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La mauvaise réputation des chômeurs

La mauvaise réputation des chômeurs
La mauvaise réputation des chômeurs

Chansonchôme wallonne de langue française – La mauvaise réputation des chômeurs – Marco Valdo M.I. – 2 010
Parodie de La mauvaise réputation, chanson française de Georges Brassens 1952

Bon, eh bien, Lucien l'âne mon ami, il ne t'étonnera pas d'apprendre que j'ai fait une nouvelle chanson et de plus, une chansonchôme wallonne de langue française...

Encore une chansonchôme, Marco Valdo M.I. mon ami. En voilà une étrange idée, mais sans doute, as-tu des raisons de la faire...

Des raisons de ce genre, j'en ai à foison. Il m'est venu une idée un peu étrange et je ne sais si je la mènerai jusqu'à son terme extrême; cependant, la voici. Je veux faire une série – tu sais que j'aime les séries – une série de chansonchômes qui seraient des parodies de chansons de Tonton Georges Brassens. Ou peut-être simplement des canzones, inspirées du répertoire de Georges... (continuer)
Au chômage, sans prétention,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 7/10/2010 - 22:54
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Yo no pretendo (Esto va para atrás)

Yo no pretendo (Esto va para atrás)
[1967]
Album “Yo soy Ramsés", raccolta di editi ed inediti pubblicata nel 2009.
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent, altro grande protagonista della nascita del rock argentino, fondatore de Los Beatnicks
La canzone, con il titolo “Esto va para atrás”, è inclusa anche nell’album di Moris “30 minutos de vida” pubblicato nel 1970.




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro... (continuer)
Yo no pretendo que piensen como yo,
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/10/2010 - 10:39
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Lo inhumano

Lo inhumano
[1967]
Album “Yo soy Ramsés", raccolta di editi ed inediti pubblicata nel 2009.




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro spazi, loro sarebbero andati a cantare e a ballare nelle piazze. Fu proprio grazie ad una sua esibizione improvvisata in Plaza San Martín, in mezzo a centinaia di giovani, che Tanguito ebbe il suo momento di popolarità e pure un contratto televisivo ed... (continuer)
Como es posible que estemos,
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/10/2010 - 09:35
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El hombre restante

El hombre restante
[1968]
Scritta da José Alberto Iglesias, in arte Tanguito, e Javier Martínez




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro spazi, loro sarebbero andati a cantare e a ballare nelle piazze. Fu proprio grazie ad una sua esibizione improvvisata in Plaza San Martín, in mezzo a centinaia di giovani, che Tanguito ebbe il suo momento di popolarità e pure un contratto televisivo ed uno... (continuer)
La guerra terminó
(continuer)
envoyé par Bartleby 7/10/2010 - 08:54
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Volveremos

Volveremos
TORNEREMO
(continuer)
7/10/2010 - 00:12
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La marcha de la bronca

La marcha de la bronca
MARCIA DELLA RABBIA
(continuer)
envoyé par Bartleby 6/10/2010 - 21:49
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Autodestrucción

Autodestrucción
[1983]
Álbum: Una causa sin fondo
¿Crees que está preparado nuestro viejo planeta
(continuer)
envoyé par giorgio 6/10/2010 - 15:53
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Hogar dulce hogar (Cementerio caliente)

Hogar dulce hogar (Cementerio caliente)
[1982]
Álbum: Último Resorte (EP)
“¡Hogar dulce hogar!”
(continuer)
envoyé par giorgio 6/10/2010 - 15:27
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Viva la decrescita

Viva la decrescita
Evviva la decrescita, la decrescita felice
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 6/10/2010 - 15:10
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Il Talento di Goran

Sparare ad occhi chiusi, è il gioco di chi si addormenta bambino e si risveglia nella storia.
Goran è il nome di tutti i bambini del mondo, e il brano è il rapporto che c'è tra la guerra e la crudele realtà di quei piccoli sogni che... restano sogni
Nelle tasche di Goran tracce di sangue e filo spinato
(continuer)
envoyé par stella43 6/10/2010 - 14:22
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Rock contra la mina

Rock contra la mina
[2003]
Album “Sudamérica va”

Canzone sui danni all’ambiente provocati nella provincia del Chubut, nella Patagonia argentina, dallo sfruttamento intensivo delle sue ingenti risorse minerarie, in particolare idrocarburi fossili non rinnovabili, piombo, oro e argento.
Están dinamitando las montañas del sur
(continuer)
envoyé par Bartleby 6/10/2010 - 11:05
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Contracrisis

Contracrisis
[1982]
Album “Contracrisis”

Dedicata ai potenti, anche quelli di oggi, anche quelli nostri, che quando conviene loro agitano sempre lo spettro della crisi (e dell’influenza) come fosse una pandemia, per tenere la gente zitta e buona, soggiogata, chiusa in casa e per dare addosso a chi invece non ci sta, non crede alle loro menzogne e continua a gridare perché sa che la “crisi” è solo una delle armi dei ricchi nella guerra millenaria che fanno ai poveri (direbbe il nostro Marco Valdo M.I.)
Desde mi adolescencia
(continuer)
envoyé par Bartleby 6/10/2010 - 10:35
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Pueblo nuestro que estas en la tierra

Pueblo nuestro que estas en la tierra
[1970]
Album “Yo vivo en esta ciudad”
Pueblo nuestro que estas en la tierra
(continuer)
envoyé par Bartleby 6/10/2010 - 09:35
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La guerra en este mismo instante

La guerra en este mismo instante
[1984]
Album “En gira”
Scritta da Miguel Cantilo.

“Mani eleganti che con unghie curate scelgono gli obiettivi sulle mappe e sacrificano le vite di interi reggimenti… Manica di Ponzio Pilato, mentre i Cristi vanno al macello!... Imperialismo, totalitarismo, colonialismo, fanculo ad ogni -ismo, non m’importa quale…”

Cavolo! Bellissima! Una canzone fondamentale per le CCG che finora era sfuggita ad ogni ricerca.
Bartleby lo scrivano l’ha fortunosamente scovata per voi!
En este mismo instante
(continuer)
envoyé par Bartleby 6/10/2010 - 07:58
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Love and War

Love and War
[2010]
Album "Le Noise"
When I sing about love and war
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 23:32
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Peaceful Valley Boulevard

Peaceful Valley Boulevard
[2010]
Album "Le Noise"
One day shots rang across the peaceful valley
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 23:31
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Hymn No. 5

Hymn No. 5
(1966)

“Hymn No. 5″ was banned from stateside radio-play lickety-split for its “controversial” lyrics. I searched high and low on the internet for those incendiary, heartfelt lyrics, but no go. So, fuck you, censorious witchhunt world of the late 60′s and paranoid early 70′s played out across this present world wide web, because I’m not as lazy as you suppose — I’m typing them out myself."

The Thought Experiment

The Mighty Hannibal is one of those Soul artists that is wrongfully obscure. The world of popular music is filled with myth building, myths sometimes becoming truth, facts obscured. A handful of people these days remember Hannibal. The kind of people who like to hang out in dusty record shops, swap endless amounts of stories and usually useless little facts about obscure and forgotten Soul singers that are God’s gift only in our minds.

(Platters That Matter: Hymn No. 5)

I wrote my baby from Vietnam
(continuer)
5/10/2010 - 23:21
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Abdul

Abdul
da "Hammamet e altre storie" del 1994
Ciao, ciao bell'Italia son venuto col trenino
(continuer)
5/10/2010 - 23:11
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Fame

Fame
Chanson italienne – Fame – Lineamaginot – 2010
FAIM
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 5/10/2010 - 20:28
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Demoliendo hoteles

Demoliendo hoteles
[1984]
Album "Piano Bar"

Charly García è sempre stato un pazzo, o forse no.
Giovanissimo, fu espulso dall’esercito per la sua insofferenza agli ordini e alla disciplina militare.
Diverse volte con la droga rischiò di lasciarci la pelle. Altrettante fu ricoverato per trattamenti psichiatrici. Memorabili le sue aggressioni a fotografi, giornalisti, musicisti e spettatori…
Sì, forse un pazzo…
Ma in questa canzone mette in relazione la sua lucida follia con la repressione e la violenza subìta negli anni della formazione, lui, il “figlio di Videla, nato senza potere, che lottava per la libertà perdendola sempre, costretto a vivere in mezzo ai fascisti, educato all’odio per l’umanità” ora passa il tempo a “distruggere camere d’albergo”
Yo que nací con Videla
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 14:47
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Soldado

Soldado
[1966]
Scritta da Scritta da Mauricio "Moris" Birabent
Testo trovato su Rock.com.ar

In realtà, insieme a Rebelde, Los Beatniks avevano registrato quest’altra canzone che però non venne mai pubblicata e che fu riscoperta trent’anni dopo dal giornalista argentino Alfredo Rosso negli archivi della Sony durante le ricerche per la preparazione del doppio cd “30 Años de Rock Nacional, Volúmen Uno".
Será la última guerra y vendrá la paz
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 13:51
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Rebelde

Rebelde
[1966]
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent e Alberto Ramón García, più conosciuto come "Pajarito Zaguri", due fra i più importanti protagonisti della storia del rock argentino
Singolo (l’unica cosa pubblicata dal gruppo, scioltosi l’anno stesso – sul lato B la canzone “No finjas más”) che viene considerato il primo disco in assoluto del “rock hecho en Argentina”.

Per il lancio di “Rebelde” Los Beatniks organizzarono un evento clamoroso: chiamati i reporter della rivista scandalistica "Así", si fecero fotografare mentre suonavano seminudi in una fontana (“La dulce vida”!!!). Il numero del giornale fu censurato dal governo del dittatore golpista di turno, il generale Onganía, e i “rebeldes” furono sbattuti in galera per qualche giorno.
Un gioco che non valse la candela giacchè, nonostante il lancio sensazionalistico, il disco non vendette che 200 copie in tutto e i discografici mandarono a cagare i poveri Beatniks…
Rebelde me llama la gente
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 13:32
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Inconsciente colectivo

Inconsciente colectivo
[1982]
Album "Yendo de la cama al living"

Canzone scritta da Charly García qualche anno prima della sua pubblicazione, all’epoca dei Serú Girán, in piena dittatura.
Nel 1982, con la disfatta delle Malvinas, la “junta” stava tirando le cuoia e gli argentini cominciavano a ritornare alla vita (almeno quelli che erano sopravvissuti).
Il 26 dicembre di quell’anno allo stadio del Club Ferro Carril Oeste a Buenos Aires si tenne un grande concerto dove “Inconsciente colectivo” fu interpretata da Mercedes Sosa.
Per parte sua Charly García eseguì No bombardeen Buenos Aires mentre il grande fondale che raffigurava la capitale, disegnato dall’artista Renata Schussheim, veniva fatto saltare in aria con i fuochi d’artificio…
Un concerto indimenticabile e liberatorio che segnò di fatto la fine degli anni del terrore e della morte.
Nace una flor, todos los días sale el sol
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 11:58
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Porque avanzamos juntos

Porque avanzamos juntos
[1978]
Album “Que no amanece por nada”
Testo trovato su Cancioneros.com



Canzone d’amore dedicata alla compagna Juana de Grandes e alle tre figlie Ana, Ángela e Paula.
L’amore che aiutò Labordeta prima a sopravvivere negli oscuri anni della dittatura fascista e dopo a combattere affinchè la repressione, la paura e l’odio mai più tornassero…
La escucho trajinar entre los críos.
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 11:34
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Elegía del misil

Elegía del misil
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
con La Trinca

Hoy vuelve José Antonio Labordeta cantando contra la guerra, la violencia y el armamentismo; y lo hace a través de su canción titulada "Elegía del misil", tema que también incorporó –al igual que "Desobediencia civil"– a su disco «Que queda de ti, qué queda de mí». En esta canción, como en muchas otras, José Antonio recurre a la sátira y a la ironía como recurso para agudizar su crítica y su inconformismo.

Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Tú que estas ahí,
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 11:13
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Somos

Somos
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
Cori: Joan Manuel Serrat, Luis Eduardo Aute

Apprendo da queste pagine, grazie ad Alessio Lega, della morte del cantautore aragonese.
Spero davvero che l’epitaffio sulla sua lapide sia quel “A la mierda!” con cui Labordeta, da deputato e strenuo difensore del no alla guerra, era solito sfanculare i suoi colleghi favorevoli all’occupazione dell’Iraq.
Somos
(continuer)
envoyé par Bartleby 5/10/2010 - 11:06
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Riccardo Venturi: Io che alle tre partirò, e/and Yann Tiersen: L'homme aux bras ballants

Scritta da RV tra le ore 1.16 e le 1.26 del 5 ottobre 2010
Écrite par RV entre 1h.16 et 1h.26 du 5 octobre 2010
Musica/Musique: L'homme aux bras ballants, Yann Tiersen, Le Phare, 1998

Non so, ma semplicemente perché non lo posso sapere, se a qualcuno di voi capita di lavorare la notte. Magari di dover aspettare, come sta capitando a me adesso, un'ora strana per partire a trasportare altre persone che pure partono per posti che non so. Uscire nella città chiudendo la porta di casa nel silenzio, mentre cade una pioggia di prim'autunno. Mettere in moto col sapore del caffè in gola, e andare. Ad un certo punto, magari, salgono delle parole ugualmente strane, che si vorrebbero dedicate a coloro che vanno di notte; perché io sono una persona per natura notturna, e amo la città vuota e l'immaginazione del suo pulsare nascosto. Conosco tutti i posti dove rifugiarsi, in questa città; e conosco... (continuer)
Io che alle tre partirò nella città della notte
(continuer)
5/10/2010 - 01:29
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Khorakhané (A forza di essere vento)

Khorakhané (A forza di essere vento)
Guardate i video, ascoltate la canzone e leggete i commenti a:
View the videos, listen to the song and read the comments at:
http://tangoitalia.com/fabrizio_de_and...

It's part of the site on "L'altro Fabrizio" (The other Fabizio): http://tangoitalia.com/fabrizio_de_andre/
Enrico Massetti 5/10/2010 - 00:42
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Versi per la libertà

Versi per la libertà
Cher Marcovaldo, ce n'est pas moi qui ai traduit cette chanson en italien, mais Manuela Scelsi. J'ai donc corrigé ta note à la traduction (et inséré le vrai nom de la traductrice).
Riccardo Venturi 5/10/2010 - 00:35
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Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no

Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Dedicata a tutti i re e reucci, dittatori e dittatorucoli, politici e politicanti che – prima o dopo, presto o tardi – sono sempre stati divorati dal popolo e dalla storia.
Con la speranza che anche il nostro s-fascista Berlusconi venga presto azzannato dalla furiose bestie della Rivoluzione.
Yo era el rey
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/10/2010 - 14:49
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Instituciones

Instituciones
[1974]
Album “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Scritta da Charly García.

“Non voglio più muri, non voglio più padri che mi accarezzino le spalle”, risponde Charly García ai pagliacci delle istituzioni, quelli che continuano a ripetere: “Giovani, avete già i sabati, le femmine e la TV, non chiedete di più! Dateci il potere che pensiamo a tutto noi!”

Inutile dire che la canzone fu censurata all’avvento dell’ennesima dittatura, quella del 1976, la più sanguinaria…
Yo miro por el día que vendrá
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/10/2010 - 14:25
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Rasguña las piedras

Rasguña las piedras
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Questa canzone ha forse a che vedere con un accadimento nella vita privata di Charly García, mostro sacro del rock argentino, e non direttamente con la dittatura.
Ma invece forse sì. Prima di tutto perché tendiamo a scordare che nel corso del XX secolo in Argentina, come in molti altri paesi latinoamericani, la dittatura fu la norma… La canzone, precedente all’avvento dei porci Massera, Videla e Agosti, potrebbe ben riferirsi alla repressione condotta tra il 1966 e il 1973 dai soldati e poliziotti del golpista di turno, il generale Juan Carlos Onganía. Costui se la prese soprattutto con studenti e docenti difensori dell’autonomia universitaria e nell’estate del 1966 ordinò un attacco su vasta scala contro gli atenei. Furono arrestate 400 persone, laboratori e biblioteche universitarie furono distrutte e, in seguito, centinaia... (continuer)
Detrás de las paredes
(continuer)
envoyé par Bartleby 4/10/2010 - 13:26
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Victoria Clara

Victoria  Clara
La Asociación Abuelas de Plaza de Mayo y Bersuit se reunieron hoy en el Estudio Del Cielito para terminar de grabar el tema "Victoria Clara" compuesto por Juan Subirá, cedido por Bersuit a las Abuelas.

El canal musical Much Music realizó el registro audiovisual de esta memorable jornada, con imágenes documentales y testimonios de los participantes.

Este material será emitido el día 24 de marzo, a las 21.00 horas, por Much Music, por primera vez en la televisión argentina en el marco de la conmemoración de los 30 Años del Golpe de Estado de la última dictadura militar.

A su vez, de estos registros se realizará un video clip que será distribuido a todos los medios que lo soliciten, para ayudar a la tarea de Abuelas en la búsqueda de los más de 400 nietos robados durante la dictadura.

Fonte: abuelas.org
Ella vive escapando
(continuer)
envoyé par adriana 3/10/2010 - 20:06
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È finita

È finita
Dall'album È finita 2010
E sarà stato qualche anno fa
(continuer)
envoyé par DonQuijote82 3/10/2010 - 18:29
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L'elastico

L'elastico
[1973]
Luporini-Gaber
Album e spettacolo: Far finta di essere sani
Disteso sopra il letto
(continuer)
envoyé par Gli Evanescenti 3/10/2010 - 14:25
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Ivan della Mea: Nostro amor la crescerà

Ivan della Mea: Nostro amor la crescerà
[1966]
Parole e musica di Ivan Della Mea
Paroles et musique: Ivan della Mea
Album: Il rosso è diventato giallo

Elementari norme di privacy ci impediscono di dichiarare apertamente a chi sia dedicata questa canzone: saranno casomai i diretti interessati a dirlo, se vorranno. Contiamo però sul fatto che lo capiranno al volo, stante una certa notizia (accompagnata con una foto deliziosamente "pancionata") che ci hanno mandato nei giorni scorsi. Per l'intanto, l'intero staff delle CCG/AWS vuol sottolineare la cosa con questa vecchia canzone di Ivan della Mea, uno che aveva fatto davvero sue le parole di un famoso medico argentino a proposito del lottare senza perdere la tenerezza. Non a caso questa canzone è contenuta in uno dei principali album politici di Ivan, giusto a ridosso del precedente dove c'era O cara moglie per intendersi. Insomma, una dedica e un augurio davvero di cuore da parte di tutte e di tutti, in e da questo sito che si avvia a diventare... multigenerazionale! [CCG/AWS Staff]
Il silenzio conta un anno
(continuer)
envoyé par CCG/AWS Staff 3/10/2010 - 12:18
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Dall'altra parte del cancello (GOAL !)

Dall'altra parte del cancello (GOAL !)
[1973]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giorgio Gaber - Alessandro Luporini
Album / Albumi: Far finta di essere sani
Ho visto un uomo matto
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 3/10/2010 - 09:10

Himno de los desaparecidos

Fabian Mateos
Yo canto por los desaparecidos,
(continuer)
envoyé par adriana 2/10/2010 - 12:11
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Ρομ

Ρομ
Το τραγούδι από την ομώνυμη ταινία του Μενέλαου Καραμαγγιώλη, 
σε ελεύθερη απόδοση από τα Τσιγγάνικα.


Μουσική: Νίκος Κυπουργός 

Τραγούδι: Κώστας Παυλίδης, Δώρα Μασκλαβάνου
Τσιγγάνο είναι ωραίο να σε λένε

(continuer)
envoyé par Gian Piero Testa 2/10/2010 - 12:07
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Mercenary

Mercenary
[2008]
Lyrics & Music by Reese Roper
Album: Anti-Meridian
I was the future,
(continuer)
envoyé par giorgio 2/10/2010 - 11:35
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Blessed Are the Land-Mines

Blessed Are the Land-Mines
[2008]
Lyrics by Reese Roper
Music by Andrew Verdecchio
Album: Anti-Meridian
Blessed are the land-mines
(continuer)
envoyé par giorgio 2/10/2010 - 08:39
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L'ingranaggio

L'ingranaggio
L'ingranaggio
Giogio Gaber - 1972
(prima parte)
Un ingranaggio.
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/10/2010 - 18:34
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Giorgio Gaber: Al bar Casablanca

Al bar Casablanca
Giorgio Gaber - Luporini, 1972
Al bar Casablanca
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 1/10/2010 - 15:27
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Noche de los lápices

Noche de los lápices
[1986]
Parole e musica: Rogelio Botanz
Letra y música: Rogelio Botanz
Album: Trapera


Claudio de Acha - 17 anni.
Gustavo Calotti - 18 anni.
María Clara Ciocchini - 18 anni.
Pablo Díaz - 18 anni.
María Claudia Falcone - 16 anni.
Francisco López Muntaner - 16 anni.
Patricia Miranda - 17 anni.
Emilce Moler - 17 anni.
Daniel Racero - 18 anni.
Horacio Ungaro - 18 anni.

Le notti delle matite, dei bolzaneti, delle macellerie
di Riccardo Venturi

1982: Pablo Díaz, 24 anni, esce. Neanche da un carcere. Esce dal nulla. Esce dalla desaparición. Esce dalla morte militare. Vi era entrato, assieme alle sue compagne e ai suoi compagni di scuola, il 16 settembre 1976. Li avevano prelevati all'alba, colpevoli d'avere richiesto il tesserino per l'autobus gratuito, o meno caro, per i ragazzi dei licei della Plata; il boleto estudiantil. Bastava questo, nell'Argentina della giunta militare benedetta... (continuer)
Creció tu amor,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 1/10/2010 - 13:07
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Army Of The Damned

Army Of The Damned
[2009]
(Featuring Brian Blessed)
Album: Beneath The Veiled Embrace
We are the army of the damned
(continuer)
envoyé par giorgio 1/10/2010 - 08:12
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Chaplain

Chaplain
When I walk into a battle will I be a strong man
(continuer)
envoyé par Anonymous 1/10/2010 - 04:12

Margot au chômage

Margot au chômage
Margot au chômage

Chansonchôme wallonne de langue française – Margot au chômage – Marco Valdo M.I. – 2010
Parodie de Brave Margot, chanson française de Georges Brassens – 1952

Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, depuis le temps que je t'attends ici, qu'as-tu fait ? Que t'est-il arrivé ?

La chose est simple, mon brave ami Lucien l'âne, j'ai été assez malade et quelque peu hospitalisé. Ce sont des choses qui arrivent dans la vie et seulement dans la vie. Avant ou au-delà, il n'y a pas de maladie. L'essentiel, c'est que je sois revenu et j'espère – mais je vois que c'est bien le cas, que tu es content de me retrouver.

Et comment donc ! Que je suis content. Je ne savais plus à qui parler. Dois-je citer Aragon ? et son « Que serais-je sans toi qui vins à ma rencontre, que serais-je sans toi que ce balbutiement... » Mais au fait, est-elle connue de nos amis italiens et d'autres pays cette belle... (continuer)
Margoton la jeune chômeuse
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/9/2010 - 17:49
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When This War Is Over

When This War Is Over
[2006]
Scritta da JJ Cale
Album “The Road to Escondido”, con Eric Clapton.
When this war is over it will be a better day
(continuer)
envoyé par Bartleby 30/9/2010 - 14:05
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Hope and Glory

Hope and Glory
[1984]
Album “Hope and Glory”
One destiny in store for us
(continuer)
envoyé par Bartleby 30/9/2010 - 13:16
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Truce

Truce
[1982]
Album “Cabaret ‘79”

Un’altra canzone sulla “tregua del Natale 1914”.
Si veda Christmas In The Trenches e soprattutto Christmas 1914 di Mike Harding.
Truce, call a truce
(continuer)
envoyé par Bartleby 30/9/2010 - 12:57
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Stand Together

Stand Together
[1982]
Album “Cabaret ‘79”

Scritta da Noel Greig
Musica della Tom Robinson Band
Is anybody here old enough to remember the CHE (Campaign for Homosexual Equality) conference in 1975? It was one of those occasions when there was a lot of fighting, a lot of discussion... a lot of fruitful interaction between individuals; and when everybody was taking time off from their fruitful interactions there was a dance on the Saturday night, and this Panda car pulled up outside the front door of the disco, and three policemen got out and they went into the dance: they didn't even pay ! They went straight in and stood on the dance floor. Did they dance? Did they hell - they just stood there... LOOKING. Now as anybody who has ever been to a gay disco will tell you, to stand there looking is not the thing to do ! They got surrounded by some very heavy people...

All you gay women, all yo... (continuer)
envoyé par Bartleby 30/9/2010 - 12:48
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The Cost of War

The Cost of War
[2008]
Lyrics & Music by Leo Louis Dunson Jr.
Album: American Soldier
Dear commander in chief I served in the army for 5 years
(continuer)
envoyé par giorgio 30/9/2010 - 09:10
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S'il pleuvait des larmes

S'il pleuvait des larmes
Una poesia scritta da Boris Vian tra il 1950 e il 1954 e inclusa nella raccolta intitolata “Je voudrais pas crever” pubblicata postuma nel 1962.
Musica del pianista Gérard Jouannest, accompagnatore della Gréco e di Jacques Brel.

Dall’album "Gréco 83" del 1983.
Interpretata anche da Pierre Dieghi (1972) e Magali Noël (1989)
S'il pleuvait des larmes
(continuer)
envoyé par Bartleby 29/9/2010 - 15:53
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Janie's Got a Gun

Janie's Got a Gun
1989
Dum, dum, dum, honey what have you done?
(continuer)
envoyé par Mirko 29/9/2010 - 15:38
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Spara

[1999]
Album: Welcome to B.M.

Forse non sarà un capolavoro, ma la metterei ben volentieri fra le fondamentali. Che ne dite?
Quante volte ho chiesto a Dio di fermare la mia mano quando è sul grilletto,
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2010 - 15:05

J’suis vache

[191?/192?]
Testo trovato qui

Non so bene a quale anno preciso risalga questa dura e divertente requisitoria conto la polizia scritta dallo chansonnier, pittore e anarchico francese Clovis Poirier. Ma Clovys – questo il suo nome d’arte - nato nel 1885 e morto 70 anni dopo, dedicò tutta la vita alla canzone libertaria e tra il 1917 e il 1926 fu l’animatore di una delle ultime “società di canto” di Francia, la famosa ”goguette” rivoluzionaria La Muse Rouge, nata nel 1901 e frequentata pure da Lenin durante il suo soggiorno parigino. E probabilmente questa canzone risale proprio al periodo compreso tra la fine degli anni 10 e la metà dei 20, quando Clovys raccolse il testimone dai precedenti animatori de La Muse Rouge, Léon Israël e Maurice Doublier, entrambi morti nella Grande Guerra.
A ma sortie du régiment
(continuer)
envoyé par Bartleby 29/9/2010 - 13:52
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Révision

Révision
[1900?]
Divertente canzone sulla visita per l’arruolamento militare… “Se non mi hai visto il culo, eccolo qui!”.
Poesia sicuramente autobiografica, visto che proprio all’alba del secolo delle carneficine mondiali il libertario Gaston Couté scampò il servizio militare essendo prima arruolato con riserva e poi riformato…

Interpretata da Marc Ogeret nel suo “Chansons Contre (suite)” del 1980, rieditato in cd nel 1988.
Je suis à poil et cependant
(continuer)
envoyé par Bartleby 29/9/2010 - 11:37
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Le conscrit

Le conscrit
[1818]
Scritta da Paul Émile Debraux (1798-1831), scrittore, poeta, chansonnier e goguettier francese.
Sull’aria della canzone “La vérité perd ses attraits”
Testo trovato su Chansons historiques de France

Presente nell’album di Ogeret “Chansons contre” del 1988.

Debraux, autore anche della celebre “Fanfan la Tulipe”, ebbe una grande notorietà nella Parigi della Restaurazione e per via delle sue canzoni, spesso concepite nel corso delle riunioni di questa o quella “goguette”, il regime lo perseguitò, arrestò e imprigionò più volte.
La souveraine du Brabant
(continuer)
envoyé par Bartleby 29/9/2010 - 10:41
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Democracia Virtual

Democracia Virtual
[2006]
Álbum: Maqueta '06
Bastardos uniformados
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2010 - 09:17
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La partance

anonyme
La partance
[Prima del 1763]
Testo trovato su Chansons historiques de France.
(Ricontrollato all'ascolto e corretto)

Canzone risalente con ogni probabilità alla fine della “Guerra dei sette anni” combattuta dal 1756 al 1763 tra Gran Bretagna e Francia, da una parte, e tra Austria e Prussia, dall’altra. Una guerra che ebbe un bilancio di oltre un milione di morti e che è da considerarsi la prima vera guerra mondiale giacchè si svolse non solo in Europa ma anche nelle colonie francesi ed inglesi in nord America. Qui, dopo gli iniziali successi, i francesi furono sonoramente sconfitti… Per intenderci, è durante questa guerra che è ambientato il famoso romanzo di James Fenimore Cooper “The Last of the Mohicans”, più volte portato sul piccolo e sul grande schermo, da ultimo il magnifico di Michael Mann nel 1992.
E infatti questa canzone non arriva dalla Francia ma dal Québec ed è da datarsi subito dopo... (continuer)
La journée que j'épouse, je reçois commandement
(continuer)
envoyé par Bartleby 29/9/2010 - 09:13
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S.O.S. Sbirri

S.O.S. Sbirri
[1999]
Album: Welcome to B.M.
La mia è una tribù,
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2010 - 09:11
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Ricevi ciò che dai

[2005]
Album: Passione e rabbia
http://garagebmhc.ga.funpic.org/music/...
Non serve, non serve una canzone ancora a sottolinearlo
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2010 - 08:39
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Tema 3

Tema 3
[2006]
Álbum: Maqueta '06
As túas palabras
(continuer)
envoyé par giorgio 29/9/2010 - 08:17
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Kurdistan

Kurdistan
[1999]
Album: Welcome to B.M.
Viene la notte e tiene calma la sua anima,
(continuer)
envoyé par giorgio 28/9/2010 - 17:52
Parcours: Du Kurdistan




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