Credo si tratti di due voci parlanti: nelle prime due strofe le parole sono di chi parte, nella terza di chi rimane, quasi certamente la madre, oppure la moglie. 'Fele 'e tassu' credo sia una specie di gioco di parole, essendo il tasso (meles meles) animale carnivoro e devastatore di pollai (un vero problema per le misere economie domestiche del tempo; a questa visione negativa del fiele si aggiunga che la pianta omonima, il tasso, è estremamente velenosa, tanto da usarsene anticamente le foglie, in un tipo di pesca assolutamente vietato, per avvelenare le acque, stordire e catturare i pesci. Questa operazione si chiama 'ntassar, da cui deriva 'star ntassàt', cioè essre di umore nero, arrabbiato.
PIANTO DELL'EMIGRANTE (continuer)
envoyé par cataldo antonio amoruso 27/12/2012 - 21:58
Il tasso barbasso è pure un arbusto selvatico, comunissimo nei terreni mediterranei e aridi: mi pare di avere sentito dire che sia alquanto velenoso, anche se a me piaceva moltissimo vederlo prosperare con le sue foglie pelose e le sue superbe inflorescenze gialle ai bordi delle strade del sud.
Carissimo Cataldo, io penso invece che una tale corrispondenza di intenti e modi di sentire sia possibile. Te lo dico perché, assieme ad altri, ho "fatto" questo sito e si tratta di cose che vi accadono regolarmente. Prendiamo la lingua greca, ad esempio; se vai a dare un'occhiata alla "Sezione greca" del sito, l' Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ, vedrai sicuramente il nome di Gian Piero Testa. Ebbene, anche Gian Piero, come te, è capitato un giorno qua dentro praticamente per caso, e non c'è voluto molto per scoprirci addosso tutto un universo in comune. Questo sito non è "Facebook" o roba del genere, cioè pseudocomunicazione superficiale; è qualcosa dove si scoprono e si approfondiscono dei veri e propri percorsi paralleli. I quali, per loro stessa natura, portano a enormi corrispondenze di intenti, di modi di sentire e, direi, ad una conoscenza che si percepisce immediatamente come non effimera.... (continuer)
Riccardo Venturi 27/12/2012 - 12:39
Carissimo, non vorrei sembrare invadente, pernicioso, e di questo chiedo scusa a te e ai lettori che potrebbero considerarmi ingombrante con questi miei commenti, ma non posso esimermi dal significarti quanto io sia d'accordo con te. Cosa aggiungere, per quanto mi riguarda hai già detto perfettamente tu... Per conto mio posso dirti che non conoscendo neanche le note musicali mi ritengo da un lato fortunato, nel senso che posso accogliere qualsiasi suono e parola dei testi totalmente libero da giudizi tecnici, dall'altro lato, ovviamente, accuso questa mia carenza. 'Creuza de ma' l'ho adorata dal primo momento, solo più tardi mi sono interessato al testo mi piaceva e basta, avrebbe potuto significare qualsiasi cosa, mi sarebbe piaciuta lo stesso (anche se ammetto che questo atteggiamento è un po' rischioso, ma non più di tanto, trattandosi di De Andrè). Per quanto riguarda gli accenti sono d'accordissimo, la loro 'quantità' è imprescindibile.
...e sei nato pure in un'isola!!! Ma non voglio annoiarti oltre, ciao
Cataldo.
Carissimi, sarei felice di ficcarmi anch'io nella vostra corrispondenza di amorosi e melodici sensi: ma avete già detto tutto - e benissimo - voi; e allora semplicemente mi associo e plaudo. La cosa singolare è che, per una serie di concatenazioni (un nipote montagnino che mi regala a Natale due libri sulla Prima Guerra combattuta dagli alpini; io, che dopo la lettura, sento il bisogno di andare a vedere quante delle loro dolorose canzoni siano finite in AWS e che trovo Ta-pum e allora mi viene subito voglia di tradurla in greco: cosa che faccio e che - nonostante sia ben poco mediterranea - mi riesce addirittura cantabile, per cui tutto contento, e ancora commosso, la posto in AWS e, così facendo, pochi minuti fa, trovo che anche Riccardo oggi ha lavorato di greco, per cui guardo come gli è venuta la traduzione e trovo il vostro dialogo scaturito da Riturnella...) anch'io oggi ho lavorato... (continuer)
Caro Gian Piero, a me fa solo piacere se ti infili in questa corrispondenza di amorosi e melodici sensi. Per quanto riguarda le analogie tra 'Riturnella' e 'Amor dammi quel fazzolettino', la mia era veramente una domanda, una domanda posta per sapere di più, senza nemmeno l'ombra di qualsiasi polemica. Però, forse, mi sono espresso male.
Un carissimo saluto.
A Cataldo. Ti devo allora chiedere una piccola scusa, perché davvero ho lì per lì creduto che tu credessi ch'io credessi di esibire un antecedente della canzone... Il fatto è che capita abbastanza spesso, in questo sito, che di passaggio intervengano persone appassionate di un loro argomento, le quali reagiscono con qualche malcelata stizza se qualcuno mostra di violare con sue proprie vedute il loro campo, quasi fossero gelose di una loro... privativa: il che non è affatto nello spirito di questo sito del quale, davvero, ora che lo conosco e mi ci dedico con grande piacere, posso dire che non ha nulla del supercilio accademico, per quanto ami la precisione storica e filologica. Ti prego di scusarmi per il mal inteso. E sono molto felice che una persona quale si rivela dai tuoi scritti abbia trovato bello e buono questo sito e mi auguro che gli darà un sostanzioso contributo. So che la Calabria... (continuer)
Το τραγούδι αυτό γεννήθηκε στην διαρκεία του Α’ Παγκόσμιου Πολέμου, και αναφέρεται σ' ένα αιμάτινο επεισόδιο του, δηλ. στην φριχτή μάχη που έγινε το Ιούνιο 1917, για να οι Ιταλοί πάρουν το βουνό Ορτιγκάρα (Βουνό των Τσουκνίδων), κλειδί μιας αμυντικής γραμμής των Αυστρογερμανών πάνω στα βενετικά όρη. Σε τρεις εβδομάδες σχληρής μάχης, οι Ιταλοί δυο φορές πιάσαν την κορυφή 2105 μ. υψόμετρου και δυο φορές αποκρούστηκαν. Μια τρίτη και στερνή επίθεση πήγε ματαίως αφ’ου οι αντίπαλοι χρησημοποίησαν και φαρμακερά αέρια και φλογοβόλα. Στις προσπάθειες οι Ιταλοί χάσανε 30.000 μαχητές, σκοτωμένους, λαβομένους και συλλαμβανομένους. Μετά τα γεγόνοτα εκείνα, οι στρατιώτες φώναξαν Καλβάριο (Γολγοθά) το βουνό Ορτιγκάρα, και το τραγούδι, που τότε γεννήθηκε, πέρασε απó χείλη σε χείλη κι έγινε το πιο σημαντικό πολεμικό τραγούδι σ' όλο το ιταλικό στράτευμα, γιατί φωτογράφιζε κοινές όμοιες εμπειρίες και... (continuer)