La versione riportata sull’Archivio Sonoro della Puglia, raccolta dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero a San Severo nel 1978 dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini, classe 1899, bracciante e militante comunista, è leggermente diversa da quella contribuita dal Venturi nel lontano maggio 2007.
E soprattutto è tutta al femminile, che l’informatrice ed interprete ne rivendica la maternità alle donne di San Severo imprigionate dopo la rivolta del 23 marzo 1950:
«L'abbiamo inventata il 23 di marzo e l'abbiamo inventata nel carcere. Rubammo un pezzo di gesso dalla scuola, dove andavamo alla scuola, andavamo a un gabinetto che c'era, stava un paravento che si chiudeva e si apriva. Noi mentre che facevamo quel servizio, piglia e facevamo scrivevamo: 'Il 23 di marzo'. Veniva un'altra: 'Che giornata di coraggio', e abbiamo composto la canzone sull’aria di 'Villa Borghese' [probabilmente si tratta di 'Di sera pe' Villa Borghese' cantata da Rino Salviati in quegli anni, ndr]»
IL 23 DI MARZO CHE GIORNATA DI CORAGGIO (continuer)
Inserito il nuovo commento introduttivo di Bartleby.
CCG Staff 2/12/2013 - 12:27
Ehi, ma sono io ad essermi firmato Bartleby oppure siete voi, perfidi Admins, ad aver riesumato uno dei miei più amati nickname?
La cosa mi ha dato occasione di riflettere: se Bernart mi fu suggerrito dal Venturi, Bartleby lo fu da GPT, per cui avrei dovuto non sostituire ma aggiungere e firmarmi "B.B."... Ma per non essere scambiato per Brigitte Bardot o per la Banda Bassotti, credo che d'ora innanzi mi firmerò Bernart Bartleby.
Ho visto ieri il film molto bello "Violeta se fue a los cielos" (Violeta Parra went to heaven) e mi sono reso conto che questa canzone è legata a un episodio molto doloroso della vita di Violeta Parra, infatti la figlia Rosita Clara è morta nel 1954 a soli due anni mentre la cantante si trovava in Polonia.
A proposito del film, è incredibile la bravura, anche come cantante, dell'attrice Francisca Gavilán che per ha reinterpretato lei stessa tutte le canzoni più belle della carriera della Parra.
Ohw sì, hai ragione!
Sono contenta che sia stato corretto un simile errore, poiché, nonostante sia stato sicuramente causato da una mia stupida distrazione, poteva essere fonte di incomprensioni.
C'è solo un altro gruppo di cui sopporterei un pezzo di 30 minuti, si chiamano Grateful Dead. Lì però le traduzioni risulterebbero ancora più difficili...
Strano che mi sia imbarcato in questa avventura... Uno come me, praticamente senza radici, romano di nascita e d'educazione, ma veneto di madre, piemontese di padre, e pugliese di famiglia... e strano ancora di più che ho iniziato a tradurla in romano, per poi rendermi conto che era il veneto la lingua più adatta... forse perché Roma non ha un tessuto industriale né praticamente potrebbe capire la nebbia... Ma il mio veneto è fatto solo di orecchio, non lo parlo, lo capisco. Se qualcun altro volesse metterci mano è il benvenuto
La versione bielorussa di Mury (che si intitola Mury: una prova in più della vicinanza tra il polacco e il bielorusso...) è, tra le tante della canzone di Jacek Kaczmarski basata su L'estaca, forse la più famosa, cantata e utilizzata durante le rivolte contro il dittatore Lukašenko (o Lukašenka, alla bielorussa), ferreo alleato di Vladimir Putin. La versione del poeta Andräj Valeŕievič Chadanovič è del 2010 e fu immediatamente usata nelle manifestazioni di quell'anno contro la dittatura di Lukašenko; ma non ha mai cessato di essere il simbolo dell'opposizione all'autocrate bielorusso, specialmente durante la repressione in seguito alle fraudolente elezioni presidenziali del 2020. [RV]
This Aug 1977 outtake version was recorded either in Atlantic Studios or The Record Plan, NY, and appeared on The Lost Masters Vol. 3 (Labour Of Love) bootleg.
Springsteen played this song sometimes during the Tunnel Of Love tour, at the Shrine Auditorium acoustic shows in 1990, and four times during the second part of the Human Touch tour, in Europe.
In Spanish speaking countries, Bruce often sings this part in Spanish:
Ascoltando più volte sia la versione originale che alcuni live, sono certo che ci sia un errore nella trascrizione del verso "d'acqua strutt' e culo rutto"
Ritengo con ragionevole certezza che dica "stracquo strutto e culo rutto", dove "stracquo" è il normale corrispettivo napoletano per "stanco", anche nell'espressione "stracquo e strutto" (ovvero stanco e strutto (da struggere) = molto stanco).
In alcune versioni live passate in tv, piuttosto, il "culo rutto" diventa per ovvi motivi "tutto rutto".
E soprattutto è tutta al femminile, che l’informatrice ed interprete ne rivendica la maternità alle donne di San Severo imprigionate dopo la rivolta del 23 marzo 1950:
«L'abbiamo inventata il 23 di marzo e l'abbiamo inventata nel carcere. Rubammo un pezzo di gesso dalla scuola, dove andavamo alla scuola, andavamo a un gabinetto che c'era, stava un paravento che si chiudeva e si apriva. Noi mentre che facevamo quel servizio, piglia e facevamo scrivevamo: 'Il 23 di marzo'. Veniva un'altra: 'Che giornata di coraggio', e abbiamo composto la canzone sull’aria di 'Villa Borghese' [probabilmente si tratta di 'Di sera pe' Villa Borghese' cantata da Rino Salviati in quegli anni, ndr]»