Seven Seconds
Salve, il pezzo in wolof non è esattamente giusto e la mia traduzione è la seguente (sono senegalese):
Non guardarmi da lontano
Non vedere che sto sorridendo
E pensi che non sappia
Quello che c'è sotto e dietro di me
Non voglio qualcuno che mi guardi
O che mi dice
Che quello che c'è in te è lo stesso che è in me
E quello che c'è in me è di aiutarvi
Non guardarmi da lontano
Non vedere che sto sorridendo
E pensi che non sappia
Quello che c'è sotto e dietro di me
Non voglio qualcuno che mi guardi
O che mi dice
Che quello che c'è in te è lo stesso che è in me
E quello che c'è in me è di aiutarvi
Mariame 6/10/2013 - 23:10
Fabrizio De André: Amico fragile
Tanto prima che vi decidiate di rispondere eccovi 'na versione 'lacca, fresca di giornata
di Krzysio Wrona [2013]
di Krzysio Wrona [2013]
PRZYJACIEL SŁABY
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 6/10/2013 - 22:52
Testament ‘95
W trzydziestym ósmym roku życia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 6/10/2013 - 22:05
Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα [Canzone per Sotiris Petrulas]
Il "Disco del Sole" originale: Atene in Piazza 1940/1965
Ieri sera, in occasione della Vetrina dell'Editoria Anarchica che si sta svolgendo a Firenze, il presidente dell'Istituto Ernesto De Martino, Stefano Arrighetti, mi ha voluto fare un dono di compleanno che, idealmente, è esteso a tutto il sito "Canzoni Contro la Guerra".
Mi ha infatti regalato il "Disco Del Sole" originale (Micro 33 giri DS 51) "Atene in piazza 1940/1965" contenente, tra l'altro, la canzone di questa pagina: la "Canzone per Sotiris Petrulas" interpretata da Mikis Theodorakis. Il disco, edito dalle Edizioni del Gallo (Milano, via Sansovino 13), è stato stampato dalla Grafica Cremonese nel luglio 1968.
Il disco, di piccolo formato seppure a 33 giri, contiene un'introduzione intitolata "Nuova e vecchia resistenza in Grecia" (che verrà riportata integralmente in seguito), e le canzoni: 1) Κάτω στου βάλτου (Kato stu... (continuer)
Ieri sera, in occasione della Vetrina dell'Editoria Anarchica che si sta svolgendo a Firenze, il presidente dell'Istituto Ernesto De Martino, Stefano Arrighetti, mi ha voluto fare un dono di compleanno che, idealmente, è esteso a tutto il sito "Canzoni Contro la Guerra".
Mi ha infatti regalato il "Disco Del Sole" originale (Micro 33 giri DS 51) "Atene in piazza 1940/1965" contenente, tra l'altro, la canzone di questa pagina: la "Canzone per Sotiris Petrulas" interpretata da Mikis Theodorakis. Il disco, edito dalle Edizioni del Gallo (Milano, via Sansovino 13), è stato stampato dalla Grafica Cremonese nel luglio 1968.
Il disco, di piccolo formato seppure a 33 giri, contiene un'introduzione intitolata "Nuova e vecchia resistenza in Grecia" (che verrà riportata integralmente in seguito), e le canzoni: 1) Κάτω στου βάλτου (Kato stu... (continuer)
Riccardo Venturi 6/10/2013 - 12:27
Fabrizio De André: Amico fragile
Ho la versione polacca quasi pronta, ma sono bloccato da qualche dubbio nel decifrare questo testo di Faber, ermetico per quanto celebrimo. Il primo riguarda i versi:
"per osservarvi affittare un chilo d'erba
ai contadini in pensione e alle loro donne".
Li sto interpretando alla pari con: "regalare a piene mani oceani" nel senso quantitativo. In un commento su internet ho trovato un parere sul doppio senso di queste parole ("cannaioli" - qualsiasi cosa voglia dire), che però, mi convince poco. C'è forse un'altra spiegazione plausibile?
Un altro punto che mi crea difficolta è: "con una scatola di legno che dicesse perderemo". Questo verso fa riferimento a una chitarra "morta", una bara o forse a qualche gioco?
Sarei infinitamente grato per i vostri suggerimenti. Salud!
"per osservarvi affittare un chilo d'erba
ai contadini in pensione e alle loro donne".
Li sto interpretando alla pari con: "regalare a piene mani oceani" nel senso quantitativo. In un commento su internet ho trovato un parere sul doppio senso di queste parole ("cannaioli" - qualsiasi cosa voglia dire), che però, mi convince poco. C'è forse un'altra spiegazione plausibile?
Un altro punto che mi crea difficolta è: "con una scatola di legno che dicesse perderemo". Questo verso fa riferimento a una chitarra "morta", una bara o forse a qualche gioco?
Sarei infinitamente grato per i vostri suggerimenti. Salud!
Krzysiek Wrona 6/10/2013 - 12:00
Ideal und Wirklichkeit
Version française - IDÉAL ET RÉALITÉ – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson allemande – Ideal und Wirklichkeit – Kurt Tucholsky – 1929
Ce poème sarcastique et amer, écrit par Kurt Tucholsky peu avant que l'Allemagne ne se rende au fascisme maintenant envahissant , fut mise en musique par Hanns Eisler à la fin des années 50, à la demande d'Ernst Busch qui voulait l'interpréter.
Tucholsky était un grand journaliste et un écrivain satirique. Tombé profondément amoureux du cabaret, au point de se transférer en France dans les premiers années 20 pour le savourer dans sa meilleure expression (même si celui de Weimar n'était certain pas moins intéressant, et Tucholsky lui donna sa précieuse contribution en écrivant beaucoup de sketches), dans ses écrits, même ceux apparemment plus « légers », transparaît d'abord tout son espoir dans la phase démocratique qui s'est ouverte en Allemagne dans l'entre-deux-guerres,... (continuer)
Chanson allemande – Ideal und Wirklichkeit – Kurt Tucholsky – 1929
Ce poème sarcastique et amer, écrit par Kurt Tucholsky peu avant que l'Allemagne ne se rende au fascisme maintenant envahissant , fut mise en musique par Hanns Eisler à la fin des années 50, à la demande d'Ernst Busch qui voulait l'interpréter.
Tucholsky était un grand journaliste et un écrivain satirique. Tombé profondément amoureux du cabaret, au point de se transférer en France dans les premiers années 20 pour le savourer dans sa meilleure expression (même si celui de Weimar n'était certain pas moins intéressant, et Tucholsky lui donna sa précieuse contribution en écrivant beaucoup de sketches), dans ses écrits, même ceux apparemment plus « légers », transparaît d'abord tout son espoir dans la phase démocratique qui s'est ouverte en Allemagne dans l'entre-deux-guerres,... (continuer)
IDÉAL ET RÉALITÉ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/10/2013 - 20:17
Gracias a la vida
ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [6] - Diana Di Francesca
Versione italiana di Diana Di Francesca
Italian version by Diana Di Francesca
Versión italiana de Diana Di Francesca
"Grazie a una discreta conoscenza dello spagnolo con particolarità linguistiche Latinoamericane ho cercato di mediare la fedeltà al testo originale con la suggestione poetica delle immagini." (Diana Di Francesca)
Versione italiana di Diana Di Francesca
Italian version by Diana Di Francesca
Versión italiana de Diana Di Francesca
"Grazie a una discreta conoscenza dello spagnolo con particolarità linguistiche Latinoamericane ho cercato di mediare la fedeltà al testo originale con la suggestione poetica delle immagini." (Diana Di Francesca)
GRAZIE ALLA VITA
(continuer)
(continuer)
envoyé par Diana Di Francesca 5/10/2013 - 15:02
Bianchi e neri
Chanson italienne - Bianchi e neri – Nomadi – 1985
Oh, dit Lucien l'âne, voici donc une chanson contre le racisme...
Sans doute, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I. en levant un sourcil assez circonspect. Sans doute, évidemment.
Sans doute, évidemment ? C'est l'évidence même. Que veux-tu dire ? Aurais-tu des doutes à ce sujet ?
Nullement, mais... Je trouve qu'elle est bien plus universelle que cela. Est-ce qu'il t'arrive de jouer aux échecs ou aux dames, par exemple ?
Certainement. Mais quel est le rapport ? Qu'est-ce que les échecs et les dames peuvent bien avoir à voir avec les blancs et les noirs ?
Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, c'est l'évidence-même. Il y a dans ces jeux d'un côté, les blancs et de l'autre, les noirs. C'est le cas aussi du jeu de go... Donc, s'agissant de jeux qu'on peut considérer de portée universelle, et de jeux d'affrontement à mort, je crois... (continuer)
Oh, dit Lucien l'âne, voici donc une chanson contre le racisme...
Sans doute, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I. en levant un sourcil assez circonspect. Sans doute, évidemment.
Sans doute, évidemment ? C'est l'évidence même. Que veux-tu dire ? Aurais-tu des doutes à ce sujet ?
Nullement, mais... Je trouve qu'elle est bien plus universelle que cela. Est-ce qu'il t'arrive de jouer aux échecs ou aux dames, par exemple ?
Certainement. Mais quel est le rapport ? Qu'est-ce que les échecs et les dames peuvent bien avoir à voir avec les blancs et les noirs ?
Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, c'est l'évidence-même. Il y a dans ces jeux d'un côté, les blancs et de l'autre, les noirs. C'est le cas aussi du jeu de go... Donc, s'agissant de jeux qu'on peut considérer de portée universelle, et de jeux d'affrontement à mort, je crois... (continuer)
BLANCS ET NOIRS
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/10/2013 - 00:03
Di porpora e neve
(autrice e compositrice Michela Di Ciocco)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
Secoli,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 18:41
Parcours:
Le drame thibétain
Ho continuato la mia strada
Al Grottammare1 - AGESCI la si canta in ogni momento importante: una Partenza di un ragazzo dal Clan, un fraterno saluto scout a chi ci lascia per il ritorno al Padre o un momento forte di condivisione in Comunità Capi.
GRAZIE
GRAZIE
STEFANO 4/10/2013 - 16:43
Shapes of Sound
Voci per la libertà 2013
Ho Avuto molto tempo e so
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:57
Caino
Voci per la libertà 2013
Scendi giù, scendi giù dal letto
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:55
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Res Publica
(autore e compositore David Boriani)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
In condizioni migliori
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:52
Saint Michel
2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Per chi non spezza, mai le catene,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:49
Rose di Romania
1992
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Amore ciao, domani vado via
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/10/2013 - 15:27
In Sud Africa
1988
San Valentino
San Valentino
Così siedi ed ascolta figlio mio
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/10/2013 - 14:20
Il tragico naufragio del vapore Sirio
anonyme
Salve,
si dice che il comandante Piccone si comporto' secondo i suoi doveri.
Tuttavia mi preme indicare che su Wikipedia inglese (al contrario di quella italiana) la versione e' completamente diversa.
Si indica che il capitano fu tra i primi ad abbandonare la nave e che inoltre era coinvolto nel traffico di emigranti, probabile causa della rotta radente e del naufragio.
In realta' questa versione e' basata su trafiletti dei giornali dell'epoca che potrebbero essere stati influenzati dal possibile clima anti-emigranti.
Se vi sono testimonianze, prove che non sia cosi', consiglerei di modificare la relativa pagina wikipedia aggiungendole.
si dice che il comandante Piccone si comporto' secondo i suoi doveri.
Tuttavia mi preme indicare che su Wikipedia inglese (al contrario di quella italiana) la versione e' completamente diversa.
Si indica che il capitano fu tra i primi ad abbandonare la nave e che inoltre era coinvolto nel traffico di emigranti, probabile causa della rotta radente e del naufragio.
In realta' questa versione e' basata su trafiletti dei giornali dell'epoca che potrebbero essere stati influenzati dal possibile clima anti-emigranti.
Se vi sono testimonianze, prove che non sia cosi', consiglerei di modificare la relativa pagina wikipedia aggiungendole.
Antonio 4/10/2013 - 07:22
Η Κυρά των Αμπελιών
Ancora una piccola nota alla traduzione e un'altra al testo. E' probabile che il registro della traduzione risulti un poco più alto del dovuto, perché quello di Ritsos è innegabilmente piuttosto sostenuto; ma la scelta ortografica - che tra le varianti offerte dagli usi greci predilige quella meno letteraria - riesce a svuotarlo da ogni rischio retorico. In italiano un aggiustamento di questo genere non mi è sembrato possibile.
Quanto al testo, che ho ricavato da quello che si legge in stixoi - l'ho riportato il più possibile vicino alla lezione originaria, con la quale l'ho confrontato, pur senza ripristinare la politonia. Dove i discostamenti non potevano essere eliminati, li ho messi in evidenza con le parentesi quadre. In un caso ho aggiunto un verso, che non si sente nell'esecuzione, per dare un senso più chiaro alla frase.
Quanto al testo, che ho ricavato da quello che si legge in stixoi - l'ho riportato il più possibile vicino alla lezione originaria, con la quale l'ho confrontato, pur senza ripristinare la politonia. Dove i discostamenti non potevano essere eliminati, li ho messi in evidenza con le parentesi quadre. In un caso ho aggiunto un verso, che non si sente nell'esecuzione, per dare un senso più chiaro alla frase.
Gian Piero Testa 4/10/2013 - 00:14
Come un fiume
Chanson italienne - Come un fiume – Nomadi - 2002
(G.Carletti - A.Mei - L.Cerquetti - C.Falzone)
Album: "Amore che prendi amore che dai"
De qui parle-t-elle cette chanson ? De l'esprit de révolte, d'une figure mythique, du Che Guevara, du révolutionnaire anonyme, d'un poète méconnu, d'un paysan inconnu, d'un guérillero incognito... On ne sait, car elle ne le dit pas.
Sans doute, de tous ceux-là à la fois... et de bien d'autres encore, dit Lucien l'âne en hochant la tête, balançant ainsi ses oreilles.
Exactement. Elle parle de ce fleuve, de cet être multiple et multiforme fait de sang, de larmes, de sueur, de terreur, de courages quotidiens de femmes et d'hommes par milliers, milliers, millions, millions. Un fleuve qui s'écoule au travers des temps et des temps, charriant ses gloires et sa misère et qui toujours s'en va portant partout sa résistance.
Pour lui aussi, c'est Ora e sempre : resistenza !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
(G.Carletti - A.Mei - L.Cerquetti - C.Falzone)
Album: "Amore che prendi amore che dai"
De qui parle-t-elle cette chanson ? De l'esprit de révolte, d'une figure mythique, du Che Guevara, du révolutionnaire anonyme, d'un poète méconnu, d'un paysan inconnu, d'un guérillero incognito... On ne sait, car elle ne le dit pas.
Sans doute, de tous ceux-là à la fois... et de bien d'autres encore, dit Lucien l'âne en hochant la tête, balançant ainsi ses oreilles.
Exactement. Elle parle de ce fleuve, de cet être multiple et multiforme fait de sang, de larmes, de sueur, de terreur, de courages quotidiens de femmes et d'hommes par milliers, milliers, millions, millions. Un fleuve qui s'écoule au travers des temps et des temps, charriant ses gloires et sa misère et qui toujours s'en va portant partout sa résistance.
Pour lui aussi, c'est Ora e sempre : resistenza !
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
COMME UN FLEUVE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/10/2013 - 22:39
Χρυσό Αυγό
L'ARRESTATION DES ASSASSINS
Gian-Piero Testa
Version française - L'ARRESTATION DES ASSASSINS – Marco Valdo M.I. – 2013
de "L'arresto degli assassini" di Gian Piero Testa
L'assassinat froidement prémédité du rappeur antifasciste Pavlos Fyssas (34 ans), que, dans les premiers moments, la presse et les commentateurs politiques grecs avaient cherché à banaliser, en le présentant comme la conclusion d'une algarade entre des supporters d'équipes de football rivales, s'est révélé pour ce qu'il était, c'est-à-dire un guet-apens organisé avec des forces et un minutage qui ne laissaient aucune chance à la « cible ». De l’œuf d'or dont parle le texte de Riccardo ne pouvaient naître que des serpents venimeux ; le problème est cependant de savoir qui l'avait couvé, cet œuf. Qu'il soit pondu par le système capitaliste, la chose va de soi. Mais le système est un Briarée ( dans la mythologie, Briarée... (continuer)
Marco Valdo M.I. 3/10/2013 - 21:22
Il campo
Parbuckling
di Riccardo Venturi
Ho come la vaga impressione che, a Lampedusa, non ci sarà nessuna operazione di parbuckling. E che non se ne continuerà a parlare a distanza di anni. La legge per vietare gli “inchini” l'hanno fatta subito dopo la grande impresa del comandante Schettino, mentre un po' più in giù si continua ad applicare la Bossi-Fini. Si arrestano gli “scafisti”, ma non ci si interroga nemmeno un po' perché gli scafisti esistono. Eppure dovrebbe essere chiaro: esistono perché niente consente alle persone di immigrare legalmente. Esistono perché la clandestinità è un business. Esistono per il profitto. Pare che, negli ultimi anni, nel Mediterraneo siano morti circa 6000 immigrati, seimila; e viene il sospetto che quelli di oggi facciano notizia solo perché la cosa è avvenuta a cinquecento metri dalla riva e non al largo. Perché i cadaveri sono stati allineati coi teli sopra... (continuer)
di Riccardo Venturi
Ho come la vaga impressione che, a Lampedusa, non ci sarà nessuna operazione di parbuckling. E che non se ne continuerà a parlare a distanza di anni. La legge per vietare gli “inchini” l'hanno fatta subito dopo la grande impresa del comandante Schettino, mentre un po' più in giù si continua ad applicare la Bossi-Fini. Si arrestano gli “scafisti”, ma non ci si interroga nemmeno un po' perché gli scafisti esistono. Eppure dovrebbe essere chiaro: esistono perché niente consente alle persone di immigrare legalmente. Esistono perché la clandestinità è un business. Esistono per il profitto. Pare che, negli ultimi anni, nel Mediterraneo siano morti circa 6000 immigrati, seimila; e viene il sospetto che quelli di oggi facciano notizia solo perché la cosa è avvenuta a cinquecento metri dalla riva e non al largo. Perché i cadaveri sono stati allineati coi teli sopra... (continuer)
3/10/2013 - 19:33
I Did Not Raise My Boy To Be A Soldier
nel libro "Bollettino di guerra" di Edlef Köppen,a pagina 41 (edizione Oscar Mondadori, 2009, nella traduzione di Luca Vitali) viene citata questa canzone in questo modo:
"A New York, in tutti i varietà, nei music-hall, per le strade e nei saloon viene cantata una canzone di protesta contro la guerra, che tradotta nella nostra lingua fa all'incirca cos':
Non ho allevato mio figlio per farne un soldato,
l'ho cresciuto perché sia vanto e gioia della mia vecchiaia,
chi ha il coraggio di mettergli in mano un'arma,
perché uccida i figli cari a un'altra madre?
E' giunto il momento di gettare le armi,
non potrebbe mai più esserci alcuna guerra
se lo gridassero tutte le mamme del mondo:
non ho cresciuto mio figlio per farne un soldato! "
"A New York, in tutti i varietà, nei music-hall, per le strade e nei saloon viene cantata una canzone di protesta contro la guerra, che tradotta nella nostra lingua fa all'incirca cos':
Non ho allevato mio figlio per farne un soldato,
l'ho cresciuto perché sia vanto e gioia della mia vecchiaia,
chi ha il coraggio di mettergli in mano un'arma,
perché uccida i figli cari a un'altra madre?
E' giunto il momento di gettare le armi,
non potrebbe mai più esserci alcuna guerra
se lo gridassero tutte le mamme del mondo:
non ho cresciuto mio figlio per farne un soldato! "
giuseppina dilillo 3/10/2013 - 18:37
El monte y el río
[1952]
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
En mi patria hay un monte.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:55
Porque no estamos conformes
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Porque no estamos conformes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:54
Cómo canta la paloma
[1976]
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¡Cómo canta la paloma!.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:53
Campo de amor
[1964]
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Si me muero, que sepan que he vivido
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:48
A por el mar
[1976]
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
El mar, que fue una palabra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:58
Los clandestinos
[1976]
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Pocos saben sus nombres, sus apellidos;
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:56
Las canciones que ahora nacen
[1976]
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Las canciones que ahora nacen
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:55
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La traduzione giapponese di "Katiuscia" è stata ripresa dalle "info" di questo video YouTube. Alla questione della "Katiuscia giapponese" (Kachūsha no uta) abbiamo voluto dedicare uno spazio apposito in questa pagina, sebbene si tratti di una canzone del tutto autonoma e, anzi, assai precedente alla "Katjuša" sovietica.
The Japanese translation is here reproduced from the infos of this YouTube video. There's another Katyusha in Japanese (Kachūsha no uta), to which we have devoted a special section in this page although it is a fully independent song written much earlier than the Soviet Katyusha. [CCG/AWS Staff]
「カチューシャ」(ロシア語: Катюша)はソビエト連邦の時代に流行したロシアの歌曲である。作詞はミハイル・イサコフスキー、作曲はマトヴェイ・ブランテル(Матвей Блантер)である。日本でもいわゆるロシア民謡を代表する一曲として[1]広く親しまれている。
目次
概要
カチューシャという娘が川の岸辺で恋人を思って歌う姿を描いた歌曲である。カチューシャとはエカテリーナ(Екатерина)の愛称形である。
この歌の制作は、イサコフスキーとブランテルが1938年に出版社の仲介で引き合わされたことに端を発する。2人は依頼された新刊雑誌のための歌曲を完成させると、帰りの車中で早くも次の作品への構想を立てた。ブランテルが自らの率いる国立ジャズ・オーケストラのための曲作りを持ちかけると、イサコフスキーはその場で自作の詩を暗誦した。ブランテルは歌詞を書きとめながら、その時すでにリズムと旋律が頭の中に浮かんでいたという。
当初の歌詞は2番までしかなく、カチューシャの恋人が兵士として徴用されていることを示唆する内容はなかった。しかし当時の不穏な世界情勢を反映して、国境警備に当たる若い兵士を故郷の恋人が思って歌うという設定で3番と4番の歌詞が書き足された。こうして完成した「カチューシャ」は、1938年11月27日にワレンチナ・バチシェワ(Валентина... (continuer)