Strage di italiani a Kabul
sei i nostri militari morti
uccisi anche 10 civili afgani
Attentato kamikaze nella capitale, coinvolti due blindati del nostro contingente. Le vittime erano tutti parà della Folgore. Ci sono anche quattro nostri connazionali feriti, e 55 civili afgani. Salgono così a 21 i militari italiani morti nel paese asiatico, a partire dal 2004. La Camera sospende i lavori in segno di lutto. Berlusconi: "Cordoglio e solidarietà, sono caduti per la libertà". La Russa in Senato: "Infami e vigliacchi, non ci fermeranno"
daniela -k.d.- 17/9/2009 - 12:52
Quando Roger de l'Isle scrisse le Chant de l'Armée di Rhein (ho scritto a memoria, potrei aver sbagliato tutta l'ortografia)*, più nota come La Marseillaise, non fu ipocrita. Scrisse: Aux armes, citoyens ! Marchez, Marchez, con quel che segue. Oggi si canta: Marchons, marchons, ma il sottinteso è sempre lo stesso: armatevi, e partite. Noi non mancheremo, con le corone, ai vostri funerali. I funerali vostri, mica i nostri, s'il vous plaît.
Mi sa che la "mano invisibile" del mercato oramai sia diventata un pugno. E un pugno che mena di brutto. Lui sarà invisibile, d'accordo, perché così è scritto nei Classici. Un po' meno invisibili, però, mi sembrano le ecchimosi sul muso dei tartassati: non sarà il caso di mostrarli un po' di più in giro, gli effetti di tutta questa santa Provvidenza? Chissà che non siano proprio qui, le parti molli del Berlusca e del Bossi.
Se qualcuno volesse dare uno sguardo a ciò che era la Spagna sotto la dittatura fascista, consiglio la visione di due vecchi film del regista Carlos Saura, da poco disponibili in dvd e già in offerta a prezzo stracciato (forse perchè ormai certe pellicole non se le incula più nessuno).
"La caza" (La caccia) è del 1965, in piena era franchista. E' una sorta di "western" crepuscolare (mi ha ricordato, per esempio, "Lo straniero senza nome" di Clint Eastwood) in cui Saura, nato nel 1932, vuole raccontare in realtà la Spagna in cui è cresciuto.
Tre vecchi amici, ex combattenti franchisti nella guerra civile, si ritrovano nella tenuta di uno di loro per una battuta di caccia al coniglio selvatico. Sotto le vecchie scorze fanno capolino i rimorsi, le disillusioni, le sconfitte, le pochezze di ognuno, che si rivelano poco a poco sullo sfondo di un paesaggio arido e desolato, segnato ancora dalle... (continuer)
Alessandro 17/9/2009 - 10:59
"Anche qui il monito è chiaro, e vale anche per noi, oggi: se si continuano a tollerare e a nutrire i fascisti, verrà il giorno che questi ci toglieranno la libertà"
Bisognerebbe chiedere ai russi, ai romeni e a tutti i popoli dell' est, ai cinesi, ai cubani, ai cambogiani
e coreani chi devono smettere di tollerare e nutrire.
"GUERRE", voce dal "Dictionnaire philosophique" (Genève, 1764) di François Marie Arouet, detto Voltaire, nella versione integrale edita dal centro di ricerche "Hubert de Phalèse", Université Paris 3 Sorbonne Nouvelle.
La famine, la peste et la guerre sont les trois ingrédients les plus fameux de ce bas monde. On peut ranger dans la classe de la famine toutes les mauvaises nourritures où la disette nous force d'avoir recours pour abréger notre vie dans l'espérance de la soutenir.
On comprend dans la peste, toutes les maladies contagieuses, qui sont au nombre de deux ou trois mille. Ces deux présents nous viennent de la Providence ; mais la guerre qui réunit tous ces dons, nous vient de l'imagination de trois ou quatre cents personnes, répandues sur la surface de ce globe, sous le nom de princes ou de ministres ; et c'est peut-être pour cette raison que dans plusieurs dédicaces on les appelle... (continuer)
Alessandro 17/9/2009 - 16:32
"GUERRA", traduzione in italiano della voce dal "Dizionario filosofico" di Voltaire, edito per la prima volta a Ginevra nel 1764.
La carestia, la peste e la guerra sono i tre più famosi ingredienti di questo basso mondo. Si possono collocare nella classe della carestia tutti i cattivi nutrimenti cui la penuria ci costringe a ricorrere per abbreviare la nostra vita nella speranza di sostentarla.
Nella peste si comprendono tutte le malattie contagiose, che sono in numero di due o tremila. Questi due presenti ci vengono dalla provvidenza. Ma la guerra, che riunisce tutti questi doni, ci viene dall'inventiva di tre o quattrocento persone sparse sulla superficie del globo sotto il nome di principi o di governanti; è forse per questo motivo che costoro, in molte dediche, vengono chiamati "immagini viventi della divinità".
L'ottimista più risoluto ammetterà senza fatica che la guerra trascina... (continuer)
Leggendo "Per chi suona la campana" ho sentito l'eco di "Oltre il ponte". Mentre leggo, a tratti, sembra di ascoltare la storia che il vecchio racconta alla ragazza.
Michele
Nel mio tentativo di traduzione in greco di questa canzone (tentativo che, tra parentesi, non mi sembra ancora soddisfacente, anche se per ora non mi riesce di migliorarlo), ho scelto come sfondo storico la prima guerra balcanica e non la prima guerra mondiale rievocata nell'originale, per potere conservare la firma d'oro del Re. Come è noto, la dinastia "todesca" dei Glueksberg non se la sentì di schierarsi con l'Intesa contro gli Imperi Centrali per assecondare la realizzazione della "Megàli Idéa" di cui erano permeati - e fanatizzati - i quadri militari, e per questo subì una rivoluzione, che portò a una spaccatura del Regno, con una parte di esso che mise in campo un esercito di volontari diretto da comandi francesi per soccorrere, da Salonicco, i "fratelli" serbi (che pur si erano presi e maltrattavano la città greca di Monastir/Bitola) disfatti dagli austro-bulgari, e con l'altra parte... (continuer)
* Il Latakia è un tabacco da pipa grezzo, nero e oleoso proveniente dalla Siria. È considerato infumabile da solo, e si usa solo nelle miscele (ad esempio, era uno dei componenti, assieme al Macedonia e allo Yenide, del leggendario Balkan Sobranie 759). Ovviamente, io lo fumavo; ma è roba esclusivamente per intossicati tabagisti.
** Si legga "thèsaure": "tesoro", in greco antico, al caso vocativo. Chi volesse leggerlo in greco moderno, cosa legittima, dovrà però dire "thèssavre".
Lo so, non stimate moltissimo "Sua Santità Giovanni Lindo Ferretti". Non apprezzate il suo "ripensamento". Però vi invito a pensare che senza di lui non esisterebbe la musica alternativa in Italia. Prima i CCCP Fedeli Alla Linea, poi i Consorzio Suonatori Indipendenti e infine i PGR sono pilastri della musica militante social-comunista italiana. Basti pensare a canzoni come "Live In Punkow", "Sono Come Tu Mi Vuoi", "Manifesto", "Emilia Paranoica", "Oh! Battagliero", "Del Mondo", "Linea Gotica", "Forma E Sostanza" etc. Poi Ferretti non ha speculato sulla sua nuova ideologia: non si è iscritto a Forza Italia nè all'UDC, non ha rinnegato mai nulla del suo passato, anzi per lui l'ambiente della sinistra è sempre stato e sempre sarà il suo "habitat naturale". Inoltre ha avuto una gravissima malattia da cui si è salvato per un pelo, ha avuto pesanti lutti nella sua famiglia durante le 2 Guerre,... (continuer)
Jack SSSR 16/9/2009 - 18:53
Perdonami, ma la musica di Ferretti e di tutti i gruppi che hai nominato non mi è mai attenuta; e anche se non si è iscritto ai partiti da te nominati, mi ricordo bene la sua "dichiarazione di voto a destra" e altre cosine come la sua partecipazione alla trasmissione di Giuliano Ferrara (per non parlare delle sue prese di posizioni molto ambigue sui bombardamenti sulla Serbia, e sulle sue menate antiabortiste a base di cavalli e cavalline). Per carità, Ferretti è libero di fare quel che vuole; ma a me non convinceva per niente neppure quando faceva il "comunista", figurati ora. Mi sembra soltanto un cannato che ha una gran voglia di prendere per il culo la gente, e quanto alla tua affermazione che la "musica alternativa" in Italia non sarebbe esistita senza di lui e i suoi gruppi, mi sembra un'affermazione più da "fan" che basata su dati oggettivi. Se poi vuoi parlare di "rispetto", per me... (continuer)
Chanson italienne – Gulliver – Francesco Guccini – 1983
Lemuele Sgrùlliver
d' Ahmed il Lavavetri
Dans les longues heures d'inactivité que seules certaines essences distillées peuvent offrir, Lemuel Sgrùlliver retournait en pensées aux temps où il allait à bicyclette; et souriant comme sait sourire seulement celui qui a le cul qui lui fait mal, il parlait comme une marmotte, de Plaisance ou d'Islande, avec des Suisses aux salaires abstrus; des scientifiques et des équipages, des aliénés et des chiourmes et des sages, remplissant le paysage entier de mirages.
Mais si ses désirs sont de cette nuit, ou la mélancolie ou la joie vite éteintes, des vieux amis qu'il rencontrait par les rues (et non sur fessebouc), dans leurs visages un peu perturbés, il pressentait la bave amère, l'âge passé et l'hypocondrie, il voyait des absences et des barbes rarement faites; mais en confondant tout, il voulut... (continuer)
Da Repubblica:
Strage di italiani a Kabul
sei i nostri militari morti
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Attentato kamikaze nella capitale, coinvolti due blindati del nostro contingente. Le vittime erano tutti parà della Folgore. Ci sono anche quattro nostri connazionali feriti, e 55 civili afgani. Salgono così a 21 i militari italiani morti nel paese asiatico, a partire dal 2004. La Camera sospende i lavori in segno di lutto. Berlusconi: "Cordoglio e solidarietà, sono caduti per la libertà". La Russa in Senato: "Infami e vigliacchi, non ci fermeranno"