Πορνογραφία
Στίχοι: 'Αρης Δαβάρακης
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκης
Πρώτη εκτέληση: 'Ελλης Πασπαλἀ
Από "Πορνογραφία", 1982
Testo di Aris Davàrakis
Musica di Manos Hatzidàkis
Prima esecuzione di Ellis Paspalà
da "Pornografia", 1982
Scrisse Manos Hatzidàkis per la copertina del disco:
«Pornografia è il surrogato della comunicazione erotica e per estensione il surrogato di ogni comunicazione umana. Il surrogato delle parole e dei pensieri. Il surrogato della verità.
Pornografia è la falsificazione delle parole e dei pensieri. La falsificazione della verità. La falsa carta identità di ogni verità.
Producono pornografia i partiti e le parate politiche, cosiddette "progressiste", che si appropriano arbitrariamente e con tracotanza di ogni atteso cambiamento storico e corrodono con arti fraudolente il senso comune e la logica comune, rendendo così la moltitudine, la massa, strumento per qualsiasi opportunistica... (continuer)
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκης
Πρώτη εκτέληση: 'Ελλης Πασπαλἀ
Από "Πορνογραφία", 1982
Testo di Aris Davàrakis
Musica di Manos Hatzidàkis
Prima esecuzione di Ellis Paspalà
da "Pornografia", 1982
Scrisse Manos Hatzidàkis per la copertina del disco:
«Pornografia è il surrogato della comunicazione erotica e per estensione il surrogato di ogni comunicazione umana. Il surrogato delle parole e dei pensieri. Il surrogato della verità.
Pornografia è la falsificazione delle parole e dei pensieri. La falsificazione della verità. La falsa carta identità di ogni verità.
Producono pornografia i partiti e le parate politiche, cosiddette "progressiste", che si appropriano arbitrariamente e con tracotanza di ogni atteso cambiamento storico e corrodono con arti fraudolente il senso comune e la logica comune, rendendo così la moltitudine, la massa, strumento per qualsiasi opportunistica... (continuer)
Πορνογραφία σημαίνει συνουσία,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 2/11/2010 - 16:23
La oveja negra
Uma versão musicalizada da conhecida fábula criada pelo escritor guatemalteco Augusto Monterroso.
En un lejano país existió hace muchos años una Oveja negra.
(continuer)
(continuer)
envoyé par adriana 2/11/2010 - 09:29
Κόκκινη βροχή (Nesini söyleyim)
Kókkini vrohí
Ελληνικοί στίχοι: Μάγδα Παπαδάκη
Τουρκικοί στίχοι: Ασίκ Σερντάρι (Âşık Serdarî, 1834-1920), Nesini Söyleyim
Μουσικἠ: Τουρκικό Παραδοσιακό
Πρώτη εκτἐλεση: Μαρία Φαραντούρη και Φουάτ Σακά
'Αλμπουμ: Mosaic (2004)
Versi greci di Magda Papadaki
Versi turchi di Âşık Serdarî (1834-1920), Nesini Söyleyim
Musica: Canzone tradizionale turca
Prima interpretazione: Maria Farandouri e Fuat Saka
Album: Mosaic (2004)
"Bellissima canzone su base musicale di origine popolare, cantata insieme all'artista turco Fuat Saka. I testi sono stati composti dalla poetessa Magda Papadaki. Io la trovo splendida, spero piaccia anche a voi! Vostro Raf."
Non soltanto la abbiamo trovata splendida, Raf: quando ci viene proposta una canzone del genere, in questo sito ci mettiamo immediatamente all'opera. E così possiamo un po' ampliare le notizie su questa canzone: innanzitutto, l'originale è un... (continuer)
Ελληνικοί στίχοι: Μάγδα Παπαδάκη
Τουρκικοί στίχοι: Ασίκ Σερντάρι (Âşık Serdarî, 1834-1920), Nesini Söyleyim
Μουσικἠ: Τουρκικό Παραδοσιακό
Πρώτη εκτἐλεση: Μαρία Φαραντούρη και Φουάτ Σακά
'Αλμπουμ: Mosaic (2004)
Versi greci di Magda Papadaki
Versi turchi di Âşık Serdarî (1834-1920), Nesini Söyleyim
Musica: Canzone tradizionale turca
Prima interpretazione: Maria Farandouri e Fuat Saka
Album: Mosaic (2004)
"Bellissima canzone su base musicale di origine popolare, cantata insieme all'artista turco Fuat Saka. I testi sono stati composti dalla poetessa Magda Papadaki. Io la trovo splendida, spero piaccia anche a voi! Vostro Raf."
Non soltanto la abbiamo trovata splendida, Raf: quando ci viene proposta una canzone del genere, in questo sito ci mettiamo immediatamente all'opera. E così possiamo un po' ampliare le notizie su questa canzone: innanzitutto, l'originale è un... (continuer)
Έσβησα τα φώτα, πίσω μου η ζωή.
(continuer)
(continuer)
envoyé par Raf 2/11/2010 - 01:15
Vergüenza
D'après la version italienne de Kiocciolina – VERGOGNA – de la
Chanson espagnole – Vergüenza – Ska-P – 2000
Voilà une chanson qui ne tourne pas autour de l'arène, dit Lucien l'âne en frémissant tout au long de son échine en suivant ainsi la ligne de crête, plus rugueuse et plus sombre qui longe sa colonne. Et si je le pouvais, je la chanterais, car je suis tout-à-fait d'accord avec son contenu. Enfin presque... Je n'ai pas une grande confiance dans le code pénal. Qu'on mette fin aux massacres des taureaux me paraît une bonne chose. Tout comme, je n'aimerais pas qu'on fasse des combats d'ânes, ni même d'hommes ou de femmes ou des deux.
Cela me paraît absurde, en effet... mais s'il fallait interdire tout ce qui est absurde, dit Marco Valdo M.I. Quant aux combats, il y en a de toutes sortes : de coqs, de chiens, de chameaux... Et puis, ce qui est absurde pour l'un ne l'est pas nécessairement... (continuer)
Chanson espagnole – Vergüenza – Ska-P – 2000
Voilà une chanson qui ne tourne pas autour de l'arène, dit Lucien l'âne en frémissant tout au long de son échine en suivant ainsi la ligne de crête, plus rugueuse et plus sombre qui longe sa colonne. Et si je le pouvais, je la chanterais, car je suis tout-à-fait d'accord avec son contenu. Enfin presque... Je n'ai pas une grande confiance dans le code pénal. Qu'on mette fin aux massacres des taureaux me paraît une bonne chose. Tout comme, je n'aimerais pas qu'on fasse des combats d'ânes, ni même d'hommes ou de femmes ou des deux.
Cela me paraît absurde, en effet... mais s'il fallait interdire tout ce qui est absurde, dit Marco Valdo M.I. Quant aux combats, il y en a de toutes sortes : de coqs, de chiens, de chameaux... Et puis, ce qui est absurde pour l'un ne l'est pas nécessairement... (continuer)
VERGOGNE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/11/2010 - 21:44
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
FRIULANO / FRIULIAN / FRIOULAN / FRIULI
Traduzione friulana di Silvia
Friulian translation by Silvia
Traduction frioulane de Silvia
Silvian friulinkielinen käännös
[2010]
Ho tradotto in friulano, la mia madrelingua assieme all'italiano, la canzone in questione. Volevo solo precisare che il friulano è lingua minoritaria, non dialetto; ho letto che l'annoverate tra le lingue, ma non sapevo come trovare la dicitura esatta.
Silvia
I Nomadi (with lyrics)
Traduzione friulana di Silvia
Friulian translation by Silvia
Traduction frioulane de Silvia
Silvian friulinkielinen käännös
[2010]
Ho tradotto in friulano, la mia madrelingua assieme all'italiano, la canzone in questione. Volevo solo precisare che il friulano è lingua minoritaria, non dialetto; ho letto che l'annoverate tra le lingue, ma non sapevo come trovare la dicitura esatta.
Silvia
I Nomadi (with lyrics)
AUSCHWITZ (cjançon dal frut tal aiar)
(continuer)
(continuer)
envoyé par Silvia 1/11/2010 - 20:03
Ο αρχηγός
[1970]
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Ερμηνεία: Χάρις Αλεξίου
Musica: Manos Loïzos
Versi: Lefteris Papadopoulos
Interprete: Charis Alexiou
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Ερμηνεία: Χάρις Αλεξίου
Musica: Manos Loïzos
Versi: Lefteris Papadopoulos
Interprete: Charis Alexiou
Si veda anche la pagina dedicata alle Τα τραγούδια του δρόμου.
Φτιάχναμε καπέλα από χαρτί
(continuer)
(continuer)
envoyé par Raf 1/11/2010 - 18:29
Ballade des pendus [Épitaphe Villon]
La traduzione letterale in italiano è comunque abbastanza libera.
La traduzione italiana non letterale è troppo infedele al testo originario francese.
(petite_francaise)
Carissima Petite Française, la traduzione italiana "non letterale" è una traduzione poetica dovuta alla colei che è forse la migliore e più accreditata traduttrice italiana di Villon, Emma Stojkovic Mazzariol; sulla traduzione "letterale" non mi pronuncio, anche se comunque mi sembra che renda abbastanza bene l'originale. E' bene anche fare un piccolo discorso sulle traduzioni "letterali", "libere" e via discorrendo: si tratta in massima parte di riscritture, dato che una resa "fedele" di un testo poetico o non è possibile, oppure si effettua una traduzione diciamo "di servizio" in prosa. Tutto questo per dirti che i tuoi mi sembrano, perdonami la sincerità, discorsi piuttosto oziosi e un po' pedanti. A questo punto rivolgo... (continuer)
La traduzione italiana non letterale è troppo infedele al testo originario francese.
(petite_francaise)
Carissima Petite Française, la traduzione italiana "non letterale" è una traduzione poetica dovuta alla colei che è forse la migliore e più accreditata traduttrice italiana di Villon, Emma Stojkovic Mazzariol; sulla traduzione "letterale" non mi pronuncio, anche se comunque mi sembra che renda abbastanza bene l'originale. E' bene anche fare un piccolo discorso sulle traduzioni "letterali", "libere" e via discorrendo: si tratta in massima parte di riscritture, dato che una resa "fedele" di un testo poetico o non è possibile, oppure si effettua una traduzione diciamo "di servizio" in prosa. Tutto questo per dirti che i tuoi mi sembrano, perdonami la sincerità, discorsi piuttosto oziosi e un po' pedanti. A questo punto rivolgo... (continuer)
31/10/2010 - 17:23
Girano le pale
Dall'omonimo disco del 2010
Girano le pale!
(continuer)
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 31/10/2010 - 16:52
L'Internationale
The Chinese lyrics of L'Internationale is a little confusing, and there may be some inaccurate information on this site. Since Chinese characters may not be showed correctly, I will send you a e-mail about this.
Xu Jiayu 31/10/2010 - 13:18
Across the Border
Chanson étazunienne – Across the Border – Bruce Springsteen – 1995
Les rêves des émigrants qui cherchent un nouvel horizon « au-delà de la frontière ». Les sacrifices qu'ils doivent affronter pour découvrir que si ce rêve advient, rencontrant l'ignorance et le racisme des personnes qui ne comprennent pas combien il est difficile de changer de ville, de pays, de souvenirs et d'amours pour espérer un avenir meilleur.
Une chanson d’espérance de l’album « The Ghost of Tom Joad », maturée à la frontière du Mexique.
Une chanson que toutes les personnes racistes devraient écouter.
++++
Dis, Marco Valdo M.I., je croyais, dit Lucien l'âne en souriant des oreilles, que tu ne connaissais pas l'anglais et voilà que tu traduis de l'étazunien.
Lucien l'âne mon ami, tu sais parfaitement ce qu'il en est. Si je traduis, c'est juste ma façon de lire, de comprendre... et ce n'est pas parce que j'aime beaucoup... (continuer)
Les rêves des émigrants qui cherchent un nouvel horizon « au-delà de la frontière ». Les sacrifices qu'ils doivent affronter pour découvrir que si ce rêve advient, rencontrant l'ignorance et le racisme des personnes qui ne comprennent pas combien il est difficile de changer de ville, de pays, de souvenirs et d'amours pour espérer un avenir meilleur.
Une chanson d’espérance de l’album « The Ghost of Tom Joad », maturée à la frontière du Mexique.
Une chanson que toutes les personnes racistes devraient écouter.
++++
Dis, Marco Valdo M.I., je croyais, dit Lucien l'âne en souriant des oreilles, que tu ne connaissais pas l'anglais et voilà que tu traduis de l'étazunien.
Lucien l'âne mon ami, tu sais parfaitement ce qu'il en est. Si je traduis, c'est juste ma façon de lire, de comprendre... et ce n'est pas parce que j'aime beaucoup... (continuer)
AU-DELÀ DE LA FRONTIÈRE
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 31/10/2010 - 11:57
Il mondo non è rotondo
Il mondo non è rotondo
Un pallone per giocare
(continuer)
(continuer)
envoyé par Fabio 31/10/2010 - 11:26
Jens Christian Djurhuus: Ormurin Langi
[1830]
Una ballata (kvæði) di Jens Christian Djurhuus
A ballad (kvæði) by Jens Christian Djurhuus
da/from Kvæði um Ormin Langa
Interpretata/Performed by Týr
Nell'album/In the album
How Far To Asgaard (2002)
La ballata era stata finora tenuta inserita a nome dell'autore proprio; ma, certamente, non la si potrebbe definire una "canzone contro la guerra" nemmeno facendo uno sforzo di fantasia. E' senz'altro una canzone di guerra che racconta la storia di una spedizione e di una battaglia, esaltando il valore degli uomini e lamentando il tradimento; fa parte dell'epica nordica e, chiaramente, lo si può ben comprendere. D'altro canto, è troppo bella (anche nella notevolissima versione moderna dei Týr) e ci dispiaceva senz'altro toglierla; d'obbligo, quindi, il suo inserimento negli "Extra". Riteniamo comunque che una bella e antica "canzone di guerra" non faccia poi male neppure in questo... (continuer)
Una ballata (kvæði) di Jens Christian Djurhuus
A ballad (kvæði) by Jens Christian Djurhuus
da/from Kvæði um Ormin Langa
Interpretata/Performed by Týr
Nell'album/In the album
How Far To Asgaard (2002)
La ballata era stata finora tenuta inserita a nome dell'autore proprio; ma, certamente, non la si potrebbe definire una "canzone contro la guerra" nemmeno facendo uno sforzo di fantasia. E' senz'altro una canzone di guerra che racconta la storia di una spedizione e di una battaglia, esaltando il valore degli uomini e lamentando il tradimento; fa parte dell'epica nordica e, chiaramente, lo si può ben comprendere. D'altro canto, è troppo bella (anche nella notevolissima versione moderna dei Týr) e ci dispiaceva senz'altro toglierla; d'obbligo, quindi, il suo inserimento negli "Extra". Riteniamo comunque che una bella e antica "canzone di guerra" non faccia poi male neppure in questo... (continuer)
Viljið tær hoyra kvæði mítt,
(continuer)
(continuer)
envoyé par Marco Ciaramella 31/10/2010 - 10:10
Il pornoattore
Chanson italienne – Il pornoattore – Alberto Cantone – 2005
Alors, j'ai pensé à écrire une chanson qui parle du monde du travail aujourd'hui, c'est-à-dire de la flexibilité, toujours une arnaque pour celui qui vit la flexibilité du côté faible du contrat, c'est-à-dire du côté du travailleur, toujours utile, toujours généreuse pour celui qui au contraire l'utilise naturellement par les contrats à durée déterminée, les C.d.d. , les contrats de projet, mais pas seulement mais aussi ce qu'on a appris ces dernières années, que pour être flexibles et adaptés au monde du travail il faut changer 6 ou 7 fois de travail dans la vie. Si l'on considère déjà celui qui se diplôme à 35 ans, n'a pas le temps de changer 6 ou 7 fois de travail avant d'arriver à la pension, pension, c'est façon de parler, avant d'arriver à la vieillesse. Alors, nous avons raconté l'histoire d'une fille qui devrait être à... (continuer)
Alors, j'ai pensé à écrire une chanson qui parle du monde du travail aujourd'hui, c'est-à-dire de la flexibilité, toujours une arnaque pour celui qui vit la flexibilité du côté faible du contrat, c'est-à-dire du côté du travailleur, toujours utile, toujours généreuse pour celui qui au contraire l'utilise naturellement par les contrats à durée déterminée, les C.d.d. , les contrats de projet, mais pas seulement mais aussi ce qu'on a appris ces dernières années, que pour être flexibles et adaptés au monde du travail il faut changer 6 ou 7 fois de travail dans la vie. Si l'on considère déjà celui qui se diplôme à 35 ans, n'a pas le temps de changer 6 ou 7 fois de travail avant d'arriver à la pension, pension, c'est façon de parler, avant d'arriver à la vieillesse. Alors, nous avons raconté l'histoire d'une fille qui devrait être à... (continuer)
PORNOACTEUR
(continuer)
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envoyé par Marco Valdo M.I. 31/10/2010 - 00:03
Angelita di Anzio
mi ricordo della canzone anche se avevo 9 anni ma risentirla adesso e leggendo la storia è commovente antonio.1955
30/10/2010 - 11:29
Il maggio di Belgrado
SETTE ANNI DI GALERA A CHI SI OPPOSE ALLA GUERRA
Siamo anche noi pienamente convint* che alla firma di appelli sia sempre da preferire l'azione diretta. Ma neppure ce la sentiremmo mai di non aderire a questo particolare appello, e per una miriade di motivi. Invito quindi tutti coloro che capitino su questo blog, per una ragione o per l'altra, oppure semplicemente per caso, a dare un'occhiata a quanto segue e eventualmente a sottoscrivere l'appello in questione.
APPELLO - Giustizia ed equità per chi manifestò contro la guerra.
Il 5 novembre 2010 comincerà il processo di appello per i fatti avvenuti oltre dieci anni fa, il 13 maggio 1999, nei pressi del consolato statunitense di Firenze. Quel giorno migliaia di persone parteciparono a una manifestazione contro la guerra in Jugoslavia, che si concluse appunto sotto il consolato. Vi fu un breve concitato contatto fra le forze dell'ordine... (continuer)
Siamo anche noi pienamente convint* che alla firma di appelli sia sempre da preferire l'azione diretta. Ma neppure ce la sentiremmo mai di non aderire a questo particolare appello, e per una miriade di motivi. Invito quindi tutti coloro che capitino su questo blog, per una ragione o per l'altra, oppure semplicemente per caso, a dare un'occhiata a quanto segue e eventualmente a sottoscrivere l'appello in questione.
APPELLO - Giustizia ed equità per chi manifestò contro la guerra.
Il 5 novembre 2010 comincerà il processo di appello per i fatti avvenuti oltre dieci anni fa, il 13 maggio 1999, nei pressi del consolato statunitense di Firenze. Quel giorno migliaia di persone parteciparono a una manifestazione contro la guerra in Jugoslavia, che si concluse appunto sotto il consolato. Vi fu un breve concitato contatto fra le forze dell'ordine... (continuer)
CCG/AWS Staff 30/10/2010 - 00:04
Illegal Alien
Released: 23 January 1984
Uscita: 23 gennaio 1984
Banks - Collins - Rutherford
Album: Genesis
C'è chi ha detto che gli ufologi e gli avvistatori di extraterrestri potrebbero anche andare in pensione: comunque sia, se gli alieni arrivassero davvero sulla terra, verrebbero respinti da qualche operazione “Coelum Nostrum”, infilati in qualche CIE, smistati nei “centri di accoglienza” e sottoposti a tutte le consuete pratiche burocratiche (permesso di soggiorno, espulsione ecc.). I Genesis, già privi di Peter Gabriel ma ancora con Phil Collins, se ne erano già accorti dal 23 gennaio 1984, quando pubblicarono questo singolo poi inserito nell'album “Genesis”: uno dei loro brani più caustici. L' “Alieno clandestino” della canzone ha però un deciso nonsocché di messicano: nel video della canzone si vede persino Phil Collins che beve col sombrero, fa la siesta e suona musica mariachi. Insomma,... (continuer)
Uscita: 23 gennaio 1984
Banks - Collins - Rutherford
Album: Genesis
C'è chi ha detto che gli ufologi e gli avvistatori di extraterrestri potrebbero anche andare in pensione: comunque sia, se gli alieni arrivassero davvero sulla terra, verrebbero respinti da qualche operazione “Coelum Nostrum”, infilati in qualche CIE, smistati nei “centri di accoglienza” e sottoposti a tutte le consuete pratiche burocratiche (permesso di soggiorno, espulsione ecc.). I Genesis, già privi di Peter Gabriel ma ancora con Phil Collins, se ne erano già accorti dal 23 gennaio 1984, quando pubblicarono questo singolo poi inserito nell'album “Genesis”: uno dei loro brani più caustici. L' “Alieno clandestino” della canzone ha però un deciso nonsocché di messicano: nel video della canzone si vede persino Phil Collins che beve col sombrero, fa la siesta e suona musica mariachi. Insomma,... (continuer)
Got out of bed, wasn't feeling too good
(continuer)
(continuer)
envoyé par Anonymous 29/10/2010 - 03:10
Ned Kelly
[1971]
Album “Man in Black”
Dopo Death of Ben Hall, Dunn, Gilbert and Ben Hall e The Streets of Forbes, ancora una canzone (ma questa addirittura del mitico Johnny Cash, “The Man in Black”) dedicata ai fuorilegge che tra 700 e 800 cavalcarono nell’outback australiano, assaltando banche e stazioni di servizio e scontrandosi con la polizia schierata a difesa dell’ “ordine” dei ricchi.
Uomini – come il Ned Kelly protagonista di questa e di molte altre canzoni – che fin da giovanissimi avevano subito le angherie dei potenti e dei loro sgherri. Infatti Edward "Ned" Kelly era figlio di un detenuto irlandese spedito in Australia ai lavori forzati e, forse anche per questo, lui e i suoi fratelli acquistarono presto la fama – non sempre meritata – di ladri di bestiame e di cavalli. Fatto sta che a soli 14 anni Ned era già considerato un promettente “bushranger” e veniva regolarmente perseguitato... (continuer)
Album “Man in Black”
Dopo Death of Ben Hall, Dunn, Gilbert and Ben Hall e The Streets of Forbes, ancora una canzone (ma questa addirittura del mitico Johnny Cash, “The Man in Black”) dedicata ai fuorilegge che tra 700 e 800 cavalcarono nell’outback australiano, assaltando banche e stazioni di servizio e scontrandosi con la polizia schierata a difesa dell’ “ordine” dei ricchi.
Uomini – come il Ned Kelly protagonista di questa e di molte altre canzoni – che fin da giovanissimi avevano subito le angherie dei potenti e dei loro sgherri. Infatti Edward "Ned" Kelly era figlio di un detenuto irlandese spedito in Australia ai lavori forzati e, forse anche per questo, lui e i suoi fratelli acquistarono presto la fama – non sempre meritata – di ladri di bestiame e di cavalli. Fatto sta che a soli 14 anni Ned era già considerato un promettente “bushranger” e veniva regolarmente perseguitato... (continuer)
In Australia a bandit or an outlaw is called a Bush Ranger. One of Australias most infamous Bush Rangers was a man named Ned Kelly…
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 28/10/2010 - 15:49
The Streets of Forbes
[1865]
Probabilmente scritta da John McGuire, cognato del “bushranger” Ben Hall, subito dopo l’assassinio di quest’ultimo da parte della polizia.
Canzone molto famose nella tradizione australiana, interpretata da molti artisti. L’ho attribuita al folksinger Gary Shearston perchè mi pare che la sua registrazione, nel disco "Bolters, Bushrangers & Duffers" del 1965, sia una delle più risalenti.
Con Death of Ben Hall e Dunn, Gilbert and Ben Hall, un'altra canzone dedicata al fuorilegge australiano Ben Hall e a tutti i “bushrangers” ottocenteschi, uomini che si ribellarono alla schiavitù, alla prigionia, alla povertà e al Potere e per questo pagarono, quasi tutti, con la vita.
Probabilmente scritta da John McGuire, cognato del “bushranger” Ben Hall, subito dopo l’assassinio di quest’ultimo da parte della polizia.
Canzone molto famose nella tradizione australiana, interpretata da molti artisti. L’ho attribuita al folksinger Gary Shearston perchè mi pare che la sua registrazione, nel disco "Bolters, Bushrangers & Duffers" del 1965, sia una delle più risalenti.
Con Death of Ben Hall e Dunn, Gilbert and Ben Hall, un'altra canzone dedicata al fuorilegge australiano Ben Hall e a tutti i “bushrangers” ottocenteschi, uomini che si ribellarono alla schiavitù, alla prigionia, alla povertà e al Potere e per questo pagarono, quasi tutti, con la vita.
Come all you Lachlan men and a sorrowful tale I'll tell
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 28/10/2010 - 14:28
Death of Ben Hall
[1865]
Album :"Bolters, Bushrangers & Duffers".
Come Dunn, Gilbert and Ben Hall, un’altra canzone dedicata ad un “bushranger”, banditi ottocenteschi eroi nella tradizione popolare australiana.
Bell Hall, il bandito gentiluomo che aborriva l’assassinio, fu ucciso a tradimento dalla polizia nel 1865.
Album :"Bolters, Bushrangers & Duffers".
Come Dunn, Gilbert and Ben Hall, un’altra canzone dedicata ad un “bushranger”, banditi ottocenteschi eroi nella tradizione popolare australiana.
Bell Hall, il bandito gentiluomo che aborriva l’assassinio, fu ucciso a tradimento dalla polizia nel 1865.
Come all Australia's son to me, a hero has been slain
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 28/10/2010 - 11:40
Dunn, Gilbert and Ben Hall
[1970]
Album “Ned Kelly & That Gang”
Scritta da John Manifold (1915-1985), poeta ed etnomusicologo australiano.
Canzone dedicata ad alcuni dei più famosi banditi australiani del 1800.
A partire dalla fine del 700, perse le proprie colonie americane in seguito alla guerra d’indipendenza, gli inglesi rivolsero la propria attenzione all’Australia e lì i protagonisti dell’avvio della colonizzazione furono, ancora una volta, soprattutto schiavi e detenuti delle regie galere che, anziché marcire dietro le sbarre, meglio potevano essere utilizzati come manodopera a zero costo nella costruzione delle infrastrutture delle nuove colonie.
Molti di questi schiavi (primo fra tutti John “Black” Ceasar, nel 1789), prigionieri evasi dai lavori forzati, avventurieri e semplici poveracci trapiantati in quella terra piuttosto ostile, preferirono o furono costretti a diventare “bushrangers”, banditi,... (continuer)
Album “Ned Kelly & That Gang”
Scritta da John Manifold (1915-1985), poeta ed etnomusicologo australiano.
Canzone dedicata ad alcuni dei più famosi banditi australiani del 1800.
A partire dalla fine del 700, perse le proprie colonie americane in seguito alla guerra d’indipendenza, gli inglesi rivolsero la propria attenzione all’Australia e lì i protagonisti dell’avvio della colonizzazione furono, ancora una volta, soprattutto schiavi e detenuti delle regie galere che, anziché marcire dietro le sbarre, meglio potevano essere utilizzati come manodopera a zero costo nella costruzione delle infrastrutture delle nuove colonie.
Molti di questi schiavi (primo fra tutti John “Black” Ceasar, nel 1789), prigionieri evasi dai lavori forzati, avventurieri e semplici poveracci trapiantati in quella terra piuttosto ostile, preferirono o furono costretti a diventare “bushrangers”, banditi,... (continuer)
Come all you sons of liberty and listen to my tale
(continuer)
(continuer)
envoyé par Bartleby 28/10/2010 - 11:07
In Color
2007
I said, Grandpa what's this picture here
(continuer)
(continuer)
envoyé par Jon Doe 27/10/2010 - 20:28
This Ain't Nothin'
He was standing in the rubble of an old farmhouse outside Birmingham
(continuer)
(continuer)
envoyé par Jon Doe 27/10/2010 - 20:07
Ballad of Johnny Ramensky
[1959]
Scritta da Norman Buchan.
Testo trovato su Mudcat Café
Johnny Ramensky (nato Jonas Ramanauckas nel 1905 in una famiglia di origine lituana) è stato un criminale ed eroe di guerra scozzese. Dotato di grande forza e di non comuni doti ginniche, da giovanissimo fece il minatore, imparando ad usare gli esplosivi. Cresciuto tra la prima guerra e la crisi economica mondiale, Ramensky mise a frutto le sue abilità e divenne il più famoso scassinatore di Scozia. Lo chiamavano “Gentle Johnny” perché non rubava mai alla gente comune, depredava solo case ed esercizi commerciali dei ricchi, e non usava mai la violenza, né durante i furti né quando – spesso – veniva sorpreso e catturato. Tanto lui, così abile nello scasso, in prigione non ci durava molto, evadeva sempre… fu l’ultimo prigioniero scozzese cui furono imposte le catene alle caviglie e fu l’unico a riuscire ad evadere dalla famigerata... (continuer)
Scritta da Norman Buchan.
Testo trovato su Mudcat Café
Johnny Ramensky (nato Jonas Ramanauckas nel 1905 in una famiglia di origine lituana) è stato un criminale ed eroe di guerra scozzese. Dotato di grande forza e di non comuni doti ginniche, da giovanissimo fece il minatore, imparando ad usare gli esplosivi. Cresciuto tra la prima guerra e la crisi economica mondiale, Ramensky mise a frutto le sue abilità e divenne il più famoso scassinatore di Scozia. Lo chiamavano “Gentle Johnny” perché non rubava mai alla gente comune, depredava solo case ed esercizi commerciali dei ricchi, e non usava mai la violenza, né durante i furti né quando – spesso – veniva sorpreso e catturato. Tanto lui, così abile nello scasso, in prigione non ci durava molto, evadeva sempre… fu l’ultimo prigioniero scozzese cui furono imposte le catene alle caviglie e fu l’unico a riuscire ad evadere dalla famigerata... (continuer)
Far distant, far distant, in Peterhead Jail
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envoyé par Bartleby 27/10/2010 - 15:20
Parcours:
Des prisons du monde
The Button Pusher
Well I am the man, the well-fed man, in charge of the terrible knob,
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envoyé par Bartleby 27/10/2010 - 13:55
Across The Borderline
[1982]
O.S.T. "The Border"
[1987]
Album “Get Rhythm”
Scritta da written by Ry Cooder, John Hiatt e Jim Dickinson.
O.S.T. "The Border"
[1987]
Album “Get Rhythm”
Scritta da written by Ry Cooder, John Hiatt e Jim Dickinson.
There's a place where I've been told
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envoyé par Bartleby 27/10/2010 - 13:37
La fuga in fa
[1998]
Breve Saggio Filosofico Sul Senso Della Vita
[2005]
Album “Pèrche. 44 date in fila per tre col resto di due”
Scritta da G.L. Basso e Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
Breve Saggio Filosofico Sul Senso Della Vita
[2005]
Album “Pèrche. 44 date in fila per tre col resto di due”
Scritta da G.L. Basso e Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
Via!
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envoyé par Bartleby 27/10/2010 - 11:52
Perché non ci vai tu
Le intermittenze della morte
di Piergiorgio Odifreddi
Premetto che, fosse stato per me, non si sarebbe ammazzato nemmeno Saddam Hussein. Per compassione umana, certo. Ma anche perchè, qualunque crimine avesse commesso, si era in fondo riscattato, vestendo romanticamente i panni di Davide contro Golia, e resistendo inutilmente all’invasione e alla conquista del proprio paese da parte del Grande Satana e dei suoi alleati.
Non sono dunque affatto contrario alla sospensione della pena di morte per Tareq Aziz, annunciata oggi. Ma mi permetto di stupirmi della levata di appelli al riguardo da parte dell’Unione Europea in generale, e dell’Italia in particolare. Cioè, di coloro che ieri hanno partecipato alla coalizione per lo stupro dell’Iraq, e oggi pretendono di insegnare ai sopravvissuti come ci si comporta eticamente.
Il tutto, pochi giorni dopo che Wikileaks ha pubblicato una serie di... (continuer)
27/10/2010 - 10:58
The Graveyard of Empires
Album: Blowback [2010]
"I wrote this after talking with a friend's father whose brother and many friends were killed by the Russians as they 'liberated' the Afghan people from themselves. Sound familiar? It should be noted that this song is not about the Taliban or the Northern Alliance or any of the corrupt warlords who seized power violently after the resistance to Russia, it is about the larger, secular resistance that carried with it broad support from the Afghan people. And it's about the Soviet Union's imperialist tendencies in the countries that surrounded it" (R.H.).
"I wrote this after talking with a friend's father whose brother and many friends were killed by the Russians as they 'liberated' the Afghan people from themselves. Sound familiar? It should be noted that this song is not about the Taliban or the Northern Alliance or any of the corrupt warlords who seized power violently after the resistance to Russia, it is about the larger, secular resistance that carried with it broad support from the Afghan people. And it's about the Soviet Union's imperialist tendencies in the countries that surrounded it" (R.H.).
They came rumbling cross the border with the war machines
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envoyé par giorgio 27/10/2010 - 08:41
Blink
[2004]
Album: Blue Scholars
Album: Blue Scholars
With war rising over the horizon
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envoyé par giorgio 27/10/2010 - 08:19
American Errorist
[2003]
AMERICAN ERRORIST - I HATE HATE HATERS
Lyrics and Music by Michael John Burkett ("Fat Mike")
Album: The War On Errorism
AMERICAN ERRORIST - I HATE HATE HATERS
Lyrics and Music by Michael John Burkett ("Fat Mike")
Album: The War On Errorism
It's O.K.
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envoyé par giorgio 27/10/2010 - 08:08
America
1984
Some have said, down through history
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envoyé par Anonymous 27/10/2010 - 05:09
The Night the Lights Went Out in Georgia
He was on his way home from Candletop
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envoyé par Anonymous 27/10/2010 - 04:46
Parcours:
Peine de mort : homicide du pouvoir
Maudit
Chanson italienne – Maudit – Litfiba – 1993
Houlala, dit Lucien l'âne en haussant sa voix pour mieux faire comprendre combien il est surpris et enchanté, voilà une chanson, mon ami Marco Valdo M.I., qui assurément ne laisse pas indifférent et j'ajouterais qui impose quelques commentaires. Même si, comme le disait Léo Ferré, le Vatican n'est pas d'accord. Te souviens-tu quand il a lancé cette mise en garde aux princes de l’Église et pourquoi ?
Et comment que je m'en souviens, dit Marco Valdo M.I.. Ferré était tranchant comme un scalpel et l’Église déjà se comportait en idiote absolue. C'était au moment où des femmes et des hommes réclamaient le droit à l'avortement pour les bébés conçus et qui avaient exposés aux effets du Softenon, un médicament, censé soulager les douleurs et les malaises de la grossesse et qui provoquait d'incroyables malformations chez les bébés en gestation. Dans les... (continuer)
Houlala, dit Lucien l'âne en haussant sa voix pour mieux faire comprendre combien il est surpris et enchanté, voilà une chanson, mon ami Marco Valdo M.I., qui assurément ne laisse pas indifférent et j'ajouterais qui impose quelques commentaires. Même si, comme le disait Léo Ferré, le Vatican n'est pas d'accord. Te souviens-tu quand il a lancé cette mise en garde aux princes de l’Église et pourquoi ?
Et comment que je m'en souviens, dit Marco Valdo M.I.. Ferré était tranchant comme un scalpel et l’Église déjà se comportait en idiote absolue. C'était au moment où des femmes et des hommes réclamaient le droit à l'avortement pour les bébés conçus et qui avaient exposés aux effets du Softenon, un médicament, censé soulager les douleurs et les malaises de la grossesse et qui provoquait d'incroyables malformations chez les bébés en gestation. Dans les... (continuer)
MO, MO, MAUDIT
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envoyé par Marco Valdo M.I. 26/10/2010 - 21:43
Le colpe di Roman
Da Girano le pale 2010
Dum daka dumelaka dai dumalala
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envoyé par DonQuijote82 26/10/2010 - 18:51
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Non se la prenda, Capezzone, tutti nella vita ci siamo presi qualche cazzotto... fa male, ma può aiutare a tornare alla realtà, a riacquistare dignità, quella che Lei ha perduto quando - come diceva Antonio Cornacchione - da delfino di Pannella è diventato la triglia di Berlusconi...
Stia bene e si rimetta presto, che Bonaiuti sta più di là che di qua e non può farcela a fare il portaborse, pardon, il portavoce da solo.