cara Rosaria, cosa vuol dire rizzettu?
non sono siciliana (solo di lontana origine), ma mia madre mi cantava vitti 'na crozza e anche lei ci aggiungeva dei fiori nel letto da cunzare
viva l'inventiva popolare (e anche gi autori che poi codificano, archiviano e diffondono)
Resta da rimettere questa pagina, per la quale verrà applicato il "principio delle Arcadie": una pagina completa di tutte le canzoni, anche di quelle che già posseggono una pagina autonoma (che resterà). Sarà però l'ultima volta; d'ora in avanti, pagine incomplete o "integrative" non verranno più accettate. A chi le propone, starà la scelta tra il pubblicare le eventuali singole canzoni mancanti di un album come pagine singole, oppure rifare tutta la pagina inserendovi anche le canzoni già presenti. Spero comunque, sinceramente, che sia l'ultimo caso del genere perché è stata, credetemi, una faticata bella e buona.
Riccardo Venturi 12/11/2012 - 11:34
Da notare che la poetessa anarchica Georgia Deliyanni-Anastasiadi, da più parti consultate (ad esempio questa pagina redatta il 25 febbraio 2012) risulta essere ancora viva. Essendo nata a Smirne nel 1904, avrebbe 108 anni. Non so se sia vero (ma me lo auguro), ma pensare a quante cose debba aver visto e vissuto nella sua vita una greca (dell'Asia Minore, poi) di 108 anni fa venire le vertigini.
Proseguendo con la ristrutturazione della pagina, è d'obbligo segnalare (o ricordare) che Στὸν Νικηφόρο Μανδηλαρᾶ , qui contenuta, ha visto, il 4 gennaio 2009, il primo intervento su questo sito di tale Gian Piero Testa; un evento più che notevole, direi, nella storia quasi decennale delle CCG/AWS. Gian Piero Testa intervenne, quasi indignado (e a ragione), per segnalare che il Nikiforos di questa canzone non era affatto il poeta Vrettakos, come il qui presente (sic!) credeva, ma Nikiforos Mandilaràs, avvocato democratico assassinato in misteriosissime circostanze. Da notare che la canzone ha come codice "c1000": è stata la millesima canzone del sito nella realtà (i codici non corrispondono ai numeri del contatore in homepage).
E' stato un bell'incontro, Riccardo, prodotto da una "traiettoria da gatto"...Io stavo cercando il testo di Waltzin' Mathilda, semplicemente perché è una canzone che mi piace, ma di cui non conoscevo altro che il titolo. Cerca qui cerca lì, capitai in casa vostra (dove la canzone non c'era, ma c'era "La banda suonava Waltzin' Mathilda."). Attratto dalla ricca pagina, mi chiesi: chissà se c'è qualcosa in greco. E così trovai anche il mio nome, da stixoi.info, come traduttore di una canzone. Allora, passando in rassegna il giacimento greco, trovai ben due errori: uno nel testo di Oniro kapnòs e l'altro dello scambio dei due Nicefori...E tutto incominciò. Superammo il solito scontro tra chi da questo sito si aspetta tanta pace e tanto amore e invece trova anche la vena sulfurea, e poi via: ora il tempo che dedico al sito è una buona parte della mia stessa vita. A proposito di traiettorie di gatti, pensa che poco fa ho fatto l'invio di una pagina dove sono citati un... neozelandese e Niceforo Vrettakos.
L'ho vista, l'ho vista la pagina col neozelandese e Vrettakos; solo che ancora, prima di approvarla, la rimetto un po'. A proposito: d'ora in poi i "videi" (plurale come "euri") mettili in un commento a parte, per cortesia. Questo sito, come avrai visto, è tutt'altro che "pace e amore", anche se le canzoni "peace & love" ci sono (e rimpiango sempre che Mark Chapman abbia sparato a John Lennon invece che a Yoko Ono). Io stesso mi considero tutt'altro che un "pacifista" in senso classico e iconografico; e forse anche per questo amo particolarmente le canzoni greche. Comunque, inutile dirlo, l' Ελληνικό Τμήμα ha fatto, con la tua presenza, un "grande balzo in avanti" che, in confronto, quello del presidente Mao è una barzelletta. Oltretutto, stimolando il qui presente a dedicarvisi "anema e core". Era, evidentemente, qualcosa di latente. E penso a quanto ancora ci sarà da fare, se la salute... (continuer)
Con questa pagina letteralmente immensa (e in tutti i sensi, visto che le Τραγούδια του Αγώνα sono il "gotha" delle canzoni di lotta greche, senza tema di essere smentito), siamo arrivati alla mia preferita: Ο λεβέντης. Tutta la Grecia in una canzone, anche quella di oggi. Devo far notare, nell'arte del poeta Notis Pergialis, la voluta identità fra "Caronte" (Χάροντας) e la "morte" (χάρος). Il combattente per la libertà, Caronte e la morte stessa stanno tutti là a dàrgliene di mitragliatrice; un'immagine che ritengo semplicemente grandiosa, oltre che vera. Perdonatemi di non essere, qui, molto "peace & love", ma così sono stati regolati i conti col nazifascismo. E così anderebbero regolati anche con "Alba Dorata" e compagnia bella. Senza contare la Dimitriadi che mitraglia con la sua voce. Ma la canzone ha anche un'altra storia da raccontare. Già composta e musicata da Theodorakis nel... (continuer)
I Disciplinatha tornano sul palco dopo 15 anni e presentano l'inedito "Bandiera Nera" assieme al Coro Alpino di Monte Calisio (Trento) composto da 30 elementi. Al Moonlight festival in Zona Roveri a Bologna.
09-11-2012
d'après la version italienne de Gian Piero Testa – COMMIATO
d'un chant grec de Yannis Ritsos : Aποχαιρετισμός
Il nous plaît de saluer ici le poète Ritsos et l'émérite Gian Piero Testa, sans qui tout ceci nous aurait échappé.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
P.S. : REGARDEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS... ILS VOUS LE FERONT BIENTÔT.
Le Poème de Ritsos
Comme le poète lui-même le précise dans sa composition, transcrivant l'article de presse d'où il avait tiré la nouvelle, en mars 1957 tombait de façon particulièrement cruelle le milicien de l'EOKA (Armée Grecque de Libération de Chypre) Grigoris Afxendiou, un taximan de vingt-neuf ans fébrilement recherché par les Anglais, qui le tenaient pour le numéro deux de l’organisation ? Le fait frappa Yannis Ritsos, qui n'hésita pas à considérer Afxendiou comme un pur héros et martyr de l'indépendance de son peuple opprimé. Mais cette... (continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 12/11/2012 - 14:47
Non so perché, e forse potrà sembrare irriverente, ma la storia di Grigoris Afxendiou "tassista" mi ricorda un po' quella del "dentista" Pak Doo Ik, il calciatore della Corea del Nord che castigò l'Italia ai mondiali del 1966. Venne fuori la storia del dentista, ma in realtà Pak Doo Ik era un maggiore dell'esercito nordcoreano o roba del genere. Evidentemente, attribuire false umili o comuni occupazioni agli eroi, dell'indipendenza o del pallone, è un vizio diffuso.
Ringraziando Marco Valdo M.I. per avermi insignito di un "émérite", di cui mi fregio per la prima volta nella vita, e ,soprattutto, per averci dato, da par suo (quale nitidezza la sua lingua, maneggiata da lui, riesce a dare alle immagini e ai concetti!), la versione francese del poemetto di Ritsos, avverto gli admin che i primi tre versi della sua traduzione vanno eliminati, perché sembrano essere l'effetto di un "copia e incolla" indesiderato.
A Riccardo. Il tuo scolio mi conferma nell'opinione che l'archetipo dell'eroe produce topoi ricorrenti, per quanto aggiornabili. L'eroe omerico doveva ἴσος θεοῖσιν e non un Tersite; gli eroi "democratici" sono preferibili (o ammissibili) anche umili, purché siano molto umili, ché in questo consiste appunto la loro nobiltà. La falsa notizia letta nei giornali deve avere toccato le corde di Ritsos, e fattogli ricordare tutti i compagni davvero umili che si erano battuti e caduti nella resistenza e nella guerra civile. Scommetto che, se al posto di un "taxista", la stessa fine fosse toccata al generale Grivas, al poeta non sarebbe venuta la stessa ispirazione.
A Marco Valdo M.I.; "J’ôtai ma casquette et je m'essuyai le front avec la main: il n'est pas Afxendoiu qui ôte sa casquette et il essuye son front, mais bien la vieille à Afxendiou.
Mes souvenirs, dit Marco Valdo M.I., ne m’entraînent pas comme notre ami Riccardo vers des exploits footballistiques – même s'il m'est arrivé d'en relater plusieurs ici : par exemple, rien que dans les Histoires d'Allemagne : Le Pied d'Ivan et Le Miracle de Berne ... J'aurais plutôt tendance à regarder à d'autres histoires... Notamment celle de Narcisse qu'évoque pour moi l'auto-admiration de ce héros telle qu'elle est rapportée par Yannis Ritsos... C'est-à-dire l'histoire de Narcisse... et notamment, cette partie du texte, telle qu'elle apparaît dans la version française :
« on s'incline sur le ruisseau pour boire et dans le gazouillis du ruisseau on rencontre
Son beau visage, buriné par le travail, par le vent, par la jeunesse, par le soleil,
Et on reconnaît dans l'eau ses yeux brillants et cela ne nous arrête pas
Et on boit l'eau en même temps que soi-même . » (Yannis Ritsos – ADIEU)
Je suis vraiment désolé d'avoir laissé cette scorie... mais, cette traduction fut véritablement un long et lourd travail, même s'il fut passionnant et de grande qualité... J'avoue que j'ai avancé pas par pas et que j'ai voulu terminer au plus tôt pour vous faire (à toi et Riccardo) la surprise au plus vite... Mais précisément, pour en revenir à mes erreurs, j'ai souvent demandé un correcteur... et de fait, le voici, toi... et j'ai d'ailleurs souvent indiqué que Balzac, Dumas et Hugo avaient droit à des correcteurs... Alors, si ces géants y avaient droit, vous pensez moi...
Dès lors,merci et pour conclure, la correction est la suivante :
Elle ôta ma casquette et m'essuya le front avec la main. (Vous savez,...
Sono tutte straordinariamente pertinenti le osservazioni di Marco Valdo M.I. (compreso quella sul narcisismo degli eroi e soprattutto quelle di Lucien/Eraclito). Abbiamo fatto un bel lavoro, Marcovaldo, io e un po', da parte sua, anche Yannis Ritsos... Ho pregato il mio amico Claudio, che da molti anni raccoglie tutto quanto gli riesce di Ritsos, di controllare se gli risultino traduzioni italiane di questo poemetto: sembrerebbe di no; e questo magari vale anche per il francese. Se le pagine web sono adatte a sfidare i secoli, "exegimus monumentum aere perennius". Ma davvero sono capaci di sfidarli ?!
Sans revenir sur le fond du poème (ADIEU) de Yannis Ritsos, dont par ailleurs, il est évident qu'on le considère ici comme une œuvre de première importance, dont on ne serait que les « transmetteurs », les « messagers », sans doute zélés et très certainement emplis d'humilité face au poète, à l'aède contemporain... il nous faudra bien corriger encore ce qui devra l'être... En l'occurrence, connaissant encore moins le grec que l'italien, il me faudra attendre la version italienne améliorée avant de pouvoir faire quoi que ce soit... Mais je le ferai.
Cela dit ("exegimus monumentum aere perennius"), il me paraît que les principes des Chansons contre la Guerre en matière de traduction, tels qu'ils ont été posés ici bien avant ma venue, peuvent être résumés (doivent l'être ?) de la façon suivante :
Primo : Mieux vaut une traduction bancale que pas de traduction du tout.
Io, nel frattempo, mi sono dato un po' da fare per vedere se esistano altre traduzioni italiane del "Commiato"; e, almeno in rete, non ne risultano notizie. Ho reperito notizie di una traduzione completa inglese di Marjorie Chambers, ma in italiano proprio sembra non esserci stato mai niente. E' quindi probabile che la traduzione di Gian Piero Testa qui presente sia davvero la prima mai effettuata in lingua italiana. Ora cercherò notizie anche sul francese.
Qui c'è un lungo video prodotto dalla tv greca sulla figura di Alekos Panagoulis a 11 anni dalla sua morte. Pare che fosse diventato pressoché introvabile:
Vietnam TV3: La Ballata di Ho Chi Minh in epoca digitale
Giugno 2011: Una trasmissione della III Rete della TV di stato della Repubblica Socialista del Vietnam. Anche un'occasione per sentire la lingua dalla pronuncia più difficile del mondo.
Infatti, a quanto riportato su questa scheda del Quartetto Urbano, questo canto tradizionale farebbe parte del repertorio del coro del Galletto di Gallura di Aggius, provincia di Olbia-Tempio, e sarebbe stato originariamente registrato da Franco Coggiola.
Poi interpretata dal coro gallurese stesso, insieme al Nuovo Canzoniere Italiano, nello spettacolo "Ci ragiono e canto" diretto da Dario Fo nel 1966.
Dead End 12/11/2012 - 11:11
Fra l'altro non credo che il titolo del brano (che forse ha una seconda strofa ma d'amore) sia "Tibi" ma "Da cannu semu nati".
"Tibi soli peccavi" è il titolo di un altro canto del repertorio gallurese ma relativo alla Settimana Santa...
Secondo me, cogliendo il tuo momento, tu tradurresti qualsiasi lingua. Ma siccomu sacciu ca si lagnusu :)… (per gli altri, nel sicil. corr., non più "lagnoso", ma "pigro") questa "fatica" avrei volentieri potuto risparmiartela. Mi conforta comunque che usi quei dizionari che non pesano come i nostri vecchi ancora cartacei.. O fortunata generazione! Mica sventurata come quella nostra che ha dovuto carriàrisi, anche a spasso, certi duri mattoni per poter costruire un ponte ideale verso gli altri popoli e paesi..
Buona giornata!
giorgio 12/11/2012 - 08:42
Non mi parlare di vecchi dizionari, cartacei e di tutte le dimensioni; distribuiti fra casa mia (che è un buco), casa di mia madre e casa di una mia conoscente a Roma che ne ospita gentilmente alcuni, credo di averne (fra dizionari, grammatiche, corsi e libri linguistici di ogni genere) circa un duemilacinquecento che "coprono" circa 600 lingue; anni fa tirai fuori a un tizio che mi chiedeva il più assurdo, un dizionario mongolo-ceco/ceco-mongolo edito dalle Edizioni Pedagogiche di Stato di Praga nel 1985. Fortunata generazione sì, ma vuoi mettere tirare fuori il vecchio caro librone dove ogni pagina ha una storia...ti farei vedere certi dizionari tra quelli che più uso (come quelli di greco moderno ovviamente) in che condizioni sono ridotti, e il problema è che -come tutti coloro che davvero li usano- ho verso di loro il più totale irrispetto (piaccicotti di scotch, annotazioni a penna,... (continuer)
Così tanto per fare, uno strano raccontino che introduce nel misterioso mondo dei "glottomani". Scritto quando abitavo ancora a Friburgo, in Svizzera.
Ci si trova, a volte, a confrontarsi con i meccanismi dei ricordi. Sono meccanismi bizzarri, sovente impenetrabili; i loro strumenti sono i gatti. Certo, di strumenti ce ne possono essere d’infiniti altri, infiniti quanto lo sono i ricordi; ma, per me, i gatti lo sono stati più d’una volta. Così mi è presa la voglia di raccontare quel che m’è successo due sere fa.
E’ stato, da queste parti, un mese d’agosto climaticamente orrendo. Una specie di brutto novembre in anticipo. Inutile razionalizzare e dirsi che, oltre le Alpi, le perturbazioni atlantiche hanno campo libero e che, di conseguenza, è del tutto normale che un sedici d’agosto piova a scrosci tutto il giorno e ci sia una temperatura massima diurna di undici... (continuer)
12 novembre 2012, ore 02:02. La ristrutturazione delle otto "Arcadie" di Theodorakis è finalmente terminata con quest'ultima pagina che, per dovere di completezza, ha ritirato in ballo una vecchissima pagina dedicata a Μιλώ, risalente a quasi nove anni fa. Questo, oltre naturalmente a riguardare due bellissime canzoni, permette anche di seguire l'evoluzione di questo sito nel tempo, dalle prime pagine "spartane" e con introduzioni sommarie e inserimenti artigianali (ad esempio mediante segnalazioni private via mail...) fino a quelle, assai elaborate, dei tempi che corrono. Non bisogna scordare che il 20 marzo 2013 questo sito compirà dieci anni, che per un sito Internet è un'età ragguardevole. Quando è nato, non esisteva nemmeno un'immagine, le introduzioni erano scarne (o inesistenti), e parecchi lavoravano ancora (ad esempio il sottoscritto) con Netscape Navigator.
Terminata la (stavolta breve) ristrutturazione di questa penultima Arcadia theodoraciana, una parola sul riferimento che [gpt] ha fatto, nella sua introduzione con la traduzione di Ο καιόμενος di Sinopoulos, al sacrificio di Kostas Georgakis, avvenuto a Genova, in piazza Matteotti, il 19 settembre 1970. Un estremo gesto di protesta contro la dittatura fascista in Grecia. Il riferimento avviene nella canzone Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη di Dionysios Savvopoulos, canzone che inviterei a rileggere e riascoltare assieme alla storia di Kostas Georgakis.
Dopo aver rispolverato "Ultimo volo", bisogna che ripaghi un tributo anche a questa canzone dell'immenso Pippo Pollina; un invito a tutti a ascoltare, o a riascoltare "Banneri", una delle vette di questo sito.