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Avant le 2011-6-11

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Se Parigi avesse il mare

Se Parigi avesse il mare
via Ditelo sui tetti

Se Parigi avess u mar sarebb na piccol Bar. - Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. (detto barese)

Non proprio una CCG ma la metafora della moglie del soldato...
Perché tanto se Parigi avesse il mare
(continuer)
11/6/2011 - 21:11
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Due parti di idrogeno per una di ossigeno

Due parti di idrogeno per una di ossigeno
Chanson italienne – Due parti di idrogeno per una di ossigeno - Mercanti di Liquore e Marco Paolini

En voilà une affaire pour l'eau... Moi, je vais à la rivière et je bois, tout mon content depuis la plus haute antiquité..., dit Lucien l'âne en dodelinant tranquillement de sa large tête, bien fournie de sa crinière noir de jais. C'est évidemment la chose la plus constante du monde que l'eau soit à tous sans restriction, sauf dans les déserts où il nous faut bien partager. C'est un bien commun inaliénable, comme l'air... et que les hommes aient organisé sa distribution de façon publique et commune, cela me semble vraiment un trait de civilisation. Ce devrait d’ailleurs être le cas pour toutes les choses utiles à la vie... Personne ne devrait pourvoir s'en accaparer et en tirer profit, sous quelque prétexte que ce soit.

D'accord, Lucien l'âne mon ami, mais nous n'en dirons pas plus. Notre... (continuer)
DEUX ATOMES D'HYDROGÈNE POUR UN D'OXYGÈNE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/6/2011 - 19:30
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Justice

Justice
[1973]

Canzone scritta dal tastierista degli Animals per la colonna sonora dell’omonimo film di Lindsay Anderson, il regista britannico celebre per questa ed altre (“This Sporting Life”, “If…”, “Britannia Hospital” ,…) pellicole iconoclaste.



"O Lucky Man! racconta la tragicomica odissea di Mick Travis, giovane piazzista di una ditta di caffé, che durante un incarico di lavoro si trova ad attraversare un'Inghilterra surreale nella quale i poliziotti sono corrotti, i politici si abbandonano a festini lussuriosi, i militari causano per imperizia esplosioni atomiche, gli scienziati praticano la vivisezione e i trapianti di cervello, e i beatnik si rivelano degli opportunisti. Scampato a diverse disavventure, umiliazioni e torture, Mike finisce in galera e, tornato in libertà dopo cinque lunghi anni, accetta di interpretare una pellicola nella quale gli si chiede di sorridere davanti alla... (continuer)
We all want justice but you got to have the money to buy it
(continuer)
envoyé par Bartleby 11/6/2011 - 14:38
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A Message From Gaza

[2009]
Lyrics & Music by Doktah Soose
Album: Coming Soon...

Check out the new song, "A Message From Gaza" from Hip-Hop's favourite son, Doktah Soose. Written from the perspective of a would be jihadi, the track tells the tale of a disenfranchised young adult who sees life as one tragedy after another. Follow him as he explores the feelings and conclusions he's reached as a result of the suffering he's endured at the hands of his Israeli occupiers.

Freedom For Palestine // الحرية لفلسطين // Libertad para Palestina // La Liberté pour Palestine // Freiheit Fâr Palästina // 自碱巴勒斯墦ク // Vrijheid Voor Palestijn // Frihet For Palestina // Filistin Için Özgürlük
[Verse 1]
(continuer)
envoyé par giorgio 11/6/2011 - 08:16
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AldroVive

AldroVive
MORTE ALDROVANDI: CONFERMA IN APPELLO CONDANNA PER 4 AGENTI

"La Corte di Appello di Bologna, confermando la sentenza di primo grado, ha condannato a una pena di 3 anni e 6 mesi i quattro agenti di Polizia imputati nel processo sulla morte di Federico Aldrovandi [AldroVive! ndr], il ragazzo deceduto a 18 anni il 25 settembre 2005 durante un intervento di Polizia in un parco a Ferrara. Sono stati condannati per l'eccesso colposo nell'omicidio colposo del giovane i quattro agenti di Polizia [assassini, ndr] Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri. La sentenza e' stata accolta con commozione dai genitori di Federico Aldrovandi presenti in aula." (fonte: www.repubblica.it)

Ricordiamoci di Federico Aldrovandi.
Ricordiamo i nomi dei suoi assassini, "tutori dell'ordine" che senza ragione, per puro gusto sadico, massacrarono fino alla morte un ragazzo all'alba della vita: Enzo... (continuer)
Bartleby 10/6/2011 - 21:02
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Rifacciamo il muro di Berlino

Rifacciamo il muro di Berlino
Une belle chanson italienne qui parle du Mur..., qu'il disait...
Juste un rappel, mon ami Lucien l'âne, juste un rappel... Le Mur est tombé, certes, mais que d'un côté... Du côté bureaucratique, du côté formel, mais qu'attend-t-on pour faire tomber l’autre côté, le côté de l'exploitation, le côté du profit...

À voir ce qui se passe actuellement, c'est terrifiant cette chute du Mur... Cette Europe de la terreur financière, des chômeurs, de la destruction systématique du domaine public, cette Europe de la concurrence qui ravage tout, cette Europe de la privatisation, cette Europe des salaires de plus en plus bas, des pensions réduites, des emplois précaires, cette Europe des actionnaires, cette vassale du capital... Cette Europe qui se prosterne aux pieds du Veau d'Or. Les Grecs sont les premiers à la subir, mais si on n'y prend garde, on y passera tous. Cette Europe qui ruine les pauvres... (continuer)
Marco Valdo M.I. 10/6/2011 - 18:10
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O Lucky Man!

O Lucky Man!
[1973]

Canzone scritta dal tastierista degli Animals per la colonna sonora dell’omonimo film di Lindsay Anderson, il regista britannico celebre per questa ed altre (“This Sporting Life”, “If…”, “Britannia Hospital”,…) pellicole iconoclaste.

In “O Lucky Man!” Mike Travis, il ribelle già protagonista di “If…” e successivamente di “Britannia Hospital”, interpretato dall’inquietante Malcolm MacDowell – quello di “A Clockwork Orange”, per intenderci – ha apparentemente abbandonato il suo idealismo e si è gettato a capofitto sulla strada di un improbabile successo divenendo piazzista in una grande società d’importazione del caffè.
E sullo sfondo delle disavventure del protagonista, sorta di moderno Candido di Voltaire, scorre l’ipocrita e feroce Inghilterra degli anni 60, tutta intenta a preservare i vecchi fasti di superpotenza affinando le tecniche neocolonialiste moderne, fatte di controllo sulle fragili economie delle ex colonie e sul foraggiamento dei sanguinari dittatori che le amministrano per conto degli ex-dominatori.
If you have a friend on whom you think you can rely
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 14:14
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Jarrow Song

Jarrow Song
[1974]
Album “Between Today and Yesterday”

Dal tastierista degli Animals, una canzone dedicata alla celebre marcia da Jarrow in Tyne and Wear fino a Londra Westminster (480 km) che un paio di centinaia di lavoratori, capitanati dalla suffragette e pasionaria Ellen Wilkinson detta “Ellen La Rossa”, intrapresero nell’autunno del 1936 per protestare contro la disoccupazione e la povertà che attanagliavano il nord est inglese.
La “Jarrow Crusade”, un’iniziativa della base cui si erano opposti anche i vertici del partito laburista di allora, non ottenne nessun miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di quell’angolo di Inghilterra (ai manifestanti fu semplicemente dato qualche soldo perché non dovessero rifarsi i 500 km del ritorno a piedi!) ma gaudagnò al movimento dei lavoratori la simpatia e l’appoggio del paese reale.
My name is Geordie McIntyre,
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 13:17
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Talking Dust Bowl Blues

Talking Dust Bowl Blues
[anni 30]
Pubblicata in “Dust Bowl Ballads” pubblicato nel 1940
Parole e musica di Woody Guthrie.

In fuga dalla siccità e dalle tempeste di vento e di sabbia che hanno sommerso la loro fattoria un tempo fertile, una famiglia di agricoltori è in viaggio verso la California su di una vecchia Ford dove hanno imbarcato i figli e i loro pochi beni… I bambini hanno fame, ma le fette di carne sono così sottili che ci si potrebbe leggere il giornale attraverso, oppure vederci le facce di quei grassi politici responsabili di un tale disastro e della rovina di centinaia di migliaia di americani….



Durante i primi decenni del XX secolo le grandi e fertili pianure al centro degli USA furono coltivate intensivamente e dissennatamente, senza badare alla rotazione delle colture e senza mai dare respiro alla terra. Durante e dopo la prima guerra mondiale la produzione agricola fu spinta ben oltre la... (continuer)
Back in Nineteen Twenty-Seven,
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 11:46
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Tè chi t'èi

Tè chi t'èi
Da "Munfrà" (2011)

Tè Chi T’éi? Cantato in italiano e arabo, racconta l’incontro di due persone che dialogano (il Monferrato è stato storicamente un luogo di passaggio e integrazione), e dialogando si conoscono e si scoprono uguali. Piemonte e Medio Oriente, culture che si incontrano (e non si scontrano) che si contaminano. Un testo splendido e profondo, uno dei vertici del disco. www.storiadellamusica.it

Tè chi t'éi?" e nelle sue sonorità tipicamente mediterranee (in primo piano l’oud di Franco Minelli). La canzone racconta di un incontro: uno è un abitante del luogo l'altro è uno straniero, forse un saraceno (incarnato dalla voce suadente di Nabil Salameh dei Radiodervish). Si chiedono entrambi nella loro lingua “tu chi sei”?, per poi riconoscersi come uguali. www.bielle.org
Si muove il prato che sembra il mare
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 10/6/2011 - 11:20
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Ghost Town

Ghost Town
[1981]

N.1 nella UK Singles Chart del 1981, mentre le ricette della Thatcher cominciavano a spiegare i loro effetti nefasti sui lavoratori e gli strati sociali pù deboli.
This town is coming like a ghost town
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 11:13
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Il grande libro dell'ombra

Il grande libro dell'ombra
Da "Munfrà" (2011)

Il grande libro dell'ombra è il libro che contiene le piccole storie che non conquistano la ribalta della grande storia. www.bielle.org

Ancora un grande testo, quello de Il grande libro dell’ombra. Cantato in italiano, è il brano più cantautorale del disco, dalla grande atmosfera, suoni irlandesi (ancora in primo piano cornamuse e tin whistle) e un testo splendido. Storia della musica
Nel grande libro dell'ombra
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 10/6/2011 - 11:09
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Ghost Town (for the Victims of Chernobyl)

Ghost Town (for the Victims of Chernobyl)
[2005]
Album “The Middle of Somewhere”
Scritta da Hunsbusher & Erickson
There was no way they could have known that morning
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 10:53
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Al Gauchito Gil

Al Gauchito Gil
Cumbia scritta e composta da tal Antonio Ríos.
Da www.santogauchitogil.com.ar.

EL GAUCHITO DE LOS MILAGROS

La fe se viste de rojo
el ocho de enero:
pañuelo, bandera, vinchas,
en todo el pueblo;
ofrendas para el Gauchito
de los milagros.

Toda la gente
le está rezando
y un acordeón
le está tocando
este cumbión.

Para el niño enfermo,
el desamparado;
para que el abuelo,
que queda olvidado;
por el que trabaja,
el desocupado;
por el que padece,
por el inundado.

Gauchito Gil,
escuchamé;
lo que te pido
concedemé.
Gauchito Gil,
te juro que
para agradecerte
yo volveré.

¡Para vos, Gauchito Gil!
¡Te pido salud, paz y trabajo ¡para toda mi gente!

Para el niño enfermo,
el desamparado;
para que el abuelo,
que queda olvidado;
por el que trabaja,
el desocupado;
por el que padece,
por el inundado.

Gauchito Gil,
escuchamé;
lo que te pido
concedemé.

Gauchito Gil,
te juro que
para agradecerte
yo volveré.
Bartleby 10/6/2011 - 10:26
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Why Does My Heart Feel So Bad?

Why Does My Heart Feel So Bad?
[1992]
Nell'album "Play" del 1999

Secondo un'operazione cui Moby è ricorso spesso, si tratta di un campionamento – l'ennesimo, ma il primo di successo – da un gospel risalente ai primi anni 60, "He'll Roll Your Burdens Away", inciso da The Banks Brothers With The Greater Harvest Baptist Church Back Home Choir Of Newark, New Jersey (il solito saccheggio creativo dei bianchi ai danni dellla musica afroamericana...)
Il celeberrimo e malinconico videoclip del brano, realizzato da Susi Wilkinson, Hotessa Laurence, e Filipe Alçada, ha in sè anche un portato direttamente antimilitarista e antibellicista.

Indimenticabile tormentone di alcuni anni fa, indissolubilmente legato al malinconico personaggio con cagnetto (mi ricorda “Umberto D” di De Sica) protagonista del clip, un disadattato (come me, come molti) alle brutture, alla volgarità ed agli orrori di questo mondo, guerra compresa.

Non... (continuer)
Why does my heart feel so bad?
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/6/2011 - 09:26
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We Shall Not Be Moved

anonyme
We Shall Not Be Moved
Que chantent les « indignés » espagnols ?

Chaque mouvement social a son hymne. Rarement décidée d'en haut, c'est une chanson qui s'impose au fil des manifestations comme le signe de reconnaissance des participants. Et bizarrement, ce mouvement de la jeunesse espagnole a remis au gout du jour la musique d'une série télé mythique de la télé espagnole datant de... 1981 !
Si "Verano Azul" est passé inaperçu en France (on signale tout de même une diffusion en 1984 sur FR3, sous le titre "le bel été"), elle est devenue mythique en Espagne et en Amérique Latine. Rediffusée à outrance, elle a même fait de Nerja, le village du tournage, un véritable lieu de pèlerinage.
Tous les Espagnols connaissent donc par cœur la chanson "No Nos Moveran", dont les paroles faisaient écho au siège de la Puerta del Sol.
Verano Azul - No Nos Moveran
Marco Valdo M.I. e Lorenzo 9/6/2011 - 21:24
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Partigiano

Partigiano
Chanson italienne – Partigiano – Alberto Cesa – 2005

Tu vois, dit Lucien l'âne en se balançant d'un côté et de l'autre en frappant doucement le sol de ses petits sabots, on dirait une chanson de mémoire, une de ces chansons qui racontent l'histoire de ces partisans des montagnes qui surent faire face aux pires armées – les Valdèses et les Dolciniens qui firent face aux troupes de la papauté, les Garibaldiens et ceux de Justice et Liberté qui s'opposèrent aux Noirs de d'Adolf et de Benito.

C'est en effet exactement cela, une ode à la résistance. Mais ce n'est pas que cela... Oui, le partisan a vieilli, oui, le temps a passé, plus d'un demi-siècle depuis qu'ils ont chassé Kesselring et ses insectes noirs. Le partisan a fini de prendre l'âge, sa voix et ses souvenances ont pris leur envol dans les vallées et repassent sur les crêtes en chantant comme siffle le vent. Mais comme tu le sais,... (continuer)
PARTISAN
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 9/6/2011 - 21:15
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Stop that train

Stop that train
Esiste una versione di questa canzone 'O treno incisa nel disco Live Leoncavallo 1992 con Bisca e Almamegretta (regsitrato nel 1992 ma pubblicato nel 2000) con un testo molto meno impegnato, che parla di viaggi "alla portoghese" sul treno
DonQuijote82 9/6/2011 - 15:34
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Little Emperor

Little Emperor
I'll Never Get Out Of This World Alive 2011

This is Earle’s final kiss-off to the Bush era
Hey Little Emperor
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/6/2011 - 15:19
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Mineros

Mineros
[1975]
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
Pietre della mia gente
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 13:29
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Valigie di cartone

Valigie di cartone
[1975]
Album “Pietre della mia gente”, ristampato l’anno seguente per I Dischi dello Zodiaco.
Testo trovato su Il Deposito
Prendi le valigie di cartone
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 13:22
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Avrei voluto conoscervi

Avrei voluto conoscervi
[1996]
Album: "Cerco Tiempo"
Avrei voluto conoscervi
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/6/2011 - 09:28
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La mia morosa cara

anonyme
La mia morosa cara
Nel disco di Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia
LA MIA MOROSA CARA
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 09:10
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I lament di tosann tutt disperaa perché gh'è i giuven che va a soldaa

I lament di tosann tutt disperaa perché gh'è i giuven che va a soldaa
[1868?]
Autore: Giuseppe Alfieri
Nel disco di Svampa “Milanese. Antologia della canzone lombarda n. 2 - Il Risorgimento, i mestieri e l'officina” del 1970.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia

Questo “Lamento delle ragazze disperate perché i giovani vanno soldati” è una “bosinata” composta da tal Giuseppe Alfieri, “bosinatore” piuttosto prolifico nella seconda metà dell’800. Probabilmente si riferisce alla terza guerra di indipendenza italiana.

“[…]Bosino a Milano [ma anche in Piemonte, nel novarese e nell’alessandrino, ndr] era il paesano (soprattutto, ma non soltanto, del territorio a nord della città), ignorante e grossolano. Esattamente come il burino (etimologia comune?) a Roma.
Le bosinate erano quindi componimenti poetici in lingua bosina che s'immaginavano esser usciti dalla bocca appunto di un bosino, quindi ridicole.
Le bosinate a Milano, erano lette per strada da... (continuer)
O pover tosann che secol sii rivàa
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/6/2011 - 09:03
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Un giorno di fuoco

Un giorno di fuoco
Trascritta direttamente dal video
Passano gli anni ma la storia noi non la scordiamo
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/6/2011 - 08:54
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I Teddy Boys

I Teddy Boys
[1965]
Album “Il cabaret dei Gufi”
Scritta da Nanni Svampa

Che sia ispirata alla o ispiratrice della E poi poi poi ci chiamavano teddy boys sul 30 giugno 1960 a Genova?
Solo che in quella mi pare che per Teddy Boys si intendano i giovani ribelli che le suonarono a Tambroni, ai fascisti e alla loro polizia, mentre qui – al contrario, e più propriamente – per Teddy Boys s’intendono i picchiatori del potere di turno. Non bisogna infatti dimenticare che i Teddy Boys inglesi (Londra fu infatti l’epicentro di quella subcultura giovanile negli anni 50) furono molto vicini alle organizzazioni razziste e neonaziste, vedi per esempio il gran casino di Notting Hill nel 1958 quando fascisti e teddy boys, con la compiacenza della polizia, attaccarono per un’intera settimana i quartieri abitati da residenti di origine indiana…
I teddy boys, signori, non è una novità
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 14:37
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Allergia Nucleare

Allergia Nucleare
Reggae contro il nucleare
No nuclear energy
(continuer)
envoyé par cristiano 8/6/2011 - 14:09
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Gabriella

Gabriella
[1964]
Prima nell’album “Ma bene, ma bravo!” dei Peos, dimenticata formazione milanese pre-Gufi, poi ne “Il cabaret dei Gufi” dell’anno seguente.
Scritta da Giampiero “Peo” Borella, Nuccio Ambrosino e Nanni Svampa.

Con il solito stile ironico e cinico che li contraddistingueva, ecco l’ennesima strigliata al buoncostume ad opera dei Gufi, con annessa adesione alle tesi favorevoli alle pratiche anticoncezionali e a quelle abortiste (“…Quel dottore disgraziatamente
riceveva solo nottetempo … La questione è grave… o si cambia il sistema di educare o si sposta l'orario dei dottor”
) che sarebbero prevalse solo molto anni dopo… Credo che possa tranquillamente trattarsi della prima canzone italiana ad affrontare questo tema ancora oggi (e figuriamoci allora!) scottante.
La la la la la la la la la la la la la la…
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 13:46
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La logica del potere

La logica del potere
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
È la logica del potere !
(continuer)
envoyé par giorgio 8/6/2011 - 13:15
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Ferriera

Ferriera
[1966]
Album “Il teatrino dei Gufi n°. 2”
Scritta da Bixio Cherubini

Una terribile canzone di denuncia delle morti bianche mascherata dal consueto stile intriso di ironia e cinismo dei grandi Gufi. Straniante. E ascoltandola non si può non pensare al dramma della ThyssenKrupp.
Scende silente l'oscurità
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 12:12
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È la domenica il giorno del signore

È la domenica il giorno del signore
[1967]
Album “Non so, non ho visto, se c'ero dormivo”
Parole di Luigi Lunari
Musica di Lino Patruno
La la la la la la la la la la
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 11:44
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Sfiorisci bel fiore

Sfiorisci bel fiore
...Meravigliosa.....
8/6/2011 - 10:06
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Scimpanzè

Scimpanzè
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito
Scimpanzè
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:37
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Povera gente

Povera gente
[1969]
Parole di Dario Fo
Musica di Enzo Del Re e Antonio Infantino
Poi nello spettacolo “Qui tutto bene… e così spero di te (Emigrazione e Imperialismo)” realizzato nel 1971 della compagnia Nuova Scena diretta da Vittorio Franceschi (dopo l’uscita di Dario Fo e Franca Rame)
Testo trovato su Il Deposito
Povera gente...
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:35
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La fretta

La fretta
[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito

Canzone che fa davvero il paio con la sua famosa Lavorare con lentezza.
Se il mondo non avesse tanta fretta
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:09
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Il superuomo

[1974]
Scritta e cantata da Enzo Del Re
Da “Il banditore”
Testo trovato su Il Deposito
C'è troppa gente in giro
(continuer)
envoyé par Bartleby 8/6/2011 - 08:04
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Ti obbligano ad Obbedire

Ti obbligano ad Obbedire
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
I partiti sono una farsa
(continuer)
envoyé par giorgio 8/6/2011 - 08:03
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Non posso sopportare

Non posso sopportare
[1983]
Album: In nome del loro potere tutto è STATO fatto [EP]
Per te non c'è lavoro se non ti sottometti
(continuer)
envoyé par giorgio 8/6/2011 - 08:00
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Se acabó

Se acabó
Testo: Nicolás Guillén
Musica: Marta Contreras

La canzone fa parte dell'album "Marta Contreras canta Nicolás Guillén" pubblicato in Italia nel 1977.
La poesia è tratta dalla raccolta "Tengo" del 1964
I versi tra parentesi quadre non compaiono nella canzone.

"Guillén lo escribió al oír el histórico discurso de Fidel Castro en la clausura del Congreso Latinoamericano de Juventudes, realizada en el estadio del Cerro, en la noche del 6 de agosto de 1960. Fidel perdió la voz mientras leía el decreto de nacionalización de las empresas estadounidenses. Raúl Castro prosiguió la lectura hasta que el líder recobró la voz. Se publicó el 7 de agosto."
Da: La Jiribilla : revista de cultura cubana, mayo 2007

"Guillén lo scrisse dopo aver ascoltato lo storico discorso di Fidel Castro alla chiusura del Congresso Latinoamericano della Gioventù, la sera del 6 agosto 1960. A Fidel andò via la voce... (continuer)
Te lo prometió Martí
(continuer)
envoyé par Maria Cistina Costantini 8/6/2011 - 00:03
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L'uomo è una macchina che va a calci in culo

L'uomo è una macchina che va a calci in culo
[2009]
Album “Scrotomanzia”

Lo ammetto, lo ammetto, questa non è certo una CCG doc, ma secondo me ci sta, ci sta, eccome se ci sta, per cui la propongo lo stesso... A voi, o perfidi Admins, l'ardua sentenza (e ringraziate che non sono garantista e non invoco i soliti tre gradi di giudizio!)

E i perfidi admins approvano calorosamente! E senza neanche passare dagli Extra. [RV]
L’uomo è una macchina che va a calci in culo
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/6/2011 - 23:04




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