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Avant le 2011-3-10

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Le Bois de l'Empereur

Le Bois de l'Empereur
Le Bois de l'Empereur

Canzone française – Le Bois de l’Empereur – 1926 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 25

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Nous voici, Lucien l'âne mon ami, arrivés à l'année 1926. Cette année-là, cela faisait déjà sept ans que Wilhelm II, le Kaiser déchu avait dû se résoudre à l'exil et à se mettre sous la protection de sa parente Wilhelmine. Il lui avait demandé l'asile politique, elle le lui avait accordé et depuis, il vivait à Doorn. Il y mourra en exil, le 5 juin 1941. Ne sois surtout pas inquiet pour lui, il y vivait dans une sorte de château (Huisdoorn) avec une belle grande propriété autour, comportant notamment des bois. C'est son maître d'équipages... (continuer)
Quatre barres verticales, une en travers
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 10/3/2011 - 21:42
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Canto ai desaparecidos

Trascritta dalla canzone

(non ho ascoltato la musica ma sembra avere qualcosa a che fare con Desapariciones? - Lorenzo)
"Qualcuno risponda se ha visto mio figlio
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 10/3/2011 - 19:43
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A Ballad in Times of War

A Ballad in Times of War
A Ballad in Times of War (Mp3, 1,2 MB, 64 kbps)
Vocal and guitar: Mats Paulson
Music: Mats Paulson
Lyrics: Mats Paulson/Philip K Nelson
©1989 Barfotaförlaget Sweden
When morning has broken and hidden the stars,
(continuer)
envoyé par mats paulson 10/3/2011 - 16:51
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Honour and Pride

Honour and Pride
Dedicata alla 33ª Divisione fanteria "Acqui", una delle Grandi Unità del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale, dissolta dalle forze armate tedesche durante l'eccidio di Cefalonia.
Back to my memories - Lost in this Paradise
(continuer)
envoyé par Andrea 10/3/2011 - 16:26

סװעטשאָפּ

סװעטשאָפּ
Svetshop
[188?]
Testo trovato su Mudcat Café

David Edelstadt, poeta russo, ebreo, emigrato negli USA alla fine dell’800 - come centinaia di migliaia di altri poveri e di altri ebrei – per sfuggire alla miseria e ai pogrom antisemiti, militante anarchico, finì come tanti immigrati a lavorare nei cosiddetti “sweatshops”, o “sweat factories”, termine che in America indica piccole fabbriche - “boite” si direbbe qui in Piemonte - dove le condizioni di lavoro sono difficili e pericolose, luoghi insalubri e sovraffollati, privi delle più elementari misure di sicurezza, dove operai ed operaie sono costretti ad orari impossibili per paghe da fame.
E lavorando nei “sweatshops”, così ben descritti in questa sua canzone, David Edelstadt contrasse la tubercolosi che lo uccise a soli 26 anni, nel 1892.
שנעל לױף די רעדער
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/3/2011 - 15:45
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Freedom

Freedom
Questa canzone è dedicata a tutti i soldati e gli ostaggi uccisi in Iraq e nel mondo.
While I was walking on the road – Behind me
(continuer)
envoyé par Andrea 10/3/2011 - 15:06
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אין קאַמף

אין קאַמף
In kamf
[1889]
Testo di Dovid Edelshtot (David Edelstadt)
Sulla melodia – di autore anonimo – di una popolare canzone rivoluzionaria russa , “Torturati a morte in prigionia”, scritta dal poeta G. A. Machtet in onore degli studenti massacrati durante i moti rivoluzionari del 1870.



Questa canzone fu scritta da un giovane poeta ebreo (bielo)russo, fra i tanti sudditi dello zar che furono costretti ad emigrare negli USA – solo tra il 1881 ed il 1890 più di 5 milioni, in maggioranza ebrei –per sfuggire alla miseria ed soprattuto ai pogrom antisemiti scatenati dopo l’assassinio dello zar Alessandro II da parte di un gruppo di rivoluzionari… Al solito gli ebrei in quanto tali non c’entravano nulla ma – si sa – c’è sempre stato nel corso della storia un buon pretesto per far fuori un po’ di “perfidi giudei” ogni tanto…
David Edelstadt era un poeta precoce: aveva pubblicato la sua prima raccolta... (continuer)
מיר ווערן געהאַסט און געטריבן,
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 10/3/2011 - 14:15
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Sudden Sound

Sudden Sound
[2003]
Lyrics & Music by Mark Foley
The buildings look like boxes on the sand..
(continuer)
envoyé par giorgio 10/3/2011 - 14:02
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(300 Miles on a) Baghdad Road

(300 Miles on a) Baghdad Road
[2003]
Lyrics & Music by Mark Foley
It was Rock 'n' Roll, Lock 'n' Load
(continuer)
envoyé par giorgio 10/3/2011 - 11:37
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מײַן רוע פּלאַץ

מײַן רוע פּלאַץ
Mayn rue plats
[1911]

Parole di Moyshe Yacob Alter, il vero nome di Morris Rosenfeld.
Su di una melodia tradizionale yiddish.
Lyrics by Moyshe Yacob Alter, true name of Morris Rosenfeld.
To the tune of a Yiddish folksong.

Operaio emigrato in uno sweatshop di New York, Morris Rosenfeld scrisse questa impressionante canzone dopo l'incendio della fabbrica Triangle del 25 marzo 1911. Morris Rosenfeld stesso lavorava in quella fabbrica.

La Triangle Shirtwaist Company produceva le camicette alla moda di quel tempo, le cosiddette shirtwaist. Si trattava di camicette ampie nella parte superiore, ma molto strette alla vita e munite di un cinturino che accentuava il "vitino di vespa".

Di proprietà di Max Blanck e Isaac Harris, la Triangle occupava i 3 piani più alti del palazzo a 10 piani Asch Building a New York, nell'intersezione di Greene Street e Washington Place, poco ad est di Washington... (continuer)
ניט זוך מיך װוּ די מירטן גרינען
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 10/3/2011 - 11:00
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Enemy Me

Enemy Me
[2003]
Lyrics & Music by Mark Foley
Watch your step, Mr. D
(continuer)
envoyé par giorgio 10/3/2011 - 08:44
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Birkenau (the Birch Meadow)

Birkenau (the Birch Meadow)
[2006]
Album “The Broken Tongue”
Down by the brook where the birches are thin,
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/3/2011 - 15:55
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Migrant Chorale

Migrant Chorale
[2006]
Album “The Broken Tongue”
Alien evening, dark after four,
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/3/2011 - 15:13
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גייען זיי אין די שוואַרצע רייען, אָדער נאַכט און רעגן

גייען זיי אין די שוואַרצע רייען, <em>אָדער</em> נאַכט און רעגן
Geyen zey in di shvartse reyen, oder Nakht un regn
[1930]

Parole di Mani Leib Brahinsky (1883–1953), calzolaio e poeta ucraino, ebreo e socialista, rifugiatosi negli USA nel 1905 dopo aver subìto la persecuzione zarista per via della sua militanza rivoluzionaria e per scampare ai pogrom antisemiti che insanguinarono l’impero russo a partire dal 1903.
Musica di Mikhl Gelbart (1889-1962), compositore e cantore originario di Łódź, in Polonia, pure lui di fede ebraica e come Mani Leib emigrato negli States nel 1912.
אײַ לו לו לו, נאַכט און רעגן
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 9/3/2011 - 15:00
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Nakam (Six Million Germans)

Nakam (Six Million Germans)
[2009]
Album “Partisans & Parasites”

Daniel Kahn, scrittore, poeta ed eclettico musicista ebreo americano, è un maestro dell’yiddish punk cabaret, del folk gotico e del “Verfremdungsklezmer”, letteralmente il klezmer straniato e straniante, su testi macabri, feroci, grotteschi e comici ad un tempo.
Non c’è da stupirsi quindi se in un disco così intitolato Kahn ci proponga una canzone che è tutt’altro che una CCG/AWS, anzi, perché ci racconta la storia vera di un uomo che combattè contro demoni sanguinari che avevano cercato di annientare lui e l’intero suo popolo ma non si accontentò di vincerli perché le sofferenze ed il dolore subiti erano tali da non poter essere placati se non con la più sanguinaria delle vendette. “Occhio per occhio, dente per dente”, era il piano tanto semplice quanto mostruoso da lui architettato per vendicarsi dei carnefici della sua gente: fallì, ma quel sentimento... (continuer)
In nineteen hundred forty five
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/3/2011 - 12:14
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One Country

One Country
Who'd like to change the world
(continuer)
envoyé par Andrea 9/3/2011 - 12:06

Sangre y sudor

Sangre y sudor
Tierra enrojecida a mi alrededor
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/3/2011 - 10:19
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La povera Rosetta

anonyme
La povera Rosetta

Lunedì 25 Febbraio 1980

CORRIERE DELLA SERA - CORRIERE MILANESE

IN UN'ISTANTANEA SEGRETA LA LUCCIOLA D’INIZIO SECOLO PROTAGONISTA DI UNA DELLE STORIE PIU' POPOLARI

Ecco la Rosetta di piazza Vetra,

«ammazzata in una notte oscura»

L'immagine forse unica, uscita dalla vecchia scrivania di un defunto negoziante –

Una scritta: "Mi hai dato le più belle ore d'amore»

Questa è la storia di una vecchia fotografia di un leggendario delitto e di un'epoca perduta. Come un viaggio all'indietro nel tempo tra i fatti e le voci e le emozioni che hanno lasciato un segno indelebile nello spirito ambrosiano. La fotografie della «bella, Rosetta» o della «povera Rosetta»: insomma dì quella sventurata che una canzone popolare ricorda ammazzata in piazza Vetra, dagli «agenti di questura». E veniamo come questa foto entra improvvisamente nella cronaca dell'anno 1980.

In casa del signor Armando Forcolini... (continuer)
Il tredici di agosto
(continuer)
envoyé par Bartleby e adriana 8/3/2011 - 19:02
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Cry for Freedom

Cry for Freedom
"Freedom" this cry of all slaves will be heard
(continuer)
envoyé par Andrea 8/3/2011 - 16:06
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Don't Give Up

Don't Give Up
[2006]
Lyrics & Music by Shingai Shoniwa, Dan Smith and Jamie Morrison
Album: What's the Time Mr. Wolf? [2007]

This song was released as a CD single and Vinyl 7" in November 2006 and it has featured in FIFA 08, been part of the five songs played in-game on FIFA Online 2 and on the soundtrack to the film St Trinian's.

Dedicated on March 8 to Women and to the Fight For Women's Rights all around the world..
Sometimes they'll want to cut you down
(continuer)
envoyé par giorgio 8/3/2011 - 12:30
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Paint a New World

Paint a New World
We all know the feeling, it´s frightenin´ sometimes
(continuer)
envoyé par Andrea 8/3/2011 - 12:04
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Take Peace

Take Peace
[2008]
Album: This Is Why
Take Peace, – Take it apart
(continuer)
envoyé par giorgio 8/3/2011 - 08:38
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Zona de Guerra

Zona de Guerra
[2004]
Álbum: Zona de Guerra
"Esto es Zona de Guerra,
(continuer)
envoyé par giorgio 8/3/2011 - 08:18
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אונטער די פּױלךשע גרינינקע בײמעלעך

אונטער די פּױלךשע גרינינקע בײמעלעך
Unter di poylishe grininke beymelekh
[1945]

Testo di Joseph Papiernikov (1899-1993), poeta nato a Varsavia ma trasferitosi in Palestina già nel 1924.
Musica di Alter Israel (1901-1979), cantore e compositore anche lui di origine polacca trasferitosi poi negli States.
Testo trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.
Nota. Il testo originale in alfabeto ebraico, particolarmente complesso per la presenza di numerosissimi nomi propri e termini di origine ebraica, è stato ricontrollato su questo documento .pdf. Lo stesso vale per la trascrizione in caratteri latini. (rv)

Questa canzone è una drammatica parodia di “Unter Di Grininke Bymelekh” (“Beneath the Little Green Trees”), una filastrocca yiddish molto popolare scritta all’inizio del 900 dal poeta Haim Nachman Bialik e composta da Platon G. Brounoff (ne riporto qui... (continuer)
אונטער די פּױלךשע גרינינקע בײמעלעך
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 7/3/2011 - 15:39
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ייׅדיש געסל

ייׅדיש געסל
Yidish gesl
Il testo traslitterato è trovato sul programma 2008 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione (esatta e secondo i criteri YIVO).



Mordechai Gebirtig era nato nel 1877 a Kazimierz, quartiere di Cracovia che dal 14° secolo era la casa della comunità ebraica della città polacca. Gebirtig aveva quindi sicuramente respirato, quando non conosciuto, il radicato antisemitismo assai diffuso nell’Impero russo specie dopo l’assassinio dello Zar Alessandro II nel 1881, la cui responsabilità fu fatta ricadere ad arte sugli ebrei, anche se solo uno dei congiurati, la rivoluzionaria Gesya Gelfman (che poi morì di parto in prigionia), era effettivamente di origini ebraiche. E’ così che tra il 1881 ed il 1884 e poi di nuovo tra il il 1903 ed il 1906 i pogrom si accesero... (continuer)
איך װעל קײַן מאָל נישט פֿאַרגעסן
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/3/2011 - 13:40
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דאָרט בײַם ברעג פֿון װעלדל

דאָרט בײַם ברעג פֿון װעלדל
Dort baym breg fun veldl
Testo di Petr Mamaichuk
Musica di Leonid Shokhin
La canzone originale in russo – di cui non so trovare il testo - fu probabilmente scritta durante l’assedio di Leningrado, quando Shokhin ed il poeta Mamaichuk si incontrarono in un ospedale militare.
Shmerke Kaczerginski la traspose in yiddish nel 1943, dopo essersi unito ai partigiani sovietici.
Nel cd “Rise up and fight! Songs of Jewish Partisans” (1996)
Testo trovato sul programma 2007 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.



Una canzone che Kaczerginski imparò da un partigiano sovietico, tal Vanya, la tradusse in yiddish e così divenne uno dei brani più amati e cantati anche dai partigiani ebrei che, dopo la fallita insurrezione del ghetto di Vilnius del 1943, erano fuggiti dalla città per riunirsi chi coi polacchi chi con i sovietici, le cui forze congiunte... (continuer)
דאָרט בײַם ברעג פֿון װעלדל
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 7/3/2011 - 11:51
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געװען אַמאָל איז אַ שטעטל

געװען אַמאָל איז אַ שטעטל
Geven amol iz a shtetl
Testo e musica di Beyle Schaechter-Gottesman, autrice anche di נײַן חבֿרטע מינציע, canzone molto simile alla presente.
Testo trovato sul programma 2007 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.
Nota. In questo caso, il testo yiddish originale in alfabeto ebraico è stato reperito da questa pagina di tapuz.co.il

“Shtetl”, diminutivo di “shtot”, significa “piccola città” e in yiddish indica le cittadine con popolazione a stragrande maggioranza ebraica molto comuni nell’Europa centrale ed orientale prima dell’Olocausto. Nel 1945 la quasi totalità degli shtetlekh era scomparsa. Nella cultura ebraica “Shtetl” è rimasto come termine metaforico, evocativo, nostalgico, con cui si sintetizza la memoria del modo di vita tradizionale di quelle antiche comunità ebraiche spazzate via in qualche anno dalla furia nazista…
עװען אַמאָל איז אַ שטעטל
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 7/3/2011 - 10:27
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צום בעסערן מאָרגן

צום בעסערן מאָרגן
Tsum besern morgn
[1943]
Nel cd “Rise up and fight! Songs of Jewish Partisans” (1996)
Testo trovato sul programma 2006 delle celebrazioni del Yom Hashoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.

Kasriel Broydo è stato un personaggio molto noto nel ghetto di Vilnius, una figura centrale nella sua vita culturale. Suoi erano gran parte gli spettacoli teatrali allestiti nel ghetto e sue molte delle canzoni che vi circolavano. Durante la fallita insurrezione e la successiva liquidazione del ghetto, nel settembre del 1943, anche Broydo fu catturato dai nazisti e conobbe diversi campi di concentramento, da ultimo quello di Sztutowo (Stutthof, in tedesco), vicino a Danzica e al Mar Baltico.

Quando all’inizio del 1945 i sovietici si fecero vicini, i tedeschi decisero di evacuare i 50.000 prigionieri di Sztutowo e li costrinsero ad una marcia della morte, senza vestiti, senza cibo,... (continuer)
אין צײַט פֿון װינטן גרױע, שװערע,
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/3/2011 - 09:12
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CapaRezza: Legalize The Premier

CapaRezza: Legalize The Premier
[2011]
CapaRezza feat. Alborosie
Album :Il sogno eretico

L'ironica Legalize the Premier prende lo spunto dal classico inno dei rastaman, Legalize It, cioè la marijuana. Qui il protagonista non è più un rastaman, ma un casta-man, cioè un uomo della sta del potere. E non chiede di legalizzare la droga, ma se stesso.
Il sussidiario
Castaman! oh yeah.. Legalize your seed!
(continuer)
envoyé par Adriana e Lorenzo 6/3/2011 - 23:36
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Messa In Moto

Messa In Moto
da il sogno eretico 2011
Per una volta la preghiera ve la faccio io
(continuer)
6/3/2011 - 23:19
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War Without End, Amen Amen

War Without End, Amen Amen
[2003]
Album: Welcome Home
The president looked in the camera today
(continuer)
envoyé par giorgio 6/3/2011 - 19:30
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Ya no hables más corazón

Ya no hables más corazón
[2004]
Álbum: Zona de Guerra
"...son palabras que fluyen del corazón”,
(continuer)
envoyé par giorgio 6/3/2011 - 19:02
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Mi pueblo y su paz

Mi pueblo y su paz
[2008]
Letra y Musica de Ramón Salgado
Álbum: No Más Guerra

"Esta canción es acerca de Todos Santos, mi ciudad natal"
Por sus calles empedradas
(continuer)
envoyé par giorgio 6/3/2011 - 14:49
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No Blood for Oil

No Blood for Oil
[2005]
Album: Backyard Revolution

"War does not determine who is right - only who is left". (Bertrand Russell)

"Anti-War, Anti-Draft.. ..track for this generation. Peace".
Dear Mr Bush I have a complaint
(continuer)
envoyé par giorgio 6/3/2011 - 14:22
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No Más Guerra

No Más Guerra
[2008]
Letra y Musica de Ramón Salgado
Álbum: No Más Guerra
Despierta la mañana
(continuer)
envoyé par giorgio 6/3/2011 - 09:28

Par la radio

Par la radio
Par la radio

Canzone française – Par la radio – 1925 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 24

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Cette fois, Lucien l'âne mon ami, la chanson du jour raconte l'année 1925, l'année de la Conférence et des accords de Locarno et du Traité de Londres, vue si l'on peut dire ainsi, par la radio. C'est en même temps, un peu, l'histoire de l'arrivée de la radio comme moyen de diffusion « grand public » et sa découverte par un enfant. On en est encore aux postes à galène, sorte de détecteur d'ondes à la portée variable. On en était aux débuts, tout restait encore à inventer dans le domaine radiophonique. Mais depuis presque un siècle et demi, le progrès est... (continuer)
Papa faisait le guignol, grand-mère contait
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/3/2011 - 22:00
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Giorgio Gaber: L'orgia: ore 22 secondo canale

Giorgio Gaber: L'orgia: ore 22 secondo canale
Gaber/Luporini
recitata da "Il Signor G" (1970)
cantata nel singolo "Barbera e Champagne" (1970)
Ero lì in un’orgia in mezzo a della gente che conoscevo poco e che non era molto attraente.
(continuer)
envoyé par Daniel(e) Bellucci. 5 marzo 2011. salve. 5/3/2011 - 16:03
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Poema de silencio

Poema de silencio
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.


Canzone e tema strumentale finali di questa splendida opera epica.
Molti sono morti, tanti hanno sofferto, tanti continueranno a soffrire.
Mauthausen è liberato, Parigi è liberata, ma liberi non sono i combattenti antifascisti spagnoli.
Non sono liberi di tornare a casa, perché è proprio lì che l’odiato nemico ancora si annida e resiste e resisterà per ancora tre decenni.
Chi di loro, dopo tutto quello che ha visto e passato, sceglierà di tornare in Spagna lo farà clandestinamente e per continuare ancora l’interminabile lotta... (continuer)
Escuchad en silencio,
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/3/2011 - 11:20
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Diálogo de Belchite/ Liberación de París

Diálogo de Belchite/ Liberación de París
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Anche questa volta non ho dovuto trascrivere direttamente il testo, ma mi sono permesso di copiarlo dalle pagine de La Zamarra de Gustavo, il bel blog di Gustavo Sierra Fernández.
Ed è proprio grazie ad Antonio e a Gustavo se possiamo pubblicare qui i testi della “Cantata del exilio”.



“Ésta es una de las mejores canciones del épico Cantata del exilio, en donde se cuentan las tribulaciones y suertes de los paisanos exiliados a Francia tras la derrota en la guerra civil. La historia les dio la victoria robada cuando fueron... (continuer)
- Vamos corriendo. ¡Corre!
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/3/2011 - 10:51
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La escalera de Mauthausen

La escalera de Mauthausen
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“La cantera de Mauthausen ha sido una de los lugares más terrorificos de todos los campos nazis que han existido, puesto que en ella se han empleado los métodos de trabajo jamás imaginados. Y se sabía, porque esto ya lo decían de una nacionalidad a otra, todo el mundo lo sabía, y decían eso es los españoles, los republicanos españoles han construido eso, y cada piedra lleva la sangre de un español. Hasta la piedra más pequeña de las escaleras de Mauthausen lleva sangre de algún español.”

“La cava di Mauthausen è stato uno dei... (continuer)
Cada escalón el hambre
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/3/2011 - 10:11
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Jugando al futbol

Jugando al futbol
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



“L’effetto che ci produceva, a noi deportati, quando arrivavamo al campo di Mauthausen, e soprattutto a noi spagnoli, era qualcosa di davvero impressionante, di terribile, perché la prima cosa che si vedeva all’arrivo erano le mura – che tuttavia non erano ancora finite, e infatti le finimmo noi spagnoli – e la famigerata aquila, un’aquila di bronzo che spiegava le sue ali sopra l’ingresso principale. Nei primi mesi del 1941, benchè succedesse che i nostri cadevano come mosche ed eravamo debilitati e tutto questo, tuttavia era... (continuer)
Calza las botas,
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/3/2011 - 08:18
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Οι ήρωες είναι πάντα ευγενικοί

Οι ήρωες είναι πάντα ευγενικοί
Στίχοι: Νίκος Γκάτσος
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκις
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Ρωμανός
25 Σπάνιες Ερμηνείες (1955-1965) - 1984

I ìroes ine panda evghenikì
Testo di Nikos Gatsos
Musica di Manos Hatzidakis
Prima esecuzione di Yorgos Romanòs
25 Rare interpretazioni (1955 - 1965) - 1984
(informazione da www. stixoi.info probabilmente errata)

L'ultimo commento di Rodolfo a Stranamore di Vecchioni mi ha riportato alla mente questo testo che in stixoi.info viene attribuito a Gatsos- Hatzidakis, del quale però non trovo riscontro nella raccolta completa del poeta, e del quale non trovo neppure la musica. Ma il testo, pur con tali problemi di attribuzione, contiene un'ironia sull'argomento, che non mi sembra per nulla spregevole. (gpt)
Οι ήρωες είναι πάντα ευγενικοί.
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 4/3/2011 - 00:40
Parcours: Héros

Tema de los campos/ El trabajo libera

Tema de los campos/ El trabajo libera
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Tema strumentale con voce narrante di Antonio Gómez.
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Questa volta non ho dovuto trascrivere direttamente il testo, ma mi sono permesso di copiarlo dalle pagine de La Zamarra de Gustavo, il bel blog di Gustavo Sierra Fernández.
Ed è proprio grazie ad Antonio e a Gustavo se possiamo pubblicare qui i testi della “Cantata del exilio”.



“[…] En España, uno de los primeros intentos dentro de lo artístico de rescatar la memoria histórica fue el disco La cantata del exilio, compuesto por el hoy injustamente olvidado cantautor Antonio... (continuer)
Sobre la entrada, en un cartel se leía: "El trabajo hace libres".
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envoyé par Bartleby 3/3/2011 - 16:12
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Carta imaginaria a casa

Carta imaginaria a casa
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.



Più di 7.000 degli oltre 13.000 spagnoli che furono internati nei vari campi di prigionia nazisti vennero inviati a Mauthausen-Gusen, in Austria. Si trattava per lo più di repubblicani fuggiti dalla Spagna nel 1939 e che poi avevano continuato a combattere i nazi-fascisti indossando le uniformi francesi o nei maquis. Molti di loro furono catturati nelle prime fasi dell’occupazione della Francia: i primi 470 arrivarono a Mauthausen già nell’estate del 1940… E siccome il “generalissimo” Franco sosteneva che non ci fossero spagnoli... (continuer)
Querida madre:
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envoyé par Bartleby 3/3/2011 - 15:16
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Poema de atención

Poema de atención
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Grafica dell’album realizzata dal collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

La prima delle canzoni presenti nell’album dedicate ai circa 13.000 spagnoli – molti di essi ebrei inclusi in una lista di 6.000 nomi che nel 1941 Franco aveva fornito direttamente ad Himmler, regalo del caudillo al führer - che finirono nei campi di sterminio nazisti, e a Mauthausen-Gusen in particolare: ne sopravvissero soltanto 2.000.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere... (continuer)
Pero ahora os pedimos
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envoyé par Bartleby 3/3/2011 - 13:41
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Pensa un po'

Pensa un po'
[1969]
Album: “Mio caro padrone… / Contessa”

I sogni indotti (anche quelli!), più o meno 'spontaneamente', di benessere e ricchezza da un lato.. e la realtà quotidiana (amara) dall'altro..
Pensa un po',
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envoyé par giorgio 3/3/2011 - 08:22
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Celestino Alfonso

Celestino Alfonso
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Bisogna anche ricordare che la copertina, il libretto e tutta la grafica del disco fu curata dal formidabile collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

"La Cantata del exilio" fu composta da Antonio Resines, un importante cantautore membro del gruppo folk-rock "Almas Humildes", e scritta da Antonio Gómez [che ringraziamo perché ha voluto mettere per intero a disposizione delle CCG/AWS questa sua importante opera], fondatore del collettivo madrileno "Canción del Pueblo".
Parteciparono al progetto molti noti cantanti, come Teresa Cano, Pablo Guerrero, Luis Pastor e Quintín Cabrera.
Il sottotitolo, "¿Cuándo... (continuer)
Ocho polacos, cinco italianos, tres franceses, dos rumanos, dos armenios, dos húngaros y un español componían el “destacamento especial” comandado por el poeta armenio Missak Manouchian. El español se llamaba Celestino Alfonso, y su número era el 10.305.
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envoyé par Bartleby 3/3/2011 - 08:22

La colombe argentée

La colombe argentée
La colombe argentée

Canzone française – La colombe argentée – 1924 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 23

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

La colombe argentée... Voilà un titre bien étrange. Ces Histoires d'Allemagne m'étonnent souvent. Ce titre, on dirait un rébus, on dirait un arcane.

Mais non, Lucien l'âne mon ami, tu sais bien quelle réputation (usurpée, d'ailleurs) a la colombe dans l'imaginaire des hommes. C'est l'oiseau qui symbolise la paix... Cependant, son vrai nom à notre héros du ciel est lui bien étrange, en effet : il s'appelle LZ 126. Il s'agit là d'une dénomination qui convient à un objet industriel et c'en est un, protégé par un de ces secrets codés... Mais... (continuer)
Le 11 octobre départ de Palos, au sud de l'Espagne
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envoyé par Marco Valdo M.I. 2/3/2011 - 22:16
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La pace può

La pace può
Si diceva una volta "una risata vi seppellirà"
La pace può
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envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 19:11
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Non siete Stato voi

Non siete Stato voi
da il sogno eretico 2011
Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
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envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 18:48
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Cose che non capisco

Cose che non capisco
Da Il mio sogno eretico 2011
Benvenuti ad una nuova puntata di "Chi
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envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 17:37
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La ghigliottina

La ghigliottina
Da Il sogno eretico (2011)
Caro Danton, mon ami Danton,
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envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 17:27
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Sono il tuo sogno eretico

Sono il tuo sogno eretico
Da Il Sogno Eretico (2011)
(Giovanna D'Arco)
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envoyé par DonQuijote82 2/3/2011 - 17:25
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Argelès-sur-Mer

Argelès-sur-Mer
[1975]
Dalla “Cantata del exilio - ¿Cuándo volveremos a Sevilla?"
Parole di Antonio Gómez
Musica di Antonio Resines
Prima edizione a Parigi nel 1976, poi nel 1978 finalmente a Madrid.
Bisogna anche ricordare che la copertina, il libretto e tutta la grafica del disco fu curata dal formidabile collettivo di artisti denominato “El Cubri”, formato dai disegnatori Saturio Alonso e Pedro Arjona e dallo sceneggiatore Felipe Hernández Cava.

Argelès-sur-Mer è una cittadina francese della linguadoca, sui Pirenei orientali, al confine con la Spagna, non lontana da Collioure, luogo della Muerte de Antonio Machado, il grande poeta spagnolo antifascista che lì spirò il 22 febbraio del 1939 per la fatica e per lo strazio di vedere la sua terra caduta in mano alle orde di Franco, Mussolini ed Hitler.
Nei pressi di cittadine come Argelès-sur-Mer e Collioure il governo francese fece allestire i campi... (continuer)
Sobre la arena,
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envoyé par Bartleby 2/3/2011 - 13:49
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Brigante se more

Brigante se more
Chanson napolitaine – Brigante se more – Musicanova
De Carlo D'Angiò et Eugenio Bennato

Être sudiste en d’autres terres.
Voilà les pensées que me suscite cette remarquable chanson.

Quoi ? Tu es du Sud... ?, toi Marco Valdo M.I. mon ami. Je ne l'aurais jamais cru. Que je sois du Sud, moi, le somaro, l'âne, enfant d'Apulée de Madaure (Tunisie, actuellement), je le comprendrais, mais toi...

Quoi ? Tu es du Sud... ?, toi Lucien l'âne mon ami. Je ne l'aurais jamais cru. Comment peux-tu prétendre cela, toi qui viens, tu l'avoues à l'instant, du Nord, de l'Afrique du Nord... Tu vois, Lucien l'âne mon ami, tout est relatif pour un enfant ou un âne du Niger ou d'Angola, du Congo ou de la Tanzanie, tu es franchement du Nord. Pareillement, un Padanien (si tant est qu'il en existe...) peut sans doute se targuer d'être du Nord, mais il est franchement du Sud quand on le regarde avec mes yeux ou avec... (continuer)
BRIGAND ON MEURT
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envoyé par Marco Valdo M.I. 28/2/2011 - 21:26

My Name Is Sylvio

My Name Is Sylvio
Nella sua nuova veste di contumace, ha dichiarato di non far più uso del telefonino, per non essere intercettato. Ha detto di essere così tornato indietro. Al pizzino.
Gian Piero Testa 28/2/2011 - 15:08
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When The Ship Comes In

When The Ship Comes In
Addio a Suze Rotolo

Si è spenta giovedì scorso (24 febbraio) dopo una lunga malattia, Suze Rotolo, storica fidanzata e musa di Bob Dylan, la ragazza di origine italiana che accompagnò i primi passi della carriera del grande cantautore. Aveva 67 anni.

Suze Rotolo aveva solo 17 anni quando incontrò Dylan nel 1961. Scoppiò presto l'amore tra i due e lei fu l'ispiratrice di famosissime canzoni del giovane menestrello come "Don't Think Twice, It's All Right", "Boots of Spanish Leather" e "Tomorrow Is a Long Time". La foto di Suze e Bob, mano nella mano a Jones Street, New York, campeggia sulla copertina del secondo album del cantautore, "The Freehweelin' Bob Dylan" (1963), una delle immagini simbolo della musica degli anni '60 che fu scattata da Don Hunstein. Nel 1962, la coppia aveva già messo su casa in un appartamentino della West 4th Street.

Suze, che veniva da una famiglia liberal di... (continuer)
28/2/2011 - 12:02
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Wij slopen met muziek

Wij slopen met muziek
WE SCRAP WITH MUSIC
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envoyé par Bartleby 28/2/2011 - 10:59
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In The Army Now

In The Army Now
Status Quo released this song again in 2010 and unfortunatelly now they change their lyrics to pro-war. Check it here in the Independent newspaper article: Status Quo in the army now - for charity single

If you want to check the changings they did to their lyrics, below are the original 1986 lyrics, with the revised 2010 alternatives in brackets.
IN THE ARMY NOW 2010
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envoyé par Cláudia 27/2/2011 - 23:09
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Canzone della Basilicata

Canzone della Basilicata
d'une chanson napolitaine - Canzone della Basilicata – Eugenio Bennato – 1980
d'après la version italienne de Lorenzo Masetti.

« La Basilicate était un des thèmes musicaux qui m'avaient été demandés et cela concernait spécialement le paysage, peut-être plus précisément le paysage comme il apparaît à qui vient de Naples.

Naquit une mélodie qui accompagnait les panoramiques sur ces vallées et sur ces collines, une pour ces terres décrites par le peintre écrivain Carlo Levi qui y séjourna en confiné politique et qui les décrit picturalement dans son roman Le Christ s'est arrêté à Eboli.

À la musique j'ajoutai un texte , que j'écrivis immédiatement après pour souligner la civilisation de ces gens qui dans l'Histoire n'avaient jamais fait la guerre à personne, mais qui avaient subi la guerre chez eux avec les invasions et les dominations qui s'étaient succédés dans les siècles.

Et si je cite... (continuer)
CHANSON DE LA BASILICATE
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envoyé par Marco Valdo M.I. 27/2/2011 - 20:21

זאַמדן גליׅען אױף דער זון

זאַמדן גליׅען אױף דער זון
Chanson yiddish - Zamdn Glien Oyf Der Zun – David Beyglman – 1939-44
Texte écrit probablement par A.Volman ou Volkman, mort avec sa famille à Auschwitz.
d'après la version anglaise GRAINS OF SAND GLISTEN IN THE SUN

Chanson d'un amour inexplicablement perdu, une triste chanson d'amour comme il y en a tant à chaque époque, si ce n'est qu'elle fut écrite dans le ghetto juif de Lodz peu avant de son anéantissement par les nazis.

Musicien et compositeur polonais très connu même au niveau international, David Beyglman (1887-1944), à partir de 1912, fut le directeur de l'orchestre du Zandberg Theatre de Lódz. Après l'occupation nazie et du transfert de la population juive dans le ghetto local (appelé en allemand Litzmannstadt), Beyglman ne perdit pas courage pour mettre sur pied un petit espace théâtral où durant ces terribles années , il dirigea de très nombreux concerts et présenta de nombreuses... (continuer)
GRAINS DE POUSSIÈRE DANS LE SOLEIL
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envoyé par Marco Valdo M.I. 27/2/2011 - 18:57




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