Nothing Like a War
We got missiles in their silos. – We got tridents in the sea.
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 27/3/2013 - 09:11
Vampiro S. A.
[1982]
Parole e musica di Laert Sarrumor
Dal disco d’esordio di questo gruppo di goliardi di São Paulo, intitolato semplicemente “Língua de Trapo” (che in portoghese è un’espressione che credo indichi persona dedita al gossip sfrenato, o che si fa sempre i cazzi degli altri)
Parole e musica di Laert Sarrumor
Dal disco d’esordio di questo gruppo di goliardi di São Paulo, intitolato semplicemente “Língua de Trapo” (che in portoghese è un’espressione che credo indichi persona dedita al gossip sfrenato, o che si fa sempre i cazzi degli altri)
Monstro asqueroso
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/3/2013 - 08:45
Língua de Trapo: Cagar é bom
[1991]
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”
Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può essere una Guerra, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) fino alla metà degli 80.
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (continuer)
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”
Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può essere una Guerra, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) fino alla metà degli 80.
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (continuer)
Cagar é bom quando a gente tá em paz,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 27/3/2013 - 08:14
Parcours:
Notre sœur la merde
Impeach Bush and Cheney Now!
(2006)
Pete Seeger ha più di ottant'anni, la voce non è più ferma e sicura ma le dita accarezzano ancora le corde degli strumenti. In rete circola la sua ultima incisione. Introdotta e accompagnata dagli accordi del banjo, la sua voce non canta ma parla:
Pete Seeger ha più di ottant'anni, la voce non è più ferma e sicura ma le dita accarezzano ancora le corde degli strumenti. In rete circola la sua ultima incisione. Introdotta e accompagnata dagli accordi del banjo, la sua voce non canta ma parla:
This is Pete Seeger
(continuer)
(continuer)
26/3/2013 - 23:26
Ogni tanto vedo qualche zingaro
[2005]
Testo e musica di Davide Giromini
Lyrics and music by Davide Giromini
Album: Apuamater
Sette dati enunciati da RV.
Dato 1: Non c'era.
Dato 2: Nel primo album di Davide Giromini assieme agli Apuamater è il brano iniziale; precede immediatamente Sottosopra [Inno darmico del cavatore], l' inno darmico del cavatore.
Dato 3: Dal 21 settembre 2011 è la canzone che più cito in assoluto nella mia vita, dato che ho rischiato seriamente di mettere in atto il gentile compromesso, vale a dire di morire dentro a un cesso.
Dato 4: Anarchici e sgraziati. Incoerenti e pesanti.
Dato 5: Siamo anche fratelli, ma per modo di dire.
Dato 6: Senza promesse, senza ideali.
Dato 7: DEFORMATI DA NESSUNA BANDIERA.
Testo e musica di Davide Giromini
Lyrics and music by Davide Giromini
Album: Apuamater
Sette dati enunciati da RV.
Dato 1: Non c'era.
Dato 2: Nel primo album di Davide Giromini assieme agli Apuamater è il brano iniziale; precede immediatamente Sottosopra [Inno darmico del cavatore], l' inno darmico del cavatore.
Dato 3: Dal 21 settembre 2011 è la canzone che più cito in assoluto nella mia vita, dato che ho rischiato seriamente di mettere in atto il gentile compromesso, vale a dire di morire dentro a un cesso.
Dato 4: Anarchici e sgraziati. Incoerenti e pesanti.
Dato 5: Siamo anche fratelli, ma per modo di dire.
Dato 6: Senza promesse, senza ideali.
Dato 7: DEFORMATI DA NESSUNA BANDIERA.
E siamo incoerenti, e siamo pesanti
(continuer)
(continuer)
envoyé par Ahmed il Lavavetri 26/3/2013 - 20:11
El pueblo victorioso
(Pablo Neruda - Víctor Heredia)
Dall'album "Víctor Heredia canta Pablo Neruda" [1974]
Testo trovato su Cancioneros
Dall'album "Víctor Heredia canta Pablo Neruda" [1974]
Testo trovato su Cancioneros
Está mi corazón en esta lucha.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 26/3/2013 - 17:21
Madrid 1937
(Pablo Neruda - Manuel García)
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
La poesia completa di Neruda
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
La poesia completa di Neruda
En esta hora recuerdo a todo y todos,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 26/3/2013 - 17:04
C'est la merde
[1982]
Vous, les grands philosophes
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 26/3/2013 - 16:01
Parcours:
Notre sœur la merde
Screamin' Jay Hawkins: Constipation Blues
Jalacy Hawkins (July 18, 1929, Cleveland, Ohio – February 12, 2000, Neuilly-sur-Seine, France), best known as Screamin' Jay Hawkins was an American musician, singer, and actor. Famed chiefly for his powerful, operatic vocal delivery and wildly theatrical performances of songs such as "I Put a Spell on You", Hawkins sometimes used macabre props onstage, making him one of the few early shock rockers.(en.wikipedia)
[1969]
Parole e musica di Screamin' Jay Hawkins
Dal disco "What That Is!"
Stanco di “saudade” e delle pur bellissime canzoni contro la dittatura brasiliana, mi prendo una pausa proponendo un paio di Super Extra per il percorso “Nostra sorella la merda”.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
Ho avuto la fortuna di assistere a Torino al concerto di questo grande urlatore... (continuer)
[1969]
Parole e musica di Screamin' Jay Hawkins
Dal disco "What That Is!"
Stanco di “saudade” e delle pur bellissime canzoni contro la dittatura brasiliana, mi prendo una pausa proponendo un paio di Super Extra per il percorso “Nostra sorella la merda”.
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, specie quando si incontra qualche Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.
Ho avuto la fortuna di assistere a Torino al concerto di questo grande urlatore... (continuer)
Ladies and gentlemen, most people record songs about love, heartbreak, loneliness, being broke... Nobody's actually went out and recorded a song about real pain. The band and I have just returned from the General Hospital where we caught a man in the right position.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 15:28
Parcours:
Notre sœur la merde
Hora de lutar
[1965]
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.
“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di lottare…”
Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.
“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di lottare…”
Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…
Capoeira vai lutar
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 14:59
Véronique Chalot: En cossirer
Sirventese di Bernart de Ventadorn (1130? - 1190?)
La notazione musicale è originale.
Interpretazione di Véronique Chalot e dell'Ensemble Volubilis.
Mettiamola così: per i dieci anni del sito mi sono messo in testa una specie di "mesata di celebrazioni", però fatta a modo mio. Senza pagine speciali, ma disseminando nel sito varie cose e dedicandole a chi si sbatte ogni giorno, da anni e anni, senza nulla chiedere e tutto dando. Tra questi, Alessandro, al quale va questa meraviglia (altri termini non ne potrei trovare). Alessandro è il nome reale, ma da anni lo si vede qui con vari pseudonimi, o "nicknames": cambiarli sembra essere una sua specialità. E' stato, ad esempio, "Bartleby"; ora è "Dead End". Nonostante tutti questi appellativi anglosassoni, Alessandro è un occitano nell'animo, oltre che di origine; e, allora, per l'omaggio (ed il ringraziamento) non si può che ricorrere a Bernart... (continuer)
La notazione musicale è originale.
Interpretazione di Véronique Chalot e dell'Ensemble Volubilis.
Mettiamola così: per i dieci anni del sito mi sono messo in testa una specie di "mesata di celebrazioni", però fatta a modo mio. Senza pagine speciali, ma disseminando nel sito varie cose e dedicandole a chi si sbatte ogni giorno, da anni e anni, senza nulla chiedere e tutto dando. Tra questi, Alessandro, al quale va questa meraviglia (altri termini non ne potrei trovare). Alessandro è il nome reale, ma da anni lo si vede qui con vari pseudonimi, o "nicknames": cambiarli sembra essere una sua specialità. E' stato, ad esempio, "Bartleby"; ora è "Dead End". Nonostante tutti questi appellativi anglosassoni, Alessandro è un occitano nell'animo, oltre che di origine; e, allora, per l'omaggio (ed il ringraziamento) non si può che ricorrere a Bernart... (continuer)
En cossirer et en esmai
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 26/3/2013 - 13:53
O plantador
[1968]
Scritta da Geraldo Vandré e Hilton Accioli (1939-), cantante e compositore brasiliano di musica popolare.
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
Una canzone che ricorda molto nel testo Sina de caboclo di João do Vale…
Nella voce del contadino tutta la relazione profonda tra la terra e l’uomo che la coltiva. Ma il frutto della terrra non è mai di chi dissoda, di chi semina, di chi lavora per raccogliere, ma è di “quem não plantou nada”, il padrone, il latifondista. Il quale, senza far nulla, sfruttando il lavoro altrui, si permette anche di dare del pigro al contadino se il raccolto è scarso e vorrebbe che lui seminasse anche quando non è tempo, quando la terra è arida e non pronta ad accogliere il seme…
Ma negli ultimi versi finalmente si annuncia la ribellione…
Scritta da Geraldo Vandré e Hilton Accioli (1939-), cantante e compositore brasiliano di musica popolare.
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
Una canzone che ricorda molto nel testo Sina de caboclo di João do Vale…
Nella voce del contadino tutta la relazione profonda tra la terra e l’uomo che la coltiva. Ma il frutto della terrra non è mai di chi dissoda, di chi semina, di chi lavora per raccogliere, ma è di “quem não plantou nada”, il padrone, il latifondista. Il quale, senza far nulla, sfruttando il lavoro altrui, si permette anche di dare del pigro al contadino se il raccolto è scarso e vorrebbe che lui seminasse anche quando non è tempo, quando la terra è arida e non pronta ad accogliere il seme…
Ma negli ultimi versi finalmente si annuncia la ribellione…
Quanto mais eu ando,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 12:05
Terra plana
[1968]
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”
“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…”
All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:
"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar e canto."
“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (continuer)
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”
“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…”
All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:
"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar e canto."
“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (continuer)
Meu Senhor, minha Senhora...
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 11:44
Aroeira
[1967]
Singolo del 1967 poi incluso nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
L’Aroeira, o Arrueira, è una pianta della famiglia delle Anacardiacee presente in diverse varietà in Brasile. In Europa ne è presente una, il Lentisco, diffusa soprattutto in Portogallo. Ha un legno molto resistente, duro e compatto, e infatti è usata pe la costruzione di travi e montanti ma anche bastoni e fruste usate dai mandriani per governare il bestiame..
“Ma il bastone di Aroeira che hanno usato contro il popolo, un giorno sarà il popolo ad usarlo finchè si spezzerà, sarà la vendetta dell’Aroeira che si abbatterà sulla schiena di chi ha dato oridine di picchiare…”
Più esplicito di così!
Geraldo Vandré, dopo questa canzone e soprattutto dopo Pra não dizer... (continuer)
Singolo del 1967 poi incluso nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.
L’Aroeira, o Arrueira, è una pianta della famiglia delle Anacardiacee presente in diverse varietà in Brasile. In Europa ne è presente una, il Lentisco, diffusa soprattutto in Portogallo. Ha un legno molto resistente, duro e compatto, e infatti è usata pe la costruzione di travi e montanti ma anche bastoni e fruste usate dai mandriani per governare il bestiame..
“Ma il bastone di Aroeira che hanno usato contro il popolo, un giorno sarà il popolo ad usarlo finchè si spezzerà, sarà la vendetta dell’Aroeira che si abbatterà sulla schiena di chi ha dato oridine di picchiare…”
Più esplicito di così!
Geraldo Vandré, dopo questa canzone e soprattutto dopo Pra não dizer... (continuer)
Vim de longe, vou mais longe
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 11:17
13 de maio
[2000]
Parole e musica di Caetano Veloso
Dall’album “Noites do norte”
Il 13 maggio del 1888 l’ultima reggente dell’Impero del Brasile, “dona Isabel Cristina Leopoldina Augusta Micaela Gabriela Rafaela Gonzaga de Bragança e Bourbon”, più semplicemente chiamata Princesa Isabel, firmò la cosiddetta “Lei Áurea” con cui veniva abolita la schiavitù in Brasile. Si trattava in realtà della ratifica di un dato di fatto, perché fin dal 1883 si erano succeduta le ordinanze locali di liberazione degli schiavi. La prima città ad adottarla, il 1 gennaio del 1883, fu Acarate, oggi non a caso chiamata Redenção, nello Stato del Ceará.
Il 13 maggio di ogni anno si festeggia quella data fatidica con una gran festa, con fuochi artificiali e piatti tipici, come la “maniçoba”, o “feijoada paraense”, una pietanza a base di manioca, carne e riso.
Parole e musica di Caetano Veloso
Dall’album “Noites do norte”
Il 13 maggio del 1888 l’ultima reggente dell’Impero del Brasile, “dona Isabel Cristina Leopoldina Augusta Micaela Gabriela Rafaela Gonzaga de Bragança e Bourbon”, più semplicemente chiamata Princesa Isabel, firmò la cosiddetta “Lei Áurea” con cui veniva abolita la schiavitù in Brasile. Si trattava in realtà della ratifica di un dato di fatto, perché fin dal 1883 si erano succeduta le ordinanze locali di liberazione degli schiavi. La prima città ad adottarla, il 1 gennaio del 1883, fu Acarate, oggi non a caso chiamata Redenção, nello Stato del Ceará.
Il 13 maggio di ogni anno si festeggia quella data fatidica con una gran festa, con fuochi artificiali e piatti tipici, come la “maniçoba”, o “feijoada paraense”, una pietanza a base di manioca, carne e riso.
Dia 13 de maio em Santo Amaro
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 09:06
Noites do norte
[2000]
Musica di Caetano Veloso
Testo adattato da versi di Joaquim Aurélio Barreto Nabuco de Araújo (1849-1910), politico, diplomatico, storico e giurista brasiliano che lottò contro la schiavitù e che al proposito ebbe a dire: “O verdadeiro patriotismo é o que concilia a pátria com a humanidade”, concetto piuttosto avanzato per l’epoca.
Musica di Caetano Veloso
Testo adattato da versi di Joaquim Aurélio Barreto Nabuco de Araújo (1849-1910), politico, diplomatico, storico e giurista brasiliano che lottò contro la schiavitù e che al proposito ebbe a dire: “O verdadeiro patriotismo é o que concilia a pátria com a humanidade”, concetto piuttosto avanzato per l’epoca.
A escravidão permanecerá por
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 26/3/2013 - 08:38
Milho aos pombos
[1981]
Parole e musica di Zé Geraldo
Dall’album “Zé Geraldo”
“... e mentre tutto questo accade, io me ne sto al parco a dar da mangiare ai piccioni”
Parole e musica di Zé Geraldo
Dall’album “Zé Geraldo”
“... e mentre tutto questo accade, io me ne sto al parco a dar da mangiare ai piccioni”
Enquanto esses comandantes loucos
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 22:44
Babilonia
Chanson italienne – Babilonia – Nomadi
Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
BABYLONE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 25/3/2013 - 22:34
L'anno che verrà
Si noti che in questa pagina è comparso per la prima volta, per la sua versione greca della canzone di Dalla, il nome di un allora sconosciuto Dionysis Savvopoulos. Dal 2007 ne è passata d'acqua sotto i ponti per l'Ελληνικό Τμήμα !
Riccardo Venturi 25/3/2013 - 21:35
Itaca
Μετέφρασε και τραγοὐδησε στα Ελληνικά ο Διονύσης Σαββόπουλος (1997)
Succede anche questo nell'Ελληνικό Τμήμα: che una vecchia canzone di Lucio Dalla dedicata a Ulisse e a Itaca venga, φύσει, tradotta (benissimo) in greco da Gian Piero Testa per scoprire poi che, nel 1997, una versione greca la aveva già fatta e cantata nientemeno che Dionysis Savvopoulos. La cosa non può renderci che molto felici.
La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]
La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]
ΙΘΑΚΗ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/3/2013 - 20:58
Morte sul selciato
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso (Vedette Zodiaco VPA 8100)
Ancora sulla violenza razzista
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso (Vedette Zodiaco VPA 8100)
Ancora sulla violenza razzista
Un uomo nella notte disteso sul selciato
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 25/3/2013 - 16:25
Sina de caboclo
[1964]
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Jocastro Bezerra de Aquino.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
Canzone del contadino povero sfruttato dal latifondista, costretto a “plantar prá dividir com quem não plantou nada”…
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Jocastro Bezerra de Aquino.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
Canzone del contadino povero sfruttato dal latifondista, costretto a “plantar prá dividir com quem não plantou nada”…
Mas plantar prá dividir
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 15:52
Derradeira primavera
[1964]
Scritta da Tom Jobim (1927-1994, il creatore del movimento della Bossa Nova) e Vinícius de Moraes.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
“Dammi la mano, non ci resta che un’ultima canzone, l’ultima voce di un poeta cantore, in quest’ultima primavera” …
Non so se si potesse esprimere meglio il sentimento nei confronti della dittatura appena instauratasi e che sarebbe durata più di 20 anni…
Scritta da Tom Jobim (1927-1994, il creatore del movimento della Bossa Nova) e Vinícius de Moraes.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
“Dammi la mano, non ci resta che un’ultima canzone, l’ultima voce di un poeta cantore, in quest’ultima primavera” …
Non so se si potesse esprimere meglio il sentimento nei confronti della dittatura appena instauratasi e che sarebbe durata più di 20 anni…
Põe a mão na minha mão
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 15:08
Acender as velas
[1964]
Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e compositore di samba.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
Una canzone che racconta di come nelle favelas brasiliane (così come nelle “callampas” cilene, o nelle “villas miseria” argentine ed in ogni baraccopoli latinoamericana) la gente fosse così abbandonata da morire, magari per una stupidaggine, senza alcun soccorso…
“E la gente muore senza voler morire…”
Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e compositore di samba.
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.
Una canzone che racconta di come nelle favelas brasiliane (così come nelle “callampas” cilene, o nelle “villas miseria” argentine ed in ogni baraccopoli latinoamericana) la gente fosse così abbandonata da morire, magari per una stupidaggine, senza alcun soccorso…
“E la gente muore senza voler morire…”
Acender as velas já é profissão
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 14:53
La storia si ripete
[2006]
Album: La Storia Si Ripete
Il brano che porta il titolo dell'album è un altro della serie "Quelli che credono che il fascismo sia morto con Mussolini" (oh yes!)
Album: La Storia Si Ripete
Il brano che porta il titolo dell'album è un altro della serie "Quelli che credono che il fascismo sia morto con Mussolini" (oh yes!)
Pazienza, sì, ce ne vuole tanta
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 25/3/2013 - 14:35
Parcours:
CCG Antifà: Antifascisme militant
Hombres sin rostro
[2009]
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.
Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas del Buen Gobierno”)
Testo trovato su di un blog dell’autore
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.
Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas del Buen Gobierno”)
Testo trovato su di un blog dell’autore
Hombres sin rey que despiertan flotando en la nada.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 14:18
Takiukum
[2009]
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.
Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas del Buen Gobierno”)
Testo trovato su di un blog dell’autore
Takiukum en tzotzil significa "lugar donde hubo agua y se seco". Este tema fue escrito y compuesto en el campamento de desplazados de guerra homónimo que se encuentro en la zona de los altos de Chiapas. En territorio zapatista en rebeldia.
“Takiukum, in lingua tzotzil [meglio, in lingua “Bats'i k'op” o “jK'optik” – ovvero “lingua originaria” o “nostra lingua” – la lingua maya parlata da circa 350.000 discendenti dei nativi di etnia tzotzil in Chiapas,... (continuer)
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.
Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas del Buen Gobierno”)
Testo trovato su di un blog dell’autore
Takiukum en tzotzil significa "lugar donde hubo agua y se seco". Este tema fue escrito y compuesto en el campamento de desplazados de guerra homónimo que se encuentro en la zona de los altos de Chiapas. En territorio zapatista en rebeldia.
“Takiukum, in lingua tzotzil [meglio, in lingua “Bats'i k'op” o “jK'optik” – ovvero “lingua originaria” o “nostra lingua” – la lingua maya parlata da circa 350.000 discendenti dei nativi di etnia tzotzil in Chiapas,... (continuer)
Pude ver la ansiedad guardar silencio hasta esperar.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 13:35
La vie s'écoule, la vie s'enfuit
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
25 de março de 2013
25 de março de 2013
A VIDA PASSA, A VIDA FOGE
(continuer)
(continuer)
25/3/2013 - 13:18
La vie s'écoule, la vie s'enfuit
Otra traducción al castellano desde los subtítulos de otro vídeo YouTube
"Esta canción fue entonada por primera vez por algunos trabajadores en Bélgica durante las grandes huelgas de 1961." La traduzione è più fedele al testo originale di quella precedente [RV]
LA VIDA PASA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/3/2013 - 12:52
Stranizza d'amuri
Sono italiano ma vivo a Barcellona da otto anni. Battiato è sempre stato il mio artista italiano preferito e mi ha regalato tante emozioni negli anni, grazie ai suoi dischi ascoltati centinaia di volte e ai molti concerti che ho visto.
La settimana scorsa è venuto qui, a Barcellona, a cantare all'Auditori, dove di solito si ascolta musica sinfonica. Anche se la scelta delle canzoni non mi ha convinto del tutto - ha cantato tutto "Apriti sesamo" nella versione spagnola, che francamente non suona altrettanto bene, e ha privilegiato i soliti successi di sempre rispetto ai brani più mistici e profondi - quando ha intonato "Stranizza d'amuri" il mio cuore si è sciolto. Che gran regalo ci ha fatto, riproponendo questa splendida canzone.
La cosa buffa è che pochi giorni dopo ho avuto un colpo di fulmine... ricambiato... Sarà tutta colpa di Franco? Vedremo se funziona, per ora mi limito a unirmi al gruppo di grandi ammiratori di questo brano (e naturalmente di tutta l'opera di Battiato) e vi saluto con un sorriso :)
La settimana scorsa è venuto qui, a Barcellona, a cantare all'Auditori, dove di solito si ascolta musica sinfonica. Anche se la scelta delle canzoni non mi ha convinto del tutto - ha cantato tutto "Apriti sesamo" nella versione spagnola, che francamente non suona altrettanto bene, e ha privilegiato i soliti successi di sempre rispetto ai brani più mistici e profondi - quando ha intonato "Stranizza d'amuri" il mio cuore si è sciolto. Che gran regalo ci ha fatto, riproponendo questa splendida canzone.
La cosa buffa è che pochi giorni dopo ho avuto un colpo di fulmine... ricambiato... Sarà tutta colpa di Franco? Vedremo se funziona, per ora mi limito a unirmi al gruppo di grandi ammiratori di questo brano (e naturalmente di tutta l'opera di Battiato) e vi saluto con un sorriso :)
Da lontano... 25/3/2013 - 12:17
Corrido de Arturo Gámiz
[1969]
Parole e musica di Judith Reyes
Dal disco “Mexique – Cronica mexicana”, le Nouveau Chansonnier International, Le Chant Du Monde
Testo trovato sul blog Viva la Sexta!
Dopo il Corrido de Lucio Cabañas, il Corrido a Genaro Vázquez e il Corrido de Rubén Jaramillo, eccone ancora uno che celebra un’altra figura di resistente e guerrigliero mai dimenticato, Arturo Gámiz García.
Alla fine degli anni 50, quando l’avvocato PRIista Adolfo López Mateos assunse la presidenza, il Messico era scosso dalle proteste di operai e contadini. Molto agguerriti erano soprattutto il sindacato dei ferrovieri ed il Movimiento Revolucionario del Magisterio (MRM) che raggruppava maestri rurali, docenti urbani ed intellettuali ma anche operai e professionisti.
Nella primavera del 1959 il governo decise di “acabar” con le proteste dei “comunisti” che minavano la pace sociale e ostacolavano il... (continuer)
Parole e musica di Judith Reyes
Dal disco “Mexique – Cronica mexicana”, le Nouveau Chansonnier International, Le Chant Du Monde
Testo trovato sul blog Viva la Sexta!
Dopo il Corrido de Lucio Cabañas, il Corrido a Genaro Vázquez e il Corrido de Rubén Jaramillo, eccone ancora uno che celebra un’altra figura di resistente e guerrigliero mai dimenticato, Arturo Gámiz García.
Alla fine degli anni 50, quando l’avvocato PRIista Adolfo López Mateos assunse la presidenza, il Messico era scosso dalle proteste di operai e contadini. Molto agguerriti erano soprattutto il sindacato dei ferrovieri ed il Movimiento Revolucionario del Magisterio (MRM) che raggruppava maestri rurali, docenti urbani ed intellettuali ma anche operai e professionisti.
Nella primavera del 1959 il governo decise di “acabar” con le proteste dei “comunisti” che minavano la pace sociale e ostacolavano il... (continuer)
Ciento veinticinco verdes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 25/3/2013 - 11:32
O subdesenvolvido
[1961]
Parole di Francisco “Chico” de Assis
Musica di Carlos Lyra
Originariamente inclusa in «Um americano em Brasília», piece teatrale di Francisco “Chico” de Assis e Nelson Lins e Barros, fu poi incisa l’anno seguente dal Conjunto CPC nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
Canzone parodistica sulla storia del Brasile ed il neocolonialismo americano di cui era vittima in quegli anni...
Parole di Francisco “Chico” de Assis
Musica di Carlos Lyra
Originariamente inclusa in «Um americano em Brasília», piece teatrale di Francisco “Chico” de Assis e Nelson Lins e Barros, fu poi incisa l’anno seguente dal Conjunto CPC nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
Canzone parodistica sulla storia del Brasile ed il neocolonialismo americano di cui era vittima in quegli anni...
O Brasil é uma terra de amores
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 21:37
Il proconsole Dione e il fante Massimiliano
Μετέφρασε στην Ελληνική καθαρεύουσα ο Ρικάρντος Βεντούρης
24.3.2013
24.3.2013
Può darsi che sia una mia fissazione, o una forzatura; però quando mi trovo di fronte a testi che parlano di "antiche storie" e decido di tradurli in greco, non mi viene di utilizzare il greco moderno standard. Passo allora alla povera, vecchia e solenne katharevousa, che nel mio caso (patologico) mi picco di non scrivere per nulla ἀπλῆ. Tendo anzi ad arcaizzarla in stile ottocentesco. Il buon San Massimiliano di cui Anton Virgilio Savona cantò la storia è considerato il santo protettore degli obiettori di coscienza; anche per questo metto questa canzone nella categoria dei disertori. [RV]
Ο ΔΙΩΝ Ο ΑΝΘΥΠΑΤΟΣ ΚΑΙ Ο ΜΑΞΙΜΙΛΙΑΝΟΣ Ο ΠΕΖΟΣ
(continuer)
(continuer)
24/3/2013 - 21:26
Grileiro vem, pedra vai
[1962]
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”
Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continuer)
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”
Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continuer)
Grileiro vem, pedra vai
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 20:46
Due metri per due, carcere duro
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona da Palermo
Album: Pianeta pericoloso
Sembrano proprio i corsi e ricorsi storici (o il Karma negativo) del rivoluzionario (magari di quello più autentico..)
Testo di Anton Virgilio Savona da Palermo
Album: Pianeta pericoloso
Sembrano proprio i corsi e ricorsi storici (o il Karma negativo) del rivoluzionario (magari di quello più autentico..)
Nella fotografia grande quanto una parete
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 24/3/2013 - 19:51
Terra terra ferita terra del Kurdistan
DA FINIRE DI TRASCRIVERE
Quante lacrime amare su quel viso stanco
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 24/3/2013 - 19:26
Parcours:
Du Kurdistan
A veces
(Anónimo - Hugo Gómez - José Luis Guerra)
Dall'album "Veinticinco años" 1986
Testo trovato su Cancioneros.
Dall'album "Veinticinco años" 1986
Testo trovato su Cancioneros.
«A veces llueve
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 19:19
Kurdistan
Sono una lacrima che cade e và lontano
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQUijote82 24/3/2013 - 19:17
Parcours:
Du Kurdistan
Exilio
(Pablo Neruda - Manuel García)
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.
El destierro es redondo:
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 19:10
Parcours:
Exil et exiliés
Heval
[2010]
Album: Canzoni Contro
Heval dal curdo vuol dire Compagno
Album: Canzoni Contro
Heval dal curdo vuol dire Compagno
Heval, tu che dormi in un prato
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 24/3/2013 - 18:44
Parcours:
Du Kurdistan
Brasil já vai a guerra
[1960]
Parole e musica di Juca Chaves
Dall’album “As musicas proibidas“ pubblicato nel 1968.
La dittatura militare in Brasile ebbe formalmente inizio nel 1964 ma anche lì - così come in Argentina e in molti altri paesi latinoamericani - non si può certo dire che i governi precedenti fossero stati democratici. E’ il caso di quello di Getulio Vargas, un nazionalista, populista e parafascista che fu presidente del Brasile dal 1930 al 1945 e poi ancora per qualche anno nel dopoguerra. Con Vargas e grazie all’impegno nel conflitto mondiale a fianco degli USA (una decisione puramente opportunistica, che Vargas era ideologicamente molto più vicino a Mussolini ed Hitler), l’esercito brasiliano accrebbe sempre di più la sua influenza fino - come si è detto - alla presa del potere con il golpe del 1964.
Questa canzone fu scritta dal grande umorista, cantautore e compositore Juca Chaves quando nel... (continuer)
Parole e musica di Juca Chaves
Dall’album “As musicas proibidas“ pubblicato nel 1968.
La dittatura militare in Brasile ebbe formalmente inizio nel 1964 ma anche lì - così come in Argentina e in molti altri paesi latinoamericani - non si può certo dire che i governi precedenti fossero stati democratici. E’ il caso di quello di Getulio Vargas, un nazionalista, populista e parafascista che fu presidente del Brasile dal 1930 al 1945 e poi ancora per qualche anno nel dopoguerra. Con Vargas e grazie all’impegno nel conflitto mondiale a fianco degli USA (una decisione puramente opportunistica, che Vargas era ideologicamente molto più vicino a Mussolini ed Hitler), l’esercito brasiliano accrebbe sempre di più la sua influenza fino - come si è detto - alla presa del potere con il golpe del 1964.
Questa canzone fu scritta dal grande umorista, cantautore e compositore Juca Chaves quando nel... (continuer)
Brasil já vai a guerra, comprou um porta-aviões
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/3/2013 - 17:35
Aquí arriba
Dall'album "Araca" 1984
Trovata su Cancioneros.com
Testo di José Luis Guerra
Canzone di esilio; l'amarezza è appena velata da un tono scherzoso.
Trovata su Cancioneros.com
Testo di José Luis Guerra
Canzone di esilio; l'amarezza è appena velata da un tono scherzoso.
Allá arriba, va la luna;
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 24/3/2013 - 17:30
Parcours:
Exil et exiliés
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Lyrics & Music by Tom Neilson
Album: Only Outlaws Will Be Free