wau!come si fa presto a giudicare...vabbè questo succede alle persone incapaci di vedere oltre il loro naso...forse è bene k molta gente si tolga il sale dagli okki e impari a guardarsi intorno...potrebbe scoprire molte cose prima nascoste...forse prima di giudicare sarebbe meglio dire:"tutta questa gente sarà tanto stupida da seguire una cosa del genere??o forse ne vale veramente la pena??"...forse il più integralista è proprio ki giudica senza conoscere omologandosi alla massa...xò ognuno è libero di vivere e pensare come vuole...io ho scelto di stare a questa compagnia k mi è stata donata da Qualcuno più grande di noi!ciao!!!XDXDXD
Rutebeuf: Ci encoumence la complainte Rutebuef de son oeul [1249]
I manoscritti antichi che ci tramandano le opere di Rutebeuf sono quattordici: di questi, tre ci presentano raccolte più o meno complete, mentre gli altri riportano poemi isolati, in tutto tredici, e già presenti nei codici principali. Quasi tutti sono conservati a Parigi; altri due in Francia (Reims e Chantilly), uno in Belgio e uno a Manchester; disponiamo della riproduzione anche di un altro codice, conservato a Torino e distrutto in un incendio nel 1904. Il codice più importante è C (Parigi, Bibliothèque nationale de France 1635), trascritto nell'est della Francia alla fine del XIII secolo, e che contiene 49 poemi certi di Rutebeuf. Su esso si basa l'edizione di Zink. L'edizione Faral-Bastin, invece, si basa su A (Parigi, Bibliothèque nationale de France 837), piccardo e pure del XIII secolo, che contiene 33 poemi ed è l'unico a riportare per intero Il miracolo di Teofilo.
Non so se una versione italiana di Pauvre Rutebeuf esista o sia mai esistita, a parte una vecchia (1998) che avevo fatto su un mio antidiluviano sito oramai archiviato: è tutto quel che si trova in Rete. Così ecco questa nuova, che vorrei qui accompagnare alla versione cantata da Véronique Chalot. Tra tutte le versioni dopo quella originale (e ovviamente inarrivabile) di Léo Ferré, questa è a mio parere la più bella, e tanto più bella quanto ingiustamente semisconosciuta è Véronique. Nata a Le Havre, dotata di una splendida voce e gran suonatrice di dolcemelo, ghironda e altri strumenti antichi, per un certo periodo di tempo ha abitato a Livorno, non lontano da dove abitavo anch'io. Se ne sono avute le ultime notizie discografiche in un introvabile CD che nel 1995 fu allegato ad un numero della rivista "Avvenimenti" (oramai defunta): il CD comprendeva anche questa versione di Pauvre Rutebeuf.
POVERO RUTEBEUF, o LAMENTO SULL'AMICIZIA (continuer)
Another old translation of this song. The original version was literally drowned in mistakes, so I have prepared this new version yet trying to keep the old translation's architecture as a traditional ballad. [RV]
POOR RUTEBEUF, or COMPLAINT OF FRIENDSHIP (continuer)
Quelle merveille de labeur... et titanesque avec çà ! Le bras m'en tombe...
Il faut avoir œuvré un peu à apporter sa pierre au site des Canzoni contro la Guerra pour savoir ce que représente la contribution que voici à ce poète majuscule qu'est le Pauvre Rutebeuf ( et bien entendu, à tous les autres aèdes perdus au milieu de la cacophonie contemporaine)... On découvrira un jour ce que les CCG ont pu sauver d'humanité et d'amitié malgré les torrents de boues et d'insignifiances que charrient les médias des temps présents.
Vous savez, Marco Valdo et Lucien Lane: quand j'ai vu cette chanson sur le site, je me suis dit tout de suite: Un jour ou l'autre je vais faire quelque chose de spécial avec elle. Mais je suis lent. Il faut toujours que la juste occasion se produise, ou se présente. L'occasion, ç'a été un vieux petit bouquin que j'avais acheté à l'âge de 16 ans, avec les paroles des chansons de Joan Baez. Comme "Pauvre Rutebeuf" n'y était pas, j'avais écrit de ma main sur une page: "Cercare P.Rut., assolutamente; la chanson, je l'avais sur une cassette stéréo. La Grande Toile n'existait pas encore, pas même dans l'imagination des gens, et la façon dont Joan Baez prononçait le français n'autorisait aucun espoir d'y arriver à comprendre quelque chose ("quew song mz'amiz dewenouw quew dzhavey de sipretenouw"...). J'ai retrouvé ce vieux bouquin chez ma mère, je l'ai repris avec moi...que sont mes livres devenus,... (continuer)
Ben 18 centrali EPR (quelle che dovremmo acquistare!) in Francia sono ferme per guasti o incidenti e proprio in Francia, paese spesso citato a modello, si sta aprendo un'inchiesta sulla radioattività intorno alle centrali!
Il nucleare è una vera e propria truffa che gli italiani non vogliono, come dimostrano le oltre 20 mila firme raccolte dai Verdi solo nello scorso week-end, durante le primarie dell'Energia.
Perché generamente traslittero con τζ la "g" palatale più debole e con δζ quella più forte: ad esempio, "Topo Gigio" lo traslittererei Τόπο Δζίτζο. La "g" palatale lunga (o doppia) la traslittero sempre con δζ: ad esempio, "Viggiù" verrebbe Βιδζού. So bene che δζ non è (per ora) in uso, ma l'ho inventato io. Ai ev e drìm, quello di essere un giorno ricordato nella storia della lingua greca come "Mister ΔΖ" :-)