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March With Us Today

March With Us Today
[1961]
Album “New Briton Gazette, Vol. 2”, Folkways Records, 1962, con Ewan MacColl
Su di una melodia tradizionale inglese.

Una delle tante canzoni nate nell’ambito del movimento inglese Campaign for Nuclear Disarmament (CND) e cantate durante le marce di protesta da Aldermaston, sede dell’Atomic Weapons Establishment (AWE), a Londra che si tennero regolarmente dal 1958 al 1964.
Si veda anche, per esempio, There’s Better Things For You già presente su questo sito.
O, I heard a man in the street
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/6/2011 - 13:52
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Alta Velocità

Alta Velocità
[2007]

Album : Come un pugno chiuso
Alta velocità, tira un freno se ce l'ha
(continuer)
envoyé par adriana 15/6/2011 - 13:26
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The Ballad of Jimmy Wilson

The Ballad of Jimmy Wilson
[1962]
Album “New Briton Gazette, Vol. 2”, Folkways Records
Parole e musica by Peggy Seeger ed Ewan MacColl



Marion, Alabama, 1958. La signora Esteele Barker, stimata cittadina bianca, asserì che uno sporco negro, tal Jimmy Wilson, artigiano, le avesse rubato 1.95$. Wilson fu arrestato, processato e condannato da una giuria composta interamente da stimatissimi cittadini bianchi: la sentenza fu di morte. Il mondo intero si indignò di fronte ad un tale abominio ed il presidente Eisenhower ed il suo braccio destro Foster Dulles furono letteralmente sommersi dalle lettere di protesta provenienti da ogni angolo del globo.
Finalmente il governatore dell’Alabama Jim Folsom, detto "Big Jim", si mise la mano sulla coscienza e riformò d’autorità la pena comminata: non più la morte ma… il carcere a vita!
Giustizia era fatta!
Jimmy Wilson, lo sporco negro che aveva rubato 1.95$ alla povera signora... (continuer)
In Alabama, nineteen-fifty-eight,
(continuer)
envoyé par Bartleby 15/6/2011 - 13:16

Chant des Chômeurs

anonyme
Chant des Chômeurs
[1933]
Sulla melodia della Gloire au Dix-septième
Testo trovato su Chants de Luttes

Nei primi anni 30 la crisi partita dagli USA approdò in Europa.
In Germania gli effetti furono devastanti (6 milioni di disoccupati nel 1932) e contribuirono non poco alla presa del potere da parte dei nazisti.
Nel Regno Unito il 22% della popolazione attiva era senza lavoro.
Pure in Francia i dissoccupati si aggiravano all’epoca intorno al milione, e soltanto la costituzione di un Fronte comune contro il fascismo, contro la guerra e per la giustizia sociale – poi Fronte Popolare – impedì che la situazione degenerasse come in Germania .
E furono proprio i comitati di disoccupati in Austria, nel Regno Unito, in Germania (almeno fino all’avvento di Hitler) e in Francia ad organizzarsi non solo per sopravvivere (attraverso, per esempio, l’allestimento di mense popolari) ma anche per protestare. E la modalità... (continuer)
Les ouvriers chassés des usines,
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/6/2011 - 16:00

Allons faire un tour à la banque

Allons faire un tour à la banque
[1900?]
Testo trovato su Chants de Luttes

Beh, questa sì che può essere una soluzione per tutti quelli costretti senza lavoro o che non ce la fanno a sbarcare il lunario mentre i vari Marchionne, Montezemolo e Berluscon De’ Berlusconi (ma penso anche solo a tanti politici e dirigenti pubblici) sguazzano nell’oro: un bel giro organizzato in banca! Tanto, parafrasando Brecht, è sempre più criminale fondarne una che rapinarla!
Voilà des mois qu'on ne fait rien,
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/6/2011 - 14:15
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La grève générale

La grève générale
[1906]
Testo trovato su Chants de Luttes



Canzone composta da Keller, sotto lo pseudonimo di Jacques Turbin, in occasione dei grandi scioperi che seguirono alla tragedia di Courrières, nel bacino minerario di Nord-Pas-de-Calais, quando il 10 marzo 1906 un’esplosione di grisù uccise più di un migliaio di minatori.
Si tratta ancora oggi della più grave catastrofe mineraria nella storia d’Europa.
Le ricerche di eventuali sopravvissuti furono abbandonate dopo 3 giorni ma a distanza di 20 e poi di 24 giorni alcuni intrappolati riuscirono a riemergere dall’inferno con le sole proprie forze.

Le proporzioni della tragedia, dovuta all’assoluta mancanza di sicurezza nei pozzi, e la scelta scellerata di smettere così rapidamente i soccorsi portarono la gente all’esasperazione e i minatori entrarono a decine di migliaia in sciopero, protesta che si estese all’intero bacino diffondendosi persino... (continuer)
Depuis le temps qu'on crève,
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/6/2011 - 13:49

Mineurs en grève

anonyme
Mineurs en grève
[1901?]
Testo trovato su Chants de Luttes



Canzone dei minatori di Montceau-les-Mines, cittadina del bacino minerario Saône-et-Loire in Borgogna.
Lo sfruttamento del carbone a Montciau loo moignes (il nome del paese in langue d'oïl) ebbe inizio nella prima metà dell’800. In galleria si lavorava a partire dai 12 anni e per 10-12 ore al giorno. Gli incidenti e le esplosioni erano frequenti (più di 400 morti tra il 1813 ed il 1882).
Gli ultimi due decenni del secolo furono caratterizzati da un grande fermento dei lavoratori che si organizzarono in un sindacato molto attivo di ispirazione anarchica che nel 1878, nel 1899 e poi ancora nel 1901 diede del gran filo da torcere a padroni e polizia.

Il primo grande sciopero del 1878 fu anche il più duro e da esso sorse pure una vera e propria frangia armata dei lavoratori, la cosiddetta “Bande Noire” che – un po’ come i Molly Maguires - prima... (continuer)
Frères, vite en grève !
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/6/2011 - 13:09
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Which Side Are You On 1970

Which Side Are You On 1970
[1970]
Dal “Broadside Magazine 109#” del settembre/ottobre 1970
Sulla melodia di Which Side Are You On?

Mi viene bene di contribuire questa canzone di Pete Seeger perché in questi giorni ricorre l’anniversario della pubblicazione sul New York Times di alcuni stralci dei cosiddetti “Pentagon Papers”, migliaia di documenti segreti redatti dal Dipartimento della difesa americano a partire dal 1967 riguardanti la sporca guerra in Vietnam e le menzogne raccontate al popolo americano da tre presidenti, Kennedy, Johnson e Nixon. Fu Daniel Ellsberg, un militare membro della commissione incaricata della redazione di quei rapporti, a trascriverne poco più di un centinaio e a passarli alla stampa. Bastarono ad accelerare la fine della guerra e la fine di Nixon, poi inchiodato con lo scandalo Watergate.

La cosa inquietante – come dice il vecchio ma ancora battagliero Daniel Ellsberg - è che a 40... (continuer)
Which side are you on, which side are you on?
(continuer)
envoyé par Bartleby 14/6/2011 - 10:29

Les témoins de la victoire

Les témoins de la victoire
Les témoins de la victoire

Canzone française – Les témoins de la victoire – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 38

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Voici, Lucien l'âne mon ami, une nouvelle chanson qui raconte les Histoires d'Allemagne... Elle raconte à sa manière l'année 1939 et le grand événement de cette année-là... L'attaque de la Pologne par l'Allemagne nazie.

J'ai comme l'impression que cette fois-ci encore, on commence une guerre d'envergure et je pense même que d'une certaine manière, c'est la continuation de la précédente.

C'est exactement ça. Car, comme tu as pu le voir dans le déroulement des canzones précédentes... Tout se tient et les événements s’enchaînent... (continuer)
Dès 1939, nous, on racontait toutes les victoires
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/6/2011 - 22:38
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A base de Guantánamo

A base de Guantánamo
Album: "Zii e zie" (2009)

Tutti gli album hanno dei concetti, alcuni visibili ed espliciti, o almeno quasi tutti. Non sempre è così, questo è il caso del mio ultimo «Zii e zie». Comunque la mia idea era più di tipo musicale: desideravo circondarmi di giovani musicisti con mio figlio Moreno in testa, una rock band, con la quale avevo già lavorato a un altro album, e inserirli in un contesto tipicamente consacrato al samba. Sono ragazzi che suonano un rock moderno a Rio. Questo il motivo principale che mi ha spinto a realizzare l’album, anche se poi non sono proprio riuscito a non preoccuparmi dell’attualità, è stato più forte di me.

Per esempio A base de Guantanamo è stata scritta quando la prigione non era ancora stata toccata da decisioni al riguardo, molto prima dell’elezione di Obama e dell’intervento della Corte Suprema. Si tratta di una canzone diretta, chiara e politica. Il fatto... (continuer)
O fato dos americanos
(continuer)
13/6/2011 - 20:48
Parcours: Guantanamo Bay
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Lettera del soldato

Lettera del soldato
[1970]
Scritta e cantata da Franco Trincale

Una lettera di un giovane attivista sindacale in servizio di leva alla propria madre...
Una lettera vecchia di oltre 40 anni ! Ma non credo che l'esercito può essere cambiato nel frattempo.. almeno nella sostanza..
O mamma, mamma, sto a fare il soldato, già sono schedato san tutto di me
(continuer)
envoyé par giorgio 13/6/2011 - 15:20
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Brescia, 28 maggio

Brescia, 28 maggio
[1974]
Scritta e cantata da Franco Trincale

La Strage di Piazza della Loggia fu un tremendo attentato terroristico compiuto da gruppi neofascisti il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale Piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della CISL Franco Castrezzati, dell'on. del PCI Adelio Terraroli e del segretario della camera del lavoro di Brescia Gianni Panella. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue. Proprio mentre Franco Castrezzati ricordava la strage di Piazza Fontana di quattro anni e mezzo prima, si udì lo scoppio.. Nell'agghiacciante registrazione della manifestazione, un documento sonoro che, chiunque ricordi quegli anni, porterà per sempre dentro,... (continuer)
Il 28 di maggio alle dieci del mattino
(continuer)
envoyé par giorgio 13/6/2011 - 08:14

La ballata del carcerato

La ballata del carcerato
[1967]
Scritta e cantata da Franco Trincale

Hai sbagliato una volta? Eri addirittura innocente? Non conta. Sei stato in galera e sei comunque marchiato a vita.. senza appello!
La ballata del carcerato (o 'Il marchio del pregiudicato')
(continuer)
envoyé par giorgio 12/6/2011 - 20:30
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La rivoluzione

La rivoluzione
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da Il Banditore
La rivoluzione
(continuer)
envoyé par giorgio 12/6/2011 - 16:43
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Ballata dell'operaio

Ballata dell'operaio
[1968]
Scritta e cantata da Franco Trincale

Dei grigi ritmi quotidiani...
Suona la sveglia, salto dal letto
(continuer)
envoyé par giorgio 12/6/2011 - 16:39
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Li manifesti

Li manifesti
[1973]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da Maule

Durante il famigerato ventennio la questione demografica e quella femminile furono in realtà tra i problemi principali per quella politica. Per salvare la potenza statale messa in difficoltà dalla crisi demografica, il regime cercò in tutti i modi di assicurarsi il controllo sulla popolazione interna. Di fronte a un'agricoltura inefficiente e ad un settore industriale concentrato che offriva bassi salari agli operai, le donne dovevano comportarsi come avvedute consumatrici e amministratici domestiche efficienti, lavorando anche in settori produttivi appartenenti alla cosiddetta "economia sommersa" con il preciso intento di arrotondare le entrate familiari. Allo scopo di limitare l'impiego di manodopera femminile sottopagata in presenza di un'elevata disoccupazione maschile, il regime escogitò un elaboratissimo sistema di tutele e divieti... (continuer)
A lu tempo de li fascisti
(continuer)
envoyé par giorgio 12/6/2011 - 16:30
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Se Parigi avesse il mare

Se Parigi avesse il mare
via Ditelo sui tetti

Se Parigi avess u mar sarebb na piccol Bar. - Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. (detto barese)

Non proprio una CCG ma la metafora della moglie del soldato...
Perché tanto se Parigi avesse il mare
(continuer)
11/6/2011 - 21:11
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Justice

Justice
[1973]

Canzone scritta dal tastierista degli Animals per la colonna sonora dell’omonimo film di Lindsay Anderson, il regista britannico celebre per questa ed altre (“This Sporting Life”, “If…”, “Britannia Hospital” ,…) pellicole iconoclaste.



"O Lucky Man! racconta la tragicomica odissea di Mick Travis, giovane piazzista di una ditta di caffé, che durante un incarico di lavoro si trova ad attraversare un'Inghilterra surreale nella quale i poliziotti sono corrotti, i politici si abbandonano a festini lussuriosi, i militari causano per imperizia esplosioni atomiche, gli scienziati praticano la vivisezione e i trapianti di cervello, e i beatnik si rivelano degli opportunisti. Scampato a diverse disavventure, umiliazioni e torture, Mike finisce in galera e, tornato in libertà dopo cinque lunghi anni, accetta di interpretare una pellicola nella quale gli si chiede di sorridere davanti alla... (continuer)
We all want justice but you got to have the money to buy it
(continuer)
envoyé par Bartleby 11/6/2011 - 14:38
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A Message From Gaza

[2009]
Lyrics & Music by Doktah Soose
Album: Coming Soon...

Check out the new song, "A Message From Gaza" from Hip-Hop's favourite son, Doktah Soose. Written from the perspective of a would be jihadi, the track tells the tale of a disenfranchised young adult who sees life as one tragedy after another. Follow him as he explores the feelings and conclusions he's reached as a result of the suffering he's endured at the hands of his Israeli occupiers.

Freedom For Palestine // الحرية لفلسطين // Libertad para Palestina // La Liberté pour Palestine // Freiheit Fâr Palästina // 自碱巴勒斯墦ク // Vrijheid Voor Palestijn // Frihet For Palestina // Filistin Için Özgürlük
[Verse 1]
(continuer)
envoyé par giorgio 11/6/2011 - 08:16
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O Lucky Man!

O Lucky Man!
[1973]

Canzone scritta dal tastierista degli Animals per la colonna sonora dell’omonimo film di Lindsay Anderson, il regista britannico celebre per questa ed altre (“This Sporting Life”, “If…”, “Britannia Hospital”,…) pellicole iconoclaste.

In “O Lucky Man!” Mike Travis, il ribelle già protagonista di “If…” e successivamente di “Britannia Hospital”, interpretato dall’inquietante Malcolm MacDowell – quello di “A Clockwork Orange”, per intenderci – ha apparentemente abbandonato il suo idealismo e si è gettato a capofitto sulla strada di un improbabile successo divenendo piazzista in una grande società d’importazione del caffè.
E sullo sfondo delle disavventure del protagonista, sorta di moderno Candido di Voltaire, scorre l’ipocrita e feroce Inghilterra degli anni 60, tutta intenta a preservare i vecchi fasti di superpotenza affinando le tecniche neocolonialiste moderne, fatte di controllo sulle fragili economie delle ex colonie e sul foraggiamento dei sanguinari dittatori che le amministrano per conto degli ex-dominatori.
If you have a friend on whom you think you can rely
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 14:14
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Jarrow Song

Jarrow Song
[1974]
Album “Between Today and Yesterday”

Dal tastierista degli Animals, una canzone dedicata alla celebre marcia da Jarrow in Tyne and Wear fino a Londra Westminster (480 km) che un paio di centinaia di lavoratori, capitanati dalla suffragette e pasionaria Ellen Wilkinson detta “Ellen La Rossa”, intrapresero nell’autunno del 1936 per protestare contro la disoccupazione e la povertà che attanagliavano il nord est inglese.
La “Jarrow Crusade”, un’iniziativa della base cui si erano opposti anche i vertici del partito laburista di allora, non ottenne nessun miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di quell’angolo di Inghilterra (ai manifestanti fu semplicemente dato qualche soldo perché non dovessero rifarsi i 500 km del ritorno a piedi!) ma gaudagnò al movimento dei lavoratori la simpatia e l’appoggio del paese reale.
My name is Geordie McIntyre,
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 13:17
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Talking Dust Bowl Blues

Talking Dust Bowl Blues
[anni 30]
Pubblicata in “Dust Bowl Ballads” pubblicato nel 1940
Parole e musica di Woody Guthrie.

In fuga dalla siccità e dalle tempeste di vento e di sabbia che hanno sommerso la loro fattoria un tempo fertile, una famiglia di agricoltori è in viaggio verso la California su di una vecchia Ford dove hanno imbarcato i figli e i loro pochi beni… I bambini hanno fame, ma le fette di carne sono così sottili che ci si potrebbe leggere il giornale attraverso, oppure vederci le facce di quei grassi politici responsabili di un tale disastro e della rovina di centinaia di migliaia di americani….



Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la... (continuer)
Back in Nineteen Twenty-Seven,
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 11:46
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Tè chi t'èi

Tè chi t'èi
Da "Munfrà" (2011)

Tè Chi T’éi? Cantato in italiano e arabo, racconta l’incontro di due persone che dialogano (il Monferrato è stato storicamente un luogo di passaggio e integrazione), e dialogando si conoscono e si scoprono uguali. Piemonte e Medio Oriente, culture che si incontrano (e non si scontrano) che si contaminano. Un testo splendido e profondo, uno dei vertici del disco. www.storiadellamusica.it

Tè chi t'éi?" e nelle sue sonorità tipicamente mediterranee (in primo piano l’oud di Franco Minelli). La canzone racconta di un incontro: uno è un abitante del luogo l'altro è uno straniero, forse un saraceno (incarnato dalla voce suadente di Nabil Salameh dei Radiodervish). Si chiedono entrambi nella loro lingua “tu chi sei”?, per poi riconoscersi come uguali. www.bielle.org
Si muove il prato che sembra il mare
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 10/6/2011 - 11:20
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Ghost Town

Ghost Town
[1981]

N.1 nella UK Singles Chart del 1981, mentre le ricette della Thatcher cominciavano a spiegare i loro effetti nefasti sui lavoratori e gli strati sociali pù deboli.
This town is coming like a ghost town
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 11:13
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Il grande libro dell'ombra

Il grande libro dell'ombra
Da "Munfrà" (2011)

Il grande libro dell'ombra è il libro che contiene le piccole storie che non conquistano la ribalta della grande storia. www.bielle.org

Ancora un grande testo, quello de Il grande libro dell’ombra. Cantato in italiano, è il brano più cantautorale del disco, dalla grande atmosfera, suoni irlandesi (ancora in primo piano cornamuse e tin whistle) e un testo splendido. Storia della musica
Nel grande libro dell'ombra
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 10/6/2011 - 11:09
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Ghost Town (for the Victims of Chernobyl)

Ghost Town (for the Victims of Chernobyl)
[2005]
Album “The Middle of Somewhere”
Scritta da Hunsbusher & Erickson
There was no way they could have known that morning
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 10:53
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Why Does My Heart Feel So Bad?

Why Does My Heart Feel So Bad?
[1992]
Nell'album "Play" del 1999

Secondo un'operazione cui Moby è ricorso spesso, si tratta di un campionamento – l'ennesimo, ma il primo di successo – da un gospel risalente ai primi anni 60, "He'll Roll Your Burdens Away", inciso da The Banks Brothers With The Greater Harvest Baptist Church Back Home Choir Of Newark, New Jersey (il solito saccheggio creativo dei bianchi ai danni dellla musica afroamericana...)
Il celeberrimo e malinconico videoclip del brano, realizzato da Susi Wilkinson, Hotessa Laurence, e Filipe Alçada, ha in sè anche un portato direttamente antimilitarista e antibellicista.

Indimenticabile tormentone di alcuni anni fa, indissolubilmente legato al malinconico personaggio con cagnetto (mi ricorda “Umberto D” di De Sica) protagonista del clip, un disadattato (come me, come molti) alle brutture, alla volgarità ed agli orrori di questo mondo, guerra compresa.

Non... (continuer)
Why does my heart feel so bad?
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 09:26
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Opsada

Opsada
[2008]
Album : Marea cu sarea

"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del nuovo Cd della Piccola Banda Ikona, il gruppo guidato da Stefano Saletti.
Marea cu sarea è cantato in Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
"A noi piace questo linguaggio. Piace mischiare suoni e parole. Noi suoniamo in Sabir. Noi cantiamo il Sabir", dice il gruppo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo dieci intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo,... (continuer)
D'oun tempo que tenir regouardo
(continuer)
envoyé par adriana 10/6/2011 - 07:33
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Anpalagan

Anpalagan
[2008]
Album : Marea cu sarea

"Marea cu sarea", un modo di dire romeno che significa "promettere il mare con il sale", cioè promettere e non mantenere, è il titolo del nuovo Cd della Piccola Banda Ikona, il gruppo guidato da Stefano Saletti.
Marea cu sarea è cantato in Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
"A noi piace questo linguaggio. Piace mischiare suoni e parole. Noi suoniamo in Sabir. Noi cantiamo il Sabir", dice il gruppo.
Saletti e la Piccola Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall'italiano, dal francese, dall'arabo, e l'hanno fatto rivivere scrivendo dieci intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo,... (continuer)
La maré star
(continuer)
envoyé par adriana 10/6/2011 - 07:12
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Little Emperor

Little Emperor
I'll Never Get Out Of This World Alive 2011

This is Earle’s final kiss-off to the Bush era
Hey Little Emperor
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/6/2011 - 15:19
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Mineros

Mineros
[1975]
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Pietre della mia gente
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 13:29
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Valigie di cartone

Valigie di cartone
[1975]
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su Il Deposito
Prendi le valigie di cartone
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 13:22
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Mama mia, mi sun stufa

anonyme
Mama mia, mi sun stufa
Nel disco di Nanni Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su Wikisource

Questo canto appare in “I canti della filanda. Vecchie canzoni delle Filandere brianzole”, antologia a cura di Giacomo Bollini e Attilio Frescura, pubblicata nel 1940 dal Dopolavoro Provinciale di Milano.
Mama mia, mi sun stufa
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 09:32
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Avrei voluto conoscervi

Avrei voluto conoscervi
[1996]
Album: "Cerco Tiempo"
Avrei voluto conoscervi
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/6/2011 - 09:28
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I lament di tosann tutt disperaa perché gh'è i giuven che va a soldaa

I lament di tosann tutt disperaa perché gh'è i giuven che va a soldaa
[1868?]
Autore: Giuseppe Alfieri
Nel disco di Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia

Questo “Lamento delle ragazze disperate perché i giovani vanno soldati” è una “bosinata” composta da tal Giuseppe Alfieri, “bosinatore” piuttosto prolifico nella seconda metà dell’800. Probabilmente si riferisce alla terza guerra di indipendenza italiana.

“[…]Bosino a Milano [ma anche in Piemonte, nel novarese e nell’alessandrino, ndr] era il paesano (soprattutto, ma non soltanto, del territorio a nord della città), ignorante e grossolano. Esattamente come il burino (etimologia comune?) a Roma.
Le bosinate erano quindi componimenti poetici in lingua bosina che s'immaginavano esser usciti dalla bocca appunto di un bosino, quindi ridicole.
Le bosinate a Milano, erano lette per strada da... (continuer)
O pover tosann che secol sii rivàa
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 09:03
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Un giorno di fuoco

Un giorno di fuoco
Trascritta direttamente dal video
Passano gli anni ma la storia noi non la scordiamo
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/6/2011 - 08:54
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I Teddy Boys

I Teddy Boys
[1965]
Album “Il cabaret dei Gufi”
Scritta da Nanni Svampa

Che sia ispirata alla o ispiratrice della E poi poi poi ci chiamavano teddy boys sul 30 giugno 1960 a Genova?
Solo che in quella mi pare che per Teddy Boys si intendano i giovani ribelli che le suonarono a Tambroni, ai fascisti e alla loro polizia, mentre qui – al contrario, e più propriamente – per Teddy Boys s’intendono i picchiatori del potere di turno. Non bisogna infatti dimenticare che i Teddy Boys inglesi (Londra fu infatti l’epicentro di quella subcultura giovanile negli anni 50) furono molto vicini alle organizzazioni razziste e neonaziste, vedi per esempio il gran casino di Notting Hill nel 1958 quando fascisti e teddy boys, con la compiacenza della polizia, attaccarono per un’intera settimana i quartieri abitati da residenti di origine indiana…
I teddy boys, signori, non è una novità
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 14:37
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Allergia Nucleare

Allergia Nucleare
Reggae contro il nucleare
No nuclear energy
(continuer)
envoyé par cristiano 8/6/2011 - 14:09
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Gabriella

Gabriella
[1964]
Prima nell’album “Ma bene, ma bravo!” dei Peos, dimenticata formazione milanese pre-Gufi, poi ne “Il cabaret dei Gufi” dell’anno seguente.
Scritta da Giampiero “Peo” Borella, Nuccio Ambrosino e Nanni Svampa.

Con il solito stile ironico e cinico che li contraddistingueva, ecco l’ennesima strigliata al buoncostume ad opera dei Gufi, con annessa adesione alle tesi favorevoli alle pratiche anticoncezionali e a quelle abortiste (“…Quel dottore disgraziatamente
riceveva solo nottetempo … La questione è grave… o si cambia il sistema di educare o si sposta l'orario dei dottor”
) che sarebbero prevalse solo molto anni dopo… Credo che possa tranquillamente trattarsi della prima canzone italiana ad affrontare questo tema ancora oggi (e figuriamoci allora!) scottante.
La la la la la la la la la la la la la la…
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 13:46
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La logica del potere

La logica del potere
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
È la logica del potere !
(continuer)
envoyé par giorgio 8/6/2011 - 13:15
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Ferriera

Ferriera
[1966]
Album “Il teatrino dei Gufi n°. 2”
Scritta da Bixio Cherubini

Una terribile canzone di denuncia delle morti bianche mascherata dal consueto stile intriso di ironia e cinismo dei grandi Gufi. Straniante. E ascoltandola non si può non pensare al dramma della ThyssenKrupp.
Scende silente l'oscurità
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 12:12
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È la domenica il giorno del signore

È la domenica il giorno del signore
[1967]
Album “Non so, non ho visto, se c'ero dormivo”
Parole di Luigi Lunari
Musica di Lino Patruno
La la la la la la la la la la
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 11:44
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Sfiorisci bel fiore

Sfiorisci bel fiore
...Meravigliosa.....
8/6/2011 - 10:06
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Scimpanzè

Scimpanzè
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito
Scimpanzè
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:37
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Povera gente

Povera gente
[1969]
Parole di Dario Fo
Musica di Enzo Del Re e Antonio Infantino
Poi nello spettacolo “Qui tutto bene… e così spero di te (Emigrazione e Imperialismo)” realizzato nel 1971 della compagnia Nuova Scena diretta da Vittorio Franceschi (dopo l’uscita di Dario Fo e Franca Rame)
Testo trovato su Il Deposito
Povera gente...
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:35
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La fretta

La fretta
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito

Canzone che fa davvero il paio con la sua famosa Lavorare con lentezza.
Se il mondo non avesse tanta fretta
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:09
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Il superuomo

[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito
C'è troppa gente in giro
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:04
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Ti obbligano ad Obbedire

Ti obbligano ad Obbedire
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
I partiti sono una farsa
(continuer)
envoyé par giorgio 8/6/2011 - 08:03
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Non posso sopportare

Non posso sopportare
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
Per te non c'è lavoro se non ti sottometti
(continuer)
envoyé par giorgio 8/6/2011 - 08:00
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Se acabó

Se acabó
Testo: Nicolás Guillén
Musica: Marta Contreras

La canzone fa parte dell'album "Marta Contreras canta Nicolás Guillén" pubblicato in Italia nel 1977.
La poesia è tratta dalla raccolta "Tengo" del 1964
I versi tra parentesi quadre non compaiono nella canzone.

"Guillén lo escribió al oír el histórico discurso de Fidel Castro en la clausura del Congreso Latinoamericano de Juventudes, realizada en el estadio del Cerro, en la noche del 6 de agosto de 1960. Fidel perdió la voz mientras leía el decreto de nacionalización de las empresas estadounidenses. Raúl Castro prosiguió la lectura hasta que el líder recobró la voz. Se publicó el 7 de agosto."
Da: La Jiribilla : revista de cultura cubana, mayo 2007

"Guillén lo scrisse dopo aver ascoltato lo storico discorso di Fidel Castro alla chiusura del Congresso Latinoamericano della Gioventù, la sera del 6 agosto 1960. A Fidel andò via la voce... (continuer)
Te lo prometió Martí
(continuer)
envoyé par Maria Cistina Costantini 8/6/2011 - 00:03
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Tengo na voglia e fa niente

Tengo na voglia e fa niente
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da Il Banditore


Ha lavorato con lentezza

Se n'è andato oggi, 7 giugno 2011, Enzo Del Re; e questo non è, e non vuole essere, né un "coccodrillo" e né una biografia. Vuole essere una cosa lenta, lentissima, che accompagna questa sua canzone assolutamente e profondamente rivoluzionaria. Sì; proviamoci a immaginare di fare come dicono le parole di questa canzone, e la rivoluzione, quella vera, sarà fatta sul serio: Vaffanculo alla fatica e a chi la vuole. Con queste otto parole, Enzo Del Re, cantastorie di Mola di Bari, ha detto più che un intero trattato del Gruppo Krisis. Ha scardinato più dei Situazionisti. Nel nulla dove Enzo si trova da oggi, non si lavora. Non ci sono padroni né schiavi. La voglia e fa niente è garantita e certificata; ed è questo, credo, il miglior saluto che gli si possa fare. Magari continuando ad agire in tutti i modi possibili... (continuer)
Tengo na voglia
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 7/6/2011 - 23:10
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L'uomo è una macchina che va a calci in culo

L'uomo è una macchina che va a calci in culo
[2009]
Album “Scrotomanzia”

Lo ammetto, lo ammetto, questa non è certo una CCG doc, ma secondo me ci sta, ci sta, eccome se ci sta, per cui la propongo lo stesso... A voi, o perfidi Admins, l'ardua sentenza (e ringraziate che non sono garantista e non invoco i soliti tre gradi di giudizio!)

E i perfidi admins approvano calorosamente! E senza neanche passare dagli Extra. [RV]
L’uomo è una macchina che va a calci in culo
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/6/2011 - 23:04
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Lavorare con lentezza

Lavorare con lentezza
E' morto oggi per un infarto, nella sua abitazione di Mola di Bari, Enzo Del Re, l'ultimo cantastorie di Puglia. Era nato nel 1944 ed era ammalato da tempo. Musicista autodidatta, Del Re si e' definito un ''corpofonista'' per le sue esecuzioni con voce sola e percussioni, in cui utilizzava oggetti estemporanei come la valigia di cartone o una sedia di legno. Ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo ed Enzo Jannacci
(ANSA)
CCG/AWS Staff 7/6/2011 - 21:51
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Amigo

Amigo
Testo: Nicolás Guillén
Musica: Marta Contreras

Il titolo della poesia è "Canción"
Amigo ¿querrás decirme
(continuer)
envoyé par Maria Cristina Costantini 7/6/2011 - 21:30
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Tutti in pista

Tutti in pista
Una della canzoni della mia infanzia (l'ascoltai e l'amai la prima volta quando avevo si e no 11 anni)
Andrea Redskin 7/6/2011 - 20:57
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Stella Assassina

Fuoco e inferno in terra santa, gente che soffre e che muore
(continuer)
envoyé par Andrea Redskin 7/6/2011 - 20:34
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The Second Rape

The Second Rape
Every 45 seconds a woman is raped
(continuer)
envoyé par Andrea Redskin 7/6/2011 - 20:32
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LLorona del estudiante

anonyme
Tra le tante versioni della Llorona "tradizionale", volevo segnalarvi quella di Chavela Vargas, e questo corto di animazione, "Hasta los Huesos", in cui a cantare è nientemeno che "La Catrina"...
Maria Cristina 7/6/2011 - 18:20
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Kebab

Kebab
Chanson italienne – Kebab – Sine Frontera
Texte : Antonio Resta

Une histoire d'immigration.
KEBAB
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/6/2011 - 16:59
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Evolution (and Flashback)

Evolution (and Flashback)
[1970]
Da “A New Black Poet - Small Talk at 125th and Lenox”, album di debutto di Gil Scott-Heron.

Una canzone per nulla rassicurante, anzi, un invito in puro stile Black Panther alla resistenza dei neri - dei darkies, degli slaves, dei niggers - contro i vecchi carnefici bianchi, con ogni mezzo necessario…
In 1600 I was a darkie
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/6/2011 - 15:40




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