Police Beat
[1982]
Un brano originariamente scritto dalla band SSD (Society System Decontrol) e incluso nel loro disco intitolato “The Kids Will Have Their Say”
Ripreso più tardi dai più famosi concittadini, i bostoniani Mighty Mighty Bosstones nel loro disco intitolato “Don't Know How to Party” del 1993.
Un brano originariamente scritto dalla band SSD (Society System Decontrol) e incluso nel loro disco intitolato “The Kids Will Have Their Say”
Ripreso più tardi dai più famosi concittadini, i bostoniani Mighty Mighty Bosstones nel loro disco intitolato “Don't Know How to Party” del 1993.
Police pick me out of the crowd,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 14:51
Women’s Prison
[2004]
Parole e musica di Loretta Lynn, dal suo ultimo album intitolato “Van Lear Rose”, prodotto da Jack White dei White Stripes
Parole e musica di Loretta Lynn, dal suo ultimo album intitolato “Van Lear Rose”, prodotto da Jack White dei White Stripes
I'm in a women’s prison
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 13:35
Judge Dread
[1967]
Parole e musica di Prince Buster, nome d’arte del musicista giamaicano Cecil Bustamente Campbell.
Nell’album intitolato “Judge Dread Rock Steady”.
Testo trovato su Passagen
Parodia del tipo di giustizia riservata ai “ragazzi di strada”, ai “rude boys”, la controcultura giovanile sviluppatisi in Giamaica all’inizio degli anni 60 che, con i suoi generi ska, rocksteady e reggae, ha tanto influenzato e modificato il panorama musicale inglese e mondiale, fino ai giorni nostri.
Parole e musica di Prince Buster, nome d’arte del musicista giamaicano Cecil Bustamente Campbell.
Nell’album intitolato “Judge Dread Rock Steady”.
Testo trovato su Passagen
Parodia del tipo di giustizia riservata ai “ragazzi di strada”, ai “rude boys”, la controcultura giovanile sviluppatisi in Giamaica all’inizio degli anni 60 che, con i suoi generi ska, rocksteady e reggae, ha tanto influenzato e modificato il panorama musicale inglese e mondiale, fino ai giorni nostri.
(You're rough, you're tough, you're rough, you're tough)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 13:14
Sing Sing Prison Blues
[1924]
Scritta da Porter Grainger & Freddie Johnson.
Incisa da Bessie Smith nel 1924, in seguito nella raccolta intitolata “The Empress” pubblicata nel 1971.
Canzone “femminista” in cui, per una volta, è la donna che ammazza il proprio maschio, stanca dei tradimenti e delle violenze subite:
- “Perché Bessie hai ammazzato il tuo uomo?”
- “Giudice, tu non puoi capire perché non sei una donna. Puoi mandarmi dove vuoi, anche nel braccio della morte a Sing Sing: ho ucciso il mio uomo e non sono affatto pentita, non chiedo perdono!”
Scritta da Porter Grainger & Freddie Johnson.
Incisa da Bessie Smith nel 1924, in seguito nella raccolta intitolata “The Empress” pubblicata nel 1971.
Canzone “femminista” in cui, per una volta, è la donna che ammazza il proprio maschio, stanca dei tradimenti e delle violenze subite:
- “Perché Bessie hai ammazzato il tuo uomo?”
- “Giudice, tu non puoi capire perché non sei una donna. Puoi mandarmi dove vuoi, anche nel braccio della morte a Sing Sing: ho ucciso il mio uomo e non sono affatto pentita, non chiedo perdono!”
Gonna journey up the Hudson
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 11:48
Black Betty
[Anni 20 del 900?]
Raccolta nei primi anni 30 da John ed Alan Lomax, suo figlio, da James “Iron Head” Baker, con R. D. Allen e Will Crosby, tutti afro-americani detenuti nella Darrington State Prison Farm, Texas.
Inclusa nella raccolta intitolata “Jail House Bound”.
Testo trovato su Early American Crime, dove il brano può essere ascoltato (e scaricato) nella versione di Leadbelly.
Lo stesso Alan Lomax la interpretò nel suo disco “Texas Folk Songs” del 1958.
Ma la canzone è indissolubilmente legata alla voce di Huddie William Ledbetter – il quale pure fu detenuto più volte in diverse fattorie-prigione in Texas e Louisiana – che a incise per la prima volta nel 1939 nel disco intitolato “Negro Sinful Songs.
Famosa – tra le tantissime - la cover offerta nel 1977 dalla band dei Ram Jam.
Come ebbe a spiegare lo stesso Alan Lomax, “Black Betty” è la personificazione... (continuer)
Raccolta nei primi anni 30 da John ed Alan Lomax, suo figlio, da James “Iron Head” Baker, con R. D. Allen e Will Crosby, tutti afro-americani detenuti nella Darrington State Prison Farm, Texas.
Inclusa nella raccolta intitolata “Jail House Bound”.
Testo trovato su Early American Crime, dove il brano può essere ascoltato (e scaricato) nella versione di Leadbelly.
Lo stesso Alan Lomax la interpretò nel suo disco “Texas Folk Songs” del 1958.
Ma la canzone è indissolubilmente legata alla voce di Huddie William Ledbetter – il quale pure fu detenuto più volte in diverse fattorie-prigione in Texas e Louisiana – che a incise per la prima volta nel 1939 nel disco intitolato “Negro Sinful Songs.
Famosa – tra le tantissime - la cover offerta nel 1977 dalla band dei Ram Jam.
Come ebbe a spiegare lo stesso Alan Lomax, “Black Betty” è la personificazione... (continuer)
Oh, Lawd, Black Betty,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 10:35
Chastity Belt
anonyme
[Primi anni 60?]
Canzone goliardica che probabilmente ebbe origine nelle accolite o nelle società rugbystiche universitarie di Cambridge o di Oxford. Si troverebbe pubblicata per la prima volta su di un numero del 1962 della rivista musicale inglese “Sing!”.
Io l’ho trovata inclusa in un EP datato 1963 dei Four For Fun, gruppetto di giovani musicisti costituito dai fratelli scozzesi Rory ed Alex McEwen, da Richard Dick Fariña e dalla sua compagna di allora, Carolyn Hester.
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café
Un’allegra canzoncina sul – potrebbe dirsi – meglio fare l’amore che fare la guerra, ma anche sul “quando il gatto non c’è [in questo caso il nobile Sir Oswald partito per la guerra] i topi [in questo caso lo straniero di passaggio ed infine il servo furbo] ballano”… non fosse per quella stupida cintura di castità imposta dal “cunning old Celt” alla sua bella... (continuer)
Canzone goliardica che probabilmente ebbe origine nelle accolite o nelle società rugbystiche universitarie di Cambridge o di Oxford. Si troverebbe pubblicata per la prima volta su di un numero del 1962 della rivista musicale inglese “Sing!”.
Io l’ho trovata inclusa in un EP datato 1963 dei Four For Fun, gruppetto di giovani musicisti costituito dai fratelli scozzesi Rory ed Alex McEwen, da Richard Dick Fariña e dalla sua compagna di allora, Carolyn Hester.
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café
Un’allegra canzoncina sul – potrebbe dirsi – meglio fare l’amore che fare la guerra, ma anche sul “quando il gatto non c’è [in questo caso il nobile Sir Oswald partito per la guerra] i topi [in questo caso lo straniero di passaggio ed infine il servo furbo] ballano”… non fosse per quella stupida cintura di castità imposta dal “cunning old Celt” alla sua bella... (continuer)
Oh, say, gentle maiden, may I be your lover?
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 09:38
España, aparta de mí este cáliz
[1937]
Versi del poeta peruviano César Vallejo (1892-1938) che danno il titolo alla sua ultima raccolta pubblicata prima della prematura scomparsa a Parigi. Poco tempo dopo sarebbe scomparsa anche la Spagna repubblicana, ingoiata dalle tenebre del fascismo...
Musica di Noel Nicola, dal disco intitolato “Noel Nicola canta a César Vallejo” del 1986.
“Se la madre Spagna cadesse – dico per dire – bimbi del mondo, uscite, andate a cercarla!”
Versi del poeta peruviano César Vallejo (1892-1938) che danno il titolo alla sua ultima raccolta pubblicata prima della prematura scomparsa a Parigi. Poco tempo dopo sarebbe scomparsa anche la Spagna repubblicana, ingoiata dalle tenebre del fascismo...
Musica di Noel Nicola, dal disco intitolato “Noel Nicola canta a César Vallejo” del 1986.
“Se la madre Spagna cadesse – dico per dire – bimbi del mondo, uscite, andate a cercarla!”
Niños del mundo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 7/10/2013 - 16:29
Cindecinquande
(O. Mannarini)
2010
Girano le pale
2010
Girano le pale
Vene la scimmie e se fasce padrone de la vigne
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 7/10/2013 - 14:29
Trece Rosas
[2005]
Scritta da Fernando Bastos
Nel disco intitolato "Gente que no sabe nada de la vida"
Si vedano anche Hasta siempre, Tensi, Pétalos e Canción de la cárcel de Ventas.
Scritta da Fernando Bastos
Nel disco intitolato "Gente que no sabe nada de la vida"
Si vedano anche Hasta siempre, Tensi, Pétalos e Canción de la cárcel de Ventas.
Eran casi adolescentes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 7/10/2013 - 12:01
Canción de la cárcel de Ventas
anonyme
[1940]
Canzone scritta dalle donne combattenti repubblicane imprigionate nel carcere di Ventas, Madrid, all’indomani della vittoria del bando fascista.
Testo trovato sul Foro por la Memoria
Il paradosso è che la prigione di Ventas fu costruita durante la Seconda Repubblica come carcere femminile modello destinato ad ospitare non più di 450 detenute… I fascisti vi imprigionarono fino a 4.000 donne repubblicane, o ritenute tali, in condizioni che definire pessime sarebbe un eufemismo…
Ho appena iniziato a leggere il romanzo storico “La voz dormida” (da noi pubblicato con il titolo “Le ragazze di Ventas”) che Dulce Chacón (1954-2003), scrittrice e poetessa spagnola prematuramente scomparsa a causa di un fulminante cancro al pancreas, scrisse dopo aver trascorso molto tempo a raccogliere testimonianze dirette di tante donne, ormai anziane, miliziane repubblicane passate per... (continuer)
Canzone scritta dalle donne combattenti repubblicane imprigionate nel carcere di Ventas, Madrid, all’indomani della vittoria del bando fascista.
Testo trovato sul Foro por la Memoria
Il paradosso è che la prigione di Ventas fu costruita durante la Seconda Repubblica come carcere femminile modello destinato ad ospitare non più di 450 detenute… I fascisti vi imprigionarono fino a 4.000 donne repubblicane, o ritenute tali, in condizioni che definire pessime sarebbe un eufemismo…
Ho appena iniziato a leggere il romanzo storico “La voz dormida” (da noi pubblicato con il titolo “Le ragazze di Ventas”) che Dulce Chacón (1954-2003), scrittrice e poetessa spagnola prematuramente scomparsa a causa di un fulminante cancro al pancreas, scrisse dopo aver trascorso molto tempo a raccogliere testimonianze dirette di tante donne, ormai anziane, miliziane repubblicane passate per... (continuer)
Cárcel de Ventas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 7/10/2013 - 11:20
Testament ‘95
W trzydziestym ósmym roku życia
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 6/10/2013 - 22:05
Imidiwan ma tenman
2011
Tassili
Circa la storia più antica dei tuareg si sa poco di preciso. Ogni confederazione conserva tradizioni relative all'arrivo nelle sedi storiche. Spesso il progenitore ancestrale è una donna (per esempio Tin Hinan presso i tuareg del Nord), e quasi sempre si ricorda la presenza anteriore di altre popolazioni (gli Isebeten, dalla lingua un po' diversa e dai modi più primitivi).
Comunque sia, per secoli i Tuareg sono vissuti come dominatori del deserto, esercitando l'allevamento, il commercio transahariano e la razzia, il che portava a frequenti scontri tra tribù. Oggi allevano dromedari e vivono in villaggi provvisori formati da tende.
Sottomessi (almeno nominalmente) dai Francesi intorno agli inizi del Novecento, i Tuareg poterono mantenere a lungo i propri capi e le proprie tradizioni. Ma con la decolonizzazione videro il loro paese frammentato in una serie di Stati, con la... (continuer)
Tassili
Circa la storia più antica dei tuareg si sa poco di preciso. Ogni confederazione conserva tradizioni relative all'arrivo nelle sedi storiche. Spesso il progenitore ancestrale è una donna (per esempio Tin Hinan presso i tuareg del Nord), e quasi sempre si ricorda la presenza anteriore di altre popolazioni (gli Isebeten, dalla lingua un po' diversa e dai modi più primitivi).
Comunque sia, per secoli i Tuareg sono vissuti come dominatori del deserto, esercitando l'allevamento, il commercio transahariano e la razzia, il che portava a frequenti scontri tra tribù. Oggi allevano dromedari e vivono in villaggi provvisori formati da tende.
Sottomessi (almeno nominalmente) dai Francesi intorno agli inizi del Novecento, i Tuareg poterono mantenere a lungo i propri capi e le proprie tradizioni. Ma con la decolonizzazione videro il loro paese frammentato in una serie di Stati, con la... (continuer)
Imidiwan ma tennam dagh awa dagh enha semmen
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 6/10/2013 - 15:54
L'Altro Soldato
[2010]
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Ah che caldo che faceva
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 5/10/2013 - 22:54
Barabba Superstar
[2010]
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Senti me sentimento
(continuer)
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 5/10/2013 - 22:44
Stop it
Voci per la libertà 2013
We are a slow vibration ready to explode
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 20:41
Di porpora e neve
(autrice e compositrice Michela Di Ciocco)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
Secoli,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 18:41
Parcours:
Le drame thibétain
Shapes of Sound
Voci per la libertà 2013
Ho Avuto molto tempo e so
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:57
Caino
Voci per la libertà 2013
Scendi giù, scendi giù dal letto
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:55
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Res Publica
(autore e compositore David Boriani)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
In condizioni migliori
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:52
Saint Michel
2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Per chi non spezza, mai le catene,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:49
The Call of the Lords
Music and Lyrics by “SYNCAGE 2013”
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
Now, handsome young man
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:34
Rose di Romania
1992
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Amore ciao, domani vado via
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/10/2013 - 15:27
In Sud Africa
1988
San Valentino
San Valentino
Così siedi ed ascolta figlio mio
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 4/10/2013 - 14:20
El burro i l’àguila reial
[1974]
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Qui fa i desfà quan vol sense manies,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 4/10/2013 - 10:54
Aire libre
[1958]
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Si algo me gusta, es vivir.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 15:49
El monte y el río
[1952]
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
En mi patria hay un monte.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:55
Porque no estamos conformes
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Porque no estamos conformes
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:54
Cómo canta la paloma
[1976]
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¡Cómo canta la paloma!.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:53
¡Ay Carmela!
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¿Quén se acordaba de tí
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:52
Campo de amor
[1964]
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Si me muero, que sepan que he vivido
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 12:48
A por el mar
[1976]
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
El mar, que fue una palabra
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:58
Los clandestinos
[1976]
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Pocos saben sus nombres, sus apellidos;
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:56
Las canciones que ahora nacen
[1976]
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Las canciones que ahora nacen
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 3/10/2013 - 10:55
Die Sonate vom Guten Menschen
[2006]
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (continuer)
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (continuer)
[strumentale]
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 14:24
Neno orfo con cabalos ao fondo
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (continuer)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (continuer)
Pasaron os cabalos da noite e veu a ialba.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 12:12
Espranza
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Erguerémo-la espranza
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 11:51
Deitado frente ao mar
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Lingoa proletaria do meu pobo,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 11:39
Aire puro
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
O aire puro da mañá procrama
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 11:24
Cantata NO MUOS
Nella tradizione dei cantastorie, la cantata racconta la nascita del movimento NO MUOS, che si oppone alla installazione della 4° stazione M.U.O.S. (Mobil User Objective Sistem) nella base militare US Navy N.R.T.F. a Niscemi (CT). La storia arriva fino al 30 marzo 2013, giornata della grande manifestazione nazionale a Niscemi, dove è stata presentata per la prima volta.
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
1. Sicilia, nostra terra amata matri
(continuer)
(continuer)
envoyé par matilde politi 2/10/2013 - 10:51
Nota necrolóxica
[1972]
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cementerio privado” pubblicata nel 1972.
Poesia poi musicata da Luís Emilio Batallán.
Si tratta di un epitaffio scritto per sé stesso (il poeta morirà qualche anno più tardi) e per ogni poeta che ha avuto il coraggio di mettere la sua arte al servizio della verità, della libertà, della speranza, della vita, dell’uomo. Questo tipo di poeta non muore ma si trasfonde nella storia. Il poeta può morire ammazzato come un cane ( il “can de palleiro”, razza canina autoctona della Galizia) perché canta una terra ferita e oltraggiata da gente stupida e meschina, ma ogni necrologio risulterà falso, che il poeta – così come tutti i morti ammazzati perché cercavano libertà e verità – non muore, anzi, godrà sempre di ottima salute. Il corpo può essere vinto, la giustizia può essere piegata ma il fuoco che incendia le idee, la ribellione, non sarà mai vinto…
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cementerio privado” pubblicata nel 1972.
Poesia poi musicata da Luís Emilio Batallán.
Si tratta di un epitaffio scritto per sé stesso (il poeta morirà qualche anno più tardi) e per ogni poeta che ha avuto il coraggio di mettere la sua arte al servizio della verità, della libertà, della speranza, della vita, dell’uomo. Questo tipo di poeta non muore ma si trasfonde nella storia. Il poeta può morire ammazzato come un cane ( il “can de palleiro”, razza canina autoctona della Galizia) perché canta una terra ferita e oltraggiata da gente stupida e meschina, ma ogni necrologio risulterà falso, che il poeta – così come tutti i morti ammazzati perché cercavano libertà e verità – non muore, anzi, godrà sempre di ottima salute. Il corpo può essere vinto, la giustizia può essere piegata ma il fuoco che incendia le idee, la ribellione, non sarà mai vinto…
Deron os abecedarios
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 09:27
Cantares
[1935]
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cartafol de poesía” pubblicata nel 1935.
Poesia poi musicata da diversi autori, tra cui Miguel Varela e María Manoela, Muxicas e Suso Vaamonde.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Bellissima poesia dedicata ala Galizia e alla sua gente, ma che può essere letta come un inno alla libertà universale, di ogni popolo…
Versi del grande poeta galiziano, dalla raccolta intitolata “Cartafol de poesía” pubblicata nel 1935.
Poesia poi musicata da diversi autori, tra cui Miguel Varela e María Manoela, Muxicas e Suso Vaamonde.
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
Bellissima poesia dedicata ala Galizia e alla sua gente, ma che può essere letta come un inno alla libertà universale, di ogni popolo…
Que ninguén queira ensinarme
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:51
Irmaus
[1962]
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica dal gruppo Fuxan os Ventos, nell’album “Fuxan os Ventos” del 1976.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica dal gruppo Fuxan os Ventos, nell’album “Fuxan os Ventos” del 1976.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Camiñan ao meu rente moitos homes.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:34
Inverno
[1962]
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xerardo Moscoso, Xoán Silva e Luís Emilio Batallán, la cui versione è intitolata “Chove, chove”.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Poesia di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xerardo Moscoso, Xoán Silva e Luís Emilio Batallán, la cui versione è intitolata “Chove, chove”.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Chove, chove na casa do pobre
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:32
María Soliña
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (continuer)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Una delle poesie più intense e famose del grande poeta gallego, messa in musica da diversi autori, tra cui Falsterbo 3, Xavier, Amancio Prada, Astarot, Benedicto, Los Tamara, Luar Na Lubre e Carlos Núñez con Teresa Salgueiro, l’ex splendida voce dei Madredeus.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Una poesia in cui Celso Emilio Ferreiro associa l’oscurità dei suoi tempi a quelli dell’Inquisizione, raccontando l’orribile vicenda della persecuzione di María Soliña (o Soliño), una donna vissuta tra 16° e 17° secolo a Cangas de Morrazo, in Galizia.
Nata intorno al 1550, María aveva sposato un pescatore povero ma intraprendente, Pedro Barba, che divenne ben presto un importante imprenditore ittico.... (continuer)
Polos camiños de Cangas
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:27
Consellos
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Amancio Prada (1949-), compositore e cantautore spagnolo.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Amancio Prada (1949-), compositore e cantautore spagnolo.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
(Libro dos Proverbios, 23,1-9)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:25
O Reino
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Federico Trillo del gruppo rock Alimarias de Teixido.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Federico Trillo del gruppo rock Alimarias de Teixido.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
No tempo aquil
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:23
Longa noite de pedra
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro. E’ la poesia che dà il nome alla sua più celebre raccolta, pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xavier, Once máis 15, Luís Emilio Batallán e Astarot.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro. E’ la poesia che dà il nome alla sua più celebre raccolta, pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica da diversi autori, tra cui Xavier, Once máis 15, Luís Emilio Batallán e Astarot.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:21
Fidelidad
[1955]
Versi del poeta spagnolo Blas de Otero (1916-1979), dalla raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra”.
Musica di Luis Pastor. Singolo del 1975 recentemente ripubblicato nella raccolta “Piedra del sol”.
Dichiarazione di fedeltà, di fiducia del poeta nell’uomo, nella pace e nella propria terra natale, la Spagna, nonostante l’orrore della Guerra Civile (le due Spagne a cavallo del dolore e della fame) e l’ombra nera del fascismo imperante… “Ho visto e ho creduto, anche se oggi c’è solo buio…”
Versi del poeta spagnolo Blas de Otero (1916-1979), dalla raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra”.
Musica di Luis Pastor. Singolo del 1975 recentemente ripubblicato nella raccolta “Piedra del sol”.
Dichiarazione di fedeltà, di fiducia del poeta nell’uomo, nella pace e nella propria terra natale, la Spagna, nonostante l’orrore della Guerra Civile (le due Spagne a cavallo del dolore e della fame) e l’ombra nera del fascismo imperante… “Ho visto e ho creduto, anche se oggi c’è solo buio…”
Creo en el hombre. He visto
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bernart 2/10/2013 - 08:20
Brigante se more
Salve,
Innanzitutto complimenti per il sito.
Ho letto tutto sulla disquisizione inerente alla canzone Briganti se more. Da lucana doc vorrei poter fornire notizie certe sulla veridicità di quanto affermato dal Signor Bennato. Purtroppo ho solo un ricordo molto lontano di una canzone simile cantata da mio nonno (nato nel 1889), ricordo labile perché ero solo una bambina.
Al Signor ENZO MATARAZZO però vorrei fare un appunto e forse sarebbe il caso che approfondisse la geografia: la frazione di Frusci non ha cambiato, nel corso della storia, la regione di appartenenza, si trova sempre in Basilicata o Lucania,(nome che personalmente preferisco al primo) e precisamente fa parte del comune di Avigliano in provincia di Potenza(PZ)e non della provincia di Pistoia (PT)che è in Toscana.
Vogliatemi perdonare la bacchettata ma, chi fa cultura in ogni senso, che sia musica, letteratura, storia o arte... (continuer)
Innanzitutto complimenti per il sito.
Ho letto tutto sulla disquisizione inerente alla canzone Briganti se more. Da lucana doc vorrei poter fornire notizie certe sulla veridicità di quanto affermato dal Signor Bennato. Purtroppo ho solo un ricordo molto lontano di una canzone simile cantata da mio nonno (nato nel 1889), ricordo labile perché ero solo una bambina.
Al Signor ENZO MATARAZZO però vorrei fare un appunto e forse sarebbe il caso che approfondisse la geografia: la frazione di Frusci non ha cambiato, nel corso della storia, la regione di appartenenza, si trova sempre in Basilicata o Lucania,(nome che personalmente preferisco al primo) e precisamente fa parte del comune di Avigliano in provincia di Potenza(PZ)e non della provincia di Pistoia (PT)che è in Toscana.
Vogliatemi perdonare la bacchettata ma, chi fa cultura in ogni senso, che sia musica, letteratura, storia o arte... (continuer)
24/9/2013 - 01:35
The Words That Maketh Murder
con qualche dubbio
LE PAROLE CHE CAUSANO L'OMICIDIO
(continuer)
(continuer)
23/9/2013 - 23:31
Oesterheld
Chanson italienne – Oesterheld – Rocco Rosignoli – 2013
Texte et musique de Rocco Rosignoli
Une des plus belles œuvres dédiées à la liberté et à la résistance est une bande dessinée : El Eternauta (L'Éternaute). Ce n'est pas un hasard s'il sortit dans les années 1950 en se fondant sur l'expérience européenne de résistance au nazisme. La science-fiction de matrice américaine a été identifiée comme une sublimation de la paranoïa collective des États-Unis, dans lesquels l'Extraterrestre était un alias du communiste. L'Eternauta, œuvre argentine, se place par contre sur un autre versant ; l'invasion extraterrestre est seulement un scénario, dans lequel les hommes sont les protagonistes. L'humanité, au bord du désastre, réussit à donner le meilleur d'elle-même dans la tentative de résister à l'envahisseur.
Cette histoire de science-fiction a été vue comme une sorte de prophétie, dans laquelle... (continuer)
Texte et musique de Rocco Rosignoli
Une des plus belles œuvres dédiées à la liberté et à la résistance est une bande dessinée : El Eternauta (L'Éternaute). Ce n'est pas un hasard s'il sortit dans les années 1950 en se fondant sur l'expérience européenne de résistance au nazisme. La science-fiction de matrice américaine a été identifiée comme une sublimation de la paranoïa collective des États-Unis, dans lesquels l'Extraterrestre était un alias du communiste. L'Eternauta, œuvre argentine, se place par contre sur un autre versant ; l'invasion extraterrestre est seulement un scénario, dans lequel les hommes sont les protagonistes. L'humanité, au bord du désastre, réussit à donner le meilleur d'elle-même dans la tentative de résister à l'envahisseur.
Cette histoire de science-fiction a été vue comme une sorte de prophétie, dans laquelle... (continuer)
OESTERHELD
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 23/9/2013 - 22:24
Animal Liberation
Ho riscritto il ritornello e aggiunto la parte finale dei cori...
Federico 23/9/2013 - 12:13
Smisurata preghiera
Lo scrittore Alvaro Mutis, tra i maestri della letteratura ispanoamericana, è morto ieri in Messico all'età di 90 anni. Lo hanno annunciato oggi fonti ufficiali messicane. «Piangiamo la morte dello scrittore Alvaro Mutis», ha annunciato su Twitter il Consiglio nazionale della Cultura e delle Arti. Carmen Miracle, moglie dello scrittore, ha precisato al quotidiano messicano La Jornada che «la morte è sopravvenuta dopo una grave malattia che ne aveva reso necessario il ricovero la domenica precedente». Alvaro Mutis, intimo amico dello scrittore Gabriel Garcia Marquez, era nato a Bogotà nel 1923, ma aveva passato la sua infanzia in Belgio dove suo padre, diplomatico, ha abitato fino al 1932. Dal 1956 risiedeva in Messico.
LE OPERE - Tra le sue opere più note, «La Neve dell'Ammiraglio», «Un bel morir» e «Ilona arriva con la pioggia», da cui è stato tratto il film di Sergio Cabrera e a cui è... (continuer)
LE OPERE - Tra le sue opere più note, «La Neve dell'Ammiraglio», «Un bel morir» e «Ilona arriva con la pioggia», da cui è stato tratto il film di Sergio Cabrera e a cui è... (continuer)
23/9/2013 - 09:28
Canzone arrabbiata
ho sempre amato questa canzone e questo film. e trovo Mariangela un'attrice straordinaria!Le sue interpretazioni politiche e scanzonate in coppia con Giannini e con altri rimangono sempre attuali e riempiono di vitalità, poesia e coraggio. Continuiamo a tenerle in vita!
Giovanna Fossati- Milano 22/9/2013 - 21:07
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Dalla poesia di Blas de Otero (1916-1979) intitolata “Me llamarán, nos llamarán a todos”, contenuta nella raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra” del 1955, che in Spagna fu pubblicata per la prima volta nel 1975, mentre Francisco Franco ed il suo tristo regime stavano finalmente morendo...
Nella sua versione (incisa nel disco “La poesia española de ahora y de siempre” del 1968) Paco Ibañez omette la citazione iniziale e i versi finali, riferiti entrambi al Don Chisciotte di Cervantes.
“Sancho Pueblo” è uno degli affettuosi appellativi dati al personaggio di Sancho Panza dal poeta Gabriel Celaya in una sua famosa poesia.