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Rant (Hot in Here)

Rant (Hot in Here)
[2006]
Album "Ma'at Mama"

Il testo l'ho trovato qui

Come ha visto giusto Lorenzo ascoltandola, una spoken song che è un vero manifesto contro la guerra, la violenza, il razzismo... potrebbe quasi quasi essere una "pietra miliare" di questo sito...
Castle at the bottom of the universe where
(continuer)
envoyé par Alessandro 26/8/2009 - 22:51
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Supa Sista

Supa Sista
[2001]
Album "Supa Sista"

Come tante altre della poetessa di Philadelphia, una spoken song contro l'oppressione razzista e sessista...
I rose and fell
(continuer)
envoyé par Alessandro 26/8/2009 - 12:06
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Return To Innocence Lost

Return To Innocence Lost
[2003]
Album "Silver or Lead"
Parole di Ursula Rucker
Musica di The Roots

Una donna abusata dal marito... ll figlio della violenza è marchiato dalla violenza... troverà l'innocenza perduta solo nella morte...
Muffled sound of fist on flesh
(continuer)
envoyé par Alessandro 26/8/2009 - 11:18
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Release

Release
[2003]
Album "Silver or Lead"
Parole di Ursula Rucker
Musica di Little Louie Vega
Release... your heart, my heart... release, release... your heart, my heart... release
(continuer)
envoyé par Alessandro 26/8/2009 - 10:45
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For Women

For Women
[2006]
Album "Ma'at Mama"



Un’attualizzazione, per così dire, della bellissima Four Women di Nina Simone, ma il riferimento nella seconda strofa è sempre alla storia dolorosa dell’emancipazione degli afro-americani negli USA: le “Four Women” della Simone diventano le quattro ragazzine uccise dal KKK nell’attentato alla 16th Street Baptist Church di Birmingham, Alabama, il 15 settembre 1963.
Sull’episodio in specifico si vedano anche Alabama di John Coltrane, Birmingham Sunday di Richard Fariña, Mississippi Goddam, sempre della Nina Simone, e Talking Birmingham Jam di Phil Ochs…

Alla fine dell’ultima strofa, la Rucker fa riferimento al titolo dell’album: “Ma’at” o “Mayet” o “Muʔʕat” nell’antico Egitto indicava il concetto di verità, giustizia, ordine ed armonia delle cose. Il principio era personificato nella giovane dea Maat, raffigurata a volte alata oppure con in una mano il bastone del potere e nell’altra la chiave della vita
My skin I brown
(continuer)
envoyé par Alessandro 26/8/2009 - 10:34
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Children's Poem

Children's Poem
[2006]
Album "Ma'at Mama"

Una spoken song ("una preghiera, una supplica, un lamento, un canto funebre") dedicata ai bambini, neri e bianchi, negli USA, oggi... Schiavizzati, violentati, uccisi, ignorati, spaventati...

Margaret Walker, cui si fa riferimento nella canzone, è stata una grande poetessa e scrittrice afro-americana. Originaria dell'Alabama, si laureò in letteratura nel 1935 (ma dovette frequentare l'università in Illinois) e fu poi docente di letteratura alla Jackson State University del Mississippi dal 1949 al 1979 (cavolo, che donna!). La sua poesia più famosa resta "For My People", scritta ad appena 22 anni, nel 1937 e già celebrativa del "black proud":

"Per il mio popolo che canta dovunque i suoi canti di schiavitù, ripetutamente: le sue nenie funebri e le sue malinconie e le sue canzonette e i suoi inni d’esultanza, che leva ogni notte le sue preghiere a un dio sconosciuto,... (continuer)
Hey, my name is not Protocol
(continuer)
envoyé par Alessandro 26/8/2009 - 09:38
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Ma il cielo è sempre più blu

Ma il cielo è sempre più blu
[1975 (!)]
Testo e musica di Rino Gaetano
Lyrics and music by Rino Gaetano

Dunque, facciamo due calcoli. Questa canzone è del 1975. Quindi ha, al momento attuale, 34 anni. Il suo autore è morto ventotto anni fa, e ora ci fanno sopra sceneggiati romanzati, coveraggi selvaggi (e forse, chissà, un'espressione come coveraggi selvaggi gli sarebbe moderatamente garbata) e persino i consueti manifesti d'appropriazione indebita da parte del gruppuscolo nazista. Trentaquattro anni. Ma vediamo come sono passati questi trentaquattro anni.

Chi vive in baracca (sotto i viadotti, in campi, in ghetti battuti da borgomastri, sicurezze e ordinanze), chi suda il salario (ammesso che il “salario” esista sempre, e non nel senso di un quartiere di Roma), chi ruba pensioni (ma tutto questo verrà presto eliminato assieme alla pensione, va da sé), chi ha scarsa memoria (facciamo tutto quanto un paese, che nello... (continuer)
1a parte
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 25/8/2009 - 15:47
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Pale Rider

Pale Rider
[2008]
Album "Letters from the Underground"
Bombs go off in London,
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 13:32
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Burn America Burn

Burn America Burn
[2008]

Brano uscito come singolo e poi incluso nell'album "Letters from the Underground" del 2008.
There’s a shooter in the school, get your fuckin’ heads down
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 13:27
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The Cholera Well

The Cholera Well
[2008]
Album "Letters from the Underground"
Down, down, come on down
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 13:24
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Blind Faith

Blind Faith
[1990]
Album "A Weapon Called the Word"
A hollow heart and empty head
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 12:55
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No Change

No Change
[1990]
Album "A Weapon Called the Word"
Can you hear the sound
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 12:52
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The Death Of God

The Death Of God
Singolo del 2005.

Una canzone in cui Roy Harper esprime tutta la sua rabbia ed il suo disgusto per l'ennesima guerra scatenata, quella in Iraq.

"Tongue in cheek? But how can it be? Our famous leader took us into an illegal war and killed thousands of children. Was that cool? Or was it all just a myth? Can he now lie to you about the economy, schools, hospitals, human rights and everything else? Of course he can. He's done it all before. We've all been there before. Do we have any option? Well... no. Only to vote tactically. Five separate stories rolled into one. The emigrant, the soldier, the bomber, the leader, and "God!" Dark satire.. all of it."
(dalle note di copertina del disco)
As I was dreaming
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 11:05
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Battle Of The Beanfield

Battle Of The Beanfield
[1991]
Album "Levelling the Land"

Canzone dedicata alla brutale repressione poliziesca che colpì il Peace Convoy dei New Age Travellers mentre, il 1 giugno 1985, cercava di recarsi a Stonehenge per celebrare l'annuale "Stonehenge Free Festival".
Si veda al proposito anche la canzone Back To The Stones di Roy Harper.
I thought I heard something calling me
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 10:33
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Back To The Stones

Back To The Stones
[1992]
Live album "Born in Captivity II"



Stonehenge, sabato 1 giugno 1985 (e non il 21, come nel testo della canzone in tutte le trascrizioni disponibili in rete... un errore?).
Come ogni anno, dal 1972, il Peace Convoy dei New Age Travellers (movimento new age e hippie) ha organizzato, nei pressi del mistico cerchio monolitico, un festival musicale libero... la novità è che, in piena era thatcheriana, la tolleranza verso quella masnada di cappelloni, drogati, "andate a lavorare" è pari a zero... E infatti le autorità vietano il festival... Ma gli spiriti liberi si dirigono comunque verso il luogo della riunione, intere famigliole, in un allegro e colorato convoglio di un centinaio di vetture, vecchi carri stile pionieri, camper dalle fogge stravaganti e tutto quanto vi viene in mente pensando ai "figli dei fiori" (che vi siano simpatici o meno)...

"What I have seen in the last thirty... (continuer)
My name is John Thomas I come from the grave
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 10:19
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Why?

Why?
[1992]
Album "Death or Glory?"

Quando si dice "poche e chiare parole"...

Il titolo dell’album da cui la canzone è tratta riprende il motto di un reggimento dell’esercito britannico, i Queen's Royal Lancers, ma Roy Harper vi aggiunge un bel punto interrogativo, sicchè “Death or Glory?” assume tutto un altro significato.

La prima copertina dell’album, che mostra Roy Harper e la sua compagna Jacqueline Turner nudi in atteggiamento amoroso, fu poi sostituita visto che la bella se n’era nel frattempo andata con un violinista, gettando il povero Roy in uno sconforto profondo. Le copertine successive raffigurano un teschio a tibie incrociate, tipo Jolly Roger, e poi un bocciolo di rosa percorso dagli afidi.

“Why?” è a warning towards capitalistic greed

(Bernart Bartleby)
Why do you have to
(continuer)
envoyé par Alessandro 25/8/2009 - 09:19




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