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Pregonando (War Is Not The Solution)

Pregonando (War Is Not The Solution)
[2003]
Album: Enchilao
War is not the solution
(continuer)
24/7/2011 - 21:05
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Permites Madrecita

Permites Madrecita
Mimi Maura participa de tu último disco, en el tema “Permites madrecita”, dedicado a la lucha de las Madres de Plaza de Mayo, ¿cuál es tu relación con el grupo?

Nos conocimos a través de un seguidor compartido por Internet. Él nos puso en contacto y, claro, nos gustan los mismos boleros, el reggae… Así que pronto estuvimos cantando juntas. Las dos voces sonaban muy bonitas y propusimos que había que grabar. Yo grabé con ella un bolero y la invité a participar en "Permites madrecita", que registramos en Buenos Aires.

Entrevista a Amparo Sanchez
Permites madrecita, te vengo a acompañar
(continuer)
24/7/2011 - 20:42
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Walzer

Tempi duri, grande repressione, un politico di merda per televisione,
(continuer)
envoyé par Enrico Shot in System HC 24/7/2011 - 18:25
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Somos viento

Somos viento
[2002]

Album : Somos Viento
Comenzar es dificil
(continuer)
envoyé par adriana 24/7/2011 - 16:45
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Tira, nimicu miu

Tira, nimicu miu
[1848]
Testo e Musica di Mimmo Strafaci detto "Palma"

Caso più unico che raro, il capobrigante Strafaci, detto "Palma", non era analfabeta. e si dilettava a comporre brevi poesie popolari che firmava con l'appellativo di "Re di la Montagna". Sfidava possidenti e 'galantuomini' con questo canto:
"Tira, nimicu miu, tira la pinna.. "

Le classi subalterne calabresi sono state costrette storicamente a sopportare la volontà della Natura, del Destino, della Chiesa, dei Potenti, che hanno entificato, metafisicizzando ciò che è umano o, comunque, modificabile dall'uomo. La loro individualità difficilmente trova modo di esplicarsi, essendo la loro vita costretta fin dall'inizio sui binari preformati, regolata minuziosamente da norme eteronome che possono essere, indifferentemente, quelle ecclesiastiche o quelle convenzionali, seguite perché «si deve far così», «si è sempre fatto così», perché... (continuer)
Tira, nimicu miu, tira la pinna
(continuer)
envoyé par giorgio 24/7/2011 - 09:21
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Paolo Pietrangeli: Mio caro padrone domani ti sparo

Paolo Pietrangeli: Mio caro padrone domani ti sparo
[1966]
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Circolare a tutte
(continuer)
envoyé par Daniel Bellucci 23 luglio 2011 - La malta ammazza ! 23/7/2011 - 22:48
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Concerto pour la main gauche en ré majeur

Concerto pour la main gauche en ré majeur
(1933)
Concerto per la mano sinistra in re maggiore

Cari amici, mi è venuto in mente che questo pezzo sinfonico per pianoforte e orchestra (tra l’altro molto bello e importante) può essere degno di far parte del sito, considerando che Ravel l’ha scritto tra il 1929 e il 1930 per il pianista Paul Wittgenstein, che aveva perso il braccio destro durante la Prima guerra mondiale.

Mi sembra che fare qualcosa di così concreto per chi (non so quanto volente) ha combattuto in una guerra, sia molto meglio che gridare tanti slogan antimilitaristi spesso ipocritamente, come vediamo fare ancor oggi.

Per saperne di più vi rimando a Wikipedia.
envoyé par Renato Stecca 23/7/2011 - 15:17
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Si yo fuera tu amante

Si yo fuera tu amante
La experiencia de tomar conciencia y estar convencidos de que "todos los hombres pueden más que uno solo", es decir, la experiencia que supone la solidaridad contra la injusticia y como camino para la paz y la no violencia.

Y la experiencia del amor. Es incuestionable que la injusticia, la violencia, la pobreza, la guerra... desaparecerían del planeta si fuéramos capaces de tratarlo como a la persona a la que amamos..., con el mismo cariño..., con la misma pasión..., con la misma ternura.

Cantemos como quien respira
Que podria pasar si tu fueras el mundo,
(continuer)
22/7/2011 - 23:40
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Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)

Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)
[1974]
Testo e Musica di Otello Profazio
Album: Qua si campa d'aria

« Non ti preoccupare » mi rassicura l'amico Bartleby. E infatti io non mi preoccupo. Certo coi Borboni – ci hanno tramandato i nostri nonni – si stava meglio, « Beati i tempi dî Burbùna ! » dicevano, pare fosse un vero paradiso..
ma anche adesso, a voler esser sinceri, non si sta male... Pensate che abbiamo studiato un sistema per abolire la fame.. e conseguenzialmente il fastidio quotidiano dell'ingerire alimenti per mantenersi in vita.. Vi pare poco? Un padrone cerca di prenderti per fame -e tu lo puoi mandare allegramente affanculo.. Niente male davvero..
E non è tutto. ..Questo è un segreto, ma a voi posso dirlo, purché rimanga fra noi.. sshh..
Abbiamo eliminato anche.. la morte e il lavoro!… sshh!..in barba all'antica maledizione del Padreterno (il padrone dei padroni, il re dei re)!. Ricordate il passo della... (continuer)
Il Sud è 'nu paése bellu assai,
(continuer)
envoyé par giorgio 22/7/2011 - 19:13
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John Brown's Body

anonyme
John Brown's Body
Canzone popolare statunitense, usata come marcia durante la Guerra Civile, ne esistono diverse versioni. Il testo riprende la fine dell'attivista John Brown, convinto abolizionista dello schiavismo e sostenitore della parità dei diritti tra bianchi e neri. La morte di John Brown (avvenuta prima della Guerra di Secessione, nel 1859) avvenne per impiccagione dopo un fallito tentativo di far insorgere gli schiavi neri della Virginia Occidentale, irrompendo nell'arsenale del villaggio di Harper's Ferry. Additato come traditore e cospiratore, venne giustiziato nella più profonda vergogna. Nelle note delle canzone è narrata questa vicenda e vengono esaltati i valori in cui Brown credeva e per cui, pochi anni dopo, divenne inevitabile la secessione tra Nord e Sud. L'anima di John Brown, seppur priva del suo corpo, continua a camminare insieme ai suoi compagni, per la libertà e l'uguaglianza di tutte... (continuer)
John Brown's body lies a-mold'ring in the grave
(continuer)
envoyé par Damiano 22/7/2011 - 15:43
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This Is My Rifle

This Is My Rifle
Back in '69, I didn't have a care
(continuer)
envoyé par anonymous 22/7/2011 - 06:09
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Duty Called

Duty Called
From his wheelchair
(continuer)
envoyé par anonymous 22/7/2011 - 05:08
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Ho visto anche degli zingari felici

Ho visto anche degli zingari felici
Dall’album omonimo del 1976

Arrangiamenti e invenzioni strumentali di:
Danilo Tomasetta: flauto traverso, sax tenore, sax contralto
Roberto Soldati: chitarra elettrica, chitarra acustica
Roberto Costa: basso elettrico, percussioni
Adriano Pedini: batteria, percussioni

Tutti appartenenti al Collettivo autonomo musicisti Bologna
Reinterpretata da Lolli anche con Il Parto delle Nuvole Pesanti
Ricantata anche da Luca Carboni e Riccardo Sinigalia (nel video alla fine compare lo stesso Lolli).

Per chi non ha vissuto quegli anni, un brano che è un ottimo esempio della miscela di morte vita elaborazione distruzione sogni incubi speranze realtà e tutto quello che è circolato nelle coscienze e nelle piazze in quel tempo sempre più lontano.

La canzone che darà il titolo al disco nasce nel giugno del 1975, come lunga ballata (nell'LP sarà per questo divisa in due parti) che descrive quello... (continuer)
1.
(continuer)
envoyé par i.fermentivivi 21/7/2011 - 14:03
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Hermanos, sí a la vida

Hermanos, sí a la vida
Disco: "Canto a la unidad de verdad" (1978)

Trovato su Catemos como quien respira
Allí donde un hombre muera,
(continuer)
21/7/2011 - 00:14
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Alegato contra las armas

Alegato contra las armas
(2003)
Album: El pequeño reloj

Enrique, como millones de personas por todo el mundo, nos manifestamos en contra de aquella guerra; él lo hizo, de forma escalofriante y apasionada, incluyendo en el disco su particular "Alegato contra las armas"; cante que musicalizó e interpretó inspirándose en un fragmento del "Claro de Luna" de Beethoven. Os recomiendo que escuchéis aquel tema...
Fernando Lucini
Un mundo, dos mundos, medio mundo se ríe del otro medio.
(continuer)
20/7/2011 - 23:57
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Salmo

Salmo
Testo di Ernesto Cardenal
Musica di Inés Fonseca

--> Inés Fonseca canta a Ernesto Cardenal - Un abrazo de sensibildades

Di Ernesto Cardenal vedi anche Credo.
Bienaventurado el hombre que no sigue las consignas del Partido,
(continuer)
20/7/2011 - 22:36

Comme les écrevisses

Comme les écrevisses
Comme les écrevisses

Canzone française – Comme les écrevisses – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 42

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Sais-tu, Lucien l'âne mon ami, que le bon Apollinaire disait :
« Je souhaite dans ma maison :
Une femme ayant sa raison,
Un chat passant parmi les livres,
Des amis en toute saison
Sans lesquels je ne peux pas vivre. »...

C'est là une pensée bien pacifique, Marco Valdo M.I. mon ami, dont je me réjouis hautement ; mais quand même, je me demande ce qu'elle vient faire ici dans cette histoire d'Allemagne... D'une année si réputée pour ses événements épouvantables...

En effet, en effet, mais précisément, combien n'ont-ils pas été les hommes... (continuer)
Avec mon Leica, on était sur les bords de la Volga
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 20/7/2011 - 22:12
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Incubo numero zero-Dedicata a Genova 2001 e a Carlo Giuliani

Incubo numero zero-Dedicata a Genova 2001 e a Carlo Giuliani
Rifacimento del brano di Lolli Incubo numero zero del 1977

Un breve brano della straordinaria composizione del saxofonista Nicola Alesini, una suite in tre tempi dedicata a Genova 2001 e a Carlo Giuliani con l'intervento di Claudio Lolli (Disoccupate le strade dai sogni).

Il concerto di Claudio Lolli, accompagnato da Nicola Alesini (sax) e Paolo Capodacqua (chitarra) si è tenuto a Genova il 10 Luglio 2011 a Villa Imperiale.

La serata è stata organizzata dal Forum Cultura per il decennale dei fatti del G8 (Genova 2001 - 2011)
Il giorno di solito comincia sporco
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 20/7/2011 - 16:16
Parcours: Gênes - G8

Il domatore

Il domatore
[2001]
Musica di Pardo Fornaciari
Parole di Marco Guercio.
Dedicata a Luigi Pagliuso, 36 anni, napoletano, operaio, morto nel 2000 precipitato dal ponte di una nave prossima al varo nel cantiere navale Fratelli Orlando (oggi Azimut-Benetti) di Livorno.
L’autore del testo, Marco Guercio, è anche uno degli avvocati che sta seguendo la famiglia Pagliuso nella causa civile intentata contro le aziende coinvolte nella “morte bianca” di Luigi. Ma non sarà facile perché gli indagati sono già stati assolti in sede penale, come se Luigi sia morto di morte naturale invece che per l’elusione da parte dell’azienda di misure di sicurezza dovuta alla fretta per l’imminente inaugurazione dello scafo appena ultimato.



“LIVORNO. Tre morti in dieci mesi: una lunga scia di sangue tra il dicembre del 1999 e il settembre del 2000 in quello che si chiamava ancora Cantiere Navali Fratelli Orlando. La prima... (continuer)
Il domatore del circo dei "F.lli Orlando"
(continuer)
envoyé par Bartleby 20/7/2011 - 14:23

L'hanno ammazzato Umberto Primo

anonyme
L'hanno ammazzato Umberto Primo
[1900]

Testo trovato su questa pagina di Pardo Fornaciari con la seguente introduzione:
Gaetano Bresci, 26 anni, di Prato, tornò dagli USA dov'era emigrato per fare giustizia [dopo la strage di Milano realizzata dal feroce monarchico Bava su mandato di Umberto I, il “re buono”, nel 1898], ed il 29 luglio del 1900 uccise a Monza il re. Il popolo non capì il suo gesto, esecrato persino dai suoi compagni anarchici italiani. Solo una strofetta degli inizi del secolo lo ricorda:
L'hanno ammazzato Umberto Primo
(continuer)
envoyé par Bartleby 20/7/2011 - 09:40
Parcours: Gaetano Bresci
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Mundu a scali

Mundu a scali
[Dopo la fantomatica "Unità d'Italia"]

Dall'album "Razza Marranchia" del 2001

Testo di autore anonimo (o comunque non riportato dai Mattanza) tratto dal volume di Antonino Uccello, antropologo e poeta siciliano, intitolato "Risorgimento e società nei canti popolari siciliani" ed edito per la prima volta nel 1961, centenario dell'Unità di questa povera Italia.
Tutti mi dinnu ca ‘u travagghiu è oru,
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 22:45
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Travudion

Travudion
E' il brano che apre l'album "Razza Marranchia" del 2001

Testo in greco calabro originario della zona dell’Ammendolea, (oggi è una fiumara dal letto enorme, costituita da ciottoli bianchissimi, che sfocia sullo Jonio). Raccolto in Gallicianò (RC) il 14 Giugno 1979 dalla Sig.ra Pangallo Rosalba (82 anni).
É una disperata invocazione di un carcerato che, da dietro le sbarre, chiede alla sua donna almeno un po' di acqua.
Caspèdda de ssu ponì i cardìa
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 22:31
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Ndiavulatu o Santu?

[Dopo la fantomatica "Unità d'Italia"]

Dall'album "Nesci Suli" del 2003
Testo di autore anonimo (o comunque non riportato dai Mattanza) tratto dal volume di Antonino Uccello, antropologo e poeta siciliano, intitolato "Risorgimento e società nei canti popolari siciliani" ed edito per la prima volta nel 1961, centenario dell'Unità di questa povera Italia.

I siciliani non sono molto felici del nuovo governo post-unitario piemontese, e hanno le loro sacrosante ragioni!
Non capìsciu chi è ‘stu Parramentu
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 22:14
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Rriggiu

Rriggiu
[2007]
Dall'album "In viaggio"

"L'amaranto è certamente il colore che ha dato maggiori soddisfazioni (e non solo sportive ma anche economiche e sociali) ad una città da sempre tiranneggiata ed oppressa. Questo brano vuole essere una esortazione al risveglio." (Mattanza)

Canzone d'amore e di invito alla resistenza dedicata a Reggio Calabria e alla sua squadra, la Reggina, che ultimamante ha rischiato pure di arrivare in serie A, dovendo però arrendersi al Novara (se ho capito bene è andata così, ma di calcio non capisco una cippa...)
E nel testo l'eco della storia travagliata di quella città e di quella regione, compresi i fatti del 1970/71 sui quali sono presenti molte canzoni sulle CCG/AWS, come Reggio la rabbia esplode, Bella Calabria, Chi non vuol chinar la testa, I treni per Reggio Calabria e Ogni anno a fine d'agosto.
Cu’ nasci anura e cu’ ca cammiceddha
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 22:00
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Ricchi e povari

Ricchi e povari
Dall'album "Nesci Suli" del 2003
Il testo è di Francesco Salvatore Filocamo (1902-1984), poeta calabrese originario di Siderno Superiore.
Stu mundu chi criau nostru Signuri
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 21:29

Lu cacciaturi

anonyme
[Dopo la fantomatica “Unità d’Italia”]

Dal volume di Antonino Uccello intitolato “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, edito per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.
Ho trovato il testo sul sito della Regione Sicilia, dove viene attribuito senza riscontri (e nemmeno ne ho trovati in rete) a tal Girolamo Accardi, per cui ho preferito attribuirla ad anonimo.

“Con un'efficace allegoria Girolamo Accardi, autore di questo canto, restituisce il senso di delusione e frustrazione delle masse rurali siciliane che avevano sperato nella conquista della terra, una volta finita la rivoluzione e la dittatura garibaldina.”
Già la passa di li quagghi
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 15:51
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… E sugnu 'talianu

anonyme
[Dopo la fantomatica “Unità d’Italia”]

Dal volume di Antonino Uccello intitolato “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, edito per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.
Ho trovato il testo sul sito della Regione Sicilia, dove viene attribuito senza riscontri (e nemmeno ne ho trovati in rete) a tal Giuseppe Cutello, per cui ho preferito attribuirla ad anonimo.

“Il canto, ad opera di Giuseppe Cutello, descrive lo stato di incertezza che le masse popolari si trovano ad affrontare con l'unificazione. Emerge con forza la convinzione che l'unità non abbia prodotto mutamenti sostanziali nelle condizioni del popolo. Lo stato di incertezza e di sbandamento creato dal nuovo stato di cose portano l'autore ad accettare a malincuore la sua condizione di "italiano"

Interpretata da Carlo Muratori e Peppe Voltarelli in "Sale" (2015)
Nun sacciu comu 'un mi vota la testa
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 15:50

Lu Sissanta

anonyme
[Dopo la fantomatica “Unità d’Italia”]

Ho trovato il testo sul sito della Regione Sicilia, dove viene attribuito senza riscontri (e nemmeno ne ho trovati in rete) a tal Andrea Pappalardo di Catania, per cui ho preferito attribuirla ad anonimo.
Dovrebbe comunque essere stato tratto dal volume di Antonino Uccello intitolato “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, edito per la prima volta nel 1961 in occasione del centenario dell’Unità d’Italia.

Della precoce disillusione e del consolidarsi del malcontento nella Sicilia post-unitaria, quella che aveva creduto che finalmente si realizzasse il mancato 48 e che invece si era ritrovata soltanto con nuovi padroni, “novi rrapaturi, novi cani grossi” tutti intenti - come i precedenti - a rapinarla.
Parru ppi lu Sissanta, o mei signuri:
(continuer)
envoyé par Bartleby 19/7/2011 - 15:44
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Un exèrcit

Un exèrcit
[2003]
Lletra i música: Jordi Guardans

Maria del Mar Bonet + Coral Cantiga
Anche in Terra Secreta [2007]



L'exèrcit de Jordi Guardans: " El record de les mobilitzacions de Barcelona la primavera del 2003 contra la guerra de l'Iraq. Com la banda sonora d'un documental mut, assimilable també a d'altres tipus de lluita per les llibertats col.lectives" Maria del Mar Bonet.

L'esercito di Jordi Guardans "Il record della mobilitazioni di Barcellona nella primavera del 2003 contro la guerra in Iraq. Come la colonna sonora di un documentario muto, assimilabile anche a altri generi di lotta per le libertà collettive".
Un exèrcit al costat d'un país sense fronteres,
(continuer)
19/7/2011 - 15:30
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Lluna de pau

Lluna de pau
[2003]
(Maria del Mar Bonet + Coral Cantiga)
Lluna de pau, germana dels estels,
(continuer)
19/7/2011 - 15:26
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SA-RC la mulopedonale

SA-RC la mulopedonale
[2011]
Testo e Musica di Mimmo Cavallo, Andrea Simile e Pino Aprile
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti

L'A3, la "mulopedonale", comunque sia la principale arteria di scorrimento che collega la Sicilia e le estreme regioni meridionali tirreniche alla grande rete autostradale europea – allacciandosi al Corridoio 1 che collega Palermo a Berlino, – è senza pedaggio? Ancora per poco. Sono belle "concessioni", queste, che non durano!
E la chiamarono "la mulopedonale",
(continuer)
envoyé par giorgio 17/7/2011 - 21:17
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Quando saremo fratelli uniti

Quando saremo fratelli uniti
[2011]
Testo e Musica di Cosimo ("Mimmo") Cavallo e Andrea Simiele
Album: Quando Saremo Fratelli Uniti

Dedico questa canzone che porta il titolo dell'ultimo CD di Mimmo Cavallo, a tutti i compagni e gli amici "polentoni" collaboratori del sito (admins e non) e in particolare ai (ahi!) piemuntìsi Adriana e Alessandro-Bartleby, al longobardo Gian Piero Testa e ai toschi Riccardo, Daniela e Lorenzo (scusate se dimentico qualcuno, ma i nordici siete sempre di più). Quando saremo fratelli uniti, quasi una lennoniana "Imagine" italica –meno utopistica e trasognante della prima in quanto espressione di reali quanto crudi ed efferati conflitti della nostra storia, ma che pertanto vorrei potesse, anche lei, varcare i maledetti confini nazionali per estendersi al Nord e al Sud dell'intero globo, che, nella sostanza, ha sofferto e continua a soffrire dello stesso tipo di guerra e di guerre.. . Quando saremo fratelli uniti ...ma forse un po' noi (mi auguro) lo siamo già..:)

da giorgio, il terrone (turrúni, terùn, cul-terreux, etc.)
Tolsero gli artigli al gatto
(continuer)
envoyé par giorgio 17/7/2011 - 10:11
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Sempre poveri

Sempre poveri
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Canti e storie rurali e popolari
"Stato status dominus subissus ammenus, dicevano i nostri padri
(continuer)
envoyé par giorgio 16/7/2011 - 20:45
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Miseria, miseria, disoccupazione

Scritta e cantata da Matteo Salvatore

Ancora il problema del bisogno primario non ancora risolto (anzi, oggi ritornato prepotentemente "di moda"): .."Comu l'a'm''a cumbina' ?!.."
Miseria, miseria, disoccupazione
(continuer)
envoyé par giorgio 16/7/2011 - 20:34
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Lu polverone

Lu polverone
[1961]
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: Lamenti di mendicanti

"Mio padre era zappatore, la nostra era una delle più povere famiglie del paese... si moriva di fame. A otto anni ho fatto il garzone di cantina, poi il banditore del Comune, il facchino, vendevo anche pane.. Solo nel periodo della vendemmia, della mietitura e della raccolta delle olive si guadagnava qualche soldo. Tutto il resto dell'anno si moriva di fame..

Impossibile che situazioni tanto critiche non provocassero la denuncia del trattamento disumano da parte dei padroni, e della sofferenza e durezza del lavoro:
"Nelle campagne eravamo sfruttati dai guardiani del padrone, che erano i cani da guardia del padrone. All'età di 14 anni è morta mia sorella perché mio padre non riusciva a procurarci da mangiare. Allora imparai a suonare la chitarra da un cieco del paese, Vincenzo Pizzicoli, e per quindici anni lo... (continuer)
Quanne hê finùto da fatijà'
(continuer)
envoyé par giorgio 16/7/2011 - 08:21
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Niente

Niente
Passa il mio sguardo attraverso il nero,
(continuer)
envoyé par Luca 'The River' 15/7/2011 - 22:02
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El diablo es un señor

El diablo es un señor
Probabilmente la canzone risale ai primi anni 70 ma forse è stata registrata solo più tardi. In “Facundo Secreto” (1988) e “El oficio de cantor” (1993).

“Il diavolo è un signore elegante, ha la coda ma la nasconde dentro un grosso portafogli scuro dove tiene anche i documenti che lo autorizzano ad ammazzare la gente… Il diavolo l’ho visto molte volte, come voi… l’ho visto anche camminarmi accanto…”

E il diavolo camminava accanto a Don Facundo, anzi, gli ha persino dato un passaggio in auto quel maledetto 9 luglio 2011 a Città del Guatemala, mentre il grande cantore argentino se ne andava in bus all’aeroporto… Si era nascosto il demonio in un tal Henry Fariña, nicaraguense, impresario dello spettacolo legato al narcotraffico… I suoi “amici” del cartello di Sinaloa volevano fargli pagare qualche sgarro e invece hanno ucciso Cabral al suo posto…
Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, premio... (continuer)
El diablo es un señor almidonado,
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/7/2011 - 13:40
Parcours: Le Diable
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Facundo Cabral: Pobrecito mi patrón

Facundo Cabral: Pobrecito mi patrón
di Facundo Cabral
[primi anni 90?]
In “Lo cortez no quita lo Cabral” (1994) con Alberto Cortez e anche in “Época de oro” (1998)

“Juan Comodoro cercando l’acqua trovò petrolio… Divenne ricco, ma morì di sete.”

Dedicata a quelli che si credono ricchi e potenti.

In ricordo di Don Facundo, morto ammazzato nella violenta Città del Guatemala – sembra - per caso e per errore, al posto di un impresario dello spettacolo, legato ad un cartello di narcotrafficanti, che gli aveva offerto un passaggio in auto verso l’aeroporto…
Destino beffardo, lui che il Diavolo l’ha sempre combattuto è morto al posto suo. Ma si sa, come cantava Don Facundo in un’altra sua famosa canzone, “El diablo es un señor” che spesso ci cammina accanto… E infatti la premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú, indigena guatemalteca, non ha esitato a dichiarare tra le lacrime "Es el fascismo que mata a Facundo Cabral".
Juan Comodoro,
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/7/2011 - 13:12

Bandiera rossa

anonyme
Bandiera rossa
[anni 20, dopo il 1924]
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.
Sulla melodia della fascista “Faccetta nera”, così come usavano al tempo le opposte fazioni di fregarsi reciprocamente le melodie (vedi, per esempio, la storia di Giovinezza)

Nel testo, il riferimento a due dei primi e più famosi omicidi politici realizzati dai fascisti.
Quello di Matteotti è arcinoto (si vedano, per esempio, Canta di Matteotti, Matteotti, L'assassinio di Giacomo Matteotti e Povero Matteotti), meno quello del Giuseppe Di Vagno di Conversano, nel barese, il “gigante buono”, parlamentare dei “pezzenti e dei diseredati”, ucciso nel 1921 dopo un comizio a Mola di Bari da una squadraccia di fascisti guidati da Giuseppe Caradonna, in seguito divenuto addirittura vice-presidente della Camera fascista. Gli autori del delitto furono... (continuer)
Bandiera rossa è un bel colore
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/7/2011 - 11:22

Signori avete inteso, avete visto

[1909]
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.

Il bracciante socialista Giovanni Mascolo di San Nicandro Garganico compose su un foglio volante dell’epoca questo canto, sull’aria de “La ciociara”, in cui descrive lo scontro, quasi un’imboscata, avvenuto tra i socialisti e i loro avversari "gialloni", gli sgherri dei padroni.

“Tra la fine dell'800 e i primi decenni del Novecento, San Nicandro divenne uno dei più aspri teatri della lotta politica di classe sotto la guida di personaggi eminenti, come Giuseppe e Domenico Fioritto [più tardi segretario nazionale del Partito Socialista e poi membro dell’Assemblea Costituente, ndr], con esiti spesso tragici, menzionati nelle cronache e mitizzati nella letteratura del tempo, com'è il caso de "Il cafone all'inferno" di Tommaso Fiore [scrittore e politico antifascista originario di Altamura, ndr], che trasse spunto da storie quotidiane dei contadini sannicandresi.” (it.wikipedia)
Signori avete inteso avete visto
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/7/2011 - 10:07

E lu jurne de la Madonne

anonyme
E lu jurne de la Madonne
[1898]

Canto risalente al 1898 - raccolto da Roberto Leydi nel foggiano da un informatore di nome Natale Orecchia - che descrive una sanguinosa rivolta popolare scoppiata a Minervine Murge contro il rincaro del grano e del pane. Quell’anno rivolte simili per il pane, il lavoro, contro le imposte e gli scandali che avevano appena travolto il presidente del Consiglio Crispi esplosero un po’ in tutta Italia e la reazione del governo Di Rudinì fu la militarizzazione e la repressione con il risultato di centinaia di morti (l’episodio più grave fu quello che vide protagonista a Milano Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue) e di imprigionati.
Testo trovato su ”Il canzoniere di Giuseppe Di Vittorio. Canti sociali e politici di Capitanata”, a cura di Giuseppe Rinaldi.



“La plebe è inferocita a Molfetta, a Minervino Murge, a Chieti, a Pozzuoli, a Torre Annunziata, ad Avellino, a Nocera, a... (continuer)
E lu jurne de la Madonne
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/7/2011 - 09:42
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Lone Pine Hill

Lone Pine Hill
2008
Album: The Good Life
I swear I see her in my dreams sometimes
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envoyé par anonymous 15/7/2011 - 04:36
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Les Quat'cents Coups

Les Quat'cents Coups
Senza pretese la traduzione di "Les Quat'Cents Coups" di Léo Ferré.
I QUATTROCENTO COLPI
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envoyé par Mattié Crisantoi 14/7/2011 - 19:10
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Violetas para Violeta

Violetas para Violeta
VIOLETAS PARA MERCEDES

Poesia scritta da Joaquin Sabina in morte di Mercedes Sosa
dal sito ufficiale
VIOLETAS PARA MERCEDES
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14/7/2011 - 13:02
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Italia minore

Italia minore
Le strofe in foggiano sono tratte in parte da "La siccità", canzone che Matteo Salvatore registrò nel 1970 per l'album “Le Puglie di Matteo Salvatore”. Ecco il testo trascritto da un articolo a firma di Maria Luisa Scippa:

La siccità

Tutte la fatijä miä ji l’ë pperdute
ej summentëte lu rènö e nne ll’e raccòlte,
tutte la fatijä miä jè sprechëjte
e llu destine infëme m’a cundannëte.
Tutte li speranzë ji l’ë perdute
abbascjä lu puzze cè në ssò gghjutë,
la zita mia la tenëve malëta
tutte li jurni còn la chëpa calëta
spjëve ncjëlo chi sa chjuvëssë
manche na lacrima mbunnéva la terra,
la siccitä je ppjú amëre della guerra
mëna lu vënte cucënte cucënte.
L’annamurëta miä ji l’ë pperdute,
è mmörte inde lü tavute cè në gghjutë.
Sia maledetta questa siccità,
lu mònne ce pòzzä tutte sabbessä,
Sia maledetta questa siccità,
lu mònne ce pòzzá tutte sprufundä.

Traduzione italiana... (continuer)
Bartleby 14/7/2011 - 12:19
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Grande Sud

Grande Sud
[2008]
Canzone che dà il titolo all’album del Taranta Power.
C’è una musica in quel treno
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envoyé par Bartleby 14/7/2011 - 10:44
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Lacreme 'e cundannate

Lacreme 'e cundannate
Alfredo Bascetta was a Neopolitan tenor who had immigrated to New York City shortly after the turn of the 20th century. This is a song written by him in Neapolitan dialect, evidently shortly before the execution of Sacco and Vanzetti.

It never mentions the political beliefs, the anarchism of the two men but it expresses strongly the sense of injustice felt by greater part of the Italian community at the long and, in their eyes, barbarous treatment of Sacco and Vanzetti.

The powerful anguish felt in the music is one of the more moving examples of the emotion evoked by the trial and sentencing to death of the two men. One can read in its words that God will not move governors to do the right thing, nor will God help to cure social injustice created by man.
BITTER TEARS AND TWO CONDEMNED MEN
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/7/2011 - 10:03
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Sacco e Vanzetti

Vampo - Pensiero
La canzone è del 1927.
Gli autori sono effettivamente tali R. Vampo ed F. Pensiero, forse partenopei perchè risultano aver composto anche "'A morte 'e Sacco e Vanzetti" interpretata dal baritono Giuseppe Milano, italiano emigrato negli USA (quello di E quando muoio io (Nuovi stornelli socialisti)).
E pure questa "Sacco e Vanzetti" di Vampo e Pensiero venne interpretata da un emigrato, il tenore Raoul Romito che negli anni 20 la incise per la Columbia americana, insieme ad altri brani come Il tragico naufragio del vapore Sirio e A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio.
Bartleby 14/7/2011 - 10:02
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W la guerra

W la guerra
[1956]
Scritta e cantata da Matteo Salvatore
Album: La Passione Secondo Matteo [2007]

Una canzone ironicissima che non inneggia certo alla guerra, tutt'altro.. Una antiwar song dell'ultimo dopoguerra, forse dimenticata, recuperata nell'ultima compilation di Matteo Salvatore (pubblicata postuma) "La Passione Secondo Matteo"..
"Viva la guerra! Viva la guerra, che è sempre bbona !"
(continuer)
envoyé par giorgio 14/7/2011 - 08:25
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Ballata per Vanda

Ballata per Vanda
Dedicata alla partigiana Vanda Bianchi di Castelnuovo Magra (MS), che dopo aver fatto la Resistenza,continua ancora oggi a spendersi per difendere gli ideali per cui ha lottato.

Sulla vita di Vanda Bianchi è stato pubblicato il libro "Un berretto pieno di speranze",di Pino Marchini, Ed. Cinque Terre (SP)
Fonte:sito ufficiale.

La compagna Vanda Bianchi ci ha lasciato nel 2014.
E Vanda è una bambina e guarda verso il monte
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envoyé par adriana 13/7/2011 - 19:15
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Canzone per Stefano

Canzone per Stefano
Tratta da un testo di Giorgio Nardi, una canzone che parla dell'uccisione in carcere di Stefano Cucchi, ma che può estendersi a tutti i casi simili che purtroppo sono numerosi.
Fonte:sito ufficiale
Mi avevano detto è solo un controllo,
(continuer)
envoyé par adriana 13/7/2011 - 19:02




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