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L'Uomo Occidentale
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Chanson italienne – L'Uomo Occidentale – Edoardo Bennato
Crois-moi, Lucien l'âne mon ami, cette chanson dit comme un négatif dit la photo, comme en contre-jour, comme en écho, comme un reflet, comme un miroir qui inverse les positions, elle dit très exactement la « Haine de l'Occident », telle que la raconte le Suisse Jean Ziegler. Elle dit toute l'arrogance de l'Homme Occidental : « Ojos que no ven, corazón que no siente » ( « Yeux qui ne voient pas, coeur qui ne sent rien »)., telle que la ressent le reste des humains. L'Homme Occidental – ce beauf de l'humaine nation; ici, c'est lui que se met lui-même en scène, ce crétin intégral qui croit diriger le monde, qui se croit investi d'une mission messianique et pathologiquement convaincu d'avoir envers et contre tout raison. G.W. Bush est parti, mais par chance, per fortuna, Silvio c'è, chantent les chœurs des hérauts de la liberté.
Hihan,... (continuer)
Crois-moi, Lucien l'âne mon ami, cette chanson dit comme un négatif dit la photo, comme en contre-jour, comme en écho, comme un reflet, comme un miroir qui inverse les positions, elle dit très exactement la « Haine de l'Occident », telle que la raconte le Suisse Jean Ziegler. Elle dit toute l'arrogance de l'Homme Occidental : « Ojos que no ven, corazón que no siente » ( « Yeux qui ne voient pas, coeur qui ne sent rien »)., telle que la ressent le reste des humains. L'Homme Occidental – ce beauf de l'humaine nation; ici, c'est lui que se met lui-même en scène, ce crétin intégral qui croit diriger le monde, qui se croit investi d'une mission messianique et pathologiquement convaincu d'avoir envers et contre tout raison. G.W. Bush est parti, mais par chance, per fortuna, Silvio c'è, chantent les chœurs des hérauts de la liberté.
Hihan,... (continuer)
L'HOMME OCCIDENTAL
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 16/3/2010 - 21:55
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Canzone della Libertà (Viva la libertà)
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Segnalo la curiosissima cover in chiave "prog" realizzata nei primi anni '80 dal gruppo veneziano Wedding Heart:
per info
www.myspace.com/weddingheart
per info
www.myspace.com/weddingheart
Fabio 16/3/2010 - 14:10
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Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam)
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New words [1969] by Barbara Dane and GIs from Ft. Hood, 11/9/69
Album “F.T.A.! Songs et the GI Resistance”, Paredon Records 1970.
Sung by Barbara Dane with active-duty GIs.
Recorded at Fort Hood, Texas, Fort Benning, Georgia and Fort Bragg, North Carolina.
Edited by Irwin Silber.
“F.T.A.”, acronimo per lo slogan pubblicitario dell’esercito “Fun, Travel and Adventure”, durante l’invasione del Vietnam fu utilizzato nell’ambito del movimento contro la guerra con il significato di “Free The Army” o di “Fuck The Army”…
Album “F.T.A.! Songs et the GI Resistance”, Paredon Records 1970.
Sung by Barbara Dane with active-duty GIs.
Recorded at Fort Hood, Texas, Fort Benning, Georgia and Fort Bragg, North Carolina.
Edited by Irwin Silber.
“F.T.A.”, acronimo per lo slogan pubblicitario dell’esercito “Fun, Travel and Adventure”, durante l’invasione del Vietnam fu utilizzato nell’ambito del movimento contro la guerra con il significato di “Free The Army” o di “Fuck The Army”…
BRING 'EM HOME
(continuer)
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envoyé par Alessandro 16/3/2010 - 12:07
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We Shall Not Be Moved
anonyme
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Sung by Barbara Dane with active-duty GIs.
Recorded at Fort Hood, Texas, Fort Benning, Georgia and Fort Bragg, North Carolina.
Edited by Irwin Silber.
Come spiega qui la stessa Barbara Dane, si tratta di una versione che raccoglie insieme strofe usate come slogan nel corso di diverse manifestazioni di protesta in diverse parti del mondo… Il riferimento ad Henry Ford fa pensare alle proteste americane contro il complesso militare-industriale durante la guerra in Vienam; “Polaris” era il nome di un missile balistico nucleare americano usato a partire dagli anni 60 dalla U.S Navy, successivamente anche dalla Royal Navy britannica… qualcuno arrivò pure da noi per essere montato sulla fregata Giuseppe Garibaldi, ma la cosa non ebbe seguito (anche se qualcuno di quei Polaris ancora se ne sta nell’Arsenale a La Spezia..); la strofa in italiano rimanda alle nostrane proteste ben descritte in Le... (continuer)
Recorded at Fort Hood, Texas, Fort Benning, Georgia and Fort Bragg, North Carolina.
Edited by Irwin Silber.
Come spiega qui la stessa Barbara Dane, si tratta di una versione che raccoglie insieme strofe usate come slogan nel corso di diverse manifestazioni di protesta in diverse parti del mondo… Il riferimento ad Henry Ford fa pensare alle proteste americane contro il complesso militare-industriale durante la guerra in Vienam; “Polaris” era il nome di un missile balistico nucleare americano usato a partire dagli anni 60 dalla U.S Navy, successivamente anche dalla Royal Navy britannica… qualcuno arrivò pure da noi per essere montato sulla fregata Giuseppe Garibaldi, ma la cosa non ebbe seguito (anche se qualcuno di quei Polaris ancora se ne sta nell’Arsenale a La Spezia..); la strofa in italiano rimanda alle nostrane proteste ben descritte in Le... (continuer)
WE SHALL NOT BE MOVED
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envoyé par Alessandro 16/3/2010 - 10:25
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Mosh
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Non mi è mai piaciuto vedere le Twin Towers accasciarsi l'una sull'altra e pensare a quante persone c'erano dentro, ma se veramente la guerra in Iraq è stata combattuta per instaurare la democrazia in quel paese, allora 3 quarti del mondo sarebbero sotto una guerra, EMINEM 4 EVER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Loris 15/3/2010 - 19:42
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L'oscillazione tra la vita, la morte e il sogno hanno qualcosa di inafferrabile e di infinito.