L'état de Giulio Andreotti, 93 ans, est grave, il est hospitalisé avec un pronostic réservé au Policlinico Gemelli (Rome), mais il semble que sa vie ne soit pas en danger. Wikipedia l'avait déjà donné pour mort et la lui a ainsi allongée d'un peu..
Mais si la vieille Vedette devait malencontreusement lâcher les amarres, des vieux "camarades de goûters", il semble seulement maintenant rester Ciriaco De Mita (84 ans)...
Je dédie à l'Oncle Jules (Zio Giulio) cette chanson de Bertoli avec mes vœux de prompte guérison.
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Giulio Andreotti fut souvent et longtemps ministre et premier ministre italien..., dit Lucien l'âne en riant. Je m'en souviens très bien, c'était au temps où sous le masque de la Démocratie Chrétienne, le parti catholique (autrement dit, la main du Vatican dans la culotte de l'Italie) tenait ferme les clés de la... (continuer)
Chanson italienne – Il pianeta del sole – Don Backy – 1981
Un reggae utopique ou, mieux, dystopique où la terre est vue comme une fourmilière insouciante de sa destruction qui approche.
Je voudrais juste souligner , dit Lucien l'âne, la date de conception de cette chanson... 1981... Depuis les choses n'ont fait qu'empirer.
En effet, dit Marco Valdo M.I., mais à mon sens, il faudrait sérier un peu les risques : la guerre, je veux dire, la militaire, celle qui fait couler le sang, qui bombarde, qui tue joyeusement... se porte extrêmement bien.
D'ailleurs, de ce point de vue, si j'ose dire, du point de vue de la planète du soleil, de l'autre planète, on est toujours à deux doigts de réaliser la prévision de Caussimon
« Tu vois, c'est écrit à la une
On se dispute déjà la Lune.
Enfants de demain, innocents !
Un général sur les planètes
Vous suivra de loin, à la lunette
Et dira : C'est rouge... (continuer)
LA PLANÈTE DU SOLEIL (continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/5/2012 - 21:55
quale dei sette fratelli cervi interpretava don backy nel film degli anni 60 con cucciolla e volonté ? gelindo o agostino?
"Originale politonico", diceva di nuovo [gpt]; e allora mi sono messo, arrivato al Sole e al Tempo, a ripolitonizzare tutto anche qui. Non è una semplice questione di aderenza testuale (del resto, anche sulla copertina dell'album -come si può vedere dall'immagine che ne ho messa- gli spiriti e gli accenti ci son tutti e al loro posto), e la cosa va molto più in profondo per un testo del genere. Lo dirò brutalmente, senza preamboli: mi sono immaginato un uomo, che può essere poeta o non esserlo, rinchiuso nel carcere di una dittatura feroce e in attesa di una probabile tortura, di una probabile morte. Tormentato dal caldo feroce, dalla solitudine, dalla paura (coloro che noi, belli spaparanzati, definiamo "eroi" hanno tutti provato la più cupa paura). Immagino quest'uomo che scrive; poesie o biglietti, scarabocchi senza senso o semplici parole a caso. Bene, se i canoni della sua lingua, o... (continuer)
Riccardo Venturi 9/5/2012 - 10:46
Con il tuo eroico "ripolitonizzare" i testi politonici (e praticamente lo sono tutti quelli precedenti la riforma ortografica introdotta mi pare verso la fine degli anni Settanta), mi fai sentire un po' trasandato e colpevole, perché spesso io da un lato ho il testo monotonico rubato comodamente in internet, ma anche, dall'altro, ho lo stesso sulla pagina di un libro, rigorosamente scritto come andava scritto. E non trascuro quasi mai di confrontarli e anche, se mi è possibile, di ascoltare con che parole siano stati poi eseguiti nella musica. Ma, come tu sai assai meglio di me, rivedere parola per parola un testo e apportare le correzioni è una faticaccia infame, per quanto aiuti a comprendere quelle che spesso sono autentiche poesie, e talora difficili poesie. Io uso il sistema di un "ingenioso" professore spagnolo, che ingegnosamente lo ha escogitato e generosamente messo a disposizione... (continuer)
"Ci rimane, invece, l'austera e cupa melodia su cui venivano intonate le venti strofe dello Hildebrandslied, una fra le più antiche saghe dell'epica popolare germanica." (Massimo Mila, Breve storia della musica, Einaudi 1963, p. 36).
Sfogliando l'opera del grande storico della musica, mi sono accorto di questa breve frase che non solo conferma la mia intuizione, ma addirittura informa che di questo componimento sarebbe esistita una musica originale e conservata.
Un esperimento su questa pagina molto importante della sezione Greca e del sito intero: ho inserito, accanto al testo originale digitato (monotonico) un'immagine che riporta l'originale politonico così come compare su una qualsiasi edizione delle opere di Seferis. Credo che sarà un esperimento che ripeterò.
E visto che era politonico nell'originale, perché non ripolitonizzarlo anche in questa pagina?... Cosa che è stata fatta con molto piacere. Confesso di essere un "politonista" inveterato. Capisco la comodità, ma il greco per me avrebbe da essere scritto con spiriti e accenti. Temo, in questo, di essere un perfetto reazionario; ebbene, sì.
Giunto a questa pagina, è ragionevole chiedersi che cosa abbia inteso [gpt] con "morto a ghiadi" nella brevissima introduzione alla sua traduzione...
Riccardo Venturi 8/5/2012 - 19:20
E' lingua toscana del Trecento, Riccardo. "Che tu sie morto a ghiadi" ve lo dicevate l'un l'altro come un romano oggi dice "va' a mmorì ammazzato" a suo fratello. (Ghiadi= gladium). (Gian Piero Testa)
Lo ignoravo del tutto; stavolta ho perso un colpo! :-p (rv)
Η ΔΙΚΤΑΤΟΡΙΑ ΤΩΝ ΣΥΝΤΑΓΜΑΤΑΡΧΩΝ του Ροβήρου Μανθούλη LA DITTATURA DEI COLONNELLI di Roviros Manthoulis
Si tratta di un documentario completo sulla dittatura dei Colonnelli mandato in onda dalla TV greca nel 1998. E' interamente in lingua greca (ma con interventi in inglese, francese e anche italiano), ma va guardato per la documentazione completa sui 7 anni della dittatura. Vi compare anche questa canzone, cantata direttamente da Mikis Theodorakis.
Certo che di brutti come i neonazisti greci non ce ne sono poi molti sul globo terracqueo...
Pazienza i tedeschi o i norvegesi (sono terre difficili, fa freddo, si rischia di indurirsi), pazienza gli italiani (hanno sempre fatto ridere, persino quando avevano i nazisti - quelli veri - ad appoggiarli), ma i greci, i greci, tra i più grandi inventori di quanto c'è di bello su questa terra...!!!
Ma come fanno i neonazisti greci ad essere così brutti?!?
E queste sí che le son belle notizie! :-PP
Porca vacca, questa canzone per me ha una storia pazzesca, per anni questo è stato l'unico sito col testo che la riportava, col testo che mi ricordavo (male) a memoria...
Non ci avevo pensato al sito di Támás, certo che quando mi ci metto yo soy un verdadero cojón...