questa pagina che, a suo tempo, tanto mi costò, viaggia ancora. Succede allora che faccio un altro tentativo, l'ennesimo, di ritrovare finalmente l'esecuzione originale di Isabel Parra e degli Inti Illimani, quella che ho avuto sempre in testa fin dal primo momento che l'ho ascoltata, dal Canto para una semilla. E stavolta mi va bene. E' là sopra, con le quenas e le alevosías. A causa di questa canzone, e solo di essa, ho sempre considerato alevosía la più bella parola della lingua spagnola; e pensare che è anche un termine giuridico, che significa "premeditazione". Miracoli della poesia, penso.
Ritrovo quell'incisione, e non me ne stupisco affatto, in uno dei miei tanti "anniversari", stavolta di lunghissima data. Vent'anni fa... ma non sto nemmeno più a volerne parlare, tanto oramai il tempo ha fatto il suo lavoro. Sporco o pulito... (continuer)
Anni dopo, años después, vedo che questa pagina che, a suo tempo, tanto mi costò, viaggia ancora. Succede allora che faccio un altro tentativo, l'ennesimo, di ritrovare finalmente l'esecuzione originale di Isabel Parra e degli Inti Illimani, quella che ho avuto sempre in testa fin dal primo momento che l'ho ascoltata, dal Canto para una semilla. E stavolta mi va bene. E' là sopra, con le quenas e le alevosías. A causa di questa canzone, e solo di essa, ho sempre considerato alevosía la più bella parola della lingua spagnola; e pensare che è anche un termine giuridico, che significa "premeditazione". Miracoli della poesia, penso.
Ritrovo quell'incisione, e non me ne stupisco affatto, in uno dei miei tanti "anniversari", stavolta di lunghissima data. Vent'anni fa... ma non sto nemmeno più a volerne parlare, tanto oramai il tempo ha fatto il suo lavoro. Sporco o pulito... (continuer)
Riccardo Venturi 25/6/2013 - 03:49
Déserteur
Sarebbe interessante citare anche l'episodio in cui Renaud, esibendosi a Mosca in un concerto per la giovanile del Partito Comunista sovietico, vede 3000 persone alzarsi contemporaneamente e lasciare gli spalti quando comincia a cantare "quando i russi e gli americani faranno saltare in aria il pianeta". Ovviamente Renaud non crede ai suoi occhi e, finita la canzone, abbandona il palco in preda all'ira. La televisione francese riprende tutto il dietro le quinte, in cui lui si sfoga dicendo di essersi sempre impegnato per la classe operaia francese e di non poter credere ai propri occhi. Racconta poi di essere stato nei giorni precedenti (già abbondantemente seccato dal trattamento da sorvegliato speciale al quale le forze dell'ordine e il governo l'avevano costretto) seduto su una panchina, davanti alla statua di Lenin. Lì aveva notato i pioppi nei pressi della statua e aveva cominciato a scrivere quella che poi sarebbe stata Fatigué.
Valerio 25/6/2013 - 02:24
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Sull'aria degli "Stornelli toscani"
Catanuto e Schirone (p. 29) riportano questa strofa che, secondo i Canti popolari italiani a cura di G. Vettori (Roma, Newton Compton, 1974, p. 194 e p. 335) sarebbe stata cantata in prigione da due anarchici nel 1943-44. Non è dato sapere a quale tra i numerosi arresti che Errico Malatesta ebbe a subire si riferisca la strofa; ma alcune fonti ritengono che si tratti di quello subito nel 1873, all'età di appena vent'anni.