Grazie a tutti. Il mio 1960: la Maturità, Genova e Reggio Emilia, l'Algeria, il cane Zul, una 1100/103, Milano, l'Oca d'Oro, le canzoni di Ludovici e Straniero. Con il mondo da rifare, e sempre uno strano struggimento in cuore. Presentimento di come poi sarebbe andata ? A Lettere, una tesi su tre c'entrava con Pavese...E' possibile che nell'orecchio mi sia rimasta, per questa canzone, una voce femminile, ma non della Cinquetti: Edmonda Aldini ? Milly ? Margot Galante Garrone ? E dove sono finiti i miei 45 giri ?
Gian Piero Testa 13/5/2010 - 11:26
Un ringraziamento un po' in ritardo a Gian Piero per quel che mi ha scritto, ed anche per avermi ricordato che la cosa che ho fatto qui ha un nome ben preciso. È vero, è un "centone" in piena regola, anche se, ripensando al periodo in cui mi è venuta in testa, la chiamerei più opportunamente un "briacone". Era un periodo particolare, strano, ricchissimo di cose "dentro" e di autodistruzione quotidiana. Periodo per fortuna terminato, e da tempo; ma, ogni tanto, mi capita di riandarci col pensiero e, pur nella razionalità dello scampatissimo pericolo, affiora un'assai bizzarra punta di nostalgia. Stranezze dell'essere umano.
Te souvient-il Lucien l'âne mon ami de ce poème que Charles Baudelaire avait écrit sur les poètes et qu'il intitula L'Albatros ?
Et comment donc, Marco Valdo M.I. mon ami et je m'en vais de ce pas te le réciter, comme sans doute as-tu dû le faire à l'école :
"Souvent, pour s'amuser, les hommes d'équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.
A peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l'azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons traîner à côté d'eux.
Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, naguère si beau, qu'il est comique et laid!
L'un agace son bec avec un brûle-gueule,
L'autre mime, en boitant, l'infirme qui volait!
Le Poète est semblable... (continuer)
Renaud è uno dei migliori cantanti francesi, un cuore infinitamente grande e una verità stupefacente... E sempre di attualità e ognuno di noi ci si ritrova... Meravilioso...
Avevo due anni quando fu scritta. Ma me la ricordo, me la ricorderò sempre, perchè quando mia madre me l'accennava non riusciva ad andare oltre la prima strofa, poi mi stringeva e non riusciva a continuare. Lei quelle cose le aveva vissute davvero, qualche kilometro più a nord. Allora chiedevo a papà, classe 1922, che non aveva fatto esperienze migliori. Ma ho dovuto aspettare fino ad oggi per sapere un po' di più. Ora, a distanza di tanti anni, sento lo stesso groppo alla gola dei miei genitori.
Da English Folk Music, la trascrizione della terza sezione (solo la parte cantata, meglio nota come “Go! Move! Shift!”) dell’originale radiofonico “The Travelling People” andato in onda sulla BBC il 17 aprile 1964