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Falena

Falena
da 900 con Cisco


Nel 2001 uscì per Mescal "900", un album apprezzato dalla critica e amato da un pubblico che fedelmente seguì la "Casa del Vento" attraverso una coinvolgente tournèe . "900" oltre a contenuti di spessore e suoni coloratissimi, aveva uno specialissimo ospite: "Cisco" Bellotti, cantante dei Modena City Ramblers. Il 15 Luglio 2002 Mescal e Social Forum presentano un importantissimo progetto con la band aretina. Dopo i fatti di Genova, e già sulla scia di brani intensi come A las barricadas, che trattavano questioni legati ai problemi della globalizzazione, il gruppo ha incentrato il proprio interesse artistico verso le riflessioni sociali e culturali che il movimento sta perseguendo. Con Vittorio Agnoletto e gli altri portavoce del Social Forum si è deciso di proporre anche qualcosa di musicalmente significativo per il movimento; ecco allora i due brani che la band di Arezzo... (continuer)
La notte fu rossa di sangue sporcata
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2011 - 12:03
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Invasion

Invasion
1986
Pictures Of Starving Children Sell Records
The first world's got greedy, we're consuming it all
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2011 - 11:53
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After Shelley

After Shelley
2002
Readymades
Anybody can press a button and blow up a ship.
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2011 - 11:50
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British Colonialism and the Bbc

British Colonialism and the Bbc
Pictures of Starving Children Sell Records 1986
Puppy eyes puppy eyes tearing claws spitting pride
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2011 - 11:47
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Coca-Colanisation

Coca-Colanisation
Pictures of Starving Children Sell Records 1986

Cocacolonization (alternatively coca-colonization) is a term that refers to globalization or cultural colonization. It is a portmanteau of the name of the multinational soft drink maker Coca-Cola and the word colonization.

The term is used to imply either:

the importation of Western (particularly American) goods or
an invasion by Western and especially American cultural values that threatens the local culture.[1]
While it is possible to use the term benignly, it has been used pejoratively to liken globalization to Westernization or Americanization.[citation needed]

The term has been used at least since 1949; one of the first documented uses is in the warnings in French communist press of that era.[2] It gained high visibility in the European Americanization debate with the 1994 publication of the Reinhold Wagnleitner's book, Coca-Colonization... (continuer)
Bulletin:
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 15/2/2011 - 11:28
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Voglio ancora lottare

Voglio ancora lottare
[1993]
Album: Demo Tape - Villa Ada Posse
Non devi arrenderti, non ti scoraggiare,
(continuer)
envoyé par giorgio 15/2/2011 - 09:02
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Χωρίσαμ’ ένα δειλινό

Χωρίσαμ’ ένα δειλινό
Horísam' ena deilinó
[1944]
Στίχοι: Αλέκος Γκούβερης
Μουσική: Μπάμπης Μπακάλης κι Αποστόλης Καλδάρας, αργότερα Βασίλης Τσιτσάνης.
Scritta da Alekos Gouveris
Musica di Babis Bakalis e Apostolos Kaldaras, più tardi Vasilis Tsitsanis.
Nota sull’attribuzione: confrontandomi con Gian Piero Testa – questa pagina infatti è stata scritta a quattro mani, che Bartleby con ‘sti rebeti non se la sarebbe mai cavata da solo – alla fine ho deciso di attribuire la canzone a Babis Bakalis perché mi sono convinto che la storia raccontata (meglio, “raccantata”) è sua e pure la musica e che Vasilis Tsitsanis – come spesso accadeva nel mondo rebetiko - se la sia ascritta solo in seguito, forse nel 1947, di certo a guerra finita,
Aggiungo ancora che la prima incisione nota dovrebbe essere quella di Πρόδρομος Τσαουσάκης (Prodromos Tsaousakis) con Ιωάννα Γεωργακοπούλου (Ioanna Georgakopoulou) risalente al... (continuer)
Χωρίσαμ’ ένα δειλινό
(continuer)
envoyé par Bartleby & Gian Piero Testa 15/2/2011 - 08:54
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Davide Van De Sfroos: Yanez

Davide Van De Sfroos: Yanez
(2011)
L'ultima- prossima canzone di Van De Sfroos, dedicata al padre.
dal 61mo festival di Sanremo

«Cancellare i dialetti è come limare gli Appennini – spiega DAVIDE VAN DE SFROOS che porterà a Sanremo un brano in laghèe – perchè l’Italia rimane unita anche grazie all’identità dei dialetti. Mi preoccuperò il giorno in cui parleremo tutti un italiano commerciale misto all’inglese. “Yanez” è un omaggio a mio padre, che non c’è più. Lui è cresciuto leggendo i romanzi di Salgari. Quando, poi, è nata la versione tv ho subito pensato che lo Yanez di Leroy gli assomigliasse anche fisicamente. Mio padre ne era conquistato. Gli ultimi anni della sua vita li ha vissuti a Cesenatico trasformandosi lui, uomo di lago, in lupo di mare. Mi piace immaginarlo ancora sulla barca, come Yanez sul “praho”. Nel brano immagino lui, ma anche altri personaggi di quei racconti, attualizzati e trasferiti in riviera.... (continuer)
Sale scende la marea e riporta la sua rudeera
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 15/2/2011 - 07:28
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The Colour of the Earth

The Colour of the Earth
feat. Mick Harvey

[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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Il conflitto globale permanente
articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi


Louis was my dearest friend
(continuer)
14/2/2011 - 21:49
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Bitter Branches

Bitter Branches
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi


Bitter branches
(continuer)
14/2/2011 - 21:37
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In the Dark Places

In the Dark Places
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

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We got up early,
(continuer)
14/2/2011 - 21:35
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Hanging in the Wire

Hanging in the Wire
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

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Walker sees the mist rise
(continuer)
14/2/2011 - 21:29
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Chamamé a Cuba

Chamamé a Cuba
Chamamé a Cuba (il chamamé è un ritmo argentino di origine africana), interpretato da un complesso cubano chiamato Moncada, è il pezzo con le parole piu divertenti che abbia mai sentito sulla agressione yanqui contro l'isola
(Carlos, da Madrid)
Una tarde de enero tomé mi canoa pa'dar una vuelta
(continuer)
envoyé par Carlos 14/2/2011 - 18:59
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Per respingerti in mare

Per respingerti in mare
Album: "Per ora noi la chiameremo felicità" (2010)
Forse il nostro viaggio porta un po’ più lontano
(continuer)
14/2/2011 - 18:30
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Forse un giorno

Forse un giorno
[1997]
Album: Musically
Forse un giorno nel futuro dell'umanità
(continuer)
envoyé par giorgio 14/2/2011 - 14:05
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Anidride Carbonica

Anidride Carbonica
Album: "Per ora noi la chiameremo felicità" (2010)

Vasco Brondi ci urla sopra le innumerevoli derive della realtà, e poco ci importa se l’intonazione è sempre la stessa e se sembra tutto sempre troppo uguale, tutto così auto-referenziale da sembrare a tratti auto-parodia.
Vasco Brondi canta per noi, dei call center, dei cieli grigi, delle cavratte blu e delle morti bianche, dei romeni e delle ronde, della crisi e dei suv, dei sindacati e del deserto di Mirafiore, delle guerre nel mondo e della guerra di tutti i giorni, nelle case di tutti, per sopravvivere.
Cose che nessun “generatore automatico di frammenti vascobrondiani” potrebbe fare con tanta squallida, sincera e viva poesia.
(dalla recensione di Fabio Gallato per "Impatto Sonoro")
E chiudi tutti i cancelli, le tue porte blindate
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2011 - 09:13
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Cara Catastrofe

Cara Catastrofe
Primo video tratto da 'Per ora noi la chiameremo felicità', il secondo album de Le luci della centrale elettrica, pubblicato da La Tempesta Dischi e Cara Catastrofe il 9 novembre del 2010.

"Cara catastrofe, la prima canzone del disco, la prima canzone che ho scritto di questo disco. Quella che dentro ha forse più tracce e atmosfere delle canzoni da spiaggia deturpata. Mi immaginavo questo rave su una chitarra
acustica, i capelli colorati. Questi palazzi con qualche finestra accesa e tante finestre spente, i fari delle macchine che girano attorno ad una rotatoria e non si sa dove vanno. che poi ci metteremo a tremare come la California amore nelle nostre camere separate a inchiodare stelle a dichiarare guerre a scrivere sui muri che ci fregano sempre."
sventoleremo le nostre radiografie per non fraintenderci
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 14/2/2011 - 08:56
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Disertore

Disertore
[1993]
Album: Demo Tape - Villa Ada Posse
Ahi ahi ahi ahi ahì
(continuer)
envoyé par giorgio 13/2/2011 - 19:23
Parcours: Déserteurs
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Chi ruba nei Supermercati?

Chi ruba nei Supermercati?
[1992]
Testo e Musica di Francesco De Gregori
Album: Canzoni d'Amore
Oggi è un giorno che vale la pena guardarsi alle spalle
(continuer)
envoyé par giorgio 13/2/2011 - 19:17
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I sogni e le idee

I sogni e le idee
[2000]
Testo e Musica di Brusco
Album: Villa Ada Crew @ Raina Studio [2001]
C'è chi crede solamente al business
(continuer)
envoyé par giorgio 13/2/2011 - 15:55
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Povero me

Povero me
[1992]
Testo di Francesco De Gregori
Musica di Mimmo Locasciulli e Francesco De Gregori
Album: Canzoni d'Amore
Cammino come un marziano, come un malato,
(continuer)
envoyé par giorgio 13/2/2011 - 15:21

La Paix

La Paix
La Paix

Canzone française – La Paix – 1919 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 18

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

La dernière fois, souviens-t-en, Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I., nous en étions à la der des der... Une belle sonnerie, celle-là ! Et puis après,vient la paix. Précisément, la paix, c'est le thème de la canzone du jour d’aujourd’hui. La paix... Une deuxième belle sonnerie ! Enfin, on ne va pas perdre notre temps car revoici notre amie Berta... Tu te souviens de la grosse Berta, dont le mari travaillait aux aciéries Krupp à Essen et qui était furieuse qu'on ait donné son nom à cette horreur éléphantesque.

Mais oui, que je m'en souviens, dit Lucien... (continuer)
La paix ? Quelle paix ? Où ça, la paix ?
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 13/2/2011 - 00:15
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I ragazzi di Beirut

I ragazzi di Beirut
[1988]
Album: Non voglio essere uno spirito
I ragazzi di Beirut hanno gli occhi dolci
(continuer)
envoyé par giorgio 12/2/2011 - 08:33
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Noi non ci bagneremo

Noi non ci bagneremo
Noi non ci bagneremo

Io sono un filo d'erba
un filo d'erba che trema
E la mia Patria è dove l'erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.

Rocco Scotellaro

Messa in musica da Ambrogio Sparagna (2003)

Il ne se trompait pas Rocco Scotellaro quand il écrivait ces quelques lignes. Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, tu lui aurais certainement plu à ce poète de Lucanie. Et s'il est vrai que les amis des amis sont des amis, alors Rocco est de ceux-là. Souviens-toi , je t'avais promis quand j'ai traduit le Chant des Moissonneurs de mettre cette chanson qui est aussi une chanson de moissonneurs ici, dans les CCG. C'est donc fait. Et regarde, Lucien l'âne mon ami, la façon dont Rocco Scotellaro aborde la question des paysans, des moissonneurs... J'en profite pour redire combien Rocco Scotellaro arrive à donner vie à la vie des paysans du Sud, des paysans sans terre, des somari....... (continuer)
Noi non ci bagneremo sulle spiagge
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/2/2011 - 21:32
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Le Veau d'Or est toujours debout

Le Veau d'Or est toujours debout
Le Veau d'Or est toujours debout
(1859)

Chanson (Air) française – Le Veau d'Or est toujours debout – Opera de Charles Gounod pour la musique, texte de l'air : Michel carré

En soi, le Faust de Charles Gounod, inspiré du Faust de Goethe, n'a pas a priori sa place dans les CCG, mais il se trouve qu'un air – depuis des milliers de fois repris par tous les grandes basses du répertoire raconte à sa manière l'histoire de la société actuelle, tout entière rongée par l'absurde et infantile avidité. En ce sens, c'est une illustration de la Guerre de Cent Mille Ans... Disons que c'est un air allégorique où le personnage de Méphistophélès, démon de second rang vient chanter la gloire de Satan conduisant le bal autour du veau d'or... Autrement dit, le capital, l'argent, le dollar, l'Euro, la richesse...
Le Veau d'Or est toujours debout !
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 11/2/2011 - 21:16
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Siamo Meridionali

Siamo Meridionali
[1980]
Album: Siamo Meridionali
"Siamo meridionali, siamo meridionali"
(continuer)
envoyé par giorgio 11/2/2011 - 15:26
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No More Sorrow

No More Sorrow
[2007]
Album: Minutes to Midnight
Are you lost in your lies?
(continuer)
envoyé par Jason 11/2/2011 - 05:30
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Il guerrafondaio

Il guerrafondaio
[1975]
Testo e Musica di Renzo Zenobi
Album: A Silvia
Il guerrafondaio porta occhiali da sole,
(continuer)
envoyé par giorgio 10/2/2011 - 19:22
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Amsterdam huilt

Amsterdam huilt
[1964]
Interpretata da Rika Jansen, cantante olandese piuttosto nota in patria negli anni 50 e 60 con il soprannome di Zwarte Riek, “Hendrika la Bruna”.
Scritta da Kees Manders, cantante e songwriter olandese che all’epoca era il compagno della Jansen.
Testo originale e traduzione inglese trovati su Voices



Allo scoppio della seconda guerra mondiale l’Olanda dichiarò la sua neutralità ma fu comunque fagocitata dai nazisti, insieme a Belgio e Lussemburgo, che la invasero il 10 maggio del 1940 e se me impadronirono nel giro di una settimana. Anzi, tra il 13 ed il 14 maggio gli olandesi avevano già capitolato ma ciò non impedì ai nazisti di effettuare un massiccio bombardamento aereo sui quartieri civili di Rotterdam uccidendo un migliaio di persone e radendo al suolo quasi 30.000 edifici.
All’epoca in Olanda vivevano circa 140.000 ebrei molti dei quali tedeschi fuggiti dalla Germania... (continuer)
Als vader weer bladert in zijn fotoboek
(continuer)
envoyé par Bartleby 10/2/2011 - 15:26
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Shouldn't Have To

Shouldn't Have To
[2010]
Lyrics & Music by Tracy Harris
Album: Not So Far from Here

"Some friends have asked if this is an anti-war song. It is not. It is just me watching current world events and feeling for some of the children in war torn countries..."
Sweet little boy, — caught in a war,
(continuer)
envoyé par giorgio 10/2/2011 - 08:23
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Maremma maiala

Maremma maiala
TOLOMEI'S BROTHERS & Carlo Monni

Purtroppo non sono riuscita a trovare il testo completo, ma è una canzone contro la guerra, senza se e senza ma in quanto auspica perfino la pace fra Pisani e Livornesi.

E' stata trascritta all'ascolto.
Negli anni e nei secoli
(continuer)
envoyé par silva 9/2/2011 - 18:04
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Occidente

Occidente
(1994)
Da "Ko De Mondo" e "In quiete"

Lo scenario era cambiato: non più l'Impero Sovietico ma l'Europa e tutti i luoghi in cui finisce l'idea d'Europa. Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra. In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo. Scritto così può anche voler dire k.o. del mondo: il mondo occidentale al tappeto.

(Giovanni Lindo Ferretti)
Ahi ahi ahi ahi ahi...
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/2/2011 - 14:59
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מיר לעבן אײביק

מיר לעבן אײביק
Mir lebn eybik
[1943?]
Testo di Leyb Rozental
Musica di Henekh Kon [1898-1972]
Lyrics: Leyb Rozental
Music by Henekh Kon [1898-1972]


Scritta da Leyb Rozental, figura di spicco nel ghetto di Vilnius insieme a Kasriel Broydo con il quale condivise vita e morte. Entrambi furono infaticabili animatori culturali nel ghetto ed entrambi furono barbaramente trucidati dai nazisti poco prima della fine della guerra. La musica è del compositore Henekh Kon, nato nel 1898 nel ghetto di Łódź e sopravvissuto allo sterminio.
מיר לעבן אייביק,
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 9/2/2011 - 13:08
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The Glorious Land

The Glorious Land
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

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How is our glorious country ploughed?
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/2/2011 - 11:11
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The Words That Maketh Murder

The Words That Maketh Murder
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi




Il verso "or hear a piano's grace" è stampato sul libretto dell'album ma in realtà non viene cantato.

Un dettagliato commento alla canzone e alla musica si trova su highly evolved.
I've seen and done things I want to forget;
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/2/2011 - 10:58
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Written on the Forehead

Written on the Forehead
La canzone include un campionamento di Blood And Fire di Niney The Observer, canzone reggae del 1971

[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi


People throwing dinars
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/2/2011 - 10:41
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Let England Shake

Let England Shake
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

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contiene nelle musica un campionamento di Instanbul (not Constantinople), uno swing del 1953 e nel testo una citazione della marching song della I guerra mondiale Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag.
The West’s asleep. Let England shake.
(continuer)
envoyé par Bartleby 9/2/2011 - 10:28
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Fronteras

Fronteras
(Gesuino Deiana)

Dall'omonimo disco del 1999

Note di copertina:

Cordas et Cannas pubblicat custu volume in su 1999 posca ki hat seperatu, finas due su 1979, una caminera artistica in kirca de cussa traditzione manna de poesias, musicas et sonos ki s'accattant in Sardigna, kin totos sos modos et maneras comente a sos: Cantos a tenores, Sonadas kin laeneddas, Cantos a boke sola, Cantos a kiterra, Ballos a organittu et a sonette a bucca”, et galu ateros. A bider bene su seperu, dae su 1979 at oje, de sas cantones de sos poetas et cantos in limba sarda, hat surcadu un'andera meda distinta in s'istoria de custu gruppu, zenerandhe duncas unu 'essu derettu finzas a isviluppare cantones noas kin paraulas et significos semper prus accurzu a sa vida sotziale de su mundu de oje, mira sas istorias de: sa pake, sa gherra, sas tribulias de sos pitzinneddos, sa cooperatzione sotziale pro una vida prus amuntiosa, et galu ateras.
Narami ite fatto mama,
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 9/2/2011 - 09:11

No More

[2005]
Lyrics by Richard Green
Cowboys dem a die-
(continuer)
envoyé par giorgio 9/2/2011 - 09:09
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We Are the Cops of the World

We Are the Cops of the World
[2009]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Americana Dreams: Keeping The Promise

The U.S. spends billion policing the world with a global empire of hundreds of bases, thousands of our finest young men and women, and a military budget equal to the next 22 countries combined. We should be building schools and a clean energy.
Seven-hundred some bases all over the globe
(continuer)
envoyé par giorgio 9/2/2011 - 08:45
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Tunisia 2011

Tunisia 2011
2011
The Big Red Session

I've been glued to Al Jazeera for six weeks now, more than usual, captivated by events in Tunisia, Egypt, Yemen, Jordan, and elsewhere. I wrote this on the plane from Honolulu to Portland. Feel free to go to http://www.davidrovics.com and click the "donate" button to help me make a better recording of this song if you're so inclined.
(David Rovics)
Mohamed had a vegetable stand, this was his family's plight
(continuer)
8/2/2011 - 22:26
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?צי דאַרף עס אַזױ זײַן

?צי דאַרף עס אַזױ זײַן
Tsi darf es azoy zayn?
[1943?]
Scritta da Kasriel Broydo, uno degli animatori culturali del ghetto di Vilnius durante l’occupazione tedesca della Lituania. Nel 1945, a guerra quasi finita, fu trucidato dai nazisti insieme a migliaia di altri prigionieri.

E' stata recentemente incisa da Lloica Czackis nall’album “Tangele: The Pulse of Yiddish Tango” (2008), con Juan Lucas Aisemberg (viola) e Gustavo Beytelmann (pianoforte)
Arrangiamenti di Gustavo Beytelmann.
די זעלבע גאַסן און טראַמװײַען
(continuer)
envoyé par Bartleby + CCG/AWS Staff 8/2/2011 - 16:29
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We're Stole and Sold From Africa

We're Stole and Sold From Africa
[~1850]
Lyrics and Music: anonymous

Addie's repertoire included several extremely common songs such as "We're Stole and Sold From Africa", an anti-slavery song which seems to have originated in the antebellum Abolitionist movement. She also sang a number of songs of African American origin, many of which she learned from black railroad builders..
We're stole and sold from Africa
(continuer)
envoyé par giorgio 8/2/2011 - 14:44
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Immigrant

Immigrant
[1999]
Lyrics & Music by John McCutcheon
Album: Supper's On The Table [2000]

[The chorus is based on the inscription on the base of the Statue of Liberty:]
Give me your tired, your poor,
Your huddled masses yearning to breathe free,
The wretched refuse of your teeming shore.
Send these, the homeless, tempest-tossed to me,
I lift my lamp beside the golden door!

Emma Lazarus (1849-1887)
I am an immigrant
(continuer)
envoyé par giorgio 8/2/2011 - 14:35

La der des der

La der des der
La der des der

Canzone française – La der des der – 1918 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 17

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Ah !,Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I. Cette chanson raconte à sa manière la fin de la der des der. La « der des der » est, tu le sais certainement, une expression française – littéralement : « la dernière des dernières [Guerres] », un peu naïve, qui est apparue à la fin de la guerre 14-18 et qui signifiait l'espoir des poilus (les soldats des tranchées étaient ainsi nommés – sans doute ne se rasait-on pas trop souvent dans ces endroits), que l'humanité, eux-mêmes, leurs enfants et les enfants de leurs enfants ne connaîtraient plus jamais... (continuer)
J'en ai tant vu, tant entendu, ça m'a vacciné
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 8/2/2011 - 11:27
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Old Hippie

Old Hippie
He turned thirty-five last Sunday
(continuer)
envoyé par Alan Smithee 8/2/2011 - 03:22
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Brigante se more

Brigante se more
Mi segnalano che Eugenio Bennato ha scritto un libro, intitolato proprio "Brigante se more" dedicato a questa canzone. Il libro, che ancora non ho potuto leggere, cita anche questo sito, pare anche rilevando qualche imprecisione di attribuzione in qualche canzone (nel caso che ci leggesse, preghiamo Bennato, un artista verso cui nutriamo la massima stima, a segnalarci direttamente le sue osservazioni!). Comunque, ed è la cosa più importante, il libro smonta sistematicamente la versione "neoborbonica" della canzone.

In attesa di poter leggere il libro, riporto un frammento tratto dal sito Il Brigante:

Questo libro racconta la storia di una sigla commissionatami nel 1979 da Anton Giulio Majano per lo sceneggiato RAI “L’eredità della priora”e diventata un inno del Sud che non ci sta…

Ma la cosa più interessante è il modo in cui si è diffusa, il tramandato orale in una sorta di passaparola... (continuer)
Lorenzo Masetti 8/2/2011 - 00:15

Ο βίος μου

Ο βίος μου
da tzeremes.wordpress.com

Στίχοι: Σταύρος Καραμανιώλας
Μουσική: Αργύρης Μπακιρτζής
Πρώτη εκτέλεση: Χειμερινοί Κολυμβητές
Όχι λάθη, πάντα λάθη - 1997

"O vios mou"
Testo di Stavros Karamaniolas
Musica di Arghiris Bakirtzìs
Prima esecuzione: Himerinì Kolimbités
CD: "Ohi lathi, panta lathi" (Non errori, sempre errori), 1997

Io non amo sembrare quello che non sono. Di musica greca, non lo nego, so qualcosa: ma è un ben misero qualcosa, rispetto alla vastità e alla pescosità di tanto mare. A volte sono amici greci che segnalano o mandano. A volte io stesso mi metto a pescare nel grande web. Questa canzone arriva per una "pescata" singolare, che racconto con piacere, sperando che non resti solo mio. Ogni tanto io do un'occhiata alla stampa greca. Così ho fatto qualche mattina fa. Scelgo "Ta Nea", il quotidiano più letto in Grecia. Scorro i titoli. Dapprima ne leggo uno che mi punge di... (continuer)
Τὰ ποιήματά μου εἶναι πολλὰ καὶ δὲν τά ῾χω γραμμένα·
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 7/2/2011 - 21:30
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Devo avere una casa per andare in giro per il mondo ...

Devo avere una casa per andare in giro per il mondo ...
1992
Terra di nessuno
E ogni giorno mando giù un po' di veleno
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 20:06
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Occhi di volpe

Occhi di volpe
2003
Ocio ai luf
Occhi di volpe comunista
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 20:01
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Mio zio

Mio zio
Carmen Consoli Vince il Premio Amnesty Italia 2010 con il brano "Mio Zio"
Carmen Consoli è la vincitrice dell’8° edizione del PAI, Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sez. Italiana di Amnesty International e dall’Associazione culturale Voci per la libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente. La premiazione di Carmen Consoli avrà luogo a Villadose (Rovigo), nel corso della serata finale della tredicesima edizione del concorso musicale dal vivo “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”, in programma dal 22 al 25 luglio.

“Certo, sono onorata e felice di questo premio” – ha dichiarato Carmen Consoli. “Appoggio Amnesty International ogni volta che posso, nelle sue battaglie, nell'etica e nell'idea di persona che difende e promuove. Ma ringrazio Amnesty International per l'assegnazione di questo riconoscimento soprattutto per una... (continuer)
DonQuijote82 7/2/2011 - 19:29

Sui letti sui tetti

Sui letti sui tetti
I riferimenti sono: una scritta su una bancarella del mercato a Roma e un articolo del Manifesto uscito il 30 dicembre 2001, oltre ovviamente all'immortale girotondo
Ci volete sotto i ponti
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 19:21
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Vorrei (Una canzone per Felicia)

Vorrei (Una canzone per Felicia)
I would (A song dedicated to Felicia)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 19:04
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Una stella a Betlemme

Una stella a Betlemme
47 Zecchino d'Oro (2004)

Milad Nicola Elias Fatouleh
Solista:
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 18:39
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Popoff

Popoff
9° Zecchino d'oro (1967)

A. Benassi - P. Gualdi - M. Pagano - Cantata da Walter Brugiolo

L'incipit del testo (Nella steppa sconfinata, a quaranta sotto zero, se ne infischiano del gelo i cosacchi dello Zar) è stato citato anche da Marco Paolini nel suo monologo teatrale Il sergente.
Pubblicata anche da Enrico Ruggeri in All in del 2008
Nella steppa sconfinata
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 18:35
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Ninna nanna di pace

Ninna nanna di pace
Testo di P. Guidi- C. Farina- M. Iardella
musica: P. Guidi- C. Farina- M. Iardella
Ninna nanna di pace che invento
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 18:22
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Balalaika magica

Balalaika magica
43° Edizione dello Zecchino d'Oro nel 2000.

A. Andrijanov - Depsa
Nella fattoria sul Don
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 7/2/2011 - 17:50
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انا الشعب

انا الشعب
ALESSANDRIA - Un giovane, disarmato, sfida le forze di sicurezza e viene ucciso a sangue freddo. E' il crudo filmato che sta girando il mondo e che arriva dall'Egitto. Il ragazzo si toglie la giacca, mostra il petto. Gli amici o forse la famiglia, lo richiamano, gli urlano di stare attento, di non esporsi, ma ormai è troppo tardi: dopo qualche attimo di esitazione i poliziotti sparano. Colpito, il ragazzo cade a terra. Il filmato amatoriale - reperibile su Youtube e sul sito di al Jazeera - è, secondo alcuni blogger, la causa dell'arresto di Ayman Mohyeldin, il corrispondente di al Jazeera al Cairo arrestato qualche ora dopo aver lanciato su Twitter un appello a chi sapesse qualcosa di più sul fatto. (da www.leggo.it)




Egitto: colpito a sangue freddo dalla polizia
Bartleby 7/2/2011 - 12:29
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Per Sergio

Per Sergio
bellissima
l ho sentita cantare di persona a parigi ed é stata stupenda
marco brown 7/2/2011 - 02:39




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