Io l'approvo anche questa canzone ma a mio modesto parere è - per quanto riguarda il testo, non ho avuto modo di ascoltare la musica - la più BRUTTA canzone dedicata al Che, con buona pace del commentatore (neo)fascista. Penso che chiunque abbia letto con un po' di buona fede qualche pagina dei diari di Che Guevara possa trovarci un amore per la vita che fa a pugni con questa esaltazione - tipicamente fascista - della "bella morte".
Sono abbastanza convito, ma naturalmente potrei sbagliarmi, che Guevara avrebbe preferito di gran lunga "servire da vivo" piuttosto che "da morto".
Lorenzo 5/10/2012 - 14:03
Pienamente d'accordo con te, Lorenzo. Infatti ho messo alcuni [ndr] citando La Mosca Bianca (forse avrei fatto bene ad evidenziarli in corsivo...). Anche per me la canzone è parecchio brutta, ma ho voluto postarla per la sua stretta contiguità con Il mercenario di Lucera...
Guardando la copertina del 45 giri mi rendo conto che il titolo (e di conseguenza l'estremo saluto ripetuto nel testo) è Addio Che' o Ché, con l'accento...
Da “El último recital” di Atahualpa Yupanqui, album registrato dal vivo l’8 febbraio del 1992 nel corso di un concerto a Zurigo insieme ad Ángel Parra e pubblicato nel 1998.
Il Maestro sarebbe morto di lì a poco, il 23 maggio del 1992.
Testo trovato su sito della Cancioneros.com
HOMENAJE A VIOLETA (PÁJAROS AZULES)
Ya no le cabían en la cabeza
los pájaros azules
así fue que un mediodía
de extraña luminosidad
les abrió un trágico orificio
de escapada
y los pájaros azules se fueron
pero le llevaron la vida.
Dead End 5/10/2012 - 14:29
Nel libro di MARCELA SERRANO "Antigua, vita mia" è riportata una parte di una poesia di Nicanor Parra dedicata alla sorella Violeta. Questo testo poi divenne una canzone, che però su internet non sono riuscita a trovare:
Riporto il testo:
Dulce vecina de la verde selva
Huésped eterno del abril florido
Grande enemiga de la zarzamora
Violeta Parra
Has recorrido toda la comarca
Desenterrando contactaros de greda
Y liberando pájaros cautivos
Entre las ramas
Pero los secretarios non te quieren
Y te cierran la puerta de su casa
Y te declaran una guerra a muerte
Viola doliente.
Porque tu no te compras ni te vendes
Porque tu no te vistes de payaso
Porque tu hablas la lengua de la tierra
Viola chilensis
Se qualcuno trova la musica e il testo completo della canzone mi piacerebbe ascoltarla
Gent. signor Riccardo la invito a leggere e ad ascoltare altre canzoni del Genrosso, forse cambierà idea... Anche se non ho capito perché non le piace Davide e Golia: mette a confronto le grandi battaglie con le piccole battaglie quotidiane e invita a non arrendersi mai ai primi ostacoli, anche se a volte si è da soli. Non è solo un messaggio cristiano mi creda.
Le faccio comunque i complimenti per il suo blog e per aver pubblicato una canzone dei Genrosso, spesso dimenticati e sottovalutati.
Saluti.
lo sapevo fin da piccolo che Lei non è e non è mai stato un fascista, semmai un socialista, ma un socialista di “quelli di una volta”, quelli di prima del “nuovo corso” di Craxi, un corso che ha regalato alla nostra democrazia una malattia cronica – la corruzione come sistema politico – e un cancro – Berlusconi.
Mi ricordo di quando mio padre – socialista come Lei, e della corrente “lombardiana” – nei primi anni 70 mi portò ad una riunione del partito. Si usavano ancora i banchetti con gadget e “santini” ed io mi feci regalare una serigrafia in rosso che ritraeva un altro vecchio socialista, Salvador Allende, ed un 45 giri con un ironico monologo di Pino Caruso sulla libertà che si intitolava “Basta con la libertà!”…
Sono passati ormai decenni da quel dì e anche il Partito Socialista non esiste più, credo dal 1976, però ricordo molto volentieri quel... (continuer)