Si trovano, in Rete, alcune foto di Clément Méric a una manifestazione, forse uno degli ultimi cortei antifascisti a cui ha partecipato. In una, ha un fazzoletto rosso sul viso e regge uno striscione su cui è scritto: 'L'omophobie tue' (L'omofobia uccide). Ho pensato che anche per questo è morto - e che è morto anche per me. Sono immensamente triste, e mi vergogno della mia impotenza. Ringrazio RV per il suo bellissimo contributo (sul blog). Leo
Leo 10/6/2013 - 13:22
Caro Leo, credo tu ti riferisca a una di queste foto, che ho cercato anch'io in rete:
E hai perfettamente ragione nel dire che Clément è morto anche per questo, e che è morto per te, per me, per tutti noi. Di oggi la notizia che l'assassino di Clément, il fascista Estebán Morillo, è stato incriminato per omicidio "preterintenzionale" ("ayant entraîné la mort sans intention de tuer"). La tristezza, è vero, è immensa e non si placa. Non può placarsi. Vengono lasciati completamente liberi di colpire, dovunque. Il senso di quel che ho scritto sul mio blog è esattamente quello, stabilendo una sorta di ponte: a Firenze, la mia città, siamo già non so a che numero di iniziative e manifestazioni fasciste, nella città dove il nazista di Casapound Gianluca Casseri ha fatto una strage di senegalesi in piazza Dalmazia. Quella di sabato scorso è solo l'ultima di tutta una serie, anche se alcune sono... (continuer)
Grazie Riccardo, la prima parte del mio indirizzo mail è presa dal titolo di un libro di Arno Lustiger sugli ebrei nella guerra civile spagnola. Ci tengo molto.
Per la fotografia di Clément, mi riferivo in particolare a questa, che trovo di una bellezza e insieme di una semplicità struggenti:
Grazie per la traduzione! Volevo solo segnalare che evidentemente "lutte de crasse" non è traducibile con "lotta dei crassi". Credo sia utilizzato nell'ultima accezione, figurata, che si trova a questo link, come un peggiorativo abbastanza generico e col significato di qualcosa di lurido, di sporco. http://fr.wiktionary.org/wiki/crasse
E in più c'è il gioco di parole con "lutte de classe" - lotta di classe - che non credo sia traducibile ma che è fondamentale e forse andrebbe inserito nelle note :).
Ciao Riccardo,
mi chiamo Roberto e ho ascoltato Supper leggendo la tua traduzione e mi sono ritrovato con gli occhi lucidi. La poetica di Gabriel meritava una tale dedizione e qui ha davvero trovato nel tuo potente (e sincero) lavoro, un'eccellente catarsi. E' la magia della musica e dell'arte in generale. Bello trovare questa pagine e poter fare due chiacchiere con "belle" persone come te.
Sai già che troverai sempre dei soloni sulla tua strada; ma è il destino degli innamorati, della vita, della bellezza, della musica.......fregatene e butta lì quello che senti, sempre; ne vale la pena.
Modestamente in Supper vedo (e sento) la speranza verso una maggiore consapevolezza della razza umana. E' un testo progressivo in questo senso ed è comunque sconvolgente trovare questa sensibilità in anni tanto densi e poco spirituali, quali i '70. Ma si sà i Genesis erano (e rimaranno) tra le band più... (continuer)