Una lapide a forma di balena
l'ultimo saluto a Enzo Baldoni
Fonte:la Repubblica.it
Ho la mia dose di ambizione come gli altri, ma se un potente del giorno ci rifiuta un brevetto o una pensione, che gioia lasciar l’anticamera senza dover ringraziare Monsignore e andar liberamente per le vie colle mani nelle tasche vuote... Ho goduto molto: ringrazio l’Eterno perché ogni anno porta il suo contingente di ragazze nubili e ogni autunno il vino; talvolta dico tra me e me che ho avuto la buona vita di un cane al sole con varie risse e qualche osso da rodere.
Ellenicamente parlando, vorrei far presente ai non toscani che in presenza della congiunzione subordinante "che", dalle nostre parti non solo non si aspira, ma anzi si mette in funzione un terrificante "raddoppiamento sintattico" e si dice qualcosa come "che cccostaggiù". Viceversa, se la parola è preceduta da una vocale allora si aspira: "vèn' vìa 'hostaggiù". Fenomeni di morfofonologia non dissimili da quelli delle lingue celtiche odierne, noi toscani in questo siamo ben più celti dei padani :-))
Ebbene sì, l'ho detto.
Riccardo Venturi 25/11/2010 - 22:55
Che vuoi mai, Riccardo, io facevo solo il verso a voi Toscani, mica le so tutte ste 'ose sulla vostra gorgia (pare che si chiami così). Da piccolo sentivo alla radio: alle 'ascine messer Aprile fa il rubacuor e: lavoro perché un giorno a 'asa tornerò, e da grande, al mare nello spezzino, trovavo e leggevo il Vernacoliere: questo è tutto il mio risciacquo in Arno. No, non dovete fare i Celti, voialtri, che siete Etruschi. Chacun à sa place.
Messaggio per Raf/Murex. Ci eravamo già conosciuti, tu ed io, attraverso stixoi.info. Me ne sono accorto poco fa. Allora, guarda che da tempo lì c'è un mio messaggio che riguarda una tua traduzione e che non hai ancora letto. Piero
Chacun à sa place, Gian Piero, d'accordo...ma il fenomeno fondante delle lingue celtiche, vale a dire la "mutazione" (ovvero l'aspirazione morfosintattica tipo "la hasa"), noi ce lo abbiamo pari pari, e voi no. Quando un bretone dice "ki" ("cani") senza articolo, e poi aspira "ar c'hi" per dire "i cani", fa esattamente come in fiorentino (e toscano in genere). Trovami tu un esempio del genere in comasco! :-) Comunque ti rimando volentieri a questo mio post sul blog per farti due risate! :-) NB. Comunque, d'accordo che tu abbia sentito "Alle 'Hascine messer aprile" eccetera, ma "a 'asa tornerò" è impossibile. Spadaro, che era fiorentino, pronunciava correttamente "accccasa" con un delirio di "c" dure (raddoppiamento sintattico = assimilazione progressiva = latino volgare "ad casam" --> "accasa", v. anche il verbo "accasare").
Ho visto, e davvero mi ha divertito, come tratti la materia nel tuo blog. Anche se non te lo dicessi, so che l'avrai già capito dalle mie goffaggini col toscano: di cose fonetiche non ne so praticamente un 'azzo (?). Di dialetti, così così, anche se da una vita ho l'opera del Rohlfs, che ho solo leggiucchiato. Lessi un po' di più il Graziadio Ascoli. La toponomastica mi incuriosisce, e qualcosa ne ho letto. A proposito, nel blog, metti insieme i suffissi -ate e -ago facendoli entrambi celtici. Ecco, mi pare che-ago garantisca abbastanza che la località già apparteneva alla Keltikè (come la chiamava il Gadda), mentre -ate rimanda ai Romani, e in generale è un prediale (si compone, praticamente del nome di una persona o di una famiglia e dichiara che quelle lì intorno sono le sue amate proprietà). Anni fa conoscevo un prof. che veniva da Pozzuoli. Quando trasferì la famiglia nel Comasco, i... (continuer)
"A few days (OK, weeks) ago I recognized, that my version of the "Internationale" is lacking the anti-militaristic verse. So I sat down and wrote three new verses as third to fifth verse of the song. All six verses do not fit too well to the original. I cannot speak (or write) French and used the German, Dutch, Frisian versions and the Danish a little bit and (of course) the Grönnen one. In addition to the verses I wrote an introduction, based on the introductions of the languages mentioned above." (Hermann Thomsen)
De "Internationaale" wurr schreven as dächtnis an de Kommune vun Paris (03/1871 bet 05/1871), woneem de arbeiders de macht in de eegen hannen naamen harrn. Wiel un nah de "Drütte Bismarcksche Krieg" (1870 un 1871) geev dat in Frankriek - sünnerlig in Paris - bitter noot un de regeeren, do in Versailles, däi nix, dat to ännern (tominst nix,... (continuer)
DE INTERNATIONAALE (continuer)
envoyé par Hermann Thomsen 26/11/2010 - 15:02
FRISONE OCCIDENTALE [2]/ WEST FRISIAN [2]
La versione di Lieuwe Hornstra, fattaci pervenire da Hermann Thomsen (che ringraziamo).
Alternative version by Lieuwe Hornstra, contributed by Hermann Thomsen (whom we thank heartily).
For line out the anti-militaristic character of the song here is another Frisian version - from Lieuwe Hornstra. It is - again - west[-lauwers ;-)] frysk and it is out of the same article from the Leeuwarder Courant. (Northern Frisian is not dead yet - neither the mainland-dialects, nor the islandic forms! Don't worry - (High-) German administrations and media are working on it.)
Lieuwe Hornstra (1908-1990) è stato un importante medico psicanalista e filosofo frisone. Nato a Rotterdam, è stato anche impegnato in politica su posizioni marxiste, e esponente del FNP (Fryske Nasjonale Partij, Partito Nazionale Frisone). Scrittore e poeta, è stato autore anche di componimenti nello stile degli "haiku" giapponesi. E' stato anche presidente della Società Psicanalitica Olandese.
Vorrei sottolineare anche la "performance" del servo dei servi dei servi Emilio Fede, il quale ieri ha affermato che "questi studenti devono essere menati". Evidentemente, a quel pedofilo e al suo padrone le studentesse vanno bene soltanto in quanto oggettini sessuali per le loro luride voglie di vecchi merdosi. Poi c'è anche chi, snobisticamente e magari da "sinistra", definiva Fede "simpatico" e "innocuo". Attendo con ansia di vedergli fare la fine di Achille Starace, the times they are a-changin'.
Chanson chilienne en langue espagnole – Violeta Parra – 1965
d'après la version italienne – MI PIACCIONO GLI STUDENTI – de Riccardo Venturi – 2003
Cette chanson date de 1965 et les étudiants manifestaient un peu partout dans le monde. Puis, vint 1968, puis 1977 (et puis, et puis...) et les étudiants répondirent toujours présent. En dépit de tout, il semble qu'ils soient encore dans des circonstances semblables, de nouveau dans les rues, en train d'occuper, à nouveau, à chercher à ne pas avoir peur des menaces du nouveau «duce » du jour, qui promet, devinez un peu, une répression. On ne sait comment finira cette lutte, si ce sera une bulle de savon ou si elle apportera des résultats concrets (avant tout, l'abrogation d'un décret qu'il vaudrait mieux appeler « diktat » (ou ukase), à charge du « ministre » qui devrait faire réfléchir – si c'est encore nécessaire – sur ce qu'est véritablement... (continuer)
Ben prima di Gary Bachlund è stato un altro compositore a mettere in musica molte poesie di scrittori afroamericani come Claude McKay. Si tratta di Robert Owens, californiano trapiantato a Monaco, che nel 1971 dedicò al leader delle Black Panthers George Jackson, trucidato in carcere, l'orchestrazione di tre poesie di McKay, "If We Must Die", "The Lynching" e "To the White Fiends", ciclo che Owens, musicista di formazione classica, intitolò "3 Songs for Baritone and Piano, op. 41".
Non si può
andare in giro in volo e mai con il metrò
avere un bel conto in banca per rilassarsi un pò
comprare 10 case sparse in tutto il mondo no.. non si può
non si può mandare a quel paese chi non è cortese
e andare a cena fuori.. più di una volta al mese
e non badare a spese non si può
a meno che tu non sia..
il presidente del consiglio o sua figlia o suo figlio,
il ministro degli interni o sua moglie e tutti i suoi fratelli,
l'allenatore della nazionale o meglio ancora il cardinale
BARABBA (X6)
non si può
avere le foto scandalistiche sui giornali
le tette di tua moglie al vento proprio non si può
portarsi a letto le ventenni quando hai settant'anni, e fare i danni
non si può fare colazione in camera ogni mattina
e per curarsi bene avere una sola medicina
di marca colombiana non si può..
a meno che tu non sia
il presidente... (continuer)
Thomas Alva Edison, per non fallire la bella e umanitaria performace della sua invenzione, arrostì in una cerimonia interminabile, che si prolungò oltre ogni strazio, un povero elefante, che aveva fatto accomodare su di un piastrone metallico percorso dall'elettricità. Da quando so questa nefandezza, ogni volta che vedo una lampadina, penso all'elefante e a certi campioni della scienza.
Gian Piero Testa 25/11/2010 - 20:44
A questo punto mi viene il sospetto che Edison non si sia limitato a filmare l'esecuzione, ma l'abbia predisposta lui stesso...
Esistono peraltro molti, ma molti dubbi sulla ripresa dell'esecuzione di Czolgosz da parte di Edison: da più parti si sostiene che sia stata un falso, con degli attori. Appare abbastanza strano che, pur essendo Edison una celebrità, sia stato fatto tranquillamente entrare nella prigione di Auburn a filmare Czolgosz messo sulla sedia elettrica.
Edison, comunque, c'entra assai con la sedia elettrica. Assieme a Nikola Tesla (sic) fu il primo ad essere interpellato da Alfred Southwick, presidente del Comitato per le Esecuzioni Capitali dello stato di New York; e Edison se ne occupò a puntino. Non solo la povera elefantessa Molly, ma anche diversi altri animali furono da lui elettrocutati "per collaudo"; gran bel personaggino, sì. Da dire che le prime sedie elettriche furono fabbricate proprio da due tecnici e ingegneri dello staff di Edison, Harold Brown e Arthur Kennelly.
quasi all'unisono con te, ho appena postato una canzone dedicata alla elefantessa arrostita da Edison.
Edison era un imprenditore potente e un gran paraculo... se era riuscito ad imporre in molte città, contro ogni buon senso, la sua corrente continua e se aveva contribuito a creare la sedia elettrica solo per screditare i concorrenti, figurati se non veniva ammesso a filmare le esecuzioni... Era proprio quel che gli serviva nella sua guerra contro Tesla & Co....
Comunque, il tuo è un dubbio legittimo, vista anche una certa teatralità nel filmato della presunta esecuzione di Czolgosz, però resta il fatto che Edison doveva essere un tipo umano abietto e senza scrupoli.
Esecuzione dell’elefantessa Topsy ad opera del boia Thomas Edison nel 1903.
Interessante sapere che questo orribile filmato, girato dallo stesso Edison, è stato utilizzato dal grande documentarista americano Erroll Morris in apertura del suo celebre “Mr. Death: The Rise and Fall of Fred A. Leuchter, Jr” (1999), film dedicato alla figura di un tecnico allestitore e preparatore delle macchine di morte, nonché noto negazionista delle camere a gas naziste e dell’Olocausto.
l'ultimo saluto a Enzo Baldoni
Fonte:la Repubblica.it
Ho la mia dose di ambizione come gli altri, ma se un potente del giorno ci rifiuta un brevetto o una pensione, che gioia lasciar l’anticamera senza dover ringraziare Monsignore e andar liberamente per le vie colle mani nelle tasche vuote... Ho goduto molto: ringrazio l’Eterno perché ogni anno porta il suo contingente di ragazze nubili e ogni autunno il vino; talvolta dico tra me e me che ho avuto la buona vita di un cane al sole con varie risse e qualche osso da rodere.
Marguerite Yourcenar