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Roda viva

Roda viva
‎[1967]‎

“La gente vuole avere voce e decidere del proprio destino”



‎“Roda viva” è il tema principale di uno spettacolo musicale scritto da Chico Buarque nel 1967, ‎diretto da José Celso Martinez Corrêa e interpretato dal gruppo vocale e strumentale MPB4. ‎Presentato nel 1968, lo spettacolo si attirò subito la “simpatia” dei colonnelli: una sera, una torma di ‎individui armati facenti parte del cosiddetto “Comando de Caça aos Comunistas” (CCC) irruppe nel ‎teatro di São Paulo dove “Roda viva” era rappresentato e aggredì gli attori, devastando ‎completamente la scena e gli impianti. Il giorno seguente Chico Buarque era presente in sala ad ‎esprimere il proprio appoggio alla compagnia e si creò un movimento di sostegno a “Roda viva” e ‎contro la censura agli spettacoli esercitata dal regime militare al potere…‎
E’ proprio con “Roda viva” che Chico Buarque aprì le ostilità contro la dittatura, cosa che di lì ad ‎un paio d’anni gli valse il forzato auto-esilio in Italia…‎
Tem dias que a gente se sente
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/2/2012 - 09:43
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Benvenuti in Italia

Benvenuti in Italia
Benvenuti in Italia è la prima fra le canzoni scritte da Massimiliano Cadamuro ad entrare nel progetto TantiCantiMilitanti.
Benvenuti in Italia, benvenuti fratelli
(continuer)
envoyé par fabio 15/2/2012 - 23:09
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Panis et Circencis

Panis et Circencis
‎[1968]‎
Dall’album collettivo manifesto del movimento tropicalista “Tropicalia ou Panis et Circencis”‎
Scritta da Caetano Veloso e Gilberto Gil

‎“Panem et circenses”, “pane e giochi del circo”, locuzione latina che si deve a Giovenale (“[il ‎popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e i giochi circensi…”) e che viene usata per ‎definire la strategia politica di un regime populista che non fa mancare al popolo un tozzo di pane e ‎un pò di svago, meglio se scabroso e sanguinario, salvo poi privarlo di tutto il resto. Un’espressione ‎analoga è “Feste, farina e forca”, nata nel Regno di Napoli per definire la politica borbonica, che ai ‎giochi e alle distribuzioni gratuite di alimentari accompagnava anche frequenti esecuzioni pubbliche ‎degli oppositori.‎

Veloso e Gil volevano denunciare la politica del regime militare ed i suoi effetti devastanti sulla ‎società brasiliana, e l'atteggiamento... (continuer)
Eu quis cantar
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/2/2012 - 14:59
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Tanto mar

Tanto mar
‎[1975]‎
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Chico Buarque de Hollanda
Album / Albumit:
a) [1975] Chico Buarque e Maria Bethânia ao vivo
b) [1978] Chico Buarque

In quel 1974 e dintorni di cinquant’anni fa, non ci furono soltanto le canzoni provenienti direttamente dal Portogallo. Ce ne furono, e di bellissime, provenienti da tutto il mondo, e specialmente da paesi in cui erano al potere feroci dittature. Uno di questi era il Brasile; sì, perché il grande paese sudamericano già da una decina d’anni viveva sotto un regime militare terrificante, dopo il colpo di stato del 1964. Nel resto del mondo, la cosa forse veniva percepita in tono minore rispetto ad altri paesi; il Brasile è il paese della “gioia di vivere”, il “Paese del Carnevale” (secondo una storica definizione di Jorge Amado), delle belle donne, del samba, del calcio spettacolo. Non era certamente... (continuer)
Sei que estás em festa, pá
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/2/2012 - 13:47
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Κατσαρόλα

Κατσαρόλα
Στίχοι: Σταμάτης Κραουνάκης
Μουσική: Σταμάτης Κραουνάκης
Πρώτη εκτέλεση: Δημήτρης Μητροπάνος
Album "Εδω ειμαστε" - 2011

Katsarola
Testo e musica di Stamatis Kraounakis
Prima interpretazione di Dimitris Mitropanos
Album "Edò imaste/Siamo qui" - 2011

«La boje!», dicevano agli inizi del secolo scorso i nostri braccianti, quando l'avidità e l'arroganza degli agrari di val di Pado superavano il limite pur largo che le condizioni dei tempi ammettevano. La metafora della pentola che sta per scoperchiarsi è infatti una delle più efficaci per ammonire i potenti che, con la cieca ostinazione e l'indifferenza per quelli di cui l'Ariosto così parlava: "vulgo e populazzo voglio dire/degno pria che nasca di morire" - , ci si può anche scottare.

Metafora ripresa con naturalezza in questa canzone greca, segnalatami da Bartleby, dedicata appunto alla "pentola", ché questo è il significato di "katsarola",... (continuer)
Μαύρος ουρανός
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 15/2/2012 - 12:36
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EZLN

EZLN
Finir avec le manque d'avenir
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:45
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Partisans

Partisans
When freedom was in a distant future
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:39
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E.Z.L.N.

A perfect disguised dictatorship
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:38
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Antifascist

It makes me full of anger
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:36
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EZLN

EZLN
We are the voice arms itself to be heard
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2012 - 09:31
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Wind Below

Wind Below
Album: Evil Empire 1996
Flip this capital eclipse
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:16
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Viva Zapata

Viva Zapata
[1995]
Album: Avanzo de cantiere
L'alba che l'indio non potrà scordare tre ombre
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:05
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Cadena perpetua

Cadena perpetua
1995
Paranoia e potere
La libertà è un diritto da quando sono nato
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2012 - 08:20
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Contro

Contro
contro la piega che sta prendendo l'italia nel 2012
jf 72 14/2/2012 - 22:15
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La città nera

La città nera
2007
Il vento che soffia dalla luna

Canzone scritta da Alberto Morselli (il cantante che affianca Cisco nel primo disco dei Modena City Ramblers).

Ognuno di noi subisce un condizionamento negativo che tende a spegnere ogni buon proposito e ci trascina inesorabilmente verso il conflitto. Ma se proviamo ad aprire le ali, ad accendere le candele e a fermare il buio che avanza possiamo fare qualsiasi cosa. Dedicata a Nelly e agli amici di Jambo Fidenza operativi da anni in Chiapas e in Kurdistan. Dal disco "il vento che soffia dalla luna" dei Me Pek e Barba
Sotto le facce delle nostre città
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 19:02
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Llora chiapas

Llora chiapas
Llora chiapas, llueve sangre
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:56

Red e durm

Red e durm
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Durm brgand quann ié nott e u cil
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2012 - 18:27
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Scappat scappat

Scappat scappat
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Lassat com stat,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:19
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
‎[1969]‎
Nell’album “Gilberto Gil (Cérebro Eletrônico)”‎



Canzone scritta da Gilberto Gil mentre si trovava in prigione dopo che nel febbraio del 1969 era ‎stato arrestato insieme all’amico Caetano Veloso, senza alcuna accusa, da membri della ‎polizia della giunta militare. In cella, un sergente che sapeva chi fosse e che si mostrò più umano di ‎altri, procurò a Gil una chitarra e con quella egli compose tre canzoni, una delle quali è questa ‎‎“Cérebro eletrônico” che parla di controllo e di libertà in un momento in cui il cantautore ‎tropicalista se la doveva vedere davvero brutta, “violentato proprio nelle fondamenta della mia ‎essenza – il mio corpo – privato della libertà di azione e di movimento, privato della piena ‎disponibilità dello spazio e del tempo, privato dei desideri e dell’autodeterminazione…”‎

‎“Eu estava preso havia umas três semanas, quando o sargento Juarez me perguntou... (continuer)
O cérebro eletrônico faz tudo
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 17:12
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Cantiga brava

Cantiga brava
‎[1968]‎
Dall’album “Canto Geral”‎



‎“Il terreno di casa mia non è spazzato con la scopa, ma con la punta di una lancia ed il colpo di un ‎fucile”…‎
Come nella sua canzone manifesto Pra não dizer que não falei das flores, anche qui Geraldo Vandré usa una metafora - ‎nemmeno troppo velata – per esprimere il proprio scetticismo verso quella parte di opposizione che ‎riteneva di poter parlare con i fiori a chi attaccava con le armi. Per Vandré, infatti, la battaglia ‎contro un regime violento ed oppressivo non poteva essere condotta con mezzi pacifici. Questa sua ‎convinzione gli valse la persecuzione da parte della dittatura, dovette nascondersi e poi scappare ‎all’estero e, soprattutto, una volta rientrato in Brasile dopo cinque anni di esilio, accettare di ritirarsi ‎completamente dalla vita pubblica e rinnegare, almeno in apparenza, il proprio impegno artistico e ‎politico.‎
O terreiro lá de casa
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 13:16
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Opinião

Opinião
‎[1964]‎

Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎
Nell’album della “Musa della Bossa Nova” intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio ‎nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione ‎militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎
Interpretata anche da Nara Leão

‎31 marzo 1964. Golpe militare in Brasile.‎
Zé Keti, navigato compositore di samba, non si scompone e scrive: “Potete sbattermi in prigione, ‎potete bastonarmi, potete anche lasciarmi senza mangiare, ma io non cambio idea”…‎
Podem me prender
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 12:05
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Canção da despedida

Canção da despedida
‎[1968]‎
Parole di Geraldo Vandré ‎
Musica di Geraldo Azevedo

‎“Un re illegittimo, un usurpatore, non desidera il bene, l’amore per il proprio regno, perché sa di ‎non essere amato”. Un altro più o meno esplicito riferimento alla dittatura militare dall’autore di ‎‎Disparada e soprattutto di Pra não dizer que não falei das flores, la “Marsigliese” brasiliana. Fu dopo essersi prodotto in questa ‎esplicita invettiva contro il regime che Vandré cominciò a nascondersi, a vivere in clandestinità, per ‎paura di venire arrestato. E fu allora che con l’amico Geraldo Azevedo scrisse questa “Canção da ‎despedida” poco prima di fuggire dal Brasile, dove fece ritorno nel 1973 ma completamente ‎cambiato, non più interessato ed anzi insofferente verso quel mondo artistico di cui era stato ‎protagonista e verso le istanze politiche che aveva espresso attraverso le sue canzoni.‎
Non è un caso che Vandré non incise mai questa sua “Canção da despedida”, proposta invece dal ‎coautore Azevedo e da altri artisti come Elba Ramalho.‎
Já vou embora, mas sei que vou voltar
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 11:50
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Campanades a morts

Campanades a morts
En Manuel Fraga Iribarne va ser un feixista responsable, amb la seva signatura solidària amb els ministres d'en Franco, d'uns quants assassinats polítics pels quals mai no va demanar perdó, ni mai se li han demanat responsabilitats ni polítiques ni penals.

En temps de la transició va ser culpable directe de fets luctuosos com els de Vitòria (5 morts i desenes de ferits en un metrallament d'obrers indefensos a la sortida d'una església), pels quals tampoc no va demanar mai perdó ni tampoc se li va demanar responsabilitat política o penal. Sembla que va tenir el mèrit de transformar la dreta casernària espanyola en una dreta cavernícola espanyola.

No seré pas jo qui li ho agraeixi. Gràcies a això, i al fet que no hi va haver ruptura amb l'antic règim --i ell n'és prova documental--, se li va permetre de participar en la redacció de la constitució espanyola, i n'hi ha que pensem que encara... (continuer)
14/2/2012 - 10:16
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Tolleranza zero

Tolleranza zero
Dall'album "Pelle" (2000)
Non frequenti il parco perché è pieno di drogati
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:41
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Chiapas

Chiapas
1997
Elettrodomestico
Sole caldo abbraccia bianche spiagge delle coste messicane,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:39
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Psichiatria

Psichiatria
1997
Elettrodomestico
Ti dicon che è una scienza ma è un sistema organizzato
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:38
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Antisocialism

Antisocialism
1990
Isterico
Mani sulla testa e gambe bene aperte
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:26
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Acà toro

Acà toro
1995
Paranoia e potere
Macabra festa in quel dell'arena di Spagna
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:22
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Intifada

Intifada
1992
United Rumors of Punkreas
Stop!...
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:20
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Disparada

Disparada
‎[1966]‎
Parole di Geraldo Vandré
Musica di Theo de Barros

Due anni prima di Pra não dizer que não falei das flores, la canzone che gli valse la censura da parte della dittatura e lo costrinse ‎quindi all’esilio, Geraldo Vandré vinse il Festival de Música Popular Brasileira con questa canzone, ‎interpretata da Jair Rodrigues, nella quale il sistema ‎repressivo della dittatura militare e della classe dominante era descritto metaforicamente come il ‎duro trattamento riservato dai mandriani al bestiame. “Mas com gente é diferente” che col bestiame, ‎secondo Vandré, perché la gente stava maturando giorno dopo giorno una nuova consapevolezza ‎politica ed il risveglio della “mandria” sarebbe stato inevitabile, fino al giorno in cui il Brasile ‎sarebbe giunto alla liberazione, a “num reino que não tem rei”…‎



In realtà “Disparada” si sarebbe classificata al secondo posto ma Chico Buarque de ‎Hollanda, che aveva vinto con il brano “A banda”, chiese ed ottenne che le due canzoni fossero ‎proclamate vincitrici a pari merito. ‎
Prepare o seu coração
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 09:06

A Soldier From Missouri

anonyme
Un soldato del Missouri,
(continuer)
envoyé par Eleonora 14/2/2012 - 01:13
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Kalinaw

Manny Lapingcao
I am a Bisaya (from central to south Philippines) and i used to sing this song while young. I know this by heart and I must have been awaken early through this song and of its kind. i'll try to translate it.

NB: this is not a professional translation, just an aid for understanding. Tnx!
PEACE
(continuer)
envoyé par Louland 13/2/2012 - 22:52
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El tercero de la foto

El tercero de la foto
[2008]
Album: Lágrimas Y Gozos
Ese de la foto, dime tú quién coño es
(continuer)
envoyé par DoNQUijote82 13/2/2012 - 21:17
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Poder p'al pueblo

Poder p'al pueblo
1998
Album: Eurosis

La canción no tiene letra así como el pueblo no tiene poder. Sólo tiene un coro que repite los compases de la música, así como el pueblo obedece las leyes de sus gobernantes que no representan a nadie más que a sí mismos; pero el pueblo es iluso y repite las consignas que le han sido enseñadas para creerse que por medio de la palabra democracia, tiene ahora el poder. La música tiene reminiscencias griegas, quienes fueron los inventores de la democracia sólo para algunos, los con poder.

A todos los libertarios que
lucharon en la Guerra Civil
envoyé par DoNQuijote82 13/2/2012 - 21:11
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Compagno

Compagno
Chanson italienne – compagno – Low-Fi

D'une poésie de Salvo Vitale – 1980. De son album Amore Non Ne avremo - 26 canzoni per Peppino Impastato
CAMARADE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/2/2012 - 21:09
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Aboliciòn

Aboliciòn
1994
Album: Ska-P ["Canciones"]
Tarde de Abril, en Las Ventas estoy,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 13/2/2012 - 21:06
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Alì, el magrebì

Alì, el magrebì
1994
Album: Ska-P ["Canciones"]
No se si te acuerdas de mi, yo soy Alí
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/2/2012 - 21:04
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Cálice

Cálice
I versi finali "Quero cheirar fumaça de óleo diesel / Me embriagar até que alguém me esqueça" ("Voglio annusare fumo di gasolio / E ubriacarmi fino a esser dimenticato!") si riferiscono all'orribile fine di Stuart Angel, giovane universitario integrante del "Movimento Revolucionário 8 de Outubro - MR-8" che, arrestato nel 1971 dalla polizia della dittatura, fu torturato ed ucciso in un modo davvero atroce: legato dietro ad una jeep, con un tubo infilato in bocca e collegato allo scappamento, fu trascinato nel cortile della Centro de Informações da Aeronáutica di Rio de Janeiro finchè morì per asfissia...
Bartleby 13/2/2012 - 16:45




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