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Quand ils sont venus rançonner les Grecs

Quand ils sont venus rançonner les Grecs
Chanson française – QUAND ILS SONT VENUS RANÇONNER LES GRECS – Marco Valdo M.I. – 2012

Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, depuis le temps que nous disons : « Regardez ce qu'ils font aux Grecs... Ils vont vous le faire à vous » ... C'est encore plus vrai aujourd'hui qu'hier... Le temps est plus proche qu'on ne croit où d'autres pays d'Europe vont devoir subir le même sort... J'en ai fait une petite chanson... La parodie d'une chanson – une parodie de chanson qui a déjà été utilisée bien des fois, d'une chanson dont on attribue parfois la paternité au bon Bertolt Brecht ou à l'excellent pasteur Niemöller... et cette idée m'est venue à la lecture d'un texte de notre ami Ventu... dont je te lis la traduction :


CE N'EST PAS ATHÈNES QUI DOIT BRÛLER, C'EST VOUS !

Hier soir, il m'est advenu de vous voir en direct à la télévision.

Elles transmettaient toutes votre horreur livide . Avec vos sombres... (continuer)
Quand ils sont venus rançonner les Ossies
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 14/2/2012 - 22:14
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La città nera

La città nera
2007
Il vento che soffia dalla luna

Canzone scritta da Alberto Morselli (il cantante che affianca Cisco nel primo disco dei Modena City Ramblers).

Ognuno di noi subisce un condizionamento negativo che tende a spegnere ogni buon proposito e ci trascina inesorabilmente verso il conflitto. Ma se proviamo ad aprire le ali, ad accendere le candele e a fermare il buio che avanza possiamo fare qualsiasi cosa. Dedicata a Nelly e agli amici di Jambo Fidenza operativi da anni in Chiapas e in Kurdistan. Dal disco "il vento che soffia dalla luna" dei Me Pek e Barba
Sotto le facce delle nostre città
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 19:02
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Llora chiapas

Llora chiapas
Llora chiapas, llueve sangre
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:56

Red e durm

Red e durm
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Durm brgand quann ié nott e u cil
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2012 - 18:27
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La resa

La resa
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Ié la res Andò,
(continuer)
envoyé par DoNQUijote82 14/2/2012 - 18:23
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Scappat scappat

Scappat scappat
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Lassat com stat,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:19
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
‎[1969]‎
Nell’album “Gilberto Gil (Cérebro Eletrônico)”‎



Canzone scritta da Gilberto Gil mentre si trovava in prigione dopo che nel febbraio del 1969 era ‎stato arrestato insieme all’amico Caetano Veloso, senza alcuna accusa, da membri della ‎polizia della giunta militare. In cella, un sergente che sapeva chi fosse e che si mostrò più umano di ‎altri, procurò a Gil una chitarra e con quella egli compose tre canzoni, una delle quali è questa ‎‎“Cérebro eletrônico” che parla di controllo e di libertà in un momento in cui il cantautore ‎tropicalista se la doveva vedere davvero brutta, “violentato proprio nelle fondamenta della mia ‎essenza – il mio corpo – privato della libertà di azione e di movimento, privato della piena ‎disponibilità dello spazio e del tempo, privato dei desideri e dell’autodeterminazione…”‎

‎“Eu estava preso havia umas três semanas, quando o sargento Juarez me perguntou... (continuer)
O cérebro eletrônico faz tudo
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 17:12
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Cantiga brava

Cantiga brava
‎[1968]‎
Dall’album “Canto Geral”‎



‎“Il terreno di casa mia non è spazzato con la scopa, ma con la punta di una lancia ed il colpo di un ‎fucile”…‎
Come nella sua canzone manifesto Pra não dizer que não falei das flores, anche qui Geraldo Vandré usa una metafora - ‎nemmeno troppo velata – per esprimere il proprio scetticismo verso quella parte di opposizione che ‎riteneva di poter parlare con i fiori a chi attaccava con le armi. Per Vandré, infatti, la battaglia ‎contro un regime violento ed oppressivo non poteva essere condotta con mezzi pacifici. Questa sua ‎convinzione gli valse la persecuzione da parte della dittatura, dovette nascondersi e poi scappare ‎all’estero e, soprattutto, una volta rientrato in Brasile dopo cinque anni di esilio, accettare di ritirarsi ‎completamente dalla vita pubblica e rinnegare, almeno in apparenza, il proprio impegno artistico e ‎politico.‎
O terreiro lá de casa
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 13:16
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Opinião

Opinião
‎[1964]‎

Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎
Nell’album della “Musa della Bossa Nova” intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio ‎nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione ‎militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎
Interpretata anche da Nara Leão

‎31 marzo 1964. Golpe militare in Brasile.‎
Zé Keti, navigato compositore di samba, non si scompone e scrive: “Potete sbattermi in prigione, ‎potete bastonarmi, potete anche lasciarmi senza mangiare, ma io non cambio idea”…‎
Podem me prender
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 12:05
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Canção da despedida

Canção da despedida
‎[1968]‎
Parole di Geraldo Vandré ‎
Musica di Geraldo Azevedo

‎“Un re illegittimo, un usurpatore, non desidera il bene, l’amore per il proprio regno, perché sa di ‎non essere amato”. Un altro più o meno esplicito riferimento alla dittatura militare dall’autore di ‎‎Disparada e soprattutto di Pra não dizer que não falei das flores, la “Marsigliese” brasiliana. Fu dopo essersi prodotto in questa ‎esplicita invettiva contro il regime che Vandré cominciò a nascondersi, a vivere in clandestinità, per ‎paura di venire arrestato. E fu allora che con l’amico Geraldo Azevedo scrisse questa “Canção da ‎despedida” poco prima di fuggire dal Brasile, dove fece ritorno nel 1973 ma completamente ‎cambiato, non più interessato ed anzi insofferente verso quel mondo artistico di cui era stato ‎protagonista e verso le istanze politiche che aveva espresso attraverso le sue canzoni.‎
Non è un caso che Vandré non incise mai questa sua “Canção da despedida”, proposta invece dal ‎coautore Azevedo e da altri artisti come Elba Ramalho.‎
Já vou embora, mas sei que vou voltar
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 11:50
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Sabiá

Sabiá
‎[1968]‎
Parole di Chico Buarque de Hollanda
Musica di Tom Jobim
Nell’album “Não vai Passar, vol. 4”‎

Il 1968 fu un anno tristemente cruciale per il Brasile. Il controllo sulla società esercitato dalla giunta ‎militare al potere divenne totale grazie all’emanazione del famigerato Ato Institucional Nº5 (AI-5). ‎Venne esautorato il Parlamento, sospesi i diritti politici, proibite le manifestazioni, sospeso l’habeas ‎corpus nel caso di delitti di natura politica e attivata una censura feroce su tutte le espressioni ‎artistiche.‎
Per questo, quando al III Festival Internacional da Canção presentò la sua bellissima ed esplicita ‎‎Pra não dizer que não falei das flores, Geraldo Vandré sapeva di rischiare molto. Non vollero invece rischiare troppo i giurati ‎che, su pressione del presidente e disattendendo l’ovazione che il pubblico aveva decretato alla ‎canzone, fecero vincere “Sabiá” di Chico... (continuer)
Vou voltar
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 10:52
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Tolleranza zero

Tolleranza zero
Dall'album "Pelle" (2000)
Non frequenti il parco perché è pieno di drogati
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:41
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Chiapas

Chiapas
1997
Elettrodomestico
Sole caldo abbraccia bianche spiagge delle coste messicane,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:39
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Psichiatria

Psichiatria
1997
Elettrodomestico
Ti dicon che è una scienza ma è un sistema organizzato
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:38
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A banda

A banda
‎[1966]‎
La famosissima canzone che apre l’album “Chico Buarque de Hollanda”.‎



‎“A banda” raccontava della disperazione che era presente nella società brasiliana sotto la dittatura e ‎parlava della tristezza, della paura e della solitudine della gente. Ma bastava il passaggio di una ‎banda di paese “cantando coisas de amor” perché la speranza si facesse nuovamente largo nella ‎disperazione…‎
La canzone vinse il Festival de Música Popular Brasileira del 1966 a pari merito con Disparada di ‎Geraldo Vandré.‎

In Italia fu portata al successo l’anno seguente da Mina nella cover dallo stesso titolo firmata da ‎Antonio Amurri, poi inclusa nell’album “Sabato sera - Studio Uno '67”.‎
Estava à toa na vida
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 09:31
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Antisocialism

Antisocialism
1990
Isterico
Mani sulla testa e gambe bene aperte
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:26
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Acà toro

Acà toro
1995
Paranoia e potere
Macabra festa in quel dell'arena di Spagna
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:22
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Intifada

Intifada
1992
United Rumors of Punkreas
Stop!...
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:20
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Disparada

Disparada
‎[1966]‎
Parole di Geraldo Vandré
Musica di Theo de Barros

Due anni prima di Pra não dizer que não falei das flores, la canzone che gli valse la censura da parte della dittatura e lo costrinse ‎quindi all’esilio, Geraldo Vandré vinse il Festival de Música Popular Brasileira con questa canzone, ‎interpretata da Jair Rodrigues, nella quale il sistema ‎repressivo della dittatura militare e della classe dominante era descritto metaforicamente come il ‎duro trattamento riservato dai mandriani al bestiame. “Mas com gente é diferente” che col bestiame, ‎secondo Vandré, perché la gente stava maturando giorno dopo giorno una nuova consapevolezza ‎politica ed il risveglio della “mandria” sarebbe stato inevitabile, fino al giorno in cui il Brasile ‎sarebbe giunto alla liberazione, a “num reino que não tem rei”…‎



In realtà “Disparada” si sarebbe classificata al secondo posto ma Chico Buarque de ‎Hollanda, che aveva vinto con il brano “A banda”, chiese ed ottenne che le due canzoni fossero ‎proclamate vincitrici a pari merito. ‎
Prepare o seu coração
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 09:06
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El tercero de la foto

El tercero de la foto
[2008]
Album: Lágrimas Y Gozos
Ese de la foto, dime tú quién coño es
(continuer)
envoyé par DoNQUijote82 13/2/2012 - 21:17
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Poder p'al pueblo

Poder p'al pueblo
1998
Album: Eurosis

La canción no tiene letra así como el pueblo no tiene poder. Sólo tiene un coro que repite los compases de la música, así como el pueblo obedece las leyes de sus gobernantes que no representan a nadie más que a sí mismos; pero el pueblo es iluso y repite las consignas que le han sido enseñadas para creerse que por medio de la palabra democracia, tiene ahora el poder. La música tiene reminiscencias griegas, quienes fueron los inventores de la democracia sólo para algunos, los con poder.

A todos los libertarios que
lucharon en la Guerra Civil
envoyé par DoNQuijote82 13/2/2012 - 21:11
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Aboliciòn

Aboliciòn
1994
Album: Ska-P ["Canciones"]
Tarde de Abril, en Las Ventas estoy,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 13/2/2012 - 21:06
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Alì, el magrebì

Alì, el magrebì
1994
Album: Ska-P ["Canciones"]
No se si te acuerdas de mi, yo soy Alí
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/2/2012 - 21:04
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Acorda, amor

Acorda, amor
‎[1974]‎
Album “Sinal fechado”‎
Scritta da Leonel Paiva e Chico Buarque sotto lo pseudonimo di “Julinho da Adelaide” che usò per ‎qualche tempo per aggirare la censura del regime.‎

Il protagonista della canzone è vittima di un’operazione notturna della polizia della dittatura ‎militare, mirata ad arrestare i dissidenti politici… Il poveraccio non può far altro che disperarsi e ‎chedere ingenuamente aiuto alla sua compagna…‎
Trovo che il brano descriva splendidamente quello che chiunque può provare in una situazione del ‎genere, la disperazione, la rabbia, l’impotenza, la paura per i propri cari e persino i pensieri più ‎banali, come farsi portare in carcere lo spazzolino da denti ed il sapone (e la chitarra, nel caso di ‎Chico Buarque)…‎
Acorda, amor
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 17:40
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Samba de Orly

Samba de Orly
‎[1970]‎
Scritta da Chico Buarque con Toquinho e Vinicius de Moraes.‎
Nell’album “Construção” del 1971.‎

Canzone d’esilio scritta da Chico Buarque con Toquinho e Vinicius de Moraes mentre tutti e tre si ‎trovavano lontani dal Brasile, in Italia, costretti ad una lunga vacanza “um tanto forçada” per via del ‎fatto che nessuno di loro godeva molto della simpatia dei militari al potere dal 1964. Scritta a ‎Roma, il titolo doveva essere “Samba de Fiumicino” ma non suonava bene e diventò “Samba de ‎Orly”…‎
Vai meu irmão
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 17:08
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Talking Centralia

Talking Centralia
‎[1947]‎
In “Long Ways to Travel: The Unreleased Folkways Masters, 1944-1949”, Smithsonian Folkways, ‎‎1994.‎
Parole e musica Woody Guthrie‎



Una delle tre canzoni (le altre due sono The Dying Miner e Waiting At The Gate) che Woody Guthrie scrisse ‎all’indomani del disastro minerario di Centralia, Illinois, dove 111 minatori rimasero uccisi in ‎seguito ad una serie di esplosioni di gas. Poco tempo prima gli ispettori minerari avevano avvertito i ‎proprietari e le autorità locali che le gallerie non erano sicure ma il loro monito era stato ‎deliberatamente ignorato.‎
I'm just a miner in a mining town
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 15:11
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Post-War Breakout

Post-War Breakout
Il testo originale di Woody Guthrie. Ignoro l'anno in cui lo scrisse.
POST WAR BREAKOUT
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 14:06
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When the Curfew Blows

When the Curfew Blows
‎[1947]‎
Parole e musica di Woody Guthrie.‎
In “The Asch Recordings, Vol. 4”, Smithsonian Folkways, 1999.‎


Come riportato nelle note di cui alla fondamentale raccolta edita dalla Smithsonian Folkways, ‎Woody Guthrie scrisse questa canzone contro l’imposizione del coprifuoco che in quegli anni era ‎pratica assai comune di gestione dell’ordine in pubblico in molte città del sud contro la popolazione ‎nera, ma anche in California contro le masse dei lavoratori migranti.‎
The lonesomest sound, boys,
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 13:29
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The Green Fields Of France (No Man's Land)

The Green Fields Of France (No Man's Land)
GRECO / GREEK

Versione greca di Gian Piero Testa
Μετέφρασε στα Ελληνικά ο Τζαν Πιέρο Τέστα
Greek version by Gian Piero Testa
ΟΙ ΠΡΑΣΙΝΟΙ ΚΑΜΠΟΙ ΤΗΣ ΓΑΛΛΙΑΣ
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 13/2/2012 - 12:57
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Hangknot, Slipknot

Hangknot, Slipknot
In "Pastures of Plenty: a Self Portrait" Woody Guthrie scrive: "Dedicata a tutte le madri, i padri e i figli neri che sono stati linciati ed impiccati sotto il ponte del Canadian River, sette miglia a sud di Okemah, Oklahoma, la mia città natale. Perchè questo non accada mai più".
Guthrie si riferiva in particolare all'orribile assassinio di Lawrence e Laura Nelson avvenuto nel 1911, linciaggio cui probabilmente prese parte anche suo padre, e a cui Woody dedicò anche la canzone Don’t Kill My Baby and My Son.
Bartleby 13/2/2012 - 12:13
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So Long, It's Been Good to Know You (World War II Version)‎

So Long, It's Been Good to Know You (World War II Version)‎
‎[1942]‎
Parole e musica di Woody Guthrie.‎
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.‎

Ancora una canzone con cui Guthrie esprimeva il proprio favore per la guerra contro i nazisti.‎
E’ giusto che canzoni come questa compaiano sulle CCG/AWS? Secondo me, sì. Si tratta di ‎canzoni dell’epoca che celebrano la lotta contro il fascismo che aveva messo a ferro e fuoco ‎l’Europa intera e mi pare che abbiano diritto di stare su queste pagine al pari delle canzoni sulla ‎Resistenza o sulla Guerra di Spagna.‎
I got the news that the war had begun
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 10:18
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Tagliato fuori

Tagliato fuori
dal primo album "ad un passo dal cielo" del 2002

Canzone di lavoro o meglio di disoccupazione e disperazione. Sia musicalmente che nelle liriche deve molto ai Gang
Vita stessa vita tutti i giorni
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 13/2/2012 - 09:40
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Better World a-Coming

Better World a-Coming
‎[194?]‎
Parole e musica di Woody Guthrie.‎
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.‎

Scritta durante la seconda guerra mondiale, una canzone in cui il menestrello di Okemah auspicava ‎un mondo migliore, lontano dai massacri, dai bombardamenti, dal terrore, dalla miseria e dal pianto.‎
There's a better world that's a-coming
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 09:38
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What Are We Waiting On?‎

What Are We Waiting On?‎
[1942]‎
Parole e musica di Woody Guthrie
In “The Asch Recordings, Vol. 3”, Smithsonian Folkways, 1999.‎


‎“Che cosa stiamo aspettando ad abbattere i fascisti?”‎
Tutt’altro che una canzone contro la guerra, anzi. Ma non si riferisce tanto all’intervento militare ‎americano nel secondo conflitto mondiale (quando Guthrie la scrisse gli USA erano già in guerra da ‎alcuni mesi) quanto alla mobilitazione delle masse lavoratrici del mondo contro la minaccia ‎fascista. Per questo ritengo che possa essere inserita a buon diritto fra le CCG/AWS.‎
There's a great and a bloody fight 'round this whole world tonight
(continuer)
envoyé par Bartleby 13/2/2012 - 08:47
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Tina

Tina
Frida Kahlo (Salma Hayek) e Tina Modotti (Ashley Judd) ballano il tango in una celebre scena del film di Julie Taymor del 2002. La cantante è una strepitosa Lila Downs.



12/2/2012 - 22:22
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Uomini uomini

Uomini uomini
Version française - HOMMES HOMMES – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne – Uomini uomini - Roby Crispiano – 1966
Texte et musique : Roberto Castiglione

Un notable passage beat dans le style de P.F. Sloan, l'auteur d'Eve Of Destruction, le grand succès de Barry McGuire, écrit et interprété par un des auteurs de chansons beat les plus significatifs, Roby Crispiano (Roberto Castiglione). Programmé par les radios à l'époque, à Bandiera gialla (Drapeau jaune), où il gagna en devenant la "chanson reine" et à « Per voi giovani » (« Pour vous jeunes »), il eut du succès aussi, aidé par la voix enrouée de Roby et son interprétation convaincante. Crispiano – Castiglione, qui eut d'autres beaux succès comme par exemple Brennero' 66, présentée au Festival des Roses en tandem avec la première formation des Pooh, et avec des ennuis annexes de la part de la censure RAI, abandonna bientôt la carrière... (continuer)
HOMMES HOMMES
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/2/2012 - 19:33
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Compagno

Compagno
2008
Amore non ne avremo
libero adattamento di una poesia di Salvo Vitale 1980




Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984 orwelliano. In quest’attuale atmosfera post-apocalittica dobbiamo ascoltare e commuoverci davanti ai sonetti di libertà e amore di un piccolo grande uomo. Peppino è in ognuno di noi, solo che fingiamo di non... (continuer)
Compagno
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 12/2/2012 - 16:09
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Warzone

Warzone
A song about the macho aspect of war, and how it will (hopefully) catch up with the perpetrator in the end
You inflict pain, you wear the chains
(continuer)
envoyé par Karen Bremner 12/2/2012 - 13:44
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Lu cavaddhru malecarne

Lu cavaddhru malecarne
[2011]
Album: Scarcagnizzu – Vento dal basso
Camina te sbicu
(continuer)
envoyé par adriana 12/2/2012 - 08:37
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Bullet In The Head [Bullet In Your Head]

Bullet In The Head [Bullet In Your Head]
che storia, però almeno ho trovato la traduzione....grazie....
_OH_ 12/2/2012 - 04:40
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Uomini uomini

Uomini uomini
Leggo oggi e torno bambino !
Grazie
Franco Biondi. Cesena
12/2/2012 - 00:22
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La nostra città

La nostra città
Merci Marco pour la traduction!
mcb 11/2/2012 - 19:29
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E lui cantava

E lui cantava
dedicata a Peppino Impastato




Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984 orwelliano. In quest’attuale atmosfera post-apocalittica dobbiamo ascoltare e commuoverci davanti ai sonetti di libertà e amore di un piccolo grande uomo. Peppino è in ognuno di noi, solo che fingiamo di non ascoltarlo, la sua radio Aut continua a emettere delle... (continuer)
E lui cantava cantava della mia generazione, della vita e della morte,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/2/2012 - 16:33
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Nessuno ci vendicherà

Nessuno ci vendicherà
Marina Rei feat. A. Canini e D. Senigallia




Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984 orwelliano. In quest’attuale atmosfera post-apocalittica dobbiamo ascoltare e commuoverci davanti ai sonetti di libertà e amore di un piccolo grande uomo. Peppino è in ognuno di noi, solo che fingiamo di non ascoltarlo, la sua radio Aut continua... (continuer)
E venne a noi un adolescente
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/2/2012 - 16:24
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Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]

Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
Also recorded in Danish by Aage Juhl Thomsen Orchestra vocal: Elsa Sigfuss, 1941.
- http://www.archive.org/details/AageJuh...

See also: - Lili Marleen on archive.org
Holger Terp 11/2/2012 - 16:14
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Portella della Ginestra

Portella della Ginestra
Spezzone tratto dallo spettacolo "Alt, La Primavera di Un 78", incentrato sulle figure di Peppino Impastato e Aldo Moro, in collaborazione con Miriam Iacopi, Teatro e Non Solo, Michael Gaddini. Lo spettacolo è stato portato in scena nei teatri tra il Dicembre 2010 e il Giugno 2011

2013
R_Evoluzione
feat Luca Lanzi ‘Casa del Vento

Vedere anche Portella della Ginestra.
Dopo vent'anni di fame
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/2/2012 - 16:08
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Inger Nilsson: Pippi Långstrump

Inger Nilsson: Pippi Långstrump
sono davvero bellissime le canzoni di pippi calzelunghe :)
11/2/2012 - 15:33
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Daniele Silvestri: Cohiba

Daniele Silvestri: Cohiba
Testo meraviglioso, ho relazioni con Cuba da oltre 20 anni con Istituti con bambini con problemi, quando ascolto questa canzone o anche se solo leggo il testo...mi commuovo, la sento molto. "C'è una voce chiara ed argentina, che fu fuoco e medicina, come adesso è amore e rabbia per me..." bellissima,
samuel fabbri 11/2/2012 - 13:56

Le Jeu du Pendu

Le Jeu du Pendu
Le Jeu du Pendu

Canzone française – Le Jeu du Pendu – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 60

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.



Mil neuf-cent soixante et et un... Quelle année pour une histoire d'Allemagne... Figure-toi, Lucien l'âne mon ami, que cette année-là, une jeune femme allemande, grande, blonde, bref, conforme à l'image de l'Allemande, de Breslau en République Démocratique Allemande, après de solides études d'ingénieur, s'en vint avec papa, maman et toute la famille vivre à Sttutgart en Western Germanie. Elle se prénommait Marlène... Je te jure que je n'invente pas. Un prénom qui remuait les foules et spécialement, les militaires. Mais passons. Marlène Schmidt avait... (continuer)
Mil neuf-cent soixante et un, une année de folie
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/2/2012 - 22:24
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My Peace

My Peace
‎[1952]‎
Parole di Woody Guthrie ‎
Musica di Arlo Guthrie
Non credo che Woody Guthrie abbia mai inciso questa canzone.‎
Si trova invece in “Every 100 Years”, disco registrato dal vivo in Germania nel 2006 da Arlo ‎Guthrie con il cantautore tedesco Hans-‎Eckardt Wenzel.‎

My peace, my peace is all I’ve got that I can give to you
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/2/2012 - 15:43

Been Down the River Too Long

Been Down the River Too Long
‎[1951]‎
Parole e musica di Woody Guthrie‎
Non credo che Woody Guthrie abbia mai inciso questa dolorosa canzone di prigionia.‎
Si trova invece in “Every 100 Years”, disco registrato dal vivo in Germania da Arlo ‎Guthrie con il cantautore tedesco Hans-‎Eckardt Wenzel
I doubt if I can write my right name down;
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/2/2012 - 15:31
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Eisler on the Go

Eisler on the Go
‎[1948]‎
Una canzone rimasta inedita e ripresa 50 anni dopo da Billy Bragg & Wilco nel ‎loro “Mermaid Avenue – Vol. 1”.‎
Parole di Woody Guthrie.‎
Musica di Billy Bragg.‎



Come sappiamo, il compositore ebreo tedesco Hanns Eisler, amico e ‎sodàle artistico di Bertolt Brecht, nel 1933 insieme a questi scappò dalla Germania nazista ‎alla volta, prima, di Mosca e poi di New York.‎
Quel che invece è meno noto ai più è che nel 1948 Eisler fu costretto ad un nuovo viaggio d’esilio ‎nel senso esattamente inverso, espulso dalle autorità americane perché accusato di essere non solo ‎un attivista comunista ma addirittura una spia al soldo dei sovietici. La “guerra calda” lo aveva ‎strappato alla sua terra, quella “fredda” lo strappò ai suoi amici Charlie Chaplin, Igor Stravinsky, ‎Aaron Copland e Leonard Bernstein, che inutilmente cercarono di difenderlo, e lo rispedì in ‎Germania, nella... (continuer)
Eisler on the go, Eisler on the move
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/2/2012 - 13:45
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Cordiali saluti

Cordiali saluti
Chanson italienne – Codiali saluti – Gianmaria Testa – 2011

CORDIALI SALUTI e SOTTOSOPRA sont deux chansons présentes dans le spectacle que Gianmaria a monté avec l'acteur Giuseppe Battiston, “18 mila giorni – Il pitone”, mais ici, elles apparaissent sous une tout autre manière musicale. SALUTATIONS CORDIALES, une lettre de licenciement sordide et mielleuse...
Du Site officiel - Dal sito ufficiale

Bravo à ce Testa qui n'est pas moi, malheureusement. De mon côté, une lettre comme celle-là, on l'appelle « menavia » (lettre de renvoi, lettre de remerciement, billet de sortie... et plus cynique : faire-part). Et on ne sait jamais s'il vaut mieux recevoir le coup de pied avec une délicatesse onctueuse ou plus virilement et sans dentelles à l'endroit où il est destiné.
(Gian Piero Testa)
SALUTATIONS CORDIALES
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/2/2012 - 13:07
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Sixteen Tons

Sixteen Tons
Chanson étazunienne – Sixteen Tons – Merle Travis - 1947



Si la chanson Sixteen Tons est une chanson étazunienne, de Merle Travis (1947), elle fut adaptée en français par Jacques Larue et reprise par une série d'interprètes, dont Jean Bertola – jeune à l'époque. On relève des versions d'Armand Mestral, des Quatres de Paris, John William...

Juste un mot pour dire le succès de cette chanson à l'époque où le charbon était l'énergie première et où l'Europe était peuplée de millions de mineurs... et certaines régions couvertes de chevalets, de terrils et de charbonnages. Tout cela presque disparu, à présent. Le mineur, dans nos régions, n'est plus fort présent...

Sic transit.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
SEIZE TONNES
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/2/2012 - 10:40




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