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Pensa un po'

Pensa un po'
[1969]
Album: “Mio caro padrone… / Contessa”

I sogni indotti (anche quelli!), più o meno 'spontaneamente', di benessere e ricchezza da un lato.. e la realtà quotidiana (amara) dall'altro..
Pensa un po',
(continuer)
envoyé par giorgio 3/3/2011 - 08:22
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Celestino Alfonso

Celestino Alfonso
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Bisogna anche ricordare che la copertina, il libretto e tutta la grafica del disco fu curata dal formidabile collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere per intero a disposizione delle CCG/AWS questa sua importante opera], fondatore del collettivo madrileno "Canción del Pueblo".
Parteciparono al progetto molti noti cantanti, come Teresa Cano, Pablo Guerrero, Luis Pastor e Quintín Cabrera.
Il sottotitolo, "¿Cuándo... (continuer)
Ocho polacos, cinco italianos, tres franceses, dos rumanos, dos armenios, dos húngaros y un español componían el “destacamento especial” comandado por el poeta armenio Missak Manouchian. El español se llamaba Celestino Alfonso, y su número era el 10.305.
(continuer)
envoyé par Bartleby 3/3/2011 - 08:22

La colombe argentée

La colombe argentée
La colombe argentée

Canzone française – La colombe argentée – 1924 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 23

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

La colombe argentée... Voilà un titre bien étrange. Ces Histoires d'Allemagne m'étonnent souvent. Ce titre, on dirait un rébus, on dirait un arcane.

Mais non, Lucien l'âne mon ami, tu sais bien quelle réputation (usurpée, d'ailleurs) a la colombe dans l'imaginaire des hommes. C'est l'oiseau qui symbolise la paix... Cependant, son vrai nom à notre héros du ciel est lui bien étrange, en effet : il s'appelle LZ 126. Il s'agit là d'une dénomination qui convient à un objet industriel et c'en est un, protégé par un de ces secrets codés... Mais... (continuer)
Le 11 octobre départ de Palos, au sud de l'Espagne
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 2/3/2011 - 22:16
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La pace può

La pace può
Si diceva una volta "una risata vi seppellirà"
La pace può
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 19:11
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Non siete Stato voi

Non siete Stato voi
da il sogno eretico 2011
Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 18:48
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Cose che non capisco

Cose che non capisco
Da Il mio sogno eretico 2011
Benvenuti ad una nuova puntata di "Chi
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 17:37
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La ghigliottina

La ghigliottina
Da Il sogno eretico (2011)
Caro Danton, mon ami Danton,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 17:27
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Sono il tuo sogno eretico

Sono il tuo sogno eretico
Da Il Sogno Eretico (2011)
(Giovanna D'Arco)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 17:25
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Argelès-sur-Mer

Argelès-sur-Mer
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Bisogna anche ricordare che la copertina, il libretto e tutta la grafica del disco fu curata dal formidabile collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Argelès-sur-Mer è una cittadina francese della linguadoca, sui Pirenei orientali, al confine con la Spagna, non lontana da Collioure, luogo della Muerte de Antonio Machado, il grande poeta spagnolo antifascista che lì spirò il 22 febbraio del 1939 per la fatica e per lo strazio di vedere la sua terra caduta in mano alle orde di Franco, Mussolini ed Hitler.
Nei pressi di cittadine come Argelès-sur-Mer e Collioure il governo francese fece allestire i campi... (continuer)
Sobre la arena,
(continuer)
envoyé par Bartleby 2/3/2011 - 13:49
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Muerte de Antonio Machado

Muerte de Antonio Machado
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez (la seconda parte del brano - tra virgolette - è di un anonimo autore spagnolo)
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.



Español
Italiano

«El exilio español que siguió a la derrota republicana y democrática de 1939 constituye una aventura humana única en la historia contemporánea mundial. Esos cientos de miles de hombres y mujeres que se vieron obligados a abandonar su patria camino de otros países de los que, en muchos casos, ni siquiera habían oído hablar, protagonizaron un drama del que el paso de la frontera es tan solo el primer acto. Después vendría, como en círculo fatal, el internamiento en los campos de refugiados, la resistencia contra el fascismo, los campo de exterminio nazis, y, todavía, el regreso a una tierra dominada por la... (continuer)
Con el polvo cansado
(continuer)
envoyé par Bartleby 2/3/2011 - 10:23
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A Man's Home Is His Castle

A Man's Home Is His Castle
Linda works at the diner pourin' coffee slingin' hash
(continuer)
envoyé par Anonymous 2/3/2011 - 05:45
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11 Months and 29 Days

11 Months and 29 Days
Busted in Austin, walkin' around in a daze
(continuer)
envoyé par Anonymous 2/3/2011 - 03:15
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Und der Regen rinnt

Und der Regen rinnt
[tra il 1942 ed il 1944]
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Page


Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi con la chitarra. Nell’ottobre del 1944... (continuer)
Und der Regen rinnt, und der Regen rinnt...
(continuer)
envoyé par Bartleby 1/3/2011 - 14:09
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Theresienstadt

Theresienstadt
[tra il 1942 ed il 1944]
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Page



Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi con la chitarra. Nell’ottobre del 1944... (continuer)
Ich wandre durch Theresienstadt,
(continuer)
envoyé par Bartleby 1/3/2011 - 14:04
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Ade, Kamerad!

Ade, Kamerad!
[1944?]
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Page



Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica.
A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezìn, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi con la chitarra. Nell’ottobre del 1944 suo marito Willi... (continuer)
Ade, Kamerad,
(continuer)
envoyé par Bartleby 1/3/2011 - 13:59
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Wiegala

Wiegala
[~ 1942/44 ]
Fonte / Source / Lähde: The Lied, Art Song and Choral Texts Page
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ilse Weber


Ilse Herlinger Weber è stata una poetessa e scrittrice di origine ceca e di religione ebraica. A Praga, dove viveva, scrisse molti racconti per l’infanzia e condusse anche programmi radiofonici per i bambini. Dopo l’occupazione nazista, nel 1939, riuscì a mettere in salvo il suo primogenito Hanuš mandandolo da amici in Svezia attraverso un “kindertransport”. Poi lei, il marito ed il figlio più piccolo furono rinchiusi nel ghetto di Praga e quindi internati nel campo/ghetto di Theresienstadt. A Terezín, dove erano stati deportati moltissimi bambini, Ilse Weber svolse l’attività di infermiera nel reparto infantile della locale infermeria. E’ in questo periodo che, per alleviare le pene dei piccoli ospiti, compose molte poesie che improvvisava in canzoni accompagnandosi... (continuer)
Wiegala, wiegala, weier, [1]
(continuer)
envoyé par Bartleby 1/3/2011 - 13:54

Lontan de ti, Milàn

Lontan de ti, Milàn
[novembre 1943]
Parole e musica di Mario Vezzosi e Camillo Mariani
Testo trovato qui

Canzone composta in uno dei tanti Stalag (i campi di concentramento per prigionieri di guerra), allestiti dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 per rinchiudervi i militari italiani che non avevano accettato di continuare a combattere nelle fila tedesche.



“Vedi quelle sentinelle dietro i reticolati? Sono loro i prigionieri di Hitler, non noi. Noi a Hitler e Mussolini diciamo no, anche quando ci vogliono prendere per fame.”
(Sergente Cecco Baroni, internato in Germania, in Mario Rigoni Stern: “Soldati italiani dopo il settembre 1943”, FIAP, Roma 1988, pag. VI)

“Canzone composta nel novembre del 1943, nello Stalag 328 del campo di concentramento di Leopoli, in Polonia. Vi era in questo campo un gruppo abbastanza numeroso, e naturalmente unito, di milanesi, fra cui si contavano note... (continuer)
Quand a la sera ven scur
(continuer)
envoyé par Bartleby 1/3/2011 - 12:19
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Io preferisco l'Ovest

Io preferisco l'Ovest
1994
Dentro il giardino
Io preferisco l'Ovest
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 28/2/2011 - 18:47
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Wij slopen met muziek

Wij slopen met muziek
[1944]

Erano due musicisti che amavano lo swing ed il jazz americano.
Erano ebrei.
Furono rinchiusi dai nazisti nel campo di Westerbork.
Furono costretti a lavorare per i propri aguzzini, demolivano carcasse di aerei, ma – come dice la canzone – le demolivano a suon di musica, cantando, senza perdere l’ottimismo e la speranza.
A Westerbork dedicarono anche una radiosa canzone d’amore, Die Westerbork Serenade.
Non servì a nulla. Johnny & Jones morirono a Bergen- Belsen poco prima che gli inglesi liberassero il campo.
I “signori della morte” li uccisero insieme ad altri 6 milioni di ebrei.
Uccisero i loro corpi ma non la loro musica e la loro voglia di vivere.
Mijn baas heet Bayer en ik werk me naar
(continuer)
envoyé par Bartleby 28/2/2011 - 10:58
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Die Westerbork Serenade

Die Westerbork Serenade
[1944]

Quando il Male assoluto si affaccia sulla Storia le conseguenze sono sempre drammatiche, talora anche beffarde.

Nei pressi di Westerbork, cittadina della provincia di Drenthe, il governo dei Paesi Bassi aveva allestito nel 1938 un campo di accoglienza per rifugiati, in gran parte ebrei tedeschi ed austriaci, in fuga dai nazisti. Quando Hitler, nel maggio del 1940, invase Belgio e Paesi Bassi, Westerbork venne trasformato in un campo di prigionia temporanea dove transitavano tutti coloro che erano destinati ai campi di sterminio più tristemente famosi: passarono per Westerbork, per esempio, Anne Frank, Etty Hillesum e anche molti nomi noti della vivacissima scena artistica tedesca degli anni 30, come Dora Gerson e Max Ehrlich entrambi grandi attori di cinema e di cabaret, o come il pianista berlinese Willy Rosen…

Furono proprio Max Ehrlich e Willy Rosen che all’inizio del 1943 convinsero... (continuer)
Ik geloof ik ben niet helemaal in orde
(continuer)
envoyé par Bartleby 28/2/2011 - 10:23
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Anita e Pepin

Anita e Pepin
da "Anita Anita" (1988)

Jean-Marie Carlotti: voce, chitarra, chitarra a dieci corde
Daniele Craighead: tastiere, sax soprano, percussioni
Riccardo Tesi: organetto, tamburello
Patrick Vaillant: mandolino, mandola, violon, voce

Interpretata anche da Daniele Sepe e Auli Kokko in Jurnateri



Se in occasione dei festeggiamenti del 150° dell'Unità d'Italia abbiamo creduto opportuno ricordare la questione del brigantaggio meridionale e la vera e propria guerra scatenata dai nuovi padroni piemontesi nel Sud Italia, bisogna però anche ammettere che originariamente la battaglia di Giuseppe Garibaldi fu una battaglia di libertà. Certo ci furono le ombre, la strage di Bronte ad opera di Nino Bixio, la leva obbligatoria e infine la consegna, seppur a malincuore, del Sud Italia ai Savoia. Ma è vero che in quel periodo Garibaldi era visto come un eroe libertario pronto a combattere per la libertà... (continuer)
Anita non far la loba, Anita non far lo morre
(continuer)
27/2/2011 - 12:52
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Petrolio tu

Petrolio tu
[1975]
Album: I cavalli di Troia

La "gran forza" di uomini come Bush, Blair o .. Berluscone..
Petrolio tu
(continuer)
envoyé par giorgio 27/2/2011 - 08:48
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Guerra Santa

Guerra Santa
[1997]
Texto e Música de Gilberto Gil
Álbum: Quanta
Ele diz que tem, que tem como abrir o portão do céu
(continuer)
envoyé par giorgio 26/2/2011 - 18:50
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Vicenza (la voglio anch'io una base a)

Vicenza (la voglio anch'io una base a)
Da "Tempi bui" (2009)
Vado a Vicenza!
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 26/2/2011 - 17:08
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Ballata del lavoro interinale

Ballata del lavoro interinale
Album: Tempi Bui (2009)
rimango ancora un altro turno al massimo che cosa mi costa
(continuer)
envoyé par Donquijote82 26/2/2011 - 17:06
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Tempi bui

Tempi bui
Da "Tempi bui" (2009)

L'incipit è ispirato alla poesia An die Nachgeborenen di Bertolt Brecht
Veramente vivo in tempi bui
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 26/2/2011 - 16:57
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Lice Cagnasso

Lice Cagnasso
[1974]

Album :C'è chi vòle e chi non pòle, grassie listesso
Povero Lice
(continuer)
envoyé par giancacondove 26/2/2011 - 15:41
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Canzone della Basilicata

Canzone della Basilicata
(1980)

In versione strumentale da "Briganti se more" di Musicanova (1980) con il titolo "A la terra di Basilicata"

"La Basilicata era uno dei temi musicali che mi venivano richiesti, e riguardava appunto il paesaggio, forse più precisamente il paesaggio come appare a chi viene da Napoli.

Nacque una melodia che accompagnava le panoramiche su quelle vallate e su quelle colline, una musica per quelle terre descritte dal pittore letterato Carlo Levi che vi soggiornò in confino politico e che pittoricamente le descrisse nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli.

Alla musica aggiunsi un testo, che scrissi subito dopo per sottolineare la civiltà di quella gente che nella Storia non aveva mai portato guerra a nessuno, ma la guerra l'aveva sempre subita in casa con le invasioni e le dominazioni che nei secoli si erano succedute.

E se cito la città di Torino non è la Torino dell'intrigo di Cavour,... (continuer)
E che ne saccio d'a Basilicata
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 26/2/2011 - 15:35
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Celia de la Serna

Celia de la Serna
Celia de la Cerna è il nome della mamma del Che. Nel testo si fa riferimento alla "poderosa", il nome con cui erano stati batezzati sia il ciclomotore degli anni dell'adolescenza che l'antiquata Norton 500 con cui, insieme all'amico Alberto Granado, compie nel 1951 il suo primo viaggio per il Sudamerica. "Fuser" (abbrevazione di Furibondo de la Serna) era il soprannome che si era scelto come giocatore di rugby militando nel SIC e nell'Altalaye.
da canzoni per il Che
Non scrivi più
(continuer)
envoyé par Gianna 26/2/2011 - 14:49
Parcours: Che Guevara
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Il lavoro rende liberi

Il lavoro rende liberi
Spettacolo scritto da Daniele Biacchessi con musiche e canzoni di Andrea Sigona

Testo reperito in questa pagina del sito di Daniele Biacchessi
Nelle tue miserie
(continuer)
envoyé par adriana 26/2/2011 - 11:32
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Bad Company

Bad Company
Company Always on the run
(continuer)
envoyé par Anonymous 26/2/2011 - 05:06
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Ὁ γιός μου εἶναι ἐννιά χρονῶν

Ὁ γιός μου εἶναι ἐννιά χρονῶν
O gios mou éinai enniá hronón

Στίχοι: Μίκης Θεοδωράκης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Πέτρος Πανδής , Παρίσι 1973
Από "Αρκαδία Ι", Ζάτουνα 1968

Testo e musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione: Petros Pandìs, Parigi 1973
Da: "Arkadìa I" , Zàtuna 1968

Si veda anche Αρκαδία Ι, pagina dedicata specificamente a Ἀρκαδία Ι [CCG/AWS Staff]]

Dall'agosto del 1968 al novembre dell'anno successivo Mikis Theodorakis, riunito alla sua famigliola, trascorse, dopo il carcere e prima di ritornarvi, un periodo di confino nel villaggio di Zàtuna, sui monti dell'Arcadia, che è una terra aspra e suggestiva, ma del tutto diversa da quella immaginata dai letterati. Mikis aveva già tutta l'esperienza e la pazienza del confinato, sfogava la sua cupa ribellione nella composizione dei cicli di canzoni che avrebbero preso il nome di "Arcadie", sapeva di non essere né il primo, né l'ultimo,... (continuer)
Ὁ γιός μου εἶναι ἐννιά χρονῶν,
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 26/2/2011 - 00:04
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געטאָ, געטוניאַ

געטאָ, געטוניאַ
Geto, getunya
[1940?]
Parole e musica di Yankele Hershkowitz.
Testo trovato su Music and the Holocaust.

Il “Bob Dylan” del ghetto di Łódź ci descrive qui, ancora una volta, con il suo solito spirito ironico e sarcastico, contraddizioni ed aberrazioni della vita del ghetto, quelle che inevitabilmente si manifestarono vuoi perché così accade quando una massa di gente viene imprigionata in un luogo angusto in attesa di essere terminata, vuoi per la particolare situazione del ghetto di Łódź, dove l’amministrazione ebraica rimase convinta fino quasi alla fine, e contro ogni evidenza, che la collaborazione coi nazisti avrebbe consentito la sopravvivenza dei più… Non fu così: solo poche migliaia di ebrei tra gli oltre 200.000 che complessivamente passarono per quel ghetto (e senza tenere conto di una minoranza di rom che pure vi transitarono), sopravvissero allo sterminio.

Hershkowitz scrisse... (continuer)
געטאָ, געטוניאַ
(continuer)
envoyé par Bartleby 25/2/2011 - 13:11
Parcours: Ghettos

?װאָס זאָל מען טאָן ייׅרן

?װאָס זאָל מען טאָן ייׅרן
Vos zol men ton yidn? / Vus zol me tien yidn?
[1940?]
Scritta da Yankele Hershkowitz sulla melodia della popolare yiddish “Tsen brider” (“Dieci fratelli”).
Testo trovato su Music and the Holocaust.
Avvertenza. Il testo traslitterato proveniente da "Music and the Holocaust" non è conforme allo standard yiddish letterario (presenta caratteristiche fonetiche locali); contiene inoltre alcuni errori [come "kayb begged"]. Nel ricostruire il testo in caratteri ebraici ci siamo attenuti alla norma ortografica YIVO; per quanto riguarda la traslitterazione, in questo unico caso ne sono state inserite due: a) quella reperibile su "Music of the Holocaust", con alcuni errori emendati; b) una trascrizione conforme allo standard letterario.

Yankele Hershkowitz (1910-1972) è stato un po’ il “Bob Dylan” del ghetto di Łódź, un cantautore tagliente e sarcastico che nei pochi anni di vita del ghetto (tra... (continuer)
װאָס זאָל מען טאָן ייׅרן
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 25/2/2011 - 10:55
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?װער קלאַפּט עס

anonyme
?װער קלאַפּט עס
Ver klapt es?
[1942?]
Trovato sul programma 2006 delle celebrazioni per il Yom HaShoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.

Dal ghetto di Łódź, una canzone che nelle prime tre strofe è una comune filastrocca d’amore, spensierata, ma nelle ultime tre offre un drammatico sguardo sulla vita nel ghetto assediato, affamato, disperato.
Il “vecchio” indicato nella penultima strofa, quello di cui tutti hanno paura come del genitore dell’amata corteggiata di nascosto, è Chaim Rumkowski, il controverso capo del Judenrat nel ghetto di Łódź. “Re Chaim” – così era chiamato per via dell’autorità assoluta che esercitava – organizzò il ghetto come un’efficientissima macchina produttiva in favore dei nazisti, forse sperando in questo modo di riuscire a barattare l’altissima produttività con la salvezza del maggior numero di ebrei… Fu un grave errore di valutazione, quando non un completo... (continuer)
װער קלאַפּט דאָ אַזױ שפּעט בײַנאַכט?
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 25/2/2011 - 08:38
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Vinícius de Moraes: Rancho das Flores

Vinícius de Moraes: Rancho das Flores
[1962]
Letras de Vinícius de Moraes
Música: tema de "Jesus, Alegria dos Homens" de Johann Sebastian Bach.
Álbum: Eu Sei Que Vou Te Amar
Entre as prendas com que a natureza
(continuer)
envoyé par giorgio 25/2/2011 - 08:25
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El Fantasma Del Ziu Gaetan

El Fantasma Del Ziu Gaetan
[2005]
Testo e musica diDavide Van De Sfroos
da: Akuaduulza (Acquadolce) (2005)

Un “antipiero”, un soldato che, come di sovente avviene, la guerra ha incattivito. Ma Davide Van De Sfroos non ne fa né un eroe né un antieroe. Ne fa quello cui ormai è ridotto: un fantasma dei tempi andati (andati ?), che riesce ancora a “stremire” (spaventare) le donne e i bambini, dal livido ritratto che campeggia nella vecchia e tetra villa sulle sponde del lago di Como. Andato chissà come alla guerra di Crimea, è caduto nella folle carica di Balaklava (uno dei più sublimi esempi di stoltizia militare), ha cercato di beffare inutilmente la morte che non ha ritrovato il suo cuore, lasciato a casa insieme all’anima al momento di partire. Ed ora è un sulfureo spettro di Hallowen. Sparagli, Piero.
[Per la cronaca, alla insensata carica di Balaklava è certo, invece, che partecipò, pur senza esservi tenuto... (continuer)
E sivuplè, adèss sara la bùca e ferma la tua lengua
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 24/2/2011 - 16:52

זאַמדן גליׅען אױף דער זון

זאַמדן גליׅען אױף דער זון
Zamdn glien af der zun
[1939-1944]
Musica di David Beyglman (1887-1944).
Testo scritto probabilmente da tal A. Volman o Volkman, morto con la sua famiglia ad Auschwitz.
Trovato sul programma 2006 delle celebrazioni per il Yom HaShoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.

Canzone di un amore inspiegabilmente perduto, una triste canzone d’amore come ce ne sono tante, in ogni epoca, se non che questa fu scritta nel ghetto ebraico di Łódź poco prima del suo totale annientamento da parte dei nazisti.

Musicista e compositore polacco molto noto anche a livello internazionale, David Beyglman, fin dal 1912, fu il direttore dell’orchestra del Zandberg Theatre di Łódź. Dopo l’occupazione nazista ed il trasferimento della popolazione ebraica nel locale ghetto (chiamato in tedesco Litzmannstadt), Beyglman non si perse d’animo ad allestì un piccolo spazio teatrale dove in quei terribili... (continuer)
גײ איך פֿרי אַרױס אין פֿעלד,
(continuer)
envoyé par Bartleby 24/2/2011 - 14:16
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Osposidda

Osposidda
in realtà erano presenti 200 volontari di Oliena e 100 tra militari e carabinieri.. non 1000! e il fatto è successo nel gennaio 85 non nell' 84. solo per dovere di cronaca!
giovanni 24/2/2011 - 12:01
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Peace Song (May Peace Prevail on Earth)

Peace Song (May Peace Prevail on Earth)
[1986]
[Spoken] Throughout the endless reaches of the universe there are only two constants, chaos and life.
(continuer)
envoyé par Bartleby 24/2/2011 - 08:34
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Aquí Estamos

Aquí Estamos
[2003]
Album: Aquí Estamos
Ancora vive insieme a noi
(continuer)
envoyé par giorgio 24/2/2011 - 08:12
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Brigante se more

Brigante se more

I due versi contraffatti

estratti del capitolo 6 del libro di Eugenio Bennato Brigante se more - viaggio nella musica del Sud, Coniglio editore, 2010

A un certo punto della sua storia, Brigante se more ha subito una violenza, una contraffazione.
Un anonimo si è preso la briga di alterarla, seppur di poco, e di cambiare due versi, uno nella seconda, uno nell'ultima strofa, e allora il nostro canto ha subito un danno dal punto di vista stilistico: la versione che ne viene fuori ha peggiorato la composizione originale.
Il problema è che, per di più, la manipolazione del testo originale è avvenuta per mani inesperte e maldestre: vi assicuro che scrivere versi di carattere popolare non è un'impresa facile.

[…]

Nella seconda strofa io scrissi:

E mo cantammo 'sta nova canzone
tutta la gente se l'adda 'mpara'
nun ce ne fotte d'o rre Burbone
ma a terra è a nostra e nun s'adda tucca'

Lo... (continuer)
24/2/2011 - 00:16
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Qué puedo decir

Qué puedo decir
CHE POSSO DIRE
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envoyé par Luca 'The River' 23/2/2011 - 23:46
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La casa delle farfalle

La casa delle farfalle
[2011]
Album: "Chiamami ancora amore"

Narra di un giovane soldato ferito, che scambia l'infermiera che lo sta curando per sua madre.
Alla fine della notte
(continuer)
envoyé par daniela -k.d.- 23/2/2011 - 21:53

Les beaux billets

Les beaux billets
Les beaux billets

Canzone française – Les Beaux billets – 1923 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 22

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Que peut donc bien raconter ton histoire d'Allemagne pour l'année 1923 et comment l'as-tu intitulée ?, demande Lucien l'âne un peu impatient de connaître la suite de la grande aventure germanique, distillée en petits épisodes didactiques par Marco Valdo M.I.

Commençons par le titre, car il est tout simple et donne une idée de ce que raconte la chanson du jour. Elle s'intitule : « Les beaux billets » et elle commence par une partie de Monopoly, jouée par des enfants de notre temps, je veux dire des années 2000 et au-delà. Je te rappelle que... (continuer)
Ces billets-là, ah, ces anciens billets, aujourd'hui
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 23/2/2011 - 21:01
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Canzone di gennaio

Canzone di gennaio
I riferimenti
A chi regali parole, forse a quel triste malato di cuore (un malato di cuore)
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envoyé par DonQuijote82 23/2/2011 - 15:07
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Yugo 45

Yugo 45
Vi ringrazio di avermi ricordato di questa stupenda canzone!!!
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...

Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
23/2/2011 - 14:08
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I soliti accordi

I soliti accordi
[1994]

Dall’album omonimo, un brano scritto con Paolo Rossi e presentato insieme a lui al Festival di Sanremo, dove chiesero ai due di omettere l’espicito riferimento a “Forza Italia” connesso ai “grandi ladroni”… Non so se il duo obbedì o meno…
Sì, vai! (Vado?) Vai, e percuotilo nell'ombra! (E se le prendo io?) No...
(continuer)
envoyé par Bartleby 23/2/2011 - 11:34
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Warsaw

Warsaw
[1982]
Dall’album “Secret Streets”, con testi in inglese curati da Finardi con Mark Harris.

Canzone che si riferisce al golpe militare in Polonia quando, il 13 dicembre del 1981, il generale Jaruzelski proclamò l'instaurazione dello stato di guerra e divenne il capo del Consiglio Militare di Salute Nazionale. In virtù delle leggi militari vennero sciolti o sospesero la loro attività tutte le organizzazioni politiche, tranne il Partito comunista (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza, PZPR), e i maggiori attivisti di "Solidarność" furono arrestati e imprigionati. (fonte: it.wikipedia)
Closing time is hours past
(continuer)
envoyé par Bartleby 23/2/2011 - 11:05
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Prima della guerra

Prima della guerra
[1981]
Dall’album “Finardi”
E se chiedevi luce
(continuer)
envoyé par Bartleby 23/2/2011 - 10:47
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Quando stai per cominciare

Quando stai per cominciare
[1975]
Album “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”
A vent'anni sembra molto strano
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envoyé par Bartleby 23/2/2011 - 10:30
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Op. 29 In Do Maggiore

Op. 29 In Do Maggiore
[1977]
Dall'album "Blitz", uscita anche come singolo Affetto/Op. 29 in Do maggiore,
Robin è studente e si sta per laureare
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envoyé par Bartleby 23/2/2011 - 10:23
Parcours: Déserteurs
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Il condannato

Il condannato
Chanson italienne – Il condannato – Simone Avincola – 2009

Si tu aimes cette chanson, ami, je t'en prie va voir cette autre qu'écrivit Jean Genêt... De la plus pure poésie que son « Condamné à mort » ...

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
LE CONDAMNÉ
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 23/2/2011 - 09:38
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L'ora d'aria

L'ora d'aria
[2003]
Album: Aquí Estamos
Soltanto due minuti, Signor Presidente,
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envoyé par giorgio 23/2/2011 - 08:15
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Ρωμιοσύνη

Ρωμιοσύνη
dal blog di Gustavo Sierra Fernandez
ascolta

Teresa Rebull fue una mujer que durante la guerra civil española estuvo afiliada al POUM y ejerció de enfermera durante la contienda. Se exilió a Francia, en donde trabó amistad con la intelectualidad de posguerra: los filósofos existencialistas, los grandes chansoniers, y comenzó a cantar en lo que los catalanes llaman Catalunya Nord, la parte francesa de habla catalana, convirtiéndose en la precursora del movimiento cultural que dio en llamarse Nova Cançó catalana. “L’avià”, la abuela, de la Nova Cançó, realizó una excelente versión del tema sobre la traducción y adaptación de este tema por parte del padrino de la Nova Cançó, Josep Maria Espinàs, bajo este título
LES CAMPANES DE LA RESURRECCIÓ
(continuer)
22/2/2011 - 22:38
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Rejoyce

Rejoyce
Probablemente, Grace Slick fue el miembro de Jefferson Airplane que más disfrutó con el abandono de la línea comercial para este álbum, al que contribuyó con dos canciones de su autoría. Según Grace, ella le tenía cierta manía a las canciones de amor (entendidas como temas comerciales), y prefería cantar sobre otras cosas, cosas que no se consideraban comerciales y que preocupaban entonces. Así pues compuso “reJoyce”, una canción basada en el Ulises del novelista irlandés James Joyce, en donde se hacía una crítica a la guerra. El tema de la canción, así extraída del libro, es la crítica a una madre que se siente muy orgullosa de que su hijo esté en la guerra matando gente. Obviamente, Grace quería intelectualizar la línea artística del grupo, y se sentía muy orgullosa de que la canción no pudiera “venderse”, debido a que era muy difícil de cantar e imposible de bailar.
Cambio químico como un rayo láser
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22/2/2011 - 22:28




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