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Que se vayan ellos

Que se vayan ellos
[1973]
Scritta da Piero De Benedictis, in arte Piero, ed il poeta José Tcherkaski
Album “Para el pueblo lo que es del pueblo”

Una canzone che potrebbe sembrare profetica, visto che fu scritta nel 1973, tre anni prima dell’inizio della dittatura...
A dire il vero, però, l’Argentina passò da una dittatura all’altra per quasi tutto il 900...
Comunque, nel 1976 Piero dovette scappare dal suo paese. Restò esule in Italia e Spagna fino al 1981, quando tornò in Argentina ma abbandonando la musica di protesta.
Hoy tengo nublada la sonrisa, país de cielo, país de tiza.
(continuer)
envoyé par Dead End 14/3/2013 - 23:28
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Calamandrei

Calamandrei
Se vuoi andare in pellegrinaggio
(continuer)
envoyé par Francesco de Francisco 14/3/2013 - 23:10
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Sinàn Capudàn Pascià

Sinàn Capudàn Pascià
bravo!
rosa 14/3/2013 - 20:30
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Le Mat

Le Mat
(Texto Germano Bonaveri y mùsica germano Bonaveri, Antonello D'Urso)
Hace miles de años vivo en medio del mar,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/3/2013 - 18:31

La sposa del vento

La sposa del vento
Esiste un quadro molto conosciuto per la sua importanza storica nel periodo che segue tutta la prima guerra mondiale, il dipinto intitolato -La sposa del vento- del 1914 di Oskar Kokoschka.

Nello storico quadro il pittore ritrae due amanti come sospesi in una sera scura, innalzati dal vento e portati via dalle atrocità e ingiustizie, che la guerra al loro tempo stava portando nel mondo.Spicca così'l'immagine della sposa portata via dal vento,allontanata dalle angerie del tempo . Avrei provato in maniera perà dilettantistica a scrivere, dedicare una canzone al famoso quadro.
Vestige di veli di voli ai viali,
(continuer)
envoyé par Anton 14/3/2013 - 18:16
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Corso Regina Coeli

anonyme
Corso Regina Coeli
Canto anonimo inserito nell'album di Alessio Lega "Mala Testa" del 2013 (vedi Matteotti).
Corso Regina Coeli c’è una salita
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/3/2013 - 18:11
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Se gli agrari

Se gli agrari
‎[1971]‎
Scritta da Settimelli con Luciano Francisci per il Canzoniere Internazionale.‎
Nel disco “Il bastone e la carota”‎
Testo trovato su Il deposito



Nel 1971 il presidente del Consiglio era Emilio Colombo, già più volte ministro al Tesoro, alle ‎Finanze, al Bilancio e agli Esteri. Il suo ministro dell’Interno era il siciliano Franco Restivo. A lui ‎toccarono molte “prelibatezze” di quegli anni: la repressione delle proteste ad Avola, ‎‎Piazza Fontana, le inchieste SIFAR ‎e “Piano Solo”, il golpe Borghese, l’assassinio del ‎‎giudice Scaglione e del suo ‎autista Antonio Lo Russo ad opera della mafia, l’attentato alla Freccia del Sud, i moti di ‎‎Reggio Calabria cavalcati ‎dall’estrema destra, gli attentati ai treni dei sindacalisti diretti a Catanzaro per la conferenza sul ‎Mezzogiorno, quelli a I treni per Reggio Calabria … Fu chiara allora la saldatura tra apparati – nemmeno tanto deviati ‎‎- dello Stato, fascisti e poteri mafiosi, uniti contro i lavoratori, operai e contadini.‎
Se gli agrari hanno aperto la borsa
(continuer)
envoyé par Dead End 14/3/2013 - 18:07
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Xenophobia

Xenophobia
[2012]
Album: Silence is Violence
ONE: feed people with greed and hate – and make them proud of the State.
(continuer)
envoyé par giorgio 14/3/2013 - 17:05
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Siam prigionieri

anonyme
Siam prigionieri
Siberia 1914 – 1918
Armonizzazione Renato Dionisi

“Lontanissimo”: questa indicazione, apposta in partitura da Renato Dionisi sulla parte melodica del basso, rende con estremo realismo la disperazione dei soldati trentini - arruolati nell’esercito austriaco - catturati sul fronte della Galizia e mandati in Siberia nei campi di prigionia. Durante la detenzione essi assimilarono melodie tipiche del folklore russo alle quali adattarono testi improvvisati. Le terribili condizioni di vita di quei prigionieri, a migliaia di chilometri da casa, trovano nella asciutta armonizzazione un’eco di assoluta drammaticità.
Siam prigionieri,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/3/2013 - 10:50

Mateòti, Mateòti

anonyme
Mateòti, Mateòti
‎[1924?]‎
Raccolta da Roberto Leydi a Cologno al Serio (BG) dall’informatrice Palma Facchetti, 4 luglio ‎‎1964.‎
Inserita nel brano intitolato “Strofette satiriche” di ‎‎Sandra Boninelli, nell’album “Legàmi” del 2005.‎
Mateòti, Mateòti, grande martire d'Italia
(continuer)
envoyé par Dead End 14/3/2013 - 10:38
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'A Flobert o Sant'Anastasia

'A Flobert <i>o</i> Sant'Anastasia
Lì per lì mi è venuto im mente BOBO MERENDA di Enzo Jannacci e ho pensato che la canzone (che ho visto da questo sito essere del'68) è stata una ironica, ma tristissima predizione
silva 14/3/2013 - 10:36
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Tammurriata nera

Tammurriata nera
@ Elena
La seconda parte della canzone, quella aggiunta dalla NCCP, cioè da 'E signurine 'e Caporichino fanno ammore ecc" è tutta una parodia buffoneggiante di "Pistol Packin Mama", la canzone americana così in voga in quel periodo (ma anche ovviamente delle napoletane e dei napoletani stessi che si vendevano agli americani), di cui ha la stessa musica ironicamente strascicata.
Gennaro 14/3/2013 - 09:50
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La stupidità

La stupidità
[2009]
Testo e Musica di Fabrizio Coppola
Album: La stupidità EP

La stupidità è una preghiera laica per combattere il pregiudizio, l'intolleranza e il bigottismo becero di questi tempi barbari e avvilenti; un lamento rabbioso che unisce una ritmica chiaramente ispirata alla Give Peace A Chance di Lennon, un cantato salmodiante che ricorda i migliori CSI e intrecci chitarristici di matrice blues: su questo tappeto Fabrizio Coppola scandisce un testo ossessivo e incalzante che trova nel lungo ritornello finale il suo momento liberatorio.
Scritta di getto, la canzone affronta la frustrazione e lo sconforto di un uomo nei confronti del proprio paese: il razzismo che si affaccia con nuova virulenza, l'ossessione per la sicurezza, la dubbia idea di normalità che domina la nazione, la soffocante presenza della Chiesa nel discorso politico e sociale, l'attaccamento agli oggetti che trasforma... (continuer)
Pesta l'uomo nero
(continuer)
envoyé par giorgio 14/3/2013 - 08:40
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La memoria

La memoria

Le oscure relazioni del nuovo papa con la dittatura militare argentina

Jorge Mario Bergoglio, ex arcivescovo di Buenos Aires, eletto papa con il nome di Francesco I, è un gesuita nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936 ed ha dedicato buona parte della vita all'insegnamento.

Bergoglio ha un passato oscuro in Argentina per le accuse che gli furono rivolte anni fa circa la tortura e la sparizione di un laico e due sacerdoti ai tempi della dittatura militare che cominciò nel 1976. Nonostante non si sia raggiunta una sentenza sul caso, cinque testimoni hanno confermato il coinvolgimento del nuovo papa con queste sparizioni. Il giornalista Horacio Verbitsky è stato il ricercatore più attivo nel portare alla luce le prove che potessero dimostrare il coinvolgimento di Bergoglio con questi episodi della "guerra sporca" in Argentina.

Ma le relazioni di Bergoglio con la dittatura non... (continuer)
13/3/2013 - 23:25
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Sott'à lu ponte

Sott'à lu ponte
Sul sito del Coro Castellani della Valle di Crevalcore, Bologna, viene riportata una storia curiosa a proposito di questo canto (che fa parte del loro repertorio):
La canzone sarebbe stata "armonizzata" da un certo Mauro Camisa il quale, prigioniero durante la seconda guerra mondiale in Corsica, la sentì cantare da un compagno rinchiuso nella cella vicina ...
Dead End 13/3/2013 - 17:48
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Bim Bam Bom

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Bim Bam Bom
Canzone raccolta a Scandiano, Reggio Emilia, e arrangiata da Fedele Fantuzzi (1956-), attualmente ‎direttore del Coro La Baita di Scandiano.‎
Il testo però l’ho trovato nel repertorio di un altro coro emiliano, quello dei ‎‎Castellani della Valle di Crevalcore, Bologna, ‎diretto dal maestro Gian Marco Grimandi, che hanno proposto il brano nel loro disco intitolato “Da ‎sole a sole - canti di lavoro della tradizione popolare”‎

L'impotenza di un contadino nei confronti del suo padrone trova sfogo in questo canto. Non si tratta ‎però di una vera protesta in quanto il contadino parla a sè stesso, accorgendosi di essere un "gran ‎caiòn", “un gran coglione”, vittima dello sfruttamento più totale.‎
Al vilan ciapa la sapa
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 17:40

L’auge

L’auge
‎[1871]‎
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda ‎edizione accresciuta, 1908)‎
Con dedica “À J.-B. Clément, membre de la Commune”, proprio lui, l’autore ‎de La semaine sanglante, de Le temps des cerises e di tanti altri “chants révolutionnaires”… ‎
Pottier e Clément sapevano bene entrambi che “l’ordine borghese è un’enorme mangiatoia ‎dove i ricchi sgrufolano ma non è con l’acqua fresca che questi grossi porci s’ingrassano” ‎bensì col sangue dei lavoratori e della povera gente.‎

‎“Et dans ce livre, que l’amicale initiative de son collègue de la Commune de Paris, le citoyen ‎Goupil, est parvenue à répandre et à populariser, le barde vigoureux, le militant sans peur ni ‎reproche que fut Pottier, dresse ses protestations hardies contre la Trinité criminelle qui constitue la ‎plus formidable oppression dont les êtres humains aient eu à souffrir... (continuer)
L’ordre bourgeois, c’est l’auge immense
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 17:06
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La disgrazia

La disgrazia
[2008]
Testo e Musica di Enzo e Lorenzo Mancuso
Album: Requiem

Nel corso del 2006, 1302 persone sono morte sul posto di lavoro nella sola Italia; un dato da considerarsi "provvisorio e destinato a implementarsi nei prossimi mesi" – specifica l'Inail nell'ultimo rapporto annuale presentato il 30 aprile 2007 – "a causa dei tempi tecnici di accertamento"; è ipotizzabile, secondo l'ente, sulla base di proiezioni statistiche, che il numero sia "destinato a riposizionarsi su livelli prossimi ai 1350 casi". Denunciati, occorre sottolineare.
1338 sono state le vittime nel 2007, secondo i primi dati disponibili, destinati anch'essi ad aumentare visibilmente. Dati che non tengono conto dei decessi per malattia professionale, 250 i casi accertati nel 2006.
Sono numeri che hanno visto un lento e progressivo calo dal 2002 al 2005 (rispettivamente, 1478 morti nel 2002, 1449 nel 2003, 1328 nel 2004,... (continuer)
Ci purtàru quattru ciuri
(continuer)
envoyé par Dead End e giorgio 13/3/2013 - 17:01

L’anthropophage

L’anthropophage
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda ‎edizione accresciuta, 1908)‎
Dedicata “Au comte Albert de Neuville”, che ignoro chi fosse...‎


Chi è il “vecchio cannibale” che si aggira tra campi di battaglia, bordelli, galere e fabbriche, ‎ovunque dove gli esseri umani pagano il loro tributo di sangue al Potere? E’ il Potere stesso, un ‎mostro bifronte: su di un faccia la Famiglia, sull’altra la Proprietà.‎


Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota... (continuer)
As-tu le cœur bardé de fer ?
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 14:50
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Liberi tutti

Liberi tutti
[2011]
Testo e musica di Roberta Gulisano
Pianoforte: Angelo di Leonforte

"Dovremmo imparare dai bambini che, se non vengono (ancora) condizionati, non si curano affatto del colore della pelle o d'altro: loro amano col cuore non col cervello..".
Un po' Quando saremo fratelli uniti.. (e liberi!), e un po' All You Need Is Love, la canzone è stata inserita come colonna sonora dell'omonimo cortometraggio del regista Benedetto Pace, finalista al Giffoni Film Festival, ed. 2012.
Sono qui, nulla da dichiarare
(continuer)
envoyé par giorgio 13/3/2013 - 14:18

Guillaume et Paris

Guillaume et Paris
‎[Novembre 1870]‎
Versi di Eugène Pottier, da i suoi “Chants révolutionnaires” (prima edizione, 1887; seconda ‎edizione accresciuta, 1908)‎
Pubblicata sul giornale “Le Combat” fondato da Félix Aimé Pyat (1810-1889), giornalista e ‎personalità di spicco della Comune.‎


‎Guillaume è l’imperatore Guglielmo I di Germania, re di Prussia, le cui truppe ‎assediavano Parigi dal settembre del 1870.‎
‎Cambronne - l’esclamazione della città di Parigi che resiste all’assediante – è il ‎generale Pierre Jacques Étienne Cambronne (1770-1842), quello che – leggenda vuole - alla fine ‎della battaglia di Waterloo del 1815 al generale britannico Colville, che gli intimava la resa, rispose: ‎‎“La garde meurt mais ne se rend pas!” o, più semplicemente, “Merde!”… Nella realtà gli inglesi ‎spazzarono via l’ultima resistenza francese e Cambronne, ferito, fu fatto prigioniero ma “Merde!” ‎rimane ancora oggi... (continuer)
[Guillaume]
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 14:16
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Buongiorno Gaetano

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Buongiorno Gaetano
‎[primo dopoguerra?]‎
Canto facente parte del repertorio del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio ‎Vacchi.‎
Raccolto nel 1983 dai ricercatori Alfonso Bonazzi e Angelo Venturi, detto "Piculein", a Pian di ‎Macina, provincia di Bologna. Trascritto e musicato dallo stesso maestro Giorgio Vacchi.‎
Dal disco del Coro Stelutis intitolato “Per amore o per forza”, 1989‎
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis



In “Buongiorno Gaetano” abbiamo, invece, messo a confronto due mondi tanto distanti come quello ‎del contadino e quello del fattore: non poteva non esserci contrasto! E «contrasto», appunto, veniva ‎chiamato questo tipo di canto che i cantastorie presentavano nei paesi durante le fiere e i mercati. ‎‎(dall’introduzione sul sito del Coro Stelutis)‎

Buongiorno Gaetano, come state?
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 13:28
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O cara mama

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O cara mama
‎[primo dopoguerra]‎
Canto di risaia facente parte del repertorio del Coro El Castel di Sanguinetto, provincia di Verona, e ‎anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro Giorgio Vacchi.‎
Raccolto nel 1976 da Dino Coltro a Verona dall’informatrice Bruna Campara.‎
Dal disco del Coro Stelutis intitolato “Per amore o per forza”, 1989‎
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis

Con “O cara mama” torniamo nel mondo del lavoro femminile: a migliaia, d'estate, le donne ‎partivano per il lavoro in risaia. Trovavano il caldo, l'acqua stagnante, le zanzare, il mangiare ‎cattivo; in cambio pochi soldi e, spesso, la salute rovinata. (dall’introduzione sul sito del Coro ‎Stelutis)‎
O cara mama vienimi incontra
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 13:05
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Son già tre anni

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Son già tre anni
‎[fine 800]‎
Canto di minatori facente parte del repertorio del Gruppo spontaneo “La Fésia” di Monchio delle ‎Corti, provincia di Parma, e anche del coro Stelutis di Bologna fondato nel 1947 dal maestro ‎Giorgio Vacchi.‎
Raccolto nel 1985 da Giacomo Rozzi a Monchio delle Corti, Parma, dalla voce di Anna Monicelli, ‎classe 1930.‎
Dal disco del oro Stelutis intitolato “Ci vuol pazienza”‎
Testo trovato sul sito del Coro Stelutis

Il canto “Son già tre anni” era legato al lavoro dei minatori e subì una rilevante trasformazione ‎quando, durante la guerra '15-'18, gli alpini, mutandone il testo, diedero inizio al «nuovo» canto che ‎da quello era nato e che prese il nome di «Monte Canino». Non ne risultò cambiato, però, il lento, ‎doloroso andamento. (dll’introduzione sul sito del Coro Stelutis)‎
Son già tre anni che faccio il minatore
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 12:50
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La lingera di galleria

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La lingera di galleria
‎[fine 800]‎
Canzone dei minatori della Val Trompia.‎
Nel repertorio della famiglia Bregoli di Pezzaze, Brescia.‎
Brano che dà il titolo al saggio di Bruno Pianta “La lingera di galleria - Il repertorio della famiglia ‎Bregoli di Pezzaze e la cultura dei minatori”, in AA.VV., “Mondo Popolare in Lombardia: Brescia ‎e il suo territorio”, a cura di Roberto Leydi e Bruno Pianta, Milano, 1976.‎
Interpretata dal Gruppo ‎dell’Almanacco Popolare, nato nel 1966 da una costola del Nuovo Canzoniere Italiano, nel disco ‎‎“Canti e balli dell’Italia settentrionale” (1976)‎
Testo trovato su Il Deposito‎

Ligèra (o leggera, e anche lingera) non è soltanto in termine gergale con cui veniva definita la ‎microcriminalità milanese fino alla prima metà del XX secolo e, per estensione, teppaglia, ‎delinquenti, informatori e sbandati in vari dialetti lombardi. Ligèra è anche spesso sinonimo di ‎operaio, di... (continuer)
E la lingera che mai non trema
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 11:33
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Rap al Despertar

Rap al Despertar
Esta canción fue un homenaje, desde lejos, a la dignidad y rebeldía mostrada el año 2011 por el movimiento estudiantil, que prendio la conciencia del pueblo chileno y atacó el corazón del sistema educacional de mercado: el lucro en la educación.

Con creatividad, claridad, honestidad y valentía, durante meses los estudiantes organizados protestaron y combatieron masivamente en las calles, anunciando un nuevo ciclo histórico que recién comienza a construirse, donde el pueblo lentamente ha ido recuperando su horizonte de poder popular y su ofensiva contra la burguesía.

Esta canción fue una forma de alentar ese proceso y decir simplemente "muchas gracias" por el ejemplo de lucha, conciencia y organización!

Tengo unas ganas de escribir como nunca había tenido
(continuer)
envoyé par adriana 13/3/2013 - 08:40
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Su dillu

Su dillu
‎[1988]‎
Parole di Elena Ledda
Musica di Riccardo ‎Tesi e Mauro Palmas.‎
Dall’album “Sonos”.‎

Nanneddu meu
(continuer)
envoyé par Dead End 13/3/2013 - 08:27
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De Rojo y Negro

De Rojo y Negro
[2011]

Album :Kütral lanzado
Siento la tormenta y comprendo
(continuer)
envoyé par adriana 13/3/2013 - 07:47
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Torrandi

Torrandi
[2010]
Scritta con la sorella Gabriela e con Mauro Palmas.
Album intitolato “Undas”, nella collana “Donne: stelle della Sardegna” edita dal quotidiano L’Unione Sarda.
Testo trovato sul sito della trasmissione “La lingua batte” di RAI Radio3.
Benit sa mala strasura
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 22:33
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Nación Mapuche

Nación Mapuche
[2011]

Album: Kütral lanzado
Nos acusan de terroristas para privarnos de libertad
(continuer)
envoyé par adriana 12/3/2013 - 18:35
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Adele che cade

Adele che cade
[2012]
Testo e Musica di Roberta Gulisano
Album: Destini coatti

Strumentisti: C. Pinzone: chitarra classica; G. Villafranca: contrabbasso; Arrangiamento per banda di Antonio Putzu; La Banda: sez. ritmica Francesco Argento; basso tuba Pino Parisi; euphonium Christian Sproviero; corni Salvatore Castro; tromboni: Maurizio Fidotta; sassofoni: Jossy Botte;
clarinetti: Carmelo Colajanni; trombe: Gaetano Privitelli; flauti: Mario Maggiani.
Adele che cade, cade
(continuer)
envoyé par giorgio 12/3/2013 - 17:01

File

File
Nell’EP “Il cammino senza speranza” (I Dischi del Sole, 1964)‎
Testo trovato su Poesie – Report on line



È il crepuscolo. File di braccianti tornano ai paesi con i carri lungo strade che sembrano ‎interminabili a questi uomini sfiniti da una giornata di fatica. Il ritmo della poesia, che è il testo di ‎una canzone, vuole rendere la stanchezza e la lentezza di un viaggio estenuante che è anche il ‎malinconico cammino verso un domani che non promette di essere migliore dell'oggi.‎
File
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 15:14
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L’esodo

L’esodo
Nell’EP “Il cammino senza speranza” (I Dischi del Sole) e poi nell’album “Emigrazione. Canti del ‎passaporto rosso” (nella collana “I più bei canti d'Italia” edita dalla RCA)‎
Recentemente anche nel CD di Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque intitolato ‎‎“Povera gente”, 2004.‎
Testo trovato su La Musica ‎de L’Altra Italia

So' remast' i vijcchie e i criature,
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 13:53

En arribent a Peccais

anonyme
En arribent a Peccais
‎[fine 800]‎
Canto in occitano dei lavoratori provenienti dalle Cévennes, nel Massiccio Centrale francese, ‎impiegati come giornalieri nelle saline di Peccais, nei pressi di Aigues-Mortes, in Linguadoca.

Molti degli immigrati italiani che lavoravano nelle saline di Peccais/Aigues-Mortes erano ‎piemontesi e sicuramente capirono e forse anche intonarono questa canzone dei loro compagni ‎francesi…‎


Peccato che nel corso de La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri spesso la solidarietà di classe ha ‎lasciato il posto al razzismo e allo scontro tra gli sfruttati…‎
Così avvenne nell’agosto del 1893 ad Aigues-Mortes: 9 morti accertati, parecchi dispersi, un ‎centinaio di feriti, tutti lavoratori italiani immigrati, massacrati a colpi di pietre e randelli dai loro ‎compagni francesi e dagli abitanti del luogo.‎
Questa la ricostruzione dell’episodio dalla pagina su cui ‎ho... (continuer)
En arribent a Peccais
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 13:09
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E tutti va in Francia

anonyme
E tutti va in Francia
‎[fine 800]‎
In “Le canzoni degli emigranti, Vol. 2” a cura di Anton Virgilio Savona, I Dischi dello ‎Zodiaco, 1971‎
Poi anche nel CD di Gualtiero Bertelli e La Compagnia delle Acque intitolato “Povera ‎gente”, 2004.‎



Emigranti: Francia, quando i Rom eravamo noi‎

di Zeno Leoni, da Megachip‎

In questi giorni di caccia allo zingaro e pulizia etnica d’oltralpe, viene da parafrasare così il libro, ‎poi opera teatrale, di Gian Antonio Stella: “Quando i Rom eravamo noi”. Già. Fra le rotte più ‎ambite dai milioni d’italiani emigrati tra il 1890 e il secondo conflitto mondiale, v’era stata ‎innanzitutto la vicina Francia dello sceriffo Sarkozy e del suo ministro all’emigrazione Eric Besson. ‎Dove certamente, anche allora, l’accoglienza non era una specialità della casa. Tornando indietro di ‎un secolo, è pacifico ricordare come la geografia indirizzò la transumanza di molti verso regioni... (continuer)
E tutti va in Francia
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 11:29
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Devento mata in fabrica

Devento mata in fabrica
‎[1973]‎
Con Alberto D'Amico, Emanuela Magro, Luisa Ronchini


Il testo della prima strofa e la musica sono stati scritti da alcuni militanti della sezione "Che ‎Guevara" della Giudecca (Venezia). Il brano è stato poi completato dal gruppo musicale del ‎Comitato Femminista di Padova (da Il ‎Deposito)‎
Devento mata in fabrica
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 09:48
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Ti sa miga

Ti sa miga
‎[1973]‎
Dall’album “Ariva i barbari”‎

Sul polo petrolchimico di Porto Marghera, sulle sue vicende industriali (dalla fusione tra ‎Montecatini ed Edison a quella tra Enichem e Montedison, e relativi scandali finanziari) e su quelle ‎giudiziarie (il lungo processo contro i vertici industriali per i tanti operai morti avvelenati dal ‎cloruro di vinile) si vedano le interessanti schede di sintesi ‎preparate da Immacolata Nola dell’Università di Napoli Federico II

‎ ‎
Ti sa miga
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 09:29
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Giudèca

Giudèca
‎[1973]‎
Dall’album “Ariva i barbari”‎



‎La Giudecca (Giudèca in dialetto veneziano, anticamente Zudèca e Zuèca) è un'isola (o, meglio, un ‎insieme di isole collegate tra loro) posta a sud del centro storico di Venezia.‎
Bonificata in epoca relativamente tarda, fu una zona ricca di orti e giardini, quindi tradizionale ‎luogo di evasione. La rapida espansione edilizia l'ha ridotta poi a zona degradata e persino ‎malfamata, contraddistinta da stretti e oscuri vicoli e palazzi trascurati.‎
Da alcuni decenni l'isola è stata recuperata e vi sono sorti complessi residenziali d'avanguardia che ‎si integrano con il recupero degli spazi industriali abbandonati. (it.wikipedia)‎

In questa canzone di Alberto D’Amico si fa anche riferimento a Giuseppe Cipriani, imprenditore ‎veneziano fondatore dell’Harry’s Bar, inventore del cocktail “Bellini” e iniziatore di un impero ‎alberghiero e nel settore... (continuer)
Giudèca nostra abandonada,‎
(continuer)
envoyé par Dead End 12/3/2013 - 08:52
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Never Was

Never Was
This quiet song delivers a powerful punch. It's an anti-war song that doesn't preach– yet it powerfully illustrates an unnerving fact: war's true cost to humanity is far greater than we can know.

Racconta la storia di uno scienziato che, con l'aiuto e l'appoggio della propria compagna, riesce a scoprire una cura per il cancro. Una scoperta che senz'altro cambierà il mondo e il corso della storia. Ma in realtà i genitori della donna sono morti in guerra ancor prima che lei fosse concepita, quindi lei non è "mai esistita". In seguito (nella seconda strofa) lo scienziato, che non ha alcun rapporto amoroso (dato che la donna non è mai esistita), si dedica completamente al lavoro e riesce lo stesso a scoprire una cura per il cancro. Ma è davvero così? In realtà i suoi antenati sono stati uccisi in guerra o in altri eventi (connessi con la guerra). E così alla fine si scopre che anche lui, lo... (continuer)
She was everything he needed, she made him feel loved
(continuer)
envoyé par Eric Wrobbel 11/3/2013 - 20:12
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Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio

Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio
[2010]
Edito su rockit.it
Poi in "Fatevi fottere" (2012)

Settembre 2010
Da Rockit, Volume 21

Nei testi di Canali la politica ha un ruolo centrale, ma non per questo Canali deve essere considerato un cantante schiettamente ideologico, come invece poteva dirsi - almeno per quanto concerneva l'iconografia - dei CCCP Fedeli alla linea. Al contrario, lontano dalla lotta di palazzo, Canali parla di una politica respirata per le strade, vissuta sulla pelle dei più deboli o di chi, più semplicemente, non condivide derive autoritarie.

Si tratta di una visione politica piena di fierezza partigiana, anarchica, incendiaria, come espresso nella canzone Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio, in cui viene citato un personaggio realmente esistito nella Resistenza, il Colonnello Valerio alias Walter Audisio, ovvero l'esecutore materiale della fucilazione di Benito Mussolini.

Il testo è... (continuer)
Fischiava il vento
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envoyé par PABLO 11/3/2013 - 17:08
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Si dumani ia murissi

Si dumani ia murissi
‎[1997]‎
Dall’album “Bella Maria”, con Antonio Marangolo, sassofonista, compositore e arrangiatore ‎catanese.‎

Si dumani ia murìssi
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envoyé par Dead End e giorgio 11/3/2013 - 16:39




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