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Avant le 2013-10-18

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Na bi strena men

Na bi strena men
Questa canzone è stata scritta da Dušan Jović, il padre del musicista rom Jovica Jović. Dušan è sopravvissuto ad Auschwitz ed è stato partigiano in Jugoslavia.

Il cuore di Dušan, ad Auschwitz, cantò una canzone: e parole e la musica furono un tutt'uno che venne giù di getto. La cantò sempre. Un giorno Jovica si lamentò: "Canti sempre cose tristi!". Dušan gli rispose: "Così non dimenticherai". Jovica ritrovò il testo tra le cose di Dušan, dopo la sua morte.
(dal libro "La meravigliosa vita di Jovica Jović" di Moni Ovadia e Marco Rovelli)
O Hitleri ande Nemacka,
(continuer)
18/10/2013 - 22:46
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Viva Palestina

Viva Palestina
[2011]

Album : 20000 elmetti
feat. Bonnot (Assalti Frontali)

Ho deciso di scrivere questa canzone circa due anni fa. Mi trovavo casualmente a Parigi proprio quando in Medioriente l'esercito israeliano scatenava l'operazione “Piombo Fuso”. Ebbi modo allora di partecipare ad una grande manifestazione di solidarietà con il popolo palestinese e di vivere da testimone le scene di riot già conosciute in televisione durante la rivolta delle banlieues. Rimasi colpito dall'immaginario che faceva da sfondo a quelle forme dirompenti di partecipazione; un immaginario denso di contraddizioni e impolitico, almeno dal punto di vista occidentale. Un immaginario che scardinava i dogmatismi dell'ortodossia politica della sinistra e le nostre griglie interpretative. Molte delle persone scese in piazza quel giorno portavano la bandiera o anche solo i colori del proprio paese d’origine: era una manifestazione... (continuer)
Alla mia età sono già uomo
(continuer)
18/10/2013 - 16:38
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Per i morti di Lampedusa

Per i morti di Lampedusa
(2013)

Sulla musica di Brigante se more
Tu li vedevi davanti al porto
(continuer)
envoyé par adriana 18/10/2013 - 14:49
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En halua tietää

En halua tietää
[2004]
Lyrics and music: Antti Tuisku
Testo e musica: Antti Tuisku
Single Release
Vierelläin oot, mut missä sä oot, et läsnä lainkaan
(continuer)
envoyé par Rikki Pentturi (RV:n suomalainen kaksosveli) 18/10/2013 - 12:38

ANONIMO / ANONYMOUS: דאָס געטאָ פֿון עזה

ANONIMO / ANONYMOUS: דאָס געטאָ פֿון עזה
Dos geto fun Oze
Il ghetto di Gaza
The Gaza Ghetto
[2013]



Con questo testo, che non sappiamo se chiamare una canzone, un'orazione o qualcosa che va oltre, “Canzoni Contro la Guerra / Antiwar Songs” raggiunge quota ventimila. Lo fa con una cosa del tutto nuova, che mai si era verificata prima: un testo originale. Lo abbiamo ricevuto da una persona che desidera restare anonima e che lo ha scritto in lingua Yiddish fornendoci anche la trascrizione e la traduzione italiana.

Così ci ha brevemente scritto: “Seguo questo sito fin quasi dai suoi inizi, e vi invio questa cosa che ho scritto in una lingua che non è la mia, ma che è sedimentata durante lunghi anni di studio e di comunanza. So che il sito si avvicina ad un traguardo importante, e ho quindi immaginato di dare la parola a chi ha vissuto ed è stato sterminato nei ghetti europei durante il Nazismo e la guerra, e di dargliela in quella... (continuer)
1.
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 18/10/2013 - 12:37

Ti Auguro

Ti Auguro
Un testo particolarmente ispirato .... della cantautrice per la Pace, la Nonviolenza,contro tutte le guerre e le mafie.
Ti Auguro...
(continuer)
18/10/2013 - 12:20
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Sotahullut

Sotahullut
[1982]
Testo e musica: Marjamäki/Hyvärinen
Lyrics and music: Marjamäki/Hyvärinen
Album: Rajoitettu ydinsota ("Guerra nucleare limitata" / "Limited Nuclear War")


"Rattus" vuol dire proprio quello: "ratto, topaccio". E' una storica band finlandese punk rock formatasi addirittura nel 1978 (!); scioltasi nel 1988, si è ricostituita nel 2001. La band si è formata nella città di Vilppula, costituita originariamente da Jarkko Marjamäki (detto "Jake") e da Veli-Pekka Hyvärinen (detto "Vellu"); il nome "Rattus" deriva dall'album Rattus Norvegicus della punk rock banda britannica The Stranglers. Nel 1980 i Rattus pubblicarono il primo single, dal titolo che è tutto un programma: "Khomeini Rock". Dopo altri single e il primo LP, "Fucking Disco", "Rajoitettu Ydinsota" ("Guerra nucleare limitata") è il loro secondo LP pubblicato nel 1982 sempre per la Poko Records. Nel 2012 i Rattus erano a Bologna in concerto, coi loro pezzi rigorosamente in finlandese. [RV]

Pitäkää vitun sormenne irti minusta
(continuer)
envoyé par Rikki Pentturi (RV:n suomalaisen kaksosveli) 18/10/2013 - 11:52
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U mari unnavi curpi

U mari unnavi curpi
[2013]



7 settembre 2013
Ad un anno dal naufragio di Lampione alcune iniziative sono state fatte in Tunisia e Sicilia per ricordare il triste evento e ricordare che molte famiglie ancora non hanno notizie certe sui loro cari ancora dispersi. Noi abbiamo dato il nostro contributo con una canzone ed un video da Lampedusa.

Giacomo Sferlazzo -associazione Askavusa Lampedusa
U mari unnavi curpi. Unnannu curpi l’ondi, ca supre e scogghi i varchi fisciru fracassari
(continuer)
envoyé par adriana 18/10/2013 - 11:48

La ballata dell'incazzato

Sono incazzato.
(continuer)
envoyé par adriana 18/10/2013 - 09:24

Lo sciopero

Lo sciopero
Mi volete?
(continuer)
envoyé par adriana 18/10/2013 - 09:14
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Non è l'inferno

Non è l'inferno
(2011)
Ho dato la vita e il sangue per il mio paese
(continuer)
envoyé par Luca 18/10/2013 - 00:52
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Pobre del cantor

Pobre del cantor
‎[1967]‎
Parole e musica di Pablo Milanés.‎
Nell’album di Ángel Parra intitolato “Canciones de patria nueva” pubblicato nel 1971.‎
Il brano fa parte del repertorio anche di Elisa Serna, di Daniel Viglietti, di ‎‎Soledad Bravo e di Víctor Manuel.‎
L’ho attribuita ad Ángel Parra perché risulta che sia stato il primo ad inciderla.‎
Pobre del cantor de nuestros días
(continuer)
envoyé par Bernart 17/10/2013 - 11:39
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En la mina “El Tarancón”‎

En la mina “El Tarancón”‎
Canzone popolare asturiana, nell’album dela cantautrice madrilena intitolato “Quejido” del 1972.‎
Sulla melodia e la struttura di En el pozo María Luisa (Santa Barbara bendita)



A partire dal 1970 la Serna si autoesilò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice ‎madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, ‎le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ‎ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…‎

Canzone che racconta di un disastro minerario avvenuto nelle Asturie, nei pressi dei villaggi di ‎Caborana e di Moreda de Aller.‎
En la mina el Tarancón
(continuer)
envoyé par Bernart 17/10/2013 - 11:00
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Quejido

Quejido
‎[1972]‎
Parole e musica di Elisa Serna
La traccia che apre e che dà il titolo al suo album d’esordio del 1972.‎



A partire dal 1970 la Serna si autoesiliò a Parigi e proprio lì, mentre si esibiva in un locale, venne ‎notata da Paco Ibáñez che decise di produrre questo primo disco della cantautrice ‎madrilena. Nel 1973 la Serna fece ritorno in Spagna e fu subito arrestata per sovversione. Rilasciata, ‎le fu impedito di esibirsi e di pubblicare. Il suo “Quejido” (lamento, in italiano) fu vietato e venne ‎ripubblicato solo qualche anno dopo con alcuni brani pesantemente censurati…‎
‎¿Qué es lo que pasa conmigo?
(continuer)
envoyé par Bernart 17/10/2013 - 10:40
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Podzielono świat

Podzielono świat
[1987]
Testo e musica: DAAB
Dall'album "Ludzkie uczucia"

Dal sito www.tekstowo.pl
Podzielono świat na części,
(continuer)
envoyé par Krzysiek Wrona 17/10/2013 - 04:48
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San Francisco

San Francisco
Album: "Mon frère" (1972)

En 1971, Catherine Le Forestier, accompagnée de son frère Maxime à la guitare, remporte le premier prix du festival de Spa. Avec l'argent ainsi gagné, ils décident de partir tous les deux pour San Francisco. Ils se rendent alors à l'adresse que leur a confié Luc Alexandre, un ami belge qui leur assure que la ville est faite pour eux. Ils y restent plusieurs semaines, au milieu d'une communauté hippie baptisée « Hunga Dunga » où se côtoient entre autres des déserteurs du Viêt Nam et des homosexuels.

De retour en France, Maxime reçoit une lettre accompagnée de dessins que lui ont envoyé les habitants de la maison bleue. Ne parlant que très peu l'anglais et pour les remercier de leur accueil, il décide de leur envoyer une chanson plutôt qu'un courrier et c'est ainsi qu'il écrit et compose rapidement San Francisco. Titre joué à la guitare, il évoque cette maison habitée par les hippies.
C'est une maison bleue
(continuer)
16/10/2013 - 23:23
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Nessuno è straniero

Nessuno è straniero
Questa canzone dell'enorme dramma dell'immigrazione, vuole essere un piccolo ricordo di tutte le persone che non ce l'hanno fatta e un a preghiera laica per tutte quelle persone scampate ai naufragi perché possano finalmente vivere con la dignità che meritano.
Sempre con le spalle al muro questa vita di passaggio,
(continuer)
envoyé par Stefano Crialesi 16/10/2013 - 23:10
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Places

Places
Album: Places (2012)

Dal primo album di Lou Doillon, figlia di Jane Birkin e del regista Jacques Doillon. Un album di canzoni intimiste cantate in inglese tra cui spicca questa "Places" per la quale la cantante e modella è stata paragonata (con un pizzico di esagerazione) a Patti Smith.
We've named everything
(continuer)
16/10/2013 - 22:46
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Las cárceles

Las cárceles
‎[1937-38]‎
Versi di Miguel Hernández, dalla raccolta “El hombre acecha”, pubblicata soltanto nel ‎‎1981 (la prima edizione del 1939 non fu conclusa e andò perduta alla fine della Guerra Civile) .‎
Musica di Elisa Serna, nell’album intitolato “Quejido” del 1972.‎

Cierra las puertas, echa la aldaba, carcelero
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 15:47
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Le mani

Le mani
‎[1974]‎
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Dallo spettacolo “Anche per oggi non si vola”‎

Se già c’è Quelli che benpensano di Frankie HI-NRG MC, non poteva mancare anche questa altrettanto bella di ‎Gaber…‎
Un incontro civile fra gente educata
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 14:54
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Canción del antiavionista

Canción del antiavionista
‎[1937]‎
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)‎

La canzone dell’addetto alla batteria contraerea è una poesia importante perché descrive bene il ‎sentimento di civili e combattenti sottoposti ai primi bombardamenti a tappeto su obiettivi civili ‎della Storia, quelli attuati nella primavera del 1937 dalla Legione Condor della Luftwaffe nazista, ‎intervenuta a sostegno del bando franchista, sulle città di Durango e Guernica.‎
Que vienen, vienen, vienen
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 14:03
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Las abarcas desiertas

Las abarcas desiertas
‎[1937]‎
Poesia tratta dal IV volume di “Poemas sueltos” (1939)‎
Messa in musica da Francisco Curto nel suo “Miguel Hernández” del 1976 e più recentemente da ‎‎Joan Manuel Serrat nell’album “Hijo de la luz y de la sombra” del 2010.‎


Il grido di Miguel Hernández bambino contro la miseria e l’ingiustizia che soffocavano la sua terra.‎
Ogni 5 di gennaio in Spagna (dove sono un po’ più cattolici di noi, con la nostra Befana…) si ‎festeggia la “Cabalgata de Reyes Magos” ed il giorno seguente i bambini trovano nella calza il ‎carbone dolce portato dai re astronomi… Ma la calza del piccolo Miguel era un calzettone di lana di ‎capra messo sulla finestra fredda di una bergeria, e il bambino sognava che la mattina dopo il ‎mondo si fosse trasformato in un negozio di giocattoli… Ma nessun “re magio” si avvicinò mai alla ‎finestra ed alla calza di Miguel, sempre gelata e vuota così come le sue “abarcas”, i sandali di cuoio ‎crudo tipici delle zone rurali spagnole…‎
Por el cinco de enero,
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 13:11
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La senda está trazada

La senda está trazada
‎[anni 60]‎
Parole e musica di Jorge Salerno
Nel disco di Daniel Viglietti intitolato “Canto libre”, o “A una paloma”, del 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone scritta da Jorge Salerno, studente universitario uruguayo e militante del Movimiento de ‎Liberación Nacional-Tupamaros. Jorge Salerno morì con altri due compagni l’8 ottobre 1969 in uno ‎scontro fuoco con la polizia ‎durante le fasi concitate della cosiddetta “Toma de Pando”, quando i ‎Tupamaros si produssero in ‎un’azione militare in grande stile occupando seppur brevemente una ‎cittadina a pochi chilometri da ‎Montevideo. Per l’organizzazione fu un successo solo dal punto di ‎vista dimostrativo perché, oltre ‎alle perdite subite, parecchi militanti furono catturati.‎
A lui è dedicata anche un'latra canzone di Viglietti già presente sul sito, Sin música.‎
España, Inglaterra, también Portugal,
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 11:19
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Cantaliso en un bar

Cantaliso en un bar
‎[1937]‎
Versi del poeta, giornalista ed attivista politico cubano ‎‎Nicolás Guillén, dalla raccolta ‎‎“Cantos para soldados y sones para turistas” del 1937.‎
Musica di Daniel Viglietti, dal disco intitolato “Canciones chuecas” del 1971. ‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Los turistas en el bar:
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 10:55
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Il miracolo

Il miracolo
2012
Luna Park live

Colonna sonora del film "Ci vorrebbe un miracolO"
Ben arrivato nel paese dei balocchi
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 16/10/2013 - 10:30

Campos de paz, y sin embargo

Campos de paz, y sin embargo
Poesia di Rafael Alberti, originariamente intitolata ‎‎“Canción XVII”, nella raccolta intitolata “Balada y canciones del Paraná” pubblicata nel 1954.‎
Musica di Niño Gema, dall’LP di Francisco Montaner del 1974 intitolato “El crimen fue en ‎Granada”‎
Campos de paz. Y, sin embargo,
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 10:26
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El soldado

El soldado
‎[1939-40]‎
Testo di Ángel Parra, versione “dilatata” di una poesia di ‎‎Rafael Alberti inclusa nella raccolta intitolata “Entre ‎el clavel y la espada” pubblicata nel 1941.‎
Su di una melodia popolare arrangiata da Ángel Parra, dal disco “Ángel Parra, vol II”‎

Si tratta probabilmente della prima incisione di un brano musicale su testo del grande poeta ‎spagnolo.‎
El soldado soñaba que el soldado
(continuer)
envoyé par Bernart 16/10/2013 - 09:10
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Amb la boca tancada

Amb la boca tancada
‎[1975]‎
Scritta da Ramon Muntaner i Torruella con Fèlix Cucurull i Tey (1919-1996), scrittore e militante ‎socialista catalano.‎
Nell’album d’esordio intitolato “Cançó de carrer”‎

Bellissima, quasi pittorica descrizione di un corteo di protesta di fronte all’imminente repressione ‎poliziesca…‎

Sense veu ‎
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 16:47
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María Coraje

María Coraje
‎[1970]‎
Parole e musica di Víctor Manuel.‎
Dall’album “Quiero abrazarte tanto” pubblicato nel 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com
Tiene 106 años y tiene el pelo blanco de nieve.
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 15:59
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Cefalonia 8/9/1943

2012
E lo chiamano amore
8 settembre a Cefalonia il sole
(continuer)
envoyé par Dq82 15/10/2013 - 15:47
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Soldati

2012
E lo chiamano amore
Combattevano da ormai quaranta giorni
(continuer)
envoyé par Dq82 15/10/2013 - 15:45
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L'esercito dei morti

2009
Esterno buio
Stride nel vento freddo del mattino
(continuer)
envoyé par dq82 15/10/2013 - 15:43
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Il pazzo

2009
Esterno buio
Condannato a 100 anni di galera
(continuer)
envoyé par DoNQUijote82 15/10/2013 - 15:40
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Ai Martiri: Cumiana

Ai Martiri: Cumiana
2009
Album: Esterno buio

Gli autori della canzone sono Davide Grosso e Roberto Briscese, membri de La Bottega di Musica e Parole.

Cumiana, la strage del 1944

Da Wikipedia

La strage di Cumiana [paese nei pressi di Pinerolo, provincia di Torino, ndr] avvenne il 3 aprile 1944 ad opera di un reparto del 7º battaglione SS italiane (inquadrate qualche mese più tardi in quella che si chiamerà 29. Waffen-Grenadier-Division der SS). Il 7º battaglione, costituito da circa 500 militi, arrivò nella zona di Cumiana, non lontana dalla direttrice Avigliana-Orbassano-Pinerolo, per un ciclo di addestramento in vista di successivi impieghi sul fronte sud. Di fatto, esso fu utilizzato per fronteggiare forti gruppi di "ribelli" (così erano chiamati dalla propaganda nazifascista) appartenenti alla resistenza partigiana.

Antefatti

Il contatto con i partigiani avvenne la notte tra il 31 marzo ed il 1º aprile... (continuer)
Ho visto il sole tramontare nel cielo sui Tre Denti,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/10/2013 - 15:38
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Maquis

Maquis
‎[1976]‎
Parole e musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver ‎atrás” del 1976.‎



Ignoro cosa faccia oggi lo spagnolo Bernardo Feuerriegel Fuster – questo il vero nome di Pedro ‎Faura (1947-), autore di questa canzone – ma in gioventù è stato un militante comunista ed un ‎membro della formazione guerrigliera antifranchista Frente Revolucionario Antifascista y Patriota ‎‎(FRAP), attiva tra il 1973 ed il 1978, quella cui appartenevano Xosé Humberto Baena, Ramón ‎García Sanz e José Luis Sánchez Bravo, tre dei cinque “terroristi” fucilati dal regime poche ‎settimane prima della definitiva partenza di Francisco Franco per l’Inferno.‎


Ma la canzone non è dedicata tanto ai giovani rivoluzionari comunisti che tra gli anni 60 e 70 ‎diedero qualche grattacapo alla dittatura, bensì ai loro padri, ai maquis, ai “Guerrilleros Españoles”, ‎repubblicani che... (continuer)
Fueron tiempos de dolor
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 15:10
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Italia libera

Italia libera
Da "Dolce Resistenza" [2006]
Italia libera da mille facce vuote
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/10/2013 - 12:18
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Volver no es volver atrás

Volver no es volver atrás
‎[1957]‎
Versi di José Bergamín (1895-‎‎1983) poeta spagnolo.‎
Musica di Pedro Faura, dal suo secondo e (credo) ultimo album, “Volver no es volver atrás” del ‎‎1976.‎


Poesia di esilio e di ritorno (ma mai un ritorno indietro), cosa che toccò più volte nella sua vita allo ‎scrittore José Bergamín. Già oppositore della dittatura del generale Miguel Primo Rivera (dal 1923 ‎al 1930), durante la Seconda repubblica diresse la rivista culturale “Cruz y Raya” e, allo scoppio ‎della Guerra Civile, divenne il presidente dell’Alianza de Intelectuales Antifascistas. Fu lui ad ‎incaricare ufficialmente Picasso affinchè realizzasse il suo ‎‎“Guernica” per l’Esposizione ‎Internazionale di Parigi. Alla vittoria dei fascisti, fuggì dalla Spagna portando con sé il manoscritto ‎di “Poeta en Nueva York” che l’autore, ‎‎Federico García Lorca, gli aveva ‎regalato poco prima di essere assassinato. Fu Bergamín... (continuer)
Volver no es volver atrás.
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 11:23
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Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca

Elegía a un poeta que no tuvo su muerte. Federico García Lorca
‎[1936]‎
Versi del poeta Rafael Alberti, dalla raccolta ‎intitolata “De un momento a otro (Poesía e historia)” pubblicata nel 1937.‎
Musica di Rosa León e Alberto Estébanez.‎
Nel disco di Rosa León intitolato “Paloma desesperada”‎

Una poesia in cui Rafael Alberti esprime il suo profondo dolore per la morte, la sua profonda rabbia ‎per l’assassinio dell’amico Federico ‎García Lorca, con il quale, nel 1927, aveva organizzato nell’Università di Siviglia il tributo al ‎poeta barocco Luis de Góngora y ‎Argote in occasione del terzo centenario dalla morte. ‎
E’ come se Alberti rivendichi qui a sé la morte toccata all’amico e negli ultimi versi gli promette ‎che cercherà di vivere una vita lunga, intensa e degna anche per lui, per restituirgli quella che i ‎fascisti gli strapparono a soli 38 anni…‎
No tuviste tu muerte, la que a tí te tocaba.‎
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 10:18
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La primavera

La primavera
‎[1939]‎
Da una poesia del grande Rafael Alberti, ‎originariamente intitolata “Abril 1938”, da “Capital de la gloria” del 1939, raccolta di poesie sulla ‎difesa di Madrid.‎
Musica di Rodolfo Parada-Lillo.‎
Nell’album dei Quilapayún intitolato “La revolución y las estrellas”.‎
La versione del gruppo cileno appare leggermente diversa rispetto alla poesia originale ‎

Otra vez tú, si esta venida
(continuer)
envoyé par Bernart 15/10/2013 - 08:57
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Il nemico avanza

Il nemico avanza
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎





‎“E’ un pezzo pieno di figure inquietanti, avanzi di galera da cui è meglio tenersi alla larga. Ho ‎sempre provato un’insana attrazione nei confronti dell’Africa postcoloniale di ‎‎Denard e di ‎‎Steiner. Dentro, da qualche parte, con una sahariana ‎arrotolata sulle maniche e la sigaretta tra le dita, si intravede anche ‎‎Goffredo Parise. A dentri stretti confessa che il ‎sangue umano ha un non so che di eccitante su di lui.” (Emidio Clementi)

Una canzone dedicata ai “colpi di coda” del colonialismo d’antan - dall’Algeria al Vietnam, dalla ‎Nigeria al Congo – e ai suoi squallidi protagonisti, “soldati di ventura” come Jean Schramme, o Bob ‎Denard, o Marc Goosens (e tra di loro c’erano anche parecchi italiani, veterani della Folgare e dei ‎Lagunari). Oggi il colonialismo viene esercitato con metodi più raffinati... (continuer)
Il nemico avanza
(continuer)
envoyé par Bernart 14/10/2013 - 14:19

Plague

A song about an unidentified plague - the war actions of evil people. This plague is killing people and ruining lives day by day. The chorus explains how to change the way of thinking into a brand new human condition of disbelief.
People from the world, listen what I say.
(continuer)
envoyé par Verdley Thyme 14/10/2013 - 14:03
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Aspettando i barbari

Aspettando i barbari
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎





‎“Non ho ancora capito se la resa descritta nelle battute finali contenga qualcosa di regale o di ‎mostruosamente caricaturale, sul genere del Satyricon di Fellini. Di sicuro, alle spalle dei ‎personaggi, il fondale è di cartapesta, di un rosso livido.” (Emidio Clementi)

Title track ispirata al capolavoro letterario “Waiting for the Barbarians” del sudafricano J. M. ‎Coetzee (premio Nobel nel 2003), pubblicato nel 1980.
Ora che l’orizzonte
(continuer)
envoyé par Bernart 14/10/2013 - 13:35
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Compound

Compound
‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎



‎“Osama Bin Laden. Abbottabad. L’erba incolta e le galline. Una villetta sgangherata, simile a quelle ‎che punteggiano il litorale calabrese. Quel misto di domestico e di sinistro che avvolge la scena. I ‎materassi insanguinati a fianco delle ciabatte.” (Emidio Clementi)

Gli uccelli
(continuer)
envoyé par Bernart 14/10/2013 - 13:18
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Μαλλιά σγουρά

Μαλλιά σγουρά
Malliá sgourá
Testo greco / Στίχοι στα ελληνικά / Greek lyrics / Paroles grecques / Kreikankieliset sanat: [?]
Musica / Μουσική / Music / Musique / Sävel:
Vasilij Solov'ëv-Sedoj (Василий Соловьев-Седой)
(Per altri / Kατά άλλους / Or / Ou / Vai: Michalis Xenos - Μιχάλης Ξένος)

Una bella e ben nota canzone di evidente matrice russa, attribuibile più a tempi della guerra civile greca che a quelli della resistenza, che soprattutto nell'interpretazione di Panos Tzavellas attinge a uno straordinario livello artistico. Notevole comunque anche l'interpretazione di Petros Pandìs, con l'orchestrazione di Notis Mavroudìs. Non se ne conosce l'autore del testo greco. (gpt)






ΤΡΑΓΟΥΔΙΑ ΑΠΟ ΤΗΝ ΕΛΛΗΝΙΚΗ ΑΝΤΙΣΤΑΣΗ
Songs of the Greek Resistance
Canzoni della Resistenza Greca
Chants de la Résistance Grecque
Kreikkan vastarintaliikkeen lauluja

Με τον ΠEΤΡΟ ΠΑΝΔH 
Con PETROS PANDIS
With PETROS... (continuer)
Μαλλιά σγουρά, μαλλιά κοράκου χρώμα
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 14/10/2013 - 11:49
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Seguendo la flotta

Seguendo la flotta
[1960]
Testo di Alberto Arbasino
Musica di Fiorenzo Carpi
Nel disco “Laura Betti con l’orchestra di Piero Umiliani”

Una canzone dai primissimi anni 60, tempi lievi, ridanciani, di matto divertimento e di aperta sfida al pudore. Così Arbasino poteva tranquillamente scrivere e la Betti serenamente cantare della dura vita di un marinaretto gay sotto le armi, ridicolizzando le istituzioni militari.

Oltre tutto, la Taranto dei circoli degli ufficiali di marina, dell’arsenale militare e dei cantieri navali era all’epoca ancora una città “povera, certo, ma deliziosa”, come ebbe a dire un illustre suo cittadino, il giornalista Sandro Viola. Una delle città più curiose ed eleganti d’Italia “dalla vita stradale euforica, mossa e vivace, dove spira un’aria esilarante, stimolante, direi cantabile”, registrava un altro giornalista, il veneto Guido Piovene...

Ma nel 1965 entrò in funzione il mostro... (continuer)
Ossigenarsi a Taranto
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 21:55
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Madre proteggi

Madre proteggi
2013
Ali di libertà

“Scrissi MADRE PROTEGGI in termini di preghiera. Non necessariamente nella direzione che può venire immediatamente collegata ad un credente quale io sono, ma come una sorta di invocazione che qualsiasi uomo potrebbe fare in ginocchio, guardando l'orizzonte ed invocando aiuto per la parte debole del mondo. Un aiuto che chiedi al Cielo, che chiedi ad una Madre che viceversa potresti chiamare Terra o anche nel modo che tu senti più vicino al senso che ha il tuo stare al mondo. Non deve esistere alcuna discriminazione al riguardo che non sia nella necessità di giustizia verso chi è ai margini. Solo gli infami, i ladri, gli assassini e i buffoni di qualunque latitudine possono non pensare che il primo compito che un essere umano deve avere non debba essere quello di allungare la propria mano verso chi ti cammina a fianco e che magari proprio dalla tua mano può ricevere la... (continuer)
Madre dei cieli, sopra gli occhi miei
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envoyé par DoNQuijote82 13/10/2013 - 19:11
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Sempre in viaggio (Lombardia)

Sempre in viaggio (Lombardia)
[2012]

Album : Caminante
Quando stavo nelle Puglie la facevo la bella vita
(continuer)
envoyé par adriana 13/10/2013 - 19:09
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Sleepwalk With Me

Sleepwalk With Me
2013
Album: Ultramarine

The video, directed and animated by Fabricio Lima, tells the true story of two World War Two soldiers who were in love during their North African Campaign in 1943. The story was originally told by soldier Brian Keith in a 1961 published letter titled “Letter to a G.I.” The letter, addressed to his former lover, described the affair and what it meant to him, and revealed that the other soldier had died in combat. The video highlights parts of the letter in a beautiful, abstract way. And the pairing with Young Galaxy’s song works wonderfully together.
Can you hear me knockin'
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envoyé par DoNQUijote82 13/10/2013 - 18:06
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Fiche cu le mendule

Fiche cu le mendule
[2013]

Album : Muddhriche
Suntu l'anni 40 e nc'è picca te fare
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envoyé par Antonio P 13/10/2013 - 17:19
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Preguntas

Preguntas
Versi di José Manuel Caballero Bonald (1928-), scrittore e poeta spagnolo.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Ya se han puesto en camino
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 15:20
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Llévame antes el Dios de la guerra

Llévame antes el Dios de la guerra
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Llévame antes el Dios de la guerra,
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 15:08
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Trigo y agua

Trigo y agua
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Interpretata nel disco insieme ad Amparo Sánchez degli Amparanoia
Hay una lluvia de manos
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 14:29
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Llevo el dolor del mundo por sombrero

Llevo el dolor del mundo por sombrero
Versi di Dolors Alberola (1952-), poetessa spagnola.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Hoy llevo la tristeza entre los dedos
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 14:24
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Canción para los refugiados

Canción para los refugiados
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Es de noche
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 13:57
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Que a todas las balas se les haga de noche

Que a todas las balas se les haga de noche
Parole e musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Dame un abrazo, hermano, si tú ya no matas.
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 13:54
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Paz

Paz
Versi di Federico Mayor Zaragoza (Barcellona, 1934-), alto funzionario internazionale spagnolo, per molti anni direttore dell’UNESCO.
Musica di Paco Damas, dall’album intitolato “Que a todas las balas se les haga de noche” pubblicato nel 2012.
Plantaremos olivos
(continuer)
envoyé par Bernart 13/10/2013 - 13:48
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Wielkie koło

Wielkie koło
[1983]
Testo: Elżbieta Mielczarek
Musica: Ruciński / Kreutz
Dall'album "Blues Koncert"
All'armonica Jan Skrzek + swing vocal

La canzone non è forse prettamente legata all'argomento antiguerresco (per modo di dire), ma già il titolo è tutto un programma. Si può tradurre come "La grande ruota" e non esiste la cosa più schiacciante della grande ruota del nostro destino comune, nel quale da secoli e in maniera permanente (a quanto pare) è iscritta la guerra, con tutte le sue conseguenze. Ci si riuscirà mai ad uscirne???
Azzarderei una tesi a riguardo. Non c'è la civiltà dove persiste la violenza. E con questa, vorrei condividere con tutti questo "solare" componimento :)
Kiedy masz już poza sobą
(continuer)
envoyé par Krzysztof Wrona 12/10/2013 - 00:58

Dolly

Dolly
Dolly

Canzone française – Dolly – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 96
An de Grass 97

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Petite illustration : (Louis Armstrong - Hello Dolly Live )



Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne rapporte le récit en chanson d'un narrateur ; ici, il s'agit d'un amoureux, d'un étrange personnage amoureux de Dolly la clone, dont je te rappelle qu'elle fut conçue par deux savants écossais, qui à cette époque déjà lointaine, s'étaient pris d'un délire biogénétique. Je te cite la nouvelle telle qu'elle m'est revenue : « Deux scientifiques écossais annoncent publiquement qu'ils ont réussi, le 5 juillet 1996, à donner naissance au premier... (continuer)
Hello Dolly
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/10/2013 - 19:47
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Colore di pioggia e di ferro

Colore di pioggia e di ferro
Versi del grande poeta dalla raccolta “La vita non è sogno” pubblicata nel 1949.‎
Musica dei Weltschmerz di Anthony Duman, progetto ‎italiano di musica dark-wave (forse…)‎
Dal disco intitolato “Capitale de la douleur” del 2001.‎

Dicevi: morte, silenzio, solitudine;
(continuer)
envoyé par Bernart 11/10/2013 - 14:37
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Ora che sale il giorno

Ora che sale il giorno
Versi del grande poeta, dalla raccolta “Ed è subito sera. Poesie” del 1942.‎
Musica di Domenico Modugno, da un singolo del 1962.‎




Canzone dedicata alla terra natale di Sicilia che il poeta – come tanti altri suoi conterranei - dovette ‎presto lasciare per cercar miglior fortuna… ‎
Finita è la notte e la luna
(continuer)
envoyé par Bernart 11/10/2013 - 14:13

Ai quindici di Piazzale Loreto

Ai quindici di Piazzale Loreto
‎[1944]‎
Versi del grande poeta dalla raccolta “La vita non è sogno” (1949), nella sezione intitolata “Quando ‎caddero gli alberi e le mura”.‎


Interpretati da Laura Betti nel disco di poesie e canti intitolato “Storia del Partito ‎Comunista Italiano”, 1973 (dove la poesia reca il titolo “La nostra non è guardia di tristezza”).‎

Troppo spesso ci si dimentica del perché i corpi di Mussolini, della Petacci e di altri gerarchi fascisti ‎furono ferocemente esposti nello stesso luogo meno di un anno dopo…‎

Esposito, Fiorani, Fogagnolo,
(continuer)
envoyé par Bernart 11/10/2013 - 13:20
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Crawling

Crawling
2000
Hybrid Theory

Crawling, il cui testo è incentrato sull'abuso sessuale subito da Bennington – la violenza fisica, la difficoltà di dirlo a qualcuno, e la conseguente perdita di autostima. Tutto ciò è confermato nel video musicale, in cui una ragazza (interpretata dalla modella Katelyn Rosaasen) viene violentata dal padre e la si può vedere all'inizio del video con molti lividi.
Crawling in my skin
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envoyé par DoNQuijote82 11/10/2013 - 10:46

Refusez !

Refusez !
Refusez !

Chanson française – Refusez ! – Marco Valdo M.I. – 2013

Mon cher ami Lucien l'âne, j'apprends que maintenant en Italie, il y a des jeunes qui désertent les cours de religion catholique...

Il était temps, dit Lucien l'âne en riant de toutes ses dents. On est quand même au vingt et unième siècle. Depuis le temps que ça dure cette comédie religieuse, je te jure vraiment qu'il est temps que ça cesse... Si l'humanité veut advenir et ensuite, survivre, il faut que les gens deviennent un peu moins crédules et un peu plus sensés et ne se laissent plus embobiner par des racontars fols.

Donc, je te disais qu'en Italie, je veux dire, même en Italie, un des pays les plus crédules du monde et des plus infestés par la religion – dans son cas, catholique, les jeunes commencent à se rebeller et à refuser en masse de se soumettre à ses diktats. J'apprends cela au travers d'un article de la revue... (continuer)
Monsieur le Directeur
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envoyé par Marco Valdo M.I. 9/10/2013 - 19:34
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

anonyme
Il tragico naufragio del vapore Sirio
Migrantes - Il naufragio del Sirio

8/10/2013 - 23:38
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Fischia il vento

Fischia il vento
UNGHERESE / HUNGARIAN



È gradito destino che, ogni tanto, il nostro sito e le ”Poesie del fiume Wang”, il sito dell'amico ungherese Tamás Sajó si incontrino; così per la sorprendente traduzione in lingua azera di Katiuscia (sembra dovuta al suo bisnonno!), e così pure per questa bella versione magiara di “Fischia il vento”, dovuta senz'altro a Tamás stesso. Non resta altro che riprodurla qui, nella sua estrema esattezza.

It is our welcome lot in this life that our website and the ”Poems of Wang River”, our Hungarian friend Tamás Sajó's website, meet sometimes; so with the astonishing Azeri translation of Katyusha (apparently due to his grand-grandfather!), and so with this beautiful Hungarian translation of “Fischia il vento”, clearly due to Tamás himself. We cannot but reproduce it in its fullness and utterly precision. [RV]
FÜTYÜL A SZÉL
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envoyé par CCG/AWS Staff 8/10/2013 - 15:38
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Me llamarán

Me llamarán
‎[1955]‎
Dalla poesia di Blas de Otero (1916-1979) intitolata ‎‎“Me llamarán, nos llamarán a todos”, contenuta nella raccolta intitolata “Pido la paz y la palabra” del 1955, che in ‎Spagna fu pubblicata per la prima volta nel 1975, mentre Francisco Franco ed il suo tristo regime ‎stavano finalmente morendo...‎

Nella sua versione (incisa nel disco “La poesia española de ahora y de siempre” del 1968) Paco ‎Ibañez omette la citazione iniziale e i versi finali, riferiti entrambi al ‎‎Don Chisciotte di Cervantes.‎



‎“Sancho Pueblo” è uno degli affettuosi appellativi dati al personaggio di Sancho Panza dal poeta ‎‎Gabriel Celaya ‎‎in una sua famosa poesia.‎
(continuer)
envoyé par Bernart 8/10/2013 - 15:32




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