Noi diciamo: “Ho fatto un sogno”. I Greci dicono: “Ho visto un sogno” (είδα όνειρο). È come fosse rimasta impigliata, nel loro modo di dire, l’antichissima idea dei sogni inviati dall’ Altro. Ora lo sappiamo, dopo Freud, che l’Altro non è un dio che si veneri nei templi, ma è una forza altrettanto cogente: è l’altro noi stessi, che sta in relazione con tutto quanto l’uomo è stato anche prima di essere diventato uomo, con i sensi e gli elementi che l’hanno plasmato, con la storia e le civiltà che ha attraversato e che l’hanno attraversato, e che a un certo punto torna a urgere in tutti noi e nella penna del poeta. Elytis ama assecondare questo “colui che non conosco e cioè me stesso nel mio intero, non quel tale dimezzato che si aggira per le strade ed è iscritto all’anagrafe dei maschi”, e, nella Genesi, lo rende precettore onnisciente e demiurgo del mondo... (continuer)
non c'è più andrea parodi, per sempre ricordero' ricordate chi e come cantava col cuore distrutto da un assurdo male, un testo una musica una vita dedicata a dare sensazioni ed emozioni e chi apprezza la musica vera...poesia.
Cristian vicino di casa di Camedda trio tazenda Sassari...
Version française - ENFANTS DE LA MONTAGNE – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Figli della Montagna – Casa del Vento – 2002
Voir le commentaire à la chanson du même groupe : Alberi, rami e foglie
Et la nette allusion à Fischia il Vento, un chant de partisans parmi les plus célèbres.
Chanson italienne – I Cinque Fiori della Speranza – Casa del Vento – 2004
Le long de la route de la Libye, qui d'Arezzo conduit à Anghiari, furent pendus avec du fil de fer, cinq jeunes de 18 à 20 ans, dont trois de Monterchi, qui auraient voulu rejoindre les partisans. On les laissa pendus pendant un mois, exposés comme exemple pour les « rebelles ».
Le lieu porte un nom particulier : la Speranza.
Voir le commentaire à la chanson du même disque : Alberi, rami e foglie
LES CINQ FLEURS DE L'ESPÉRANCE (continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 15/1/2010 - 16:57
Località La Speranza, comune di Anghiari, provincia di Arezzo.
Il 26 giugno 1944, dopo uno scontro a fuoco, i tedeschi catturano un partigiano e poi rastrellano altri cinque giovani nei dintorni. Li impiccano al tramonto vicino al Passo della Scheggia, lungo la rotabile di Libbiano.
Trascrivo i nomi dei giovani trucidati:
Mazzi Sabatino, anni 22, di Giovi
Franceschi Francesco, anni 20, di Monterchi
Checcaglini Pasquale, anni 19, di Monterchi
Riponi Enrico, anni 19, di Monterchi
Calabresi Tommaso, anni 18, di Monterchi
Noto che nell'epitaffio la frase "complici faziosi italiani" è stata aggiunta in un secondo momento... Il recupero e la conservazione della memoria dei fatti è sempre un percorso difficile ed irto di ostacoli... soprattutto oggi che gli eredi dei "complici faziosi italiani" sono di nuovo in sella...