Oh, Marco Valdo M.I., mon ami, j'aime beaucoup cette chanson ; à moi qui ai entendu les chansons d'Homère le grand, l'aède aveugle, l'aède aux multiples histoires, celui-là même qui – il en faut de la patience – attend encore ses musiciens... Elle rappelle les aventures d'Ulysse ; dans ses mots, il y a comme un parfum d'alizés. Il y a là un ton... Une manière de raconter qui m'enchante...
Certes, Lucien l'âne mon ami, mais as-tu remarqué le premier couplet ? Celui où « la tramontane... raconte la longue guerre des damnés de la terre ». On dirait qu'il chante – tel Homère précisément aurait pu le faire, la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres afin de leur infliger le joug de la misère et de multiplier par l'exploitation leurs profits, d'accroître leurs pouvoirs, d'étendre leurs richesses... Car c'est la richesse et l'envie... (continuer)
Traduzione in italiano sbrigativa ma molto motivata. Spero di poter almeno parzialmente dare l'idea della forza intrinseca del testo polacco. E poi, tutte altre canzoni che hanno fatto parlano esplicitamenta dell'amore, e qua come ho capito, non é il posto per le simili frottole. Però, questa è in tema e poi, propiro da brivido. Grazie Maja.
Per l'attribuzione del "Bollino bleah", si veda Adieu, mon pays. Segnalo che Enrico Macias è anche interprete di una "Malheur à celui qui blesse un enfant" ("Sventura a chi ferisce un bambino", 1975, testo di Jacques Demarny), alla quale si potrebbe rispondere così:
Due delle centinaia di bambini uccisi a Gaza durante gli attacchi israeliani tanto calorosamente sostenuti dal signor Gaston Ghrenassia, o Enrico Macias.
Censura, mai. Assolutamente. Ognuno deve fare come si sente, qui dentro; casomai, altri penseranno a mettere delle "avvertenze", oppure il "bollino bleah" come è avvenuto nel caso di quell'altro bell'elemento di Noa. Ma le canzoni di Noa ci sono sempre, così come ci saranno quelle di questo tizio. Del resto, non bisogna certo credere che altri non si siano comportati come e peggio di lui, tipo Herr Wolf Biermann, anche lui divenuto strenuo difensore di Israele, dei bombardamenti NATO e quant'altro. Non ci muoviamo, qui, in un terreno facile, mai; anzi, non di rado sono sabbie mobili. Non viviamo e non possiamo vivere in una sorta di "mondo ideale" dove tutto corrisponde a quel che pensiamo; viviamo in un mondo di persone umane che, come noialtri, sono soggette a contraddizioni e a ipocrisie. Al massimo si possono formulare dei giudizi, questo sì, ma mai togliere la parola; da considerare,... (continuer)
Riccardo Venturi 27/6/2013 - 15:45
Alcuni altri dati, comunque.
La manifestazione pro-Israele e pro-Tsahal cui Enrico Macias ha preso parte il 4 gennaio 2009 si è tenuta a Parigi in risposta ad una manifestazione di protesta tenutasi il giorno prima nella capitale francese, cui avevano preso parte 25.000 persone. Pochi giorni dopo, Enrico Macias ha ribadito un'intervista che il suo sostegno all'esercito israeliano "non verrà mai meno". Per un certo periodo, grazie alle sue "canzoni di pace", Enrico Macias è stato "ambasciatore della pace" dell'UNICEF; tale qualifica gli è stata però ritirata dall'organizzazione affiliata alle Nazioni Unite. La "Migdal", che aveva organizzato nel 2008 il raduno a sostegno di Tsahal cui Macias ha preso parte, è un'organizzazione di estrema destra; nel 2013, in occasione delle ultime elezioni legislative israeliane, Enrico Macias non ha mancato di sostenere apertamente Bibi Nethanyahu. Insomma, nessuna censura per le sue canzonette, ma a questo punto il "bollino bleah" non glielo toglie nessuno.