Ciudad Ho-chi-minh
[1975]
Musica / Música / Music:
José Seves Sepúlveda
Album: Hacia la libertad
Ciudad Ho-chi-minh non ha parole; è un brano interamente musicale. Tanti anni fa godette di un po' di fama; stenterei adesso a trovare qualcuno che se ne ricordasse almeno un po', e sapesse accennare alle sue prime note. Risale a un aprile di trentasette anni fa, quando finì, finalmente, una guerra tra le più lunghe e sanguinose del ventesimo secolo. Finì con un elicottero che scappava ignominiosamente dall'ambasciata della più grande "potenza" mondiale, che non aveva saputo piegare un popolo intero; sotto gli occhi di un solo giornalista che testimoniò quegli storici avvenimenti. Si chiamava Tiziano Terzani ed era nato a cinquecento metri da dove abito, in via Pisana al numero 147, rione di Monticelli, Firenze.
Mentre i vietnamiti si riappropriavano del proprio paese, i cileni avevano da poco iniziato il... (continuer)
Musica / Música / Music:
José Seves Sepúlveda
Album: Hacia la libertad
Ciudad Ho-chi-minh non ha parole; è un brano interamente musicale. Tanti anni fa godette di un po' di fama; stenterei adesso a trovare qualcuno che se ne ricordasse almeno un po', e sapesse accennare alle sue prime note. Risale a un aprile di trentasette anni fa, quando finì, finalmente, una guerra tra le più lunghe e sanguinose del ventesimo secolo. Finì con un elicottero che scappava ignominiosamente dall'ambasciata della più grande "potenza" mondiale, che non aveva saputo piegare un popolo intero; sotto gli occhi di un solo giornalista che testimoniò quegli storici avvenimenti. Si chiamava Tiziano Terzani ed era nato a cinquecento metri da dove abito, in via Pisana al numero 147, rione di Monticelli, Firenze.
Mentre i vietnamiti si riappropriavano del proprio paese, i cileni avevano da poco iniziato il... (continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 12/11/2012 - 23:15
Dead Man's Dump
[1917]
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918)
Musica di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Un soldato – lo stesso Rosenberg, che all’epoca si trovava nelle trincee della Somme, sul fronte occidentale – è impegnato a piazzare filo spinato da qualche parte nella “terra di nessuno”… L’uomo ed il mulo, carico delle pesanti matasse metalliche, nel loro percorso passano accanto a soldati moribondi e sui cadaveri dei morti…
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918)
Musica di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Un soldato – lo stesso Rosenberg, che all’epoca si trovava nelle trincee della Somme, sul fronte occidentale – è impegnato a piazzare filo spinato da qualche parte nella “terra di nessuno”… L’uomo ed il mulo, carico delle pesanti matasse metalliche, nel loro percorso passano accanto a soldati moribondi e sui cadaveri dei morti…
The plunging limbers over the shattered track
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 12/11/2012 - 16:07
Parcours:
Musique classique contre la guerre
Returning, We Hear the Larks
[1917]
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918)
Musica di Arnold Atkinson Cooke (1906-2005), compositore britannico, dai “Nocturnes, 5 Songs for soprano, horn and piano” del 1956.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Isaac Rosenberg era nato a Bristol nel 1890 da una famiglia di religione ebraica originaria di Daugavpils, in Lettonia, rifugiatasi in Inghilterra per sfuggire ai pogrom antisemiti che allora imperversavano nell’Impero Russo. Precoce pittore e poeta, nonostante una bronchite cronica che lo affliggeva ed una visione molto critica della guerra, si arruolò volontario nel 1915 e fu spedito nella Somme, sul fronte occidentale. All’alba del 1 aprile 1918, mentre rientrava – proprio come descritto in questa poesia – da un pattugliamento notturno nei pressi di Fampoux fu ucciso dal colpo di un cecchino:
“Cupa è la notte e, anche se siamo ancora vivi, noi tutti sappiamo che una sinistra minaccia è in agguato…”
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di Calais, 1918)
Musica di Arnold Atkinson Cooke (1906-2005), compositore britannico, dai “Nocturnes, 5 Songs for soprano, horn and piano” del 1956.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Isaac Rosenberg era nato a Bristol nel 1890 da una famiglia di religione ebraica originaria di Daugavpils, in Lettonia, rifugiatasi in Inghilterra per sfuggire ai pogrom antisemiti che allora imperversavano nell’Impero Russo. Precoce pittore e poeta, nonostante una bronchite cronica che lo affliggeva ed una visione molto critica della guerra, si arruolò volontario nel 1915 e fu spedito nella Somme, sul fronte occidentale. All’alba del 1 aprile 1918, mentre rientrava – proprio come descritto in questa poesia – da un pattugliamento notturno nei pressi di Fampoux fu ucciso dal colpo di un cecchino:
“Cupa è la notte e, anche se siamo ancora vivi, noi tutti sappiamo che una sinistra minaccia è in agguato…”
Sombre the night is.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 12/11/2012 - 15:34
Parcours:
Musique classique contre la guerre
The Man He Killed
[1902]
Versi del poeta inglese Thomas Hardy
La poesia è stata musicata dai compositori Garth Baxter – statunitense - e John Pierre Herman Joubert – inglese di origini sudafricane.
Dalla raccolta intitolata “Time's Laughingstocks and Other Verses” pubblicata nel 1909.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Una poesia che si riferisce alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.
In una saletta di un pub di un villaggio del Dorset, un reduce della seconda guerra boera racconta ai suoi amici di quella volta che uccise un nemico, un uomo con il quale, in un altro contesto, avrebbe potuto benissimo chiacchierare in amicizia davanti ad un boccale di birra. Il reduce prova a giustificarsi, la guerra è la guerra, o lui o me, ma alla... (continuer)
Versi del poeta inglese Thomas Hardy
La poesia è stata musicata dai compositori Garth Baxter – statunitense - e John Pierre Herman Joubert – inglese di origini sudafricane.
Dalla raccolta intitolata “Time's Laughingstocks and Other Verses” pubblicata nel 1909.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Una poesia che si riferisce alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.
In una saletta di un pub di un villaggio del Dorset, un reduce della seconda guerra boera racconta ai suoi amici di quella volta che uccise un nemico, un uomo con il quale, in un altro contesto, avrebbe potuto benissimo chiacchierare in amicizia davanti ad un boccale di birra. Il reduce prova a giustificarsi, la guerra è la guerra, o lui o me, ma alla... (continuer)
Scene: The settle of the Fox Inn, Stagfoot Lane
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 12/11/2012 - 14:26
Parcours:
Musique classique contre la guerre
S-O-R-R-Y
[2007]
Lyrics & Music by Charlie and Craig Reid
Album: Life With You
Dedicated to Tony Blair.
Thousands sign no Tony Blair comeback letter
War criminals like Tony Blair not welcome in our universities...
Lyrics & Music by Charlie and Craig Reid
Album: Life With You
Dedicated to Tony Blair.
Thousands sign no Tony Blair comeback letter
War criminals like Tony Blair not welcome in our universities...
Your prose is elegant
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 12/11/2012 - 08:24
Αρκαδία VIII
12 novembre 2012, ore 02:02. La ristrutturazione delle otto "Arcadie" di Theodorakis è finalmente terminata con quest'ultima pagina che, per dovere di completezza, ha ritirato in ballo una vecchissima pagina dedicata a Μιλώ, risalente a quasi nove anni fa. Questo, oltre naturalmente a riguardare due bellissime canzoni, permette anche di seguire l'evoluzione di questo sito nel tempo, dalle prime pagine "spartane" e con introduzioni sommarie e inserimenti artigianali (ad esempio mediante segnalazioni private via mail...) fino a quelle, assai elaborate, dei tempi che corrono. Non bisogna scordare che il 20 marzo 2013 questo sito compirà dieci anni, che per un sito Internet è un'età ragguardevole. Quando è nato, non esisteva nemmeno un'immagine, le introduzioni erano scarne (o inesistenti), e parecchi lavoravano ancora (ad esempio il sottoscritto) con Netscape Navigator.
Riccardo Venturi 12/11/2012 - 02:13
Αρκαδία VII - Ο Επιζών
Terminata la (stavolta breve) ristrutturazione di questa penultima Arcadia theodoraciana, una parola sul riferimento che [gpt] ha fatto, nella sua introduzione con la traduzione di Ο καιόμενος di Sinopoulos, al sacrificio di Kostas Georgakis, avvenuto a Genova, in piazza Matteotti, il 19 settembre 1970. Un estremo gesto di protesta contro la dittatura fascista in Grecia. Il riferimento avviene nella canzone Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη di Dionysios Savvopoulos, canzone che inviterei a rileggere e riascoltare assieme alla storia di Kostas Georgakis.
Riccardo Venturi 12/11/2012 - 00:05
Ragazzo gentile
[1980]
Album «Cantate de tous les jours» edito da Le Chant du Monde.
Musica tratta dall'improvviso op.142 n.2 in la bemolle maggiore di Franz Schubert
A partire dall’epilogo di Piazzale Loreto, una canzone sulla necessità della pace e della ricostruzione per un paese martoriato dall’odio e dalla guerra.
Credo che la melodia del brano sia presa in prestito da Schubert, ma non so esattamente da quale opera...
Album «Cantate de tous les jours» edito da Le Chant du Monde.
Musica tratta dall'improvviso op.142 n.2 in la bemolle maggiore di Franz Schubert
A partire dall’epilogo di Piazzale Loreto, una canzone sulla necessità della pace e della ricostruzione per un paese martoriato dall’odio e dalla guerra.
Credo che la melodia del brano sia presa in prestito da Schubert, ma non so esattamente da quale opera...
Ragazzo gentile qui davanti a me,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 11/11/2012 - 21:13
Banneri
Dopo aver rispolverato "Ultimo volo", bisogna che ripaghi un tributo anche a questa canzone dell'immenso Pippo Pollina; un invito a tutti a ascoltare, o a riascoltare "Banneri", una delle vette di questo sito.
Riccardo Venturi 11/11/2012 - 20:53
Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967
copertina di Giancarlo Iliprandi.
Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966.
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967
copertina di Giancarlo Iliprandi.
Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966.
L’America è una grande malattia,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 11/11/2012 - 19:27
Il peggiore nemico del negro
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967
copertina di Giancarlo Iliprandi.
Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967
copertina di Giancarlo Iliprandi.
Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
E il peggiore nemico del negro non è ancora la polizia,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 11/11/2012 - 18:41
Our President Johnson, Maybe You Don't Know
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967
copertina di Giancarlo Iliprandi.
Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967
copertina di Giancarlo Iliprandi.
Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
«Our President Johnson
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 11/11/2012 - 18:02
Fuga dallo zoo
[2010]
Album : L'isola dei burattini
Album : L'isola dei burattini
Oggi basta, ho dato troppo, andate avanti voi;
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 11/11/2012 - 16:54
Parcours:
Guerre aux animaux
Liberi?
2012
Liberi Tutti
Liberi Tutti
Ma che giorno, quale il mese e la stagione?
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 11/11/2012 - 16:45
Morte di Gesù
[1970]
Canto laziale del ciclo della Passione eseguito durante la processione del Venerdì Santo (ignoro a che epoca il canto risalga per cui l’ho datato alla sua prima apparizione discografica)
Nell’album della Marini «Controcanale 70»
Poi anche in «Quando nascesti tune» del Canzoniere del Lazio, pubblicato nel 1973 per i Dischi del Sole e realizzato da Piero Brega, Francesco Giannattasio, Sara Modigliani e Carlo Siliotto in collaborazione con Alessandro Portelli, allora studioso e ricercatore presso l’Istituto Ernesto de Martino
Ho pensato di proporre questo brano perché è un canto religioso sì, ma in cui l’assassinio di Gesù in croce è salutato da un «Compagno, sarai vendicato!» che ne fa un canto politico proprio all’inizio degli «anni di piombo»...
Canto laziale del ciclo della Passione eseguito durante la processione del Venerdì Santo (ignoro a che epoca il canto risalga per cui l’ho datato alla sua prima apparizione discografica)
Nell’album della Marini «Controcanale 70»
Poi anche in «Quando nascesti tune» del Canzoniere del Lazio, pubblicato nel 1973 per i Dischi del Sole e realizzato da Piero Brega, Francesco Giannattasio, Sara Modigliani e Carlo Siliotto in collaborazione con Alessandro Portelli, allora studioso e ricercatore presso l’Istituto Ernesto de Martino
Ho pensato di proporre questo brano perché è un canto religioso sì, ma in cui l’assassinio di Gesù in croce è salutato da un «Compagno, sarai vendicato!» che ne fa un canto politico proprio all’inizio degli «anni di piombo»...
Morte di Gesù, Maria s'affanna
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 11/11/2012 - 16:19
Τα αγροτικά
Su Antypas e le agitazioni dei contadini tessali del 1910, vedi questo spezzone documentario della radiotelevisione greca:Κιλελέρ - 6 Μαρτίου 1910
Gian Piero Testa 11/11/2012 - 11:38
Malatesta
[1995]
Testo e Musica di Giuseppe Pollina
Album: Dodici lettere d'amore
Se la democrazia potesse essere altro che un mezzo di ingannare il popolo, la borghesia -minacciata nei suoi interessi- si preparerebbe alla rivolta e si servirebbe di tutta la forza e di tutta l'influenza che le sono date dal possesso della ricchezza, per ricordare al governo la sua funzione di semplice gendarme al suo servizio. (E. M.)
Testo e Musica di Giuseppe Pollina
Album: Dodici lettere d'amore
Se la democrazia potesse essere altro che un mezzo di ingannare il popolo, la borghesia -minacciata nei suoi interessi- si preparerebbe alla rivolta e si servirebbe di tutta la forza e di tutta l'influenza che le sono date dal possesso della ricchezza, per ricordare al governo la sua funzione di semplice gendarme al suo servizio. (E. M.)
Quante strade sotto le mie scarpe
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 11/11/2012 - 09:30
La nave
[1970]
«La nave», con sottotitolo «È una pura formalità» è una cantata resoconto dei viaggi della Marini su e giù per l’Italia di allora.
Il disco fu pubblicato da I Dischi del Sole e poi ristampato da Alabianca Records.
Sul lato B, «La creatora (ovvero in nome della madre)»
Credo che in seguito questa lunga cantata sia stata inclusa nello spettacolo intitolato «L'aria concessa è poca» organizzato dall’ARCI di Terni nel 1973.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia
«La nave», con sottotitolo «È una pura formalità» è una cantata resoconto dei viaggi della Marini su e giù per l’Italia di allora.
Il disco fu pubblicato da I Dischi del Sole e poi ristampato da Alabianca Records.
Sul lato B, «La creatora (ovvero in nome della madre)»
Credo che in seguito questa lunga cantata sia stata inclusa nello spettacolo intitolato «L'aria concessa è poca» organizzato dall’ARCI di Terni nel 1973.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia
«...Un giorno si sveglieranno che il sole sarà lontano
e noi avremo una terribile forza in mano,
non sentiremo il freddo, già smorti come siamo;
allora piangeranno, mentre noi cammineremo
sui loro freddi corpi foderati di velluto
e imbottiti di stufato,
allora piangeranno, mentre noi cammineremo...»
e noi avremo una terribile forza in mano,
non sentiremo il freddo, già smorti come siamo;
allora piangeranno, mentre noi cammineremo
sui loro freddi corpi foderati di velluto
e imbottiti di stufato,
allora piangeranno, mentre noi cammineremo...»
In treno
(continuer)
envoyé par Dead End 11/11/2012 - 00:02
O Gorizia, tu sei maledetta
anonyme
Io ho sentito cantare per la prima volta "O Gorizia" negli anni '70 dalla splendida voce di Alessandra Kersevan del Canzoniere d'Aiello(UD); ora l'ho ritrovata e risentita su questo sito rinnovando l'emozione d'allora
10/11/2012 - 19:46
Ballata di Ustica
[2000]
Testo trovato su YouTube
A 20 anni dalla strage, cantata insieme a Patrizia Bovi, Francesca Breschi e Patrizia Nasini nello spettacolo "I-TIGI, Canto per Ustica", di Marco Paolini.
Poi anche nell’album «Cantata del secolo breve», in cui il racconto del 900 (il «secolo breve», appunto, come lo definì lo storico britannico Eric J. Hobsbawm nel suo poderoso saggio del 1994) si apre e si chiude con la tragedia del volo Itavia Bologna-Palermo.
Contribuisco questa bella canzone per salutare l’inserimento di Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] di Pippo Pollina, ringraziando gli Admins per tutto il lavoro da amanuensi che si sono sobbarcati nella trascrizione integrale per le CCG/AWS di quell’opera fondamentale.
Testo trovato su YouTube
A 20 anni dalla strage, cantata insieme a Patrizia Bovi, Francesca Breschi e Patrizia Nasini nello spettacolo "I-TIGI, Canto per Ustica", di Marco Paolini.
Poi anche nell’album «Cantata del secolo breve», in cui il racconto del 900 (il «secolo breve», appunto, come lo definì lo storico britannico Eric J. Hobsbawm nel suo poderoso saggio del 1994) si apre e si chiude con la tragedia del volo Itavia Bologna-Palermo.
Contribuisco questa bella canzone per salutare l’inserimento di Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] di Pippo Pollina, ringraziando gli Admins per tutto il lavoro da amanuensi che si sono sobbarcati nella trascrizione integrale per le CCG/AWS di quell’opera fondamentale.
Era il dì 27 di giugno
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 10/11/2012 - 10:16
Ricordati di Chico
Grazie dal profondo del mio animo,le parole sono in sintonia con il mio modo di vedere ,esprimono tutto il mio afflato verso la salvaguardia della natura ,della vita .Grazie NOMADI
rosa 10/11/2012 - 10:05
Uno come noi
eterni, unici ma quando sento Augusto il mio animo viene proiettato in una galassia senza parole è solo pura poesia
rosa 10/11/2012 - 10:00
Guantanamera
Warum wird diese Seite nicht in deutscher Sprache dargestellt???
Ist hier kein Interese an Deutsch sprachigen Menschen vorhanden?
(Hentschke Raik)
Ist hier kein Interese an Deutsch sprachigen Menschen vorhanden?
(Hentschke Raik)
Lieber Hentschke Raik, CCG/AWS enthält etwa 300 Lieder in der deutschen Sprache mit Darstellungen, Erklärungen und Übersetzungen. Diese Seite wird nicht in deutscher Sprache dargestellt, weil es um ein spanischsprachiges Lied händelt. Leider werden wir für diese Arbeit nicht bezählt, und wir können nicht jede Seite mit mehrsprachigen Darstellungen ausstatten. Dies meint nicht, dass wir kein Interesse an deutschsprachigen Menschen haben. Warum bereitest du nicht eine gute Darstellung für diese Seite auf deiner Muttersprache vor? Mit herzlichen Grüssen! (CCG/AWS Staff)
9/11/2012 - 17:56
Περιμένοντας τοὺς βαρβάρους
Српска версија.
Fino a qualche anno fa si poteva parlare tranquillamente di "serbocroato"; ora non si può più, da quando la Jugoslavia è stata ammazzata. Ufficialmente, adesso, il serbo e il croato sono lingue diverse. Così ho preso, come altre volte in questo sito, la (bella) versione in croato, l'ho trascritta in alfabeto cirillico e ho eseguito soltanto qualche adattamento. Di cui uno, però, significativo quanto poco appariscente: laddove in croato si dice barbari secondo la pronuncia latina e la tradizione cattolico-romana, in serbo si dice varvari secondo la pronuncia bizantina e greco-ortodossa. In una semplice consonante c'è il confine tra due mondi diversi, anche se la lingua è rimane la stessa. (rv)
ЧЕКАЈУЋИ ВАРВАРЕ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 9/11/2012 - 14:56
وقتی ک...
Eh, vabbè! HTML, UTF... quisquilie & pinzellacchere!
Sappiamo che tu non puoi andare troppo per il sottile, impegnato come sei sempre a dar la caccia ai maledetti bosoni!
Quelli sono veloci, mica aspettano le ricodifiche...
E poi, come direbbe il Bersani, "siam mica qui a pettinare le bambole, 'orco boia!"
Sappiamo che tu non puoi andare troppo per il sottile, impegnato come sei sempre a dar la caccia ai maledetti bosoni!
Quelli sono veloci, mica aspettano le ricodifiche...
E poi, come direbbe il Bersani, "siam mica qui a pettinare le bambole, 'orco boia!"
Dead End 9/11/2012 - 12:53
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