[1917]
Nel 1978 il ricercatore Giuseppe Di Benedetto raccolse a Lucera queste strofe che si riferiscono alla rivolta popolare del 23 aprile 1917.
Testo e introduzione trovati sul sito dell’Archivio Sonoro della Puglia
Una canzone che conferma quanto combattive fossero le donne pugliesi, quelle del foggiano in particolare, che molti anni dopo i fatti qui descritti furono protagoniste, nel 1950, di un’analoga rivolta raccontata in Il 23 di marzo che giorno di coraggio.
A Lucera il 23 aprile 1917 una sommossa di popolane portò alla caduta del governo cittadino. Le donne, a centinaia, invasero palazzo Mozzagrugno per protestare conto l’introduzione di una tessera che restringeva a poche centinaia di grammi la razione di pane e di farina. Contro questa imposizione, dettata dalle ristrettezze determinate dalla Prima guerra mondiale, le donne allestirono il moto di protesta spontanea. Un centinaio... (continuer)
La versione riportata sull’Archivio Sonoro della Puglia, raccolta dai ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero a San Severo nel 1978 dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini, classe 1899, bracciante e militante comunista, è leggermente diversa da quella contribuita dal Venturi nel lontano maggio 2007.
E soprattutto è tutta al femminile, che l’informatrice ed interprete ne rivendica la maternità alle donne di San Severo imprigionate dopo la rivolta del 23 marzo 1950:
«L'abbiamo inventata il 23 di marzo e l'abbiamo inventata nel carcere. Rubammo un pezzo di gesso dalla scuola, dove andavamo alla scuola, andavamo a un gabinetto che c'era, stava un paravento che si chiudeva e si apriva. Noi mentre che facevamo quel servizio, piglia e facevamo scrivevamo: 'Il 23 di marzo'. Veniva un'altra: 'Che giornata di coraggio', e abbiamo composto la canzone sull’aria di 'Villa Borghese' [probabilmente si tratta di 'Di sera pe' Villa Borghese' cantata da Rino Salviati in quegli anni, ndr]»
IL 23 DI MARZO CHE GIORNATA DI CORAGGIO (continuer)
Inserito il nuovo commento introduttivo di Bartleby.
CCG Staff 2/12/2013 - 12:27
Ehi, ma sono io ad essermi firmato Bartleby oppure siete voi, perfidi Admins, ad aver riesumato uno dei miei più amati nickname?
La cosa mi ha dato occasione di riflettere: se Bernart mi fu suggerrito dal Venturi, Bartleby lo fu da GPT, per cui avrei dovuto non sostituire ma aggiungere e firmarmi "B.B."... Ma per non essere scambiato per Brigitte Bardot o per la Banda Bassotti, credo che d'ora innanzi mi firmerò Bernart Bartleby.
Ho visto ieri il film molto bello "Violeta se fue a los cielos" (Violeta Parra went to heaven) e mi sono reso conto che questa canzone è legata a un episodio molto doloroso della vita di Violeta Parra, infatti la figlia Rosita Clara è morta nel 1954 a soli due anni mentre la cantante si trovava in Polonia.
A proposito del film, è incredibile la bravura, anche come cantante, dell'attrice Francisca Gavilán che per ha reinterpretato lei stessa tutte le canzoni più belle della carriera della Parra.
Ohw sì, hai ragione!
Sono contenta che sia stato corretto un simile errore, poiché, nonostante sia stato sicuramente causato da una mia stupida distrazione, poteva essere fonte di incomprensioni.
Nel 1978 il ricercatore Giuseppe Di Benedetto raccolse a Lucera queste strofe che si riferiscono alla rivolta popolare del 23 aprile 1917.
Testo e introduzione trovati sul sito dell’Archivio Sonoro della Puglia
Una canzone che conferma quanto combattive fossero le donne pugliesi, quelle del foggiano in particolare, che molti anni dopo i fatti qui descritti furono protagoniste, nel 1950, di un’analoga rivolta raccontata in Il 23 di marzo che giorno di coraggio.
A Lucera il 23 aprile 1917 una sommossa di popolane portò alla caduta del governo cittadino. Le donne, a centinaia, invasero palazzo Mozzagrugno per protestare conto l’introduzione di una tessera che restringeva a poche centinaia di grammi la razione di pane e di farina. Contro questa imposizione, dettata dalle ristrettezze determinate dalla Prima guerra mondiale, le donne allestirono il moto di protesta spontanea. Un centinaio... (continuer)