Glorious Days
The bell rings out signals for home
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 23/11/2011 - 12:34
The Legend
Daniel Hannon
I went to see a legend
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 23/11/2011 - 12:25
Turn This World Around
We heard it from Mandela, turn this world around
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 23/11/2011 - 12:02
Black President
[1990]
Parole di Brenda “MaBrrr” Fassie (1964-2004), nativa di Soweto, Johannesburg, grande interprete dell’Afropop, ritenuta a buon diritto la “Madonna delle Townships”. E’ morta a soli 40 anni in seguito ad una overdose di cocaina.
Musica di Sello "Chicco" Twala (1963-), songwriter e produttore musicale.
Nell’album intitolato “Black President”
Una canzone del periodo di graduale dissoluzione del regime dell’Apartheid.
Il 1990 fu l’anno della liberazione di Nelson Mandela, dopo 27 anni di prigionia.
Fu l’anno in cui il presidente de Klerk legalizzò l’ANC e avviò i negoziati per la pacificazione e la transizione democratica, mentre il suo predecessore Botha rimase per tutta la vita un irriducibile segregazionista…
(Bernart Bartleby)
Parole di Brenda “MaBrrr” Fassie (1964-2004), nativa di Soweto, Johannesburg, grande interprete dell’Afropop, ritenuta a buon diritto la “Madonna delle Townships”. E’ morta a soli 40 anni in seguito ad una overdose di cocaina.
Musica di Sello "Chicco" Twala (1963-), songwriter e produttore musicale.
Nell’album intitolato “Black President”
Una canzone del periodo di graduale dissoluzione del regime dell’Apartheid.
Il 1990 fu l’anno della liberazione di Nelson Mandela, dopo 27 anni di prigionia.
Fu l’anno in cui il presidente de Klerk legalizzò l’ANC e avviò i negoziati per la pacificazione e la transizione democratica, mentre il suo predecessore Botha rimase per tutta la vita un irriducibile segregazionista…
(Bernart Bartleby)
The year 1963
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 23/11/2011 - 11:45
Mandela
1989
Al di là del muro
Al di là del muro
Vorrei vedere dalla mia finestra
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 23/11/2011 - 10:46
Rin del angelito
[1966]
Dall’album “Las últimas composiciones de Violeta Parra”.
Poi eseguita anche da Inti-Illimani, Mercedes Sosa, Ángel Parra e Isabel Parra.
Nel 1968 la formazione musicale “Grupo Chagual”, di cui la Parra fu “madrina”, ne diede una sua versione nel disco “Canta a Violeta Parra”.
Dopo aver riascoltato la bellissima Luchín contribuita da Riccardo, mi è tornata in mente la melodia di una canzone della Parra che ricordavo avesse anch’essa a che vedere con il racconto di un destino infantile in una “población callampa” cilena, in una baraccopoli.
E se il destino di Luchín è mangiare terra e vermi, in questo “Rin del angelito” l’infanzia è ancora più negata perché il bimbo protagonista non è riuscito a sopravvivere…
Il tasso di mortalità infantile in Cile è oggi al 7,3, il doppio dell’Italia, ma nel 1966 – quando Violeta Parra scrisse questa canzone – in Cile morivano ancora 105 bambini al di sotto di un anno ogni mille nati vivi. (fonte: Index Mundi)
Dall’album “Las últimas composiciones de Violeta Parra”.
Poi eseguita anche da Inti-Illimani, Mercedes Sosa, Ángel Parra e Isabel Parra.
Nel 1968 la formazione musicale “Grupo Chagual”, di cui la Parra fu “madrina”, ne diede una sua versione nel disco “Canta a Violeta Parra”.
Dopo aver riascoltato la bellissima Luchín contribuita da Riccardo, mi è tornata in mente la melodia di una canzone della Parra che ricordavo avesse anch’essa a che vedere con il racconto di un destino infantile in una “población callampa” cilena, in una baraccopoli.
E se il destino di Luchín è mangiare terra e vermi, in questo “Rin del angelito” l’infanzia è ancora più negata perché il bimbo protagonista non è riuscito a sopravvivere…
Il tasso di mortalità infantile in Cile è oggi al 7,3, il doppio dell’Italia, ma nel 1966 – quando Violeta Parra scrisse questa canzone – in Cile morivano ancora 105 bambini al di sotto di un anno ogni mille nati vivi. (fonte: Index Mundi)
Ya se va para los cielos
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 23/11/2011 - 10:14
Luchín
[1967]
Testo e musica di Víctor Jara
Letra y música de Víctor Jara
Lyrics and music by Víctor Jara
Altri interpreti
Otra interpretación
Also performed by
Inti Illimani
Chile Resistencia, 1976
Non dirò molto. Questa famosa e incredibile canzone di Víctor Jara è del 1967, e parla della vita e dei giochi di un bambino di una delle enormi baraccopoli di Santiago del Cile, le poblaciones che esistevano prima di Allende, perdurarono sotto Allende e furono ancora più impoverite e represse da Pinochet e dai "Chicago Boys". Ma parla di tutte le baraccopoli, di tutte le smisurate periferie delle metropoli, delle favelas, degli slums di Bombay, di Manila, del Cairo, di Lagos, di Città del Messico di ovunque e di qualsiasi tempo. Si hay niños como Luchín..., e ce ne sono a milioni. Ora come prima. Ora più di prima. Basta uscire fuori e guardarsi attorno. Di bambini come Luchín ce ne possono... (continuer)
Testo e musica di Víctor Jara
Letra y música de Víctor Jara
Lyrics and music by Víctor Jara
Altri interpreti
Otra interpretación
Also performed by
Inti Illimani
Chile Resistencia, 1976
Non dirò molto. Questa famosa e incredibile canzone di Víctor Jara è del 1967, e parla della vita e dei giochi di un bambino di una delle enormi baraccopoli di Santiago del Cile, le poblaciones che esistevano prima di Allende, perdurarono sotto Allende e furono ancora più impoverite e represse da Pinochet e dai "Chicago Boys". Ma parla di tutte le baraccopoli, di tutte le smisurate periferie delle metropoli, delle favelas, degli slums di Bombay, di Manila, del Cairo, di Lagos, di Città del Messico di ovunque e di qualsiasi tempo. Si hay niños como Luchín..., e ce ne sono a milioni. Ora come prima. Ora più di prima. Basta uscire fuori e guardarsi attorno. Di bambini come Luchín ce ne possono... (continuer)
Frágil como un volantín
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 22/11/2011 - 21:33
Η κυβέρνηση
I kyvérnisi
Mουσική του Γιάννη Ζουγανέλη
σε στίχους του Γιώργου Δουλτσίνου.
Πρώτη εκτέλεση του Γιάννη Ζουγανέλη
"Η κυβέρνηση", 2011
I kivérnisi
Musica di Yannnis Zouganelis
su versi di Yorgos Doultsinos.
Prima interpretazione di Yannis Zouganelis
"I kivernisi/Il governo", 2011
L'ultimo - e sembra notevole - successo di Yorgos Zuganelis, con una proposta politica (ironicamente populista) per fronteggiare la crisi senza ricorrere a banchieri-marionette, i cui fili si vede bene dove finiscono attaccati, ma si ignora (?) da quali mani davvero partano.
Del responsabile del testo non so dire nulla. (gpt)
Io ho una ipotesi al riguardo. [RV]
Mουσική του Γιάννη Ζουγανέλη
σε στίχους του Γιώργου Δουλτσίνου.
Πρώτη εκτέλεση του Γιάννη Ζουγανέλη
"Η κυβέρνηση", 2011
I kivérnisi
Musica di Yannnis Zouganelis
su versi di Yorgos Doultsinos.
Prima interpretazione di Yannis Zouganelis
"I kivernisi/Il governo", 2011
L'ultimo - e sembra notevole - successo di Yorgos Zuganelis, con una proposta politica (ironicamente populista) per fronteggiare la crisi senza ricorrere a banchieri-marionette, i cui fili si vede bene dove finiscono attaccati, ma si ignora (?) da quali mani davvero partano.
Del responsabile del testo non so dire nulla. (gpt)
Io ho una ipotesi al riguardo. [RV]
Μια που έρχεται η ώρα για εκλογές,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 22/11/2011 - 20:47
Il Libero
dal disco Contro (1993)
Normalità, pazzia, devianza sono solo parole vuote, prive di senso. esiste l'ipocrisia di chi non accetta un diverso modo di essere...
Normalità, pazzia, devianza sono solo parole vuote, prive di senso. esiste l'ipocrisia di chi non accetta un diverso modo di essere...
Gli hanno tolto la patente con la scusa che
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 22/11/2011 - 20:33
Io canto perché (Aspettando la giustizia)
1988
Ancora Nomadi
Ancora Nomadi
Perché non tema né sole né neve,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 22/11/2011 - 20:02
Amore che prendi amore che dai
(2002)
Se è vero che adesso possiamo parlare
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 22/11/2011 - 19:10
Θα γεννηθώ ξανά
Tha gennithó xaná
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Γιάννης Ζουγανέλης
Πρώτη εκτέλεση: Αφροδίτη Μάνου
LP: "Λαική ανθολογία Βάρναλη", 1977
Tha ghennithò xanà
Testo di Kostas Vàrnalis
Musica di Yannis Zouganelis
Prima esecuzione di Afrodìti Manou
LP: "Laikì anthologhìa Vàrnali/Antologia popolare di Vàrnalis", 1977
Altra canzone di Yannis Zouganelis su testo di Kostas Vàrnalis. (gpt)
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Γιάννης Ζουγανέλης
Πρώτη εκτέλεση: Αφροδίτη Μάνου
LP: "Λαική ανθολογία Βάρναλη", 1977
Tha ghennithò xanà
Testo di Kostas Vàrnalis
Musica di Yannis Zouganelis
Prima esecuzione di Afrodìti Manou
LP: "Laikì anthologhìa Vàrnali/Antologia popolare di Vàrnalis", 1977
Altra canzone di Yannis Zouganelis su testo di Kostas Vàrnalis. (gpt)
Αν από 'δώ σ’ αφήσουν κι αν εκεί
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 22/11/2011 - 18:30
The Send-Off
[1918]
In "Wilfred Owen. The complete poems and fragments”, a cura di Jon Stallworthy, 1983.
Musica di Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino, dalla sua “Songs of War”, sette canzoni per baritono e pianoforte (2004).
Dopo aver conosciuto gli orrori della Grande Guerra, Wilfred Owen – che era sopravvissuto all’esplosione di una granata di mortaio, che si era risvegliato tra i resti smembrati di un ufficiale suo amico, che poi era rimasto intrappolato per giorni in una trincea nemica… – trascorse qualche mese nell’ospedale Craiglockhart di Edimburgo per riprendersi dai traumi fisici e psicologici subìti. Lì Owen potè ritemprarsi, scrisse molto e fu felice di ricevere la visita di colui che egli considerava maestro ed ispiratore, il poeta Siegfried Sassoon.
Ma l’orrore non era finito.
Nel luglio del 1918 Owen tornò in servizio in... (continuer)
In "Wilfred Owen. The complete poems and fragments”, a cura di Jon Stallworthy, 1983.
Musica di Gary Bachlund, cantante lirico e compositore che vive tra Los Angeles e Berlino, dalla sua “Songs of War”, sette canzoni per baritono e pianoforte (2004).
Dopo aver conosciuto gli orrori della Grande Guerra, Wilfred Owen – che era sopravvissuto all’esplosione di una granata di mortaio, che si era risvegliato tra i resti smembrati di un ufficiale suo amico, che poi era rimasto intrappolato per giorni in una trincea nemica… – trascorse qualche mese nell’ospedale Craiglockhart di Edimburgo per riprendersi dai traumi fisici e psicologici subìti. Lì Owen potè ritemprarsi, scrisse molto e fu felice di ricevere la visita di colui che egli considerava maestro ed ispiratore, il poeta Siegfried Sassoon.
Ma l’orrore non era finito.
Nel luglio del 1918 Owen tornò in servizio in... (continuer)
Down the close, darkening lanes they sang their way
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 22/11/2011 - 14:47
Memory
[1918]
Nella raccolta “Picture-Show” pubblicata nel 1919.
Musica di un tal DeGolier, misconosciuto musicista, risalente al 1940.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
Sul finire della guerra il tenente Siegfried Sassoon, combattendo sul fronte francese, fu gravemente ferito dal solito “fuoco amico”: uno dei tanti soldatini di cui lui aveva cantato gli sparò un colpo in testa scambiandolo per un tedesco. Tuttavia non ebbe serie conseguenze, se non quella di venir promosso a capitano. Peggio andò al suo amico ed ammiratore Wilfred Owen, che Sassoon aveva conosciuto di persona a Craiglockhart mentre Owen era lì ricoverato per i postumi di un trauma da esplosione: fu ucciso nei pressi di Joncourt, in Piccardia, solo una settimana prima della fine della guerra…
Nella raccolta “Picture-Show” pubblicata nel 1919.
Musica di un tal DeGolier, misconosciuto musicista, risalente al 1940.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
“… Ma ora il mio cuore è triste
… e sono ricco di tutto ciò che ho perduto…”
… e sono ricco di tutto ciò che ho perduto…”
Sul finire della guerra il tenente Siegfried Sassoon, combattendo sul fronte francese, fu gravemente ferito dal solito “fuoco amico”: uno dei tanti soldatini di cui lui aveva cantato gli sparò un colpo in testa scambiandolo per un tedesco. Tuttavia non ebbe serie conseguenze, se non quella di venir promosso a capitano. Peggio andò al suo amico ed ammiratore Wilfred Owen, che Sassoon aveva conosciuto di persona a Craiglockhart mentre Owen era lì ricoverato per i postumi di un trauma da esplosione: fu ucciso nei pressi di Joncourt, in Piccardia, solo una settimana prima della fine della guerra…
When I was young my heart and head were light,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 22/11/2011 - 12:04
Ex-Service
[1934]
Poesia pubblicata sul settimanale The Spectator nel novembre del 1934 e poi inclusa nella raccolta intitolata “Vigils” del 1935.
Musica del compositore americano Leland C. Smith (1925-vivente?) da “Three Pacifist Songs” del 1951.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
Poesia pubblicata sul settimanale The Spectator nel novembre del 1934 e poi inclusa nella raccolta intitolata “Vigils” del 1935.
Musica del compositore americano Leland C. Smith (1925-vivente?) da “Three Pacifist Songs” del 1951.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
Derision from the dead
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 22/11/2011 - 11:07
Che gran confusione
dall'album "Canzoni con il naso lungo" (1992)
Testo di Massimo Bubola
Musica di Cristiano De André e Massimo Bubola
Testo di Massimo Bubola
Musica di Cristiano De André e Massimo Bubola
Chiusi nelle piazze chiusi dentro il tempio
(continuer)
(continuer)
21/11/2011 - 23:55
Της εξορίας
Tis exorías
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Γιάννης Ζουγανέλης
Πρώτη εκτέλεση: Ισιδώρα Σιδέρη
LP: "Λαική ανθολογία Βάρναλη" , 1977
Testo di Kostas Vàrnalis
Musica di Yannis Zouganelis
Prima interpretazione di Isidora Sidèri
LP:"Laikì anthologhìa Vàrnali/Antologia popolare di Varnalis", 1977
Kostas Vàrnalis, Κώστας Βάρναλης, (Burgàs /Pyrgos, Bulgaria, 1883 - Atene, 1974) è stato il primo poeta comunista della letteratura neogreca. Fu instancabilmente impegnato nella lotta sociale a favore dell'uguaglianza e della dignità umana, al cui servizio mise una copiosa e robusta vena poetica e l'acribia dell'indagine storico-letteraria. Sul piano poetico non fu particolarmente innovatore, se non nella proposizione degli inediti contenuti sociali e nell'accentuazione del ricorso alla lingua demotica, perché, dal punto di vista propriamente tecnico e formale, si collocò nella consolidata... (continuer)
Στίχοι: Κώστας Βάρναλης
Μουσική: Γιάννης Ζουγανέλης
Πρώτη εκτέλεση: Ισιδώρα Σιδέρη
LP: "Λαική ανθολογία Βάρναλη" , 1977
Testo di Kostas Vàrnalis
Musica di Yannis Zouganelis
Prima interpretazione di Isidora Sidèri
LP:"Laikì anthologhìa Vàrnali/Antologia popolare di Varnalis", 1977
Kostas Vàrnalis, Κώστας Βάρναλης, (Burgàs /Pyrgos, Bulgaria, 1883 - Atene, 1974) è stato il primo poeta comunista della letteratura neogreca. Fu instancabilmente impegnato nella lotta sociale a favore dell'uguaglianza e della dignità umana, al cui servizio mise una copiosa e robusta vena poetica e l'acribia dell'indagine storico-letteraria. Sul piano poetico non fu particolarmente innovatore, se non nella proposizione degli inediti contenuti sociali e nell'accentuazione del ricorso alla lingua demotica, perché, dal punto di vista propriamente tecnico e formale, si collocò nella consolidata... (continuer)
Μας σιδεροδέσανε τα χέρια
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 21/11/2011 - 22:56
Confusione totale
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
feat. Valerio Jovine
feat. Valerio Jovine
Nella mia povera, ma intensa vita ho visto cose che
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 21/11/2011 - 20:39
Arms and the Boy
[1917]
Poesia di Wilfred Owen messa in musica nel 1971 dal compositore John E. Cousins.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
Nel titolo Owen si ispirò ad “Arms and the Man”, celebre commedia di George Bernard Shaw del 1894, ma sostituì “uomo” a “ragazzo” perché furono soprattutto le vite di giovani ragazzi ad essere falciate nel corso del mostruoso primo conflitto mondiale…
La foto che segue non si riferisce alla Grande Guerra ma alla guerra civile americana. L’ho scelta perché mi pare condensi bene in sé il significato di “Arms and the Boy”…
Poesia di Wilfred Owen messa in musica nel 1971 dal compositore John E. Cousins.
Testo trovato su The Lied, Art Song and Choral Texts Archive.
Nel titolo Owen si ispirò ad “Arms and the Man”, celebre commedia di George Bernard Shaw del 1894, ma sostituì “uomo” a “ragazzo” perché furono soprattutto le vite di giovani ragazzi ad essere falciate nel corso del mostruoso primo conflitto mondiale…
La foto che segue non si riferisce alla Grande Guerra ma alla guerra civile americana. L’ho scelta perché mi pare condensi bene in sé il significato di “Arms and the Boy”…
Let the boy try along this bayonet-blade
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 21/11/2011 - 15:52
Parcours:
La Grande Guerre (1914-1918)
El desembarco
[2011]
Letra y música: León Gieco
Testo e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Album:El desembarco
Seis años después de Por favor, perdón y gracias, el creador de “Sólo le pido adiós” regresa con flamante material para principios de noviembre. A seis años del lanzamiento de Por favor, perdón y gracias (2005), León Gieco está de regreso con El desembarco, su nuevo y esperado álbum de estudio que verá la luz durante los primeros días de noviembre. Para esta grabación, Gieco contó con el apoyo de una banda de sesionistas internacionales, conformada por Jim Keltner (Crosby, Stills, Nash & Young, Simon & Garfunkel) en batería; Jimmy Johnson (James Taylor, Allan Holdsworth) en bajo; Dean Parks (Steely Dan, Madonna, Stevie Wonder, Michael Jackson) y Mark Goldenberg (Linda Ronstadt, Natalie Imbruglia, Chris Isaak, Willie Nelson, Peter Frampton) en guitarras y la talentosa... (continuer)
Letra y música: León Gieco
Testo e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Album:El desembarco
Seis años después de Por favor, perdón y gracias, el creador de “Sólo le pido adiós” regresa con flamante material para principios de noviembre. A seis años del lanzamiento de Por favor, perdón y gracias (2005), León Gieco está de regreso con El desembarco, su nuevo y esperado álbum de estudio que verá la luz durante los primeros días de noviembre. Para esta grabación, Gieco contó con el apoyo de una banda de sesionistas internacionales, conformada por Jim Keltner (Crosby, Stills, Nash & Young, Simon & Garfunkel) en batería; Jimmy Johnson (James Taylor, Allan Holdsworth) en bajo; Dean Parks (Steely Dan, Madonna, Stevie Wonder, Michael Jackson) y Mark Goldenberg (Linda Ronstadt, Natalie Imbruglia, Chris Isaak, Willie Nelson, Peter Frampton) en guitarras y la talentosa... (continuer)
Están los que resisten y nunca se lamentan
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 21/11/2011 - 14:49
La cançó del soldadet
(2011)
Album: "10 milles per veure una bona armadura"
dal sito ufficiale
Il titolo dell'album è una citazione da "Molto rumore per nulla" (Much Ado About Nothing) di Shakespeare:
"I have known when there was no music with him but the drum and the fife, and now had he rather hear the tabor and the pipe. I have known when he would have walked ten mile afoot to see a good armor, and now will he lie ten nights awake carving the fashion of a new doublet. He was wont to speak plain and to the purpose, like an honest man and a soldier, and now is he turned orthography; his words are a very fantastical banquet, just so many strange dishes"
"L'ho conosciuto che avrebbe fatto dieci miglia a piedi per vedere una bella armatura, ed ora starebbe dieci notti sveglio a tagliarsi una nuova foggia di giustacuore. Parlava chiaro e spiccio, da uomo onesto e da soldato, ed ora si è messo a parlare in punta di forchetta; le sue parole sono un banchetto fantastico, un piatto strano dopo l'altro."
Album: "10 milles per veure una bona armadura"
dal sito ufficiale
Il titolo dell'album è una citazione da "Molto rumore per nulla" (Much Ado About Nothing) di Shakespeare:
"I have known when there was no music with him but the drum and the fife, and now had he rather hear the tabor and the pipe. I have known when he would have walked ten mile afoot to see a good armor, and now will he lie ten nights awake carving the fashion of a new doublet. He was wont to speak plain and to the purpose, like an honest man and a soldier, and now is he turned orthography; his words are a very fantastical banquet, just so many strange dishes"
"L'ho conosciuto che avrebbe fatto dieci miglia a piedi per vedere una bella armatura, ed ora starebbe dieci notti sveglio a tagliarsi una nuova foggia di giustacuore. Parlava chiaro e spiccio, da uomo onesto e da soldato, ed ora si è messo a parlare in punta di forchetta; le sue parole sono un banchetto fantastico, un piatto strano dopo l'altro."
Escolteu la cançó del soldadet
(continuer)
(continuer)
21/11/2011 - 14:24
Holocaust Cantata: Songs From the Camps
[1999]
Cantata per coro misto (S.A.T.B), pianoforte e violoncello
Testi di canti e letture tratti in gran parte dall’archivio musicale “Aleksander Kulisiewicz” dell’United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington, tradotti in inglese a cura di Marcin Zmudzki e Denny Clark. [Riporto solo le parti cantate perché non ho trovato le parti recitate complete, ndr]
Cantata per coro misto (S.A.T.B), pianoforte e violoncello
Testi di canti e letture tratti in gran parte dall’archivio musicale “Aleksander Kulisiewicz” dell’United States Holocaust Memorial Museum (USHMM) di Washington, tradotti in inglese a cura di Marcin Zmudzki e Denny Clark. [Riporto solo le parti cantate perché non ho trovato le parti recitate complete, ndr]
1. The Prisoner Rises
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 21/11/2011 - 13:36
Parcours:
Camps d'extermination
Στρατιώτη με το δόρυ
Stratióti me to dóry
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Μίμης Πλέσσας
Πρώτη εκτέλεση: Ο Θίασος
Versi di Kostas Virvos
Musica di Mimis Plessas
Primo interprete: O Thiasos
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Μίμης Πλέσσας
Πρώτη εκτέλεση: Ο Θίασος
Versi di Kostas Virvos
Musica di Mimis Plessas
Primo interprete: O Thiasos
Στρατιώτη με το δόρυ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 21/11/2011 - 12:08
Intolleranza 1960
[1960-61]
Azione scenica in due parti per coro ed orchestra.
Libretto a cura di Angelo Maria Ripellino
Musiche di Luigi Nono.
Prima esecuzione assoluta: Venezia, Teatro La Fenice 13.04.1961 (XXIV Festival Internazionale di Musica Contemporanea, La Biennale di Venezia).
Testo trovato sul sito del Teatro La Fenice di Venezia
Intolleranza 60, nell’esecuzione di Bernhard Kontarsky con l’orchestra dello Staatstheater di Stoccarda.
Testi tratti dalle seguenti opere:
- Angelo Maria Ripellino, Non un giorno ma adesso, Roma, Grafica 1960;
- Paul Éluard, Liberté, in Choix de Poemes, Paris, Gallimard 1951 [La selezione del testo è avvenuta sull’edizione francese e in seguito sulla traduzione italiana a cura di Franco Fortini (La libertà, Torino, Einaudi 1955, pp.290-295)];
- Vladimir Majakovskij, Opere, a cura di Ignazio Ambrogio (traduzioni di I. Ambrogio, B. Carnevali,... (continuer)
Azione scenica in due parti per coro ed orchestra.
Libretto a cura di Angelo Maria Ripellino
Musiche di Luigi Nono.
Prima esecuzione assoluta: Venezia, Teatro La Fenice 13.04.1961 (XXIV Festival Internazionale di Musica Contemporanea, La Biennale di Venezia).
Testo trovato sul sito del Teatro La Fenice di Venezia
Intolleranza 60, nell’esecuzione di Bernhard Kontarsky con l’orchestra dello Staatstheater di Stoccarda.
Testi tratti dalle seguenti opere:
- Angelo Maria Ripellino, Non un giorno ma adesso, Roma, Grafica 1960;
- Paul Éluard, Liberté, in Choix de Poemes, Paris, Gallimard 1951 [La selezione del testo è avvenuta sull’edizione francese e in seguito sulla traduzione italiana a cura di Franco Fortini (La libertà, Torino, Einaudi 1955, pp.290-295)];
- Vladimir Majakovskij, Opere, a cura di Ignazio Ambrogio (traduzioni di I. Ambrogio, B. Carnevali,... (continuer)
(continuer)
Tempo Primo
(continuer)
envoyé par Bartleby 21/11/2011 - 10:25
Las canciones
[2011]
Letra y música: León Gieco
Testo e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Album:El desembarco
“El desembarco”, il nuovo album di León Gieco, è uscito da pochi giorni e già ci presenta quella che rischia fortemente di essere una canzone fondamentale per questo sito. Sí, perché è una canzone che parla delle canzoni, fatta da uno che fa canzoni da quarant'anni (e nel modo che le fa). Sul fare canzoni e sulla loro incidenza sulla storia e sulla società sono stati, credo, scritti libri interi, probabilmente ricchi di osservazioni di ogni tipo; ma, in definitiva, bastano poche parole di una canzone per dire tutto quanto assai meglio e in modo immensamente più conciso, che “arriva”. Questo è un sito di canzoni, ed è bene sempre ricordarlo chiaramente; nonostante tutto ciò che può essere in più (o in meno), di canzoni vive e di canzoni continuerà a vivere, ponendosi al loro... (continuer)
Letra y música: León Gieco
Testo e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Album:El desembarco
“El desembarco”, il nuovo album di León Gieco, è uscito da pochi giorni e già ci presenta quella che rischia fortemente di essere una canzone fondamentale per questo sito. Sí, perché è una canzone che parla delle canzoni, fatta da uno che fa canzoni da quarant'anni (e nel modo che le fa). Sul fare canzoni e sulla loro incidenza sulla storia e sulla società sono stati, credo, scritti libri interi, probabilmente ricchi di osservazioni di ogni tipo; ma, in definitiva, bastano poche parole di una canzone per dire tutto quanto assai meglio e in modo immensamente più conciso, che “arriva”. Questo è un sito di canzoni, ed è bene sempre ricordarlo chiaramente; nonostante tutto ciò che può essere in più (o in meno), di canzoni vive e di canzoni continuerà a vivere, ponendosi al loro... (continuer)
Pobre la canción que llega tarde
(continuer)
(continuer)
20/11/2011 - 17:48
Civilized Men
[2009]
Lyrics by Jonie (Joan Hajduk)
Music by Donald Sechelski
"I'm just a lyricist who's been fortunate enough to have had the pleasure of collaborating with a few very talented musicians/artists.
This song really highlights Don's talents..." (Jonie)
Lyrics by Jonie (Joan Hajduk)
Music by Donald Sechelski
"I'm just a lyricist who's been fortunate enough to have had the pleasure of collaborating with a few very talented musicians/artists.
This song really highlights Don's talents..." (Jonie)
Fresh from their musters and straight into war
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 20/11/2011 - 16:15
Tα στρατιωτάκια
Ta stratiotákia
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάριος Τόκας
Πρώτη εκτέλεση: Τάνια Τσανακλίδου
Testo di Fondas Ladis
Musica di Marios Tokas
Prima interprete: Tania Tsanaklidou
Album: Άρες, μάρες, κουκουνάρες
Άρες, μάρες, κουκουνάρες è un album di canzoni per bambini uscito nel 1978; il suo titolo è un'espressione che, più o meno, significa "discorso sconclusionato, nonsense, fole". Eppure, accidenti se ce lo ha un senso, almeno questa canzoncina. La quale gioca sui "soldatini" intesi come giocattolo, e sui soldatini veri, quelli mandati a moricchiare nelle guerrette autenticucce. Sembra di vedere i soldatini mezzi rotti dai bambini, e quelli in carne ed ossa mezzi rotti (o rotti tutti interi) dai generali. Così, traducendo la canzoncina, è bene accettare il gioco: se δέμα è propriamente il "pacco" o "pacchetto" (dei soldatini), io ci ho messo il "sacco" (quello dentro al quale tornano... (continuer)
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάριος Τόκας
Πρώτη εκτέλεση: Τάνια Τσανακλίδου
Testo di Fondas Ladis
Musica di Marios Tokas
Prima interprete: Tania Tsanaklidou
Album: Άρες, μάρες, κουκουνάρες
Άρες, μάρες, κουκουνάρες è un album di canzoni per bambini uscito nel 1978; il suo titolo è un'espressione che, più o meno, significa "discorso sconclusionato, nonsense, fole". Eppure, accidenti se ce lo ha un senso, almeno questa canzoncina. La quale gioca sui "soldatini" intesi come giocattolo, e sui soldatini veri, quelli mandati a moricchiare nelle guerrette autenticucce. Sembra di vedere i soldatini mezzi rotti dai bambini, e quelli in carne ed ossa mezzi rotti (o rotti tutti interi) dai generali. Così, traducendo la canzoncina, è bene accettare il gioco: se δέμα è propriamente il "pacco" o "pacchetto" (dei soldatini), io ci ho messo il "sacco" (quello dentro al quale tornano... (continuer)
Ένα μπλε στρατιωτάκι
(continuer)
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 20/11/2011 - 15:02
Bicentenario (o Canción del Bicentenario)
[2011]
Album:El desembarco
Album:El desembarco
Y van dos siglos de sombra y luz,
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 20/11/2011 - 13:02
A los mineros de Bolivia
[2011]
Album:El desembarco
Basata su un testo di di Ernesto "Che" Guevara
Musica di Luis Gurevich
Album:El desembarco
Basata su un testo di di Ernesto "Che" Guevara
Musica di Luis Gurevich
Es el trueno y se desboca
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 20/11/2011 - 12:39
Eres un@ mas
Album "Planeta Eskoria" (2000)
Al nacer ya eres parte de esta sociedad, bienvenido chaval,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 20/11/2011 - 11:15
Fuego y miedo
[2008]
Album: Lágrimas Y Gozos
Album: Lágrimas Y Gozos
¿Quién educó, su mente enajenada?
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 20/11/2011 - 11:10
Parcours:
Armes, la guerre chez soi tous les jours
My Ladie Careys Dompe
Tradizionale inglese
English traditional
Ca. XVI secolo
Ca. 16th Century
E' una bella (e gelida) domenica di novembre e avevo un po' bisogno di ulteriore riscaldamento; e quando si ha bisogno di calore supplementare, non so come mai ma viene sempre in testa una musica. Così, mentre ero in bagno a battagliare con la doccia e a cercarle di far sempre più vapore, mi sono messo a canticchiare una musica che conosco, e lo si può dire, fin dal secolo scorso. La conosco, a dire il vero, per tramite di alcune sue “variazioni” che il grande chitarrista e folklorista John Renbourn aveva eseguito nel suo album The Nine Maidens del 1985; da allora credo sia diventata una delle mie arie più canticchiate, fischiettate, frédonnées, schioccate con la lingua e quant'altro. Se per caso non la conoscete, eccovi dunque My Ladie Careys Dompe, ché una piccola incursione nella musica antiqua non fa male di... (continuer)
English traditional
Ca. XVI secolo
Ca. 16th Century
E' una bella (e gelida) domenica di novembre e avevo un po' bisogno di ulteriore riscaldamento; e quando si ha bisogno di calore supplementare, non so come mai ma viene sempre in testa una musica. Così, mentre ero in bagno a battagliare con la doccia e a cercarle di far sempre più vapore, mi sono messo a canticchiare una musica che conosco, e lo si può dire, fin dal secolo scorso. La conosco, a dire il vero, per tramite di alcune sue “variazioni” che il grande chitarrista e folklorista John Renbourn aveva eseguito nel suo album The Nine Maidens del 1985; da allora credo sia diventata una delle mie arie più canticchiate, fischiettate, frédonnées, schioccate con la lingua e quant'altro. Se per caso non la conoscete, eccovi dunque My Ladie Careys Dompe, ché una piccola incursione nella musica antiqua non fa male di... (continuer)
20/11/2011 - 10:59
Parcours:
Musique classique contre la guerre
Il fiore nero
[1977]
Album: Noi ci saremo
Un pizzico di salutare ottimismo direi che è metodicamente necessario, nonostante non si dischiudano certo, per il momento, orizzonti rassicuranti,.. Come suol dirsi: più buio di mezzanotte...
Album: Noi ci saremo
Un pizzico di salutare ottimismo direi che è metodicamente necessario, nonostante non si dischiudano certo, per il momento, orizzonti rassicuranti,.. Come suol dirsi: più buio di mezzanotte...
Così quando il sole muore
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 20/11/2011 - 10:10
Senza patria
[1990]
Album: Solo Nomadi
Premetto che qui per "patria" non si intende certo la "Nazione" ma il proprio suolo natio. La canzone è liberamente ispirata a L'armata dei fiumi perduti (1983) di Carlo Sgorlon (premio Strega nel 1985), libro a sua volta ispirato alle poco note vicende della duplice tragedia del popolo cosacco, i Kazak, a cui "l'impassibile spietatezza della Storia aveva sottratto per sempre la possibilità di avere una patria", e anche del popolo friulano, la cui terra venne regalata ai primi come bottino di guerra dall'invasore tedesco...
Album: Solo Nomadi
Premetto che qui per "patria" non si intende certo la "Nazione" ma il proprio suolo natio. La canzone è liberamente ispirata a L'armata dei fiumi perduti (1983) di Carlo Sgorlon (premio Strega nel 1985), libro a sua volta ispirato alle poco note vicende della duplice tragedia del popolo cosacco, i Kazak, a cui "l'impassibile spietatezza della Storia aveva sottratto per sempre la possibilità di avere una patria", e anche del popolo friulano, la cui terra venne regalata ai primi come bottino di guerra dall'invasore tedesco...
Il cavallo capisce che soffrirà
(continuer)
(continuer)
envoyé par giorgio 20/11/2011 - 09:56
Ghetto
Pe chi cresce dint' ‘e ghette,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 19/11/2011 - 19:41
Parcours:
Ghettos
Ghetto Gospel
feat. Elton John
Uhh,
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 19/11/2011 - 19:34
Parcours:
Ghettos
Ghetto 02
2002
da "L'altra faccia dell'impero"
da "L'altra faccia dell'impero"
Non chiudere gli occhi
(continuer)
(continuer)
envoyé par DoNQuijote82 19/11/2011 - 19:31
Parcours:
Ghettos
Ghetto
Album: Trouble - 2004
Ghetto, Ghetto, Ghetto, Ghetto we livin
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 19/11/2011 - 18:23
Parcours:
Ghettos
La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010
Da Genova: le storie cantate
Spettacolo da cantastorie di Alessio Lega e Marco Rovelli, con Guido Baldoni alla fisarmonica
Sogno numero 3: La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010
Nel 2009 viene finalmente approvata la Sanatoria per immigrati che svolgono la funzione di colf e badanti. È una grande speranza per molti immigrati clandestini che lavorano ma vivono come fantasmi in Italia, così spendono e faticano per il miraggio del permesso di soggiorno, e chissà, un giorno, per la cittadinanza.
Ma presto la sanatoria si rivela un “pacco”. La Lega Nord non ha nessuna intenzione seria, si mette per traverso. I migranti si sentono truffati.
Nell’ottobre 2010 nel Nord Italia si fanno presidi, e manifestazioni, ma nessuno pare accorgersene. A Brescia quando anche il permesso di manifestare in presidio viene revocato, un gruppo di 6 migranti sale su di una gru nel cantiere... (continuer)
Spettacolo da cantastorie di Alessio Lega e Marco Rovelli, con Guido Baldoni alla fisarmonica
Sogno numero 3: La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010
Nel 2009 viene finalmente approvata la Sanatoria per immigrati che svolgono la funzione di colf e badanti. È una grande speranza per molti immigrati clandestini che lavorano ma vivono come fantasmi in Italia, così spendono e faticano per il miraggio del permesso di soggiorno, e chissà, un giorno, per la cittadinanza.
Ma presto la sanatoria si rivela un “pacco”. La Lega Nord non ha nessuna intenzione seria, si mette per traverso. I migranti si sentono truffati.
Nell’ottobre 2010 nel Nord Italia si fanno presidi, e manifestazioni, ma nessuno pare accorgersene. A Brescia quando anche il permesso di manifestare in presidio viene revocato, un gruppo di 6 migranti sale su di una gru nel cantiere... (continuer)
La piazza, la loggia, la gru s’incrociano come in un campo di guerra
(continuer)
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 19/11/2011 - 17:55
Vedo
[2007]
Album :Vedo
Album :Vedo
Vedo i vostri bimbi perfetti
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 19/11/2011 - 17:52
Oskorria-Burgos 1970
Poema de Gabriel Aresti, que demuestra las preocupaciones sociales del genio euskaldun. Éste fue musicado e interpretado por Imanol, primero, con el título "Oskorria Burgos-1970", en su LP Herriak ez du barkatuko, y en 1979 por Oskorri, con el título "Oskorri" y en el LP Oskorri (fíjate).
(La Zamarra de Gustavo)
(La Zamarra de Gustavo)
Irrintzi bat entzun dugu ezpataren aurrean
(continuer)
(continuer)
18/11/2011 - 23:40
Txoria Txori
L'oiseau est pris comme symbole de la liberté et les paroles évoquent le dilemme qui existe lorsqu'il y a une personne proche que l'on souhaite posséder : Ou vous l'attachez et la possédez comme un oiseau en cage, ou vous l'aimez telle qu'elle est, et alors, si elle souhaite partir, vous devez la laisser partir.
Le contexte politique en a involontairement fait une sorte de protest song.
Le contexte politique en a involontairement fait une sorte de protest song.
Si je lui avais coupé les ailes
(continuer)
(continuer)
17/11/2011 - 23:59
Bon, la France
Chanson allemande – Bon, la France – Franz-Josef Degenhardt – 1980
Jusqu'aux années 1940, tous les 20-40 ans, les Allemands (qui sont notoirement de grands nomades depuis le temps des Völkerwanderungen) ont effectués plus que volontiers de excursions en France. Sauf qu'il s'agissait d'excursions un peu particulières, avec des régiments d'artillerie dans les bagages, de l'aviation, des chars et des divisions d'infanterie. Dans cette chanson, Franz-Josef Degenhardt reconstruit à sa manière l'histoire de ces petits tours, se servant d'une paire de Fritz qui personnifient les deux inséparables âmes de l'expansionnisme allemand : le militaire et l'affairiste : financier et banquier. Sans ces deux Fritz, Hitler n'aurait jamais pu exister. On commence au premier tour, la guerre franco-prussienne de 1870, on poursuit avec la guerre de 1914 et puis avec celle de 1940 ; et comme dit la chanson, :... (continuer)
Jusqu'aux années 1940, tous les 20-40 ans, les Allemands (qui sont notoirement de grands nomades depuis le temps des Völkerwanderungen) ont effectués plus que volontiers de excursions en France. Sauf qu'il s'agissait d'excursions un peu particulières, avec des régiments d'artillerie dans les bagages, de l'aviation, des chars et des divisions d'infanterie. Dans cette chanson, Franz-Josef Degenhardt reconstruit à sa manière l'histoire de ces petits tours, se servant d'une paire de Fritz qui personnifient les deux inséparables âmes de l'expansionnisme allemand : le militaire et l'affairiste : financier et banquier. Sans ces deux Fritz, Hitler n'aurait jamais pu exister. On commence au premier tour, la guerre franco-prussienne de 1870, on poursuit avec la guerre de 1914 et puis avec celle de 1940 ; et comme dit la chanson, :... (continuer)
ΒΟΝ, LA FRANCE
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 17/11/2011 - 23:34
Vande Mataram
Pallavi Mishra
( Lyrics From : Lyricspassion.blogspot.com )
Lettera di Gandhi a Hitler
Caro amico,
se vi chiamo amico, non è per formalismo. Io non ho nemici. Il lavoro della mia vita da più di trentacinque anni è stato quello di assicurarmi l’amicizia di tutta l’umanità, senza distinzione di razza, di colore o di credo. Spero che avrete il tempo e la voglia di sapere come una parte importante dell’umanità che vive sotto l’influenza di questa dottrina di amicizia universale considera le vostre azioni. Non dubitiamo della vostra bravura e dell’amore che nutrite per la vostra patria e non crediamo che siate il mostro descritto dai vostri avversari. Ma i vostri scritti e le vostre dichiarazioni, come quelli dei vostri amici e ammiratori, non permettono di dubitare che molti dei vostri atti siano mostruosi e che attentino alla dignità umana, soprattutto nel giudizio di chi, come me, crede all’amicizia... (continuer)
Lettera di Gandhi a Hitler
Caro amico,
se vi chiamo amico, non è per formalismo. Io non ho nemici. Il lavoro della mia vita da più di trentacinque anni è stato quello di assicurarmi l’amicizia di tutta l’umanità, senza distinzione di razza, di colore o di credo. Spero che avrete il tempo e la voglia di sapere come una parte importante dell’umanità che vive sotto l’influenza di questa dottrina di amicizia universale considera le vostre azioni. Non dubitiamo della vostra bravura e dell’amore che nutrite per la vostra patria e non crediamo che siate il mostro descritto dai vostri avversari. Ma i vostri scritti e le vostre dichiarazioni, come quelli dei vostri amici e ammiratori, non permettono di dubitare che molti dei vostri atti siano mostruosi e che attentino alla dignità umana, soprattutto nel giudizio di chi, come me, crede all’amicizia... (continuer)
Ant Tah Hinsa Ke Himayati Rahe Jo Unka Mulk Barbad Hua
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 17/11/2011 - 18:02
L'Internationale
GRECO [3] / GREEK [3]
Caro Riccardo, cercando qualche testo di Kostas Vàrnalis che sia stato musicato, mi sono imbattuto in questo piccolo mistero: un'Internazionale che gli viene attribuita - e che ricalca quasi per intero la traduzione greca "classica" (non la tua, che è classica in un altro senso) di Rigas Golfis, pur discostandosene alla fine. La musica sarebbe del cantautore francese Jean-Jacques Goldman. E l'interpretazione della compianta Maria Dimitriadi. Ma nessun cenno alla data (o alle date), né al disco in cui la si possa trovare. Te la trascrivo, lasciando a te e a Yorgos - se ne avete voglia - il compito di risolvere la faccenda, essendo voi molto più bravi ichneuti di me. Io l'ho trovata in questa pagina. (gpt)
ΔΙΕΘΝΗΣ
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 17/11/2011 - 17:20
Different Trains
[1988]
Tre movimenti per quartetto d’archi e nastro magnetico.
(copertina del disco in cui il brano è interpretato dal The Smith Quartet.)
Reich, nato nel 1936 a New York da padre di fede ebraica, quando era bambino, e mentre in Europa divampavano guerre ed Olocausto, fu sballottato per diverso tempo tra New York e California a causa del divorzio dei suoi genitori. Molti anni dopo, quando già era acclamato come uno dei padri della musica minimale, a Reich capitò di riflettere sul fatto che i viaggi in treno coast to coast che gli erano toccati nell’infanzia, per quanto frequenti e faticosi (un vero incubo nella sua memoria), erano nulla al confronto delle tradotte verso i campi di concentramento e sterminio su cui furono stipati tanti bambini come lui, ebrei d’Europa, durante la seconda guerra mondiale: “Different Trains”.
Il testo è costituito da interviste che Reich fece... (continuer)
Tre movimenti per quartetto d’archi e nastro magnetico.
(copertina del disco in cui il brano è interpretato dal The Smith Quartet.)
Reich, nato nel 1936 a New York da padre di fede ebraica, quando era bambino, e mentre in Europa divampavano guerre ed Olocausto, fu sballottato per diverso tempo tra New York e California a causa del divorzio dei suoi genitori. Molti anni dopo, quando già era acclamato come uno dei padri della musica minimale, a Reich capitò di riflettere sul fatto che i viaggi in treno coast to coast che gli erano toccati nell’infanzia, per quanto frequenti e faticosi (un vero incubo nella sua memoria), erano nulla al confronto delle tradotte verso i campi di concentramento e sterminio su cui furono stipati tanti bambini come lui, ebrei d’Europa, durante la seconda guerra mondiale: “Different Trains”.
Il testo è costituito da interviste che Reich fece... (continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 17/11/2011 - 14:59
Parcours:
Musique classique contre la guerre, Trains
En la plaza de mi pueblo
anonyme
Un apunte más: la canción original fue una de las recopiladas por Federico García Lorca, y grabada en un famoso disco, al parecer, en 1931 por "La Argentinita" (Encarnación López Júlvez) con el propio Lorca al piano. Otras canciones recopildas por el gran poeta, tales como "Jaleo" o "Los cuatro muleros", como sabéis, se convirtieron en himnos revolucionarios y de batalla en la Guerra civil.
¡Salud!
¡Salud!
Gustavo Sierra Fernández 17/11/2011 - 13:02
אשריקו די קואינזי אנייוס (Axérico de quinze anios)
Russian translation from Maria Gorynceva's Live Journal
Per completare un po' la pagina nelle mie mattinate di colazione, misurazione della glicemia e pasticche varie, mi sono accorto che la russa Maria Gorynceva nutre una speciale passione per l'Axérico e che ha tradotto l'antica canzone nella sua lingua (seguendo la versione generale). Una cosa interessante è che è giunta alle mie stesse conclusioni sul nome come diminutivo di "Asher": "А вот перевод - увы. Кто поможет? Начать с того, что я никак не пойму, кто такое Axérico. То ли имя собственное, то ли нечто иное. УПД: Мне объяснили, что это таки да, имя собственное Ашер - (rimando al thread del suo forum) (Поэтому переведу, что называется "от балды", а мы коллективным разумом знатоков потом исправим. Я, в конце концов, на ЮТьюбе зарегистрируюсь и прямо спрошу (я у товарища спросила в блоге, но он туда пока не заглядывал). Пусть хотя б на литературнй испанский мне переведут."
АШЕРИКО ПЯТНАДЦАТИ ЛЕТ
(continuer)
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envoyé par Riccardo Venturi 17/11/2011 - 11:09
Haben Sie Gehort Das Deutsche Band?
[2001]
Testo e musica di Mel Brooks.
“Don't be stupid, be a smarty! Come and join the Nazi Party!”
Dal mitico musical “The Producers”, diretto da Susan Stroman ma scritto in ogni sua parte (sceneggiatura e canzoni, nei testi e nella musiche) dall’inossibabile Mel Brooks.
“The Producers”, basato sul plot dell’omonimo film del 1968 – altra perla di Brooks - che in Italia uscì con il titolo di “Per favore, non toccate le vecchiette”, fu a sua volta portato al cinema nel 2005 – sempre dal duo Stroman/Brooks – e da noi il titolo originario venne al solito modificato in “The Producers – Una gaia commedia neonazista”.
Un produttore teatrale sull’orlo del fallimento viene convinto dal suo ragioniere che solo una truffa in grande stile lo potrà mettere al riparo dalla completa rovina. Piuttosto che mettere su un grande spettacolo sarà meglio invece organizzare un “grande fiasco”.... (continuer)
Testo e musica di Mel Brooks.
“Don't be stupid, be a smarty! Come and join the Nazi Party!”
Dal mitico musical “The Producers”, diretto da Susan Stroman ma scritto in ogni sua parte (sceneggiatura e canzoni, nei testi e nella musiche) dall’inossibabile Mel Brooks.
“The Producers”, basato sul plot dell’omonimo film del 1968 – altra perla di Brooks - che in Italia uscì con il titolo di “Per favore, non toccate le vecchiette”, fu a sua volta portato al cinema nel 2005 – sempre dal duo Stroman/Brooks – e da noi il titolo originario venne al solito modificato in “The Producers – Una gaia commedia neonazista”.
Un produttore teatrale sull’orlo del fallimento viene convinto dal suo ragioniere che solo una truffa in grande stile lo potrà mettere al riparo dalla completa rovina. Piuttosto che mettere su un grande spettacolo sarà meglio invece organizzare un “grande fiasco”.... (continuer)
Haben sie gehort das Deutsche Band
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 17/11/2011 - 09:59
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Better known simply as Raffi, this singer, songwriter, author, and child and environmental advocate was born in 1948, in Cairo, Egypt. His parents instilled... (continuer)