Occupy (We the 99)
[2012]
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
The Power's with the people don't let these cowards deceive you
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 14:01
Nothing Recedes Like Progress
[2012]
Da “The General Strike”, ultimo lavoro della punk band di Pittsburgh
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Da “The General Strike”, ultimo lavoro della punk band di Pittsburgh
Inclusa nel quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
They’re sleeping between satin sheets
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 13:46
The Panic Is On
[1931]
Scritta da tal Hezekiah Jenkins, songwriter che fu testimone diretto degli effetti della Grande Depressione.
Testo trovato sul sito di Mike Ballantyne
“Panic is on” è un’espressione coniata alla fine dell’800 all’epoca delle grandi manifestazioni dei disoccupati del 1894 (ripetute nel 1914), dette marce della “Coxey’s Army”, perché organizzate e guidate dal politico ed imprenditore dell’Ohio Jacob Sechler Coxey, Sr.
“Panic is on” divenne però un vero tormentone nel 1929.
Non è un caso che Loudon Wainwright III abbia ripreso questa vecchia canzone nel suo album del 2010 significativamente intitolato “10 Songs for the New Depression”.
E non è un caso che abbia accettato che “Panic Is On” comparisse del quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Scritta da tal Hezekiah Jenkins, songwriter che fu testimone diretto degli effetti della Grande Depressione.
Testo trovato sul sito di Mike Ballantyne
“Panic is on” è un’espressione coniata alla fine dell’800 all’epoca delle grandi manifestazioni dei disoccupati del 1894 (ripetute nel 1914), dette marce della “Coxey’s Army”, perché organizzate e guidate dal politico ed imprenditore dell’Ohio Jacob Sechler Coxey, Sr.
“Panic is on” divenne però un vero tormentone nel 1929.
Non è un caso che Loudon Wainwright III abbia ripreso questa vecchia canzone nel suo album del 2010 significativamente intitolato “10 Songs for the New Depression”.
E non è un caso che abbia accettato che “Panic Is On” comparisse del quadruplo CD collettivo “Occupy This Album: 99 Songs for the 99 Percent” realizzato nel maggio 2012 a sostegno del movimento “Occupy Wall Street”.
Well, what this country is a-coming to,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 13:33
Fossoli 1944
In occasione di Materiali Resistenti, il festival organizzato nell’ex campo di concentramento di Fossoli (Carpi, MO) per il 25 aprile 2010, Sara Piolanti, voce dei New Cherry, ci regala questo pensiero-immagine su quella che è stata una parentesi buia e tragica della storia italiana.
“Il punto di vista è quello di un bambino che vive nelle campagne limitrofe al campo di Fossoli e sente passare i treni che vi trasportano ebrei e prigionieri politici. Non ha le idee chiare su quanto realmente stia avvenendo ma conosce già la guerra e con la sensibilità tipica dei fanciulli sente che è in corso una tragedia se è possibile ancora piu grande..
..E sogna un altro futuro…un futuro che gli appartenga.”
Il campo di Fossoli nacque come campo di prigionia e concentramento situato nell'omonima località dell'Emilia-Romagna, allestito dagli italiani nel 1942. Fu successivamente utilizzato dalla Repubblica... (continuer)
“Il punto di vista è quello di un bambino che vive nelle campagne limitrofe al campo di Fossoli e sente passare i treni che vi trasportano ebrei e prigionieri politici. Non ha le idee chiare su quanto realmente stia avvenendo ma conosce già la guerra e con la sensibilità tipica dei fanciulli sente che è in corso una tragedia se è possibile ancora piu grande..
..E sogna un altro futuro…un futuro che gli appartenga.”
Il campo di Fossoli nacque come campo di prigionia e concentramento situato nell'omonima località dell'Emilia-Romagna, allestito dagli italiani nel 1942. Fu successivamente utilizzato dalla Repubblica... (continuer)
Ed io, che sono un piccolo soldato
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 24/9/2012 - 11:57
Parcours:
Camps d'extermination
Sing Me Back Home
[1967]
Album “Sing Me Back Home”
“La scena canonica dell’ultima passeggiata – il dead man walking – è, come in Green, Green Grass of Home, l’argomento di “Sing Me Back Home”. Merle Haggard introduce però un elemento che altre canzoni trascurano: sebbene avvenga dentro la prigione, anche l’ultima passeggiata è a suo modo un rituale pubblico, perché avviene sotto gli occhi degli altri carcerati, e lo sguardo del narratore non è quello del condannato ma quello dello spettatore – “La guardia condusse un prigioniero lungo il corridoio verso il suo destino, mi alzai come tutti gli altri per dirgli arrivederci…”. L’ultimo desiderio del condannato è questa volta una canzone:
(Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Album “Sing Me Back Home”
“La scena canonica dell’ultima passeggiata – il dead man walking – è, come in Green, Green Grass of Home, l’argomento di “Sing Me Back Home”. Merle Haggard introduce però un elemento che altre canzoni trascurano: sebbene avvenga dentro la prigione, anche l’ultima passeggiata è a suo modo un rituale pubblico, perché avviene sotto gli occhi degli altri carcerati, e lo sguardo del narratore non è quello del condannato ma quello dello spettatore – “La guardia condusse un prigioniero lungo il corridoio verso il suo destino, mi alzai come tutti gli altri per dirgli arrivederci…”. L’ultimo desiderio del condannato è questa volta una canzone:
“… Dì al mio amico con la chitarra di cantarmi un pezzo a richiesta:
riportami a casa con una canzone
fai tornare in vita i miei ricordi
portami via e riporta indietro il tempo
Portami a casa con una canzone prima di morire.”
riportami a casa con una canzone
fai tornare in vita i miei ricordi
portami via e riporta indietro il tempo
Portami a casa con una canzone prima di morire.”
(Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
The warden led a prisoner down the hallway to his doom
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 10:31
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
In Your Mind
[1995]
Dalla colonna sonora di “Dead Man Walking”, diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Il condannato a morte e l’impossibilità di qualunque consolazione, tanto meno quella religiosa:
(traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Dalla colonna sonora di “Dead Man Walking”, diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Il condannato a morte e l’impossibilità di qualunque consolazione, tanto meno quella religiosa:
“… Nella tua testa
tornano le parole della domenica
e tu inghiotti la torta fondamentalista
ma ne capisci solo una parte
il resto te lo daranno in cielo…
… Nella tua testa
Padre e Figlio e Spirito Santo
Gocce di dolore sacrificale
su una croce argentata
Santificazione alla catena…”
tornano le parole della domenica
e tu inghiotti la torta fondamentalista
ma ne capisci solo una parte
il resto te lo daranno in cielo…
… Nella tua testa
Padre e Figlio e Spirito Santo
Gocce di dolore sacrificale
su una croce argentata
Santificazione alla catena…”
(traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
In your mind, in your mind
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 10:07
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Prison Cell Blues
[1928]
In “Blind Lemon Jefferson: Complete Recorded Works Vol. 3 (1928)”, edito dalla Document Records
Il blues della cella, ovvero, di come la galera può annientare un essere umano…
In “Blind Lemon Jefferson: Complete Recorded Works Vol. 3 (1928)”, edito dalla Document Records
Il blues della cella, ovvero, di come la galera può annientare un essere umano…
Gettin' tired of sleepin' in this lowdown lonesome cell.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 08:18
Parcours:
Des prisons du monde
Hangman's Blues
[1928]
(“Blues del boia”, traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
“… Ti dico, il patibolo è una cosa spaventosa, ti appendono la mattina e ti tirano giù di notte. Quel boia maligno aspetta di stringere il nodo, Dio, ho tanta paura che mi tremano le gambe; sto per morire, mi manca il respiro, e una donna buona a nulla a spetta di festeggiare la mia morte…”
(“Blues del boia”, traduzione italiana di Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Hangman's rope : it's so tough and strong
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 24/9/2012 - 08:08
Vitti na crozza
Sono Salvsatore Sferrazza di Favara (Ag) e sull'origine della canzone "Vitti 'na crozza", nonchè sulla correttezza di alcune parole dei suoi versi, posso certamente dare la versione vera. Intanto sono fiero di dire che sono l'unico possessore della versione originale della canzone, colonna sonora del film, cantata dai minatori Giuseppe Bisaccia Cibardo e dai coristi, tutti minatori tra cui Bunone Luigi, ancora vivente anche se molto anziano. Posso dire inoltre che pochi, anzi pochissimi, sappiano e dicano la verità sulla canzone.
Occorre sapere che quando Pietro Germi venne in Sicilia, a Favara (Ag) si stava verificando lo sciopero dei minatori che lavoravano nella miniera Ciavolotta, perchè il proprietario, un certo Giambertone di Palermo, non solo li malpagava, ma li pagava una tantum, lasciando nella miseria molte famiglie favaresi. Spesso i minatori trascorrevano le feste, Natale,... (continuer)
Occorre sapere che quando Pietro Germi venne in Sicilia, a Favara (Ag) si stava verificando lo sciopero dei minatori che lavoravano nella miniera Ciavolotta, perchè il proprietario, un certo Giambertone di Palermo, non solo li malpagava, ma li pagava una tantum, lasciando nella miseria molte famiglie favaresi. Spesso i minatori trascorrevano le feste, Natale,... (continuer)
Salvatore Sferrazza 24/9/2012 - 00:55
Black Elk Speaks
[2009]
Music (for cello) by David Huebner
Album: David Huebner (A Solo Folk 'n cello experiment)
Music (for cello) by David Huebner
Album: David Huebner (A Solo Folk 'n cello experiment)
My friends I'll tell you the story
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 23/9/2012 - 21:15
Parcours:
Génocide des Amérindiens
L'honneur
Album: Olympia 86
À quoi ça nous sert d´être honnêtes?
(continuer)
(continuer)
envoyé par MR 23/9/2012 - 17:24
Ballad of Sitting Bull
Nota
(1) A tal proposito mi limito a riportare le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Custer, che considero le più azzeccate e lucide che l'intrepido-dissennato fantoccio del potere poté mai pronunciare, quando nel 1867 (è un caso?) fu sospeso dal comando e dalla paga.
A chi gli chiedeva perché mai il "problema indiano" era di così difficile soluzione, egli rispondeva: « Perché lo zio Sam con una mano – l'Indian Bureau – dà armi agli indiani e con l'altra – l'esercito – li combatte. Se si potesse togliere di mezzo l'Indian Bureau non ci sarebbero più problemi ». Se basta questo perché non tolgono di mezzo l'Indian Bureau? – gli fu chiesto. « Perché fornitori e agenti, che si arricchiscono derubando gli indiani, non lo permettono. Poi, quando gli indiani, stufi di essere derubati insorgono, fanno intervenire noi militari. Allora i ladri ci chiamano macellai ».
« Condotta assurda?... (continuer)
(1) A tal proposito mi limito a riportare le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Custer, che considero le più azzeccate e lucide che l'intrepido-dissennato fantoccio del potere poté mai pronunciare, quando nel 1867 (è un caso?) fu sospeso dal comando e dalla paga.
A chi gli chiedeva perché mai il "problema indiano" era di così difficile soluzione, egli rispondeva: « Perché lo zio Sam con una mano – l'Indian Bureau – dà armi agli indiani e con l'altra – l'esercito – li combatte. Se si potesse togliere di mezzo l'Indian Bureau non ci sarebbero più problemi ». Se basta questo perché non tolgono di mezzo l'Indian Bureau? – gli fu chiesto. « Perché fornitori e agenti, che si arricchiscono derubando gli indiani, non lo permettono. Poi, quando gli indiani, stufi di essere derubati insorgono, fanno intervenire noi militari. Allora i ladri ci chiamano macellai ».
« Condotta assurda?... (continuer)
giorgio 23/9/2012 - 14:15
No More Ghost Dance
[2010]
Lyrics & Music by Dennis Temby
Lyrics & Music by Dennis Temby
From the day that Custer and his men met their fate
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 23/9/2012 - 09:50
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Diamants dans la mine
questa in realtà è di leonard cohen Diamonds in the mine. Parla di aborto non so se è molto pertinente. L.
La femme en bleu voudrait se venger
(continuer)
(continuer)
envoyé par MR 22/9/2012 - 17:40
Condamnés
[1979]
Nel disco intitolato “Condamnés?” (ma col punto interrogativo).
Nel disco intitolato “Condamnés?” (ma col punto interrogativo).
I've had a lot of trouble
(continuer)
(continuer)
envoyé par MR 22/9/2012 - 17:38
La ronde des joyeux prisonniers
Oh, on est prisonniers, dans la légalité, alité, alité, alité
(continuer)
(continuer)
envoyé par MR 22/9/2012 - 17:20
La ballade de la désescalade
Ecoutez la ballade de la désescalade
(continuer)
(continuer)
envoyé par MR 22/9/2012 - 17:00
Made for TV Movie
Album: "A Crow Left of the Murder..."
This song is about 911. The part where he refers to "fell like a tear from my eye flying machine so up high.
Well there goes the nieghborhood. He is referring to the twin towers. In the next verse where he says "a scene set to since innocence upheave and pit against" this is reffering to it being a false flag attack like the gulf of tonkin incident that started vietnam or Hitler's Riestag fire. These things are done intentionally to start wars.
Read more at song meanings
This song is about 911. The part where he refers to "fell like a tear from my eye flying machine so up high.
Well there goes the nieghborhood. He is referring to the twin towers. In the next verse where he says "a scene set to since innocence upheave and pit against" this is reffering to it being a false flag attack like the gulf of tonkin incident that started vietnam or Hitler's Riestag fire. These things are done intentionally to start wars.
Read more at song meanings
I heard a word from on high
(continuer)
(continuer)
22/9/2012 - 16:34
Parcours:
11 septembre: terrorisme à New York
Megalomaniac
(2003)
Album: A Crow Left of the Murder...
Megalomaniac è una delle canzoni più famose degli Incubus, in cui la band denuncia i dittatori del passato come Hitler e Mussolini accostandoli ai nuovi leader mondiali "che scatenano guerre in nome del petrolio, reprimendo ed ignorando la volontà di pace di tutte le popolazioni".
Il testo della canzone nello specifico si rivolge a Bush (che nel 2003 quando uscì il brano era Presidente degli Stati Uniti) e la guerra in Iraq, e fa da sottofondo nel video a una serie apparentemente confusa di immagini di Hitler, Mussolini, pompe di benzina, manifestazioni pacifiste e angeli dalle ali spezzate e anonimi leader.
Album: A Crow Left of the Murder...
Megalomaniac è una delle canzoni più famose degli Incubus, in cui la band denuncia i dittatori del passato come Hitler e Mussolini accostandoli ai nuovi leader mondiali "che scatenano guerre in nome del petrolio, reprimendo ed ignorando la volontà di pace di tutte le popolazioni".
Il testo della canzone nello specifico si rivolge a Bush (che nel 2003 quando uscì il brano era Presidente degli Stati Uniti) e la guerra in Iraq, e fa da sottofondo nel video a una serie apparentemente confusa di immagini di Hitler, Mussolini, pompe di benzina, manifestazioni pacifiste e angeli dalle ali spezzate e anonimi leader.
I hear you on the radio
(continuer)
(continuer)
envoyé par Darius Rock Raimondo 22/9/2012 - 15:38
Listen to the Children
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Should you go out today, to reservation land
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:44
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Three Chiefs
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
In a 4 by room at Pine Ridge, on a cold December day
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:42
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Walking Through the Prayers
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Blackbirds flying, through the darkness
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:40
Parcours:
Génocide des Amérindiens
So You Want to Be an Indian
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
So you want to be an Indian, an original American
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:37
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Casino
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
They built a casino, out under the stars
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:35
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Broken Promise Land
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Well an eagle flew high above Red Shirt Table
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:33
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Big Foot
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Big Foot was an Indian chief
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:31
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Old Man's Vision
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
There was an esteemed Lakota elder
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:27
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Trip to Little Big Horn
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
I went to Little Big Horn, not a single word was said
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:22
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Badlands
[2005]
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Album: Badlands - Ballads of the Lakota
Well somewhere between the wanting and the dying
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 22/9/2012 - 11:17
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Wounded Knee
[1997]
Lyrics & Music by Walela
Album: Walela
Lyrics & Music by Walela
Album: Walela
Bury my heart at Wounded Knee
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 22/9/2012 - 10:51
Parcours:
Génocide des Amérindiens
The Warrior
[1997]
Songwriters: Monty Byrom, Cynthia Dietrich, Laura Mae Satterfield
Album: Walela
Songwriters: Monty Byrom, Cynthia Dietrich, Laura Mae Satterfield
Album: Walela
I've been searching
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 22/9/2012 - 10:36
Parcours:
Génocide des Amérindiens
Άρνηση [Στο περιγιάλι το κρυφό]
Non tento certo io di rispondere al quesito di Jacopo Capurri, perché la mia conoscenza della letteratura inglese è lacunosa e necessariamente mediata dalle traduzioni. Posso dire che Yorgos Seferis, per quanto avesse compiuto in Francia gli studi giuridici che gli aprirono la carriera diplomatica, già nel 1931 era vice-console ellenico a Londra, dove conobbe la poesia di Eliot, ma dove nulla esclude - anzi, è più che probabile - che abbia approfondito la conoscenza della storia letteraria britannica. A Londra tornò come consigliere d'ambasciata nel 1951-52 e ancora come ambasciatore dal 1957 al 1962, anno in cui andò in pensione. Il rapporto di Seferis con l'Inghilterra fu dunque precoce e costante; e la sua inclinazione agli studi ci permette tranquillamente di immaginare che abbia approfittato dei soggiorni inglesi. Su queste basi, se toccasse a me di tirare le somme, direi che l'impressionante parallelismo tra Arnisi e i versi di Spencer non possa essere in nessun modo casuale. Un grande grazie a Jacopo.
Gian Piero Testa 21/9/2012 - 21:28
Noi lo chiamiamo Vietnam
Hai fatto tutto da solo, Gian Piero :)
La canzone era comunque nel repertorio di Ivan.
La canzone era comunque nel repertorio di Ivan.
Alberto 21/9/2012 - 15:46
Quality of Mercy
[1995]
Nella colonna sonora del film “Dead Man Walking” diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
Nella colonna sonora del film “Dead Man Walking” diretto da Tim Robbins, con Susan Sarandon e Sean Penn.
All you hypocrites and liars
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/9/2012 - 13:43
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Nebraska
[1982]
Album “Nebraska”
La storia, raccontata in prima persona dal protagonista, di Charles Starkweather e Caril Ann Fugate, una coppia di teenagers (20 anni lui e 15 lei) che nel 1958 scorrazzarono dal Nebraska al Wyoming uccidendo 11 persone senza apparenti motivi, per pura crudeltà.
Starkweather finì direttamente sulla sedia elettrica, senza nemmeno la consueta lunga attesa nel braccio della morte; Fugate fu condannata all’ergastolo e liberata nel 1976.
La loro cavalcata di morte fu magistralmente resa sul grande schermo da Terrence Malick che nel 1973 diresse Martin Sheen e Sissy Spacek nel bellissimo “Badlands” (da noi “La rabbia giovane”).
“ […] Da Lincoln, Nebraska, fino alle “badlands” del Wyoming “ammazzai tutto quello che mi trovavo per strada”. “Ho ammazzato un uomo giusto per vederlo morire”, dice Johnny Cash in Folsom Prison Blues; e il protagonista... (continuer)
Album “Nebraska”
La storia, raccontata in prima persona dal protagonista, di Charles Starkweather e Caril Ann Fugate, una coppia di teenagers (20 anni lui e 15 lei) che nel 1958 scorrazzarono dal Nebraska al Wyoming uccidendo 11 persone senza apparenti motivi, per pura crudeltà.
Starkweather finì direttamente sulla sedia elettrica, senza nemmeno la consueta lunga attesa nel braccio della morte; Fugate fu condannata all’ergastolo e liberata nel 1976.
La loro cavalcata di morte fu magistralmente resa sul grande schermo da Terrence Malick che nel 1973 diresse Martin Sheen e Sissy Spacek nel bellissimo “Badlands” (da noi “La rabbia giovane”).
“ […] Da Lincoln, Nebraska, fino alle “badlands” del Wyoming “ammazzai tutto quello che mi trovavo per strada”. “Ho ammazzato un uomo giusto per vederlo morire”, dice Johnny Cash in Folsom Prison Blues; e il protagonista... (continuer)
I saw her standin' on her front lawn
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/9/2012 - 13:22
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Walking Down Death Row
[1966]
Album “Dangerous Songs!?”
Nell’interpretazione di Steve Earle in “If I Had a Song: The Songs of Pete Seeger, Vol. 2”, Appleseed Recordings 2001
Album “Dangerous Songs!?”
Nell’interpretazione di Steve Earle in “If I Had a Song: The Songs of Pete Seeger, Vol. 2”, Appleseed Recordings 2001
Walking down death row,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/9/2012 - 11:39
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Campagna
La versione interpretata dalla band di Daniele Sepe nell'album Fessbuk (2010) è particolare. Si tratta, credo, di una delle ultime interpretazioni della grande Auli Kokko, che ha preferito poi ritirarsi dall'attività artistica; del testo viene però cantata solo una parte, che riproduciamo qui. La particolarità di questa versione è però un'altra, e importante: la canzone, infatti, è interpretata prima (quasi interamente, per quanto ho potuto intendere, in lingua araba (da Marzuk Mejiri). Sul valore e sul significato di tale cosa non è necessario fornire troppe spiegazioni: basta soltanto pensare a Rosarno (cosa, del resto, sottolineata nel libretto "simil-Facebook" dell'album). Nel medesimo libretto è riportata una parte della versione araba, ma non ci è stato possibile riprodurla (vi si parla, però, di "busta paga" e "contributi", in italiano).
Chiove o jesce 'o sole, chi è bracciante a San Nicola
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 21/9/2012 - 10:55
The Truth
[2002]
Album “Jerusalem”
“…Ha scritto Robert Christgau che Steve Earle “si identifica con ogni malcapitato stronzo che ha fatto una scelta sbagliata” (vedi, per esempio John Walker's Blues). Fra le scelte sbagliate, per Steve Earle, non c’è solo quella del condannato ma anche quella del carceriere, e dell’ordine sociale di cui è delegato. In “The Truth” il secondino non riesce a staccarsi dal carcerato, “come se avesse bisogno di ricordarsi che sono io quello che non è libero” e non vede che “è carcerato quanto me anche se tiene la chiave – e Dio lo protegga se mai mi volta le spalle”
Per ogni muro che erigete
mille cose più cupe nascono qui dentro
e si nutrono del disprezzo per tutto quello che amate
In verità non conta quello che fai
finchè non ti guardi nello specchio con occhi sinceri
ed ammetti che quello che ti spaventa in me sei tu.”
(Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
Album “Jerusalem”
“…Ha scritto Robert Christgau che Steve Earle “si identifica con ogni malcapitato stronzo che ha fatto una scelta sbagliata” (vedi, per esempio John Walker's Blues). Fra le scelte sbagliate, per Steve Earle, non c’è solo quella del condannato ma anche quella del carceriere, e dell’ordine sociale di cui è delegato. In “The Truth” il secondino non riesce a staccarsi dal carcerato, “come se avesse bisogno di ricordarsi che sono io quello che non è libero” e non vede che “è carcerato quanto me anche se tiene la chiave – e Dio lo protegga se mai mi volta le spalle”
Per ogni muro che erigete
mille cose più cupe nascono qui dentro
e si nutrono del disprezzo per tutto quello che amate
In verità non conta quello che fai
finchè non ti guardi nello specchio con occhi sinceri
ed ammetti che quello che ti spaventa in me sei tu.”
(Alessandro Portelli, da “Note Americane. Musica e culture negli Stati Uniti”, Shake/Acoma edizioni, 2011)
In the blue of the evenin' when the sun is low
(continuer)
(continuer)
envoyé par Dead End 21/9/2012 - 10:54
Conspiracy Theory
[2002]
Album “Jerusalem”
Il Vietnam e i suoi 50.000 soldatini americani morti (1 su 10), gli assassinii di Kennedy e di Martin Luther King… “Una volta che avrai messo insieme tutte le piccole menzogne che ti hanno raccontato, scoprirai finalmente che la verità è stata sempre davanti ai tuoi occhi…”
Album “Jerusalem”
Il Vietnam e i suoi 50.000 soldatini americani morti (1 su 10), gli assassinii di Kennedy e di Martin Luther King… “Una volta che avrai messo insieme tutte le piccole menzogne che ti hanno raccontato, scoprirai finalmente che la verità è stata sempre davanti ai tuoi occhi…”
What if I told you it was done with mirrors
(continuer)
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envoyé par Dead End 21/9/2012 - 10:35
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Στίχοι και μουσικἠ: Μιχάλης Τσαγκαράκης
'Αλμπουμ: Πολυτεχνείο
Parole e musica: Mihalis Tsangarakis
Album: Πολυτεχνείο
Come accennato nell'introduzione a Μάνες κλαίνε (Εδώ Πολυτεχνείον), il cretese Mihalis Tsangarakis ha dedicato un intero album alla rivolta del Politecnico di Atene del novembre 1973, e alla sua repressione; l'album si chiama, conseguentemente, Πολυτεχνείο esattamente come questa canzone. [RV]