d'après la version italienne, de la chanson sicilienne : Piazza di la Loggia – Pino Veneziano – 1975
Juste un rappel de chose ancienne et non encore résolue : Le 28 mai 1974, à l'appel des syndicats et du Comité Antifasciste, une manifestation antifasciste se déroulait sur la place de la Loggia à Brescia (Italie). Soudain, une bombe explosa : il y eut huit morts et près d'une centaine de blessés. L'attentat fut revendiqué par Ordine Nuovo, un mouvement ouvertement néo-fasciste, sans doute aidé par les « services secrets ». Aucune des instructions n'a pu aboutir vraiment. La première condamnation fut annulée, puis cette annulation fut elle-même confirmée en Cassation en 1985. La seconde se conclut pareillement en 1989 : « faute de preuves ». La troisième est en cours... (pour rappel, on est en 2010).
Les morts eux sont bien morts (depuis 1974) – sans annulation, sans qu'il y ait besoin de preuves....
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
PIAZZA DELLA LOGGIA – BRESCIA – ITALIE - 1974 (continuer)
Per fortuna li hanno liberati tutti e tre. Tutte le accuse sono cadute. Starebbero già rientrando in Italia con un volo di Stato...
Bene.
Ma stamattina al GR2 hanno anche detto che la "contropartita" sarebbe stata la chiusura dell'ospedale di Emergency a Lashkar-gah...
Prima considerazione: l'arresto dei tre operatori di Emergency è stata una vera e propria intimidazione in stile mafioso, ordita dal governo afghano con l'appoggio delle forze internazionali, visto che ad arrestarli c'erano anche soldati con le insegne dell'ISAF... Se c'era bisogno di una conferma, l'obiettivo era proprio quello di far fuori Emergency da quella zona perchè, evidentemente, prevedono che lì si terrà prossimamente un'offensiva di vaste proporzioni e non vogliono testimoni scomodi od occidentali la cui incolumità possa essere messa in pericolo... Tutti quanti - governo italiano compreso - hanno messo su tutto... (continuer)
Alessandro 19/4/2010 - 08:00
Marco Garatti, Matteo Dell'Aira e Matteo Pagani, i tre di Emergency appena liberati, hanno rifiutato il rientro in Italia a bordo di un aereo messo a disposizione dal governo italiano... il sottosegretario alla Difesa, tal Guido Crosetto, pare che si sia incazzato molto...
Ridda di smentite delle conferme e di conferme delle smentite... meglio aspettare il rientro e qualche dichiarazione ufficiale.
Comunque il "sequestro" è finito e sono liberi, e questo è ciò che conta, ora.
Il boia io non lo aspetto mai: ma un po' di giustizia sì, allora e sempre. Come lo ricordo, quel giorno di declinante anno scolastico. Da poco ero segretario della CGIL Scuola di Como e insegnavo allo Scientifico "Paolo Giovio", che allora era in via Jacopo Rezia, con una sezione staccata vicino, in via Mentana. E qui stavo facendo lezione, quando mi chiamarono al telefono: era il mio "aggiunto", un socialista di nome Salvatore Veca, che mi avvisava. A Brescia era scoppiata una bomba in piazza della Loggia in mezzo a un comizio dei sindacati. Tanti morti. E tra loro anche insegnanti "nostri". Girai le aule delle due sezioni, ci concentrammo nell'atrio aulico e neoclassico della sede centrale, tra le colonne e i busti di saggi antichi. Tanti ragazzi emozionati. Volevano capire. Arrivò il segretario dei metalmeccanici cislini, il Cornelio Fontana, che era uno come si deve, modesto e bravo.... (continuer)
Chi mi cuntati?
io u pueta fazzu!
C’è aria di timpesta
u sacciu,
a vidu:
u marusu sata i scogghi,
u celu avvampa!
Chi mi cuntati?
iu a paci amu;
e sta casa facci u mari
cu Palermu nte vrazza,
i muntagni ntesta,
e l’aceddi ca passanu e salutanu.
Vuàtri nte città,
nte palazzi moderni
chi cammareri in divisa;
chi fimmini in vestaglia,
beddi,
e i minni duri.
Nte palazzi e nte città,
quagghiati du piaciri;
chi cani e chi gatti
ca sàtanu nte gammi,
chi ghiocanu nte divani;
chi mancianu comu vuàtri
e cacanu nte gnuni.
Io vi cunsidiru,
e forsi
arrivu a scusarivi:
u privilegiu piaci,
a tradizioni di l’abusu
a disumanità
u sfruttamentu piaci,
l’aviti nto sangu;
e vurissivu ristari a cavaddu
cu elmu e scutu
e li spati puntati;
crociati di l’ingiustizia,
a massacrari i poveri.
Io vi cunsidiru,
haiu a facci tosta!
sunnu... (continuer)
Traduzione italiana della poesia originale di Ignazio Buttitta
IL RANCORE
Che mi raccontate?
io faccio il poeta!
C’è aria di tempesta
lo so, la vedo:
il maroso salta gli scogli,
il cielo avvampa!
Che mi raccontate?
Io amo la pace;
e questa casa in faccia al mare
con Palermo nelle braccia,
le montagne in testa,
e gli uccelli che passano e salutano.
Voi nelle città,
dentro i palazzi moderni
coi servitori in divisa,
con le donne in vestaglia,
belle,
e le tette dure.
Nei palazzi e nelle città,
cagliati dal piacere; con i cani e i gatti
che saltano sulle gambe,
che giocano sui divani;
che mangiano come voi,
e cacano negli angoli.
Io vi considero,
e forse
arrivo a scusarvi:
il privilegio piace,
la tradizione dell’abuso
la disumanità
lo sfruttamento piace,
l’avete nel sangue;
e vorreste rimanere a cavallo
con elmo e scudo
e le spade puntate;
crociati dell’ingiustizia,
a... (continuer)