Ballata per Vanda
E Vanda è una bambina e guarda verso il monte
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envoyé par adriana 13/7/2011 - 19:15
Canzone per Stefano
Tratta da un testo di Giorgio Nardi, una canzone che parla dell'uccisione in carcere di Stefano Cucchi, ma che può estendersi a tutti i casi simili che purtroppo sono numerosi.
Fonte:sito ufficiale
Fonte:sito ufficiale
Mi avevano detto è solo un controllo,
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envoyé par adriana 13/7/2011 - 19:02
Inno della Repubblica
[1967]
Album :“Il lamento dei mendicanti”
Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…
In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…
“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (continuer)
Album :“Il lamento dei mendicanti”
Non so esattamente quando Matteo Salvatore abbia composto questa canzone, probabilmente negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra. Ma si riferirebbe agli anni 10 o 20 quando suo padre e Di Vittorio si conobbero nel carcere di Lucera frequentato dal primo per miseria e dal secondo perché sindacalista rivoluzionario e socialista…
In ogni caso, propongo senz’altro questo inno al posto dell’orrido “Fratelli d’Italia”…
“Risale alla giovinezza di Matteo questa canzone. Una giovinezza difficile, il padre facchino, la madre chiede l’elemosina nei paesi vicini. A casa ‘Zicozico’ (così venivano soprannominati i Salvatore ad Apricena), si muore persino di malnutrizione (triste destino capitato a una sorella di Matteo).
E in questi anni il padre va in galera. Viene messo in cella con Giuseppe Di Vittorio [che era di Cerignola], poi divenuto... (continuer)
Fratelli tutti uniti, facciamo l’Italia nuova
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envoyé par Bartleby 13/7/2011 - 15:17
Parcours:
Hymnes et contre-hymnes
Lu furastiero
[1967]
La canzone è tratta da un album del 1967 intitolato “Il lamento dei mendicanti”, stampato anche in Francia dove Matteo Salvatore è stato più apprezzato che non nel paese suo..
“[…] Se le prime canzoni che registrerà conterranno stucchevoli ritornelli di becera comicità, ben presto avviene in lui una sorta di purificazione: Matteo Salvatore diventa il medium del dolore secolare di un popolo, la sua opera assume carattere di grande affresco. Non vi è riflessione, le canzoni non “parlano di”, nemmeno, per intenderci, attraverso l’umanissimo filtro dell’immedesimazione deandreiana; sono proprio i personaggi che, senza presentarsi, si esprimono per voce di Matteo, di modo che l’esperienza della miseria faccia da sfondo a un discorso che ha le parole della vita di tutti i giorni.
Nella canzone ‘Lu furastiero’ non viene raccontata in modo esplicito la tragedia degli stagionali: uomini... (continuer)
La canzone è tratta da un album del 1967 intitolato “Il lamento dei mendicanti”, stampato anche in Francia dove Matteo Salvatore è stato più apprezzato che non nel paese suo..
“[…] Se le prime canzoni che registrerà conterranno stucchevoli ritornelli di becera comicità, ben presto avviene in lui una sorta di purificazione: Matteo Salvatore diventa il medium del dolore secolare di un popolo, la sua opera assume carattere di grande affresco. Non vi è riflessione, le canzoni non “parlano di”, nemmeno, per intenderci, attraverso l’umanissimo filtro dell’immedesimazione deandreiana; sono proprio i personaggi che, senza presentarsi, si esprimono per voce di Matteo, di modo che l’esperienza della miseria faccia da sfondo a un discorso che ha le parole della vita di tutti i giorni.
Nella canzone ‘Lu furastiero’ non viene raccontata in modo esplicito la tragedia degli stagionali: uomini... (continuer)
Lu furastiero dorme stanotte sull'aia,
(continuer)
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envoyé par Bartleby 13/7/2011 - 14:34
Italia minore
[2007]
Album “Sponda sud”
Canzone dedicata a Matteo Salvatore (1925-2005), foggiano, compositore e cantante di musica popolare, quello di cui Italo Calvino ebbe a dire: “Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare”.
"Questione meridionale", "terroni": da sempre veniamo chiamati in causa con queste due paroline. Periodicamente alcuni soloni del mondo politico o della classe intellettuale (ovviamente settentrionale) si affannano a proporre le loro geniali trovate per risolvere questo "problema", come se gliene importasse davvero. Sono anni che parole come federalismo fiscale o cassa-banca (casciabancu sarebbe più appropriato) del Mezzogiorno sono sulla bocca di politici di qualsiasi colore e fazione. Il tutto viene poi infarcito da una dilagante ignoranza: ignoranza del fatto che la "questione meridionale" è nata proprio con l'unità d'Italia, circa 150 anni fa.
Ora,... (continuer)
Album “Sponda sud”
Canzone dedicata a Matteo Salvatore (1925-2005), foggiano, compositore e cantante di musica popolare, quello di cui Italo Calvino ebbe a dire: “Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare”.
"Questione meridionale", "terroni": da sempre veniamo chiamati in causa con queste due paroline. Periodicamente alcuni soloni del mondo politico o della classe intellettuale (ovviamente settentrionale) si affannano a proporre le loro geniali trovate per risolvere questo "problema", come se gliene importasse davvero. Sono anni che parole come federalismo fiscale o cassa-banca (casciabancu sarebbe più appropriato) del Mezzogiorno sono sulla bocca di politici di qualsiasi colore e fazione. Il tutto viene poi infarcito da una dilagante ignoranza: ignoranza del fatto che la "questione meridionale" è nata proprio con l'unità d'Italia, circa 150 anni fa.
Ora,... (continuer)
Spiavo ‘n cielo chissà chiuvesse
(continuer)
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envoyé par Bartleby 13/7/2011 - 14:10
Filo spinato
2011
Album: "Vino Tabacco e cielo"
Si era arruolato, era il suo lavoro. Partecipava ad un’azione di pace.
Era un ragazzo, un figlio, un fidanzato. Era un soldato che non tornerà.
Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Ellade Bandini: Batteria
Franco Giordani: Mandolino, Banjo
Simone Serafini: Contrabbasso
Francesco Piu: Armonica
Album: "Vino Tabacco e cielo"
Si era arruolato, era il suo lavoro. Partecipava ad un’azione di pace.
Era un ragazzo, un figlio, un fidanzato. Era un soldato che non tornerà.
Luigi Maieron: Voce, Chitarra acustica
Ellade Bandini: Batteria
Franco Giordani: Mandolino, Banjo
Simone Serafini: Contrabbasso
Francesco Piu: Armonica
Lei è mia madre e ogni sera non dimentica di pregare
(continuer)
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envoyé par DonQuijote82 13/7/2011 - 14:05
Eleonora
[1999]
Album “Taranta Power”, manifesto dell’omonimo movimento musicale fondato da Eugenio Bennato nel 1998.
Storia di Donna Eleonora Pimentel Fonseca, detta la Pimentella, nobildonna di origine portoghese trapiantata a Roma e Napoli. Intellettuale poliglotta, poetessa e fine letterata, fu data in sposa ad un capitano napoletano da cui venne regolarmente maltrattata, tanto da procurarle un’interruzione di gravidanza. Lasciato il marito, Eleonora si legò in amicizia alla regina Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando di Borbone, e con essa frequentò i salotti napoletani dove liberali e massoni discutevano di monarchia moderna e di dispotismo illuminato. Ma la Rivoluzione Francese allontanò le due amiche: la fine della sorella Maria Antonietta per mano dei giacobini indusse la regina di Napoli e Sicilia a condividere la dura repressione contro gli illuminati che prima aveva guardato... (continuer)
Album “Taranta Power”, manifesto dell’omonimo movimento musicale fondato da Eugenio Bennato nel 1998.
Storia di Donna Eleonora Pimentel Fonseca, detta la Pimentella, nobildonna di origine portoghese trapiantata a Roma e Napoli. Intellettuale poliglotta, poetessa e fine letterata, fu data in sposa ad un capitano napoletano da cui venne regolarmente maltrattata, tanto da procurarle un’interruzione di gravidanza. Lasciato il marito, Eleonora si legò in amicizia alla regina Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando di Borbone, e con essa frequentò i salotti napoletani dove liberali e massoni discutevano di monarchia moderna e di dispotismo illuminato. Ma la Rivoluzione Francese allontanò le due amiche: la fine della sorella Maria Antonietta per mano dei giacobini indusse la regina di Napoli e Sicilia a condividere la dura repressione contro gli illuminati che prima aveva guardato... (continuer)
Donna Eleonora nun è ghiuta ‘o Teatro
(continuer)
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envoyé par Bartleby 13/7/2011 - 13:29
Purple Heart
Ransom
An old grey black man lives out on Thunder Road
(continuer)
(continuer)
envoyé par anonymous 13/7/2011 - 05:44
Si se calla el cantor
SE TACE IL CANTORE
(continuer)
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envoyé par Maria Cristina Costantini 12/7/2011 - 20:16
Sopra le nuvole
[2010]
Nell’album “Pattinando sul ghiaccio sottile” ma, soprattutto, canzone finale dell’omonimo film diretto da Sabrina Guigli e Riccardo Stefani e dedicato alle stragi nazifascisti di Monchio, sull’Appennino modenese, e Cervarolo, su quello reggiano.
Nel marzo del 1944 i partigiani operanti nell’Appennino modenese ottennero alcuni successi negli scontri con i nazifascisti nella zona del Monte Santa Giulia, nel comune di Palagano. Quando ad essere uccisi furono un ufficiale ed alcuni soldati tedeschi, i nazisti concentrarono a Montefiorino i paracadutisti della divisione corazzata “Hermann Göring” che all’alba del 18 marzo cominciarono a cannoneggiare gli abitati di Monchio, Susano e Costrignano. Poi, accompagnati da fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana modenese, gli aggressori si diressero verso i paesi e cominciò la carneficina: 140 morti, tra i quali 6 bambini sotto i dieci... (continuer)
Nell’album “Pattinando sul ghiaccio sottile” ma, soprattutto, canzone finale dell’omonimo film diretto da Sabrina Guigli e Riccardo Stefani e dedicato alle stragi nazifascisti di Monchio, sull’Appennino modenese, e Cervarolo, su quello reggiano.
Nel marzo del 1944 i partigiani operanti nell’Appennino modenese ottennero alcuni successi negli scontri con i nazifascisti nella zona del Monte Santa Giulia, nel comune di Palagano. Quando ad essere uccisi furono un ufficiale ed alcuni soldati tedeschi, i nazisti concentrarono a Montefiorino i paracadutisti della divisione corazzata “Hermann Göring” che all’alba del 18 marzo cominciarono a cannoneggiare gli abitati di Monchio, Susano e Costrignano. Poi, accompagnati da fascisti della Guardia Nazionale Repubblicana modenese, gli aggressori si diressero verso i paesi e cominciò la carneficina: 140 morti, tra i quali 6 bambini sotto i dieci... (continuer)
Ho sentito la primavera arrivare
(continuer)
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envoyé par Bartleby 12/7/2011 - 14:24
So' Rugantino
Sono Rugantino, sono figlio di Roma,
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envoyé par Luca 'The River' 12/7/2011 - 01:13
Pour un œil les deux yeux
Pour un œil les deux yeux
Canzone française – Pour un œil les deux yeux – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 41
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Quel titre, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre encore une fois. Que me racontes-tu à nouveau là ? Te voilà d'humeur bien belliqueuse, me semble-t-il. C'est carrément une vendetta que tu fais fleurir ainsi subitement.
En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une fleur de vendetta, une fleur pernicieuse et comme tu le sais mieux que moi encore, c'est une fleur sauvage qui pousse depuis la nuit des temps. C'est une fleur qui se veut de justice et parfois, on peut considérer qu'elle l'est. Et parfois, il n'y a pas vraiment d'autre façon... (continuer)
Canzone française – Pour un œil les deux yeux – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 41
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Quel titre, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre encore une fois. Que me racontes-tu à nouveau là ? Te voilà d'humeur bien belliqueuse, me semble-t-il. C'est carrément une vendetta que tu fais fleurir ainsi subitement.
En effet, Lucien l'âne mon ami, c'est une fleur de vendetta, une fleur pernicieuse et comme tu le sais mieux que moi encore, c'est une fleur sauvage qui pousse depuis la nuit des temps. C'est une fleur qui se veut de justice et parfois, on peut considérer qu'elle l'est. Et parfois, il n'y a pas vraiment d'autre façon... (continuer)
Pour un œil les deux yeux
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envoyé par Marco Valdo M.I. 11/7/2011 - 22:43
There Will Be Trouble In Town (Ci saranno guai)
11 luglio 1998 - 11 luglio 2011
adriana 11/7/2011 - 14:30
Garibardo
Nel 1860. Garibaldi confidò al suo medico curante Enrico Albanese:
«La patria non si baratta, né si vende per Dio! Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento italiano, vi troveranno cose da cloaca. Povera Nizza! Io feci male a non parlare chiaramente, a non protestare con energia, a non dire là in Parlamento, a Cavour, che era una canaglia, e a quei che ne volevano votare la rinunzia che erano tanto vili.»
«Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio. (da una lettera ad Adelaide Cairoli del 1868)»
«La patria non si baratta, né si vende per Dio! Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento italiano, vi troveranno cose da cloaca. Povera Nizza! Io feci male a non parlare chiaramente, a non protestare con energia, a non dire là in Parlamento, a Cavour, che era una canaglia, e a quei che ne volevano votare la rinunzia che erano tanto vili.»
«Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio. (da una lettera ad Adelaide Cairoli del 1868)»
L'anti italiano 10/7/2011 - 23:02
I'd Like To Teach The World To Sing
Testo completo (?)
I'd like to build the world a home
(continuer)
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envoyé par Mark Kram 10/7/2011 - 19:58
Bandabidun
Chanson italienne – Bandabidun – Sine Frontera
Texte d'Antonio Resta
Texte d'Antonio Resta
BANDABIDON
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/7/2011 - 22:24
Gallo rojo, gallo negro
GALLO ROSSO, GALLO NERO
(continuer)
(continuer)
envoyé par Maria Cristina 8/7/2011 - 17:20
Altri mondi
Chanson italienne – Altri mondi – Modena City Ramblers
AUTRES MONDES
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 8/7/2011 - 13:28
Teddy-boy
Chanson italienne – Teddy boy - Cantacronache – vers 1960
Paroles de Giorgio De Maria – Musique de Sergio Liberovici
Paroles de Giorgio De Maria – Musique de Sergio Liberovici
TEDDY BOY
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 7/7/2011 - 21:32
Avanzo de cantiere
Nel live Check Point Kreuzberg - Live at SO36 Berlin del 2010 al termine di questa canzone Sigaro dice: "Le statistiche dicono che quest'anno in Italia ci saranno meno morti sul lavoro perché c'è meno lavoro, c'è più disoccupazione questa è la soluzione"
Morti sul lavoro sotto i mille nel 2010
Incidenti in aumento tra le donne
Nel rapporto annuale presentato alla Camera, l'istituto evidenzia lo storico traguardo raggiunto dopo il calo record del 2009. Lo scorso anno 980 i decessi, -6,9% rispetto al 2009. La diminuzione riguarda solo la popolazione maschile, infortuni e vittime del lavoro in crescita tra le donne. "Ma il il lavoro femminile resta meno rischioso"
ROMA - Nel 2010, per la prima volta, il numero dei morti sul lavoro è stato inferiore a mille. Lo rende noto l'Inail nel rapporto annuale presentato alla Camera. Lo scorso anno i decessi sono stati 980, con un calo del 6,9% rispetto... (continuer)
Morti sul lavoro sotto i mille nel 2010
Incidenti in aumento tra le donne
Nel rapporto annuale presentato alla Camera, l'istituto evidenzia lo storico traguardo raggiunto dopo il calo record del 2009. Lo scorso anno 980 i decessi, -6,9% rispetto al 2009. La diminuzione riguarda solo la popolazione maschile, infortuni e vittime del lavoro in crescita tra le donne. "Ma il il lavoro femminile resta meno rischioso"
ROMA - Nel 2010, per la prima volta, il numero dei morti sul lavoro è stato inferiore a mille. Lo rende noto l'Inail nel rapporto annuale presentato alla Camera. Lo scorso anno i decessi sono stati 980, con un calo del 6,9% rispetto... (continuer)
DonQuijote82 7/7/2011 - 09:21
God Save The Queen
Io concordo cn gabrieleasdasd. L'anarchia é libertá in ogni forma e ognuno ha il suo tipo di libertá, giusta o sbagliata.
6/7/2011 - 16:41
Fuck Armageddon... This Is Hell!
Bellissima qsta canzone!!! Bellissimo il testo k é sempre attuale, almeno x me
6/7/2011 - 16:29
Canzone dell'Arneo
anonyme
Documentario “L’Arneide. Lo Stato fà la guerra ai contadini” (in sei parti) ispirato agli scritti del poeta pugliese Vittorio Bodini.
Si apre con un anziano testimone e protagonista che canta proprio questa canzone…
Si apre con un anziano testimone e protagonista che canta proprio questa canzone…
Bartleby 6/7/2011 - 16:05
I Teddy Boys
Chanson italienne – I Teddy Boys – I Gufi – 1965
Ecrite par Nanni Svampa
Fut-elle inspirée ou inspiratrice de E poi poi poi ci chiamavano teddy boys sur le 30 juin 1960 à Gênes ?
À ce qu'il me paraît, les Teddy Boys de Gênes étaient des rebelles qui firent sonner les cloches à Tambroni, aux fascistes et à leur police, tandis que – au contraire et plus exactement – ici, par Teddy Boys, il faut entendre les cogneurs du pouvoir en place. Il ne faut pas oublier que les Teddy Boys anglais [c'est l'origine-même du nom... dit Lucien l'âne] – Londres fut en fait l'épicentre de cette subculture juvénile des années 1950 – furent très proches des organisations racistes et néonazies, voir par exemple le grand désordre de Notting Hill en 1958 quand les fascistes et les Teddy Boys, avec la complaisance de la police, attaquèrent pendant une semaine entière les quartiers habités par des populations d'origine indienne...
Ecrite par Nanni Svampa
Fut-elle inspirée ou inspiratrice de E poi poi poi ci chiamavano teddy boys sur le 30 juin 1960 à Gênes ?
À ce qu'il me paraît, les Teddy Boys de Gênes étaient des rebelles qui firent sonner les cloches à Tambroni, aux fascistes et à leur police, tandis que – au contraire et plus exactement – ici, par Teddy Boys, il faut entendre les cogneurs du pouvoir en place. Il ne faut pas oublier que les Teddy Boys anglais [c'est l'origine-même du nom... dit Lucien l'âne] – Londres fut en fait l'épicentre de cette subculture juvénile des années 1950 – furent très proches des organisations racistes et néonazies, voir par exemple le grand désordre de Notting Hill en 1958 quand les fascistes et les Teddy Boys, avec la complaisance de la police, attaquèrent pendant une semaine entière les quartiers habités par des populations d'origine indienne...
LES TEDDY BOYS
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 6/7/2011 - 11:40
Enola Gay
Ciao,
anche io sono capitato per caso nel sito. Non posso che dare ragione a tutto quanto detto, e sicuramente ogni cosa che io possa comunicare non potraà aggiungere qualcosa ni nuovo. Una sola cosa. Se, come mi parfe di ricordare, in Italia è prevista la libertà di pensiero, che a suo tempo qualcuno si è preso anche la briga di morire per ottenerla, non trovo sicuramente intelligente rispondere in tale modo a dei commenti portati sul sito, anche se, come in questo caso, potrebbero fare aprire a lunghe considerazioni.
Sicuramente la limitata informazione dovuta soprattutto allo spropositato uso della televisione, che dovrebbe a mio avviso lasciar posto ad un confronto giornaliero tra tutti i media di ogni corrente politica in circolazione,non potrà fornire altro che commenti del genere. Una cosa rimane certa: lo stipendiato da 1050 euro al mese che tanto si prende la briga di insultare... (continuer)
anche io sono capitato per caso nel sito. Non posso che dare ragione a tutto quanto detto, e sicuramente ogni cosa che io possa comunicare non potraà aggiungere qualcosa ni nuovo. Una sola cosa. Se, come mi parfe di ricordare, in Italia è prevista la libertà di pensiero, che a suo tempo qualcuno si è preso anche la briga di morire per ottenerla, non trovo sicuramente intelligente rispondere in tale modo a dei commenti portati sul sito, anche se, come in questo caso, potrebbero fare aprire a lunghe considerazioni.
Sicuramente la limitata informazione dovuta soprattutto allo spropositato uso della televisione, che dovrebbe a mio avviso lasciar posto ad un confronto giornaliero tra tutti i media di ogni corrente politica in circolazione,non potrà fornire altro che commenti del genere. Una cosa rimane certa: lo stipendiato da 1050 euro al mese che tanto si prende la briga di insultare... (continuer)
Luca 6/7/2011 - 08:17
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Sulla vita di Vanda Bianchi è stato pubblicato il libro "Un berretto pieno di speranze",di Pino Marchini, Ed. Cinque Terre (SP)
Fonte:sito ufficiale.
La compagna Vanda Bianchi ci ha lasciato nel 2014.