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Auschwitz

Auschwitz
2012
Single

2017
Dehumanized
The drums of war have been sounded, how much can we take?
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 16/2/2012 - 23:35
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The Children of Auschwitz

The Gray Fantastic
words&music:Steven Damian
'oh dear Mum, why is it so dark?
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 16/2/2012 - 23:33
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Mississippi Goddam

Mississippi Goddam
questa canzone è meravigliosa avevo i brividi quando la sentivo...non ero riuscita a tradurla tutta e adesso che leggo la traduzione e iltesto...continuo ad avere i brividi una delle più belle canzoni mai scritte.
sabrina di stefano 16/2/2012 - 16:02
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Cimarrones

Cimarrones
‎[1973]‎
Album “Cimarrones”‎

Con Cielo de los Tupamaros, un’altra canzone del grande poeta, scrittore, compositore, cantante e liutaio ‎uruguayano Osiris Rodríguez Castillos dedicata sì alla lotta d’indipendenza (si veda la dedica ad ‎Artigas, padre della patria), ma in realtà piena di un tal contenuto libertario da risultare anch’essa ‎invisa al regime dittatoriale che proprio nel 1973 si era insediato in Uruguay: “… Li onora la ‎bizzarria / di combattere per un vinto / che accusano di essere un bandito / perché vuole, coraggioso ‎‎/ che il criollo più derelitto / si affranchi dalla povertà…”‎
Rodríguez Castillos fu quasi ridotto al silenzio, resistette per qualche anno e poi si auto-esiliò in ‎Spagna.‎

Cimarrones erano gli schiavi ribelli e fuggiaschi in Colombia, Cuba, Panamá e Perù, ma qui credo ‎s’intendano per paragone i criollos della Banda Oriental, i combattenti per l’indipendenza e, ‎comunque, chi lotta per la propria e l’altrui libertà.‎
(A José Gervasio Artigas)
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/2/2012 - 14:25
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Cancion por Benito

Cancion por Benito


Esta canción Horario Guarany la compuso en homenaje a este Luchador por los derechos de los mas postergados :
Benito Marianetti,nació el 15 de enero de 1903 en Luján de Cuyo provincia de Mendoza República Argentina ,escritor, abogado y militante comunista, enfocó en diversas publicaciones a Mendoza como problemática. Su perspectiva de la política, historia y cultura mendocina no son lo suficientemente conocidas por el público en general y sus escritos no han sido reeditados, por ello merece ser incluido en el patrimonio de la historia de las ideas latinoamericanas a fin de ser difundidas. Las ideas de conflicto y diversidad, están presentes en su obra:
Si sientes que el sol te quema
(continuer)
envoyé par adriana 16/2/2012 - 14:13
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Cielo de los Tupamaros

Cielo de los Tupamaros
‎[1959]‎
Album “Poemas y canciones orientales” del 1962.‎

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎

Nel 1973 in Uruguay il presidente Bordaberry, dopo una breve parentesi di governo costituzionale, ‎si trasformò in dittatore, dissolvendo le Camere, accentrando il potere, dichiarando fuori legge le ‎organizzazioni sindacali. Ci furono anche alcuni morti durante gli scontri di piazza, i primi dei tanti ‎a morire nel corso di un regime che durò fino al 1985.‎
Anche gli artisti furono travolti dalla persecuzione e dalla censura.‎
Osiris Rodríguez Castillos aveva composto questa “Cielo de los Tupamaros” nel 1959 e, benchè la ‎canzone si riferisse alla lotta indipendentista (alla rivoluzione del 1811 e al cosiddetto “Grito de ‎Asencio”, la sollevazione dei criollos contro le autorità spagnole di Montevideo), fu vietata prima in ‎Uruguay... (continuer)
Cielo, mi cielito lindo,
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/2/2012 - 13:55
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Einheitsfrontlied

Einheitsfrontlied
1a. Canción del Frente Popular: La versione spagnola di Félix Vicente Ramos [1935]
1a. Canción del Frente Popular: Spanish version by Félix Vicente Ramos [1935]


Interpretata da: / Performed by:
Coro Mixto de Cámara. Salvador Moroder, director.
"Canciones de Lucha 1936-1939


Con traduzione inglese / With English translation


Ancora prima dello scoppio della guerra civile, lo Einheitsfrontlied aveva avuto una traduzione libera spagnola, intitolata Canción del Frente Popular. L'autore accreditato, tale Félix Vicente Ramos, è rimasto pressoché sconosciuto; di lui si sa solo che, su musica di Carlos Palacio (1911-1997), aveva scritto anche un inno alla “Gloriosa”, l'aviazione repubblicana (più conosciuto l'analogo inno scritto da Rafael Alberti). Si tratta comunque della versione completa più nota in lingua spagnola, che naturalmente fu cantata ed utilizzata anche durante la guerra civile.... (continuer)
Canción del Frente Popular
(continuer)
envoyé par Gustavo Sierra Fernández 16/2/2012 - 13:39
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Coplera del prisionero

Coplera del prisionero
‎[1977]‎
Album “Luche luche”, registrato in Spagna durante l’auto-esilio.‎

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎

E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ‎ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ‎ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in ‎Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo ‎attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli ‎fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.‎
Estamos prisioneros carcelero,
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/2/2012 - 13:00
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O Progresso

O Progresso
La versione spagnola è dello stesso Roberto Carlos del 1977.

"El progreso" è una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Bartleby 16/2/2012 - 11:15
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El cóndor vuelve

El cóndor vuelve
‎[1976]‎
Scritta da Armando Tejada ‎Gómez ed Eduardo Aragón.‎
Interpretata da La Negra Sosa nel suo disco “Mercedes Sosa '83”‎
Testo trovato su Cancioneros.com


Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
El cielo del cóndor abre de par en par
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/2/2012 - 10:20
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La memoria

La memoria
Un elenco di canzoni ritenute, non trasmittibili via radio, censurate dalla "junta" argentina. Mica solo Victor Jara e Patricio Manns, anche Baglioni e Donna Summer!
Bartleby 16/2/2012 - 10:03
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Roda viva

Roda viva
‎[1967]‎

“La gente vuole avere voce e decidere del proprio destino”



‎“Roda viva” è il tema principale di uno spettacolo musicale scritto da Chico Buarque nel 1967, ‎diretto da José Celso Martinez Corrêa e interpretato dal gruppo vocale e strumentale MPB4. ‎Presentato nel 1968, lo spettacolo si attirò subito la “simpatia” dei colonnelli: una sera, una torma di ‎individui armati facenti parte del cosiddetto “Comando de Caça aos Comunistas” (CCC) irruppe nel ‎teatro di São Paulo dove “Roda viva” era rappresentato e aggredì gli attori, devastando ‎completamente la scena e gli impianti. Il giorno seguente Chico Buarque era presente in sala ad ‎esprimere il proprio appoggio alla compagnia e si creò un movimento di sostegno a “Roda viva” e ‎contro la censura agli spettacoli esercitata dal regime militare al potere…‎
E’ proprio con “Roda viva” che Chico Buarque aprì le ostilità contro la dittatura, cosa che di lì ad ‎un paio d’anni gli valse il forzato auto-esilio in Italia…‎
Tem dias que a gente se sente
(continuer)
envoyé par Bartleby 16/2/2012 - 09:43
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Benvenuti in Italia

Benvenuti in Italia
Benvenuti in Italia è la prima fra le canzoni scritte da Massimiliano Cadamuro ad entrare nel progetto TantiCantiMilitanti.
Benvenuti in Italia, benvenuti fratelli
(continuer)
envoyé par fabio 15/2/2012 - 23:09
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Il passo e l'incanto

Il passo e l'incanto
Chanson italienne – Il passo e l'incanto – Gianmaria Testa – 2006

« De ce côté de la mer » est un « album-concept », prix Tenco 2007, entièrement dédié à un thème unique, comme si tout l'album fut un roman et les chansons, les chapitres qui toutes ensemble racontent une histoire.
Le thème, le fil rouge qui coud et tient ensemble toutes les chansons, est celui des migrations modernes. Une réflexion poétique, ouverte et sans démagogie sur les énormes mouvements de populations qui traversent nos années. Sur les raisons, dures, du départ, sur la décision, difficile, de traverser des déserts et des mers, sur la signification de mots comme « terre » ou « patrie » et sur le sentiment de déracinement et d'amertume que le déplacé emmène toujours avec lui. Sous n'importe quelle latitude.

http://www.gianmariatesta.com/album/ma...
LE PAS ET L'ENCHANTEMENT
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/2/2012 - 16:28
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Vstala primorska [Vstajenje Primorske]

Vstala primorska [Vstajenje Primorske]
Guardate che non è esattamente una canzone "contro la guerra", è una canzone partigiana, e come tale non è proprio il massimo del pacifismo. Non voglio polemizzare su giusto/ingiusto, i fascisti hanno fatto altrettanto e forse peggio, ma volevo solo dire che non è una canzone contro la guerra... molto bella comunque, grazie per averla messa!
Un tempo abbiamo con dolore rinchiuso in noi stessi
(continuer)
envoyé par ouranos 15/2/2012 - 15:51
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EZLN

EZLN
Finir avec le manque d'avenir
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:45
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Partisans

Partisans
When freedom was in a distant future
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:39
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E.Z.L.N.

A perfect disguised dictatorship
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:38
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Antifascist

It makes me full of anger
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:36
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EZLN

EZLN
We are the voice arms itself to be heard
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2012 - 09:31
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Wind Below

Wind Below
Album: Evil Empire 1996
Flip this capital eclipse
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:16
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Viva Zapata

Viva Zapata
[1995]
Album: Avanzo de cantiere
L'alba che l'indio non potrà scordare tre ombre
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:05
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Himno zapatista

anonyme
Himno zapatista
cantata anche da Al Mukawama
DoNQuijote82 15/2/2012 - 08:54
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Masters Of War

Masters Of War
L’antimilitarismo dylaniano in Masters of War si appunta soprattutto sul noto assunto che storicamente ha sempre mosso i “Signori della Guerra”: “Armiamoci e partite...” - i potenti preparano e dichiarano le guerre, e “i ragazzi” le devono combattere col loro sangue, sacrificandovi le proprie innocenti esistenze. Masters of War si traduce in una lunga invettiva, veemente e diretta come una denuncia-arringa, al tempo di un ritmo cantilenante e ipnotico sottolineato da un’armonica graffiante e ficcante come una lama. Mai, prima di allora, dalla ribalta pop si era ascoltata una ballata di denuncia così esplicitamente polemica.
Per attaccare frontalmente i “Signori della Guerra”, il menestrello Dylan si fa rabbioso accusatore, abbandonando qualunque forma di allegorico lirismo, qualunque tipo di introspezione, e scrive e canta un testo in grado di contrapporsi agli atroci soprusi guerrafondai del potere.

http://www.antoniogramsci.com/angelamo...
DoNQuijote82 15/2/2012 - 08:45
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Cadena perpetua

Cadena perpetua
1995
Paranoia e potere
La libertà è un diritto da quando sono nato
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2012 - 08:20
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Contro

Contro
contro la piega che sta prendendo l'italia nel 2012
jf 72 14/2/2012 - 22:15
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La città nera

La città nera
2007
Il vento che soffia dalla luna

Canzone scritta da Alberto Morselli (il cantante che affianca Cisco nel primo disco dei Modena City Ramblers).

Ognuno di noi subisce un condizionamento negativo che tende a spegnere ogni buon proposito e ci trascina inesorabilmente verso il conflitto. Ma se proviamo ad aprire le ali, ad accendere le candele e a fermare il buio che avanza possiamo fare qualsiasi cosa. Dedicata a Nelly e agli amici di Jambo Fidenza operativi da anni in Chiapas e in Kurdistan. Dal disco "il vento che soffia dalla luna" dei Me Pek e Barba
Sotto le facce delle nostre città
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 19:02
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Llora chiapas

Llora chiapas
Llora chiapas, llueve sangre
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:56

Red e durm

Red e durm
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Durm brgand quann ié nott e u cil
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2012 - 18:27
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Scappat scappat

Scappat scappat
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Lassat com stat,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:19
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
‎[1969]‎
Nell’album “Gilberto Gil (Cérebro Eletrônico)”‎



Canzone scritta da Gilberto Gil mentre si trovava in prigione dopo che nel febbraio del 1969 era ‎stato arrestato insieme all’amico Caetano Veloso, senza alcuna accusa, da membri della ‎polizia della giunta militare. In cella, un sergente che sapeva chi fosse e che si mostrò più umano di ‎altri, procurò a Gil una chitarra e con quella egli compose tre canzoni, una delle quali è questa ‎‎“Cérebro eletrônico” che parla di controllo e di libertà in un momento in cui il cantautore ‎tropicalista se la doveva vedere davvero brutta, “violentato proprio nelle fondamenta della mia ‎essenza – il mio corpo – privato della libertà di azione e di movimento, privato della piena ‎disponibilità dello spazio e del tempo, privato dei desideri e dell’autodeterminazione…”‎

‎“Eu estava preso havia umas três semanas, quando o sargento Juarez me perguntou... (continuer)
O cérebro eletrônico faz tudo
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 17:12
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Cantiga brava

Cantiga brava
‎[1968]‎
Dall’album “Canto Geral”‎



‎“Il terreno di casa mia non è spazzato con la scopa, ma con la punta di una lancia ed il colpo di un ‎fucile”…‎
Come nella sua canzone manifesto Pra não dizer que não falei das flores, anche qui Geraldo Vandré usa una metafora - ‎nemmeno troppo velata – per esprimere il proprio scetticismo verso quella parte di opposizione che ‎riteneva di poter parlare con i fiori a chi attaccava con le armi. Per Vandré, infatti, la battaglia ‎contro un regime violento ed oppressivo non poteva essere condotta con mezzi pacifici. Questa sua ‎convinzione gli valse la persecuzione da parte della dittatura, dovette nascondersi e poi scappare ‎all’estero e, soprattutto, una volta rientrato in Brasile dopo cinque anni di esilio, accettare di ritirarsi ‎completamente dalla vita pubblica e rinnegare, almeno in apparenza, il proprio impegno artistico e ‎politico.‎
O terreiro lá de casa
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 13:16
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Opinião

Opinião
‎[1964]‎

Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎
Nell’album della “Musa della Bossa Nova” intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio ‎nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione ‎militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎
Interpretata anche da Nara Leão

‎31 marzo 1964. Golpe militare in Brasile.‎
Zé Keti, navigato compositore di samba, non si scompone e scrive: “Potete sbattermi in prigione, ‎potete bastonarmi, potete anche lasciarmi senza mangiare, ma io non cambio idea”…‎
Podem me prender
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 12:05
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Canção da despedida

Canção da despedida
‎[1968]‎
Parole di Geraldo Vandré ‎
Musica di Geraldo Azevedo

‎“Un re illegittimo, un usurpatore, non desidera il bene, l’amore per il proprio regno, perché sa di ‎non essere amato”. Un altro più o meno esplicito riferimento alla dittatura militare dall’autore di ‎‎Disparada e soprattutto di Pra não dizer que não falei das flores, la “Marsigliese” brasiliana. Fu dopo essersi prodotto in questa ‎esplicita invettiva contro il regime che Vandré cominciò a nascondersi, a vivere in clandestinità, per ‎paura di venire arrestato. E fu allora che con l’amico Geraldo Azevedo scrisse questa “Canção da ‎despedida” poco prima di fuggire dal Brasile, dove fece ritorno nel 1973 ma completamente ‎cambiato, non più interessato ed anzi insofferente verso quel mondo artistico di cui era stato ‎protagonista e verso le istanze politiche che aveva espresso attraverso le sue canzoni.‎
Non è un caso che Vandré non incise mai questa sua “Canção da despedida”, proposta invece dal ‎coautore Azevedo e da altri artisti come Elba Ramalho.‎
Já vou embora, mas sei que vou voltar
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/2/2012 - 11:50
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Campanades a morts

Campanades a morts
En Manuel Fraga Iribarne va ser un feixista responsable, amb la seva signatura solidària amb els ministres d'en Franco, d'uns quants assassinats polítics pels quals mai no va demanar perdó, ni mai se li han demanat responsabilitats ni polítiques ni penals.

En temps de la transició va ser culpable directe de fets luctuosos com els de Vitòria (5 morts i desenes de ferits en un metrallament d'obrers indefensos a la sortida d'una església), pels quals tampoc no va demanar mai perdó ni tampoc se li va demanar responsabilitat política o penal. Sembla que va tenir el mèrit de transformar la dreta casernària espanyola en una dreta cavernícola espanyola.

No seré pas jo qui li ho agraeixi. Gràcies a això, i al fet que no hi va haver ruptura amb l'antic règim --i ell n'és prova documental--, se li va permetre de participar en la redacció de la constitució espanyola, i n'hi ha que pensem que encara... (continuer)
14/2/2012 - 10:16
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Tolleranza zero

Tolleranza zero
Dall'album "Pelle" (2000)
Non frequenti il parco perché è pieno di drogati
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:41
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Chiapas

Chiapas
1997
Elettrodomestico
Sole caldo abbraccia bianche spiagge delle coste messicane,
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 14/2/2012 - 09:39




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