L’Internazionale di Erri de Luca
Erri de Luca's Internationale
Dal sito Union des Amis Chanteurs
From the website of Union des Amis Chanteurs
Suonata alla fine dei comizi sindacali
era un disco a gracchiare in coda alla parata,
voce di bidelli a chiudere il portone.
Ma cantata di colpo in mezzo ai lacrimogeni
contro lo scioglimento imposto dalla carica
era il barattolo dietro la macchina dell’oggisposi,
violino strimpellato da uno zingaro,
piedi in scarpe bagnate, arrembaggio di grilli,
rumore di storia già accaduta,
scroscio di saracinesche e ruggine in trachea,
scambiarsi di coraggio, chi ne aveva ne dava
fino a restare senza, l’ Internazionale era il nostro
INVECE
nessun urto avveniva solo lì e in quell’ora,
ma faceva catena con il resto del mondo
che si grattava la rogna di potenze coloniali,
di tirannie pasciute, in divisa e stivali.
Suonata dalla Cina al Cile,... (continuer)
adriana 29/12/2012 - 11:13
BRETONE [2A] / BRETON [2A]
La precedente versione di Charles Rol(l)and in grafia moderna. Così il forum del sito National Anthems (utente: Dieter, Forum Administrator) la indica cantata da Marthe Vassallo, riprendendone il testo da Chansons Révolutionnaires. La versione aderisce notevolmente al testo originale di Eugène Pottier.
Charles Rol(l)land's foregoing Breton version in modern spelling. The National Anthem website Forum (user: Dieter, Forum Administrator) calls it "a slightly different Breton version sung by Marthe Vassallo", but there's no real difference except modernized/unified Breton spelling. The lyrics are ultimately reproduced from Chansons Révolutionnaires. This version matches fairly well Pottier's original French lyrics. [CCG/AWS Staff]
La versione nel calabrese di Cirò Marina di Cataldo Antonio Amoruso.
"Dialetto di Cirò Marina (KR; la versione è quasi letterale, tranne qualche rarissima eccezione e si basa su quella di RV datata 5 maggio 2011."
A translation into the Calabrian dialect of Cirò Marina by Cataldo Antonio Amoruso
"The Calabrian dialect used is that of Cirò Marina (province of Crotone); a fairly literal translation except in some scattered points, based on Riccardo Venturi's version of May 5, 2011."
Bravo Cataldo: ora la segnalo a tutti i calabresi di mia conoscenza che vivono nei miei paraggi. Bisogna però che gli admin facciano qualcosa per questa pagina, diventata così pesante, che non si riesce quasi più a percorrerla. Approfitto per augurare a tutti - e al sito - un anno di quelli buoni.
Anch'io mi unisco al ringraziamento a Cataldo per la traduzione nel calabrese di Cirò Marina: è la 99a lingua di questa pagina. Quanto al fatto della "pesantezza" della pagina, è purtroppo un inconveniente: è difficile oramai percorrerla, pensate un po' lavorarci sopra. Però ogni eventuale soluzione dovrà escludere dividerla o roba del genere.
Allora è la pagina, io credevo che fosse impazzito il mio pc... (Non contando la gatta col suo grosso deretano posato sul router, anche se può sembrare incredibile...). Approfitto anch'io per fare gli auguri a tutti: tant augurij a tutt quant, e fatm a strina 'e capudann!
Ciao.
il mio suggerimento (che non piacerà a Riccardo) è di togliere tutti i video "embedded" delle varie versioni e spostarli nell'apposita sezione video. In questo modo dovrebbe diventare più scorrevole. Buon anno dal webmaster.
Infatti non mi piace per nulla, devo dirlo sinceramente. I video "embedded" li sto, anzi, mettendo proprio ora reperendoli via via sul Tubo, a complemento immediato delle varie traduzioni. Ad ogni modo, anche se la pagina è lenta per la sua innegabile enormità, non lo trovo un dramma; c'è da aspettare un minutino o due in più che si carichi. Ma non penso nemmeno che venga sfogliata tutti i giorni. Scusate, probabilmente ho un approccio alla cosa molto poco "informatico" e me ne rendo conto, ma per me è più importante che su questa pagina venga tutto messo a disposizione così com'è; e se c'è da aspettare due minuti, pazienza. Del resto, se questa è la pagina più copiata di tutto il sito e se è finita citata anche nella Wikipedia in mongolo o in mordvino delle colline ci sarà un motivo (a volte anche integralmente, come nel caso del sito tedesco "Kampflieder"). Me ne occupo, contando la sua... (continuer)
Chanson italienne – Ferriera – I Gufi – 1966
Écrite par Bixio Cherubini et Cesare Andrea Bixio.
Une terrible chanson de dénonciation des morts blanches, dénonciation masquée par le style habituel imprégné d'ironie et de cynisme des grands Gufi. Poignante. Et en l'écoutant on ne peut pas ne pas penser au drame de la ThyssenKrupp.
+++++++
Oui, Lucien l'âne mon ami, les Gufi sont grands... Ce sont de grands hiboux (traduction française de Gufi), ce sont donc, de grands ducs... Cela dit... C'est pour cela que je ne les appellerai plus les grands hiboux, mais bien les grands ducs... car, sincèrement, ils le méritent... Je les vois leurs immenses ailes déployées sous la lune, planant et chantant tout leur répertoire, dans la nuit la plus nocturne.
Bien évidemment qu'ils le méritent et même, cent mille fois..., dit Lucien l'âne en riant... Imagine, une Italie sans ces grands ducs... Est-ce pensable... (continuer)
Negli anni Sessanta, né noi né i Greci ci ponevamo il problema di come chiamare "correttamente" gli afroamericani. Il termine "negro" ci era del tutto abituale e non gli annettevamo alcuna connotazione spregiativa. Poi si dovette passare al "nero", al "di colore", e ad altre sinonimie. In greco si usava senza alcuna mala intenzione νέγρος (negros), per quanto il lessico offrisse l'aggettivo sostantivabile μαύρος (nero, moro) accanto al classicheggiante e disusato μελανóς (melanòs). Ho quindi rispettato in linea di massima la scrittura di Negrepondis, ma talora ho tentato una variante: di lasciare "negro", quando mi sembra che il contesto ricalchi il punto di vista dei bianchi, e "nero" quando invece esprime quello dei neri. Non so se quello che ho fatto sia legittimo, e soprattutto non so se mi sia ben riuscito. (gpt)
Buon 2013 a Leopoldo anche da parte mia, ma con un'avvertenza dettata (purtroppo) dall'esperienza: ad apprezzare troppo Zucchero, poi sale la glicemia e, a un certo punto, ci si becca il diabete. Insomma, si va davvero "in cerca di guai". Saluti!
Anche in Cile un passo contro l’impunità: arrestati gli assassini di Víctor Jara
di Gennaro Carotenuto
Sette ufficiali dell’esercito cileno, presunti assassini di Víctor Jara, incriminati per omicidio volontario aggravato, sono stati arrestati ieri in Cile. L’ottavo, Pedro Barrientos risiede dal 1990 a Miami, negli Stati Uniti dove si apre ora una difficile battaglia per l’estradizione. Nel 2004 era stato arrestato per quei fatti un semplice coscritto. Fu rilasciato dopo aver accusato (per poi ritrattare) i responsabili del campo di concentramento dove quello e molti altri omicidi avvennero.
Per il Cile dell’impunità, dove nessuno ha mai messo seriamente in dubbio l’autoamnistia proclamata dai militari, dove il carnefice di tutto un paese, Augusto Pinochet, è morto nel proprio letto e dove perfino le commissioni per il chiarimento delle violazioni sui diritti umani, che partorirono... (continuer)
Non sono un esperto di dialetti ma credo che la dicitura "Giuliano Triestino" non abbia molto senso per il dialetto di Trieste. Semmai "Veneto Triestino" visto che fondamentalmente si tratta di un dialetto veneto anche se con alcune particolarità locali (anche secondo wikipedia). Ricalcare la divisione tra le regioni italiane non ha molto senso dal punto di vista linguistico...
Erri de Luca's Internationale
Dal sito Union des Amis Chanteurs
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Suonata alla fine dei comizi sindacali
era un disco a gracchiare in coda alla parata,
voce di bidelli a chiudere il portone.
Ma cantata di colpo in mezzo ai lacrimogeni
contro lo scioglimento imposto dalla carica
era il barattolo dietro la macchina dell’oggisposi,
violino strimpellato da uno zingaro,
piedi in scarpe bagnate, arrembaggio di grilli,
rumore di storia già accaduta,
scroscio di saracinesche e ruggine in trachea,
scambiarsi di coraggio, chi ne aveva ne dava
fino a restare senza, l’ Internazionale era il nostro
INVECE
nessun urto avveniva solo lì e in quell’ora,
ma faceva catena con il resto del mondo
che si grattava la rogna di potenze coloniali,
di tirannie pasciute, in divisa e stivali.
Suonata dalla Cina al Cile,... (continuer)